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Joint Stars 2023, autorità civili e militari in visita alla più importante esercitazione della Difesa

Accolti a Decimomannu dal comandante del COVI, i sottosegretari di Stato alla Difesa Rauti e Perego di Cremnago, il capo di Stato Maggiore della Difesa ammiraglio Cavo Dragone e i più alti vertici militari

Carro Ariete

Decimomannu (CA) 23 maggio 2023La Joint Stars è la più importante esercitazione della Difesa e ha visto non soltanto l’integrazione interforze ma anche multi dominio ed interagenzia. Abbiamo messo in campo una rete di missione federata che ha permesso il Comando e Controllo, integrando in un’unica realtà (Joint operational picture) tutte quelle che sono le componenti operative delle Forze Armate – terrestre, navale e aerea – con attività cyber e spaziali e l’impiego di personale e piattaforme complesse di varia tipologia. Grande attenzione da parte nostra anche ai temi ambientali: l’applicazione dei disciplinari presentati in sede di Comitato Misto Paritetico ci ha consentito di preservare la bellezza dei luoghi in cui ci addestriamo”.

Con queste parole, il Comandante Operativo di Vertice Interforze, generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo, ha dato il via, alla base aerea di Decimomannu, al Visit to Training Day (VTT Day), nel corso del quale i sottosegretari di Stato alla Difesa Isabella Rauti e Matteo Perego di Cremnago, accompagnati dal capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, hanno fatto visita al personale che dallo scorso 8 maggio è impiegato in diverse località della Sardegna meridionale per l’esercitazione Joint Stars 2023 (JOST23), l’evento addestrativo più importante della Difesa, pianificato e diretto dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI).

Tra le autorità, i capi di Stato Maggiore dell’Esercito generale di corpo d’armata Pietro Serino, della Marina Militare ammiraglio di squadra Enrico Credendino, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri generale di corpo d’armata Teo Luzi e il neo comandante generale della Guardia di Finanza, generale di corpo d’armata Andrea De Gennaro, la cui nomina è stata formalizzata dal Consiglio dei Ministri proprio ieri, nel corso della visita. Tra i presenti anche il comandante della squadra aerea generale sq. Alberto Biavati, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi e il professore Gianni Riotta, membro del comitato per lo sviluppo e la valorizzazione della cultura della Difesa.

Ad accogliere le autorità, il comandante del COVI, generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo, che ha rivolto ai presenti un indirizzo di saluto, prima di lasciare la parola al direttore dell’esercitazione, ammiraglio di divisione Fabio Agostini e al vice comandante del COVI, generale di squadra Nicola Lanza de Cristoforis, comandante della Joint Task Force di esercitazione, che con una rappresentazione multimediale hanno illustrato lo scenario esercitativo, il piano di azione e i dispositivi terrestri, navali, aerei, cibernetici e spaziali coinvolti in quella che è a tutti gli effetti la più imponente e complessa esercitazione della Difesa italiana.

L’ammiraglio di divisione Fabio Agostini, direttore dell’esercitazione

Nel corso della giornata, le autorità e gli ospiti hanno raggiunto la nave anfibia San Giusto, in navigazione al largo delle coste cagliaritane e inserita in un dispositivo navale che vedeva anche la presenza di nave Garibaldi, della fregata Alpino, del San Giorgio, del sommergibile Gazzana, di motovedette della Guardia di Finanza per un complesso di circa 1200 uomini e donne. A fare gli onori di casa, il contrammiraglio Stefano Costantino, comandante della Terza Divisione Navale. A bordo dell’unità navale, fanti della Brigata Marina “San Marco” e Lagunari del Reggimento “Serenissima” dell’Esercito Italiano, a dimostrazione della piena interoperabilità e integrazione tra reparti anfibi delle due Forze Armate, nell’ambito della Capacità Nazionale di Proiezione dal mare.

Gli ospiti sono stati poi accompagnati presso il poligono di Capo Teulada, dove la brigata Bersaglieri Garibaldi, guidata dal generale di brigata Mario Ciorra, ha condotto esercitazioni a fuoco che hanno visto sul campo circa 750 militari e numerosi sistemi d’arma della componente terrestre, come VCC80 DARDO, carri armati Ariete , VTMM “ORSO”, mortai pesanti 120 mm thomson e missili contro carro SPIKE, ai quali si sono aggiunti elicotteri dell’Aviazione dell’Esercito  (NH90, A-129 e CH-47), della Marina Militare (EH-101 e MH-90) e dell’Aeronautica Militare (F-35, MQ9 reaper e HH-101) per supportare la manovra con supporto aereo ravvicinato, inserzione di forze anfibie, operazioni di aeromobili ed aero-meccanizzate.

La giornata si è conclusa a Decimomannu con la dimostrazione di un’attività interagenzia che ha visto in azione Corpi Armati e non dello Stato, unitamente a nuclei sanitari del Corpo militare della Croce Rossa e squadre dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile.

Il SSSD Perego di Cremnago con il generale Figliuolo

Oggi ho avuto la possibilità di verificare di persona l’efficacia dello strumento militare nazionale”, ha dichiarato il sottosegretario onorevole Perego di Cremnago al termine della visita, aggiungendo che “esercitazioni come la Joint Stars sono necessarie per garantire una costante prontezza operativa negli attuali scenari multi dominio”.

Il sottosegretario senatrice Rauti ha, dal canto suo, evidenziato il carattere internazionale, multi-dominio, interforze e inter-agenzia della Joint Stars 23, che coinvolge gli assetti più preziosi delle Forze Armate italiane, impegnati in addestramento congiunto con gli altri Corpi armati e non dello Stato, con la protezione civile e con altri Paesi dell’Alleanza Atlantica. Ha aggiunto che: “l’unione significa rafforzare l’interoperabilità e fare sistema, anche per fronteggiare le emergenze”. Si è inoltre detta orgogliosa di vedere gli uomini e le donne della Difesa impegnati sul campo in tutti i domini.

Di integrazione e multidominio ha parlato anche l’ammiraglio Cavo Dragone, capo di Stato Maggiore della Difesa: “La Joint Stars è un’attività di forte integrazione tra tutte le componenti della Difesa, che ha coinvolto anche gli altri dicasteri e elementi dello Stato che possano contribuire alla difesa e alla sicurezza del paese“. Ha poi aggiunto: “Come ci insegna la storia recente è fondamentale esercitarsi tutti non solo nei domini tradizionali, terra, mare e cielo, ma anche nelle attività cyber e nella gestione dello spazio“.

La Joint Stars 2023 è un’esercitazione complessa multi-dominio che vede le Forze Armate italiane addestrarsi nella difesa degli spazi aerei, terrestri e marittimi, nella sicurezza cibernetica e spaziale, nella difesa da contaminazione chimica, biologica, radiologica o nucleare e nel contrasto alle minacce emergenti, tra cui droni sottomarini o aerei. L’esercitazione si concluderà il prossimo 26 maggio.

Il COVI ha ricevuto dal capo di Stato Maggiore della Difesa il compito di pianificare e dirigere le attività addestrative che hanno visto operare in Sardegna oltre 5.300 uomini e donne e 900 piattaforme provenienti dalle Forze Armate, inclusa Guardia Costiera, e dai Corpi Armati e non dello Stato, quali Guardia di Finanza, Protezione civile, Corpo militare della Croce Rossa Italiana, Vigili del Fuoco. Coinvolti anche assetti stranieri – tra questi un battaglione meccanizzato norvegese, assetti delle NATO Standing Naval Forces e ufficiali di staff sloveni. Alle attività hanno preso parte, per la prima volta in una esercitazione interforze, studenti universitari di importanti atenei nazionali (LUISS “Guido Carli”, LUMSA, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Università degli Studi di Genova).

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Fonte e immagini: COVI


UNIFIL: donazione di Italbatt per i giovani e lo sport

Paracadutisti del contingente di Italbatt effettuano una donazione di materiale sportivo ad una società sportiva locale

Shama, 19 maggio 2023 – La Task Force italiana (ITALBATT), su base 187° reggimento paracadutisti “Folgore”, inquadrata nella Joint Task Force Lebanon (JTF-L) – Sector West (SW) di UNIFIL ha effettuato una donazione di abbigliamento tecnico e calcistico in favore della comunità di Al Qualy’ah.

Le forniture provengono dall’Unione Sportiva Grosseto 1912, grazie alla collaborazione tra il presidente Giovanni Lanioni e il reggimento Savoia Cavalleria 3°, presso il quale il materiale è stato raccolto prima della partenza dei paracadutisti per il teatro libanese.

II colonnello Dario Paduano, comandante di ITALBATT, ha voluto ringraziare il sindaco Mohamed Shimali, per il fattivo impegno nel supportare i giovani della comunità, “lo sport rappresenta per i giovani un’occasione di crescita e condivisione di valori, tra cui il rispetto, la solidarietà, l’inclusivita’, il sacrificio e lo spirito di squadra. Sono tra quei valori – ha detto – che motivano gli uomini e le donne della Task Force nell’assolvimento della missione di UNIFIL”.

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Il contingente italiano in Libano ha la responsabilità del settore ovest di UNIFIL (JTF-L Sector West), guidato dal generale di Brigata Roberto Vergori, in cui operano circa 3.800 Caschi Blu di 17 dei 48 Paesi contributori alla missione dell’ONU.

L’Italia assicura, inoltre, la mobilità aerea e capacità di operare dalla terza dimensione con gli assetti ad ala rotante dell’Aviazione dell’Esercito, personale di staff all’interno del Comando della missione ed altre componenti specialistiche delle Forze Armate, che garantiscono la complementarietà operativa necessaria all’assolvimento dei compiti principali: monitorare la cessazione delle ostilità, assistere le Forze Armate libanesi nel controllo del territorio e nell’esercizio della sovranità e contribuire al supporto della popolazione civile.

Le attività svolte in Teatro Operativo sono condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), che è l’alto Comando della Difesa deputato alla pianificazione, coordinazione e direzione delle operazioni militari, delle esercitazioni interforze nazionali e multinazionali e delle attività a loro connesse.

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Fonte e immagini: UNIFIL Sector WEST


In campo Esercito e Carabinieri nell’esercitazione congiunta Summitas (video)

Roccaforte del Greco (RC), 16 maggio 2023 – Nome in codice “Summitas”, è l’esercitazione che si è conclusa, presso l’ex base USAF di Monte Nardello, a Roccaforte del Greco (RC). Un’esercitazione congiunta, fra Esercito e Carabinieri, che dall’8 al 10 maggio ha visto operare, insieme:

  • il 1° reggimento Bersaglieri di Cosenza;
  • il 2° reggimento Aviazione dell’Esercito «Sirio» di Lamezia Terme;
  • il comando provinciale Carabinieri di Reggio Calabria;
  • lo squadrone eliportato Carabinieri «Cacciatori» Calabria;
  • l’8° nucleo elicotteri Carabinieri di Vibo Valentia.

All’attività addestrativa hanno presenziato il comandante del Comando Forze Operative Sud dell’Esercito Italiano, generale di corpo d’armata Giuseppenicola Tota; il comandante Interregionale Carabinieri “Culqualber”, generale di corpo d’armata Riccardo Galletta, recentemente nominato vice comandante dell’Arma dei Carabinieri; il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani; il comandante della Legione Carabinieri Calabria, generale di divisione Pietro Salsano.

Il supposto operativo di partenza ha comportato l’impiego dei militari in un immaginario scenario nazionale che prevedeva l’esecuzione di un attentato ai danni di un centro governativo di rilevanza strategica.

L’articolata attività esercitativa, improntata al massimo realismo e prima a livello nazionale nel suo genere, diretta dal colonnello Francesco Iacono, vice comandante della Legione insieme al colonnello Francesco Ferrara, comandante del 1° reggimento Bersaglieri di Cosenza, ha consentito di testare, in una zona molto compartimentata e caratterizzata da una complessa morfologia e da un clima particolarmente rigido, le nuove tecnologie in dotazione; le tecniche e le capacità operative dei reparti impiegati e dei loro assetti specialistici, nonché di affinare le procedure di coordinamento e collaborazione tra Arma dei Carabinieri ed Esercito Italiano, in caso di eventi critici per la Sicurezza Pubblica.

L’esercitazione “Summitas”, fortemente voluta dal generale Salsano, comandante della Legione Carabinieri Calabria – che ha investito tante risorse sul settore dell’addestramento e della qualificazione dei militari, nonché molto apprezzata anche dal prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, è stata un’espressione genuina di quello spirito di corpo che, come ribadito dal generale Galletta, ripercorre concettualmente l’ideale del “marciare divisi per colpire uniti” e sicuramente “un encomiabile esempio di interoperabilità, una mirabile sinergia, un modello da ripetere, sostenere ed esportare”, come ha concluso il generale Tota.

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Fonte, immagini e video: Arma dei Carabinieri Reggio Calabria


Il gen. c.a. Salvatore Camporeale ha ceduto il comando delle Forze Operative Nord al parigrado Maurizio Riccò

La cerimonia si è svolta al Circolo Unificato dell’Esercito in Padova 

​​​​​​Padova, 15 maggio 2023 – La cerimonia di avvicendamento al Comando Forze Operative Nord, tra il generale di corpo d’armata Salvatore Camporeale e il parigrado Maurizio Riccò si è svolta il 12 maggio, presso il Salone di Rappresentanza del Circolo Unificato dell’Esercito in Padova, alla presenza del capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Pietro Serino.

All’evento hanno partecipato le massime autorità locali tra cui il Sindaco e Presidente della Provincia di Padova, Sergio Giordani, il Prefetto di Padova, S. E. Raffaele Grassi e numerose autorità politiche, militari e religiose del territorio.

Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, nel suo intervento, ha evidenziato la vicinanza tra la città di Padova, la comunità locale e l’Esercito – “ un rapporto stretto tra cittadini e Forza Armata che in questi anni ho sentito forte e come il più significativo dei riconoscimenti che un soldato possa ricevere dal proprio Paese” – proseguendo nel suo intervento, il generale Serino ha ringraziato con orgoglio le donne e gli uomini del COMFOP Nord per lo splendido lavoro profuso ogni giorno nelle operazioni nazionali e internazionali.

Il generale di corpo d’armata Salvatore Camporeale, che aveva assunto il comando delle Forze Operative Nord il 21 aprile 2022, ha così voluto salutare il Comando e la città di Padova: “Tutto il lavoro fin qui fatto è frutto dell’applicazione costante e coerente delle preziose competenze ed esperienze maturate nei vari campi dalle donne e dagli uomini, militari e civili, delle Forze Operative Nord. A tutti loro, vera anima di questo Comando, va il mio profondo ringraziamento per l’impegno, la dedizione, la passione e la costante volontà di migliorarsi”.

Il COMFOP Nord ha continuato a coordinare le attività di approntamento e preparazione delle unità dipendenti impegnate in operazioni ed esercitazioni, in territorio nazionale e all’estero, nonché in interventi in occasione di calamità naturali. Inoltre, ha gestito la bonifica del territorio da ordigni residuati bellici ed i reparti dell’operazione “Strade Sicure”, che vede l’impiego la Forza Armata concorrere alla sicurezza dei cittadini.

Il generale di corpo d’armata Maurizio Riccò che ha lasciato nei giorni scorsi l’incarico di Comandante Logistico dell’Esercito, nel suo saluto ha sottolineato “Ritorno oggi, dopo cinque anni trascorsi nel procurement e nella logistica del sostegno generale, nell’ambito delle Forze Operative. Un rientro con un bagaglio professionale che reputo arricchito anche dalla convinzione che il saper fare sia, in un contesto di impegni sempre crescente, un moltiplicatore di risorse e quanto vada ricercata ogni possibile occasione per formarsi ed addestrarsi”.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Esercito


Il CME Abruzzo Molise celebra il 78° anniversario della liberazione

L’Aquila, 26 aprile 2023 – È stata celebrata in Abruzzo la ricorrenza del 25 aprile. La cerimonia principale si è svolta presso il monumento ai caduti della Villa Comunale di L’Aquila e ha visto lo schieramento di una compagnia in armi composta da militari del 9° reggimento alpini, delle altre Forze Armate e dei Corpi armati dello Stato.

Alla celebrazione hanno partecipato il prefetto della città di L’Aquila, dott.ssa Cinzia Teresa Torraco, il senatore Guido Quintino Liris, sottosegretario di Stato al Ministero delle imprese e del made in Italy, dott.ssa Fausta Bergamotto, il sindaco di L’Aquila, dott. Pierluigi Biondi, i Sindaci di alcuni comuni limitrofi, il comandante Regionale Abruzzo della Guardia di Finanza, generale di divisione Gianluigi D’Alfonso e il comandante del Comando Militare Esercito “Abruzzo  Molise”, colonnello Marco Iovinelli.

Dopo la cerimonia presso il Monumento ai Caduti, si è svolta una commemorazione all’interno della caserma “Pasquali-Campomizzi” presso il luogo dell’eccidio dei Nove Martiri Aquilani giustiziati il 23 settembre del 1943. 

Sono state svolte delle commemorazioni anche nei capoluoghi di provincia di Chieti, Pescara e Teramo nonché nei principali centri abruzzesi dove, come di consueto, è stata consistente la presenza militare in rappresentanza dei Comandi ed Enti di stanza in Abruzzo.

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Fonte e immagini: Comando Militare Esercito Abruzzo Molise


Nella caserma Gandin i Granatieri di Sardegna celebrano il 364 anniversario dalla fondazione (photoreportage)

 Dal Risorgimento ad oggi, 364 anni di fedeltà alle Istituzioni 

Roma, 24 aprile 2023 – Il 18 aprile 2023, i Granatieri di Sardegna, la più antica specialità dell’Esercito italiano, ha celebrato il 364° anniversario dalla fondazione, con una cerimonia ​​che si è svolta all’interno della caserma “Gandin”. Nati nel 1659, in più di tre secoli e mezzo di storia, i “Bianchi Alamari” hanno percorso tutte le fasi della storia d’Italia. Dalla nascita della nostra Nazione fino ai più recenti impegni internazionali.​

A comandare lo schieramento il colonnello Piergiorgio Giordano.

Colonnello Piergiorgio Giordano

Il comandante della brigata gen. b. Giovanni Brafa Musicoro passa in rassegna i reparti

​All’evento, presieduto dal comandante della Brigata “Granatieri di Sardegna”, generale di brigata Giovanni Brafa Musicoro, erano presenti, tra gli altri, l’ex consigliere militare del Presidente della Repubblica, generale di corpo d’armata Rolando Mosca Moschini, l’ex sottosegretario alla Difesa, generale di corpo d’armata Domenico Rossi, autorità civili, Associazioni Combattentistiche e d’Arma, il presidente dell’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna (ANGS) generale di divisione in quiescenza Giovanni Garassino, ex militari del reggimento ed altre istituzioni locali. Una nota di colore è stata rappresentata dai ragazzi dell’istituto “Perlasca”.​

Entrano i rappresentanti dell’Associazione Granatieri di Sardegna e il gonfalone di Roma capitale

I reparti schierati hanno rispecchiato, attraverso le uniformi ed equipaggiamenti utilizzati nella cerimonia, gli impegni in cui i “Granatieri di Sardegna” hanno operato in passato e sono chiamati a operare oggi: dall’impiego delle unità fucilieri nelle operazioni sul territorio nazionale ed internazionale, ai servizi presidiari presso le sedi istituzionali e i compiti di Alta Rappresentanza.​

Tempi antichi

Tempi moderni

Al termine il cappellano militare ha recitato la preghiera del Granatiere.

Non poteva mancare alla cerimonia il “Graduato scelto” Duca, la mascotte del 1° Reggimento Granatieri

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Bomba sel secondo conflitto mondiale ad Avezzano, interviene l’Esercito con gli specialisti del 6° rgt Genio Pionieri di Roma

Gli artificieri hanno rimosso le spolette permettendo ai circa 20.000 evacuati di rientrare subito nelle loro abitazioni.

Artificieri dell’Esercito e bomba da 1000 libbre

Avezzano (AQ), 26 febbraio 2023 – Gli artificieri dell’Esercito hanno provveduto al disinnesco e al brillamento di una bomba d’aereo americana da 1000 libbre, equivalemti a circa 454 kg (modello AN – M 65), risalente al secondo conflitto mondiale; la bonifica dell’ordigno, rinvenuto in pieno centro del Comune di Avezzano, è stata condotta dagli specialisti del 6° reggimento Genio Pionieri di Roma.

Le operazioni, coordinate dalla Prefettura dell’Aquila, sono iniziate alle ore 06:00 con lo sgombero di un’area di 1.481 metri di raggio dal punto di rinvenimento del residuato e la conseguente evacuazione di circa 20.000 cittadini. Per la sicurezza dell’area è stato disposto il divieto di sorvolo dello spazio aereo interessato.

Gli operatori del 6° reggimento Genio Pionieri, una volta completata la fase di evacuazione, hanno iniziato alle ore 09:45 l’intervento di disinnesco per la rimozione delle due spolette presenti sull’ordigno, una di naso e una di coda, entrambe armate. Neutralizzate quest’ultime, il residuato bellico è stato trasportato presso una cava nel Comune di Massa D’Albe (AQ) per il successivo brillamento, avvenuto alle ore 15:53.

Nel 2022 i nuclei di artificieri dei reggimenti genio hanno condotto 2.345 interventi su tutto il territorio nazionale, neutralizzando 31.854 residuati bellici di cui 19 bombe d’aereo risalenti ai conflitti mondiali.

Grazie ai recenti studi e sperimentazioni svolti dal Centro d’eccellenza C-IED in collaborazione con l’Università “La Sapienza” di Roma, è stato ridotto il raggio di sgombero dal punto di rinvenimento dell’ordigno, permettendo di limitare i disagi per la popolazione residente.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore dell’Esercito


I Granatieri di Sardegna celebrano il Duca di San Pietro (photoreportage)

Roma, 17 febbraio 2023 – Questa mattina, nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a Roma, i Granatieri di Sardegna hanno commemorato il Duca di San Pietro, Don Alberto Genovese, nella celebrazione della messa in occasione dell’anniversario della sua morte. Quest’anno, alla sfilata hanno partecipato non solo il 1° e il 2° Reggimento, ma anche il 3° Reparto Comando e Supporti tattici “Guardie”.

Il padre di Alberto, Don Bernardino Antonio Genovese, un patrizio sardo, fondò il Reggimento di Sardegna nel 10 luglio 1744, a sue spese, per proteggere i coloni appena giunti sull’isola di San Pietro, di fronte alle coste sarde. Nel 1776, suo figlio donò al Reggimento 120.000 lire vecchie di Piemonte, fissando l’uso della loro rendita per la costituzione e la successiva manutenzione della musica reggimentale e per aiutare le vedove dei soldati caduti. Inoltre, disposte che venisse celebrato l’anniversario in suffragio ed in memoria del Sig. Duca Alberto, il giorno della sua morte.

La tradizione è stata continuata dai Granatieri di Sardegna, che discendono direttamente dall’antico Reggimento di Sardegna. Alla cerimonia hanno partecipato personalità politiche e autorità militari, nonché discendenti diretti di Don Alberto Genovese, dimostrando il loro attaccamento a una tradizione ultracentenaria.

Alla cerimonia hanno partecipato il generale di corpo d’armata Giuseppenicola Tota, comandante delle Forze Operative Sud, alcuni ex capi di Stato Maggiore dell’Esercito, ex comandanti della brigata “Granatieri di Sardegna” – incluso l’attuale generale di brigata Giovanni Brafa Musicoro – rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e cittadini romani.

In particolare, è stata significativa la partecipazione dei discendenti in linea diretta di Don Alberto Genovese, dimostrando un forte attaccamento alla tradizione ultracentenaria che li ha sempre visti partecipi e vicini ai “Giganti con gli Alamari”.

Quest’anno presente alla commemorazione del Duca di San Pietro anche la mascotte, il “Graduato scelto” Duca, del 1 reggimento Granatieri di Sardegna.

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I Granatieri di Sardegna, oltre a partecipare alle principali missioni internazionali dell’Esercito Italiano, contribuiscono a garantire una costante presenza sul territorio della Capitale, nel Lazio e nella vicina Regione Umbria, nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”. Oltre alle attività operative e addestrative, svolgono anche servizi presidiari di alta rappresentanza presso le Istituzioni nazionali.

Rome, february 17th, 2023 – This morning, in the church of Santa Maria degli Angeli in Rome, the Grenadiers of Sardinia commemorated the Duke of San Pietro, Don Alberto Genovese, in the celebration of the mass on the occasion of the anniversary of his death. This year, not only the 1st and 2nd Regiment, but also the 3rd Command and Tactical Support Unit “Guardie” participated in the parade.

Alberto’s father, Don Bernardino Antonio Genovese, a Sardinian patrician, founded the Regiment of Sardinia on July 10, 1744, at his own expense, to protect the newly arrived settlers on the island of San Pietro, in front of the Sardinian coasts. In 1776, his son donated 120,000 old Piedmont lire to the Regiment, setting the use of their income for the establishment and subsequent maintenance of the regimental music and to help the widows of fallen soldiers. In addition, he arranged for the anniversary to be celebrated in suffrage and in memory of Mr. Duke Alberto, on the day of his death.

The tradition has been continued by the Grenadiers of Sardinia, who directly descend from the ancient Regiment of Sardinia. Political figures, military authorities, as well as direct descendants of Don Alberto Genovese participated in the ceremony, demonstrating their attachment to an ancient tradition.

The ceremony was attended by Lieutenant General Giuseppenicola Tota, commander of the Southern Operational Forces, some former Chiefs of Staff of the Army, former commanders of the “Granatieri di Sardegna” brigade – including the current Brigadier General Giovanni Brafa Musicoro – representatives of Combatant and Army Associations, and citizens of Rome.

In particular, the direct descendants of Don Alberto Genovese’s lineage participated in the ceremony, demonstrating a strong attachment to the centuries-old tradition that has always seen them as part of the “Giganti con gli Alamari”.

This year, the mascot of the 1st Regiment Granatieri di Sardegna, the “graduato scelto” Duca, was also present at the commemoration of the Duke of San Pietro.

In addition to participating in the main international missions of the Italian Army, the Granatieri di Sardegna also contribute to ensuring a constant presence in the Capital, Lazio, and the neighboring Umbria Region, within the framework of the “Strade Sicure” operation. In addition to operational and training activities, they also perform high-representation guard services at national institutions.

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Esercito in lutto, muore il caporal maggiore Danilo Salvatore Lucente Pipitone pestato a sangue, fatto un identikit del presunto aggressore

Roma, 13 febbraio 2023 – Il caporal maggiore Danilo Salvatore Lucente Pipitone, nato ad Erice (TP) il 04-02-1979 è morto ieri a Roma, dopo un’aggressione subita tra venerdì e sabato notte, nella zona di Centocelle, e lasciato a terra. Il caporale 44enne era stato ricoverato in gravissime condizioni al Policlinico Umberto I dove è poi deceduto. Un’automobile è stata vista andare via dal luogo dell’aggressione in via dei Sesami a Centocelle. Le telecamere di sorveglianza l’hanno ripresa.

La targa è a disposizione degli investigatori. Nell’auto c’erano due persone. Il cellulare e il portafogli sono stati trovati ancora addosso alla vittima. Ma tra le ipotesi di indagine c’è ancora quella di una rapina finita male

Per l’omicidio del militare Danilo Salvatore Lucente Pipitone un uomo è ricercato dalla polizia. Si chiama Mohamed Abidi (o forse un suo alias) ed è nato il 7 marzo 1990 in Tunisia. L’uomo è stato detenuto fino al 4 aprile 2018 per spaccio di sostanze stupefacenti. L’ultimo atto presso l’Ufficio Immigrazione di Roma risale al 2013. Probabilmente l’aggressore è munito di documenti falsi ben fatti perché non risulta mai controllato da quella data. È necessario procedere a controllo dattiloscopico.

Nel 2015 Abadi era parte di un gruppo di tre cittadini tunisini accusati di aver picchiato e violentato alcune prostitute nella zona di San Giovanni a Roma. L’accusa nei loro confronti era di violenza sessuale e rapina aggravata in concorso.

Pare che con l’assassino ci fosse un complice, dal momento che dal luogo del delitto è stata vista fuggire via una Fiat 500 Abarth la cui targa è in possesso delle forze dell’ordine. La vettura risulterebbe presa a noleggio. 

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso le sue “condoglianze alla famiglia e il suo “cordoglio” a tutto l’Esercito per la scomparsa del caporal maggiore Danilo Salvatore Lucente Pipitone”. Il ministro Crosetto ha affermato che Pipitone, “ha lottato contro la morte dopo l’aggressione subita ma purtroppo non ce l’ha fatta. La famiglia della Difesa abbraccia i suoi cari”. Il ministro si è poi detto “commosso dalla decisione di donare gli organi”, affermando che Pipitone “con il suo ultimo gesto d’amore e d’altruismo contro la violenza subita ha voluto servire il Paese ancora una volta”.

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Federazione Italiana Rugby e Esercito Italiano insieme per la Rugby World Cup 2023

FIR ed Esercito Italiano insieme sulla strada per la Rugby World Cup 2023, gli azzurri in estate preparano il mondiale insieme ai soldati

Intervento del gen. c.a. Zauner, sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito

Roma, 16 gennaio 2023 – La Federazione Italiana Rugby (FIR) e l’Esercito Italiano ha sottoscritto ieri a Roma una partnership che, nel corso del 2023, li vedrà collaborare e promuovere attivamente e reciprocamente i propri valori, nelle gare in Italia del Guinness Sei Nazioni e, unendo le rispettive competenze, anche nella preparazione che porterà gli Azzurri in Francia, in autunno, per partecipare alla Rugby World Cup 2023.

A siglare la collaborazione triennale tra le due istituzioni, presso il Circolo Ufficiali “PIO IX” di Roma, sono stati il presidente della FIR Marzio Innocenti ed il generale di corpo d’armata Gaetano Zauner, sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito.

FIR ed Esercito Italiano hanno già incrociato i rispettivi cammini in numerose occasioni – dai lanci dei paracadutisti della Brigata “Folgore” allo Stadio Olimpico di Roma, agli allenamenti della Nazionale maschile, svolti in passato presso impianti dell’Esercito a Torino e, con la sottoscrizione della partnership, hanno definito di dare continuità ad un rapporto che poggia le proprie fondamenta su una forte condivisione valoriale.

La firma del protocollo d’intesa prevede che l’Esercito Italiano partecipi attivamente al cerimoniale pre-partita di Italia – Galles, quarta giornata del Guinness Sei Nazioni del prossimo 11 marzo a Roma, con stand dedicato alla Forza Armata all’interno del celebre Villaggio Terzo Tempo.

“Il rugby è uno sport inclusivo dove gli atleti hanno ruoli e caratteristiche diverse. La stessa cosa accade nell’esercito italiano che è la somma di numerose componenti che lavorano insieme per il raggiungimento dell’obiettivo”.

Il sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito, gen. c.a. Gaetano Zauner

Il rapporto però andrà molto oltre, sostenendo da subito in modo attivo l’avvicinamento della Squadra Nazionale alla Rugby World Cup: lo staff guidato da Kieran Crowley, sin dalla primavera, sarà coinvolto in momenti di formazione e condivisione di pratiche di team building in unità specialistiche dell’Esercito, mentre durante la preparazione estiva gli Azzurri selezionati dallo staff tecnico avranno l’opportunità di essere impegnati in prima persona in momenti di preparazione in ambiente montano, sotto la supervisione di istruttori delle Truppe Alpine dell’Esercito.

Una condivisione di valori come lealtà, altruismo, rispetto delle regole, gioco di squadra in cui entrambe le realtà, Esercito e tutto il mondo del Rugby, credono fermamente e promuovono in ogni occasione, al fine di diffonderli nella società.

Intervento del Presidente della FIR, dott. Marzio Innocenti

Il Presidente della Federazione Italiana Rugby, Marzio Innocenti, ha dichiarato: “E’ pressoché inutile sottolineare la fortissima prossimità valoriale tra la Federazione Italiana Rugby e l’Esercito Italiano, due istituzioni fortemente incentrate sulla componente umana. Condividiamo l’obiettivo comune di rendere orgogliosi i nostri concittadini, di essere i migliori ambasciatori possibili per il tricolore in ogni parte del mondo, di offrire in ogni momento un’immagine di eccellenza in cui ogni italiano possa riconoscersi, di essere parte attiva nella vita di ogni italiano.

Nei tre anni che ci attendono avremo modo di condividere le nostre esperienze, mutuare uno dall’altro buone pratiche in termini di formazione, sostenere l’attività di base dove più necessario e, nell’immediato, mettere a disposizione della Squadra Nazionale l’opportunità di vivere importanti momenti di preparazione al fianco del nostro Esercito”.

Un momento della firma del Protocollo d’Intesa tra Esercito e FIR

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Fonte e immagini: SME


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