Archivi del mese: febbraio 2019

La Difesa partecipa per la prima volta a Outdoor Expo di Bologna

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Bologna, 28 febbraio 2019 – Il Ministero della Difesa partecipa per la prima volta alla manifestazione “Outdoor Expo.EU 2019”, l’appuntamento per gli appassionati di sport, turismo e attività all’aria aperta.

Terra, aria, fuoco e acqua, sono gli elementi che gli uomini, le donne e i mezzi delle Forze Armate italiane attraversano tutti i giorni e che li accomunano alla fiera degli sport e del turismo en plein air.

Dal 1° al 3 marzo sarà possibile incontrare i militari dell’Esercito Italiano, della Marina Militare, dell’Aeronautica Militare e dell’Arma dei Carabinieri, per conoscere le loro esperienze a contatto con i quattro elementi e sperimentare alcuni dei loro allenamenti, attraverso percorsi ginnici e simulatori. Un importante momento per conoscere le capacità duali del personale, dei mezzi e dell’organizzazione militare di operare in qualsiasi condizione ed in ogni elemento, sia in caso di operazioni militari che in attività di supporto alla popolazione.

Presso il Padiglione 21 della Fiera di Bologna, i visitatori potranno familiarizzare con il Military fitness dell’Esercito, un percorso ginnico-sportivo che simula l’addestramento di base del soldato dove, mediante un circuito con ostacoli e sotto l’attenta supervisione di istruttori, sarà possibile effettuare esercizi con vari ostacoli per mettere alla prova resistenza, agilità e forza fisica.

Oppure cimentarsi con l’affascinante simulatore di barca a vela della Marina Militare che consentirà a giovani e meno giovani di provare il meraviglioso sport della vela, riproducendo le manovre necessarie a sfruttare al meglio la direzione e la velocità del vento con istruttori militari al loro fianco.

L’aria sarà sperimentabile attraverso il simulatore di volo interattivo Typhoon dell’Aeronautica Militare che, riproducendo alcune sensazioni e la visuale soggettiva del pilota, darà la possibilità di sperimentare in pochi minuti l’ebbrezza di volare.

Infine, con i Carabinieri Forestali, che hanno anche il compito di tutela della fauna e del territorio, si potrà visitare il villaggio natura, una rappresentazione del mondo delle biodiversità e delle ricchezze naturali da tutelare. Sarà inoltre esposto il motociclo Aprilia CapoNord, mezzo di trasporto enduro stradale usato dall’Arma in ambiente misto e accidentato.

Outdoor Expo si pone l’obiettivo di riunire tutte le realtà del mondo Outdoor in un’unica, grande manifestazione.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Libano: Blue Hammer 2, la prima esercitazione congiunta caschi blu italiani e forze armate libanesi

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Shama (Libano), 28 febbraio 2019 – I militari italiani della Joint Task Force Lebanon (JTF-L) hanno condotto Blue Hammer 2, esercitazione congiunta con le Forze Armate Libanesi (LAF), nel training hub di Chawakeer (Tiro).

Scopo dell’esercitazione è stato quello di incrementare il livello addestrativo e l’amalgama delle unità appartenenti alle LAF, implementare la cooperazione con le unità alle dipendenze del SW di UNIFIL e raggiungere il corretto modus operandi nella ricerca continua di un addestramento finalizzato alla piena implementazione della risoluzione 1701/2006 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

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Il centro addestrativo, inaugurato nel mese di febbraio e ridenominato per l’occasione training area “Garibaldi”, appartiene al 54° battaglione carri della 5ª Brigata ed ha fatto da cornice ad un’esercitazione concepita, pianificata e condotta dalle LAF, in stretto coordinamento con il Sector West (SW) di UNIFIL.  Per tale scopo e per la formazione a domicilio, nel recente periodo, l’area è stata suddivisa in cinque training box, concepiti rispettivamente per l’addestramento individuale al combattimento (AIC), il Circuito Addestrativo Ginnico Sportivo Militare (CAGSM), il Metodo di Combattimento Militare (MCM), il Close Quarter Battle (CQB) e l’addestramento a fuoco con armi portatili.

L’esercitazione si è svolta alla presenza delle più alte cariche militari e civili dell’area, tra i quali i comandanti della 5ª e 7ª vrigata delle Lebanese Armed Forces (LAF) – unità dislocate rispettivamente nel Sector West e nel Sector East di UNIFIL, del South Litani Sector (SLS) e delle LAF Intelligence, nonchè del prefetto, il sindaco ed il console onorario d’Italia della città di Tiro.

La “Blue Hammer 2” ha rappresentato la sintesi di un intenso ciclo formativo congiunto, incominciato nel novembre dello scorso anno ed è stata ideata principalmente sulla base dei corsi svolti di Study of Mission, Patrol Formation, Observation Post, Fighting In Built-Up Areas (FIBUA) e CQB. In tale contesto, circa 120 militari tra LAF e personale istruttore di ITALBATT, la Task Force di manovra a guida italiana, su base reggimento cavalleggeri “Guide” (19°), hanno dato vita alla prima esercitazione sviluppata in una base militare libanese.

Nello specifico l’attività è stata suddivisa in quattro fasi: AIC, applicazione delle tecniche di base di autodifesa e MCM; superamento di un percorso ad ostacoli (CAGSM); attività tattica di combattimento in ambiente urbano (CQB) con l’impiego di assetti Explosive Detection Dog (EDD) e di soccorso medico e l’utilizzo di sistemi di simulazione al tiro in uso all’Esercito Italiano; attività dinamica a fuoco, con munizionamento ordinario e forze avversarie rappresentate da sagome, durante la quale la Quick Reaction Force (QRF) libanese e la Battalion Mobile Reserve (BMR) di ITALBATT hanno garantito la sicurezza areale ed il supporto immediato per tutta la durata dell’intervento. 

La “Blue Hammer 2” ha costituito anche un momento d’incontro e di confronto per i comandanti delle forze di sicurezza libanesi a tutti i livelli, che hanno colto anche l’occasione per riunirsi al termine dell’attività con i comandanti di SW e di ITALBATT, al fine di definire le attività addestrative e operative future volte al raggiungimento della full operational capability delle unità delle Lebanese Armed Forces schierate nel Libano del Sud.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Onori ai quattro marescialli dei Carabinieri che salvarono numerose famiglie ebree durante la II guerra mondiale

1 marzo con i carabinieri Giusti tra le nazioni

MARESCIALLI

Reggio Calabria, 28 febbraio 2019 – In occasione della prossima giornata dei Giusti, l’Associazione Virginia Olper Monis ha organizzato, per domani venerdi 1 marzo, un incontro per ricordare quattro marescialli dei Carabinieri che sono stati dichiarati Giusti tra le Nazioni dallo Yad Vashem (organo israeliano che si occupa della memoria delle vittime della Shoa). Si tratta dei marescialli Giacomo Avenia, Enrico Sibona, Osman Carugno, Carlo Ravera, che salvarono dalla deportazione e dalla morte diverse famiglie ebree durante la seconda guerra mondiale.

La riunione si terrà presso la Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria, dove in memoria dei quattro marescialli verrà piantato nel parco un carrubo e posta una targa con i loro nomi. 

Dalle ore 11,00 si alterneranno dopo i saluti del colonnello Nicola Lorenzon: la presidente dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, per la prima volta a Reggio Calabria; Roque Pugliese consigliere della comunità ebraica di Napoli e delegato per la Calabria; Anna Golotta presidente dell’associazione V. Olper Monis, e Tonino Nocera pubblicista.

L’incontro sarà un modo per confrontarsi sul tema ancora scottante dell’antisemitismo e parlare delle leggi razziali, ma soprattutto sottolineare l’importanza dei Giusti, uomini che hanno affrontato l’odio per salvare la propria umanità.

Il presidente emerito della Knesset Avraham Burg ha così sottolineato «Crediamo fortemente che l’umanità non debba avere limiti, e che la giustizia debba essere cieca rispetto alle nazionalità, ai Paesi o alla politica che la circondano. Ogni atto di ostilità contro persone innocenti richiede che altre persone lottino per loro, Giusti che mettano in pericolo le loro vite e la loro posizione per salvare l’umanità in ogni luogo»

In questa occasione particolarmente importante e coinvolgente, ad accogliere la presidente dell’UCEI Noemi Di Segni ci saranno diverse personalità istituzionali e referenti delle differenti confessioni religiose.

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Fonte e immaginiComando Provinciale CC di Reggio Calabria
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L’Aeronautica pubblica avviso per collaborazione nel settore dell’aviolancio dei piccoli satelliti con enti di ricerca, aziende e università

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Roma, 26 febbraio 2019 – È stato reso pubblico l’avviso per la raccolta delle manifestazioni di interesse con il quale l’Aeronautica Militare apre alle aziende, agli enti di ricerca e alle università interessate la possibilità di collaborare, nell’ambito della ricerca e sperimentazione nel settore aerospaziale, in una serie di progetti di studio e sviluppo di un lanciatore di piccoli satelliti innovativi da piattaforma aerea.

L’avviso è consultabile alla pagina “Bandi di Gara” del sito web della Forza Armata (www.aeronautica.difesa.it/bandi/Pagine/RACCOLTA-DI-MANIFESTAZIONI-DI-INTERESSE-ALLO-STUDIO-NELLA-RICERCA-DI-PROGETTI-FINALIZZATI-A-SOSTENERE-LO-SVILUPPO-DELLA-TEC.aspx) e segue la lettera di intenti siglata lo scorso 12 dicembre a Roma da Aeronautica Militare, CNR, CIRA, università di Roma Sapienza e Sitael SpA.

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“Una firma che – come ha sottolineato nella circostanza il capo di Stato Maggiore della Aeronautica Militare, generale di squadra aerea Alberto Rosso – ha rappresentato un passaggio simbolico ma significativo in termini di inclusività della rete di eccellenze nell’ambito aeronautico, spaziale e tecnologico, con l’obiettivo di coinvolgere non solo le grandi, ma soprattutto le medie e le piccole imprese di cui è ricco il Paese, e tutte le professionalità del comparto accademico nazionale. Un accordo che, nel solco delle linee programmatiche della Difesa, rientra tra le iniziative volte a favorire una sempre maggiore integrazione e collaborazione tra forze armate, mondo accademico, della ricerca ed industriale a supporto della collettività, nonché potrebbe rappresentare un fattore abilitante per lo sviluppo di ulteriori tecnologie dual use, quali ad esempio quelle connesse al settore del volo super/ipersonico, in particolare per lo sviluppo di nuovi sistemi di propulsione come i motori pre-raffreddati (cosiddetti air breathing)”.

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L’avviso pubblico rappresenta in questo senso un passaggio importante ed un segno di trasparenza nell’ottica della successiva firma di un accordo quadro mirato ad avviare uno studio di fattibilità e di sostenibilità per la sperimentazione di un sistema di lancio aviotrasportato e l’immissione in orbita piccoli satelliti.

Tecnologie che potranno supportare sia le telecomunicazioni che le operazioni di sorveglianza di una specifica area di interesse, anche in risposta ad esigenze di natura duale e con breve preavviso.

L’utilizzo di piattaforme aeree per il lancio di piccoli satelliti – che potrebbe vedere coinvolti anche velivoli aero-tattici dell’Aeronautica Militare – porterebbe ad un incremento del numero di lanci possibili, eliminando di fatto i problemi connessi alle condizioni meteorologiche ed affrancandosi dalla necessità di complesse infrastrutture basate a terra, nonché ad una significativa riduzione dei costi di lancio, almeno per quanto riguarda nano/micro/mini satelliti.

Quello dell’aviolancio di piccoli satelliti, in particolare, costituisce un campo di ricerca ed approfondimento di forte interesse per la comunità scientifica internazionale che vede l’Aeronautica Militare – nell’ambito del Piano Spaziale della Difesa – competente per lo sviluppo e la promozione di studi di settore per il lancio di satelliti da piattaforme aeronautiche.  Queste applicazioni si devono anche grazie all’evoluzione della tecnologia spaziale – sempre più orientata verso la miniaturizzazione dei componenti elettronici – e lo sviluppo di numerose applicazioni per piccoli satelliti, che si ritiene potrebbero diventare nel prossimo futuro assetti efficaci per diverse applicazioni spaziali, da quello dell’osservazione terrestre (Earth Observation) a quello, in continua evoluzione, delle telecomunicazioni.

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Fonte e immagini: Aeronautica Militare
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Rugby: le Forze Armate in campo durante la partita Italia Irlanda (video)

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Roma, 26 febbraio 2019 – La manifestazione sportiva di rugby nell’incontro Italia Irlanda domenica scorsa ha visto la partecipazione dei rugbisti delle due nazioni insieme agli atleti dei gruppi sportivi militari e paralimpici allo stadio olimpico.

Militari delle Forze Armate sono entrati in campo prima dell’inizio del match con le bandiere delle nazioni partecipanti e con la bandiera della Federazione Italiana Rugby (FIR). Gli uomini e le donne con le stellette hanno anche cantato gli inni nazionali intonati dalla fanfara dei Carabinieri che ha continuato a suonare nel corso della partita esibendosi anche presso lo stand della Difesa al Villaggio Ospitalità “Terzo Tempo”.

Il “Terzo Tempo” al “Villaggio Ospitalità” dello Stadio dei Marmi del Foro Italico ha visto l’afflusso di circa 50.000 tifosi tra italiani e stranieri. Le Forze Armate hanno partecipato con uno stand informativo come punto di incontro tra il mondo dello sport e quello militare.

Lealtà, coraggio, amicizia e rispetto dell’avversario, sono i valori che ogni rugbista impara a conoscere sul campo di gioco, gli stessi valori che ispirano l’operato degli uomini e delle donne delle Forze Armate, quotidianamente al servizio della collettività in Italia ed all’estero.

Alla manifestazione, insieme ad altri sportivi di tutte le Forze Armate, hanno preso parte il Tenente Colonnello del Ruolo d’Onore dell’Aeronautica Marco Iannuzzi, il Maresciallo del Ruolo d’Onore Simone Careddu ed il Caporal Maggiore Capo Scelto R.O. Ferdinando Giannini, entrambi dell’esercito, tutti, appartenenti al Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa (GSPD). Il GSPD si prefigge di offrire un contributo determinante verso una nuova prospettiva di vita ed una più compiuta riabilitazione sociale per coloro i quali, operando in Patria o fuori dai confini nazionali, hanno contratto lesioni o malattie invalidanti e permanenti nell’adempimento del proprio dovere.

Lo sport paralimpico come lo sport militare rappresenta la sinergia tra i valori delle discipline sportive e le capacità psicofisiche e professionali di alto livello del personale in uniforme.

Prossimo appuntamento 16 marzo 15,30 con Italia Francia.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Esercito: conclusi i campionati sciistici delle truppe alpine CaSTA 71^ edizione, il bilancio (video)

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San Candido (BZ), 24 febbraio 2019 –  La 71^ edizione dei Campionati Sciistici delle Truppe Alpine si riassume così: 22x3x25. Numeri che raccontano con l’oggettività della matematica l’impegno e lo sforzo di 22 plotoni che per 3 giorni con 25 kg del loro equipaggiamento si sono contesi il trofeo Buffa che sancisce, sin dal 1931 il Reparto alpino più preparato.

Per sette giorni la Pusteria e il Cadore sono stati teatro di attività militari che sono spaziate dall’addestramento montano alla tecnica alpinistica andando a verificare anche le capacità tecnico – tattiche e quelle ad operare in sinergia in situazioni emergenziali. Si sono confrontati sulla neve 2000 militari provenienti da 11 nazioni.

Ad augurare “in bocca al lupo” alla partenza il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, dopo sette giorni di competizioni e di attività a San Candido, davanti a centinaia di spettatori, il capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha chiuso la manifestazione, sottolineandone il valore per ogni singolo militare: “Mi rivolgo a tutti ma in particolare ai più giovani, a voi che per la prima volta vi siete confrontati con questa splendida realtà dei CaSTA: guardatevi attorno. Vi renderete conto di appartenere alla grande famiglia dell’Esercito, uomini e donne che, come voi, si preparano con assoluta dedizione, ogni singolo giorno, per affrontare le sfide al meg2lio delle proprie possibilità”.

E tante sono le sfide che si sono giocate in una settimana di intense attività: sfide tecniche come le pattuglie, il biathlon, e lo sci-alpinismo, senza tralasciare il fondo e lo slalom gigante, ma accanto a questa dimensione tecnica i Campionati sono una verifica dell’addestramento degli alpini. Verifica che passa dalla gara dei plotoni, una massacrante competizione che testa a fondo, la preparazione tecnica, fisica, ma soprattutto psicologica del personale.

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Ad aggiudicarsi il titolo, il 2° reggimento alpini di Cuneo, ma a vincere sono stati tutti i 400 militari che, con caparbietà, hanno portato a termine una gara durissima, quest’anno resa ancor più dura visto il riposo nelle tre giornate in tenda in un accampamento a oltre 1000 mt. di quota, tra le montagne innevate della Pusteria.

Sono “soldati al quadrato”, gli alpini, secondo il loro comandante, generale ClaudioBerto; soldati in grado di resistere in condizioni estreme.

Ma non sono state solo le gare le protagoniste di questa settimana, che ha visto, assieme agli alpini tanti assetti dell’Esercito, operare sul campo assieme alla Croce Rossa Militare, alle volontarie della Croce Rossa, e alle squadre di Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini. Diverse le esercitazioni: una tecnico-tattica, che ha proposto quanto di meglio l’Esercito è in grado di esprimere in ambiente innevato, e quella di soccorso, che ha testato la capacità di lavorare assieme tra i tanti soggetti che concorrono al soccorso in montagna, sia esso il CNSAS, il Bergrettung, i Vigili del Fuoco o gli assetti dei vari corpi dello Stato.

Un’intensa settimana che ha dimostrato il valore formativo della montagna, che richiede sacrificio, dedizione e umiltà.

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Fonte e immagini/video: Comando Truppe Alpine
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Esercito: esercitazione Aquila Blu per le truppe alpine, il combattimento in montagna (video)

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Misurina (BL), 24 febbraio 2019 – Gli alpini sono i militari che hanno come loro peculiarità quella di muovere, operare e combattere in montagna. E proprio le capacità di combattimento in ambiente montano invernale sono state lo scenario dell’esercitazione “Aquila Blu”.

Ad operare, in difesa sul terreno innevato, tanti reparti, uomini dell’8° alpini, del 3° artiglieria, del Piemonte Cavalleria (2°) della task force Altair dell’aviazione dell’Esercito, del 41°di Cordenons e le forze speciali del 4° reggimento alpini paracadutisti.

Gli alpini sono intervenuti per neutralizzare il nemico intenzionato (nella finzione) a sabotare un acquedotto. Lo scontro a fuoco, l’intervento degli elicotteri, la gestione dei feriti sul campo hanno mostrato ai vertici dell’Esercito e agli amministratori locali giunti a Misurina, le capacità degli alpini nel terzo millennio.

Uomini forgiati dall’addestramento e dalla fatica (hanno dormito per oltre 30 giorni in tenda in quota per prepararsi all’attività) che ancora oggi come i loro Padri e i loro nonni hanno nella montagna e nelle sue regole il principale campo di addestramento tattico e morale.

Presenti alla cerimonia il capo di Stato Maggiore dell’Esercito generale di corpo d’armata Salvatore Farina che si è complimentato per la preparazione dimostrata sul campo dal suo personale.

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Ad osservare la guerra, per quanto simulata, sul suo territorio, il sindaco di Auronzo Tatiana Pais Becher.

L’esercitazione mattutina è stata preludio alla gemella “Lupo Bianco”, che come la prima ha dimostrato la capacità operativa dei militari ad operare in montagna, la seconda verificherà la loro integrazione nel sistema di soccorso.

Un’altra sfida da affrontare.

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Fonte e immagini/video: Comando Truppe Alpine
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Esercito: i Granatieri d Sardegna celebrano il duca di San Pietro, fondatore del loro primo reggimento

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Roma, 20 febbraio 2019 – Messa in suffragio del duca Alberto di San Pietro officiata dal vicario generale dell’Ordinariato Militare per l’Italia, mons. Angelo Frigerio si è tenuta ieri mattina presso la basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma.

A presenziare la cerimonia il capo di SME, generale Salvatore Farina, e diversi rappresentanti politici e militari, tra cui il consigliere del Presidente della Repubblica per gli affari del Consiglio Supremo di Difesa, generale Rolando Mosca Moschini, il presidente del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD), generale di corpo d’armata Massimiliano Del Casale, nonché decano della specialità, del sottocapo di Stato Maggiore della Difesa generale di corpo d’armata Luigi Francesco De Leverano, e numerosi ex comandanti.

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La cerimonia è iniziata con la sfilata della Musica di Ordinanza della Granatieri, diretta dal maresciallo Domenico Morlungo. A seguire poi i militari, in uniforme storica, che si sono disposti lungo le navate della chiesa, intorno alla ricostruzione di quello che fu il funerale del duca di San Pietro.

Grande presenza dell’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna (ANGS), con labari e colonnelle provenienti da tutta Italia, e il loro presidente, il generale Giovanni Garassino. E’ un evento molto sentito dagli iscritti dell’associazione, per il quale si preparano di anno in anno, è un rivedersi tra fratelli di naja. Presente il medagliere della brigata.

L’antica tradizione, tramandata dai Granatieri di Sardegna eredi in linea diretta dell’antico Reggimento di Sardegna, nato dalla fusione del Reggimento Guardie e dei Cacciatori di Sardegna, rappresenta la sintesi di virtù perpetuate dai soldati di oggi in cui risiedono i valori indissolubili dei loro predecessori.

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La cerimonia ha visto, inoltre, la partecipazione dei familiari discendenti in linea diretta di Don Alberto Genovese, a dimostrazione di un attaccamento ad una tradizione ultracentenaria che trae le sue origini da Don Bernardino Antonio Genovese, patrizio sardo, padre di Alberto, che il 10 luglio 1744, costituì in Cagliari, a sue spese, il Reggimento di Sardegna col fine di garantire la sicurezza dei coloni appena approdati sull’isola di San Pietro, prospicente le coste sarde. Nel 1776, suo figlio donò al Reggimento 120.000 lire vecchie di Piemonte fissando l’uso della loro rendita in apposita scritta “testamentaria” per la costituzione e la successiva manutenzione della musica reggimentale, nonché per aiutare le vedove dei soldati caduti. Dispose, altresì, che venisse celebrato: “perpetuamente… anniversario in suffragio ed in memoria di esso, Sig. Duca Alberto, nel giorno anniversario della di Lui morte”.

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I “Granatieri” di oggi, inquadrati nella più antica unità d’Europa, forti dei loro 360 anni di storia sono rimasti sempre in prima linea nell’assolvere i loro compiti durante tutta la storia d’Italia sino ai giorni nostri. Nel recente passato sono stati impiegati più volte nell’ambito della missione UNIFIL ed hanno contribuito quasi ininterrottamente con la loro presenza all’operazioneStrade Sicure.

Inoltre, oggi i Granatieri rappresentano una delle unità inserite nel Programma SIAT (Sistema Integrato per l’Addestramento Terrestre), finalizzato all’evoluzione dell’addestramento dei soldati in differenti contesti operativi, utilizzando un avanzato sistema di simulazione e moderne tecnologie che garantisce alti standard di tutela ambientale e per il soldato sicuro.

La cerimonia si è conclusa con l’uscita della bandiera di guerra e l’inno d’Italia cantato dai militari.

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Immagini: Ph. Monica Palermo
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Centro Ospedaliero Militare di Milano e la Città della Salute e della Scienza di Torino insieme per attivazione di percorsi formativi

il Brig. Gen. Corrado Maria Durante e il Dott. Silvio Falco

Milano, 18 febbraio 2019 – Firmata a Torino una convenzione tra il Centro Ospedaliero Militare di Milano e la Città della Salute e della Scienza per l’attivazione di percorsi formativi addestrativi a favore di personale militare sanitario.

L’accordo, di durata biennale, prevede la partecipazione del personale militare medico e infermiere a protocolli assistenziali e diagnostico – terapeutici, nell’ambito delle aree specialistiche, di emergenza-urgenza e pronto soccorso.

L’obiettivo generale è quello di mantenere e accrescere le competenze cliniche necessarie a ufficiali e sottufficiali di sanità in ragione del considerevole impegno dell’Esercito Italiano sia sul territorio nazionale che nei teatri operativi, sviluppando al contempo un modello sempre più aperto alle sinergie e allo scambio con il sistema sanitario nazionale.

il Direttore dell'Ospedale Militare di Milano e il Direttore Generale della Città della Salute e della Scienza

A tal fine il Centro Ospedaliero Militare di Milano opera con funzioni di coordinamento per le regioni Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta.

L’obiettivo generale è quello di mantenere e accrescere le competenze cliniche necessarie a ufficiali e sottufficiali di sanità nel rispetto del rinnovato commitment dell’Esercito Italiano, sia sul territorio nazionale sia nei teatri operativi. Lo strumento sanitario militare rappresenta una risorsa preziosa anche sul territorio nazionale, potendo operare in sinergia con il SSN in occasione di particolari criticità.

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Fonte e immagini: Comando Logistico Esercito
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Esercito, CaSTA 2019: da subito la fatica protagonista dei campionati alpini

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San Candido (BZ) 18 febbraio 2019 – Sette giorni, 2100 militari, migliaia di chilometri percorsi sulle piste della Pusteria e del Cadore sono i numeri che riassumono in estrema sintesi i campionati sciistici delle truppe Alpine, giunti alla 71^ edizione, aperti, nella giornata di ieri, dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta che nel suo intervento ha sottolineato come: “Oggi, come ieri, uomini e donne in uniforme si ergono a baluardo della salvaguardia degli irrinunciabili valori di democrazia e libertà; i CaSTA sono una competizione che dimostra i valori collettivi riferiti alle capacità di sopravvivenza, mobilità ed efficienza operativa di intere unità in ambiente montano”.

A suggellare il valore dell’ambiente alpino come palestra di efficienza fisica e di carattere il generale di corpo di armata Salvatore Farina, capo di Stato Maggiore dell’Esercito, ha ricordato che essere alpini trova la sua essenza nell’affrontare le sfide del soldato in un ambiente altamente proibitivo, ed è vera scuola di vita in grado di temprare il fisico e carattere del singolo combattente.

L’accensione del tripode a San Candido domenica pomeriggio ha dato ufficialmente avvio ai campionati ma oggi la parola passa già agli atleti.

Cerimonia di apertura - CaSTA 2019

Questa mattina, poco dopo l’alba, da passo di Monte Croce Comelico al confine tra il Veneto e l’altro Adige è partita la pattuglia sci-alpinistica che ha visto darsi battaglia oltre 150 militari impegnati in un percorso tecnico particolarmente impegnativo con 30 km da coprire in tecnica scialpinistica ed oltre 1000 metri di dislivello da superare con l’equipaggiamento militare che si aggira attorno ai 25 kg di peso. 

Una prima selezione in vista della più intensa e completa tre giorni che decreterà il miglior plotone dei soldati da montagna. 

Nella prima giornata, a gara ancora in corso, si contendono la vittoria gli uomini del 7° alpini di Belluno e del 2° alpini di Cuneo.  

I CaSTA, nati nel 1931, sono da sempre terreno di caccia dei Reparti che ambiscono alla vittoria per “l’Onor del battaglion”.

Cerimonia di apertura - CaSTA 2019

Sono previste nella settimana di competizione diverse gare ed esercitazioni che, come ha sottolineato il comandante delle Truppe Alpine “sintetizzano l’addestramento delle diverse unità e le capacità acquisite ad operare in fase di soccorso, come parte di un sistema per la  salvaguardia della collettività in situazioni emergenziali. in difficoltà”.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Esercito
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