
Roma, 13 febbraio 2023 – Il caporal maggiore Danilo Salvatore Lucente Pipitone, nato ad Erice (TP) il 04-02-1979 è morto ieri a Roma, dopo un’aggressione subita tra venerdì e sabato notte, nella zona di Centocelle, e lasciato a terra. Il caporale 44enne era stato ricoverato in gravissime condizioni al Policlinico Umberto I dove è poi deceduto. Un’automobile è stata vista andare via dal luogo dell’aggressione in via dei Sesami a Centocelle. Le telecamere di sorveglianza l’hanno ripresa.
La targa è a disposizione degli investigatori. Nell’auto c’erano due persone. Il cellulare e il portafogli sono stati trovati ancora addosso alla vittima. Ma tra le ipotesi di indagine c’è ancora quella di una rapina finita male
Per l’omicidio del militare Danilo Salvatore Lucente Pipitone un uomo è ricercato dalla polizia. Si chiama Mohamed Abidi (o forse un suo alias) ed è nato il 7 marzo 1990 in Tunisia. L’uomo è stato detenuto fino al 4 aprile 2018 per spaccio di sostanze stupefacenti. L’ultimo atto presso l’Ufficio Immigrazione di Roma risale al 2013. Probabilmente l’aggressore è munito di documenti falsi ben fatti perché non risulta mai controllato da quella data. È necessario procedere a controllo dattiloscopico.
Nel 2015 Abadi era parte di un gruppo di tre cittadini tunisini accusati di aver picchiato e violentato alcune prostitute nella zona di San Giovanni a Roma. L’accusa nei loro confronti era di violenza sessuale e rapina aggravata in concorso.
Pare che con l’assassino ci fosse un complice, dal momento che dal luogo del delitto è stata vista fuggire via una Fiat 500 Abarth la cui targa è in possesso delle forze dell’ordine. La vettura risulterebbe presa a noleggio.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso le sue “condoglianze alla famiglia e il suo “cordoglio” a tutto l’Esercito per la scomparsa del caporal maggiore Danilo Salvatore Lucente Pipitone”. Il ministro Crosetto ha affermato che Pipitone, “ha lottato contro la morte dopo l’aggressione subita ma purtroppo non ce l’ha fatta. La famiglia della Difesa abbraccia i suoi cari”. Il ministro si è poi detto “commosso dalla decisione di donare gli organi”, affermando che Pipitone “con il suo ultimo gesto d’amore e d’altruismo contro la violenza subita ha voluto servire il Paese ancora una volta”.
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