Archivi categoria: Kosovo (contingente italiano)

Esercito: celebrato il ventennale dell’ingresso in Kosovo, del contingente italiano, alla presenza del capo di SME

Intervento del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito

Caserta, 20 settembre 2019 – Conclusa con una cerimonia militare in piazza Carlo II, alla presenza del capo di Stato Maggiore dell’Esercito generale di corpo d’armata Salvatore Farina, del comandante generale dell’Arma del Carabinieri generale di corpo d’armata Giovanni Nistri, degli ex comandanti del contingente italiano in Kosovo, del sindaco di Caserta e di altre autorità locali, la due giorni di celebrazioni per il ventennale dell’ingresso del Contingente Italiano in Kosovo, avvenuto nel giugno del 1999.

La manifestazione è stata aperta ufficialmente ieri nei saloni della Reggia di Caserta con la conferenza storico rievocativa tenuta dal generale di corpo d’armata (in quiescenza) Mauro Del Vecchio, primo comandante del Contingente Italiano in Kosovo e Comandante della Brigata Bersaglieri “Garibaldi” che ha ripercorso l’ingresso nei territori kosovari dei militari italiani raccontando la sua esperienza, corredata altresì da quella degli altri comandanti presenti, tra i quali il generale di corpo d’armata Carlo Cabigiosu primo comandante italiano della Forza NATO di KFOR.

Mostra fotografica sull'ingresso del contingente italiano in Kosovo

A corollario della conferenza è stata allestita una mostra video fotografica riferita agli accadimenti di quel periodo.

Durante la cerimonia militare in piazza, in cui erano presenti i reparti e molti dei protagonisti che nel 1999 diedero inizio alla missione, il generale Farina, anch’egli ex comandante della Kosovo Force da settembre 2013 a settembre 2014, ha sottolineato quanto KFOR sia una missione importante che contribuisce alla stabilizzazione dei Balcani occidentali e, in termini più ampi, dell’intera Europa; aggiungendo che in tale ambito l’Esercito Italiano svolge un ruolo primario sia per il mantenimento della sicurezza nell’area sia per l’integrazione degli attori regionali con l’Unione Europea.

Bandiera di Guerra del 1° Reggimento Bersaglieri

Il capo di SME ha poi proseguito evidenziando che: “ la nostra tradizione culturale improntata al dialogo e al rispetto verso il prossimo e la  formazione attenta e costante dei nostri militari sono stati elementi fondamentali per ottenere in Kosovo la fiducia, la sinergia, il dialogo e il rispetto tra le parti. I Comandanti e i Soldati italiani dell’Esercito, dei Carabinieri e dell’Aeronautica e della Marina che negli anni hanno operato in Kosovo hanno sempre dimostrato altissima preparazione e ferma determinazione sul campo coniugando l’uso proporzionato della forza con un atteggiamento proattivo e imparziale fra le parti. Solo con un approccio multidimensionale, coordinato e integrato con ogni altro soggetto operante sul campo è possibile ottenere grandi risultati. Questi aspetti sono infatti alla base del motto MORE TOGHETER che coniai durante il mio mandato da Comandante di KFOR”.

La missione in Kosovo, nella denominazione di  KFOR  (Kosovo Force) iniziò il 12 giugno 1999, su mandato delle Nazioni Unite, con l’adozione, da parte del Consiglio di Sicurezza della Risoluzione 1244, che autorizzava l’impiego di un contingente militare inizialmente composto da circa 50000 militari provenienti da Paesi NATO e altri alleati. Così, il Contingente italiano composto da circa 6.500 uomini delle unità della Brigata “Garibaldi” e da assetti specialistici di altre Forze Armate, entrò nel Kosovo alla mezzanotte dello stesso giorno e raggiunse la città di Pec il mattino del 14 giugno 1999. Alla Brigata italiana, Brigata Multinazionale Ovest (MNB-W), venne assegnata la responsabilità dell’area ovest.

Attualmente all’operazione “Joint Enterprise” in Kosovo partecipano 28 paesi,  con un impegno complessivo di forze di circa 4000 unità, ed il Comando della Kosovo Force è affidata in modo continuativo ad un Generale dell’Esercito italiano dal 2013.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Esercito
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Kosovo: avvicendamento al comando ITALFOR GSA il rgt logistico Garibaldi subentra al rgt logistico Julia

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Peć/Peja, 3 febbraio 2019 – Avvicendamento al comando ITALFOR GSA (Gruppo Supporto di Aderenza) tra il tenente colonnello Paolo Murru, cedente, e il tenente colonnello Raffaele Faraca, subentrante, nell’ambito della missione in Kosovo KFOR, il reggimento logistico Garibaldi subentra al reggimento logistico Julia.

La cerimonia si è svolta nei giorni scorsi presso la Base Villaggio Italia a Belo Polje/Bellopoje in Kosovo – alla presenza del comandante del MNBG-W (Multinational Battle Group West), colonnello Gianfranco Di Marco. 

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Il Gruppo Supporto di Aderenza (GSA) – in terminologia NATO, Combat Service Support (CSS) Battalion – è una unità interforze alle dipendenze del Multinational Battle Group West, costituita per fornire il necessario sostegno logistico allo svolgimento delle operazioni sia del contingente italiano che dei contingenti stranieri impegnati in missione in Kosovo nella base di Villaggio Italia.

Nel mandato appena concluso il GSA è stato costituito su base reggimento logistico Julia, che oltre agli elementi di staff ha fornito una compagnia di supporto alla manovra, con il concorso principale di una Compagnia trasmissioni, proveniente dal 2° reggimento trasmissioni alpino di Bolzano, nonché di personale tecnico e specializzato proveniente da altri reparti delle Forze Armate.
  
Nel suo discorso di commiato il tenente colonnello Murru ha espresso parole di gratitudine agli uomini e donne che sono alle sue dipendenze per essere riusciti a creare un “gruppo” coeso e reattivo nonostante le diverse provenienze.

Il comandante cedente ha inoltre tracciato un bilancio dell’operato di questi ultimi 5 mesi ricordando che il personale del GSA ha percorso oltre 200.000 Km, ha rifornito 235.000 litri di combustibile, ha effettuato più di 4.000 ore di lavorazioni in officina per il mantenimento in efficienza del parco veicoli, ha gestito il transito di circa 1200 passeggeri in afflusso e deflusso – suddivisi in 27 voli e 18 traghetti  – ed ha gestito oltre 500 tonnellate di materiale trasportato sia per via aerea che via mare. Tra i compiti del GSA vi sono anche quelli di assicurare il sostegno sanitario al personale schierato e di garantire i servizi funzionali della vita di guarnigione quali la mensa, la lavanderia e la manutenzione delle infrastrutture.

Il comandante del MNBG-W colonnello Di Marco, ha poi dato il benvenuto all’unità subentrante, costituita su base reggimento logistico Garibaldi proveniente da Persano (SA) – che attualmente fornisce una paritetica unità anche a supporto della missione UNIFIL in Libano – formulando al Tenente Colonnello Faraca i migliori auguri per il prosieguo della missione, con la certezza che il GSA continuerà a svolgere in modo impeccabile i compiti assegnati.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Kosovo: il capo di SMD generale Enzo Vecciarelli in visita ai militari italiani della KFOR

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Pristina (Kosovo), 29 dicembre 2018 – Il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli ha fatto visita al personale italiano in servizio presso il comando della forza NATO di Pristina, dove è stato accolto dal comandante della Kosovo Force (KFOR), generale di divisione Lorenzo D’Addario.

Il comandante della KFOR ha illustrato la situazione nell’area di responsabilità della missione con particolare attenzione al ruolo della KFOR nel mantenere sicurezza e stabilità, necessarie premesse allo sviluppo economico e sociale della regione.

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In questa occasione il generale Enzo Vecciarelli ha incontrato i militari dell’Esercito, dell’Aeronautica e dei Carabinieri ai quali ha detto di “essere consapevole del vostro sacrificio e di quello delle vostre famiglie che in questi giorni avvertiranno ancor di più la vostra mancanza”. “Il vostro impegno – ha aggiunto il generale Vecciarelli – è apprezzato dai nostri concittadini e dalla comunità internazionale e rende tutto il Paese orgoglioso delle proprie Forze Armate”.

Successivamente il capo di Stato Maggiore Difesa ha raggiunto Camp Villaggio Italia di Peć/Pejë dove è dislocato il Multinational Battle Group West, la pedina operativa multinazionale a guida italiana nell’area ovest del paese che comprende militari italiani, austriaci, sloveni e moldavi.

L’Italia è presente in Kosovo dal 1999 e, con circa 550 militari impegnati nella missione NATO, assiste le istituzioni locali nel processo di sviluppo e supporta la comunitá internazionale per garantire un futuro migliore a tutta la popolazione locale.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Il capo di SME torna in Kosovo dopo cinque anni dal suo comando della missione KFOR

Il generale di corpo d’armata Salvatore Farina incontra i militari italiani impegnati nell’Operazione Joint Enterprise

La visita al Comando di Kfor

Kosovo, 8 settembre 2018 – La visita del 5 settembre in Kosovo ha rappresentato per il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore Farina, un ritorno carico di una forte componente emotiva nei luoghi che lo hanno visto comandante dal 6 settembre 2013 al 3 settembre 2014.

L’incontro con i militari italiani impiegati in Kosovo, è stata l’occasione per esprimere la propria soddisfazione nei confronti dell’operato svolto dagli uomini e dalle donne dell’Esercito e anche di Aeronautica, Marina e Carabinieri; “More Togheter” così come recitava il motto scelto dallo stesso generale Farina nel suo periodo di comando in questa missione, al fine di esaltare la collaborazione e il dialogo tra tutti gli attori responsabili della sicurezza e del progresso del Kosovo.

Il generale Farina è stato a Camp Film City – Priština/Prishtinë, dove ha incontrato il generale D. Salvatore Cuoci – attuale comandante della missione a guida NATO KFOR – e il personale italiano impiegato presso il quartier generale di KFOR.

Il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito accolto dal Comandante di KFOR

Il capo di SME ha inoltre avuto l’opportunità di incontrare il presidente e il primo ministro del Kosovo, Hashim THAÇI e Ramush HARADINAJ, oltre a Rustem BERISHA e al Gen. D. Rrahman RAMA, rispettivamente ministro e comandante delle KSF (Kosovo Security Forces).

Nel pomeriggio ha invece salutato il personale del Multinational Battle Group West – unità multinazionale a guida italiana composta da italiani, sloveni, austriaci e moldavi, di competenza nel settore occidentale del Kosovo – nella base denominata Camp Villaggio Italia presso Peć/Peja, per poi recarsi, assieme al comandante di KFOR ed al comandante del MNBG-W, Col. Ruggero Cucchini, in visita presso il monastero di Visoki Dečani dove ha avuto un breve colloquio con l’abate padre Sava JANJIC.     

L’operazione KFOR a guida NATO, denominata “Joint Enterprise” vede la partecipazione di circa 4000 soldati di 28 Paesi differenti; il contingente italiano consta di poco più di 500 militari delle varie forze armate, attualmente impiegati in diverse unità multinazionali a guida italiana – Multinational Battle Group West (MNBG-W), Multinational Specialized Unit (MSU) dell’Arma dei Carabinieri, Joint Regional Detachment – South East (JRD – SE) – oltre che in numerosi incarichi di responsabilità presso il quartier generale di Priština/Prishtinë.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Esercito
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Kosovo: i militari italiani del MNBG-W forniscono materiale a favore dei Vigili del Fuoco locali

Kosovo - Ringraziamento del C.te della stazione dei Vigili del Fuoco di Suhareka-Suva Reka

Belo Polje (Kosovo), 16 maggio 2018 – Il contingente italiano del Multinational Battle Group West (MNBG-W) ha concluso un ciclo di importanti donazioni in favore dei Vigili del Fuoco delle città di Gjakova/Dakovica e di Suhareka/Suva Reka.

La cellula della Cooperazione Civile-Militare (CI.MI.C.) del MNBG-W, con il contribuito del capo settore CIMIC dell’Istituto Studi Ricerche Informazioni Difesa (ISTRID), dottor Roberto Faccani, ha consegnato a due stazioni materiale ed equipaggiamento, tra cui un gruppo elettrogeno, tende e divise da lavoro per un valore di circa 20.000 euro.

Il comandante del MNBG-W, colonnello Ettore Gagliardi, ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dal personale del corpo dei vigili del fuoco, che vede i propri uomini impegnati sul territorio nella quotidiana attività salvavita, in cooperazione con le altre istituzioni del Kosovo.

Kosovo - Consegna equipaggiamento ai Vigili del Fuoco

Recentemente unità appartenenti ai “Fire-fighters” e alle “Kosovo Security Force-KSF” hanno preso parte all’esercitazione “Silver Sabre 2018-1” diretta da K-FOR in risposta a possibili calamità naturali.

Il MNBG-W, a guida italiana, su base 185° reggimento artiglieria paracadutisti “Folgore”, è composto da unità italiane, slovene, austriache e moldave, secondo quanto stabilito dalla risoluzione delle Nazioni Unite 1244, assicura la libertà di movimento dei cittadini del Kosovo, garantendo un ambiente sicuro e protetto nel rispetto del pluralismo delle etnie e delle confessioni religiose presenti nel territorio balcanico.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Kosovo/KFOR: Conclusa l’esercitazione Silver Sabre 2018 – 1

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Pristina (Kosovo), 30 aprile 2018 – Si è conclusa nei giorni scorsi l’esercitazione “Silver Sabre 2018 – 1”, alla presenza del comandante di KFOR, il generale di divisione Salvatore Cuoci. L’esercitazione è una delle più complesse e importanti attività addestrative organizzate e condotte dalla KFOR per testare e incrementare le capacità di intervento del sistema di sicurezza del Kosovo in situazioni di emergenza.

L’esercitazione, che si è svolta tra le basi di Camp Film City, Camp Pomozatin e l’aeroporto militare di Slatina, ha visto operare KFOR in piena sinergia con tutte le organizzazioni di sicurezza presenti in Kosovo: European Union Rule of Law Mission in Kosovo (EULEX), Kosovo Police (KP), Kosovo Security Forces (KSF), la Kosovo Emergency Management Agency (EMA) e il Kosovo Security Council (KSC).

La “Silver Sabre 2018 – 1” è stata condotta in due fasi: la prima dedicata all’addestramento dei comandanti delle varie unità ed i rispettivi staff per testare le capacità di comando, controllo e coordinamento al fine di implementare l’interoperabilità in base ai differenti livelli di impiego; la seconda, sul terreno, ha visto l’intervento delle unità operative che hanno avuto modo di applicare le procedure di coordinamento in risposta alle differenti attivazioni, dal controllo della folla per ristabilire l’ordine pubblico, ad interventi per pubblica utilità.

La gestione delle emergenze è avvenuta mettendo alla prova l’intero sistema di sicurezza della regione, partendo dalla municipalità fino ad arrivare al governo centrale del Kosovo e si è quindi avuto modo di testare la capacità di intervento e gestione delle emergenze da parte di tutte le organizzazioni ed istituzioni deputate, ognuna in aderenza al proprio mandato e ai propri compiti istituzionali.

Il comandante della KFOR, il generale Cuoci, nel suo discorso al personale avvenuto al termine dell’esercitazione, ha parlato dello scopo e degli obiettivi operativi di Silver Sabre come attività cardine della KFOR. “L’obiettivo della NATO e di KFOR è quello di implementare le capacità e le competenze delle Organizzazioni di Sicurezza e delle Istituzioni in Kosovo nella gestione di disastri naturali ed altre tipologie di emergenze e KFOR rimane impegnata ad assicurare il suo supporto fino a quando la missione non sarà compiuta”.

Enduring Commitment” (impegno duraturo) è il motto che il generale Cuoci,  in qualità di 22° comandante di KFOR, ha scelto, non a caso, a testimonianza del costante impegno nel perseguimento degli obiettivi stabiliti per la missione NATO in Kosovo.

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KFOR, in aderenza al suo mandato che discende dalla risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, opera in Kosovo per garantire la sicurezza, la stabilità e la libertà di movimento, come terzo risponditore dopo la Kosovo Police ed Eulex e, allo stesso tempo, collabora e supporta, insieme alla Comunità Internazionale, lo sviluppo del processo democratico e multietnico della regione. Ciò comprende anche il supporto di KFOR allo sviluppo delle capacità delle Kosovo Security Force (KSF), attraverso l’addestramento, per consentirne l’intervento in supporto alla popolazione in caso di calamità, interventi di bonifica di ordigni esplosivi e altri compiti assimilabili a quelli della protezione civile.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Kosovo: concluso ciclo di donazioni per il potenziamento delle strutture sanitarie

Il contingente italiano del MNBG-W  sostiene lo sviluppo delle capacità sanitarie Kosovare

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Belo Polje (Kosovo), 12 febbraio 2018 –  I militari italiani della Cooperazione Civile e Militare (CI.MI.C.) del Multinational Battle Group West (MNBG-W), su base 185° reggimento artiglieria paracadutisti “Folgore”, hanno portato a termine, nei giorni scorsi, un ciclo di donazioni di materiale medico in favore di strutture ospedaliere presenti nella parte occidentale del Kosovo. Questa attività rientra nel piano di potenziamento delle capacità sanitarie in Kosovo condotto da KFOR.

L’isola neonatale donata oggi all’ospedale di Gjakova/Dakovica, l’elettrocardiografo e il monitor multi-parametrico in favore dell’ospedale di Kline/Klina, unitamente ad altro materiale medico, consentiranno lo sviluppo di una concreta capacità di supporto neonatale e di monitoraggio dei parametri vitali per più di 6000 soggetti affetti da patologie di varia natura. L’isola neonatale incrementa la capacità salvavita dell’unità sanitaria di Gjakova/Dakovica, riducendo potenzialmente il rischio di complicanze per 50 neonati  l’anno.

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Il colonnello Ettore Gagliardi ha consegnato la strumentazione sanitaria, acquistata interamente con i fondi della Difesa italiana, ai rispettivi direttori delle strutture ospedaliere, dottoressa Drita Gjergji e dottor Ahmet Asslani, che hanno ringraziato l’Italia per il supporto fornito alla popolazione durante questi anni.

Il MNBG-W, a guida italiana, al momento è composto da circa 650 uomini e donne appartenenti ai quattro contingenti di Italia, Slovenia, Austria e Moldavia e promuove lo sviluppo di progetti della Cooperazione Civile e Militare nel completo rispetto della risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

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Fonte e immagini: Contingente italiano in Kosovo
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KFOR:  continua l’impegno per la stabilità e la sicurezza in Kosovo 

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Mitrovica (Kosovo), 5 febbraio 2018 – L’ammiraglio James Foggo III, comandante dell’Allied Joint Force Command di Napoli, e il generale di divisione Salvatore Cuoci, comandante di KFOR, si sono recati a Mitrovica ed hanno incontrato entrambi i sindaci del nord e del sud della città, rispettivamente il signor Goran Rakic e il signor Agim Bahtiri.

Il ponte principale di Mitrovica, conosciuto come “Austerlitz”, ha rappresentato negli anni il simbolo di una città divisa, ma la visita dell’ammiraglio Foggo III ha dimostrato che la NATO, specie dopo i recenti eventi in Mitrovica nord, è e resterà impegnata per la sicurezza e la stabilità del Kosovo e che i ponti non dividono ma uniscono. 

Il comandante dell’Allied Joint Force Command di Napoli, dopo aver attraversato il ponte insieme al generale Cuoci ed il sindaco di Mitrovica sud, Agim Bahtiri, hanno incontrato il sindaco della parte nord, Goran Rakic al quale hanno espresso le più sentite condoglianze per la recente perdita del padre.

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La presenza di entrambi i sindaci è stata di fondamentale importanza in quanto il mantenere buone relazioni è funzionale alla cooperazione e alla stabilità dell’area, specie dopo i recenti avvenimenti che hanno creato qualche preoccupazione tra la popolazione del Kosovo in merito a possibili tensioni. KFOR è sempre impegnata a preservare la sicurezza e ad assicurare la libertà di movimento per tutti i cittadini del Kosovo e svolge quotidianamente la sua missione per assicurare un futuro migliore con particolare riguardo ai giovani.

Il tempo del conflitto è ormai passato ed i ponti rappresentano il simbolo più forte del legame, della cooperazione e dell’armonia tra le genti, collegano i popoli e portano prosperità e tolleranza.

L’ammiraglio Foggo III ha espresso il suo profondo apprezzamento ad entrambi i sindaci per la loro significativa presenza ed ha assicurato il supporto della NATO, attraverso KFOR, al fine di implementare sempre di più le relazioni tra il nord ed il sud della città. L’ammiraglio ha inoltre rivolto al generale di divisione Salvatore Cuoci il suo ringraziamento per l’importante e delicato lavoro che sta svolgendo per la popolazione del Kosovo ed il futuro della regione attraverso il quotidiano e costante impegno di KFOR, nel nome del motto “Enduring Commitment” che lo caratterizza in qualità di 22° comandante di KFOR.

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Fonte e immagini: Contingente italiano in Kosovo
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Gli artiglieri della brigata “Julia” rientrati dal Kosovo dopo sei mesi di missione

Remanzacco (UD), 22 dicembre 2017 – Nella caserma “Severino Lesa”, sede del 3° reggimento artiglieria da montagna della Brigata alpina “Julia” e del reggimento logistico della “Pozzuolo del Friuli”, si è svolta la cerimonia di rientro dal teatro operativo kosovaro, alla presenza del comandante della brigata alpina “Julia” generale di brigata Paolo Fabbri e del sindaco di Remanzacco, Daniela Briz.

L’evento significativo che ha visto schierata la pluridecorata bandiera di guerra del reggimento ha ufficializzato il rientro in patria degli artiglieri da montagna che per 6 mesi in Kosovo hanno guidato il Multinational Battle Group – West (MNBG-W), il comando multinazionale con base a Belo Polje presso “Villaggio Italia”.

01 Sfila la bandiera di Guerra del Terzo Reggimento Artiglieria da Montagna

Durante i sei mesi di missione i militari del 3° Reggimento Artiglieria da Montagna, sotto la guida del Colonnello Enzo Ceruzzi, hanno condotto numerose attività operative definite dalla risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

In particolare, il MNBG-W, comando interforze e multinazionale composto da militari provenienti da 4 nazioni (Austria, Italia, Moldavia e Slovenia) ha garantito permanentemente la protezione del monastero di Decane, patrimonio mondiale dell’UNESCO, il monitoraggio della libertà di movimento nell’area occidentale del Kosovo, lo sviluppo di attività addestrative ed esercitazioni tese al miglioramento dell’interoperabilità tra militari provenienti da nazioni diverse, l’attuazione di pattuglie congiunte con le Forze di Sicurezza kosovare e le Forze Armate serbe in prossimità e lungo la linea di demarcazione tra il Kosovo e la Serbia e lo svolgimento di progetti della Cooperazione Civile-Militare (CIMIC) per lo sviluppo economico e sociale dell’area balcanica.

04 Discorso del Generale Paolo FABBRI

Il comandante della Brigata Alpina Julia, Generale di Brigata Paolo Fabbri, ha espresso grande soddisfazione per l’impegno e gli eccellenti risultati conseguiti dal 3° reggimento artiglieria da montagna sul territorio kosovaro in un periodo caratterizzato da importanti eventi come le elezioni politiche ed amministrative, per la determinazione con la quale si è mantenuta la situazione tranquilla in un contesto geopolitico fragile e per lo sviluppo di attività svolte nel campo della Cooperazione Civile-Militare per migliorare le condizioni di vita della popolazione locale.

05 Avvicendamento del Sottufficiale di Corpo

Durante la cerimonia ha avuto luogo l’avvicendamento del sottufficiale di corpo del reggimento tra il 1° maresciallo luogotenente Antonio Sferragatta e il 1° maresciallo luogotenente Carmelo Castelli subentrante.

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Fonte e immagini: COMTA
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Kosovo: esercitazione “Silver Sabre” per il Multinational Battle Group West (MNBG-W)

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Camp Vrelo (Kosovo), 12 novembre 2017 – ​Il Multinational Battle Group West, a guida italiana, ha concluso un intenso addestramento effettuato nei giorni scorsi con la partecipazione alla complessa esercitazione  “Silver Sabre”  che ha coinvolto tutti gli assetti operativi di KFOR. In particolare, le unità di manovra del MNBG-W hanno sviluppato le procedure di controllo della folla e di gestione dell’ordine pubblico in occasione di disordini o di concentrazione di masse ostili in prossimità di una struttura (Field Office) gestita da personale dei Liaison Monitoring Team (LMT), uno dei nuclei di collegamento e monitoraggio che opera nei territori municipali del Kosovo sotto il comando dei Joint Regional Detachments (JRDs).
 
Il battaglione di manovra multinazionale, su base 3° reggimento artiglieria da montagna della brigata alpina “Julia” ha dislocato nell’area di esercitazione di Camp Vrelo  un assetto logistico con cucina campale e ambulanza e le unità di manovra composte da militari austriaci, italiani e moldavi.

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L’obiettivo addestrativo è stato quello di testare la capacità di reazione rapida delle forze del MNBG-W, terzo responsabile (third responder) della risposta ad una situazione di progressiva escalation della violenza provocata dall’avvicinamento di una folla ostile in prossimità di un edificio sensibile (Field Office) occupato da personale di KFOR.
 
Nel prosieguo dell’esercitazione le unità di manovra in assetto anti-sommossa hanno applicato le procedure tecnico-tattiche tese al controllo della manifestazione, a respingere l’ammassamento di una folla ostile intenzionata ad introdursi all’interno dell’edificio e ad evacuare il personale LMT in una zona sicura.
 
L’esercitazione rappresenta un’importante occasione di addestramento volta al mantenimento di una completa capacità operativa, al miglioramento del livello di interoperabilità tra i diversi attori multinazionali e di consolidamento della standardizzazione delle procedure tecnico-tattiche, oltre a rientrare nell’ambito delle attività autorizzate dalla risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che prevede di garantire la sicurezza al monastero di Decane, di mantenere la libertà di movimento e di impedire il ricorso alla violenza e di sviluppare progetti della Cooperazione Civile e Militare tesi a supportare il processo di crescita economica grazie allo sviluppo delle istituzioni locali.

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Il Multinational Battle Group – West (MNBG-W) è composto da  circa 650 militari provenienti da 4 nazioni (Austria, Italia, Moldavia e Slovenia).

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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