Sbarco e bonifica di una zona costiera ad alto rischio per garantire il controllo del territorio

Gommoni leggeri ad alta mobilità

Capo Teulada (Cagliari), 14 maggio 2025 – Alle prime luci dell’alba, le Forze da sbarco della Marina Militare hanno avviato un’operazione anfibia partendo dal bacino allagato di Nave San Marco, con l’obiettivo di raggiungere e mettere in sicurezza la costa di Capo Teulada.

Nave San Marco

L’attività é parte della Joint Stars 2025, la principale esercitazione nazionale della Difesa, a carattere interforze e inter-agenzia, pianificata e diretta dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI). 

Addestramento in scenari ad alta complessità
La Brigata Marina San Marco si è addestrata per tre giorni in un complesso scenario, mettendo alla prova le capacità operative di sbarco, bonifica e presidio di una zona costiera ad alto rischio, per garantire il controllo terrestre, marittimo e aereo.

Fucilieri della Brigata Marina San Marco

Protagonisti dell’azione, il gruppo del 1° Firepower Control Team (FCT) della Compagnia Nuotatori Paracadutisti, insieme al 1° Reggimento San Marco.

Coordinamento con supporto aereo e operazioni in ambienti ostili
Le unità, impiegando gommoni leggeri ad alta mobilità, hanno raggiunto la spiaggia, neutralizzando minacce simulate e liberando il corridoio d’accesso per consentire l’approdo dei mezzi GIS (Galleggianti Semoventi) e dei veicoli tattici multiruolo in configurazione JTAC (Joint Terminal Attack Controller), fondamentali per il coordinamento del supporto aereo.

Ultimata questa fase, ha preso il via la seconda parte dell’esercitazione, con lo schieramento degli uomini e dei mezzi in diversi punti chiave dell’area. Un’operazione complessa, condotta per garantire il controllo del territorio, prevenire l’avvicinamento di forze ostili e creare condizioni favorevoli per futuri sbarchi. Alcune unità si sono poi spinte all’interno delle aree boschive, simulando operazioni in ambiente ostile e difficilmente accessibile ed eseguendo ricognizioni tattiche finalizzate all’individuazione di minacce nemiche in scenari impervi. 

L’esercitazione ha offerto l’opportunità alla Marina Militare di operare in contesti complessi e integrati, mantenendo elevati standard di prontezza e interoperabilità.

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Fonte e immagini: COVI

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