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Roma, 8 febbraio 2018 – In merito alla “Relazione finale” presentata ieri dalla commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito, lo Stato Maggiore della Difesa ribadisce che le Forze Armate italiane mai hanno acquistato o impiegato munizionamento contenente uranio impoverito. 

Questa verità è emersa ed è stata confermata anche dalle commissioni tecnico-scientifiche ingaggiate dalle quattro commissioni parlamentari che, dal 2005 ad oggi, hanno indagato su tale aspetto. Centinaia di ispezioni in siti militari, in aree addestrative e poligoni, con decine e decine di analisi dei suoli e delle acque, hanno concordemente escluso la presenza di uranio impoverito proveniente da munizionamento e dispiace che questo dato, oggettivo e inoppugnabile, sia stato omesso nelle dichiarazioni pubbliche della commissione.

Le Forze Armate sottolineano inoltre che la salute del proprio personale viene tutelata adottando tutte le cautele e controlli sanitari periodici previsti. Questa attenzione è dedicata non solo al personale ma anche all’ambiente in cui si trova ad operare, tanto in Italia quanto all’estero. I vertici delle Forze Armate ad ogni livello, assolutamente consapevoli dei rischi insiti nella condizione militare, avvertono come prima responsabilità e dovere quello di preservare e difendere la salute del proprio personale in ogni circostanza.

Le Forze Armate respingono, anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate dal professor Trenta, le inaccettabili accuse mosse dalla quarta commissione parlamentare d’inchiesta, ribadendo la totale disponibilità alla collaborazione, come dimostrato anche in sede di tavolo tecnico negoziale con la commissione, e sottolineano la assoluta trasparenza di tutte le loro attività.

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Fonte: Stato Maggiore Dufesa
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