Archivi categoria: Corpo Forestale dello Stato

Roma: seconda edizione convegno di analisi criminale nella scuola di polizia interforze

di Monica Palermo

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Roma, 7 febbraio 2017 – Si è concluso oggi il convegno di analisi criminale sul tema “I nuovi scenari geopolitici e i riverberi sul territorio nazionale: l’analisi criminale quale fattore competitivo nella sicurezza”, che si è tenuto presso la Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia.

Nella prima giornata di ieri i rappresentanti dei diversi ambiti operativi di polizia, esponenti della cultura, delle università e dei centri studi si sono riuniti nell’ambito di tre panel per affrontare i temi più significativi della sicurezza. Nella giornata di oggi esperti di settore e analisti hanno inquadrato le tematiche esaminate e hanno presentato gli esiti delle elaborazioni con eventuali proposte.

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I lavori della seconda giornata sono iniziati con il saluto del direttore della scuola dott. Michele Rocchegiani e si sono aperti con l’intervento del procuratore generale della Repubblica presso la corte di appello di Roma Giovanni Salvi, che ha ribadito l’importanza dell’informazione e dell’analisi rispetto alla minaccia integrate e interdipendente quale quella moderna.

Hanno poi preso la parola il direttore della rivista Limes, Lucio Caracciolo e la professoressa Anna Maria Cossiga, docente di geografia politica e geopolitica presso la Link Campus University, che hanno approfondito la tematica del mondo in movimento, di come i flussi migratori spingano verso un cambiamento forzoso, con nuove sfide integrate alla sicurezza pubblica, come sistema, e in cosa consiste la funzione multisciplinare dell’analisi.

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La sessione si è conclusa con l’intervento del prof. Mario Caligiuri, associato di pedagogia della comunicazione dell’Università della Calabria, che ha spiegato come si è evoluta la leadership e di come sia mutato il controllo competitivo del territorio, nella policy di sicurezza e nelle organizzazioni criminali, sottolineando l’importanza dell’analisi come momento aggregante di conoscenza e competenza.

L’iniziativa, tesa a promuovere “l’analisi del futuro e il futuro dell’analisi”, secondo la vocazione della Scuola, diretta a favorire ampi confronti ed innovative sperimentazioni, ha consentito di riflettere sulle profonde trasformazioni degli scenari criminogeni, sempre più fluidi e interdipendenti, individuando possibili nuovi approcci analitici che potranno garantire un più utile orientamento sia all’azione preventiva e repressiva sia ai complessi processi decisionali della moderna policy.

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Immagini: Ph. Monica Palermo
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Istituito il comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare Carabinieri

 

Roma, 25 ottobre 2016 – Questa mattina, a Roma, presso la caserma “Salvo D’Acquisto”, ha avuto luogo la cerimonia di istituzione del Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri, alla presenza del ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette.

A capo della nuova unità c’è il generale di corpo d’armata Antonio Ricciardi, vice comandante dell’Arma, che, nel corso della stessa cerimonia, ha ceduto il comando delle unità mobili e specializzate Carabinieri “Palidoro” al generale di corpo d’armata Vincenzo Coppola.

Il nuovo comando, che per il modello organizzativo e operativo di presidio del territorio dell’Arma dei Carabinieri garantisce il più alto livello di potenziamento della tutela agroambientale, sviluppa le capacità dell’Italia di preservare e difendere il suo patrimonio paesaggistico, ambientale e agroalimentare con l’apporto di circa 7.000 uomini specializzati impiegati sul campo.

Nel corso degli anni proprio i Carabinieri hanno acquisito competenze specifiche anche in questo campo con Nuclei specializzati come i Nac (Nucleo Antifrodi Carabinieri) e Noe (Nucleo operativo ecologico), oltre all’attività dei Nas (Nucleo anti sofisticazioni).

Viene potenziato il livello di presidio del territorio attraverso il rafforzamento dell’attuale assetto con la cooperazione della capillare rete di strutture dell’Arma, delle sue capacità investigative e delle sue proiezioni internazionali per le attività preventive e repressive.

Nel nuovo comando viene assicurata la specializzazione attraverso l’impiego del personale del Corpo Forestale dello Stato e anche i nuovi immessi verranno specificamente formati, così da garantire un alto livello professionale nelle materie attinenti alla tutela forestale, ambientale e agroalimentare.

Il personale mantiene  le competenze possedute e viene impiegato nell’attuale sede di lavoro e incarico ricoperto, venendo assorbito nei Ruoli del personale dell’Arma. Anche le progressioni di carriera vengono salvaguardate rispettando i criteri attualmente esistenti. La riorganizzazione prevede poi il trasferimento di 750 agenti ad altre forze di polizia o amministrazioni, in particolare il reparto anti incendi confluirà nei Vigili del Fuoco.

Con la riorganizzazione del Corpo Forestale dello Stato e le altre misure contenute nel decreto legislativo vengono efficientati i costi di gestione e si potranno generare risparmi. Il nuovo Comando è posto alle dipendenze funzionali del ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali a conferma dello stretto collegamento del comparto di specialità con le competenze, le tematiche e gli obiettivi del Ministero.

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Fonte e immagini: Arma dei Carabinieri
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Accorpamento Forestali nell’Arma dei Carabinieri. Risparmio di 100 milioni di euro in tre anni

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Roma, 4 agosto 2016 – In mattinata, presso la sala meeting del comando generale dell’Arma dei Carabinieri, il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina, il comandante Generale Tullio Del Sette e il capo del Corpo Forestale dello Stato Cesare Patrono, hanno tenuto una conferenza stampa sulla riorganizzazione del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri nel corso della quale sono state illustrate le principali novità di seguito riportate:

POTENZIATA LA TUTELA AGROAMBIENTALE

Dalla riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri nasce il comando per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare. Una grande forza che potenzia le capacità dell’Italia di preservare e difendere il suo patrimonio paesaggistico, ambientale e agroalimentare. Settemila uomini specializzati impiegati sul campo.

PERCHE’ I CARABINIERI

L’Arma dei Carabinieri, per il modello organizzativo e operativo di presidio del territorio, garantisce il più alto livello di potenziamento della tutela agroambientale. Negli anni proprio i Carabinieri hanno sviluppato anche competenze specifiche in questo campo con Nuclei specializzati come i Nac (Nucleo Anticontraffazioni Carabinieri) e Noe (Nucleo operativo ecologico), oltre all’attività dei Nas (Nucleo anti sofisticazioni).

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RAFFORZATO IL PRESIDIO TERRITORIALE

Viene potenziato il livello di presidio del territorio attraverso il rafforzamento dell’attuale assetto con la cooperazione della capillare rete di strutture dell’Arma, delle sue capacità investigative e delle sue proiezioni internazionali per le attività preventive e repressive .

MANTENUTA LA SPECIALIZZAZIONE

Nel nuovo comando viene assicurata la specializzazione attraverso l’impiego del personale del Corpo Forestale dello Stato e anche i nuovi immessi verranno specificamente formati, così da garantire un alto livello professionale nelle materie agroambientali.

VALORIZZATE LE PROFESSIONALITA’

Il personale mantiene  le competenze possedute e viene impiegato nell’attuale sede di lavoro e incarico ricoperto. Nascono per questa ragione i Ruoli forestali nell’Arma. Anche le progressioni di carriera vengono salvaguardate rispettando i criteri attualmente esistenti. La riorganizzazione prevede poi il trasferimento di 750 agenti ad altre forze di polizia o amministrazioni, in particolare il reparto anti incendi confluirà nei Vigili del Fuoco.

EFFICIENTATI I COSTI
E CONFERMATA LA DIPENDENZA FUNZIONALE
DAL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE

Con la riorganizzazione del Corpo Forestale dello Stato e le altre misure contenute nel decreto legislativo vengono efficientati i costi di gestione e si potranno generare risparmi fino a 100 milioni di euro in 3 anni. Il nuovo comando è posto alle dipendenze funzionali del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali a conferma dello stretto collegamento del comparto di specialità con le competenze, le tematiche e gli obiettivi del Ministero.

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Conclusa oggi l’esercitazione di soccorso aereo Grifone 2014

Rivolto (UD), 12 settembre 2014 – Si è conclusa oggi, venerdì 12 settembre, presso il 2° Stormo di Rivolto (UD), con l’evento dedicato alla stampa e alle autorità, l’esercitazione internazionale S.A.R. (Search and Rescue) Grifone 2014, organizzata dall’Aeronautica Militare nel quadro dell’accordo di cooperazione tra Paesi del Mediterraneo Occidentale (Italia, Francia e Spagna) nel settore della ricerca e soccorso aereo (S.A.R MED/OCC).

Lo scopo principale dell’esercitazione è stato quello di addestrare il personale dei reparti di volo italiani e stranieri del Soccorso Aereo, dei centri di coordinamento e delle squadre di terra alla pianificazione, direzione e gestione delle operazioni di ricerca e soccorso nel difficile ambiente montano, sia di giorno che di notte, anche in condizioni meteorologiche difficili, favorendo la reciproca conoscenza e lo sviluppo di procedure comuni.
 
L’esercitazione, svolta dall’8 al 12 settembre, ha avuto come scenario i monti della regione alpina della Carnia, sorvolati senza soluzione di continuità dagli elicotteri dell’Aeronautica Militare, dell’Esercito, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri, del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia di Stato. Decine le squadre di ricerca e soccorso, coordinate dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), che hanno operato nell’impervio territorio alla ricerca dei dispersi.
 
Iniziate martedì 9 settembre, le operazioni si sono succedute a ritmo sostenuto, impegnando circa 320 persone, tra militari e civili, e 12 assetti aerei che hanno effettuato oltre 100 sortite per un totale di circa 60 ore di volo in missioni dall’alto profilo addestrativo, consentendo di chiudere l’esercitazione con un bilancio più che positivo. “Durante le fasi dell’esercitazione siamo riusciti a raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Gli equipaggi di volo e le squadre di soccorso a terra hanno operato in perfetta sinergia” – ha dichiarato il direttore dell’esercitazione, il colonnello dell’AM Alfonso Cipriano – “Nonostante le difficili condizioni meteo in cui abbiamo operato, siamo riusciti ad addestrarci al meglio e, in completa sicurezza, a far lavorare bene tutti gli ingranaggi di quella complessa macchina che è il soccorso aereo in ambiente montano“.

L’Aeronautica Militare ha fornito la propria esperienza in termini di Comando e Controllo delle operazioni aeree, che sono state dirette da un team del Centro Coordinamento Soccorso del Comando Operazioni Aeree dell’Aeronautica Militare (RCC-COA) dislocato presso il P.B.A..
 
L’intera e complessa pianificazione logistica, invece, è stata affidata al Comando Logistico dell’A.M. che, grazie alle diverse articolazioni dipendenti coinvolte attivamente nell’esercitazione, ha testato la propria capacità di schierare rapidamente personale, mezzi e infrastrutture in una zona isolata dalla quale condurre operazioni di supporto per soccorrere la popolazione colpita da gravi calamità naturali o incidente aereo.
 
In questo ambito, il 3° Stormo di Villafranca (Vr), con il contributo del 4° Reparto Tecnico Manutentivo della 3^ Divisione del Comando Logistico, ha realizzato sul campo volo Nido delle Fate di Cercivento (Ud) un Posto di Base Avanzato (PBA) dotato di tutti i servizi necessari per l’assistenza al volo e la gestione delle operazioni, avvalendosi di strutture campali di comando e controllo, sistemi mobili di comunicazione, una stazione meteo mobile, servizi di rifornimento e di sicurezza del sedime.
 
Presso il PBA, sono stati attivati un Posto Medico Avanzato (PMA), in cui ha operato personale sanitario dell’Infermeria Principale A.M. di Villafranca, del Corpo Ausiliario delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana e del 118, con funzioni sia di postazione medica avanzata nell’ambito dello scenario esercitativo, sia di presidio di primo soccorso in caso di reali esigenze per il personale partecipante.
 
Alla Grifone 2014 ha partecipato anche una Squadra di Valutazione Ambientale (SVA) del Servizio dei Supporti del Comando Logistico dell’Aeronautica Militare che, in accordo alla normativa vigente, si è occupata di tutti gli aspetti relativi alla tutela dell’ambiente dai rischi derivanti da eventuali incidenti, effettuando sia attività di prevenzione che eventi simulati. La SVA è costituita da personale tecnico appositamente addestrato ed equipaggiato con strumentazione tecnologicamente avanzata cui è affidato il compito di individuare e valutare la presenza di eventuali contaminanti.
 
Per l’Aeronautica Militare hanno partecipato: un HH139A e un TH-500 del 15° Stormo di Cervia, un HH-212 del 9° Stormo di Grazzanise (Ce), due TH-500 del 72° Stormo di Frosinone. Inoltre hanno preso parte alla Grifone 2014 un AB 205 del 4° ALTAIR dell’Esercito Italiano di Bolzano, un AB 412 dell’Elinucleo Carabinieri di Pisa, un PH 139  Centro Aviazione della Guardia di Finanza di Pratica di Mare (Rm), un AB 212 del 3° Reparto Volo della Polizia di Stato di Bologna e un AB 412 del Corpo Forestale dello Stato di Belluno. L’Armée de l’Air (aeronautica militare francese) ha partecipato con un elicottero AS 555 Fennec mentre l’Ejército del Aire (aeronautica militare spagnola) ha operato con Super Puma A332.
 
Il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha coordinato tutte le attività terrestri, assicurando, con 13 squadre, di ricerca e medicalizzate, del Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia, affiancate da quelle dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il recupero del personale disperso nell’impervio scenario montano.

La partecipazione di equipaggi e di elicotteri provenienti da Spagna e Francia nonché la presenza di osservatori provenienti da Giordania, Montenegro e Stati Uniti, hanno conferito maggiore rilevanza all’evento consentendo un proficuo confronto e scambio di esperienze.

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Fonte: Stato Maggiore Aeronautica

Al via sulle Alpi Carniche l’esercitazione internazionale di soccorso aereo “Grifone 2014”

Cercivento (Ud), 8 settembre 2014 – Domani a Cercivento (Ud) si entra nel vivo dell’esercitazione con i primi voli, prevista attività di ricerca diurna e notturna.  È pronta a partire l’esercitazione Grifone 2014, l’evento addestrativo organizzato annualmente dall’Aeronautica Militare nell’ambito di un accordo internazionale sul soccorso aereo (SAR – Search and Rescue).

Sono giunti in mattinata presso l’aeroporto di Rivolto (Ud), sede del 2° Stormo dell’Aeronautica Militare, gli equipaggi di volo, il personale addetto ai servizi di assistenza e alla logistica e le squadre di ricerca a terra, per un briefing introduttivo sulle attività di addestramento che prenderanno il via nella giornata di domani, martedì 9 settembre 2014.

Il personale del centro coordinamento soccorso del comando operazioni aeree dell’Aeronautica Militare, cui è affidata la direzione dell’esercitazione, ha illustrato nel dettaglio il programma delle attività, riepilogando tutte le predisposizioni operative e di sicurezza coordinate con i responsabili delle Amministrazioni partecipanti.

Nell’ambito dell’esercitazione, che prevede attività di ricerca diurne e notturne, verranno simulate operazioni di soccorso in caso di incidente aereo in ambiente terrestre. Dal centro di coordinamento del PBA (Posto Base Avanzato), allestito dal personale del comando logistico dell’Aeronautica Militare, sul campo volo Nido delle Streghe – Campo delle Fate di Cercivento (Ud), verranno pianificate e gestite tutte le operazioni aeree di ricerca e soccorso, in coordinamento con il personale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), responsabile delle attività di ricerca a terra.

Verrà anche attivato in loco un piccolo ospedale da campo, predisposto dall’Infermeria Principale di Villafranca (VR), che fungerà sia da postazione medica avanzata nell’ambito dello scenario addestrativo, sia da presidio di primo soccorso in caso di reali esigenze per il personale partecipante; all’interno della struttura, nonché nelle operazioni di ricerca e soccorso, opereranno personale sanitario e mezzi dell’Aeronautica Militare e del Corpo Ausiliario delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana.

In totale sono 12 gli elicotteri che opereranno dalla base di Cercivento (Ud), appartenenti ai reparti di volo di Aeronautica Militare, Esercito, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Corpo Forestale dello Stato. Decine anche le squadre di terra del CNSAS, nonché dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Corpo Forestale dello Stato. La significativa presenza di personale e mezzi stranieri – un elicottero dell’Armeè de l’Air (aeronautica militare francese), uno dell’Ejército del Aire (aeronautica militare spagnola), nonché osservatori stranieri – contribuiranno allo scambio di esperienze e allo sviluppo di procedure comuni tra le varie componenti civili e militari che costituiscono la task force dei soccorritori, una capacità di integrazione fondamentale per un’attività complessa come la ricerca e il soccorso in ambiente montano.

Alla Grifone 2014 parteciperà anche una squadra di valutazione ambientale del servizio dei supporti dell’Aeronautica Militare che, in accordo alla normativa vigente, si occuperà di tutti gli aspetti relativi alla tutela dell’ambiente dai rischi derivanti da eventuali incidenti, effettuando sia attività di prevenzione che eventi simulati.

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Fonte: Stato Maggiore dell'Aeronautica

Agenti di Polizia del reparto volanti trovano una tartaruga azzannatrice. Pericolosa per l’uomo, è stata consegnata al Corpo Forestale dello Stato

di Monica Palermo

Livorno, 8 agosto 2014 – Singolare ritrovamento quello di questa mattina per gli agenti della Polizia di Stato di Livorno. Allertati da una chiamata al 113, gli agenti del Reparto Volanti hanno trovato una tartaruga azzannatrice nei giardinetti davanti allo stabilimento Bagni Fiume di Livorno.

La tartaruga azzannatrice (Chelydra serpentina), originaria del Nord America, è una delle tartarughe d’acqua dolce più grandi insieme alla tartaruga alligatore. Quella ritrovata questa mattina, è lunga cm 33 e del peso di kg 2,8, ma può raggiungere anche i 50 cm e il peso variare dai 4,5 ai 6 kg.

L’animale passa la maggior parte del tempo immersa nutrendosi di pesci, anfibi, rettili e piante, ma è aggressivo quando sta fuori dall’acqua.

Il corpo del rettile è robusto, con il carapace increspato e una lunga coda e sferra abili morsi dai movimenti che ricordano quelli di un serpente. È per questo motivo che il Ministero dell’Ambiente l’ha inserita nell’elenco degli animali pericolosi e a sua detenzione o vendita in Italia è vietata, appunto perché ritenuta pericolosa per l’incolumità e la salute pubblica.

La tartaruga è stata consegnata al Corpo Forestale dello Stato, corpo di polizia al quale va fatta la segnalazione in caso di eventuali detenzioni illegali o avvistamenti di questo tipo di tartaruga. Il numero del Corpo Forestale dello Stato per qualsiasi tipo di emergenza ambientale è il 1515.

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Fonte: Polizia di Stato


La Spezia: la polizia salva cucciolo di capriolo finito in mare aperto

La Spezia, 30 giugno 2014 – Nei giorni scorsi un cittadino avvista dalla sua imbarcazione un cucciolo di capriolo che stava in mare aperto e avvisa la polizia. Appena avvisata, la Polizia di Stato di La Spezia  fa intervenire la Squadra Nautica che salva il cucciolo che si trovava al largo della costa, probabilmente caduto in mare da una delle scogliere delle 5 Terre.

L’immediato intervento della polizia ha permesso di salvare il cucciolo, ancora in buone condizioni di salute e senza ferite. L’equipaggio della Squadra Nautica, dopo averlo salvato e caricato a bordo dell’imbarcazione, lo ha poi affidato al Corpo Forestale dello Stato che si prenderà cura dell’animale. (MNFI)

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Fonte: Polizia di Stato


Diecimila persone per festeggiare il bicentenario dell’Arma dei Carabinieri

di Monica Palermo

Roma, 8 giugno 2014 – Circa diecimila erano gli spettatori presenti il 5 giugno, a piazza di Siena per assistere allo spettacolo equestre in occasione della celebrazione del Bicentenario dell’Arma dei Carabinieri. La manifestazione è stata aperta con l’entrata in campo della banda musicale dei carabinieri a piedi e poi a cavallo, comandata dal maresciallo lt. Fabio Tassinari.

A seguire sono entrate le rappresentanze delle Forze Armate: l’Esercito rappresentato dai Granatieri di Sardegna, la Marina Militare, l’Aeronautica Militare e i Carabinieri, e delle Forze di Polizia: Polizia di Stato, Guardia di Finanza,  Polizia Penitenziaria e Corpo Forestale dello stato.


Ogni corpo, con la rispettiva bandiera di guerra è andato a schierarsi di fronte al palco delle autorità civili e militari: il presidente della repubblica Giorgio Napolitano, il presidente del consiglio Matteo Renzi, il ministro della difesa Roberta Pinotti, il capo di stato maggiore della difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli e il comandante generale dell’arma dei carabinieri Leonardo Gallitelli. Un grande tricolore sorretto dai militari della Marina stava al centro della piazza. Il presidente della repubblica Giorgio Napolitano e il ministro della difesa Roberta Pinotti hanno poi preso la parola per salutare i militari presenti rivolgendosi in particolare all’Arma dei Carabinieri, sottolineando quanto sia di fondamentale importanza la loro presenza nel territorio.

Poco prima del carosello grande sorpresa per il pubblico presente che gremiva la piazza, il cantante Andrea Bocelli che ha cantato dal vivo la celebre Nessun dorma, della Turandot di Puccini. Con il calar della luce è iniziato il tanto atteso carosello equestre per rievocare la gloriosa “Carica di Pastrengo” del 1848. Cento cavalli bianchi e neri suddivisi in due squadroni, e comandati dal tenente colonnello Gaspare Gelardelli hanno allietato con il carosello il grande pubblico composto di famiglie, di appartenenti all’associazione nazionale dei carabinieri, arrivati da tutta Italia, e da rappresentanze militari. A chiudere, il reggimento comandato dal colonnello Gianni Massimo Cuneo, si è esibito nell’esilarante carica finale a cui ha fatto seguito un grande e meritato applauso del pubblico.

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Foto: Ph. Monica Palermo


Quanto crescono le foreste italiane? Stime e numeri del Corpo Forestale dello Stato

 di Monica Palermo

Roma, 14 Maggio 2014 – Stime e numeri sull’attività svolta dal Corpo Forestale dello Stato per l’inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di carbonio. Questo l’argomento della conferenza stampa che si è tenuta ieri a Palazzo Rospigliosi. Alla conferenza sono intervenuti Cesare Patrone, capo del Corpo Forestale dello Stato, Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti, Elisabetta Lupotto, direttore Dipartimento Agronomia, Foreste e Territorio del CRA, Nazario Palmieri, moderatore dell’evento e capo del servizio politica forestale, ambientale e territorio della Forestale, Enrico Pompei, primo dirigente del Corpo Forestale dello Stato, Patrizia Gasparini e Lucio Di Cosmo del CRA-MPF, Angelo Mariano e Nicolò Giordano, funzionari del Corpo Forestale dello Stato.

Durante l’incontro è stata presentata la “Carta Forestale del Regno d’Italia del 1936” in formato vettoriale, in collaborazione con il CFS – ufficio Monitoraggio ambientale e il CRA – MPF a supporto dell’attività tecnico-scientifica e di sviluppo nel settore del monitoraggio delle risorse forestali. La Carta Forestale del Regno d’Italia fu il primo progetto di cartografia forestale applicato su tutto il territorio nazionale. Il rilievo cartografico delle foreste italiane, ultimato nel 1936, venne affidato alla Milizia Forestale che operava attraverso rilevamenti di campagna condotti con metodi speditivi.

È stato presentato inoltre il volume  “Il contenuto di carbonio delle foreste italiane – INFC 2005”, realizzato dal Corpo Forestale dello Stato e dal Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA-MPF).

Il dott. Nazario Palmieri, in apertura, ha evidenziato l’importanza dei boschi italiani, in continua crescita, in 15 anni sono aumentati di 600.000 ettari e proprio per questo mitivo “bisogna incentivare questa diffusa consapevolezza, affinché la società, la comunità, possa poi tradurla in azioni propositive per la tutela di questo patrimonio”.  

L’importanza dei boschi e delle foreste

Ma perché sono importanti i boschi e le foreste? Lo spiega il dott. Enrico Pompei: “Le foreste rappresentano più di un terzo della superficie nazionale, e i benefici che danno alla comunità sono importanti, come la salvaguardia della biodiversità, la regimazione delle acque, la produzione di ossigeno e di legname. Altro aspetto fondamentale è l’assorbimento di carbonio, e quindi la mitigazione dei cambiamenti climatici. Da questo punto di vista le foreste italiane hanno consentito all’Italia di raggiungere un ottimo risultato per quanto riguarda gli impegni relativi al protocollo di Kyoto (trattato internazionale ambientale, entrato in vigore dal 2005, a cui hanno aderito più di 180 paesi, ndr) e, questa continua crescita dei nostri boschi, ci fa ben sperare da questo punto di vista. L’impegno che deve essere preso è quello di una gestione ben corretta, a protezione di questi nuovi boschi.  Basti ricordare – continua il dott. Pompei – siamo passati negli ultimi 10 anni da 10 milioni e mezzo a 11 milioni di ettari, e questi boschi hanno bisogno di essere gestiti, di essere coltivati, e di avere una gestione forestale sostenibile attiva“.

L’impatto negativo degli incendi sulle foreste

Ma qual è l’impatto negativo degli incendi sulle foreste, in che modo viene intaccato il bilancio del carbonio? Lo spiega il dott. Luciano Sammarone del corpo forestale dello stato: “Gl incendi distruggono le foreste. Da un punto di vista paesaggistico alterano anche in maniera determinante e prolungata il paesaggio, hanno un effetto negativo sull’ecosistema e sul suolo, perché accelerano in molti casi il rilavamento della parte superficiale, quindi si azzerano migliaia di anni di trasformazione. Per quanto riguarda il bilancio del carbonio si ha un rilascio immediato dell’anidride carbonica, che viene immagazzinata all’interno del legno e va direttamente nell’atmosfera, e questo è un elemento estremamente negativo“.

Conclusioni

Cesare Patrone, capo del Corpo Forestale dello Stato

Le foreste, i boschi sono importanti per lo sviluppo economico e sociale della nazione, e proprio a tal proposito Cesare Patrone, il capo del corpo forestale dello stato sostiene che “c’è bisogno di una struttura di tutela ambientale, agricola, alimentare, che rappresenta un mondo fondamentale della nostra collettività, perché per poter operare bisogna essere culturalmente attrezzati, c’è bisogno di un corpo di tutela, per questo ritengo – prosegue poi Patrone – che c’è bisogno di un corpo di tutela ambientale, agricolo, alimentare, ancora piu forte“.

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Foto: © Ph. Monica Palermo


Corpo Forestale dello Stato e Bioparco di Roma inaugurano il primo Museo del Crimine Ambientale

Roma, 6 marzo 2014 – È stato inaugurato il primo Museo del Crimine Ambientale (MACRI) realizzato dal Corpo forestale dello Stato e dal Bioparco.

A tagliare il nastro erano il capo del Corpo Forestale dello Stato, Cesare Patrone, il Presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Federico Coccìa, il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina e il Presidente della Commissione Ambiente di Roma Capitale, Athos De Luca. Presente all’inaugurazione anche Renato Grimaldi, direttore generale per la Protezione della Natura e del Mare del Ministero dell’Ambiente.

Il museo, unico nel suo genere in Europa, ha l’obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico sui reati che spesso deturpano il patrimonio ambientale. Basti pensare che, nel corso dei primi sei mesi del 2013, il Corpo forestale dello Stato nei suoi molteplici settori di intervento ha complessivamente accertato 5.095 reati ambientali e 13.970 illeciti amministrativi.

La struttura è divisa in sette sezioni: incendi, inquinamento e rifiuti, bracconaggio, taglio illegale, Cites, maltrattamento animale e tecniche investigative. I visitatori possono così conoscere più da vicino la gravità di fenomeni come il commercio illegale di fauna e flora in via d’estinzione attraverso reperti provenienti dalle innumerevoli operazioni di polizia giudiziaria effettuate dal personale del Sevizio CITES del Corpo forestale dello Stato negli ultimi venti anni. immagini, e ambientazioni. Queste attività, che sono spesso associate alla criminalità organizzata, mettono in risalto gli strumenti di cui dispone lo Stato per combattere simili forme di illegalità.

Il Macri si sviluppa su circa 400 metri quadri in cui sono stati ricreati numerosi contesti ambientali che rappresentano i fenomeni criminali e i danni prodotti sull’ambiente. Il visitatore è accolto da un breve filmato in cui l’etologo Danilo Mainardi interviene sulle tematiche del Museo. Il percorso è corredato da diversi pannelli in duplice lingua che offrono per ogni argomento una spiegazione chiara, arricchita da dati e curiosità.

L’iniziativa è stata supportata dall’AgustaWestland, una società Finmeccanica, azienda leader nel mercato elicotteristico mondiale, che ha anche fornito in esposizione temporanea al Bioparco di Roma un Elicottero AgustaWestland mod. 109AII, con la livrea attualmente in uso sugli elicotteri AW109N in dotazione al Corpo forestale dello Stato utilizzati per le indagini ambientali.

Il Centro di Referenza Nazionale di Medicina Veterinaria Forense dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana ha invece realizzato l’allestimento della Scena del Crimine, una teca esplicativa nella quale vengono illustrati i compiti del medico veterinario forense, del biologo, del genetista e del chimico, che riescono a risalire al colpevole dell’eventuale reato attraverso specifiche indagini di laboratorio sull’animale e sui reperti rinvenuti sulla scena del crimine.

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Foto: Ph. Monica Palermo


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