Missione Kosovo: il 62° reggimento “Sicilia” passa il testimone al 183° reggimento “Nembo”

Pejë/Peć, (Kosovo), 5 febbraio 2025 – A campo “Villaggio Italia”(Pejë/Peć, Kosovo), si è svolta la cerimonia di avvicendamento tra il 62° reggimento fanteria “Sicilia” e il 183° reggimento paracadutisti “Nembo” quale Regional Command West della missione KFOR.
Alla cerimonia, presieduta dal generale di divisione Enrico Barduani, comandante della missione KFOR, erano presenti l’onorevole Paola Maria Chiesa, membro della IV Commissione Difesa e della Commissione Parlamentare per la Semplificazione, l’ambasciatore d’Italia in Kosovo Antonello De Riu, il generale di divisione Nicola Piasente, capo reparto Pianificazione ed Esercitazioni del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) e numerose autorità civili e religiose locali.
Il generale Barduani ha espresso parole di apprezzamento al personale del 62° reggimento per l’impegno e la professionalità dimostrati nel corso del mandato, che hanno enfatizzato il contributo italiano alla missione NATO: “Il vostro lavoro riflette l’eccellenza e la dedizione che caratterizzano il nostro Paese. La vostra presenza qui non è solo un segno di impegno militare, ma anche un messaggio di solidarietà e speranza per tutte le comunità del Kosovo”.




Il comandante cedente del Regional Command West, colonnello Rocco Mundo, ha ringraziato il proprio personale per l’impegno e la dedizione dimostrati, sottolineando come il successo della missione sia il frutto del lavoro di squadra. Ha inoltre espresso gratitudine alle autorità locali e alla popolazione kosovara per la collaborazione e il sostegno ricevuti. “Lasciamo un territorio che abbiamo contribuito a rendere più sicuro, grazie al costante dialogo e al lavoro congiunto con le autorità locali e le comunità”, ha affermato il colonnello Mundo.
La cerimonia si è conclusa con un applauso corale ai soldati italiani e un augurio di buon lavoro ai paracadutisti del “Nembo”, e al loro comandante, colonnello Francesco Errico, pronti a lavorare con determinazione al servizio della pace e della stabilità.
Il contingente italiano della Kosovo Force (KFOR), in linea con la risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delleNazioni Unite del 1999, concorre al mantenimento di un ambiente sicuro e protetto, nonché alla libertà di movimento per tutte le comunità che vivono in Kosovo, promuovendo contestualmente attività a sostegno delle Istituzioni e della popolazione, sotto la direzione del Comando Operativo di Vertice Interforze.
#UnaForzaperilPaese
OPERAZIONE KFOR
L’Operazione KFOR è iniziata il 12 giugno 1999 con l’ingresso delle truppe italiane in Kosovo il 14 giugno. Precedentemente, la NATO aveva schierato forze in FYROM (dicembre 1998) per evacuare gli osservatori OSCE e supportare i profughi.
Dal settembre 1999 al giugno 2002, l’Italia ha guidato l’operazione NATO in Albania (COMMZ-W). Nel 2005, la NATO ha unificato le missioni balcaniche sotto “Joint Enterprise”, includendo KFOR e il coordinamento con l’UE.
Dal 2006, le forze in Kosovo sono passate da 4 Brigate Multinazionali a 5 Task Forces, poi ridotte a Battle Groups nel 2010. Dopo la dichiarazione d’indipendenza del Kosovo (2008), la NATO ha aumentato la presenza militare.
Tra il 2011 e il 2019, KFOR contava due Battle Groups (uno italiano), un reggimento Carabinieri MSU, una Riserva Tattica multinazionale e tre unità JRD (una italiana). Nel 2019, i Battle Groups sono diventati Regional Command e i JRDs sono stati soppressi.
Attualmente, 29 Paesi (24 NATO e 5 partner) partecipano all’operazione, con circa 4300 militari.
Per approfondimento: Kosovo – KFOR – Joint Enterprise
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Fonte e immagini: Regional Command-West





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