Archivi del mese: gennaio 2019

Il comandante logistico dell’Esercito Francesco Paolo Figliuolo in visita istituzionale a Montelibretti

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Montelibretti (RM), 30 gennaio 2019 – Il comandante logistico dell’Esercito, generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo, si è recato questa mattina a Montelibretti in visita istituzionale all’Ospedale Veterinario Militare e al Centro Polifunzionale di Sperimentazione (CEPOLISPE).

Il generale Figliuolo, accolto all’ospedale veterinario dal direttore, colonnello Alfonso Giordano, ha assistito a un briefing illustrativo sulle attività dell’ente e ha effettuato una visita all’infrastruttura. Nel corso dell’attività, il comandante logistico ha apprezzato le capacità e le professionalità dell’ospedale, incluse le più moderne tecnologie utilizzate. Ha infine salutato tutto il personale effettivo, esprimendo soddisfazione per l’efficienza e la professionalità dimostrate.

L’ospedale veterinario militare, inquadrato nel Comando Logistico dell’Esercito, è l’organo specialistico di Forza Armata deputato al ricovero e alla cura dei quadrupedi dell’Esercito impiegati in territorio nazionale e nei teatri operativi. Assicura, nel quadro di una convenzione tra lo Stato Maggiore dell’Esercito e l’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria, apprezzate prestazioni veterinarie nei settori della diagnostica per immagini, della chirurgia, della fisiatria e della riabilitazione dei cavalli e dei piccoli animali.

L’alto ufficiale ha proseguito la sua vista a Montelibretti presso il CEPOLISPE, dove è stato ricevuto dal direttore del centro, colonnello Raffaele Zorzi. Dopo un briefing illustrativo, il direttore ha accompagnato il comandante logistico dell’Esercito in una visita ai vari reparti dell’ente dove quotidianamente vengono effettuate le attività di sperimentazione e i cicli di prove e test fondamentali per l’introduzione in servizio delle moderne piattaforme e sistemi d’arma dell’Esercito.

Durante la visita, il generale Figliuolo ha inoltre rivolto un saluto agli ufficiali dell’Arma TRAMAT e dei corpi logistici frequentatori del 144° corso di Stato Maggiore che stanno svolgendo al centro un periodo di formazione specializzata alla maggiore comprensione degli ambiti tecnici e logistici di prossimo impiego.

Al termine della visita, il comandante logistico dell’Esercito si è complimentato per il prezioso contributo fornito dall’ente alla Forza Armata e ha invitato tutto il personale a operare anche nel futuro con il medesimo impegno e determinazione dimostrati sinora.

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Il CEPOLISPE è un ente dipendente dal Comando Logistico dell’Esercito deputato alla sperimentazione e valutazione tecnica ai fini dell’idoneità all’impiego di tutti i mezzi, materiali, sistemi d’arma, componenti ed equipaggiamenti di interesse dell’Esercito. Presso il CEPOLISPE sono presenti numerose piste di prova che consentono di effettuare test e sperimentazioni in tutte le condizioni.


Investigare 2.0, convegno della Polizia di Stato su passato, presente e futuro nella lotta alla criminalità, i primi due panel (video)

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Roma, 29 gennaio 2019 – Al convegno “INVESTIGARE 2.0, Passato, presente e futuro nella lotta alla criminalità” che si sta svolgendo alla Scuola Superiore di Polizia a Roma, il primo panel, moderato dal giornalista Lirio Abbate, è dedicato all’attività di contrasto alle mafie, attraverso la rievocazione di pagine investigative e giudiziarie che hanno segnato la storia del Paese. Le organizzazioni criminali più spietate nel tempo hanno cambiato pelle per adeguarsi alla contemporaneità, innovando nei business illeciti, nelle regole interne, nei mezzi di comunicazione e nella proiezione oltre i confini nazionali.

Affrontati argomenti come quello dei pizzini al tempo dei social, del ruolo delle donne nella ‘ndrangheta, delle nuove leve della camorra, dell’espansione nel mondo dell’italian mafia, con l’intervento di Kieran L. Ramsey, rappresentante dell’F.B.I. in Italia, dell’aggressione ai patrimoni dei mafiosi, dei rapporti tra l’art. 416 bis del codice penale con le nuove mafie, trattato dal Procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone.

In un mondo globale e digitale anche i criminali lasciano scie virtuali dei loro percorsi illeciti. Il secondo panel, moderato dal giornalista scientifico Giovanni Carrada, è dedicato alle nuove tecnologie elettroniche ed informatiche che assumono un peso sempre maggiore nelle indagini.

Mentre fino a qualche anno fa le scienze forensi di riferimento erano solo la biologia e la chimica, oggi tutti i mondi della ricerca scientifica (dalla matematica, alla fisica, all’informatica, all’ingegneria fino all’architettura) diventano protagonisti della criminalistica

Come nel teatro virtuale, dove la realtà fisica diventa digitale e l’investigatore, come nel film di Spielberg Minority Report, entra all’interno della scena del crimine e rivive quanto accaduto.

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Fonte e video: Polizia di Stato
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Il ministro Trenta in visita agli alloggi ristrutturati della Cecchignola, infrastrutture moderne, sostenibili e a basso impatto finanziario

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Roma, 29 gennaio 2019 – Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, accompagnata dal capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore Farina, ha visitato ieri mattina gli alloggi appena ristrutturati presso alcune caserme della Città Militare “Cecchignola” finalizzati a migliorare le condizioni alloggiative del personale impiegato nell’operazione “Strade Sicure” a Roma.

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Il ministro Trenta, durante l’incontro con il personale militare e civile del comando comprensorio, ha sottolineato che “l’intervento rientra nell’attuazione del più ampio e ambizioso studio “Grandi Infrastrutture – Caserme Verdi”, presentato dallo Stato Maggiore dell’Esercito e voluto dalla Difesa per mettere a disposizione del personale infrastrutture di nuova generazione, efficienti, funzionali, pienamente rispondenti alle normative vigenti, comprensive di aree addestrative, poli alloggiativi per il personale militare e relative famiglie e strutture sportive e socio ricreative aperte anche alla collettività”.

I lavori, eseguiti dal Reparto Operativo del Genio Infrastrutturale (ROGI), hanno visto la messa in opera di interventi di manutenzione di alcune palazzine che hanno consentito di incrementare la capacità alloggiativa con ulteriori 460 posti letto. Questo intervento fa seguito a quelli già realizzati negli ultimi mesi a Roma, Milano e Cesana Torinese (TO) che hanno consentito l’ammodernamento di oltre 100 alloggi.

Infrastrutture moderne, sostenibili e a basso impatto finanziario per i militari. Misure che si inseriscono nell’attuazione delle linee programmatiche illustrate dal generale Farina alle Commissioni Difesa riunite di Camera e Senato ed in particolare per quanto riguarda gli aspetti legati al benessere e alla sicurezza del personale. In tale contesto, sono state avviate anche le attività propedeutiche per la realizzazione di alcuni progetti pilota al Nord, Centro e Sud Italia.

L’avvio di questo innovativo e moderno studio, dal basso impatto finanziario trattandosi di un piano ad ampio respiro e concepito per rinnovare un parco infrastrutturale costituito da immobili realizzati da più di 70 anni, consentirà di intervenire con risolutezza e senza indugi avviando un processo “virtuoso” che permetta di poter disporre di un parco infrastrutturale completamente rinnovato con conseguenti ridotti costi di manutenzione, ad alto efficientamento energetico e con materiali ecosostenibili. Il progetto, peraltro, risulta costo-efficace dal punto di vista economico, anche in relazione al contenimento, in prospettiva, dei costi di funzionamento e dei vantaggi  per il personale insiti nell’utilizzo di standard qualitativamente superiori.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Esercito: 1^ edizione della gara podistica di beneficenza “Toro Ten” in ricordo del 76° anniversario dei fatti d’arme di Tscherkowo

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Barletta, 28 gennaio 2019 – Circa mille i partecipanti che hanno preso parte ieri alla prima edizione della gara podistica non competitiva “Toro Ten”, organizzata dall’82° reggimento fanteria “Torino” in collaborazione con il comune di Barletta.

L’intento della manifestazione è stato quello di ricordare il 76° anniversario dei fatti d’arme di Tscherkowo avvenuti sul fronte russo il 16 gennaio del 1943 nei quali l’82° reggimento fanteria “Torino” diede prova delle straordinarie capacità dell’Esercito Italiano e del valore dei propri soldati che scrissero col sangue una delle pagine più tristi e memorabili della storia, meritando la Medaglia d’oro al Valor Militare.

La gara podistica, disputata su un percorso cittadino di 10 km, con partenza e arrivo nella caserma “R. Stella”, ha visto la partecipazione di innumerevoli associazioni sportive a livello nazionale, dei militari del Centro Sportivo dell’Esercito, di atleti provenienti da tutta la provincia BAT, di militari appartenenti sia all’82° “Torino” che ad altri reparti dipendenti dalla brigata meccanizzata “Pinerolo”.

L’evento è un’occasione per rinsaldare quei valori che legano l’esempio ed il sacrificio dei nostri predecessori all’impegno quotidiano dei militari dell’Esercito Italiano sia in operazioni nazionali, in concorso alle forze di polizia, che nelle missioni internazionali. Tali traguardi sono possibili attraverso un costante addestramento ed il mantenimento di una adeguata preparazione psico-fisica che, abbinata al grande cuore dei fanti del Torino, già impegnati in altre campagne solidali nel territorio, evidenziano l’essere del “Soldato italiano”, espressione di grande professionalità ed umanità. Lo sport, infatti, rappresenta da sempre uno strumento di condivisione di valori universali.

La partecipazione all’evento sportivo, e al tempo stesso benefico, ha permesso una raccolta di fondi, frutto esclusivamente della quota di iscrizione, che saranno devoluti in beneficenza sia all’Osservatorio Onlus “Giulia e Rossella” – Centro Antiviolenza sulle donne che al Reparto di Oncologia dell’ospedale “Monsignor Raffaele Dimiccoli” di Barletta.

La presenza dei colori dell’Esercito Italiano alla manifestazione, conferma l’attenzione della Forza Armata nei confronti dei valori etici e di solidarietà sui quali si fonda l’iniziativa che testimonia, al contempo, l’attenzione e la vicinanza alla comunità cittadina barlettana.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Difesa aerea: nel pomeriggio decollo immediato di due caccia dell’Aeronautica Militare

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Istrana (TV), 26 gennaio 2019 – Due caccia F-2000 Eurofighter dell’Aeronautica Militare, in prontezza per il servizio di sorveglianza dello spazio aereo, si sono alzati rapidamente in volo nel pomeriggio di oggi dalla base aerea di Istrana (TV), sede del 51° Stormo, per intercettare un velivolo ultraleggero che, decollato dall’aviosuperficie di Torre Alfina (VT), con destinazione Bolzano, non aveva effettuato le necessarie comunicazioni radio con gli operatori addetti al controllo del traffico aereo.

Gli Eurofighter hanno intercettato il velivolo sopra i cieli del Veneto, dove hanno identificato l’aeromobile civile e si sono assicurati che l’equipaggio avesse ripristinato i regolari contatti radio con gli enti del traffico aereo.

I velivoli d’allarme sono decollati a seguito dell’ordine di scramble ricevuto dal CAOC (Combined Air Operation Center) di Torrejon, ente NATO responsabile d’area del servizio di sorveglianza dello spazio aereo.

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Le caratteristiche dell’Eurofighter permettono di poter intercettare anche velivoli molto più lenti, come in questo caso un ultraleggero, permettendo al pilota di poter effettuare un controllo visivo efficace anche a bassa velocità.

L’Aeronautica Militare assicura la sorveglianza dello spazio aereo nazionale 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, con un sistema di difesa integrato, fin dal tempo di pace, con quello degli altri paesi appartenenti alla NATO.

A partire da gennaio 2017, l’Aeronautica Militare ha attivato anche una cellula di Eurofighter F-2000 presso il 51° Stormo di Istrana al fine di ottimizzare la copertura dello spazio aereo nazionale, in un’ottica di generale riduzione dei tempi di intervento e di tempestivo contrasto di eventuali minacce.

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Fonte e immagini: Aeronautica Militare
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Niger: contingente italiano dona al ministero della salute locale medicinale contro la meningite

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Niamey, 25 Gennaio 2019 – Il comandante della missione bilaterale di supporto in Niger, generale di brigata Antonio Maggi e l’incaricato di affari dell’ambasciata d’Italia, Angelo Petruccio, hanno consegnato al direttore di gabinetto del ministero della Salute Pubblica del Niger, Arnard Ismail, dei farmaci per curare la meningite. La consegna è avvenuta questa mattina nel corso di una cerimonia presso l’aeroporto di Niamey. 

Al termine della cerimonia, il direttore di gabinetto, di fronte ai media locali, ha ringraziato l’Italia per questo ulteriore e concreto atto di solidarietà nei confronti della popolazione del Niger, in un settore di particolare importanza sanitaria in questo periodo dell’anno.

L’ottava donazione di farmaci, per un totale di 65 tonnellate, è avvenuta a seguito della richiesta del Ministero della Salute Pubblica del Niger, che ha espresso la necessità di ricevere un supporto nella lotta all’epidemia di meningite in atto.

Il contributo comprende circa 12.000 flaconi di Ceftriaxone, antibiotico utilizzato per il trattamento di circa 4000 pazienti affetti dalla patologia.

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I farmaci sono stati raccolti e messi a disposizione dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus, nell’ambito dell’accordo di collaborazione in essere tra il Comando Operativo di vertice Interforze (COI), l’Ordinariato Militare e la fondazione stessa, finalizzato allo sviluppo di attività di supporto alla popolazione locale in campo sanitario nelle aree di crisi dove le Forze Armate Italiane operano. 

La donazione si inserisce nell’ambito di una serie di iniziative di Cooperazione Civile-Militare poste in essere dal contingente militare italiano a favore della popolazione nigerina, che comprende in particolare un sostegno articolato nel settore della salute, al fine di fornire un contributo concreto alla risoluzione di particolari esigenze sanitarie. L’attività rappresenta un ulteriore e tangibile segno della volontà di supportare fattivamente il Niger con varie forme di cooperazione.

Le attività di donazione farmaci sono state 8 in totale con quella di ieri, la prima il 24 aprile dello scorso anno, 15 tonnellate di farmaci e presidi sanitari a seguire il 28 maggio altre 12 tonnellate, poi il 30 luglio ed il 20 settembre sono state donate rispettivamente 7 e 5 tonnellate di farmaci per fare fronte ad una epidemia di colera, il 20 settembre sono state donate anche 2000 zanzariere.

Il 23 novembre un’ulteriore donazione sempre a Niamey di 7 tonnellate di farmaci contro meningite, colera e morbillo, sempre provenienti da UNHCR di Brindisi ed infine il 17 dicembre a Zinder altre 7 tonnellate di farmaci anti colera e meningite orientate all’ospedale locale che ha un bacino di 30.000 persone.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Carabinieri contrastano associazione criminale nigeriana a Messina, dedita al traffico della prostituzione

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Messina, 25 gennaio 2019 – Ordinanza di custodia cautelare in carcere per di 5 persone componenti di una cellula criminale di matrice nigeriana eseguita questa mattina dai Carabinieri del Comando Provinciale di Messina. L’associazione criminale era dedita all’organizzazione di viaggi dall’Africa centrale all’Italia di giovani minorenni da avviare alla prostituzione. L’ordinanza è stata emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina su richiesta della locale procura della Repubblica – D.D.A.

L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Messina con il coordinamento della Procura Distrettuale Antimafia, è stata avviata sulla base dei comportamenti sospetti di una giovane nigeriana, ospite di un centro di accoglienza per minori non accompagnati di Messina, la quale è risultata operare per conto di una più vasta organizzazione criminale transnazionale, con base in Nigeria. La giovane donna si occupava di reclutare giovani ragazze minorenni da trasferire in Europa passando dalla città libica di Sabratha, ove si avvaleva dell’apporto di un collegato gruppo criminale libico operante nell’organizzazione delle partenze dei natanti carichi di migranti diretti in Italia.

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Il sodalizio aveva realizzato un collaudato sistema attraverso il quale, nel periodo 2015 – 2017 – reclutava ed avviava alla prostituzione giovani nigeriane, convinte ad abbandonare il paese di origine con la promessa di un lavoro dignitoso in Europa. Una volta giunte in Italia, invece, le giovani venivano costrette a prostituirsi per riscattare i costi del trasferimento, chiamati in gergo “Balance”, anticipati dalla stessa organizzazione.

Per ottenerne l’assoggettamento, le giovani venivano sottoposte, prima della partenza dalla Nigeria, a riti tribali di “magia nera” (quali il rito animista del cd. “Juju”). Alle vittime venivano impartite dettagliate istruzioni su come ottenere celermente i documenti di soggiorno, spiegando che dovevano riferire alle autorità italiane di essere minorenni ma in procinto di raggiungere la maggiore età, in modo da sfruttare il canale preferenziale riservato ai minori ed, al contempo, divenire autonome al compimento dei 18 anni e potersi sottrarre ai controlli più stringenti vigenti nelle comunità di accoglienza per minori non accompagnati. Ottenuti i documenti di soggiorno, le vittime venivano avviate alla prostituzione per ripagare il debito verso l’organizzazione. Parte dei proventi delle attività delittuose venivano reimpiegate in Nigeria per finanziare l’acquisto e la costruzione di immobili e parte venivano reimpiegate per finanziare i viaggi di ulteriori vittime da avviare alla prostituzione.

Nel corso dell’indagine, è stato accertato come l’organizzazione abbia gestito il trasferimento di almeno 15 minori stranieri non accompagnate dalla Nigeria – attraverso Messina – in vari Paesi dell’Unione Europea, avvalendosi anche dell’apporto garantito da un cittadino italiano – responsabile di un’associazione di volontariato impegnata nell’assistenza – il quale forniva notizie utili al rintraccio delle minori gestite dal sodalizio criminale una volta sbarcate in Italia e partecipava all’avviamento alla prostituzione di quelle che venivano ospitate nei centri di accoglienza messinesi.

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Nel corso dell’indagine è emerso anche come alcuni dei soggetti nigeriani indagati fossero dediti anche al traffico internazionale di sostanze stupefacenti del tipo eroina, effettuato tramite corrieri che trasportavano il narcotico in corpore in ovuli termosaldati ingeriti alla partenza e consegnati a connazionali di stanza nel casertano. A riscontro di questa attività illecita, a maggio del 2017, su richiesta del Nucleo Investigativo di Messina, i Carabinieri di Firenze arrestarono uno degli indagati, il nigeriano IMARHAGHE Monday che era sbarcato all’aeroporto di Firenze, proveniente da Dusseldorf (Germania), trasportando all’interno della propria cavità intestinale 110 ovuli contenenti 1,2 kg di eroina.

Il delitto associativo è stato contestato ai nigeriani IHAMA Rita 38enne e IMARHAGHE Monday, 32enne, promotori e organizzatori dell’associazione, al 72enne messinese BUSCEMI Giovanni ed ad una quarta persona attivamente ricercata.

Il quarto arrestato è il 20enne nigeriano IGBINOMWANHIA Precious Ovbokhan, destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare per il reato di tratta di persone.

Gli arrestati sono stati associati alla casa Circondariale di Messina a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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Fonte e immagini: Legione Carabinieri Sicilia
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Concorsi Forze Armate: 31 gennaio open day all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli

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Roma, 25 gennaio 2019 – Prorogato fino al 4 febbraio il bando di concorso per ammissione alla prima classe dei corsi normali. Esperti della Forza Armata risponderanno in diretta Facebook il 29 gennaio dalle 14:30 alle 15:00 a domande e curiosità sul concorso

Una giornata da allievo ufficiale dell’Aeronautica Militare, da vivere insieme agli allievi e alle allieve dei corsi regolari dell’Accademia Aeronautica: tutto questo sarà possibile il prossimo 31 gennaio, giorno in cui le porte dell’istituto di formazione che si affaccia sul bellissimo Golfo di Pozzuoli si apriranno eccezionalmente al pubblico, un’opportunità preziosa per le famiglie ed i ragazzi che hanno già fatto o hanno intenzione di fare domanda di partecipazione al concorso in atto per l’ammissione di 83 allievi alla 1ª classe dei corsi regolari dell’Accademia Aeronautica per l’anno accademico 2019/2020, il cui termine è stato in questi giorni prorogato al prossimo 4 Febbraio.

Nel corso dell’open-day sarà possibile approfondire le diverse offerte formative universitarie proposte nel piano di studi (lauree in: gestione dei sistemi aerospaziali per la Difesa; ingegneria aerospaziale, civile o elettronica; giurisprudenza; medicina) e visitare i principali ambienti didattici dell’Accademia Aeronautica, istituto militare di studi superiori a carattere universitario che ha il compito di provvedere al reclutamento ed alla formazione dei giovani che aspirano a diventare ufficiali dell’Aeronautica Militare in servizio permanente effettivo. Saranno mostrate le aule, la sala simulatori del velivolo SF-260 e aliante Twin Astir, la sala motori, i corridoi storici con i gagliardetti delle cinque generazioni dei corsi accademici, gli impianti sportivi.

I visitatori potranno inoltre prendere parte ad una lezione di meteorologia aeronautica, una delle tante materie specialistiche che qualificano il percorso di formazione del personale navigante,  nonché assistere a dimostrazioni pratiche ed interventi di docenti e ufficiali della Forza Armata che illustreranno i compiti e le attività dell’Aeronautica Militare al servizio del Paese ed i numerosi ruoli e sbocchi professionali che in questi ambiti è possibile sviluppare attraverso il percorso di formazione in Accademia: frequentando i corsi regolari dell’Accademia si può diventare, infatti, sottotenenti dell’Arma Aeronautica nel ruolo naviganti normale (piloti) e nel ruolo normale delle Armi, del Corpo del genio aeronautico, del Corpo di commissariato aeronautico e del Corpo Sanitario Aeronautico. Sarà presente anche un simulatore di volo di un MB 339 della Pattuglia Acrobatica Nazionale.

Il personale dell’ufficio concorsi dell’Accademia Aeronautica fornirà tutte le informazioni relative al bando e, per chi lo vorrà, saranno a disposizione delle postazioni con personale specializzato per compilare direttamente in loco la domanda di partecipazione al concorso.

L’accesso in Accademia Aeronautica per l’open day del 31 gennaio sarà consentito dalle ore 9:00 alle ore 12:00 e dalle ore 14:00 alle ore 16:00, da Via S. Gennaro Agnano 30, Pozzuoli (NA), previo accreditamento alla mail: aeroaccademia.concorsi@am.difesa.it.

Come ulteriore ausilio per i giovani interessati al concorso, esperti della Forza Armata saranno inoltre a disposizione il 29 gennaio, dalle 14:30 alle 15:00, in diretta Facebook sulla pagina ufficiale dell’Aeronautica Militare, per rispondere a domande e fornire chiarimenti in merito alle modalità di compilazione della domanda e alle prove concorsuali.

Al concorso possono partecipare i cittadini italiani, anche se militari in servizio, di entrambi i sessi, che abbiano compiuto il diciassettesimo anno di età e non abbiano superato il giorno del compimento del ventiduesimo anno di età alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande e che abbiano conseguito o siano in grado di conseguire al termine dell’anno scolastico 2018/2019 un diploma di istruzione secondaria di secondo grado idoneo per l’iscrizione all’Università.

La domanda, il cui modello è pubblicato sul portale dei concorsi on-line del ministero della Difesa (https://concorsi.difesa.it), deve essere compilata e trasmessa esclusivamente on-line.

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Fonte e immagine: Aeronautica Militare
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Libano: oltre trenta corsi portati a termine dai militari italiani a favore delle forze di sicurezza locali

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Shama (Libano), 24 gennaio 2019 – Sono piu di 30 i corsi di formazione portati a termine dai militari italiani impegnati in Libano nell’ambito della missione UNIFIL negli ultimi 3 mesi.

I caschi blu italiani della Joint Task Force Lebanon (JTF-L) del Sector West (SW) dall’assunzione di comando del settore assegnato della missione UNIFIL, avvenuta lo scorso 19 ottobre, hanno portato a termine più di 30 corsi di addestramento congiunto con le Forze Armate Libanesi (LAF), le Internal Security Forces (ISF) e le Lebanese State Security (LST).

Ad oggi sono state oltre 100 le giornate di addestramento destinate alla formazione di circa 500 soldati libanesi. Il risultato acquisito ha favorito un sostanziale incremento delle operazioni congiunte, che vengono condotte giornalmente sul terreno, che dal 12% sono passate al 23% costituendo il picco più alto mai conseguito dall’avvio dell’operazione “Leonte”.

In aggiunta ai corsi conclusi, sono attualmente 3 quelli in fase di svolgimento e più di 10 quelli pianificati per il mese di febbraio.

La programmazione dei cicli di addestramento avviene su base mensile attraverso una riunione congiunta, tra i rappresentanti del SW e del Quartier Generale libanese del South Litani Sector (SLS), in cui viene presentata un’offerta formativa alle LAF, e tramite incontri organizzati con i vertici delle ISF e delle LST.

L’obiettivo del contingente italiano è quello di garantire alle LAF la piena indipendenza operativa e la loro legittimazione nel sostenere l’azione delle autorità di governo, specialmente nel Libano del sud, e il loro ruolo di tutori della sicurezza soprattutto nel contrasto al terrorismo.

Oltre che l’assistenza alle Forze di Sicurezza locali, le aree gravitazionali sancite dal mandato conferito dalla Risoluzione 1701/2006, in cui operano i caschi blu italiani, includono il monitoraggio della cessazione delle ostilità tra Libano e Israele e il supporto alla popolazione locale.

I tre compiti sono funzionalmente interconnessi tra loro e sono univocamente orientati allo scopo di consentire l’auspicabile raggiungimento di un cessate il fuoco permanente tra le parti, rafforzare la capacità delle Forze libanesi di garantire la sicurezza del proprio territorio e creare quelle condizioni di crescita sociale ed economica funzionali al benessere della comunità locale.

L’Italia è impegnata in Libano anche con la Missione Militare Bilaterale Italiana (MIBIL), operante in Libano dal 2015, con lo scopo di organizzare, condurre e coordinare attività di formazione ed addestramento in favore delle Forze armate libanesi, inquadrandosi nel più ampio contesto internazionale che si propone di supportare le istituzioni della nazione mediorientale al fine di incrementarne le capacità complessive.

L’attuale contributo nazionale prevede un impiego massimo di 1100 militari.

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Fonte e immagini: Ministero della Difesa
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Il ministro Trenta inaugura monumento in ricordo dei Carabinieri siciliani caduti durante la strage di Nassirya

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Messina, 24 gennaio 2019 – Quindici anni sono trascorsi dalle stragi di Nassiriya, attacco terroristico in cui persero la vita 19 italiani (di cui 12 Carabinieri, 5 soldati e due civili). In ricordo delle vittime il ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha inaugurato – presso la caserma A. Bonsignore di Messina, sede del comando interregionale Carabinieri Culqualber – il monumento dedicato ai 5 Carabinieri siciliani caduti a Nassiriya. Durante la cerimonia, che si è svolta alla presenza dei familiari dei caduti di Nassiriya, hanno partecipato anche Giovanni Nistri, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri e il comandante interregionale Luigi Robusto oltre alle massime autorità civili, militari e religiose della Sicilia.

Il monumento inaugurato alla presenza del ministro, è stato realizzato dagli alunni dell’istituto artistico Ernesto Basile di Messina: si tratta di un piano d’altare in pietra siciliana lavorata a mano, che poggia su 4 gambi di rose realizzati in acciaio, sorretti da 4 pietre provenienti delle Terre di origine di ciascun caduto siciliano, che circondano una roccia rossa giunta direttamente da Nassiriya. Le quattro pietre italiane abbracciano la pietra irachena e rappresentano – in modo simbolico – il sangue sgorgato dai caduti che ha dato vita ad una rosa. Dalle 4 pietre affiorano 5 rose in ferro battuto, in ricordo di ciascuno dei caduti di Nassiriya siciliani, sovrastate da un ripiano in pietra tipica siciliana.

Sul piano dell’altare, il sacrificio dei nostri caduti viene ricordato attraverso una commovente iscrizione:
La nostra Pietra
Il rosso naturale della dura pietra irachena cela il sangue di un italico martirio e, da cornice i colori della sicula Patria d’origine. Tu che, silenzioso volgi verso di me il tuo sguardo e la tua prece fa di questi sassi un’unica pietra, per schiacciare odi e rancori e, solo allora, da quel sangue potrà sbocciare un fiore.
S. Ten. Giovanni Cavallaro
M.llo A. Alfio Ragazzi
Brig. Giuseppe Coletta
V. Brig. Domenico Intravaia
App. Horacio Maiorana
Terra irachena, 12/XI/2003
Terra di Sicilia 17/I/2019

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Fonte e immagini: Ministero della Difesa
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