Archivi del mese: settembre 2014

La marina militare al 54° salone nautico di Genova

 

Genova, 30 settembre 2014 – Dal 1 al 6 ottobre la Marina Militare è presente a Genova alla 54ª edizione del Salone Nautico con uno stand promozionale comprendente un simulatore di plancia e una mostra di vari modelli navali. Il pubblico e i giovani in particolare possono confrontarsi e stabilire un dialogo con personale specialista (piloti, operatori di volo, incursori e palombari) per informarsi sulla realtà odierna della Forza Armata e sulle molteplici opportunità di formazione e carriera offerte.

a82aa8bf-bdce-4127-932a-d6660d7e3180aretusa 2MediumPresso la banchina H all’interno del Salone Nautico è inoltre presente la nave idro-oceanografica Aretusa, appartenente alla classe Ninfe, che, con i suoi 31 uomini di equipaggio, ogni anno svolge campagne idrografiche volte all’aggiornamento della documentazione nautica, alla verifica dei fondali marini, allo studio dei parametri chimico-fisici delle acque ed alla caratterizzazione dei fondali, anche in collaborazione con Enti ed Istituti di ricerca nell’ambito di attività polivalenti e “duali”. Al termine del Salone Nautico, la nave dirigerà nelle acque a nord della Sardegna per riprendere la Campagna Idrografica 2014.

La nave idro-oceanografica Aretusa, è aperta alle visite a bordo tutti i giorni dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 18:00.

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Fonte: Marina Militare

Lodi: sgominata una banda di pusher, soldi e droga erano nascosti nel tetto della macchina (video)

Lodi, 30 settembre 2014 – La Polizia di Stato di Lodi ha eseguito questa mattina 17 provvedimenti restrittivi nei confronti di un gruppo criminale dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Le indagini, avviate nel febbraio del 2013 hanno permesso agli investigatori della Squadra Mobile lodigiana di raccogliere gravi elementi indiziari a carico di un gruppo criminale, composto da soggetti di origine marocchina, dedito allo spaccio di eroina, cocaina e hashish a Lodi e in diversi comuni limitrofi.
La banda aveva nel tempo affinato il proprio modus operandi in modo tale da rendere difficoltosa la localizzazione e la cattura. Infatti, oltre i frequenti cambi di utenze telefoniche, gli spacciatori avevano instaurato rapporti “quasi confidenziali” con i clienti, i quali svolgevano anche il ruolo di vedette, attente ad eventuali movimenti delle forze dell’ordine.
In alcuni casi i clienti si occupavano anche di rifornire la cena per i loro spacciatori. L’attività di spaccio avveniva utilizzando un cavalcavia pedonale nei pressi della ferrovia di Lodi.
Nel corso dell’attività investigativa sono state effettuate perquisizioni che hanno consentito di rinvenire e sequestrare oltre 100 mila euro in contanti abilmente occultati nella fodera del tetto di un autoveicolo e significative quantità di stupefacente.

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Fonte: Polizia di Stato

Libano: i caschi blu italiani realizzano con la comunità di Debel l’edificio municipale

Shama, 30 settembre 2014 – I caschi blu del contingente italiano di UNIFIL, hanno costruito con la comunità di Debel, località del Libano del Sud, l’edificio che ospiterà la sede municipale del villaggio. Alla cerimonia d’inaugurazione, svoltasi sabato in presenza di numerosi cittadini, sono intervenuti il comandante del Sector West di UNIFIL, generale Fabio Polli, e i rappresentanti delle autorità politiche e religiose locali, tra cui l’Arcivescovo maronita di Tiro, Chucrallah Nabil El Hage, originario di Debel.

Il progetto è il risultato di uno sforzo congiunto condotto dalla comunità locale, che ha provveduto, in un primo tempo, a realizzare le fondamenta e la struttura portante dell’edificio, e dal contingente italiano che, attraverso la componente CIMIC, ha successivamente realizzato le opere di completamento, ossia i tamponamenti esterni, le pavimentazioni, gli impianti e i serramenti.

Il Sindaco di Debel, Akel Nadaf, nel corso della cerimonia ha ringraziato il generale Polli per l’attenzione e il sostegno del contingente italiano in favore della popolazione del villaggio, ricordando anche le opere realizzate in passato dai peacekeepers. Il generale Polli, a sua volta, ha sottolineato il valore simbolico della costruzione inaugurata, frutto del comune impegno di municipalità e caschi blu italiani.

L’assistenza alla popolazione e il supporto alle istituzioni locali sono tra i compiti principali assegnati ad UNIFIL dalla Risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, unitamente al monitoraggio della cessazione delle ostilità e al supporto alle Forze Armate Libanesi, compiti svolti dai militari della brigata Ariete, nella Terra dei Cedri dall’aprile scorso.


Brothers in Army stasera su DMAX, la serie televisiva dedicata all’esercito italiano

di Monica Palermo

Roma, 27 settembre 2014 – Inizia questa sera la serie televisiva Brothers in Army, sul canale DMAX alle ore 21,15, il primo docu-reality che mostra l’addestramento militare italiano. La prima serie, quattro puntate di due episodi ciascuna, narra le vicende di militari che ambiscono a diventare Piloti di elicotteri dell’Esercito.

Dodici ragazzi sono stati seguiti nella loro vita professionale missione dopo missione, volo dopo volo, documentando l’evoluzione della padronanza del mezzo. Durante le riprese, durate un anno, la troupe ha seguito, passo dopo passo, il corso di addestramento per diventare pilota dei elicottero dell’Esercito italiano.

Le immagini sono state realizzate tutte in full HD usando anche go-pro e visori notturni, con la ripresa di immagini subacquee e immagini ad alta quota passando fin sopra le Dolomiti.

Il format di questa serie è stato presentato ieri mattina nella prestigiosa sala della Biblioteca Militare Italiana in palazzo esercito, sede dello stato maggiore, dal generale Claudio Graziano, capo di stato maggiore dell’esercito, generale b. Adriano Graziani, capo ufficio pubblica informazione e comunicazione di stato maggiore dell’esercito, Laura Carafoli, SVP Content & Programming Discovery Italia, Giovanna Montani, produttore Ragù Communication e Marta Vivacqua, produttore esecutivo Hangar.

Presenti in sala autorità militari e civili che hanno avuto modo di vedere in anteprima la presentazione della puntata di Brothers in Army che andrà in onda questa sera. Un salute particolare saluto e ringraziamento è andato ai rappresentanti del mondo della tecnologia avanzata, del gruppo Finmeccanica che supportano con il loro operato le forze armate italiane.

Il generale Graziano ha sottolineato che Brothers in Army è dedicato al generale di corpo d’armata Giangiacomo Calligaris e al capitano Paolo Lozzi caduti durante un volo di addestramento nei cieli di Viterbo, il 23 gennaio 2014, e parlando dei tragici eventi ha ribadito che “il nostro dovere è far si che se un rischio viene accettato per servizio o per dovere, per difendere il Paese, che non sia mai per carenze di addestramento o per carenza di equipaggiamento, e di questo dobbiamo essere consapevoli”.
Il generale ha poi ringraziato l’amministratore di Finmeccanica, Mauro Moretti, presente in sala, sottolineando che il gruppo “rappresenta quella parte del Paese che ci vuole, che ci mette nelle condizioni di avere sistemi d’arma ed equipaggiamenti idonei, che lavora come noi al servizio del Paese per conseguire questi risultati”.

Durante il suo intervento l’amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti ha ricordato che “non è l’automobile che fa il Paese, sono le tecnologie legate allo spazio e alla difesa” e si è complimentato con i militari che hanno preso parte alla serie, perché grazie a loro ha capito cosa si intende con il termine “brothers” perché vivono “questa esperienza in termini di famiglia”.

Alla realizzazione di Brothers in Army hanno collaborato lo stato maggiore e l’aviazione dell’esercito con il supporto delle aziende del gruppo Finmecanica che, con le loro tecnologie avanzate, supportano le forze armate italiane: Augusta Westland, Selex ES, Thales Alenia Space e Telespazio.

A questa prima serie, dedicata all’esercito, ne seguiranno poi altre dedicate ad esercitazioni delle altre forze armate: marina militare, aeronautica militare e carabinieri.

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Immagini: Ph. Monica Palermo


Terracina: il generale Ugo Zottin inaugura il monumento al carabiniere

Latina, 27 settembre 2014 – Il generale c.a. Ugo Zottin, vice comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, nonché Comandante dell’Interregionale “Podgora”, ha avuto una serie di impegni istituzionali nella provincia pontina, culminati nel tardo pomeriggio, con la visita al Comando Provinciale di Latina, ove è stato accolto dal Comandante Provinciale, dagli Ufficiali della sede e dei Comandi territoriali esterni, da una rappresentanza di Comandanti di Stazione, di Carabinieri di ogni grado, degli organi di rappresentanza e dell’Associazione Nazionale Carabinieri.

Nella mattinata l’alto Ufficiale, nell’ambito delle varie cerimonie per la ricorrenza del bicentenario dell’Arma, dopo aver fatto visita alla Compagnia CC di Terracina, dallo stesso comandata dal 1981 al 1986, ha presenziato alla celebrazione della Santa Messa, alla deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti, nonché all’inaugurazione del monumento dedicato, dalla città di Terracina, al Carabiniere, una statua in bronzo eretta presso la locale Villa Tomassini, che rappresenta un giovane Carabiniere nell’atto di accendere la fiamma che simbolicamente vuole rappresentare, come un novello Prometeo, il portatore di nuova energia e di luce.

La cerimonia ha visto la sentita partecipazione di tanti cittadini della città balneare e di numerose autorità civili e militari, nonché del Prefetto della Provincia di Latina, dott. Antonio D’Acunto.

Il Generale Zottin, all’esito della visita presso il Comando Provinciale, si è particolarmente complimentato per l’attività svolta con diuturno impegno dai reparti dipendenti e per i brillanti risultati conseguiti, evidenziando l’importanza delle unità di base che da due secoli sono rappresentate dalle Stazioni Carabinieri, insostituibile presidio sul territorio che assolve, oltre ai tradizionale compiti di polizia, soprattutto una funzione sociale attraverso la vicinanza ai più bisognosi.

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 Fonte: Arma dei Carabinieri
 (Comando provinciale di Latina)

Esercito: presentato il nuovo stemma araldico


Roma, 27 settembre 2014 – Ieri mattina, nella Biblioteca Militare Centrale di Palazzo Esercito, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale Claudio Graziano ha presentato il nuovo stemma araldico della Forza Armata alla presenza del Ministro della Difesa Roberta Pinotti.

All’evento ha partecipato anche il dottor Francesco Galetta dell’Ufficio Onorificenze ed Araldica della Presidenza del Consiglio dei Ministri che nel suo intervento ha illustrato le motivazioni che sono state alla base della semplificazione della precedente versione dello stemma araldico risalente al 1991.

Nel nuovo stemma, in particolare, sono state eliminate le sciabole simbolo della conflittualità risorgimentale e ormai decaduta con l’Austria, posizionando al centro dello scudetto l’armatura (lorica) e l’elmo a simboleggiare la centralità dell’uomo, i cui elementi distintivi sono: l’essere (ovvero la motivazione) il “saper essere” (combinazione di qualità morali ed etico-militari) e il “saper fare” (saper applicare nella pratica le capacità tecniche acquisite, ovvero la leadership).

L’uomo, la multidisciplinarietà, l’operatività, la valorizzazione armonica delle specificità della Forza Armata sono state queste le linee guida che hanno portato al rinnovamento dello stemma araldico, immagine istituzionale dell’Esercito.

Uno sguardo che affonda le radici nella tradizioni ma che si rivolge al futuro, sottolineando il ruolo attuale della Forza Armata.

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Fonte: Ministero della Difesa

Piantagione di marijuana nel giardino di casa, finirà in un inceneritore. Il proprietario arrestato dai carabinieri

Cantù, 26 settembre 2014 – Continua il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti da parte dei Carabinieri della Compagnia di Cantù. Questa volta, ancora una volta, i militari della Tenenza di Mariano Comense hanno colpito a Carugo, già obiettivo di attività e di arresti, anche in un recente passato, di spacciatori locali.

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A finire in cella è stato S.G., trentasettenne, già sottoposto alla detenzione domiciliare a casa propria a Carugo, appunto, per rapina. L’uomo, confidando nella sua astuzia, aveva iniziato una florida coltivazione di piante di marijuana, 104cm per l’esattezza, quasi pronte per il raccolto delle foglie. I militari si sono presentati all’alba in casa dell’uomo con l’intenzione di eseguire una perquisizione alla ricerca di droga. Ottimo risultato per i Carabinieri marianesi, visto il grasso bottino di piante alte tutte tra il metro e mezzo ed i due metri e mezzo fatte crescere nel giardino retrostante l’abitazione, in una zona della piccola palazzina lontana da occhi e “nasi” indiscreti. Tradotto in carcere col l’accusa di coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti, ora il prigioniero è a disposizione dell’A.G.. Per le piante, invece, attende solo la distruzione all’inceneritore di Como.

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Fonte: Arma dei Carabinieri
(Comando provinciale di Cantù)

Cerimonia finale del progetto “European Union Police Services Training 2011 – 2013” (EUPST 2011-2013)

26 settembre 2014 – Questa mattina, presso la sede del Centro di Eccellenza per le Stability Police Units dell’Arma dei Carabinieri (CoESPU), alla presenza del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri generale Leonardo Gallitelli, di componenti del Servizio Europeo per l’Azione Esterna (EEAS), di Delegati del CIVCOM, nonché di rappresentanti di Organizzazioni Internazionali dell’UE e di 45 Forze di Polizia/Gendarmeria, si è tenuta la cerimonia finale del progetto European Union Police Services Training 2011 – 2013 (EUPST 2011-2013) con la consegna dei diplomi ai partecipanti alla settima sessione addestrativa, appena conclusa.

Il progetto EUPST 2011-2013 è nato alla fine del 2010, quando un Consorzio multinazionale composto dal Collegio Europeo di Polizia (CEPOL), dal Ministero degli Affari Esteri Francese, dalla Gendarmeria Nazionale Francese, dalla Guardia Civil Spagnola, dalla Gendarmeria Romena, dalla Marechaussee dei Paesi Bassi e dall’Arma dei Carabinieri – che ne ha assunto la leadership – si è aggiudicato un bando della Commissione Europea relativo all’addestramento, nel triennio 2011-2013, di 2400 operatori di polizia di Paesi UE (60%, 1440 u.), contributori non UE della Politica di Sicurezza e Difesa Comuni (20%, 480 u.) ed appartenenti all’Unione Africana (20%, 480 u.) nel corso di almeno 6 sessioni addestrative, delle quali 2 in territorio africano e le restanti in Europa.

La finalità per la quale la Commissione Europea ha indetto il bando era quella di consentire a rappresentanti di diverse forze di polizia di confrontarsi su procedure operative, per poi individuare e provare sul campo – tramite simulazioni pratiche complesse – le best practice da riportare (con un sistema di insegnamento a cascata) in ciascun Paese di provenienza, nonché da mettere in pratica in caso di interventi umanitari o di sostegno alla pace a favore delle Istituzioni locali nella gestione civile delle crisi internazionali. Un progetto molto impegnativo per via della contestuale attivazione di molteplici “capacità” di polizia – da quelle connesse con la tradizionale “polizia robusta”, a quelle di carattere investigativo, tecnico-forense, di tutela dei diritti umani e di contrasto al traffico di rifiuti – eseguite, peraltro, in un potenziale contesto ambientale destabilizzato.

Nel triennio in argomento, rispettando ampiamente gli obiettivi fissati dal bando, sono state organizzate 7 sessioni addestrative (5 in Europa e 2 in Africa) a favore di 2510 operatori di 50 Paesi in tema di gestione del quartier generale di una missione di Polizia internazionale, dell’ordine pubblico, delle investigazioni sulla criminalità organizzata locale dedita anche al traffico di esseri umani ed al traffico illecito di rifiuti, delle indagini forensi, delle attività delle Unità di intervento speciale, dei servizi di protezione e della bonifica di ordigni esplosivi, nonché nozioni sul rispetto dei diritti umani, parità di genere e protezione dei gruppi vulnerabili (in specie donne, bambini e rifugiati).

A seguire, nel pomeriggio, si è tenuta l’annuale riunione del Consiglio Superiore dei Direttori/Comandanti Generali dell’Associazione Euro-Mediterranea delle Gendarmerie e delle Forze di Polizia a statuto militare (FIEP – acronimo ricavato dalle iniziali dei quattro Paesi fondatori: Francia, Italia, Spagna e Portogallo), che quest’anno assume una connotazione particolare per gli eventi che la caratterizzano. Nel 2014, infatti, ricorrono il 20° annuale di fondazione della FIEP, nonché i Bicentenari dell’Arma dei Carabinieri e della Marechaussee.

Le delegazioni, ricevute dal comandante generale dell’arma dei carabinieri generale Leonardo Gallitelli, hanno tracciato un resoconto delle attività compiute nell’anno che sta per finire e hanno individuato gli argomenti da approfondire nel corso delle riunioni tecniche in programma per il 2015.

Ha poi avuto luogo la cerimonia del cambio della presidenza annuale, simboleggiata dal passaggio del “martelletto” fra il Comandante Generale dell’Arma, presidente cedente, ed il Direttore Generale della Gendarmeria Nazionale Francese, subentrante.

La FIEP è un’associazione aperta alle Forze di Polizia e alle Gendarmerie Europee e Mediterranee ad Ordinamento Militare, con finalità di rinforzare intese e relazioni, di promuovere un’innovativa e attiva riflessione sulle forme di cooperazione tra le Istituzioni aderenti e di valutare i modelli di organizzazione esistenti.

L’associazione si prefigge, inoltre, di agevolare, in conformità con gli accordi internazionali e le normative nazionali, lo scambio di informazioni ed esperienze per il progresso e lo sviluppo nei settori: Nuove Tecnologie e Logistica, Organizzazione del Servizio, Affari Europei e Risorse Umane.

Il pieno raggiungimento degli obiettivi fissati nell’ambito del progetto EUPST 2011-2013 e la consolidata collaborazione tra le Forze di Polizia / Gendarmerie della FIEP evidenziano ulteriormente il ruolo sempre più pregnante che l’Arma ha progressivamente assunto nello scenario internazionale. Ne sono ulteriore testimonianza la costituzione, proprio in Vicenza, di Centri di eccellenza NATO per le Stability Police Units (CoESPU e SP COE) e della Forza di Gendarmeria Europea, ai cui progetti collaborano i medesimi partner della FIEP e di EUPST.

Ulteriori informazioni potranno essere reperite sul sito internet www.eupst.eu e su twitter #EUPST_2011-2013.

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Fonte: Arma dei Carabinieri


Marina militare: il relitto Polluce continua a restituire i suoi tesori

Elba, 26 settembre 2014 – Ieri la Marina Militare, in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT), ha recuperato una serie di monete provenienti dal “tesoro” del relitto del piroscafo Polluce nelle acque dell’Isola d’Elba.

L’operazione è stata condotta da nave Anteo e dal Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori (COMSUBIN) Teseo Tesei, ad una profondità di oltre 100 metri.

Il piroscafo Polluce, noto per il suo leggendario tesoro, affondò il 17 giugno 1841, speronato dal piroscafo Mongibello.

La scoperta è stata possibile grazie all’impiego del nuovo ROV (Remoted Operative Vehicle) PEGASO, in dotazione a COMSUBIN, un sofisticato sistema robotico dotato di potenti bracci manipolatori, telecamere ad alta definizione e sonar di ultima generazione, che può raggiungere i 2.000  metri di profondità.

Le monete recuperate – colonnati spagnoli  d’argento da 8 reali – sono di grande interesse storico e numismatico e vanno ad aggiungersi alle oltre cento monete riportate alla luce da nave Anteo e dai suoi palombari  nelle precedenti missioni del 2007 e 2008.

La Marina Militare esprime le proprie capacità ed impiega i propri uomini e mezzi su una gamma di attività ed operazioni che spaziano dal sociale, all’umanitario, all’ambientale, allo scientifico ed in tutti i settori d’interesse della collettività che unitamente alla funzione prettamente militare delineano le capacità dual–use in senso più ampio.

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Fonte: Marina Militare

Esercitazione finale “European union police services training”, EUPST 2011-2013

25 settembre 2014 – Nella mattinata odierna, presso la sede del Centro di Eccellenza per le Stability Police Units dell’Arma dei Carabinieri (CoESPU), alla presenza del vice comandante generale dell’Arma dei Carabinieri generale di corpo d’armata Ugo Zottin, di componenti del Servizio Europeo per l’Azione Esterna (EEAS), di delegati del CIVCOM (Comitato per gli Aspetti Civili della Gestione delle Crisi), organo consultivo in seno all’UE che fornisce informazioni ed elabora raccomandazioni, sugli aspetti civili della gestione delle crisi, al Comitato politico e di sicurezza (PSC)., nonché di rappresentanti di Organizzazioni Internazionali dell’UE e di 45 Forze di Polizia/Gendarmerie, si è tenuto l’atto conclusivo della settima sessione addestrativa del progetto “European Union Police Services Training 2011 – 2013” (EUPST 2011-2013).

     L’esercitazione, iniziata il 15 settembre u.s. e organizzata dall’Arma dei Carabinieri, ha riguardato attività teoriche e pratiche nei settori della gestione del quartier generale di una missione di Polizia internazionale, dell’ordine pubblico, delle investigazioni sulla criminalità organizzata locale dedita anche al traffico di esseri umani ed al traffico illecito di rifiuti, delle indagini forensi, delle attività delle unità di intervento speciale, dei servizi di protezione, della bonifica di ordigni esplosivi, nonché del rispetto dei diritti umani, parità di genere e protezione dei gruppi vulnerabili (in specie donne, bambini e rifugiati).

     L’esercitazione ha coinvolto, oltre al personale dell’Arma (250 militari), 264 operatori di polizia (compresa Polizia di Stato e Guardia di Finanza) provenienti da 35 Paesi dell’UE (Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Estonia, Francia, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia e Spagna), Extra UE contributori della politica di sicurezza e difesa comune (Albania, Canada, Cile, Georgia, Macedonia, Moldavia, Montenegro, Nuova Zelanda, Serbia, Svizzera, Turchia, Ucraina e Stati Uniti d’America) e dell’Unione Africana (AU) (Ghana, Kenya, Nigeria, Camerun, Ruanda e Sud Africa), nonché esperti ed osservatori di 9 organizzazioni internazionali: organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), Associazione delle Gendarmerie Nazionali (FIEP), Comunità per lo Sviluppo dell’Africa Meridionale (SADC), Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentali (ECOWAS), EuroGendFor (EGF), Dipartimento per le Peace Keeping Operations delle Nazioni Unite (UNDPKO, Comitato Internazionale della Croce Rossa – ICRC, Organizzazione Mondiale per la Migrazione -(IOM-OIM), l’Accademia Europea di Polizia (CEPOL).

     Due settimane molto intense, durante le quali i frequentatori dei Paesi partecipanti, dapprima, hanno messo a confronto le rispettive procedure d’intervento nelle varie materie al fine di sintetizzare le tecniche più efficaci per migliorare l’interoperabilità nelle missioni internazionali di gestione civile delle crisi, applicandole successivamente ad un caso pratico ambientato in un ipotetico scenario caratterizzato da un’area geografica ad alta instabilità ove una forza di Polizia Internazionale interviene sotto mandato dell’Unione Europea (il cui intervento era stato chiesto dalle Nazioni Unite) per affiancare la polizia locale e le organizzazioni non governative nella immediata gestione di turbative dell’ordine pubblico e nella lotta al crimine organizzato.

     L’iniziativa si inquadra nel più ampio progetto “EUPST 2011-2013” promosso dalla Commissione Europea e sviluppato da un Consorzio multinazionale composto dal Collegio Europeo di Polizia (CEPOL), dal Ministero degli Affari Esteri ed Europei Francese, dalla Gendarmeria Nazionale Francese, dalla Guardia Civil spagnola, dalla Gendarmeria Romena, dalla Marechaussee dei Paesi Bassi e dall’Arma dei Carabinieri, che ne ha assunto la leadership.

     L’obiettivo dell’intero progetto è quello di addestrare complessivamente 2400 operatori di Polizia-Gendarmeria di Paesi UE (60%, 1440 u.), contributori extra UE della Politica di Sicurezza e Difesa Comuni (20%, 480 u.) ed appartenenti all’Unione Africana (20%, 480 u.) per un più efficace e coordinato futuro impiego in missioni internazionali di gestione civile delle crisi sotto egida Nazioni Unite, Unione Africana o Unione Europea.

     L’attuale esercitazione svolta in Italia a Vicenza presso il Centro di Eccellenza dell’Arma dei Carabinieri per le Stability Police Units (CoESPU), è quella finale del programma addestrativo voluto dalla UE, e segue analoghe attività organizzate in Spagna dalla Guardia Civil (duplice sessione), in Francia dalla Gendarmeria Nazionale Francese, in Kenya a cura dell’Arma dei Carabinieri, in Camerun a cura del Ministero degli Affari Esteri Francese, nei Paesi Bassi  a cura del Marechaussee olandese.

Ulteriori informazioni potranno essere reperite sul sito internet www.eupst.eu e su twitter #EUPST_2011-2013.

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Fonte: Comando generale Arma dei Carabinieri
(V Reparto - SM - Ufficio Stampa)


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