Archivi del mese: dicembre 2015

Scovata piccola Santa Barbara tecnologica a Piano di Sorrento. Polizia arresta 65enne

Napoli, 31 dicembre 2015 – Questa notte, gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Sorrento hanno arrestato il 65enne di S. Agnello (Na) G. V. per detenzione illegale di esplosivi.

Nel corso di una perquisizione avvenuta presso un suo box auto in Corso Italia a Piano di Sorrento, sono stati rinvenuti 29 mortai in plastica e ferro, torte e fontane pirotecniche, numerosissimi shots di varie marche, 10 cariche per mortaio, vari “botti”, numerosi bengala di varie forme e colori, una valigetta contenente una centralina completa di telecomando e alimentatore, detonatori, ricevitori e telecomandi vari per la gestione dei giochi pirotecnici.

Tutto il materiale è stato sequestrato e l’uomo arrestato e ristretto presso il suo domicilio di S. Agnello.

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Fonte e immagini: Polizia di Stato


Strade Sicure: buon anno dal capo di SME, generale Errico

Il generale Errico ha formulato di persona i propri auguri ai soldati che a Capodanno garantiranno la sicurezza a Roma. Questi incontri  rappresentano un segno di vicinanza e di gratitudine ai 9.000 militari dell’Esercito che, anche il giorno di San Silvestro, saranno impiegati in Italia e all’estero.

Un Esercito moderno, pronto ed efficace che ogni giorno si conferma risorsa insostituibile per il Paese continuando ad essere impiegato, laddove richiesto, con prontezza e altissima professionalità. Da questo spirito e da questi ideali è stato coniato il motto #noicisiamosempre.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore dell'Esercito

2015: un anno con l’esercito #noicisiamosempre

Militare in Libano

Militare in Libano

Roma, 30 dicembre 2015 – La notte di S. Silvestro oltre 6.500 soldati, dei quali 2.300 solo a Roma per il Giubileo della Misericordia, continueranno il loro servizio in concorso con le Forze dell’Ordine, nell’ambito dell’Operazione Strade Sicure, per il controllo e il pattugliamento delle principali aree metropolitane, la vigilanza di obiettivi sensibili, dei nodi di scambio e delle principali stazioni ferroviarie del Paese. All’estero, l’Esercito ha inoltre, circa 2.600 soldati dislocati tra Afghanistan, Libano, Iraq, Kosovo, Somalia e Mali, pari a circa il 60% dell’impegno complessivo della Difesa nelle missioni fuori area.

Dall’inizio dell’Operazione Strade Sicure, nell’agosto del 2008, a oggi sono state arrestate oltre 14.700 persone; circa 8.100 sono state fermate e 10.200 denunciate a piede libero. Sono stati inoltre effettuati controlli a più di 2 milioni e 120 mila persone e a 1 milione e 120 mila mezzi. Sequestrati circa 12.500 mezzi, 670 armi e oltre 2 tonnellate di sostanze stupefacenti.

Militari impiegati nelle grandi calamità

Militari impiegati nelle grandi calamità

Nel corso dell’anno, significativo è stato il supporto che l’Esercito ha fornito alle Forze dell’Ordine per la sicurezza del sito EXPO 2015 di Milano, dal 1° maggio al 31 ottobre. L’esposizione mondiale è stata visitata da oltre 21 milioni di persone e in questi sei mesi i militari hanno  controllato oltre 45.200 mezzi (tutti i rifornimenti logistici dei vari padiglioni di Expo) effettuato 34 fermi e 25 arresti, sequestrati 17 armi e oltre 200  articoli contraffatti. L’Esercito, in questi sei mesi ha assicurato una presenza “forte” ma allo stesso tempo sempre discreta e cordiale.

L’Esercito, grazie alla capacità duale dei reparti, è intervenuto rapidamente a supporto delle popolazioni colpite da pubbliche calamità e nei casi di pubblica utilità su richiesta delle competenti prefetture. Olbia, la Liguria e le province di Piacenza e Reggio Calabria sono alcune delle località dove l’Esercito in cooperazione con la Protezione Civile, é rapidamente intervenuto e ha rimosso centinaia di metri cubi di fango e macerie, ripristinato la viabilità compromessa dalle forti inondazioni e soccorso i cittadini.

Nel corso dell’anno gli artificieri dell’Esercito hanno eseguito oltre 2.100 interventi di bonifica di ordigni esplosivi e residuati bellici sul territorio nazionale (quasi 40.000 negli ultimi 15 anni). 

Militari impiegati per il Giubileo

Militari impiegati per il Giubileo

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Fonte e immagini: Stato Maggiore dell'Esercito

Analisi di MNFI del 2015

Statistiche di WordPress.com,  un rapporto annuale 2015 per questo blog.

Ecco un estratto:

Il Museo del Louvre riceve 8,5 milioni di visitatori ogni anno. Questo blog è stato visto circa 190.000 volte nel 2015. Se fosse un’esposizione al Louvre, ci vorrebbero circa 8 giorni perché lo vedessero altrettante persone.

Clicca qui per vedere il rapporto completo.


Aeronautica Militare: un anno fa i soccorsi al traghetto Norman Atlantic

Roma, 28 dicembre 2015 – Era l’alba del 28 dicembre 2014 quando il traghetto italiano Norman Atlantic in navigazione nel Mar Adriatico, ha dichiarato emergenza a causa di un incendio divampato a bordo.

Era l’inizio di un dramma che avrebbe tenuto con il fiato sospeso l’intera nazione.  Uno dei soccorsi più lunghi e complessi che gli uomini dell’Aeronautica Militare, i primi ad intervenire sul posto, abbiano dovuto affrontare.

E’ passato un anno, ma negli occhi e nelle parole degli equipaggi di volo intervenuti, è ancora estremamente vivo il ricordo di quei momenti.

Allertati dal Comando Operazioni Aeree – Rescue Coordination Center di Poggio Renatico (Ferrara), due elicotteri del’84° Centro C/SAR (Search and Rescue – Ricerca e Soccorso) di Gioia del Colle (Bari), sono immediatamente decollati per poi essere raggiunti da un terzo HH-139 dell’85° Centro C/SAR di Pratica di Mare.

Le condizioni meteo e le alte colonne di fumo hanno reso i soccorsi particolarmente difficili “Il vento a raffiche, le onde alte diversi metri che facevano rollare e beccheggiare la nave, le colonne di fumo che impedivano la vista dell’obiettivo per calare il verricello aumentavano le difficoltà in maniera quasi proibitiva per i soccorsi che invece sono stati effettuati senza tregua e ai limiti delle possibilità” racconta uno degli aero-soccorritori intervenuti.

Il personale azzurro ha lavorato giorno e notte senza soste. Grazie all’utilizzo dei visori notturni (NVG – Night Vision Goggles), di cui è dotata l’Aeronautica Militare, gli equipaggi di volo hanno potuto infatti continuare il recupero dei passeggeri anche durante la notte.

Il traghetto in fiamme con un elicottero che tenta un recupero

Il traghetto in fiamme con un elicottero che tenta un recupero

Gli elicotteri SAR dell’Aeronautica Militare oltre alle attività di soccorso hanno effettuato, a turno, anche da “On Site Commander”, per coordinare in volo tutte le attività di soccorso e gli assetti impiegati. La figura dell’On Site Commander dell’Aeronautica Militare fu utilizzata, per esempio, anche durante i soccorsi ai passeggeri della Costa Concordia.

I soccorsi dell’Aeronautica Militare al traghetto “Norman Atlantic” si sono chiusi con 25 ore di volo in condizioni estreme, 56 naufraghi recuperati e tratti in salvo e cinque aeroporti mobilitati (Pratica di Mare, Gioia del Colle, Lecce, Brindisi, Sigonella).

La notte del primo gennaio, gli elicotteri dell’AM erano di nuovo in volo per soccorrere un altro traghetto, la New Ezadeen.

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Fonte e immagini: Aeronautica Militare

Marina Militare: un anno fa il naufragio del Norman Atlantic, 427 persone salvate

Roma, 28 dicembre 2015 – Esattamente un anno fa, 28 dicembre 2014, è l’alba quando dirama la notizia di un grave incendio scoppiato a bordo del traghetto di bandiera italiana Norman Atlantic, con circa 500 persone a bordo, mentre navigava da Igoumenitsa (Grecia) ad Ancona. La nave si trova nel Canale d’Otranto, a circa 30 miglia dalla costa italiana. Le condizioni meteorologiche nella zona sono estreme, mare in burrasca, con onde di 6 metri e venti fino a 40 nodi (75 km/h).

La macchina dei soccorsi scatta immediatamente. Mentre gli elicotteri della Marina della base Aeromobili di Grottaglie prendono il volo per verificare la situazione sulla scena d’azione, quelli pesanti EH-101 della base di Catania si preparano al decollo per raggiungere l’area. Negli stessi istanti la nave anfibia San Giorgio, in porto a Brindisi, richiamato a bordo l’equipaggio, buona parte a casa per le festività, salpa immediatamente e dirige alla massima velocità verso il Norman Atlantic. Poco dopo partirà da Taranto anche il cacciatorpediniere Durand de La Penne.

Dopo poche ore i mezzi in zona sono numerosi ma è soprattutto la massiccia presenza della componente aerea che si rivela determinante per l’esito delle operazioni: dodici elicotteri, di cui 7 della Marina Militare, 2 del corpo delle Capitanerie di Porto e 3 dell’Aeronautica Militare, insieme a due aerei della Capitaneria di Porto e uno dell’Aeronautica. Tra i mezzi navali, oltre al San Giorgio e al Durand de La Penne, 3 motovedette della Guardia Costiera, 5 rimorchiatori civili e 9 navi mercantili.

La prima preoccupazione, fin dalle fasi iniziali è di riuscire a evacuare dalla nave i naufraghi nel minor tempo possibile, anche per la preoccupazione che la nave possa capovolgersi.

Nelle ore che seguono, quindi, si compie un’impresa storica nel suo genere, un intervento difficilissimo, con il recupero di 427 persone, la maggioranza dei quali con gli elicotteri, mentre soffiano venti di burrasca, su una nave sotto incendio, con le fiamme che lambivano, a volte, anche i ponti superiori.

SAR Norman Atlantic

SAR Norman Atlantic

Punto di forza dell’imponente operazione di soccorso, la nave anfibia San Giorgio, sede del comando, coordinamento e controllo dell’attività. A bordo del San Giorgio si trova lo staff del 3° Gruppo Navale, al comando del contrammiraglio Pierpaolo Ribuffo. La nave anfibia naviga nelle immediate vicinanze del Norman Atlantic. Sul suo ponte di volo si susseguono senza sosta i decolli e gli appontaggi degli elicotteri EH-101, capaci di trasbordare fino a venti naufraghi alla volta, ininterrottamente, durante la notte e nonostante le condizioni meteorologiche estreme. Gli elicotteri svolgeranno complessivamente 149 ore di volo. Il trasbordo dei naufraghi dal traghetto termina alle 14.45 del 29 dicembre, quando inizia la fase successiva, con la presa a rimorchio della nave in fiamme, per il trasferimento nel porto di Brindisi.

Il successo dell’operazione è dipeso in gran parte dall’azione di due componenti fondamentali della Marina, quella aerea e quella navale, unitamente ai mezzi del corpo delle Capitanerie di Porto e dell’Aeronautica. Altro punto di forza il trasbordo sul traghetto, fin dalle fasi iniziali dell’intervento, tramite elicottero, di due aero soccorritori dell’Aeronautica, seguiti da un team di soccorso della Marina, con un pilota, un medico e un operatore sanitario. Ciò ha permesso di mantenere un contatto diretto, grazie a un telefono satellitare, una visione effettiva e tempestiva di quello che succedeva a bordo della nave in fiamme.
La Marina ha concluso il suo intervento, la sera del 30 dicembre 2014, quando nave San Giorgio è giunta nel porto di Brindisi dove, in condizioni meteorologiche proibitive per la temperatura prossima allo zero, con neve e vento forte, ha ormeggiato. A bordo aveva 215 naufraghi della Norman Atlantidi cui 184 recuperati direttamente e 31 trasbordati da nave Durand de La Penne.

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Fonte e immagini: Marina Militare

Iraq, assalto della Delta Force. Numerosi terroristi eliminati

di Franco Iacch

Iraq, 27 dicembre 2015 – Commandos curdi supportati da alcune squadre della Delta Force hanno fatto irruzione in una struttura dello Stato Islamico nei pressi di Hawija, venerdì sera, eliminando numerosi terroristi. E’ quanto ha dichiarato il comandante della polizia di Kirkuk all’agenzia curda Rudaw. Da rilevare che il Pentagono non ha ancora commentato il raid, anche se la notizia dell’incursione ha ormai fatto il giro del mondo.

Le numerose squadre coinvolte, supportate da elicotteri pesanti e cannoniere in ruolo di copertura, hanno fatto irruzione alle 23 di venerdì scorso, nel tribunale della città di Riyadh, a est di Hawija. L‘obiettivo della missione era quella di liberare i prigionieri trattenuti all’interno della struttura. Secondo la polizia di Kirkuk, numerosi terroristi sono stati eliminati.

La Delta Force avrebbe eliminato anche Hussein Umair Assafi, comandante della prigione. Non si hanno informazioni sul numero dei soldati curdi peshmerga liberati. Il commando USA, considerando che il raid è avvenuto venerdì scorso, non ha riportato alcuna perdita.

Questa è la seconda operazione contro lo Stato Islamico, in poco meno di due mesi, condotta dai reparti speciali USA. In una simile operazione, lo scorso ottobre, le forze speciali americane e curde hanno preso d’assalto una prigione a Hawija e liberato 70 ostaggi. In quel frangente, gli USA persero anche un elemento della Delta, il sergente Joshua Wheeler.

L’operazione è stata condotta dalla Delta Force, anche se… per continuare a leggere clicca QUI

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Fonte: difesaonline.it - Immagine: Navy SEALs

Ottavo corso addestrativo di fanteria ai peshmerga curdi, esercitazione finale

Erbil (Kurdistan iracheno), 27 dicembre 2015 – Gli addestratori militari del contingente italiano dislocati ad Erbil e nel nord del Kurdistan iracheno, dopo cinque settimane, hanno concluso nei giorni scorsi l’ottavo ciclo addestrativo a favore di 260 peshmerga.

I peshmerga impegnati in esercitazioni finali che si sono svolte in diverse aree addestrative del Kurdistan iracheno hanno dimostrato di aver acquisito sul campo la piena capacità operativa che gli consentirà di condurre le operazioni militari contro l’autoproclamatosi Stato Islamico.

In particolare, le Forze di Sicurezza Curde, su richiesta del Ministry of Peshmerga, sono state addestrate dai trainers italiani e della coalizione al combattimento nei centri urbani, all’applicazione delle procedure contro ordigni improvvisati (C-IED), all’esecuzione del primo soccorso sanitario, all’impiego dei sistemi d’arma di precisione e al tiro indiretto.

Il comandante del contingente italiano e i trainers, al termine delle esercitazioni addestrative, hanno ricevuto il sentito ringraziamento dei comandanti delle Forze di Sicurezza Curdi consapevoli di aver migliorato nei vitali aspetti tattici che gli consentiranno di vincere e di sopravvivere sul complesso campo di battaglia.

I 200 militari italiani sui 600 del Kurdish Training Coordination Center (KTCC), rappresentato da 7 nazioni europee, sono il maggiore contingente contributore in termini di addestratori che dal gennaio 2015 hanno addestrato oltre 2200 peshmerga su un totale di 5000.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore della Difesa

L’ordinario militare ha trascorso il Natale con il contingente italiano in Kosovo

Pristina (Kosovo), 27 dicembre 2015 –  Si è conclusa la visita in Kosovo dell’arcivescovo ordinario militare per l’Italia. Monsignor Santo Marcianò, ha trascorso il Natale con i militari italiani impiegati nella missione Kosovo Force (KFOR). Giunto a Pristina il giorno della vigilia, è stato accolto dal comandante della Forza Multinazionale NATO KFOR, generale di divisione Guglielmo Luigi Miglietta.

Monsignor Marcianò si è poi trasferito a Pec, nella sede del Multinational Battle Group West (MNBG-W), comando multinazionale a guida italiana, dove ha incontrato i militari del contingente italiano ai quali ha rivolto gli auguri di Natale e testimoniato l’opera e il valore della loro missione in Kosovo.

Nel pomeriggio l’ordinario militare ha fatto visita alla casa famiglia della “Caritas Umbria” di Klina, donando capi di vestiario e giocattoli messi a disposizione dalla Caritas Umbria e dal 4° reggimento carri di Persano. Questa struttura si occupa fin dai primi anni dopo il conflitto dell’accoglienza di numerosi bambini kosovari  senza distinzione di etnia o religione e supporta un importante progetto educativo a favore di minori provenienti da gravi situazioni di disagio o degrado familiare.

Rientrato nella base di “Villaggio Italia”, monsignor Marcianò ha partecipato alla cena di Natale e ha celebrato, unitamente al cappellano del contingente don Fausto Amantea, la Santa Messa. Lafunzione religiosa è stata preceduta dal rito di apertura della Porta Santa nella chiesa di Camp “Villaggio Italia” intitolata a San Francesco come gesto simbolico che si inserisce nell’anno Giubilare straordinario.

A Natale, monsignor Marcianò ha celebrato la funzione religiosa a Pristina, nella cappella della base del Multinational Specialized Unit, per il personale militare italiano di tutte le Forze Armate e delll’Arma dei Carabinieri.

Nel corso dell’omelia, monsignor Marcianò ha sottolineato l’importanza e il significato dei valori legati alla celebrazione del Natale: “Vivere la vita per gli altri dà senso alla propria”, e poi, rivolgendosi ai militari che trascorrono questa festività lontano dai propri affetti, “Voi con la vostra presenza in Kosovo, mettendo a rischio le vostre vite, permettete ad altri di vivere”.

Al termine della funzione, il comandante di KFOR, generale Miglietta, ha ringraziato l’Ordinario Militare, il capo della missione EULEX, Gabriele Meucci e l’Ambasciatore d’Italia in Kosovo, Andreas Ferrarese, presenti all’evento.

Per il soldato, l’essere in operazioni è una condizione straordinaria ma non anomala poiché rappresenta l’apice del servizio che offre al suo Paese nel mondo”, ha detto il generale Miglietta, “professionalità e senso di umanità sono il patrimonio più riconosciuto e apprezzato, anche nel soldato italiano in terra balcanica dove i nostri uomini e donne con le stellette si alternano per creare un futuro migliore per la popolazione del Kosovo”.

Al termine della celebrazione monsignor Marcianò si è intrattenuto con i militari per lo scambio degli auguri natalizi.

Il contingente italiano di KFOR augura “buone feste” a tutti i colleghi impegnati nelle missioni fuori area e sul territorio nazionale.

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Fonte e immagini: KFOR

Inveiscono contro i militari: sembrate i padroni delle strade

Roma, 26 dicembre 2015 – E’ successo ieri per strada a Roma (il giorno prima della vigilia, ndr). Camminavo per  i regali di natale al centro di Roma e ho assistito ad una scena che mi ha lasciato sgomento.
Nei pressi di una postazione di militari, impegnati nell’operazione “strade sicure”, si stava effettuando il cambio della guardia con lo spostamento di un mezzo militare. Per pochi istanti si è creata una coda di auto. Ero lì e ho sentito gran parte degli occupanti inveire contro i nostri militari. Un italiano, anziano, a voce alta diceva sti c…. di militari, “sembrate i padroni delle strade”. Mi sono allontanato vedendo i poveri ragazzi con le stellette che cercavano di velocizzare le manovre come se fossero dei ladri.

Nella stessa giornata mi sono avvicinato alla zona di Via XX Settembre per consumare uno spuntino in uno dei tanti bar a ridosso del ministero della difesa. C’erano parecchi militari in uniforme che si mescolavano a tanti ragazzi in borghese, probabilmente studenti. Si era creata un po’ di fila al banco dei caffè e anche in questa occasione un ragazzotto rideva con l’amica e diceva : “però sti c…. di militari”.

In un solo giorno due episodi di pressapochismo tutto italiano. Non per tornare a fare l’esterofilo, però… continua a leggere su difesaonline.it

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Fonte: difesaonline.it

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