Archivi categoria: 132 Brigata Corazzata Ariete

NATO: conclusa la prima parte dell’esercitazione Trident Juncture 2018

JTAC

Norvegia, 9 novembre 2018 – Si è conclusa la fase Live Exercise (LIVEX – con unità schierate sul terreno) dell’esercitazione “Trident Juncture”, la più importante attività addestrativa organizzata dall’Alleanza Atlantica dalla fine della guerra fredda, che ha visto impiegati circa 50.000 militari di 31 diverse nazioni, 150 aerei, 70 navi e oltre 10.000 veicoli terrestri. A chiudere la fase esercitativa la battaglia simulata di Oppdal (Norvegia), a cui hanno preso parte anche gli assetti terrestri e le componenti aeree dello strumento militare nazionale.

Al termine dell’esercitazione, l’ammiraglio James Gordon Foggo, comandante dell’Allied Joint Force Command di Napoli e direttore dell’esercitazione, ha voluto ringraziare calorosamente i militari di tutte le nazioni partecipanti e, in particolare, la Norvegia, che ha ospitato sul suo territorio la complessa attività addestrativa.

L’ammiraglio ha voluto rimarcare che la “Trident Juncture” ha rappresentato, da un lato, lo spirito di solidarietà e di coesione tra i Paesi membri a favore di quelli che maggiormente percepiscono la rinnovata assertività militare ad est, e, dall’altro, la determinazione dell’Alleanza Atlantica nella sua missione primaria di difesa collettiva dell’integrità territoriale euro-atlantica contro ogni possibile aggressione e minaccia esterna mantenendo un alto livello di preparazione e di reazione.

4. Mezzi italiani in avanzata

L’esercitazione ha previsto la contrapposizione sul campo di due  unità avversarie, a livello Corpo d’Armata, le quali si sono alternate nel condurre operazioni in attacco e in difesa. In particolare, la fase conclusiva, certamente tra quelle più complesse di tutta l’attività, consisteva nella completa liberazione di territori precedentemente occupati dalle forze avversarie.

L’obiettivo finale della “Trident Juncture” era quello di verificare la capacità della NATO di pianificare e condurre un’importante operazione di difesa collettiva, oltre che di valutare l’effettivo grado di integrazione e di cooperazione tra le Forze Armate dei Paesi membri e la loro capacità di interagire con Paesi amici, quali la Finlandia e la Svezia. Nel contempo, l’esercitazione è stata sfruttata anche per analizzare il sistema di prontezza operativa e di risposta militare immediata alle minacce dell’Alleanza, attraverso l’impiego della NATO Response Force (NRF), diretta dal NRDC (NATO Rapid Deployble Corps) di Solbiate Olona per tutto l’anno 2018.

3 Bersagliere in azione

La partecipazione nazionale, oltre al citato NRDC, ha visto schierato anche un complesso di forze terrestri, su base 132^ Brigata corazzata “Ariete”, costituente la  VJTF Land Brigade (very high readiness joint task force), cioè l’assetto di massima prontezza operativa dell’Alleanza, la cui responsabilità è stata assegnata, nel 2018, alle Forze Armate italiane. Per tale esigenza, la brigata “Ariete” (comando brigata e assetti dell’11° reggimento bersaglieri, del 10° reggimento genio guastatori, del reggimento logistico “Ariete”, del reparto Comando e Supporti Tattici “Ariete”) è stata rinforzata con assetti tratti dal 187° reggimento paracadutisti, dal 7° reggimento trasmissioni, dal 1° reggimento artiglieria da montagna, dalla Scuola di Commissariato di Maddaloni e da una compagnia di Polizia Militare del 13° reggimento Carabinieri “Friuli Venezia Giulia”.

Durante la LIVEX, inoltre, la VJTF ha potuto anche contare sul supporto dell’Aeronautica Militare, che ha schierato nella base di Bodo gli Eurofighter (provenienti dal 4° stormo di Grosseto, dal 36° stormo di Gioia del Colle e dal 37° stormo di Trapani) per le attività di difesa aerea e di scorta e protezione dei velivoli strategici dell’Alleanza, i Tornado (dal 6° Stormo di Ghedi) per la soppressione delle difese aeree avversarie, il KC-767 (del 14° stormo di Pratica di Mare) per il rifornimento in volo degli aerei NATO, e il G-550 CAEW (del 14° Stormo) per la sorveglianza, l’avvistamento, il comando e controllo.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Militari italiani coinvolti in un incidente stradale in Norvegia

Schermata 2018-10-05 alle 18.55.13

Valldal (Norvegia), 5 ottobre 2018 – Questa mattina nei pressi di Valldal, nel nord della Norvegia, un veicolo militare, durante un’attività di ricognizione, è uscito di strada ribaltandosi a causa del ghiaccio presente sul manto stradale. A bordo vi erano sette militari, che sono rimasti lievemente feriti: quattro sono stati medicati sul posto, mentre per gli altri tre è stato necessario il ricovero presso l’ospedale civile di Trondheim per ulteriori accertamenti. Al momento, solo uno di loro è stato trattenuto in osservazione, ma, comunque, hanno tutti avuto la possibilità di contattare i familiari in Italia per rincuorarli personalmente circa le loro condizioni di salute.

Da alcuni giorni, in Norvegia, è in atto la più importante esercitazione della NATO, la “Trident Juncture 2018”, che, oltre ad essere un momento di addestramento fondamentale per mantenere e incrementare l’interoperabilità tra i 28 Paesi membri dell’Alleanza Atlantica, costituisce un’occasione unica per rafforzare la coesione e la solidarietà, nonché per dimostrare l’alto livello di preparazione e la prontezza di reazione ad eventuali minacce di tipo convenzionale.

Schermata 2018-10-05 alle 18.54.53

La “Trident Juncture 2018”, diretta dal comandante NATO del Joint Force Command di Napoli, coinvolge oltre 40.000 militari provenienti da tutti i Paesi NATO e da alcuni paesi partner e si protrarrà fino alla fine di novembre.

Le Forze Armate italiane hanno un ruolo di primaria importanza, essendo responsabili per tutto il 2018, attraverso il Comando del Corpo d’Armata di Reazione Rapida di Solbiate Olona, della NATO Response Force, complesso di forze in prontezza operativa costituito da diverse componenti (terrestre, marittima, aerea e di forze speciali). Inoltre, partecipano anche 1.200 militari su base 132^ brigata “Ariete”, rinforzata con il 187° reggimento paracadutisti “Folgore”, che costituisce la Very High Readness Joint Task Force (VJTF), unità ad elevatissima prontezza operativa della NATO, la cui responsabilità è a rotazione annuale tra i Paesi membri.

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Fonte: Stato Maggiore Difesa - Foto: Twitter
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Libano, militare italiano trovato morto nella base Unifil

RIP

Shama (Libano), 12 agosto 2014 – A Shama, nel Libano del sud, all’alba di questa mattina, un sottufficiale dell’Esercito italiano è stato trovato privo di vita all’interno della base militare che ospita il contingente italiano dei caschi blu dell’ONU.

Il militare, originario di Palmanova (UD), prestava servizio in Patria presso il battaglione logistico Ariete di Maniago (PN). Era in Libano dallo scorso mese di maggio e lavorava presso il Combat Service Support Battalion. Sono in corso gli accertamenti da parte delle autorità preposte per stabilire la causa del decesso. I familiari sono stati avvisati su quanto accaduto.

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Fonte: Stato Maggiore della Difesa


La 132 Brigata Corazzata Ariete si prepara per andare in Kosovo

Pordenone, 15 luglio 2014 – Presso il Centro Sportivo La Comina della 132^ Brigata Corazzata Ariete, si è conclusa venerdì un’importante attività addestrativa finalizzata al prossimo impiego in Kosovo.
Alla presenza del comandante della divisione Friuli, generale di divisione Flaviano Godio, il reparto maniaghese ha attuato le procedure per lo schieramento e l’impiego in operazione di un posto comando del Gruppo Supporto di Aderenza (GSA) e ha verificato il mantenimento della peculiare capacità di Combat Service Support propria dell’unità logistica.

L’addestramento è culminato con la simulazione di un’attività di controllo della folla e con la riproduzione realistica di sgombero di un ferito condotto a cura degli assetti sanitari.
Il battaglione di Maniago, comandato dal tenente colonnello Enzo Dursi, dal prossimo mese di settembre sarà chiamato a fornire il main body del Gruppo Supporto d’Aderenza, l’elemento che garantirà il necessario supporto logistico a tutto il contingente nazionale presente in Kosovo.

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Fonte e immagini: Comando delle Forze Operative Terrestri


40 caschi blu di Italbatt hanno donato il sangue per la Croce Rossa di Tiro

Il Colonnello Elio Babbo dona il sangue per la croce Rossa di Tiro

Il Colonnello Elio Babbo dona il sangue per la croce Rossa di Tiro

Shama (Libano), 14 luglio 2014 – Sabato mattina nella base di ITALBATT, unità di manovra del contingente italiano di UNIFIL su base reggimento Lancieri di Novara (5°), circa 40 caschi blu hanno donato il sangue per la Croce Rossa di Tiro tra cui anche il comandante, il colonnello Elio Babbo. L’attività è stata organizzata dalla Cellula CIMIC in risposta all’appello a donare lanciato dalla Croce Rossa di Tiro, che proprio in questo periodo, caratterizzato dal forte caldo e del Ramadan, affronta notevoli difficoltà nella raccolta di sangue.

Un plauso all’iniziativa è giunto anche dall’Italia attraverso le parole del presidente dell’Associazione Friulana Donatori di Sangue, Renzo Peressoni, che nel corso di una videochiamata, ha espresso la propria gratitudine al colonnello Elio Babbo, per l’alto senso civico che contraddistingue i Lancieri, da sempre vicini e sensibili al problema della carenza di emoderivati.

Alle espressioni di riconoscenza si è unita anche la dottoressa Silvana Cremaschi, consigliere regionale del Friuli-Venezia Giulia e membro della commissione salute, che ha inoltre portato ai militari dell’ARIETE, in servizio in Libano, il saluto e l’apprezzamento della presidente della regione Debora Serracchiani.

Dal settembre 2007 presso la sede del reggimento “Lancieri di Novara” a Codroipo, è attiva la Sezione Bianchi Lancieri dell’AFDS, che annovera oltre duecento iscritti ed effettua periodiche donazioni di sangue.

Il Colonnello BABBO durante la video chiamata con il Presidente dell'AFDS

Il colonnello Babbo durante la video chiamata con il presidente dell’AFDS

L’iniziativa odierna rientra a pieno titolo tra le attività di assistenza in favore della popolazione libanese previste dalla Risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, unitamente al monitoraggio della cessazione delle ostilità e al supporto alle Forze Armate Libanesi, compiti che il personale della Brigata ARIETE, comandata dal generale Fabio Polli, svolgono qui con impegno, professionalità e trasparenza.

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Fonte e immagini: Contingente italiano in Libano


Libano: esercitazione multinazionale RITEX per i caschi blu di UNIFIL

 

Shama (Libano), 11 luglio 2014 – Si è conclusa ieri l’esercitazione multinazionale denominata RITEX (Reserve Integration Training Exercise), nel Sector West di UNIFIL, nel Libano del Sud,  a cui hanno partecipato tutte le unità dipendenti dalla Joint Task Force Lebanon, la cui leadership è attualmente affidata alla Brigata ARIETE.

L’attività è stata pianificata e condotta al fine di mantenere elevato il livello addestrativo delle Mobile Reserve Forces di UNIFIL. Gli assetti, chiamati ad intervenire in caso di disordini e situazioni di crisi, hanno simulato un evento negativo con scontri e aggressioni, per poi eseguire azioni militari di contenimento e controllo della folla (Crowd and Riot Control). Esercitazioni che hanno consentito di testare prontezza e capacità di reazione delle unità e affinare le procedure di coordinamento tra i reparti.

Ad assistere all’attività erano presenti anche rappresentanti delle Forze Armate Libanesi, con cui i caschi blu svolgono numerose attività addestrative ed operative.

Il generale Fabio Polli, Comandante del Sector West di UNIFIL, nel commentare gli esiti dell’esercitazione, ha espresso la propria soddisfazione per il pieno conseguimento degli obiettivi addestrativi prefissati e ha manifestato il proprio apprezzamento agli organizzatori e al personale partecipante.

Le attività congiunte con le Forze Armate Libanesi rientrano fra i compiti assegnati ai caschi blu dalla Risoluzione 1701 delle Nazioni Unite che oltre al supporto alle LAF prevede anche il monitoraggio della cessazione delle ostilità e l’assistenza alle popolazione locale.   

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Fonte: Continfente italiano Libano del Sud


Il ministro degli affari esteri Federica Mogherini in visita alla missione UNIFIL

(Da sinistra) Giuseppe Morabito, Paolo SERRA, Federica Mogherini, Fabio Polli, Ahmoud Seklawi

(Da sinistra) Giuseppe Morabito, Paolo SERRA, Federica Mogherini, Fabio Polli, Ahmoud Seklawi

Shama (Libano), 09 giugno 2014 – Ieri il ministro degli affari esteri, Federica Mogherini, accompagnata dall’ambasciatore Giuseppe Morabito, è giunta nel Libano del Sud in visita ufficiale alla missione UNIFIL ed al contingente italiano.

L’alta autorità è stata accolta al quartier generale di Naqoura dal comandante di UNIFIL, il generale di divisione Paolo Serra e dal comandante del settore occidentale a guida italiana, il generale di brigata Fabio Polli.

Il ministro Mogherini riceve gli onori all’arrivo

Il ministro Mogherini riceve gli onori all’arrivo

Nel prosieguo della visita, il ministro è stato aggiornato sulla situazione operativa della missione presso la base avanzata 1-32A presidiata dal 5º reggimento Lancieri di Novara dove mensilmente si svolgono gli incontri tripartito tra UNIFIL ed alti rappresentanti militari libanesi e israeliani.

Di seguito, presso la base Millevoi di Shama, il ministro ha incontrato i militari del contingente nazionale italiano in Libano, a guida brigata corazzata Ariete, rivolgendo loro l’indirizzo di saluto del governo e sottolineando l’importanza della missione ONU nella delicata regione medio orientale.

Il ministro Mogherini saluta il personale del contingente italiano

Il ministro Mogherini, infine, ha espresso sentite parole di compiacimento per il costante impegno profuso, i risultati ottenuti e per quanto l’attività sia apprezzata dalla popolazione e dalle massime autoritá  libanesi.

UNIFIL opera in un contesto molto delicato che dal 1978 ad oggi é in continuo mutamento. Gli obiettivi della missione si sviluppano lungo tre linee direttrici: monitoraggio della cessazione delle ostilità tra Libano e Israele, supporto alle Forze Armate libanesi e assistenza alla popolazione civile attraverso la realizzazione di progetti atti a facilitare un miglioramento della qualità della vita per gli abitanti nel Sud del Libano.

Il generale Fabio Polli dona crest della brigata Ariete al ministro Mogherini

Il generale Fabio Polli dona crest della brigata Ariete al ministro Mogherini

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Fonte: contingente italiano in Libano,


Libano: i caschi blu ospitano un workshop sulle energie rinnovabili

Shama (Libano), 30 maggio 2014 – I caschi blu del contingente italiano di UNIFIL, attualmente su base Brigata Ariete, hanno ospitato nei giorni scorsi presso la base Millevoi di Shama, sede della Joint Task Force Lebanon, un importante workshop sul tema delle energie rinnovabili.

L’iniziativa, promossa da UNIFIL Civil Affairs e dalla componente CIMIC di UNIFIL Sector West, è stata realizzata in collaborazione con il Mministero dell’acqua e dell’energia libanese e l’unione delle municipalità di Tiro.

Durante i lavori sono state illustrate le strategie nazionali libanesi in campo energetico e presentati i progetti per l’incremento delle capacità del paese nel settore delle energie rinnovabili. In particolare, dopo gli approfondimenti tecnici sulle criticità del comparto dovute, in prevalenza, a carenze strutturali, i convenuti hanno adottato alcune raccomandazioni, rivolte ai sindaci del territorio presenti in sala, relative all’utilizzo dell’energia solare per l’illuminazione pubblica delle strade, per le esigenze di riscaldamento e per altri usi.

All’evento, oltre al presidente dell’unione delle municipalità di Tiro, Abdul Mohsen Al-Husseini e a numerosi sindaci, hanno partecipato il consigliere del ministro dell’acqua e dell’energia libanese, Joseph Al Assad il vice presidente del Lebanese Center for Energy Conservation, Ziad Zein, il capo del Civil Affairs di UNIFIL, Albagir Adam e il comandante del Sector West di UNIFIL, generale Fabio Polli, il quale nel suo intervento di apertura dei lavori ha sottolineato l’importanza del convegno, evidenziando come UNIFIL rivolga particolare attenzione alle tematiche energetiche e di salvaguardia e conservazione ambientale.

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Fonte: contingente italiano nel Libano del sud
Foto: © 132ᴬ Brigata Corazzata Ariete


I caschi blu italiani in addestramento congiunto con le forze armate libanesi

 

Libano, 26 maggio 2014 – Intenso addestramento per 20 militari delle Forze Armate Libanesi (LAF) che, la settimana scorsa, hanno preso parte al Crowd and Riot Control Techniques, un’esercitazione congiunta, condotta dal personale del contingente italiano di UNIFIL, attualmente su base Brigata Ariete.

Obiettivo principale dell’attività è stato l’insegnamento delle tecniche e delle procedure da adottare per il controllo della folla, in situazioni di pericolo e di minaccia per l’ordine pubblico.

Oltre ai militari delle LAF hanno partecipato al training anche venti appartenenti alla Task Force di ITALBATT, unità di manovra italiana a guida del Reggimento Lancieri di Novara.
Lezioni teoriche e pratiche hanno consentito al personale in addestramento di acquisire le conoscenze di base e le capacità di intervento anti-riot.
Dopo l’impegnativa settimana di lavoro, conclusa con un’esercitazione, il colonnello Elio Babbo, comandante di ITALBATT, ha consegnato ai partecipanti il meritato attestato di frequenza. 

Ulteriori attività addestrative congiunte verranno effettuate prossimamente, a partire dai corsi di Basic Life Support (BLS), UXO and Mine Awareness e poi nuovamente Crowd and Riot Control Techniques, già programmati nelle prossime settimane. 
Il supporto alle Forze Armate Libanesi è uno dei compiti più importanti assegnati al contingente UNIFIL dalla Risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, unitamente al monitoraggio della cessazione delle ostilità e all’assistenza alla popolazione locale, compiti per i quali il personale della Brigata Ariete sta operando con assoluta professionalità, trasparenza ed imparzialità.

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Fonte: contingente italiano in Libano


Esercitazione Sethlans 2014, il 132° artiglieria nuovamente a fuoco

Monte Romano, 26 maggio 2014 – Si è concluso da pochi giorni l’addestramento del 132° Reggimento Artiglieria Corazzata Ariete presso il poligono di Monte Romano. 
L’esercitazione ha riguardato una batteria obici, due Joint Fire Support Teams per l’osservazione del tiro nonché un’aliquota di personale della BCSL (Batteria Comando e supporto Logistico) del reparto. 
L’esercitazione SETHLANS 2014, condotta dal comando artiglieria, iniziata nella prima settimana di maggio con il caricamento di mezzi e materiali sui pianali ferroviari presso l’interporto di Pordenone, ha permesso agli artiglieri maniaghesi di incrementare il livello addestrativo degli equipaggi e di affinare le procedure relative all’organizzazione e al funzionamento dei posti comando e dei Nuclei Acquisizione Obiettivi. 
A sei mesi dalla validazione a fuoco dell’unità approntata per l’esigenza Joint Rapid Response Force – JRRF, una Batteria del 132° torna ad effettuare un’attività a fuoco con i semoventi PzH 2000 che riguarderà, nel corso del 2014, anche le altre due batterie obici del reggimento.

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Fonte: Esercito italiano

 

 


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