di Monica Palermo
Roma, 2 luglio 2015 – Ricorre oggi il 22 anniversario del Checkpoint Pasta (Battaglia del Pastificio) di Mogadiscio, missione IBIS, dove persero la vita tre militari italiani: il comandante Andrea Millevoi, l’incursore Stefano Paolicchi e il parà Pasquale Baccaro. Molti i feriti. In quell’occasione il tenente colonnello Gianfranco Paglia, classe ’70, allora tenente, durante un’imboscata il 22 luglio 1993, rimase gravemente ferito per proteggere i suoi uomini. A lui è stata riconosciuta la medaglia d’oro al Valor Militare. Tra i feriti di quel tragico giorno ricordiamo pure il 1° maresciallo lgt Giampiero Monti, medaglia d’argento al valor militare.
Di seguito la testimonianza del tenente colonnello Gianfranco Paglia: “Sono trascorsi 22 lunghi anni della Battaglia del Checkpoint Pasta, passata alla storia come la Battaglia del Pastificio, lo scontro a fuoco tra le truppe italiane a Mogadiscio e dei ribelli somali.
Non mi soffermo sull’analisi del giorno, è sufficiente navigare in rete per provare a comprendere cosa è accaduto. Come è noto persero la vita tre soldati italiani: Andrea Millevoi, Stefano Paolicchi, Pasquale Baccaro. Numerosi i feriti tra cui il sottoscritto, il quale non ha mai dimenticato, anche solo per un attimo, i suoi uomini e che continua la sua attività militare, partecipando anche a numerose cerimonie, affinché non sia mai dimenticato il loro sacrificio ed il valore di coloro che quel giorno hanno combattuto come l’allora sergente maggiore Giovanni Bozzini, il sottotenente Romeo Carbonetti ed il capitano Paolo Riccò.
Le missioni di pace, troppo spesso criticate da una certa parte politica che tende sempre a fare un’errata propaganda, hanno un loro motivo di esistere e l’Italia, sotto l’egida dell’ONU, si è sempre mossa in tal senso. Dopo quel terribile giorno l’ONU decise di abbandonare la missione. Risultato? Dopo 22 anni continuano gli attacchi terroristici e la Somalia è diventata la principale base. E questo perché? Perché come più volte dichiarato le missioni devono essere portate a termine se realmente si vuole dare un segnale forte ad un terrorismo che diventa sempre più spietato e che si avvale dei sofisticati mezzi di comunicazione.
Oggi vedere attraverso un video, o un tweet la decapitazione o un messaggio di minaccia fa più scalpore, ma l’intensità è esattamente la stessa. La sofferenza dei popoli è la stessa di 22 anni fa. Il sorriso interrotto di quei bambini, che nei loro occhi non hanno più la spensieratezza e la fanciullezza, è la stessa analoga situazione di allora. Di quei drammatici momenti non posso non ricordare la corsa dei bambini somali verso noi militari per prendere un pezzo di pane ed una bottiglia di acqua e poi gli stessi impugnare un’arma.
Senza fare troppi sofismi, sono queste le immagini su cui dopo 22 anni vorrei porre l’accento, l’attenzione e l’invito a fare tutti una seria riflessione.“

Mogadiscio, Somalia, 2 Luglio 1993 – L’allora Capitano Emilio Ratti soccorre e porta in salvo due feriti su una Centauro durante gli scontri al Checkpoint Pasta
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