
Foto presa da Leggo
Roma, 15 marzo 2020 – La Difesa, nell’ambito del supporto fornito per l’emergenza #Coronavirus, contribuirà alla produzione di dispositivi per le esigenze delle sale di terapia intensiva e sub intensiva a livello nazionale. Industria civile della Difesa produrrà respiratori polmonari destinati in primis alla Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte, regioni maggiormente colpite per il numero di pazienti che necessitano di terapie intensive“ ha commentato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.
“La Difesa è in campo nell’emergenza con tutte le forze per superare questa situazione, anche il nostro personale civile sta contribuendo al grande sforzo in atto” ha dichiarato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini in una nota.
Sotto il coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile, un’aliquota di personale di 25 unità dell’Azienda Industrie Difesa verrà messa a disposizione dell’azienda italiana del settore (Siare Enginereering di Valsamoggia in provincia di Bologna), a partire dalla prossima settimana e per un periodo di circa 4 mesi, allo scopo di potenziarne la capacità produttive.
«Da questo lunedì i militari entreranno a far parte del nostro organico», ha dichiarato alla stampa Gianluca Preziosa, direttore generale di Siare Engineering, una fabbrica di di Bologna che da giorni non si ferma mai. È un’azienda di 35 dipendenti, di Valsamoggia, e produce un bene cruciale per la lotta alla Covid-19: i ventilatori polmonari che danno respiro ai pazienti ricoverati nelle terapie intensive d’Italia.
Per far fronte alla prima fornitura di 300 macchine richieste dal governo l’azienda ha rinunciato a rifornire clienti in Corea del Sud, Vietnam, Thailandia, India.
La Siare Engineering è una delle quattro aziende uniche in Europa ad essere specializzate in questi dispositivi. Ogni unità ha un valore di mercato di 17.000 euro, ma per la Protezione Civile il prezzo scenderà a 10.000 euro.
L’arrivo dei militari quasi raddoppierà il personale: cominceranno entro breve, il tempo di 3-4 giorni di addestramento, per far sì che si arrivi ad assemblare 125 macchine a settimana.
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