
Roma, 20 marzo 2024 – Il meeting dei Focal Points nazionali nell’ambito del Progetto OSCE sulla sicurezza dei giornalisti, organizzato in collaborazione con il Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza si è tenuto oggi presso la Scuola Superiore della Polizia a Roma.



A prendere la parola in apertura è stato Raffaele Grassi, vice direttore generale della Pubblica Sicurezza, direttore centrale della Polizia Criminale, che ha introdotto il convegno e a seguire Teresa Ribeiro, ufficiale del Progetto per la Libertà dei Media, ufficio del Rappresentante OSCE per la Libertà dei Media (RFoM) ha presentato il Toolbox per la Sicurezza dei Giornalisti, un’applicazione innovativa che contiene buone pratiche e impegni internazionali in ambito di sicurezza dei giornalisti. (https://osce-soj.glide.page/dl/54886d).

Si è poi affrontato il ruolo della polizia nella protezione della sicurezza dei giornalisti. Stefano Delfini, direttore del Servizio di Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale, è intervenuto sui temi “Atti di intimidazione contro i giornalisti in Italia. Tendenza del fenomeno nel periodo 2020-2023” e “Discriminazione contro le giornaliste. Dati ed esperienze dirette”.

A seguire in videocollegamento la giornalista italiana Angela Caponnetto, che ha raccontato alcune sue esperienze come operatrice dell’informazione impegnata nel denunciare contesti di illegalità in alcune aree del nostro paese.

Ha preso poi la parola Sami Ryhänen, capo, Unità Strategica per le Questioni di Polizia dell’OSCE (SPMU), che ha presentato il lavoro dell’OSCE in materia di polizia con particolare attenzione alle minacce alla sicurezza dei giornalisti.

Cecilia Vera Lagomarsino, ufficiale del Progetto per la Libertà dei Media, ufficio del Rappresentante OSCE per la Libertà dei Media (RFoM), Cassa degli Attrezzi per la Sicurezza dei Giornalisti,

Infine è intervenuta Paloma Madrigal, ufficiale del Progetto SOFJO, ufficio del rappresentante OSCE per la Libertà dei Media (RFoM), ha presentato il Progetto per la Sicurezza delle Giornaliste e le Linee guida per il monitoraggio della violenza online contro le giornaliste.
Dati sull’intimidazione dei giornalisti e focus sulle discriminazioni
Durante l’incontro sono stati forniti dati sugli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti, elaborati dall’Organismo permanente di supporto al Centro di Coordinamento. Nel 2023 si è registrato un decremento dell’11,7% rispetto al 2022, con il 30,6% delle intimidazioni consumate tramite i canali web. È stato anche presentato un focus sulle discriminazioni alle giornaliste, evidenziando l’attenzione delle Forze di Polizia per la tutela delle donne anche nel loro ruolo di professioniste dell’informazione.

Testimonianze dei giornalisti e scambio internazionale di idee
L’incontro ha offerto l’opportunità di ascoltare testimonianze dirette dai giornalisti, i quali hanno sottolineato l’importanza della collaborazione con le Istituzioni per garantire la legalità in ogni settore della società. I Focal Points, provenienti da oltre 20 nazioni, hanno condiviso idee ed esperienze nazionali per migliorare il rapporto tra giornalisti, Forze di Polizia, Autorità giudiziarie ed Istituzioni in generale. Inoltre, hanno mostrato grande interesse per l’esperienza italiana nel campo della protezione dei giornalisti, ringraziando l’Italia per il suo impegno nel contesto del progetto internazionale.



Report 2023 “Atti intimidatori nei confronti di giornalisti”
Come emerge dal Report 2023 del Ministero dell’Interno “Atti intimidatori nei confronti di giornalisti”, nel corso del 2023, sono stati censiti 98 episodi intimidatori, registrando un decremento dell’11,7% rispetto all’anno precedente, quando ne erano stati segnalati 111.
- 12 episodi sono riconducibili a contesti di criminalità organizzata (12,2%)
- 40 riconducibili a contesti politico/sociali (40,8%).
Tra gli episodi consumati tramite i canali web, ne sono stati conteggiati 30, che rappresentano il 30,6% del totale degli eventi, in linea con il dato del 2022. I mezzi più utilizzati per perpetrare questi episodi sono stati il social network Facebook, con 13 casi, e le e-mail, con 8.
Le regioni che hanno riportato il maggior numero di eventi sono state Lazio, Lombardia, Campania, Calabria e Sicilia, con 68 episodi complessivi, pari al 69,4% del totale. Tra le aree metropolitane, Roma ha segnalato il maggior numero di episodi intimidatori (17), seguita da Milano (15), Reggio Calabria (8) e Napoli (6). Le province di Agrigento, Cagliari e Torino hanno fatto registrare 4 episodi ciascuna, mentre in quelle di Bari, Latinae Palermo ne sono stati rilevati 3.

E’ importante notare che per alcuni atti intimidatori la vittima non ha presentato denuncia-querela.
Complessivamente, sono stati coinvolti 92 professionisti dell’informazione, di cui il 22,8% erano donne e il 77,2% uomini. L’8% delle segnalazioni totali riguarda episodi intimidatori perpetrati contro sedi giornalistiche o troupe non meglio specificate.

Modus operandi delle minacce
Nell’anno 2023 le minacce perpetrate tramite web si sono attestate come principale modus operandi (30 episodi), pari al 30,6% del totale degli episodi. Il social network più utilizzato in assoluto è risultato Facebook, con 13 eventi, seguito dagli illeciti a mezzo e-mail, con 8.
Nell’elenco che segue sono riportate le altre modalità di esecuzione, con relativo dato numerico:
- Aggressioni fisiche (19);
- Minacce verbali (17);
- Danneggiamenti (12);
- Scritte ingiuriose e/o minacciose (9);
- Missive (7);
- Invio di oggetti/proiettili/parti di animali (4).

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