Archivi del mese: giugno 2019

Aeronautica Militare: trasporto urgente con un Falcon 900 per neonato in imminente pericolo di vita Cagliari-Milano

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Cagliari, 29 giugno 2019 – Nel primo pomeriggio di oggi, sabato 29 giugno, un bimbo di soli due giorni, in imminente pericolo di vita, è stato trasportato con la massima urgenza da Cagliari a Milano Linate, a bordo di un Falcon 900 del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare.

Il piccolo, protetto da una culla termica, accompagnato dai familiari e costantemente supervisionato da un’equipe medica, è stato poi trasferito in ambulanza per essere immediatamente ricoverato presso l’ospedale “San Donato Milanese”.

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La richiesta di trasporto è pervenuta dalla Prefettura di Cagliari alla Sala Situazioni di Vertice del Comando della Squadra Aerea, la sala operativa dell’Aeronautica Militare che tra le proprie funzioni ha anche quella di autorizzare e gestire questo tipo di missioni a favore della popolazione.

Imbarco CagliariPer effettuare la missione, la Sala Situazioni di Vertice ha disposto il decollo urgente di un Falcon 900 Easy, uno degli assetti dell’Aeronautica Militare pronti 24 ore su 24 per questo genere di necessità, che è partito da Ciampino alla volta di Cagliari, da dove è poi decollato, una volta imbarcato il piccolo paziente, intorno alle 13:25. 

Dopo circa un’ora di volo, il Falcon è atterrato all’aeroporto di Linate dove la culla termica con il bimbo è stata trasferita su un’ambulanza pronta sul posto per l’immediato trasporto al reparto TIN dell’ospedale “San Donato Milanese”.

Attraverso i suoi Reparti di Volo, l’Aeronautica Militare mette a disposizione mezzi ed equipaggi pronti a decollare in qualunque momento per assicurare il trasporto urgente non solo di persone in imminente pericolo di vita, come accaduto oggi, ma anche di organi ed equipe mediche per trapianti. Sono centinaia ogni anno le ore di volo effettuate per questo genere di interventi dagli aerei del 31° Stormo di Ciampino, del 14° Stormo di Pratica di Mare e della 46a Brigata Aerea di Pisa.

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Fonte e immagini: Aeronautica Militare
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Col Moschin, forze speciali dell’Esercito, concorrono alla demolizione definitiva del ponte Morandi di Genova

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Genova, 28 giugno 2019 – Un team di incursori, esperti demolitori, del 9° reggimento d’assalto Paracadutisti “Col Moschin” dell’Esercito ha concluso con successo l’attività di concorso per la demolizione del Ponte Morandi.

Gli incursori sono stati richiesti dal commissario straordinario per l’emergenza di Genova per garantire il taglio degli stralli vincolanti il Ponte Morandi alla struttura dell’Autostrada A7, non interessata dalla demolizione, con una procedura peculiare che, nel conseguire gli effetti di taglio, ha minimizzato i danni collaterali.

Le Forze Speciali dell’Esercito hanno impiegato una tipologia di esplosivo appositamente sviluppato per il taglio di manufatti in ferro, utilizzando tecniche militari classificate. L’attività preparatoria è iniziata da febbraio con i primi incontri presso la Prefettura di Genova.

Al fine di garantire la riuscita della demolizione, sono state effettuate due giornate di prove, con diverse tecniche e tipologie di esplosivi, presso una cava nei pressi di Genova. L’intervento è stato particolarmente impegnativo in quanto gli stralli erano costituiti da diversi trefoli, ognuno inguainato, ed ogni strallo ricoperto da una spessa protezione. Per mitigare gli effetti delle onde di sovrappressione e eventuali schegge, sono state predisposte delle sacche d’acqua a copertura delle cariche, mentre l’area è stata circoscritta da un “muro” costituito da sacchetti di sabbia alto quattro metri.

download (1)Il 9° reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin” è il reparto di forze speciali dell’Esercito il cui personale operativo è brevettato “Incursore” ed è abilitato al maneggio ed impiego degli esplosivi al fine di neutralizzare specifici obiettivi.

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Fonte e immagine: Stato Maggiore Difesa
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Il servizio veterinario dell’Esercito compie 158 anni

Intervento del Comandante Logistico dell'Esercito

Grosseto, 26 giugno 2019 – Il comandante logistico dell’Esercito, generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo, ha presenziato oggi a Grosseto alla cerimonia di commemorazione del 158° anniversario del Servizio Veterinario dell’Esercito, costituitosi il 27 giugno 1861 quando, all’indomani dell’Unità d’Italia, vennero riuniti sotto un unico comando tutti i veterinari militari dei diversi Eserciti preunitari.

Alla cerimonia, svoltasi nella caserma “M.O.V.M. tenente Villi Pasquali”, sede del Centro Militare Veterinario, alla presenza del gonfalone della città e della provincia di Grosseto e delle autorità militari, civili e religiose cittadine, è intervenuto anche il capo reparto Veterinaria del Comando Logistico dell’Esercito, colonnello Giovanni Rucco.

un momento della cerimonia (3)

Nel corso dell’evento, che ha avuto inizio con la deposizione di una corona di alloro al monumento ai caduti, il comandante logistico dell’Esercito ha evidenziato quanto l’operato degli appartenenti al Servizio Veterinario sia fondamentale, sotto il profilo igienico sanitario, per la logistica della Forza Armata, in patria e all’estero. La passione, l’amore nelle pratiche mediche per la cura e l’addestramento degli animali e le grandi conoscenze professionali costituiscono sicuramente un bagaglio che porterà il servizio a traguardi sempre più importanti per il raggiungimento degli obiettivi della sanità militare, della logistica e della Forza Armata.

All’evento erano presenti circa 20 studenti frequentatori del 37° Campus militare di studi veterinari provenienti da tutti i Dipartimenti di Medicina Veterinaria d’Italia.

La cerimonia di oggi ha segnato il termine di due intense settimane trascorse dagli studenti presso il Centro Militare Veterinario, caratterizzate da eventi formativi che hanno arricchito il loro bagaglio culturale e di esperienze in un contesto militare. La formula didattica utilizzata prevedeva l’alternanza di attività teorico – pratiche, a cura di professori universitari e ufficiali veterinari operanti in settori d’eccellenza, quali la clinica, la chirurgia, la ginecologia e l’alimentazione dei cani e dei cavalli, a testimoniare le sinergie esistenti tra la Veterinaria Militare e la Veterinaria Accademica.

foto di gruppo

Il Centro Militare Veterinario è una realtà articolata che unisce componenti specialistiche come il gruppo cinofilo, che forma i binomi “cane – conduttori” impiegati in contesti operativi sul territorio nazionale e all’estero, le componenti allevatoriali e addestrative del cavallo e l’Infermeria veterinaria, a supporto di attività cliniche, diagnostiche e chirurgiche del  cane e del cavallo.

Il Servizio veterinario della Forza Armata, tra l’altro, è responsabile della definizione, del coordinamento e del controllo delle misure volte a garantire la tutela della salute degli animali in tutti  i contesti di impiego.

In questo quadro, si inseriscono anche le attività di studio e ricerca di metodologie, materiali e attrezzature che possono migliorare l’igiene e il benessere dei quadrupedi, nonché le tecniche di allevamento e di governo quotidiano.

Il progetto di collaborazione con ECOPNEUS è espressione di un’importante sinergia stabilita dal CEMIVET con il mondo della ricerca che ha consentito di disporre di locali nei quali potrà essere meglio valutato l’impatto sulla salute e benessere animale in relazione all’utilizzo di gomma riciclata da pneumatici fuori uso (PFU), anche attraverso valutazioni scientifiche effettuate in cooperazione con il Dipartimento di Veterinaria dell’Università di Perugia.

Le superfici in gomma a Grosseto coprono sette box per i cavalli, il locale di visita ostetrico-ginecologica del Centro, l’area per la riproduzione dei cani.

Nelle scuderie e nei maneggi per cavalli la tipologia di pavimentazione rappresenta un fattore cruciale per la salute, il comfort e il benessere complessivo dell’animale. Da essa dipendono, infatti, il possibile insorgere di gran parte dei problemi alle articolazioni e ai legamenti, di patologie respiratorie, ma anche le generali condizioni igienico sanitarie della scuderia.

Tali superfici garantiscono, inoltre, durata, resistenza all’usura e alle intemperie, isolamento acustico con attenuamento del rumore da calpestio in scuderia.

seminario organizzato da ECOPNEUS

Giovanni Corbetta, direttore generale del consorzio ECOPNEUS, ha tracciato un bilancio delle cose fatte ed esprime un auspicio per il futuro: “Stiamo utilizzando ormai da qualche anno i pavimenti antiscivolo e altri manufatti in gomma riciclata in tutte le situazioni dov’è necessario proteggere gli animali da rischi di scivolamento. Siamo orgogliosi che anche un centro altamente specializzato e prestigioso come il CEMIVET abbia adottato questa tecnologia e ci auguriamo che in futuro molte altre realtà possano seguire questo esempio”

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Fonte e immagini: Comando Logistico dell'Esercito
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Capo di SME presenta alla camera dei deputati un quadro sulle condizioni dei militari impiegati nell’operazione “Strade Sicure”

Identità visiva dell'Operazione Strade Sicure

Roma, 26 giugno 2019 – Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore Farina è stato ascoltato ieri, presso la IV commissione Difesa della Camera dei Deputati, per presentare un quadro di situazione sulle condizioni del personale militare impiegato nell’Operazione “Strade Sicure”.

L’alto ufficiale, nello specifico, ha esposto le misure approvate e quelle in itinere, volte soprattutto a migliorare la condizione psico-fisica del personale e a coniugare l’operatività dell’Istituzione con le esigenze di carattere individuale e familiare.

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Come sottolineato dal capo di Stato Maggiore “…Se si considera che a un militare schierato ne corrisponde uno in approntamento e uno in ricondizionamento post-impiego, si deduce come il numero complessivo di forze dedicate all’Operazione “Strade Sicure” è pari a circa 22.000 unità. Alla stessa stregua, considerando: che il personale impegnato all’estero richiede, a sua volta, un bacino costituito da almeno 10.000 unità; che gli impegni assunti in ambito internazionale e per fronteggiare imprevedibili situazioni emergenziali richiedono circa 10.000 soldati in stand-by, il numerico di forze effettive dell’Esercito mediamente impegnate si avvicina alla quasi totalità della componente operativa. Ulteriori incrementi di personale, così come l’eventuale prolungato mantenimento del livello d’impegno corrente renderebbe difficoltoso il completo svolgimento dei cicli addestrativi e di approntamento per le altre missioni assegnate alla Forza Armata”.

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Per quanto attiene al settore dell’organizzazione”, sottolinea ancora il Generale Farina, “ritengo opportuno rappresentare una forte criticità legata all’accumulo pro-capite di oltre 60 giorni lavorativi di assenza dal servizio al termine di un turno semestrale di impiego. Di fatto, tale situazione limita il quotidiano e fondamentale svolgimento di quelle attività addestrative ed esercitative che sono indispensabili per garantire l’operatività complessiva dello Strumento”.

“…In tale quadro, risulta necessario l’adeguamento del trattamento economico spettante e, in particolare, della c.d. “indennità onnicomprensiva”. Al riguardo, lo scorso anno è stata proposta alle Superiori Autorità l’adozione di un provvedimento ad hoc teso a recuperare l’originaria ratio istitutiva dell’indennità prevedendo che detto istituto economico, incrementato rispetto a quello attuale, costituisca l’unico emolumento accessorio da corrispondere al personale, al quale sarà comunque garantito un adeguato recupero psicofisico… in alternativa… resta al vaglio l’elevazione dell’attuale tetto massimo di ore pro-capite di straordinario remunerabile passando dalle attuali 14,5 alle 38 ore”.

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Altro tema”, prosegue nel suo intervento, “riguarda il ricorso a specifiche capacità e sistemi della Forza Armata e l’impiego di sofisticati sistemi di sorveglianza ad alta connotazione tecnologica… È il caso della già citata «Terra dei Fuochi» dove, a partire dall’8 marzo u.s., sono operativi due velivoli a pilotaggio remoto – i c.d. mini-droni – che coadiuvano il lavoro delle unità di terra nell’identificazione dei siti di sversamento e nelle attività di ricognizione a premessa dei delicati interventi svolti congiuntamente alle Forze di Polizia”.

Centro di gravità per l’Esercito è il personale e, proprio per questo, il generale Farina ha voluto evidenziare alcune considerazioni sugli aspetti infrastrutturali, “colgo l’occasione anzitutto per sottolineare i numerosi e ineludibili interventi fatti o in corso per migliorare la situazione in atto e per richiamare altresì l’attenzione per dare il più ampio e deciso impulso all’importante progetto – già evidenziato anche nell’ambito dell’audizione conoscitiva dello scorso 20 settembre – che va sotto il nome di “Caserme Verdi”. Tale piano, su ben più ampia scala e maggiormente risolutivo, consentirebbe difatti di affrontare, in modo concreto, razionale e radicale, la problematica relativa alle condizioni del parco infrastrutturale di Forza Armata”.  Nel concludere il suo intervento, il Capo di SME ha affermato che “al fine di migliorare le condizioni del personale e, di pari passo, ottimizzare l’output operativo di “Strade Sicure”, è indispensabile implementare e sviluppare le iniziative illustrate nell’intervento odierno…”. Tra le principali evidenzia:

  • l’ottimizzazione delle turnazioni del servizio per salvaguardare le primarie esigenze addestrative e operative della Forza Armata;
  • la ricerca di un impiego più dinamico tale da rendere più efficace, meno routinario e meno gravoso il contributo dell’Esercito;
  • l’adeguamento del trattamento economico;
  • l’assegnazione delle risorse necessarie  per il miglioramento infrastrutturale e per compensare il continuo logorio dei mezzi e dei materiali.

L'Esercito impegnato nell'Operazione Strade Sicure a Palermo (2)

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Fonte: Stato Maggiore Esercito - Immagini: di repertorio
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GIS e NOCS in esercitazione congiunta per sventare attacco terroristico a bordo di una nave (video)

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Roma, 22 giugno 2019 – I reparti speciali del N.O.C.S della Polizia di Stato e del G.I.S. dell’Arma dei Carabinieri in un’esercitazione congiunta per testare, insieme, le loro specifiche capacità di reazione in caso di attacco terroristico.

L’esercitazione marittima a cui hanno partecipato gli assetti aeronavali del Comando Operativo Aeronavale e del Centro Aviazione di Pomezia e del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia della Guardia di Finanza e unità della Capitaneria di Porto ha ricreato lo scenario di un abbordaggio di una nave passeggeri lungo la rotta di navigazione Palermo-Livorno, nel tratto di costa prospiciente le località di Ostia e Civitavecchia.

La simulazione è stata attivata a seguito della segnalazione della presenza, a bordo della nave, di un gruppo di terroristi, con armi automatiche e ordigni esplosivi, che intendevano acquisire il controllo dell’imbarcazione e portarla a collisione contro un imprecisato porto italiano presente lungo la sua rotta.

Le attività sono state pianificate in modo tale da garantire una preventiva comunicazione dell’esercitazione da parte del comandante della nave ai passeggeri a bordo, con i quali gli operatori del N.O.C.S e del G.I.S non hanno avuto alcun contatto personale.

Tutte le attività addestrative sono state coordinate da un’unità di intervento speciale (Un.I.S.) interforze N.O.C.S-G.I.S che si è avvalsa anche del supporto operativo aereo del I Reparto Volo della Polizia di Stato e del Raggruppamento Aeromobili dei Carabinieri.

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Fonte e immagini: Comando generale dell'Arma dei Carabinieri
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Polizia di Agrigento arresta scafisti tunisini per trasporto illegale di 43 migranti

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Agrigento, 22 giugno 2019 – Provvedimento di fermo a carico di due cittadini tunisini effettuato dalla Polizia di Stato di Agrigento. I due, violando la normativa vigente, hanno trasportato in territorio italiano 43 migranti di origini sub-sahariane a bordo di un barchino in legno.

Le indagini, condotte dai poliziotti della Squadra Mobile, hanno preso il via subito dopo lo sbarco dei migranti sull’isola di Lampedusa, avvenuto lo scorso 19 giugno, consentendo agli inquirenti di ricostruire le dinamiche della traversata, accertando le condotte e le responsabilità dei due soggetti colpiti dal fermo: uno dei due conduceva l’imbarcazione, mentre l’altro, dotato di un dispositivo GPS, gli indicava la rotta da seguire.

Dopo le procedure di rito, i due fermati sono stati portati al carcere di Agrigento a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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Fonte e immagini: Polizia di Stato
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Cittadinanza onoraria all’82° reggimento fanteria “Torino” dal comune di Barletta

4.Il Sindaco consegna la Cittadinanza Onoraria al Comandante di reggimento

Barletta, 20 giugno 2019 – Si è svolta ieri sera presso il Castello Svevo la cerimonia di conferimento della Cittadinanza Onoraria all’82° reggimento fanteria “Torino”, unità alle dipendenze della brigata “Pinerolo”, da parte del comune di Barletta.  

Il sindaco dott. Cosimo Cannito, alla presenza del prefetto S.E. Emilio Dario Sensi, ha consegnato l’onorificenza al comandante di reggimento, colonnello Antonio Morganella, con la seguente motivazione: “L’Amministrazione Comunale di Barletta concede la Cittadinanza Onoraria all’82° Reggimento Fanteria “Torino”, quale riconoscimento per l’altissimo valore militare, per il profondo legame tra il reggimento e le istituzioni cittadine, ma anche per il considerevole impegno civile come esempio concreto di solidarietà. Un atto sentito, doveroso per quanto diuturnamente fatto fino ad oggi dall’82° Reggimento Fanteria “Torino”, promotore instancabile di quei valori morali e civili che sono profondamente radicati e condivisi anche tra i barlettani e che hanno, nel comune amore verso la Patria e verso l’intera Umanità, i propri punti di riferimento irrinunciabili. Certi d’interpretare il sentire più profondo della nostra Comunità, la Città di Barletta ha inteso, dunque, dimostrare attraverso un gesto simbolico, ma denso di significato morale, i sentimenti di orgoglio che la uniscono a questa splendida unità dell’Esercito Italiano. La decisione di conferirVi la Cittadinanza Onoraria è maturata dopo anni di conoscenza reciproca caratterizzati dall’adesione e dal supporto dell’82° Reggimento Fanteria “Torino” alla realizzazione di eventi culturali, di solidarietà, di mutuo soccorso e beneficenza ad ampio respiro, e per la prontezza nel recepire le esigenze di tutta la comunità barlettana”.

Questo riconoscimento sta a significare la grande sinergia che intercorre tra la cittadinanza e il reparto dell’Esercito Italiano che, con il suo impegno in molte campagne solidali, si è sempre dimostrato vicino e attento alla Comunità barlettana. Grande l’orgoglio dei fanti del Torino che oggi come allora, impiegati su diversi fronti in Italia e all’estero, ispirati e guidati dall’esempio dei loro predecessori, operano con lo stesso entusiasmo, passione e dedizione per l’adempimento del proprio dovere, secondo il motto del reggimento: “Credo e Vinco”. 

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Fonte e immagini: 82° reggimento fanteria “Torino”
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Congratulazioni del capo di SMD gen. Vecciarelli al nuovo capo di Stato Maggiore della Marina Militare gen. Cavo Dragone

Roma, 19 giugno 2019 – Il generale Enzo Vecciarelli, capo di Stato Maggiore della Difesa si è congratulato per la nomina del capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone.

Generale Vecciarelli

“A nome mio e di tutto il personale, militare e civile, delle Forze Armate voglio esprimere le più vive congratulazioni all’ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone per la nomina a Capo di Stato Maggiore della Marina ”. Con queste parole il Generale Vecciarelli, ha voluto salutare la decisione assunta nella tarda serata di ieri dal Consiglio dei Ministri per la designazione del nuovo vertice della Marina Militare. Il capo di SMD ha poi concluso con un “sentito e commosso grazie all’Ammiraglio di Squadra Valter Girardelli per il servizio prestato nella sua brillante e limpida carriera”.

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BIOGRAFIA DEL GEN. CAVO DRAGONE

L’ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone è nato ad Arquata Scrivia (AL) il 28 febbraio 1957. Dopo il conseguimento della maturità classica presso l’Istituto Andrea Doria di Novi Ligure, è entrato in Accademia Navale nell’ottobre del 1976 per seguire il Corso Normale per ufficiali di Stato Maggiore. Nel giugno 1980 ha terminato il periodo accademico e, dopo un breve periodo a bordo della Fregata ORSA, è stato inviato presso le scuole di volo della U.S. Navy in Florida e nel Texas dove dopo circa un anno ha conseguito il brevetto di pilota di velivoli ad ala fissa (multimotori a elica) e, dopo ulteriori sei mesi, quello di pilota di elicotteri. Rientrato in Italia nel settembre 1981, è stato imbarcato come pilota di elicotteri AB-212 sul Cacciatorpediniere Ardito in occasione dell’impiego delle Unità della MMI nelle acque del Libano.

Al termine di questa attività, Cavo Dragone è rimasto a bordo di fregate della classe Maestrale come pilota di elicottero ricoprendo l’incarico di Capo del Servizio Volo fino all’agosto del 1987, quando ha assunto il Comando, nel grado di Tenente di Vascello, del Cacciamine Milazzo con cui, dal settembre ’87 al marzo ’88, ha partecipato alla prima missione in Golfo Persico. Al termine del periodo di Comando è stato trasferito alla Stazione Elicotteri di Luni (SP) per la transizione sull’elicottero SH-3D. Dopo breve tempo, all’approvazione della legge che permetteva alla Marina Militare di acquisire propri velivoli da combattimento da imbarcare sulla Portaeromobili Giuseppe Garibaldi, Cavo Dragone è stato inviato nuovamente negli Stati Uniti per conseguire il brevetto su caccia convenzionali imbarcati, effettuare la transizione sul velivolo a decollo e atterraggio verticale AV8-B (HARRIER), conseguire la qualifica di “pronto al combattimento” presso gli squadroni operativi del U.S. Marine Corps, comandare il primo nucleo di Piloti e Tecnici italiani in addestramento in U.S.A. per la neo-nata componente aviogetti della Marina Militare.

Nell’ambito di questo periodo, egli ha conseguito l’abilitazione all’appontaggio con velivoli jet da portaerei nel gennaio 1990 in Florida ed il brevetto di pilota di aviogetto in Mississippi nell’agosto 1990.Dopo la consegna dei primi due velivoli Harrier alla Marina avvenuta nel maggio 1991 in Carolina del Nord (U.S.A.), Cavo Dragone, con il proprio team, ha preparato il rientro in Italia della componente che è stata prelevata da Nave Garibaldi nelle acque statunitensi nel settembre dello stesso anno. È stato il primo Comandante del Gruppo Aerei Imbarcati (settembre 1991 – settembre 1993).Per un ulteriore anno è stato nuovamente inviato in Arizona per effettuare un addestramento specifico su un modello di Harrier per il combattimento notturno e sulla versione del velivolo con il radar da combattimento. Al rientro dagli Stati Uniti è stato destinato presso il Comando in Capo della Squadra Navale, dove ha ricoperto l’incarico di Addetto alle operazioni e all’addestramento della componente aerea imbarcata.

Dopo circa un anno ha frequentato la Scuola di Guerra (Istituto di Guerra Marittima) a Livorno e l’Istituto di Stato Maggiore Interforze a Roma. Nel settembre 1996, con il grado di Capitano di Fregata, gli è stato assegnato il Comando della Fregata Euro, con sede a Taranto e dopo un anno, è tornato a comandare il Gruppo Aerei Imbarcati a Grottaglie (TA). Dal 27 settembre 2002 al 16 ottobre 2004 è stato il Comandante della Portaeromobili GIUSEPPE GARIBALDI. Nel periodo compreso tra il 13 dicembre 2004 ed il 24 giugno 2005 ha frequentato la 56^ sessione dell’Istituto Alti Studi della Difesa. Ha conseguito la laurea in Scienze della Difesa e Sicurezza nel dicembre 2002 presso l’Università di Pisa e la laurea in Scienze Politiche nell’ottobre 2005 presso l’Università di Trieste. Dal 27 ottobre 2005 al 5 settembre 2008 ha ricoperto l’incarico di Comandante delle Forze Aeree della Marina Militare e di Capo del 6° Reparto Aeromobili dello Stato Maggiore Marina.Dall’11 settembre 2008 al 12 ottobre 2011 è stato il Comandante del Raggruppamento Subacquei ed Incursori della Marina Militare. Dal 13 ottobre 2011 al 17 ottobre 2014 ha ricoperto l’incarico di Comandante dell’Accademia Navale. Il 24 gennaio 2012 il Giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Grosseto, dottoressa Valeria Montesarchio, emetteva ordinanza di ammissione di incidente probatorio nell’ambito del procedimento penale con oggetto “Naufragio occorso alla motonave Costa Concordia in data 13 gennaio 2012 presso l’isola del Giglio” nominando l’ammiraglio Cavo Dragone “perito consulente del GIP” nonché capo dello stesso collegio peritale. Il conferimento di tale incarico veniva confermato il 10 dicembre 2013 nella fase successiva del procedimento penale dal Collegio presieduto dal dottor Giovanni Puliatti, fino al termine del dibattimento. Dal 3 novembre 2014 al 26 giugno 2016 ha ricoperto l’incarico di comandante interforze per le operazioni delle Forze Speciali (C.O.F.S.).  Dal 1° luglio 2016 ha assunto l’incarico di Comandante Operativo di vertice Interforze (C.O.I.).

Dal settembre del 2002, con una sola breve interruzione di sei mesi per la frequentazione della 56^ sessione I.A.S.D., è al Comando di Enti operativi e di vertice della Marina Militare ed Interforze, vantando così un periodo continuativo di oltre tre lustri. Ha al suo attivo oltre 2.500 ore di volo tra elicotteri ed aviogetti da combattimento. Anche se con un po’ di “ruggine”, si pregia del titolo di cintura nera di 1° Dan di Karate stile Shotokan.

È sposato con la Signora Rosa Fossati, ha tre figli: Michele (laureato in Medicina), Umberto (tenente degli Alpini) e Ginevra Francesca (studentessa d’Infermieristica).

ONOREFICIENZE

L’ammiraglio Cavo Dragone è insignito delle seguenti onorificenze, decorazioni, distinzioni onorifiche e nastrini di merito:

  • Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana;
  • Medaglia Mauriziana al Merito dei 10 lustri di carriera militare;
  • Medaglia Militare al Merito di lungo comando (20 anni);
  • Medaglia d’Onore di lunga navigazione marittima (10 anni);
  • Medaglia Militare Aeronautica di lunga navigazione aerea (20 anni);
  • Croce d’Oro per anzianità di servizio (40 anni);
  • Croce Commemorativa per la partecipazione alle operazioni di concorso al mantenimento della sicurezza internazionale nell’ambito delle operazioni militari in Afghanistan;
  • Medaglia commemorativa per il personale della Marina Militare impegnato nel Golfo Persico 1988;
  • Medaglia Commemorativa nazionale per le operazioni di antipirateria;
  • Croce commemorativa delle missioni di pace:
  • Servizio Militare di Pace Forza Multinazionale Libano;
  • Missione Militare di Pace in Kosovo.
  • Medaglia NATO Bosnia-Erzegovina;
  • “The Common Security and Defense Policy Service Medal” – EUNAVFORMED Sophia;
  • Nastrino di Merito per il servizio prestato presso lo Stato Maggiore Difesa;
  • Nastrino di Merito per il servizio prestato presso lo Stato Maggiore Marina con oltre 10 anni di servizio;
  • Distintivo sportivo tedesco (Deutscher Olympischer SportBund), oro.
  • Distintivi di merito e abilitazioni:
  • Pilota militare;
  • Brevetto Aviatore Navale U.S. Navy;
  • Istituto Alti Studi per la Difesa;
  • Istituto Superiore Stato Maggiore Interforze;
  • Paracadutista militare;
  • Distintivo dorato per personale pilota e specialista dei Reparti aerei M.M.;
  • Distintivo tradizionale per il personale di COMSUBIN;
  • Abilitazione lavori subacquei e lavori in carena;
  • Brevetto subacqueo operatore servizio di sicurezza abilitato lavori in carena (OSSALC).
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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Cerimonia di apertura del museo storico dei bersaglieri nel 183 anniversario della loro costituzione

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Roma, 19 giugno 2019 – Il Museo storico dei Bersaglieri di Roma a Porta Pia, ha riaperto le sue sale al pubblico con una doppia cerimonia. Il giorno della riapertura ha coinciso con il 183 anniversario dalla costituzione della specialità dei Bersaglieri.

La mattina si è tenuta una cerimonia ufficiale alla presenza del capo di Stato Maggiore dell’Esercito generale di corpo d’armata Salvatore Farina, dell’onorevole Enrico Stefano presidente dell’assemblea capitolina in rappresentanza della sindaca di Roma Virginia Raggi, del comandante militare della capitale generale di corpo d’armata Agostino Biancafarina, del direttore del museo tenente colonnello Pietro Zoccolini, del presidente di Assoarma generale Mario Buscemi, del segretario del’ANB Enrico Verzari in rappresentanza del presidente nazionale ANB e del presidente del comitato organizzatore “Roma 2020 – 150° Anniversario di Porta Pia” generale di brigata Nunzio Paolucci, ed autorita cilivili e militari in rappresentanza di altri reparti.

La significativa cerimonia si è svolta nel cortile dell’edificio michelangiolesco, dove hanno preso la parola alcune delle autorità presenti. Il capo di SME e il segretario generale dell’Associazione Nazionale dei Bersaglieri hanno sottolineato l’importanza della riapertura sia per il suo valore storico che per la sua grande testimonianza da proporre alle nuove generazioni.

E’ seguito un breve concerto della Fanfara Bersaglieri “Nulli Secundus” della Sezione ANB di Roma Capitale guidata dal capo fanfara Silvano Curci.

La storia nazionale unitamente a quella dei bersaglieri rivive tra i cimeli, i materiali e la documentazione che nel tempo i fanti piumati hanno saputo raccogliere e custodire gelosamente nel loro museo, che il direttore del museo tenente colonnello Pietro Zoccolini ha illustrato agli ospiti e autorità presenti.

La sera il museo è stato aperto ufficialmente alla cittadinanza che con grande calore ha ascoltato il concerto della fanfara Nulli Secundus.

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Campagna estiva antincendio boschivo 2019, le Forze Armate in campo contro l’emergenza roghi

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Roma, 19 giugno 2019 – La Difesa rinnova il suo impegno a sostegno della Campagna Antincendio Boschivo (AIB) 2019. Anche per quest’anno continua senza sosta l’attività degli uomini e delle donne delle Forze Armate per contrastare gli incendi a tutela della popolazione e dell’ambiente.

La campagna AIB, iniziata il 15 giugno, si protrarrà fino al 30 settembre e consolida la collaborazione, in atto già da diversi anni, tra Forze Armate, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e Protezione Civile (PROCIV) per rendere più efficace ed incisiva la lotta agli incendi boschivi.

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Lo scopo è quello mettere a disposizione della Protezione Civile una adeguata flotta aerea e alcune basi per il concorso al contrasto degli incendi boschivi su scala nazionale.

Per la stagione estiva 2019, la flotta nazionale nel periodo di massimo impegno potrà contare su 31 mezzi aerei, di cui 22 del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e 9 delle Forze Armate.

L’impegno delle Forze Armate rientra nell’accordo stipulato tra Ministero della Difesa e Dipartimento della Protezione Civile nell’ambito della campagna AIB, che prevede la costituzione del Centro Operativo Aereo Unificato (COAU), come ente coordinatore degli interventi in caso di emergenza.

L’antincendio rientra tra le capacità che la Difesa mette quotidianamente a disposizione per la collettività nazionale nei casi di pubbliche calamità, dove capacità nate per scopi prettamente militari, sono impiegabili proficuamente anche per esigenze civili, operando in questo caso in stretta sinergia e a supporto delle diverse Agenzie e Corpi dello Stato.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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