(di Massimo Meinero) Roma, 24 maggio 2017 – L’Arma di Fanteria è la prima Arma dell’Esercito Italiano e impiega combattenti appiedati, detti appunto i fanti. Il 24 maggio è la festa della Fanteria italiana “Regina delle Battaglie” nel giorno in cui ricorre l’anniversario (1915) dell’entrata nella Grande Guerra dell’Italia contro l’Austria-Ungheria.
Viene considerata come l’ossatura della Forza Armata in quanto la maggioranza dei suoi reparti di manovra appartengono proprio a questa Arma che viene anche detta “Arma base”.
Le radici vengono fatte risalire alla costituzione del Reggimento delle Guardie (oggi 1° reggimento “Granatieri di Sardegna”) nel 1659 e alla denominazione di Esercito Italiano avvenuta il 4 maggio 1861.
Complessivamente, dalle guerre d’indipendenza ai giorni nostri, la Fanteria ha avuto circa 900.000 caduti.
La formazione e l’addestramento della fanteria sono curate dalla Scuola di Fanteria, che ha sede a Cesano di Roma, il cui generale comandante assume anche il titolo di ispettore per l’Arma di Fanteria.
Sin dalla Grande Guerra la Fanteria ha costituito la massa d’urto delle Forze Armate ed il nucleo fondamentale dell’Esercito.
Restano oggi in vita, oltre ai reggimenti di Fanteria (tutti dotati di veicoli da combattimento su cingoli o ruote e con un reggimento con capacità “aeromobile”), anche le seguenti specialità: Granatieri, Bersaglieri, Alpini, Paracadutisti, Lagunari.
A partire dal 1927 anche i Carristi costituivano una specialità della Fanteria. Dal 1999 essi fanno parte dell’Arma di Cavalleria come sua specialità.
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