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UNIFIL: i caschi blu tra musica e beneficenza in Libano

Al Bazuriyah (Libano del Sud), 12 febbraio 2022 – Un nuovo tassello arricchisce il progetto “Forlì per il Libano”. Musica con scopo benefico è stata la new entry di quest’anno. L’iniziativa è nata l’estate scorsa dalla collaborazione tra i fanti aeromobili del 66° reggimento fanteria aeromobile Trieste e la Città di Forlì, capitanata dal sindaco Gian Luca Zattini con il supporto della giunta comunale e la cittadinanza tutta, si arricchisce di un nuovo tassello, questa volta con un impronta artistica oltre che benefica.

I Caschi Blu italiani di UNIFIL donano strumenti musicali agli studenti in Libano

Un concerto benefico si è tenuto il 26 dicembre scorso presso la suggestiva cornice del San Giacomo a Forlì, al fine di raccogliere fondi per finanziare l’acquisto di strumenti musicali per i ragazzi dello Smart College di Al Bazuriyah, nel Sud del Libano. Iniziativa resa possibile anche grazie alla collaborazione offerta dall’associazione No.Vi.Art. e dal comune e dell’Istituto musicale Angelo Masini.

Questo ennesimo progetto di solidarietà è nato dalla volontà della professoressa Maria Teresa Indellicati, presidente di No.Vi.Art, che grazie ad un grandissimo impegno ormai pluriennale riesce con la propria associazione a creare un ponte di solidarietà tra i popoli, un ponte arricchito da note artistiche, proprio verso quelle terre in cui i giovani risentono maggiormente dei postumi di conflitti e dell’instabilità socio-economica.

Lo scopo dell’iniziativa, che si è finalizzata proprio negli ultimi giorni di gennaio, oltre a creare un rapporto di amicizia e fratellanza tra i ragazzi italiani e quelli libanesi, è stato poter donare agli studenti dello Smart College diversi strumenti musicali tra cui una tastiera, due chitarre ed altro materiale necessario per continuare a coltivare la loro passione per la musica.

Un ruolo fondamentale nella gestione di tutte le attività è affidato alla coordinatrice dalla scuola, la dottoressa Yasmine Ghaddar, la quale ha seguito passo dopo passo lo sviluppo del progetto, consapevole che questo legame con i nuovi amici italiani riveste un’importanza fondamentale, specialmente nel momento di immensa difficoltà socio-economica che sta investendo il popolo libanese. La stessa ogni giorno si adopera per garantire ai giovani studenti libanesi un futuro migliore fatto di cultura e consapevolezza dei propri mezzi.

La donazione degli strumenti musicali permetterà, agli studenti libanesi, di prepararsi al meglio per il festival Musica e giovani del Mediterraneo, in programma a Forlì per la prossima estate, evento che vede ogni anno coinvolti ragazzi provenienti dall’area mediterranea e balcanica.

La missione italiana in Libano è attualmente a guida Brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli, al suo sesto mandato nella Terra dei cedri con i colori delle Nazioni Unite, con la responsabilità del settore ovest di UNIFIL in cui operano 3.800 Caschi Blu di 16 dei 46 paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte 1.000 militari italiani.

Il sostegno alla popolazione e alle istituzioni locali è uno dei pilastri della Risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, compito fondamentale che il contingente italiano, al comando del generale di brigata Massimiliano Stecca, svolge con impegno teso anche a rinsaldare i tradizionali vincoli di amicizia che legano Libano e Italia.

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Fonte e immagini:
Joint Task Force  – Lebanon Sector West
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Difesa, sono 15.000 i militari italiani impegnati durante le festività in Italia e all’estero

Roma, 31 dicembre 2020 – Il periodo delle festività natalizie non è un deterrente per gli uomini e donne delle Forze Armate che si impegnano quotidianamente a favore della cittadinanza e di supporto in teatri operativi esteri.

In Patria sono operativi:

  • circa 7800 militari dell’operazione Strade Sicure, che impiegati sul territorio nazionale per il presidio, in concorso alle forze di polizia, di obiettivi sensibili, luoghi di culto, snodi ferroviari e metropolitane delle città italiane.

    All’estero sono in corso:
  • 39 missioni internazionali,
  • con 7500 uomini e donne,
  • operanti in 24 Paesi.

Impegno che si è arricchito di una nuova sfida, quella portata dall’emergenza epidemiologica Covid 19. Difatti, sia nel corso della prima ondata e successivamente nella seconda con l’Operazione IGEA prima e con l’avvento dell’Operazione EOS poi, iniziative volute dal ministro della Difesa Guerini, il Comando Operativo di Vertice Interforze (COI) ha pianificato e diretto lo sforzo delle Forze Armate, in sinergia con la struttura commissariale per la gestione e il contrasto dell’epidemia della Presidenza del Consiglio, volto a supportare il Ministero della Salute, in coordinamento con le autorità sanitarie locali e la Protezione Civile.

Dal 23 ottobre 200 Drive Through Difesa (DTD) sono stati resi disponibili per effettuare tamponi, ad oggi oltre 860.000, da parte team interforze di personale sanitario, per un totale di circa 430 tra medici e infermieri, analizzati, poi, negli 8 laboratori sanitari stanziali e 2 mobili delle Forze Armate. A questi, si aggiunge l’operatività dell’Ospedale Militare del Celio di Roma e dei Centri Medici Ospedalieri di Milano e Taranto, con la disponibilità di:

  • 230 posti letti,
  • 54 letti per la terapia intensiva,
  • 18 strutture logistiche impiegabili come “Covid Hotel”,
  • 5 strutture sanitarie campali che contribuiscono ad alleggerire la pressione sul Servizio Sanitario Nazionale.

Con il Vaccine Day ha avuto inizio, il 26 dicembre, anche l’Operazione EOS, in supporto alla campagna di vaccinazione nazionale, che, a parte la distribuzione iniziale delle prime 9.750 dosi vaccinali, entrerà nel vivo agli inizi del prossimo anno quando le Forze Armate provvederanno allo stoccaggio e vigilanza dei vaccini nell’hub principale di Pratica di Mare da dove verranno trasportati, grazie all’impiego di 11 aerei, 73 elicotteri e 360 mezzi terrestri verso i 21 hub secondari dislocati in tutte le regioni per poi essere distribuiti ai vari siti di somministrazione individuati dalla struttura commissariale.

Nessuna descrizione disponibile.

Altrettanto significativo è il contributo delle Forze Armate nelle Operazioni all’estero, dove sono impegnate con 7.500 uomini e donne nell’ambito di coalizioni multinazionali o sotto l’egida della NATO, Unione Europea e ONU, dall’Africa sub-sahariana all’Afghanistan, attraverso il Mediterraneo, i Balcani, il Libano e il Medio-Oriente, fino alle acque dell’Oceano Indiano, contribuendo attraverso attività di capacity building alla stabilizzazione delle aree di impiego, piuttosto che svolgendo operazioni volte a rafforzare la difesa degli spazi euro atlantici, lungo il fianco est, nei cieli e nei mari dell’Alleanza.

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Aeronautica Militare, Covid-19: rimpatriati due italiani dall’Albania con un trasporto in biocontenimento su un C-130j (video)

Roma, 20 dicembre 2020 – Due uomini affetti da COVID-19 sono stati rimpatriati da Tirana, nella notte tra sabato 19 e domenica 20 dicembre, con un trasporto in biocontenimento, effettuato da un C130J della 46ª brigata aerea di Pisa.

Il volo che ha trasportato i pazienti, all’interno di due speciali barelle isolanti, è decollato da Pisa alla volta di Pratica di Mare. Una volta giunto nell’aeroporto romano ed aver imbarcato le barelle e l’equipe medica specializzata dell’Aeronautica Militare, il velivolo è ripartito per l’aeroporto di Tirana. Da qui il C130J è ridecollato alla volta di Amendola, dove è atterrato dopo circa un’ora di volo, consentendo ai pazienti di essere celermente trasferito dalla Protezione Civile presso la struttura di destinazione.

Il trasporto è stato richiesto dal COAU (Centro Operativo Aereo Unificato) della Protezione civile ed è stato coordinato dal Comando delle Operazioni Aeree di Poggio Renatico (FE). Il velivolo a cui è stato assegnato il task è un C130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa, uno dei velivoli che la Forza Armata mantiene in stato di prontezza per esigenze di supporto alla collettività.

Per l’emergenza COVID-19 le Forze Armate hanno messo in campo uno sforzo considerevole, impiegando Dal 23 ottobre (2^ fase) una media giornaliera di 1141 militari per un totale complessivo di giornate/uomo di 65.058 in attività che vanno dal supporto logistico a quello tecnico sanitario, quale ad esempio quello fornito dai team interforze di 366 medici e 700 infermieri che operano nei DTD, in concorso nelle strutture sanitarie militari e civili e negli ospedali da campo.

Forze Armate al servizio del Paese.
Continua senza sosta
l’impegno della Difesa in questa emergenza.

Ministro della Difesa Lorenzo Guerini

“Le Forze Armate, sin dall’inizio dell’emergenza, sono in prima linea al servizio del Paese e continua senza sosta l’impegno di tutta la Difesa, pronta a dare la sua parte anche con la distribuzione dei vaccini con l’operazione Eos” così ha commentato il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

Il supporto del Ministero della Difesa si esplicita anche tramite altre risorse messe a disposizione della collettività, tramite il Comando Operativo di vertice Interforze, ovvero 73 mezzi aerei per il trasporto anche in bio-contenimento e 322 mezzi per il trasporto di materiale sanitario e dispositivi di protezione individuale.

Oltre questi assetti, la Difesa ha reso disponibili:

  • 18 strutture logistiche delle Forze Armate con funzione “Covid Hotel”,
  • 2.353 posti per pazienti in quarantena/isolamento,
  • 4 ospedali da campo,
  • 152 posti nel nosocomio militare del Celio a Roma e nei Centri Ospedalieri militari di Milano e Taranto.

Infine, per la gestione dell’emergenza, è stato incrementato di oltre 750 unità il dispositivo impiegato nell’ambito dell’Operazione Strade Sicure, per un totale di circa 7.803 militari che concorrono al controllo del territorio, in supporto e stretto coordinamento con le Forze dell’Ordine.

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Difesa, emergenza coronavirus, sospese le attività didattiche negli Istituti di formazione di tutte le Forze Armate

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Immagine di repertorio

Roma, 12 marzo 2020 – In piena emergenza Covid-19 la Difesa predispone misure sulle attività formative a tutela del personale.

Il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, in aderenza a quanto contenuto nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, ha disposto la sospensione delle attività didattiche presso gli Istituti di formazione di tutte le Forze Armate.

L’attenzione della Difesa è quella di mantenere intatta l’operatività nel rispetto della salvaguardia della salute del personale delle Forze Armate.

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Continua l’impegno dell’Esercito su tutto il territorio nazionale per concorrere insieme alle altre Istituzioni al contenimento e al contrasto del Covid-19

Coronavirus - l'impegno dell'Esercito (6)

Roma, 11 marzo 2020 – La Forza Armata sin dai primi giorni dell’emergenza Covid–19 ha reso disponibili su tutto il territorio nazionale uomini, donne, mezzi e infrastrutture.

La professionalità, lo spirito di sacrificio e l’impegno che in ogni circostanza hanno sempre caratterizzato i soldati dell’Esercito, sono stati messi al servizio del “Sistema Paese”.

Già agli inizi di febbraio il Comando Logistico dell’Esercito attraverso una pronta ed efficace azione di coordinamento di diversi assetti, ha reso possibile il soggiorno dei nostri connazionali rientrati dalla Cina, presso le infrastrutture del Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito, del policlinico militare del Celio adeguatamente allestite per ospitare diversi nuclei familiari.

Oggi l’impegno della Forza Armata risulta molto più articolato e diversificato, a partire dal personale sanitario militare, più di 60 unità tra medici e infermieri di ogni ordine e grado, sono stati inviati negli ospedali di Lodi, Alzano Lombardo e presso il Centro Ospedaliero Militare di Milano per ridurre il carico di lavoro dei nosocomi civili della Regione Lombardia.

A tal fine sono state messe a disposizione diverse infrastrutture militari in tutta la penisola, un Ospedale da Campo e 5 ambulanze che garantiscono la disponibilità di circa 3.500 posti letto pronti per essere utilizzati in caso di necessità.

Su tutto il territorio nazionale gli oltre 7.000 militari dell’Operazione Strade Sicure a disposizione delle autorità prefettizie per il controllo del territorio e il rispetto delle misure di prevenzione emanate dal Governo, proseguono il loro diuturno lavoro in stretto coordinamento con le altre Forze di Polizia. Inoltre 72 Ufficiali di collegamento collaborano con 36 prefetture per una aderente attività di coordinamento nonché pronta capacità di risposta con le unità operative, logistiche e sanitarie dell’Esercito

Un elicottero dell’Esercito è già intervenuto in concorso alla regione Piemonte, per il trasporto urgente di personale sanitario da Torino ad Alessandria, al fine di rafforzare le capacità di rianimazione e chirurgia.

Infine circa 60 soldati provenienti dal reggimento Genio Ferrovieri dell’Esercito sono costantemente a disposizione per garantire il traffico merci sulla rete ferroviaria.

Coronavirus - l'impegno dell'Esercito (5)

Un lavoro costante e prezioso di tutto il personale dell’Esercito che ancora una volta conferma di essere l’elemento portante di una Forza Armata efficiente, coesa e pronta ad affrontare qualsiasi sfida per la sicurezza interna ed esterna dell’Italia.

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Esercito allestisce in tempo record reparto di isolamento per pazienti coronavirus nell’ospedale militare Baggio (video)

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Milano, 4 marzo 2020 – La Forza Armata della Difesa ha allestito nell’ospedale militare Baggio, nella caserma Annibaldi, un reparto con 13 stanze con 40 posti letto per chi, proveniente da ospedali lombardi e infettato dal coronavirus, necessita di stare ancora un periodo in isolamento prima di rientrare a casa.

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Il reparto è allestito in tempo record, meno di una settimana, è stato possibile grazie al cambio di destinazione d’uso di una palazzina che era adibita ad alloggi militari che, come ha sottolineato il generale Corrado Durante, direttore centro ospedaliero militare “oltre a un grande sforzo strutturale ha puntato verso una trasformazione dell’isolamento e del biocontenimento del personale ricoverato”. Il tutto, ha evidenziato il generale “nel completo rispetto delle norme dettate dal Ministero della Salute, dell’OMS e del normale buon senso che serve per agire in un reparto come questo”.

Il personale medico e infermieristico militare si prenderà cura dei pazienti che  arriveranno dagli ospedali lombardi, su indicazione delle autorità sanitarie regionali.

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Il colonnello Piero Salvatori, medico infettivologo dell’ospedale militare Celio di Roma, ha poi descritto come è stato organizzato lo spazio del reparto “due aree ben separate tra l’area contaminata e l’area definita pulita” per preservare la sicurezza degli operatori e dell’ambiente circostante dell’ospedale.

L’ospedale, che fa capo al Comando Logistico dell’Esercito e al Comando di Sanità e Veterinaria dell’Esercito, è operativo già da oggi, ed è in attesa che vengano trasferiti  i primi infettati da Covid-19 che necessitano di cure in isolamento.

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Coronavirus, impegno delle Forze Armate e le misure precauzionali a tutela del Paese

Ministro Difesa Lorenzo GueriniRoma, 26 febbraio 2020 – Il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, sta seguendo costantemente l’evoluzione della questione Coronavirus. Al momento sono impegnati e coinvolti nelle misure di contrasto dell’emergenza sanitaria circa 500 uomini delle Forze Armate, che operano in supporto alla popolazione in attuazione di una attività inter-dicasteriale di condivisione delle informazioni e collaborazione il cui obiettivo è dare una unica risposta efficace del sistema Paese.

Il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, ha identificato il Comando Operativo di vertice Interforze (COI – Difesa) di Centocelle quale referente unico per la gestione dell’emergenza sanitaria in sinergia con tutte le Forze Armate e in coordinamento con il dipartimento della Protezione Civile, Ministero Affari Esteri e della Salute.

Le Forze Armate italiane sono state impegnate dal primo giorno dell’emergenza Covid, inizialmente per il rientro dei connazionali da Wuhan, con i voli dell’Aeronautica Militare, anche in Alto Bio-Contenimento per lo studente 17enne di Grado, successivamente per il rimpatrio degli italiani che si trovavano sulla nave Diamond Princess nella baia di Fukuyama.

Oltre al rientro in Patria dei connazionali, è stato generato un dispositivo interforze di accoglimento e sorveglianza sanitaria, che ha permesso una gestione sicura dei cittadini e un accurato controllo del loro stato di salute. Le operazioni sono state condotte in coordinamento con l’ospedale Spallanzani, con gli specialisti del Ministero della Salute, il Policlinico militare Celio e le strutture dell’Aeronautica Militare. La successiva permanenza in osservazione è stata garantita presso il Centro Olimpico dell’Esercito della Cecchignola che ha ospitato prima i 52 connazionali rientrati da Wuhan e successivamente i 19 rientrati dal Giappone.

La forte sinergia tra i Ministeri Difesa, Esteri, Salute e ProCiv continua ininterrottamente ormai da più di un mese. Con i primi casi di contagio verificati nel Nord Italia le Forze Armate hanno messo a disposizione, per una eventuale sorveglianza sanitaria, infrastrutture militari distribuite lungo tutta la penisola dalla Val D’Aosta alla Sicilia con più di 5000 posti letto.

Il COI ha implementato una Sala Operativa (H24/7 su 7) dedicata all’Emergenza che ha coordinato tutti i trasferimenti dei connazionali dall’estero e attualmente gestisce e condivide le informazioni di interesse con gli altri dicasteri; il COI, inoltre, monitora la situazione dei militari italiani in tutti le missioni e operazioni nazionali e internazionali, impartendo, a tutela del personale specifiche misure precauzionali.

Al momento saranno limitati al minimo indispensabile i movimenti in ambito nazionale e da e per i teatri operativi: eventuale personale che dovrà essere impiegato in missione, sarà sottoposto a capillare controllo sanitario in linea con il DL del 23 febbraio 2020 “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza da COVID-19”.

Per quanto riguarda le attività nazionali nelle aree interessate a casi di contagio, verranno impiegati, ove possibile, militari già in servizio presso le citate aree ed equipaggiati con gli opportuni dispositivi di protezione individuale.

Tutti gli enti e comandi delle Forze Armate sul territorio nazionale implementeranno rispettosamente il decalogo pubblicato dal Ministero della Salute e limiteranno all’essenziale tutti gli eventi nazionali di carattere non operativo.

Le Forze Armate sono una #ForzaperilPaese a tutela del cittadino e del personale in servizio in Italia e all’estero.

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Emergenza sanitaria, misure protettive individuali per i militari impegnati nell’operazione Strade Sicure

EMERGENZA SANITARIA: CONTINUA IL concorso ED IL LAVORO DELLE FORZE ARMATE CHE OPERANO ADOTTANDO MISURE PROTETTIVE INDIVIDUALI

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Roma, 23 febbraio 2020 – Continua il concorso ed il lavoro delle Forze Armate che operano adottando misure protettive individuali. In aderenza alle direttive del Ministero della Salute, le Forze Armate hanno diramato, nei giorni scorsi, a tutto il personale le linee guida sul comportamento che gli operatori a contatto con il pubblico devono tenere nell’ambito dell’attuale situazione sanitaria sul territorio nazionale.

Pertanto lo Stato Maggiore Difesa precisa che le direttive sono tese all’adozione di comuni misure preventive delle malattie trasmesse per via respiratoria.

In particolare, nel caso in cui un operatore venga a contatto con personale sospetto, si provvederà ad avvisare i servizi sanitari segnalando che si tratta di caso di possibile coronavirus.

A tal proposito, il Comando delle Forze operative dell’Esercito ha diramato una direttiva del Ministero degli interni, datata ieri, per integrare quanto già comunicato sulle misure protettive individuali che devono essere adottate dal personale impegnato nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure”.

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Rientrati oggi 19 connazionali dal Giappone con KC-767A dell’Aeronautica Militare, supporto di equipe medica interforze a terra

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Roma, 22 febbraio 2020 – Questa mattina alle ore 06.37 circa presso l’aeroporto militare di Pratica di Mare è atterrato il velivolo KC-767A del 14° Stormo dell’Aeronautica Militare, proveniente da Tokio Haneda (Giappone) partito alle 14.34, ora italiana del 21 febbraio.

Il volo ha trasportato 37 passeggeri tra nazionali ed internazionali. Pertanto, prima di atterrare all’aeroporto di Pratica di Mare, il volo dell’Aeronautica Militare ha fatto scalo a Tegel (Berlino) il 22 febbraio alle 02.19 locali, facendo sbarcare 15 passeggeri di altre nazionalità. Successivamente il volo è atterrato in Italia con 19 italiani e 3  cittadini di altra provenienza. Una volta atterrati, i 19 italiani dopo i primi screening medici da parte del team sanitario, composto da medici e infermieri della Marina Militare e della Aeronautica Militare e personale specializzato dell’Ospedale Spallanzani, sono stati trasportati e sottoposti ad un periodo di osservazione presso il Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito presso la città militare della Cecchignola.

Questo volo, come i precedenti tre avvenuti il 02, il 09 e il 14 febbraio, è stato realizzato in coordinamento con la protezione civile e con gli altri dicasteri per il tramite del Comando Operativo di Vertice Interforze per assicurare il rientro dei cittadini italiani bloccati a Wuhan, la città cinese maggiormente colpita dall’emergenza sanitaria legata alla diffusione del nuovo coronavirus. A bordo dei velivoli militari è stato impiegato personale medico, infermieri e adeguato equipaggiamento sanitario per fronteggiare possibili casi di infezione e per garantire un trasporto sicuro.

Il primo volo, avvenuto il 2 febbraio scorso con un KC767A in dotazione al 14º Stormo dell’Aeronautica Militare, ha riportato in patria i primi 56 italiani che si trovavano nella citta di Wuhan, poi lo scorso 9 febbraio è decollato da Brize Norton (Inghilterra) con 8 italiani ed infine lo scorso 14 febbraio il rientro in Italia da Wuhan si è concluso con l’ultimo dei nostri connazionali.

 

Esercito

Allestito presso il Centro Olimpico Sportivo dell’Esercito:

  • 18 camere singole
  • 4 doppie
  • 5 triple
  • 3 quintuple per i connazionali rimpatriati;

Presidio sanitario composto da  

  • 1 Ufficiale medico,
  • 2 Sottufficiali infermieri
  • 1 operatore sanitario.

Presso l’ospedale militare del Celio sono stati predisposti:  

  • 1 Camera Singola
  • 2 doppie
  • 1 tripla.

Presidio sanitario composto da 

  • 1 Ufficiale medico
  • 2 Sottufficiali infermieri
  • 1 operatore sanitario;

L’Esercito ha messo a disposizione 2 ambulanze sempre presenti  presso le due strutture militari.

Inoltre vengono assicurati i  servizi essenziali quali catering anche per intolleranti, servizio di sanificazione, lavatrici ed asciugatrici oltre a tutto il materiale per l’igiene personale.

 

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Emergenza terremoto Albania: le Forze Armate italiane a supporto della popolazione albanese

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Roma, 27 novembre 2019 – In seguito alla forte scossa di terremoto verificatasi la scorsa notte a Durazzo, la Difesa, rispondendo alle richieste della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha immediatamente messo a disposizione assetti delle Forze Armate:

  • n. 12 mezzi ruotati per trasporto persone con circa 25 unità,
  • un elicottero CH-47 dell’Esercito,
  • un aereo C-130, un velivolo P180,
  • un elicottero UH139 dell’Aeronautica Militare.

Questi mezzi servono per il trasporto in Albania di assetti della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco. Anche la Marina Militare ha predisposto un’unità navale ed un elicottero da impiegare a supporto delle attività.

Le Forze Armate con le loro specificità sono in grado di operare prontamente in ambito nazionale ed internazionale, in sinergia con gli altri Dicasteri e Organizzazioni del “Sistema Paese”, in caso di pubbliche calamità e in casi di straordinaria necessità ed urgenza in favore della popolazione.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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