La Spezia, 18 marzo 2020 – Il personale della Squadra Mobile spezzina, grazie alla segnalazione di un cittadino dei giorni scorsi, è venuto a sapere che una persona aveva messo in vendita sul noto social network Facebook, numerose mascherine chirurgiche all’ingente prezzo di euro 20 cadauna insieme ad altro materiale sanitario, sempre con un costo spropositato rispetto al suo reale valore di mercato, approfittando del fatto che sono ormai divenute introvabili negli esercizi commerciali e nelle farmacie per via dell’emergenza sanitaria in corso legata al Coronavirus.
E’ stata allora attivata immediatamente attivata una indagine che, nello stesso pomeriggio, ha portato all’intercettazione dell’individuo proprio mentre stava cercando di finalizzare una vendita con un potenziale acquirente, che aveva aderito all’annuncio posto online. Il sospettato, come è poi emerso, era un giovane di 19 anni già conosciuto alle forze dell’ordine e stava utilizzando un profilo falso Facebook, che è stato trovato in possesso di venti mascherine chirurgiche, varie confezioni di guanti in lattice e salviette per la disinfezione ospedaliera. Con ulteriori accertamenti gli inquirenti sono risaliti alla persona che aveva procurato il materiale al diciannovenne; un uomo di 52 anni, già gravato da precedenti di Polizia, operante all’interno dell’Ospedale locale, dove, probabilmente era stato sottratto il materiale. Con un decreto di perquisizione ottenuto dalla locale A.G. nell’abitazione del 52enne è stato rinvenuto e sequestrato ulteriore materiale sanitario ed altre mascherine chirurgiche. Sono in corso mirati accertamenti atti a finalizzare e definire la certa provenienza del materiale sequestrato ed al momento i due fermati sono stati segnalati in stato di libertà per il reato di ricettazione.
L’operazione condotta dalla Squadra Mobile assume particolare rilievo alla luce dell’attuale emergenza epidemiologica connessa al Coronavirus, dal momento che ha interrotto una azione criminosa particolarmente abietta, in quanto non solo garantiva agli autori di lucrare sui bisogni della gente, ma anche perché il materiale messo in vendita illecitamente era stato sottratto in ambito ospedaliero, quindi con grave danno per il sistema sanitario, in un momento in cui invece tale materiale è assolutamente indispensabile.
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