Archivi del mese: giugno 2018

La cavalleria a Vittorio Veneto per il 45° raduno nazionale

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Vittorio Veneto (TV), 28 giugno 2018 – In occasione del centenario della vittoria, la città di Vittorio Veneto ospita il 45° Raduno Nazionale dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria. La battaglia omonima, combattuta tra il 24 ottobre e il 3 novembre 1918, è storicamente considerata una tappa determinante per la fine della primo conflitto mondiale in Italia. Fu grazie a questa vittoria, conseguita pochi mesi dopo la fallita offensiva austriaca del giugno 1918, che l’Esercito italiano costrinse l’Impero Austro-ungarico a sedersi al tavolo delle trattative per discutere i termini della pace.

Per onorare le memorie dei caduti e le eroiche gesta dei reparti di Cavalleria durante la Grande Guerra, un reparto a cavallo del reggimento “Lancieri di Montebello”, alle ore 18.30 di sabato 30 giugno presso l’area Fenderl di Vittorio Veneto, aprirà ufficialmente le celebrazioni con il tradizionale Carosello di Lance, preceduto dalla storica Fanfara a Cavallo.

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I “Lancieri di Montebello”, è l’unico reggimento che prende il nome da un fatto d’arme, la battaglia di Montebello del 20 Maggio 1859, si costituì il 16 settembre 1859 a Voghera grazie a tre squadroni forniti da “Novara”, “Aosta” e “Monferrato”. Ha sede a Roma e si lega indissolubilmente alla Capitale d’Italia per aver contribuito, in modo decisivo ed eroico, alla sua difesa durante la Seconda Guerra Mondiale. Lo stendardo che lo rappresenta è di colore verde, decorato con la Medaglia d’Argento al Valor Militare e il motto “Impetu hostem perterre” (con l’ardore della carica atterrisco il nemico).

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Il reparto a cavallo è composto dallo Squadrone a Cavallo e dalla Fanfara, quest’ultima interamente formata da cavalli dal manto grigio, colore che tradizionalmente contraddistingueva il trombettiere che, con precisi segnali musicali scandiva gli ordini impartiti dal comandante. Il Carosello di Lance è un saggio di abilità equestri e al tempo stesso una fedele rievocazione storica dei movimenti in ordine chiuso della cavalleria dell’Esercito. Le molteplici e variegate evoluzioni, effettuate governando il cavallo con la sola mano sinistra, e impugnando con la destra la lancia in legno di frassino, sulle note della Fanfara, rappresentano ancora oggi una elevatissima testimonianza delle mirabili attitudini e dell’elevato spessore qualitativo.

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Fonte: Lancieri di Montebello
Immagini: Monica Palermo
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Il generale Claudio Graziano a Torino per la lecture Altiero Spinelli del centro studi sul federalismo

 

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Torino, 27 giugno 2018 – Il generale Claudio Graziano, capo di Stato Maggiore della Difesa, ha tenuto oggi la Lecture Altiero Spinelli del Centro Studi sul Federalismo (CSF), nell’aula magna del Campus Luigi Einaudi dell’Università di Torino, incentrando il suo intervento su “Le politiche di sicurezza e difesa dell’Ue: evoluzione e sfide future”.

Dal 2005 il CSF – fondato dalla compagnia di San Paolo e dalle Università di Torino, di Milano e di Pavia – organizza una Lecture intitolata ad Altiero Spinelli, autore con Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni del Manifesto per un’Europa libera e unita (meglio noto come il Manifesto di Ventotene) e fondatore nel 1943 del Movimento Federalista Europeo. La Lecture Spinelli, affidata a personalità di primo piano italiane ed europee, è incentrata su temi d’attualità per l’integrazione europea.

“Siamo molto lieti che il generale Graziano abbia accettato il nostro invito – ha dichiarato il presidente del CSF, Alfonso Iozzo – sia per la sua grande esperienza operativa e diplomatica a livello internazionale sia per l’importantissimo ruolo che ricoprirà dal novembre prossimo quale presidente designato del comitato militare dell’unione europea. Questo in un momento in cui il tema della difesa europea registra finalmente importanti passi avanti”.

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Il capo di Stato Maggiore della Difesa ha sottolineato, con un excursus storico sul processo d’integrazione europea, come Altiero Spinelli sia stata una figura cardine e baricentrica nel lungo cammino di definizione della Difesa Europea “per quanti, come Spinelli, credevano in un nuovo livello qualitativo di integrazione per la difesa e la sicurezza europea, l’accantonamento del trattato CED (Comunità  Europea di Difesa) fu una battuta d’arresto, ma ben presto i mutamenti epocali dello scenario internazionale, in particolare la fine della guerra fredda, costrinsero l’Europa ad assumersi le proprie responsabilità nel campo della sicurezza e della difesa”.
Il generale Graziano ha quindi ricordato i passi fondamentali svolti a livello europeo (Compiti di Petersberg-Trattato di Amsterdam-Vertice di Saint Malo e di Lisbona) sino all’adozione della nuova “strategia globale” del 2016, dove vengono fissate le tre priorità nel campo della difesa e della sicurezza: la protezione dell’Unione e dei cittadini europei, la risposta ai conflitti e alle crisi al di fuori dell’Unione e le misure di rafforzamento delle capacità nei paesi partner. “Questa nuova strategia mira a far assumere all’Unione europea un ruolo di fornitore di sicurezza globale –security provider-, così da esercitare un’influenza decisiva sullo scenario internazionale, pur rimanendo in stretto raccordo e cooperazione con la NATO”. In particolare per questo ultimo aspetto –la cooperazione tra NATO e UE – il generale Graziano ha citato come passo fondamentale la sottoscrizione della Joint Declaration del 2016 che sancisce un approccio comune in 8 settori.

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Il vertice militare italiano, quale presidente designato del comitato militare dell’Unione europea, ha infine descritto il ruolo e i compiti che sarà chiamato a svolgere dal prossimo novembre a Bruxelles, ed ha concluso citando una frase chiave di Altiero Spinelli “Nella battaglia per l’unità europea è stata ed è tuttora necessaria una concentrazione di pensiero e di volontà per cogliere le occasioni favorevoli quando si presentano, per affrontare le disfatte quando arrivano, per decidere di continuare quando è necessario”.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Traffico di cocaina dal sud America, carabinieri arrestano 9 persone

Lanciavano “macumbe” ai militari che indagavano su di loro. In alcune abitazioni scoperti altari e oggetti per il culto della “santeria cubana”.

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Roma, 27 giugno 2018 – Dalle prime luci dell’alba, i Carabinieri della Compagnia Roma Centro, coadiuvati dai militari del comando provinciale di Roma, stanno dando esecuzione a una ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, nei confronti di 9 persone (4 in carcere e 5 ai domiciliari), alle quali è stato contestato il delitto di traffico internazionale di sostanze stupefacenti del tipo cocaina.

Le attività investigative, svolte da marzo a novembre 2016 dai Carabinieri della stazione di Roma Piazza Farnese e del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia romana, con il fondamentale ausilio e supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (D.C.S.A.), hanno permesso di individuare un considerevole traffico internazionale di droga, importata dal Perù e successivamente distribuita nelle principali piazze di spaccio romane, ma anche in altre province italiane.

Il sodalizio, costituito da cittadini peruviani e capeggiato da un latitante internazionale, che si nascondeva nella provincia di Barcellona. Catturato nel corso delle indagini in esecuzione di un mandato di arresto europeo, il latitante riusciva a importare ingenti quantitativi di cocaina purissima dal Sud-America, tramite l’utilizzo di corrieri (prevalentemente donne incensurate), che occultavano la sostanza stupefacente, collocata all’interno di confezioni di shampoo, prodotti cosmetici e alimentari.

La cocaina, dopo un particolare processo chimico effettuato in Sud America, diventava una crema densa, inodore, impossibile da individuare ai controlli, anche perché il confezionamento avveniva in contenitori non modificati, con la complicità di industrie di marchi famosi a livello internazionale.

La cocaina grezza, con gradi di purezza anche del 99%, una volta giunta a Roma, veniva sottoposta a specifici trattamenti chimici da alcuni membri dell’associazione, specializzati nella “cottura”, per essere trasformata nella classica forma pulverulenta.

Le cessioni agli acquirenti finali, effettuate dai pusher della organizzazione, erano dedicate soprattutto ai consumatori delle zone di movida del centro (Pigneto, San Lorenzo, Trastevere, Campo de’ Fiori, Lungotevere) o rimaneva all’interno della comunità peruviana romana.

In numerose perquisizioni effettuate dai Carabinieri, in occasione delle quali i militari hanno rinvenuto i barattoli contenenti cocaina, sono stati trovati oggetti per il culto della così detta “santeria cubana”, conosciuta anche come Yoruba: gli arrestati infatti erano dediti rievocare genitori e antenati defunti, considerati protettori dei loro discendenti, pregando e offrendo sacrifici su altarini a loro dedicati, anche al fine, così come ascoltato durante le intercettazioni telefoniche, di garantire la buona riuscita degli illeciti traffici internazionali di cocaina.

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Ai militari che arrestavano gli indagati, i sodali indirizzavano macumbe, auspici malefici volti a interrompere l’azione repressiva a loro danno.

L’indagine ha portato alla denuncia, complessivamente, di 22 indagati, a 23 arresti in flagranza dei reati di spaccio, al sequestro di complessivi 17 kg di cocaina purissima circa e al sequestro di oltre 60.000 euro, in contante e altri valori, provento dei traffici internazionali.

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Fonte e immagini (tratte dal video)Comando provinciale Carabinieri Roma
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Difesa: la fregata Espero si unisce all’operazione NATO Sea Guardian

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Souda (Creta), 27 giugno 2018 – Partita lo scorso 25 giugno dal porto di Taranto, oggi la fregata Espero della Marina Militare ha raggiunto il porto di Souda, nell’isola greca di Creta, per partecipare all’Operazione Sea Guardian della NATO.

L’unità della Marina, dopo una fase di integrazione e addestramento con le altre navi alleate, lascerà il porto greco il 29 giugno, per iniziare le operazioni di pattugliamento nel Mediterraneo orientale sotto il controllo operativo dell’Allied Maritime Command (MARCOM) di Northwood.

Nata dopo il summit NATO di Varsavia del luglio 2016, l’operazione Sea Guardian continua le attività svolte nella precedente operazione Active Endeavour, istituita in risposta agli attacchi terroristici contro gli Stati Uniti dell’11 settembre 2001.

Sea Guardian è una operazione altamente flessibile che è in grado di garantire un ampio spettro di compiti operativi di sicurezza marittima che includono la sorveglianza degli spazi marittimi di interesse (Maritime Situational Awareness) e il contrasto al terrorismo marittimo, assicurando nel contempo la formazione a favore delle forze di sicurezza dei paesi rivieraschi (Maritime Security Capacity-Building). Oltre a queste attività le forze navali assegnate all’operazione possono esercitare l’interdizione marittima, la tutela della libertà di navigazione, la protezione delle infrastrutture marittime sensibili e il contrasto alla proliferazione delle armi di distruzione di massa.

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La fregata Espero, al comando del capitano di fregata Alberto Fiorentino, è un’unità missilistica e anti sommergibile appartenente alla Classe Maestrale. Costruita a Riva Trigoso la nave è stata varata il 19 novembre 1983 ed è entrata in servizio il 4 maggio 1985. La nave ha un equipaggio di circa 160 uomini e donne, comprensivo dei team specialistici della Brigata Marina San Marco e della componente aerea della Marina Militare con un elicottero AB212 imbarcato.

La nave rimarrà nel gruppo navale NATO fino al prossimo 17 luglio.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Il capo di SME alla cerimonia per i caduti a Nervesa, assieme agli artiglieri d’Italia

Le Autorità Militari, il sindaco di Nervesa e il Prefetto di Treviso

Nervesa della battaglia (TV), 26 giugno 2018 – Una solenne cerimonia in onore dei caduti che riposano nell’ossario, si è tenuta ieri alla presenza del capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore FarinaIl sacrificio di questi caduti, cento anni fa, ha permesso di completare l’Unità d’Italia.

Nel suo intervento, il generale Farina ha rivolto un pensiero commosso anche ai caduti stranieri, e ha ricordato il ruolo determinante svolto dall’artiglieria italiana nel conseguire la vittoria nella Battaglia del Solstizio, che condusse poi alla vittoria del 4 novembre. In quel momento, ha ricordato ancora il generale Farina, l’Italia è diventata una nazione europea. La cerimonia, alla quale per la prima volta c’erano tutte le 17 bandiere di guerra dei reparti d’artiglieria, è stata voluta dal generale di corpo di armata Amedeo Sperotto, comandante delle Forze Operative Terrestri di Supporto insieme al sindaco di Nervesa, ed è stata organizzata dal comando artiglieria di Bracciano”

I rappresentanti delle delegazioni straniere presenti a Nerevsa

Agli onori ai caduti ha preso parte anche l’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, che in questi giorni tiene a Montebelluna il XXX Raduno Nazionale, che cade in concomitanza del centenario della Battaglia del Solstizio. Erano presenti il generale di brigata Rocco Viglietta, presidente dell’associazione, il decano dell’artiglieria, generale di corpo d’armata Paolo Ruggero, e numerose sezioni, fra cui quelle comunali di Nervesa, Corinaldo, L’Aquila, Samassi, oltre alle delegazioni regionali di Toscana e Campania. Nello spirito di omaggio alla memoria di tutti i caduti della Grande Guerra, hanno partecipato alla cerimonia anche delegazioni di associazioni di artiglieri da Francia, Germania, San Marino, Inghilterra, oltre un rappresentante dell’artiglieria Svizzera, Paese all’epoca neutrale ma oggi impegnato al fianco degli ex belligeranti, nel mantenimento della pace. Pur con l’obiettivo della pacifica convivenza fra popoli, è doveroso tramandare la memoria dei fatti d’armi di cento anni orsono, che videro il sacrificio di migliaia di giovani immolatisi per la Patria.

La Batteria del IV Reggimento Artiglieria schierata a Nervesa

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Fonte e immagini: Associazione Nazionale Artiglieri d'Italia
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Libano: task force Italair effettua volo sanitario d’urgenza per evacuare un casco blu, non italiano

Equipaggio e team medico dirigono verso elicottero CASEVAC

Naqoura (Libano), 25 giugno 2018 – Nei giorni scorsi i caschi blu italiani della Task Force Italair, unità di volo che opera nella missione UNIFIL (United Nations Interim Force In Lebanon), hanno effettuato un volo sanitario d’urgenza per evacuare un casco blu, non italiano, di UNIFIL affetto da crisi respiratoria.

Ricevuta l’attivazione da parte del Mission Air Operation Center (MAOC), l’elicottero AB-212 in configurazione sanitaria è decollato tempestivamente dall’eliporto di Naqoura ed ha raggiunto in pochi minuti la base delle Nazioni Unite dove era in servizio il peacekeeper in grave emergenza sanitaria.

Ospedale Saint George

Il militare, dopo essere stato stabilizzato dal  personale medico dell’AMET (Air Medical Evacuation Team) che insieme agli equipaggi di Italair costituisce parte integrante dell’assetto di CASEVAC (Casualties Evacuation), è stato imbarcato sull’elicottero e trasferito immediatamente presso l’ospedale Saint George di Beirut per ricevere  le cure necessarie.

Gli equipaggi della Task Force Italair, fondata nel 1979, attualmente agli ordini del colonnello Luca Piperni, è l’unità più antica della missione UNIFIL, nonché l’unico reparto di volo interforze schierato dall’Italia in un teatro operativo estero. Gli equipaggi di Esercito, Marina Militare e Aeronautica Militare con i sei elicotteri AB-212 sono pronti a decollare in meno di 30 minuti per effettuare differenti tipologie di missioni (tra cui anche eventuali evacuazioni sanitarie) e giornalmente voli di ricognizione e di osservazione in tutta l’area di operazione, in particolare lungo la Blue Line la linea di demarcazione esistente tra il Libano e Israele, nel rispetto della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza.

Ultime fasi prima della messa in moto

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Afghanistan: militari italiani concludono il corso di primo soccorso alla polizia femminile afghana

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Herat, 23-24 giugno 2018 – I militari italiani in missione in Afghanistan hanno concluso ad Herat il corso Basic Life Support Defibrillation (BLSD) teso a consentire alle poliziotte in servizio presso il carcere femminile di stabilizzare le detenute ed i loro figli in imminente pericolo di vita.


I carabinieri del Police Advising Team (PAT)  con l’ausilio di personale medico e infermieristico dell’ospedale da campo della base italiana (ROLE 2) appartenenti al Train Advise Assist Command West (TAAC-W), su base brigata “Pinerolo”, hanno abilitato sette poliziotte in servizio presso l’istituto di reclusione femminile di Herat al primo soccorso e al soccorso pediatrico. Il corso è stato richiesto dalla direttrice dell’istituto penitenziario per accrescere la formazione del personale di polizia a fornire una maggiore assistenza alle donne detenute nel carcere e ai loro figli che ad oggi, in circa 60 tra neonati e bambini, vivono con loro nella struttura in età prescolare.

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La rianimazione cardio-polmonare, le posizioni di sicurezza post traumatiche e da shock, il trattamento delle ferite lacero-contuse e l’impiego del defibrillatore, sono le principali capacità acquisite dalle poliziotte espresse nella pratica di numerosi esercizi eseguiti su manichino. Inoltre, una sessione a parte è stata dedicata al primo soccorso pediatrico, con particolare riferimento alla disostruzione delle vie respiratorie.

Le attività a favore delle donne afghane, realizzate nell’ambito dei progetti gender, hanno il duplice obiettivo, da una parte,  di rendere le Forze Armate e di Polizia autonome nella gestione dello sviluppo professionale del proprio personale e, dall’altra,  di formare nuovi istruttori (train the trainers) in linea con i compiti del TAAC W che si sviluppano sia sul piano dell’addestramento (train) che su quello della consulenza (advise e assist).

Tutti gli sforzi del contingente italiano, nell’ambito della missione in Afghanistan Resolute Support, sono tesi allo sviluppo organizzativo e funzionale delle forze di sicurezza afgane, per il raggiungimento di un adeguato livello di sostenibilità delle stesse.

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Le partecipanti, al termine della cerimonia di consegna dei diplomi, hanno espresso grande soddisfazione per quanto appreso durante le lezioni teoriche e pratiche, mostrando sempre un vivo interesse per gli argomenti trattati durante il corso.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Joint Stars 2018: delegazione delle forze armate tunisine e giordane osservano la pianificazione di alcune operazioni di recupero personale

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Poggio Renatico (FE), 22 giugno 2018 – La delegazione è in visita al comando europeo del recupero del personale di Poggio Renatico dove ha sede il comando operazioni aeree.

Martedì 19 e mercoledì 20 giugno la delegazione composta da ufficiali delle Forze Armate tunisine e giordane ha visitato l’European Personnel Recovery Centre (EPRC) che ha sede presso il Comando Operazioni Aeree (COA) dell’Aeronautica Militare a Poggio Renatico (FE) dove è in corso l’esercitazione interforze Joint Stars 2018.

Le delegazioni, in visita in Italia a seguito di accordi bilaterali tra le nazioni, hanno svolto un’attività focalizzata, in particolare, sullo sviluppo di eventi correlati alla pianificazione di operazioni di Joint Personnel Recovery (JPR), ossia di recupero di personale isolato, sia civile che militare, in territorio ostile.

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Gli ufficiali stranieri hanno avuto modo di visitare la sede dell’EPRC (European Personnel Recovery Centre), dove sono state accolti dal vice comandante, tenente colonnello dell’Aeronautica Militare Tedesca Uwe Schleimer e dal suo staff, che ha introdotto i principi di base del Personnel Recovery spiegando come questo concetto si sia evoluto a livello europeo fino a giungere, 3 anni fa, alla costituzione del comando EPRC; la nascita del comando europeo, avvenuta a seguito di un accordo tra 7 nazioni fondatrici (Italia, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Belgio e Gran Bretagna) ha visto la sua realizzazione proprio sul sedime di Poggio Renatico.

Dopo questo incontro le delegazioni hanno continuato la visita presso le strutture dove si sta svolgendo l’esercitazione Joint Stars 2018 e così hanno potuto assistere alla pianificazione e all’esecuzione, in maniera virtuale e simulata, di un’operazione di JPR all’interno di una campagna interforze complessa.

La visita è poi proseguita al 15° stormo Combat SAR (Search And Rescue) di Cervia dove, accolti dal capo ufficio operazioni, gli ospiti sono saliti a bordo degli elicotteri HH139 e HH101 in forza allo Stormo, aeromobili con i quali viene anche assicurata l’attività di Personnel Recovery.

Gli ufficiali tunisini e giordani hanno mostrato particolare interesse verso le capacità degli assetti dello Stormo ed al modo in cui gli equipaggi del reparto dell’Aeronautica Militare si addestrano quotidianamente nelle operazioni di ricerca e soccorso in scenari più o meno complessi, anche in situazioni di crisi.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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La fregata Scirocco entra a far parte del dispositivo navale European Maritime Force (Euromarfor)

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Lisbona, 21 giugno 2018 – Il 18 giugno, nel porto di Lisbona, è stato attivato il dispositivo navale European Maritime Force (Euromarfor), al quale prendono parte la fregata italiana Scirocco della Marina Militare assieme alla rifornitrice francese Somme, al cacciatorpediniere inglese Duncan, all’incrociatore spagnolo Canarias e alla fregata portoghese Corte-Real.

Queste unità navali prenderanno altresì parte fino al prossimo 28 giugno all’esercitazione aereonavale portoghese denominata “Swordfish 2018”.

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Euromarfor sotto il comando operativo portoghese dallo scorso settembre, è una forza navale – non permanente – costituita il 15 maggio 1995 da Francia, Spagna, Italia e Portogallo in grado di assolvere le principali missioni definite nella dichiarazione di Petersberg, quali il controllo marittimo, assistenza umanitaria e di evacuazione di popolazioni, mantenimento e riacquisizione delle condizioni di pace e di gestione delle crisi.

L’attività di Euromarfor è inoltre tesa a rafforzare la cooperazione con le nazioni del Mediterranean Dialogue (Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Mauritania, Marocco and Tunisia) e dell’iniziativa 5+5 (che vede coinvolte dieci nazioni del Mediterraneo occidentale: Algeria, Francia, Italia, Libia, Malta, Mauritania, Marocco, Portogallo, Spagna e Tunisia).

L’Italia contribuisce in questo periodo con nave Scirocco dopo aver ceduto il comando del dispositivo a settembre 2017. Durante il biennio di comando italiano, la forza navale ha partecipato ad attività addestrative finalizzate al dialogo e alla cooperazione con i paesi del Mediterraneo, in particolare con la Tunisia e il Marocco durante le Multicooperative Exercise 16 e 17.

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Nave Scirocco, appartenente alla classe Venti, è stata varata il 17 aprile 1982 nei Cantieri Navali Riuniti di Riva Trigoso(GE) e consegnata alla Marina Militare il 28 aprile 1983.

Il suo abituale porto di assegnazione è La Spezia. L’attività di nave Scirocco è stata fin dal suo ingresso nella Squadra Navale prevalentemente caratterizzata da un impiego in ambito multinazionale.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Prende il via il XXX raduno degli Artiglieri d’Italia (programma)

La fotografia ufficiale della presentazione

Montebelluna (TV), 21 giugno 2018 – Presentato ieri pomeriggio il raduno degli artiglieri che si svolgerà da oggi fino a domenica 24 giugno. L’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia con queste parole «Con il sacrificio nella gloria, con la storia nella vita» intende celebrare i cento anni dalla Battaglia del Solstizio, che si svolse dal 15 al 23 giugno 1918, e che segnò l’inizio della controffensiva che, pochi mesi dopo, portò alla vittoria e al compimento dell’Unità Nazionale, a cui si giunse grazie al sacrificio e alla dedizione di centinaia di migliaia di soldati, 650.000 dei quali si sacrificarono per la Patria.

A cento anni di distanza, è doveroso riflettere su quanto accaduto e tramandarne la memoria, sia perché certe tragedie non abbiano più luogo, sia per rinsaldare, nelle giovani generazioni, valori come l’amor di Patria e il senso dello Stato. In Veneto l’Arma Dotta vanta una forte tradizione e un profondo radicamento, e fra i numerosi raduni qui celebrati, anche quello del 1968 a Treviso, in occasione del cinquantenario della Battaglia del Solstizio, la cui data d’inizio, 15 giugno, fu scelta come Festa dell’Arma Artiglieria.

Una cornice particolarmente solenne accompagna questo XXX° Raduno Nazionale, che celebra il centenario della Grande Guerra. Il raduno si svolgerà a Montebelluna dal 21 al 24 giugno, in collaborazione con lo Stato Maggiore dell’Esercito, grazie al quale saranno presenti le bandiere dei 15 reggimenti d’Artiglieria ancora in essere, assieme alla bandiera di guerra dell’Arma Artiglieria e la bandiera della Scuola di Artiglieria di Bracciano.

Il generale Rocco Viglietta, presidente dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, nel salutare questo importante evento, ha sottolineato che: «In queste 4 giornate, idealmente tutta l’associazione, anzi tutta l’Artiglieria Italiana (attraverso le bandiere dei suoi reggimenti, che ne sono il simbolo) sarà nel territorio trevigiano ed in particolare nell’area montebellunese. Questo XXX° raduno non avrebbe potuto avere luogo senza la collaborazione, la disponibilità ed il supporto (sotto molteplici forme), della Regione Veneto, della Provincia di Treviso e soprattutto alle autorità comunali di Montebelluna e delle altre comunità che ci accoglieranno nelle varie cerimonie commemorative».

Il comune di Montebelluna ha risposto all’appello con particolare sensibilità, come spiega il sindaco Marzio Favero: «Ringrazio gli artiglieri per aver scelto la città di Montebelluna per lo svolgimento del loro raduno biennale in occasione della ricorrenza del centenario della Battaglia del Solstizio che decise le sorti della Grande Guerra sul fonte italiano. Montebelluna fu all’epoca una città al fronte assieme agli altri comuni del Montello, in particolare Nervesa della Battaglia che divenne scenario diretto di combattimento fra gli opposti schieramenti. L’artiglieria ebbe un ruolo fondamentale per la tenuta del fronte. Ma noi non siamo qui a celebrare una vittoria, bensì a commemorare il sacrificio sostenuto dai soldati di entrambe le parti che è bene ricordare erano per lo più giovani e giovanissimi. Che la memoria di tale inutile e dolorosissimo conflitto ci aiuti a coltivare lo spirito di fratellanza europea».

L’assessore alla cultura di Montebelluna, Debora Varaschin ha ribadito che: “Questo raduno, il numero XXX degli Artiglieri, cade in un anno speciale, ricco di eventi in ogni luogo della provincia di Treviso e così anche Montebelluna ha accolto un evento simbolo di questo anno di ricorrenza per il Centenario dalle fine della Grande Guerra. Per la nostra città è un momento speciale, per l’atmosfera che questa tipologia di eventi porta nei luoghi dove sono ospitati, ma anche perché sono un momento di riflessione per quanti, anche nei nostri tempi, ogni giorno lottano per la nostra pace, in silenzio e con discrezione, le nostre forze armate. A loro va il mio ringraziamento, perché proprio ricorrenze come questa portano a profonde riflessioni di quanto la pace sia importante, di quanto la memoria di fatti lontani come quelli della prima guerra mondiale sia fondamentale per trasmettere alle nuove generazioni valori di cooperazione e mediazione, memoria di pace e non di guerra.

L’artiglieria ha svolto nella guerra del ’15 – ’18 un ruolo fondamentale per la vittoria e a tutti coloro sono riusciti a ritornare alle loro famiglie il nostro riconoscimento per un sacrificio come quello di dover compiere il dovere, sacrificando vite umane per poter dare alle generazioni successive, una parola oggi sottovalutata, pace. Un grazie a tutti coloro in questo anno di lavoro hanno dato il meglio per poter dare alla nostra città un evento come questo. Grazie soprattutto perché in questo anno ho conosciuto persone e realtà e me lontane, da cui ho imparato ancor di più il significato di Patria, grazie perché le sinergie nate sono in alcuni casi diventate amicizie. La memoria è uno strumento che va alimentato per poter essere vivo, ricordiamo e facciamo memoria, creiamo amicizie, sinergie, possibilità perché il sacrificio di intere generazioni non sia stato vano”.

Nella volontà di conservare la memoria dei fatti d’armi della Grande Guerra, ma anche di preservare la pace e la fraternità fra popoli, saranno presenti al Raduno anche delegazioni di Artiglieri da Francia, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti; Paesi e popoli che furono alcuni alleati, altri nemici, ma che sono invece uniti nella memoria di quegli avvenimenti. A completare le presenze estere, anche le delegazioni di Svizzera e San Marino, con quest’ultimo che fornì molti volontari al fronte italiano. Per l’Austria, sarà presente la Osterreichisches Schwarzes Kreuz (Croce Nera), deputata al mantenimento dei cimiteri di guerra.

Nell’ottica della memoria e dell’omaggio ai caduti, anche assieme alle delegazioni estere, si terranno cerimonie nei vari sacrari e cimiteri di guerra, fra cui Pederobba, Giavera del Montello, Tezze del Piave, Fagarè della Battaglia, e Nervesa della Battaglia. Annunciamo infine con orgoglio, la presenza dall’Australia della delegazione A.N.Art.I. di Melbourne, presieduta dall’artigliere Epifanio Naselli, il quale sfilerà con il suo labaro assieme agli ex commilitoni, domenica 24.

Programma del raduno

  • Giovedì 21 giugno, dopo l’arrivo del Medagliere Nazionale, che sarà affidato temporaneamente al sindaco di Montebelluna, seguirà, in municipio, la conferenza stampa di presentazione dell’evento. Nel pomeriggio, vi sarà la cerimonia di premiazione degli studenti delle scuole dei vari ordini del comprensorio, vincitori del concorso inerente alle ricerche storiche sulla Grande Guerra;
  • venerdì 22 giugno, si terranno le cerimonie di omaggio ai caduti presso i vari monumenti e sacrari dei Comuni della zona, fra cui Pederobba, Cornuda, Giavera del Montello, Fagarè della Battaglia, Isola dei Morti nel territorio di Moriago. Nel pomeriggio, l’apertura della mostra documentaria sulla Grande Guerra. In serata avranno luogo nelle varie piazze di Montebelluna concerti di cori e bande locali;
  • sabato 23 giugno, avrà luogo prima la solenne cerimonia al Sacrario di Nervesa della Battaglia per commemorare la Battaglia del Solstizio, alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore Farina e le delegazioni estere. Successivamente presso il cimitero austriaco di Follina, alla presenza di una delegazione della Osterreichisches Schwarzes Kreuz saranno resi gli onori ai caduti degli eserciti a quel tempo avversari. A entrambe le cerimonie prenderà parte anche una rappresentanza dei reparti di artiglieria dell’Esercito Italiano e delle delegazioni estere delle associazioni d’artiglieria francese e britannica. Alle 17 dello stesso giorno, avrà luogo, alla presenza delle  delegazioni A.N.Art.I. e i loro labari, l’alzabandiera nella Piazza del Municipio e la deposizione di una corona al Monumento ai Caduti, che segneranno l’inizio ufficiale del Raduno. Seguirà la Santa Messa in suffragio dei Caduti di tutte le guerre, celebrata da don Paolo Villa – vicario per l’Esercito dell’Ordinario Militare mons. Santo Marcianò -, assieme al vescovo di Treviso;
  • domenica 24 giugno, si terrà la solenne cerimonia celebrativa allo Stadio Comunale, alla presenza delle autorità civili e militari a livello nazionale, regionale e locale, che vedrà schierati oltre i radunisti e le rappresentanze delle associazioni sorelle straniere, anche le Bandiere dell’Arma di Artiglieria e dei reggimenti in essere, i gonfaloni dei comuni della zona e un reparto di artiglieria di formazione con i rappresentanti delle varie specialità dell’arma. A seguire, il tradizionale “Rancio dell’Artigliere”, dopo il quale, nel tardo pomeriggio, l’ammainabandiera chiuderà ufficialmente il raduno.

Il raduno però non ha solo carattere militare ma è anche aperto all’incontro con la società civile, sono previsti numerosi eventi collaterali che arricchiscono il già nutrito calendario:

  • giovedì 21 giugno, presso l’auditorium della biblioteca, si terrà la conferenza “L’Artiglieria nella Battaglia del Solstizio”
  • venerdì 22, nei locali dell’ex-tribunale sarà inaugurata una mostra di materiali, mezzi, documentazione e foto della Grande Guerra (visitabile fino alla domenica pomeriggio); la sera di venerdì sarà allietata da concerti di bande musicali e cori nelle piazze della città.
  • sabato 23, a partire dalle ore 21, si terrà la “Notte bianca dell’Artigliere” con concerti di Bande militari e locali, e di cori nella Piazza del Comune.

Nello spirito dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, il Raduno vuole essere un momento d’incontro e riflessione le Forze Armate e la società civile, costituisce anche un’importante occasione di promozione del territorio veneto, le cui bellezze saranno sicuramente apprezzate dalle migliaia di artiglieri che saranno presenti.

Per scaricare il programma: Programma del XXX Raduno Artiglieri d_Italia

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Fonte e immagine: Associazione Nazionale Artiglieri d'Italia
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