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Ungheria, passaggio di consegne per il contingente italiano, subentra la brigata alpina Julia

Il generale Francesco Paolo Figliuolo ha presieduto il formale avvicendamento tra il personale della Brigata Alpina Taurinense e quello della Julia in Ungheria


Veszprem (Ungheria), 15 febbraio 2023 – Il contingente italiano su base Brigata Alpina Taurinense, inquadrato da sette mesi nel Battlegroup della NATO schierato sul fianco sud-orientale dell’Alleanza Atlantica per l’Operazione Enhanced Vigilance Activity (eVA), è stato formalmente avvicendato dal Contingente subentrante, composto da circa 260 militari della Brigata Alpina Julia.

La cosiddetta Transfer of Autority (ToA) ceremony è stata presieduta dal Comandante Operativo di Vertice Interforze generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo. Molte le autorità civili e militari presenti, tra le quali l’ambasciatore d’Italia in Ungheria Manuel Jacoangeli, il vicecomandante delle Forze Armate ungheresi generale Zsolt Sandor, il comandante della Taurinense generale di brigata Nicola Piasente e tutti i comandanti dei contingenti dei Paesi Alleati che contribuiscono al NATO eVA Battlegroup.

“Questa missione”, ha detto il generale Figliuolo, “è stata avviata sette mesi fa con il chiaro intento di dare una risposta immediata ed efficace a una minaccia che, dal 24 febbraio dell’anno scorso, incombe su quei valori di libertà e di democrazia che oggi sono messi in discussione come mai è stato fatto di recente sul nostro continente. Quando rientrerete in Italia, dai vostri cari, dalle vostre famiglie, dai vostri colleghi che vi attendono in Patria, siate orgogliosi e consapevoli di avere svolto al meglio il vostro dovere”.

Il passaggio simbolico della drappella del contingente dal tenente colonnello Fortunato Sion al parigrado Massimiliano Careddu ha sancito di fatto l’avvicendamento tra i due contingenti alpini.

Molti i risultati operativi raggiunti dal personale della Taurinense nel corso dei sette mesi di operazione. Dal luglio 2022 sono state condotte 145 attività addestrative interforze e multinazionali, fianco a fianco con gli alleati ungheresi, statunitensi e croati presenti in area di operazioni.

Importante anche lo sforzo logistico sostenuto dal primo contingente italiano in Ungheria nel corso del mandato. Gli Alpini della Taurinense hanno realizzato in una sola settimana le strutture campali che hanno accolto i 260 uomini e donne del contingente nazionale, apportando nei mesi continui miglioramenti all’accampamento. Più di 700 sono stati gli interventi correttivi e manutentivi sui principali sistemi d’arma e apparati radio e sugli oltre 100 veicoli da combattimento in dotazione.

Il personale della Taurinense, in particolare del 3° reggimento alpini, del 1° artiglieria da montagna, del Nizza Cavalleria (1°) e del 32° guastatori, rientrerà nei prossimi giorni nelle rispettive sedi stanziali.

Alle unità della Julia, con uomini e donne dell’8° Reggimento Alpini, del 3° Artiglieria da Montagna, del Piemonte Cavalleria (2°) e del 2° genio guastatori, spetta ora il compito di proseguire con le attività operative e addestrative sul fianco est dell’Alleanza.

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APPROFONDIMENTO
La presenza avanzata della NATO in Slovacchia, Bulgaria, Romania e Ungheria è costituita dallo schieramento di gruppi tattici multinazionali, ciascuno guidato da una Framework Nation complementari alle forze dei Paesi ospitanti.

In risposta all’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, infatti, gli Alleati hanno attivato i piani di difesa della NATO e dispiegato migliaia di truppe supplementari da entrambe le sponde dell’Atlantico. Oltre 40.000 truppe, insieme a significativi mezzi aerei e navali, sono ora sotto il diretto comando della NATO nella parte orientale dell’Alleanza, supportate da altre centinaia di migliaia di truppe provenienti dai dispiegamenti nazionali degli Alleati.

La NATO ha rapidamente istituito quattro nuovi gruppi tattici multinazionali in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia, oltre ai gruppi tattici già esistenti in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia. Gli otto gruppi tattici si estendono lungo tutto il fianco orientale della NATO, dal Mar Baltico a nord al Mar Nero a sud. Inoltre, al Vertice di Madrid del giugno 2022, gli alleati hanno concordato un cambiamento fondamentale nella deterrenza e nella difesa della NATO. Ciò include il rafforzamento delle difese avanzate, il potenziamento dei gruppi tattici nella parte orientale dell’Alleanza fino al livello di brigata, la trasformazione della Forza di risposta della NATO e l’aumento del numero di forze ad alta prontezza a ben oltre 300.000 unità.

Tutte le attività operative e addestrative condotte dalle Forze Armate Italiane sul fianco orientale della NATO sono disposte dal capo di Stato Maggiore della Difesa e svolte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI).

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Esercitazione “Brave Warrior 2022”, il contingente italiano in Ungheria raggiunge la piena capacità operativa

Il generale Figliuolo in visita a Varpalota al NATO eVA Battlegroup, impegnato nell’esercitazione multinazionale “Brave Warrior 2022”

Un momento della visita al contingente

Varpalota (Ungheria), 30 settembre 2022 – Si conclude oggi, dopo due intense settimane di attività addestrative, l’esercitazione denominata “Brave Warrior 2022”, in cui sono stati impegnati i contingenti militari di 5 Paesi della NATO che complessivamente hanno schierato oltre 1.200 tra uomini e donne e 300 veicoli da combattimento. Tra questi anche il contingente italiano, composto da 260 appartenenti alle Truppe Alpine dell’Esercito, in particolare alla Brigata Alpina “Taurinense”, inquadrato nella missione enhanced Vigilance Activity della NATO.

Presenti numerosi vertici militari dei Paesi NATO, tra i quali il Comandante Operativo di Vertice Interforze, generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo e il comandante del Joint Force Command NATO di Brunssum, generale di corpo d’armata Guglielmo Luigi Miglietta.

Il generale Figliuolo, nel suo indirizzo di saluto ai militari italiani, ha evidenziato l’importanza della presenza militare in territorio ungherese. “Siamo qui, insieme ai nostri alleati, perché siamo parte integrante di una difesa rafforzata sul fianco est della NATO, decisa in seguito al recente vertice di Madrid e che oggi vede oltre 40.000 uomini e donne sotto il diretto controllo dell’Alleanza Atlantica, con un dispositivo che conta oltre 300.000 unità. Facciamo parte di una presenza militare che vede truppe NATO schierate non solo in Ungheria, ma anche in Slovacchia, Bulgaria e Romania. A questa presenza, si aggiungono i gruppi tattici già esistenti in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia, dove opera la Task Force Air italiana “White Eagle”. Pensiamo poi alle attività di sorveglianza marittima, che vedono impiegata tutta la flotta italiana con attività di ombreggiamento e di sorveglianza sui sottomarini russi.” 

Il generale Figliuolo visita il campo base italiano

Il comandante, ricordando che il prossimo 15 ottobre verrà celebrato il 150° anniversario della costituzione del Corpo degli Alpini, ha poi aggiunto: “Consentitemi di dire che è un orgoglio personale vedere impegnati in questo sforzo collettivo voi alpini della Brigata Taurinense, unità che ho avuto il privilegio di guidare tra il 2010 e il 2011. Non è un caso che in una missione particolare come questa sia stata scelta proprio un’unità delle Truppe Alpine dell’Esercito, a riprova della versatilità e della resilienza di un Corpo che ha scritto pagine gloriose della storia nazionale e militare, con un impiego che va dal deserto ai territori montani e artici, ai quali siamo più votati, fino alla pianura ungherese. Inoltre, voi siete portatori di quelli che sono gli stessi valori della NATO, valori che esaltano la coesione e la solidarietà e che fanno di voi un baluardo a difesa della democrazia e della libertà.”

Nel corso delle ultime due settimane, gli alpini della Taurinense hanno condotto numerose attività addestrative, fianco a fianco con le unità alleate presenti in area di operazioni. Negli ultimi tre giorni sono state condotte attività tattiche difensive e offensive a fuoco che hanno interessato l’intero Battlegroup e durante le quali è stata esercitata la capacità di rallentare, bloccare e rispondere con un contrattacco a un’azione nemica.

Impiegate nella “Brave Warrior” tutte le componenti italiane facenti parte del Battlegroup, dai plotoni fucilieri che muovono a bordo dei VTLM “Lince” e dei BV206 (veicolo tattico a elevata mobilità tipico delle Truppe Alpine), sino alle unità pesanti di cavalleria su Blindo “Centauro”. Le squadre controcarri dotate di sistema missili “Spike” a lungo raggio, insieme plotoni mortai pesanti “Thomson” da 120mm e ai nuclei tiratori scelti, hanno invece supportato la manovra amica in tutte le fasi dell’esercitazione. Per garantire inoltre la funzione di supporto al combattimento, l’artiglieria da montagna ha schierato obici FH70, mentre le unità del Genio Alpino i VTMM (veicolo tattico medio multiruolo) in assetto Route Clearance. Non è mancato infine l’intervento del team JTAC (Joint Terminal Attack Controller) deputato alla gestione del fuoco aereo.

Altra fondamentale capacità espressa dal contingente Italiano è stata quella del sostegno logistico, che ha garantito, durante tutte le fasi dell’esercitazione, di giorno come di notte, il rifornimento di carburante, viveri e munizioni alle truppe schierate, i recuperi di veicoli alleati resisi inefficienti e gli sgomberi di eventuale personale infortunato. Tutto questo in piena aderenza al principio di interoperabilità tra le unità di diversi Paesi facenti parte del Battlegroup.

Il raggiungimento della piena capacità operativa non è che il punto di partenza per il battlegroup NATO dislocato in Ungheria. Le attività addestrative e operative continueranno nel corso dei prossimi mesi, permettendo di  accrescere sempre di più la capacità di combattimento di tutte le componenti.

La conclusione della “Brave Warrior” sancisce il raggiungimento della full operational capability da parte dell’eVA Battlegroup, che da oggi passa sotto il comando diretto della NATO, con la missione di garantire la deterrenza e la difesa sul fianco sud-est dell’Alleanza Atlantica.

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Per ulteriori informazioni sul Comando Operativo di Vertice Interforze, visitate il sito Il Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) – Difesa.it

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Fonte e immagini: Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI)


Difesa, si è concluso il dispiegamento del contingente italiano in Ungheria

Roma, 02 agosto 2022 – Si è concluso il dispiegamento di oltre 250 tra uomini e donne delle truppe alpine dell’Esercito Italiano, che contribuiranno alla costituzione di uno dei nuovi quattro battlegroup della NATO, schierati sul fianco sud-est dell’Alleanza Atlantica nell’ambito dell’operazione denominata Enhanced Vigilance Activity (eVA).

Il contingente italiano, che opererà sotto comando ungherese, è su Brigata Alpina Taurinense con personale del 3° reggimento Alpini, del 1° reggimento Artiglieria Terrestre, del reggimento Nizza Cavalleria (1°) e del 32° reggimento Genio Guastatori.

Tutti i reparti coinvolti nell’operazione eVA provengono da un intenso ciclo addestrativo che li ha visti partecipare, solo nell’ultimo semestre, alle esercitazioni “Volpe Bianca 22” nell’alta Val di Susa nel mese di marzo, “Cold Response 22”  in Norvegia nel mese di aprile, “Maurin 22” nell’alta Valle Maira nel mese di maggio e “Candelo 22” nella baraggia biellese nel mese di giugno, senza contare il continuo addestramento di specialità a vivere, muovere e combattere in montagna.

Con l’adesione all’iniziativa eVA dopo il previsto iter autorizzativo parlamentare, l’Italia si conferma tra le principali contributrici al rafforzamento della postura di deterrenza e difesa della NATO sul fianco Est.

Tutte le attività operative e addestrative condotte dalle Forze Armate italiane sul fianco sud-orientale della NATO sono disposte dal capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone,  e svolte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comado Operativo di Vertice Interforze (COVI).

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Fonte e immagini
: Stato Maggiore Della difesa


Libano, cambio al comando del contingente italiano di UNIFIL, la bgt alpina “Taurinense” è subentrata alla bgt Sassari

Shama (Libano), 4 febbraio 2021 – Cambio al comando dell’operazione “Leonte” nell’ambito della missione UNIFIL. La brigata alpina “Taurinense” è subentrata alla brigata Sassari, con il passaggio di consegne tra il comandante della “Sassari”, generale di brigata Andrea Di Stasio, e il comandante della “Taurinense”, generale di brigata Davide Scalabrin.
La cerimonia si è svolta nella base “Millevoi” di Shama nel corso di una cerimonia presieduta dal capo missione e comandante di UNIFIL, generale di divisione Stefano Del Col, con la partecipazione dell’ambasciatrice d’Italia in Libano Nicoletta Bombardiere, del capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore Farina, e di autorità civili e militari libanesi.
La missione UNIFIL è la Forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Libano del Sud.

Il generale Salvatore Farina, dopo aver portato alle autorità presenti il saluto del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, e del capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, nel suo intervento ha tracciato un bilancio dei sei mesi di mandato del contingente multinazionale a guida Brigata “Sassari”, elogiandone “L’eccezionale lavoro svolto per il conseguimento degli obiettivi nel corso della missione che, nonostante il COVID, è stata assolta al meglio, fornendo assistenza e sostegno alle forze armate e al popolo libanese” e sottolineando lo storico legame tra l’Italia  e il Libano, “al quale, con fierezza, siamo legati sin dai tempi della prima missione di pace istituita nel 1978”.

Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha poi evidenziato “L’efficacia dell’intervento negli attimi immediatamente successivi alla tragica esplosione al porto di Beirut del 4 agosto”, quando un convoglio del contingente italiano, in coordinazione con il Comando Operativo di vertice Interforze , è entrato a Beirut per soccorrere il personale italiano e delle Nazioni Unite e, in un secondo momento, per supportare le forze armate libanesi nelle operazioni di pulizia e di rimozione delle macerie accumulatesi nell’area del porto e in altre zone della capitale. Il generale Farina, inoltre, ha posto l’accento sull’importanza del lavoro svolto al fianco delle Forze Armate libanesi (LAF). “Se tutti insieme, peacekeepers dell’Onu e Forze Armate libanesi, continueranno a lavorare insieme, potranno vincere ogni sfida per assicurare pace, stabilità e progresso a questo meraviglioso paese”. Il capo di SME si è poi rivolto gli alpini della “Taurinense”, esortandoli a proseguire sul solco tracciato dai precedenti contingenti e a dare prova della peculiarità della via italiana nelle operazioni di peacekeeping, “condotte con equilibrio, professionalità, imparzialità, diplomazia, efficacia, credibilità e rispetto. Il consolidato successo della missione UNIFIL”, ha concluso Farina, “lo si deve alla dedizione, al sacrificio, al senso del dovere e della responsabilità di ciascun peacekeeper, ma soprattutto alla straordinaria capacità di dialogo e di interazione dei militari italiani con tutte le componenti della società presenti nel variegato mosaico libanese”. Apprezzamento e gratitudine agli uomini e alle donne del settore Ovest di UNIFIL per i “risultati ottenuti sul campo”, sono stati espressi dal capo missione e comandante di UNIFIL.

Quanto alla “situazione fragile” che regna nel Libano meridionale, “Considerando il delicato contesto politico, economico e sociale aggravatosi ulteriormente a causa dell’emergenza sanitaria in corso”, il generale Del Col ha definito “straordinari” i progressi della missione nel “Paese dei cedri”, grazie anche al ruolo giocato dai peacekeepers italiani nel garantire, con imparzialità e trasparenza, il monitoraggio della cessazione delle ostilità e la cooperazione strategica con le forze armate libanesi per la sicurezza e la stabilità dell’area, soprattutto lungo la “blue line”, la linea di demarcazione che separa il Libano da Israele. “A ciò si aggiunge la ricerca costante del consenso unanime della popolazione locale mediante la realizzazione di progetti di cooperazione civile-militare”, ha detto Del Col, nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e della risoluzione 2539 dello scorso 28 agosto che, oltre a rinnovare per un altro anno il mandato di UNIFIL, “ha gettato le basi per un’ulteriore sinergia tra la missione e le parti verso gli obiettivi del mandato”. Facendo riferimento al dinamismo e alla complessità degli interventi di cooperazione civile-militare realizzati a favore della popolazione, il generale Del Col ha sottolineato i tratti distintivi della missione della Brigata “Sassari”, “caratterizzata dall’azione di contrasto all’emergenza COVID nell’area di responsabilità, con un’attenzione particolare al supporto delle strutture pubbliche e al sostegno della microeconomia nel territorio attraverso lo sviluppo di progetti che hanno favorito l’avvio di un circolo virtuoso di self-sustainability building, utile a affrontare la difficile crisi economica che sta attraversando il paese”.

Il successo della missione è stato riconosciuto anche dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, che in un messaggio inviato al generale Del Col ha evidenziato “L’assoluto equilibrio raggiunto dai “caschi blu” tra l’emergenza pandemica, l’assolvimento del mandato e andando anche oltre il mandato di UNIFIL, con l’assistenza alle forze armate libanesi a seguito dell’esplosione al porto di Beirut”. Prima della cerimonia, posizionato nello spazio verde di fronte al quartier generale della base, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha inaugurato un monumento raffigurante una croce e una mezzaluna, a ricordo dell’incontro interreligioso dal titolo “Un cammino comune verso la pace perpetua”, tenutosi a ottobre nella base di Shama, che ha visto riuniti attorno a un tavolo i rappresentanti delle principali religioni monoteiste presenti nel Sud del Libano.

La Brigata alpina “Taurinense”, alla sua seconda missione in Libano con i colori delle Nazioni Unite, assume il comando del settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3.800 “caschi blu” di 16 dei 45 paesi contributori alla missione UNIFIL. Del contingente multinazionale fanno parte 1.000 militari italiani, 800 dei quali appartenenti alla Brigata alpina “Taurinense”.

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Afghanistan: terminati i corsi a favore delle Forze di Sicurezza afghane

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Herat, 23 agosto 2019 – Conclusi due corsi nel settore “operativo” e di “staff”, a cura degli istruttori militari italiani della missione in Afghanistan a favore delle Forze di Sicurezza afghane. I corsi a favore delle Afghan National Defence e Security Forces (ANDSF) si sono conclusi in questa settimana al Train Advise Assist Command West (TAAC-W) di Herat.

Le attività di specializzazione svolte, “Photo e Video Editing” e “Mountain Warfare”, caratterizzano la capacità del TAAC-W di proporre un’ampia gamma formativa di corsi in grado di incrementare la preparazione, in molteplici settori, delle Forze di Sicurezza afghane.

Il corso di “Photo e Video Editing” è stato rivolto agli addetti alla pubblica informazione (P.I.) e comunicazione operativa del 207° corpo d’armata dell’Afghan National Army (A.N.A.) e dell’Afghan National Police (A.N.P.) di Herat. Organizzato e condotto dalla Cellula P.I. del TAAC-W, è stato aperto anche ad alcune giornaliste locali per incentivare i progetti mirati all’integrazione delle donne afghane nelle Istituzioni e nella società, e per agevolare e consolidare il network fra addetti al settore della comunicazione.

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Il “Mountain Warfare Course”, alla sua seconda edizione annuale, entra a pieno titolo fra i corsi di eccellenza che il contingente italiano sviluppa a favore del personale militare afghano. Si tratta di un corso intensivo di quattro settimane, tenuto da istruttori dell’Esercito Italiano provenienti dal Centro Addestramento Alpino e dalle Brigate alpine “Julia” e “Taurinense”. Lo scopo è quello di specializzare i militari afghani nel muoversi, sopravvivere e combattere in ambiente montano. Tale capacità è fondamentale per chi opera in Afghanistan, area geografica caratterizzata da un territorio prevalentemente montuoso con vette che, nella parte orientale, sfiorano i 5000 metri e altopiani, come quello di Herat, a circa 1000 metri di altitudine.

Il Contingente italiano a guida Brigata di cavalleria “Pozzuolo del Friuli” – ha creato un sistema addestrativo molto apprezzato, ottimizzando capacità, tempo e spazi a disposizione, attraverso la riqualifica e l’impiego di strutture già esistenti e svolgendo attività di altissima valenza operativa.

La missione in Afghanistan Resolute Support, è composta da militari di 41 nazioni, con lo scopo di contribuire all’addestramento, all’assistenza e alla consulenza a favore delle Istituzioni e delle Forze di Sicurezza locali al fine di facilitare le condizioni per la creazione di uno stato di diritto, Istituzioni credibili e trasparenti e soprattutto, Forze di Sicurezza autonome e ben equipaggiate. Questo percorso sta portando le Forze di Sicurezza afghane ad assumere il compito di garantire la sicurezza del Paese e dei propri connazionali.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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La fanfara della Brigata Taurinense si esibisce in Kosovo

Belo Polje (Kosovo), 6 agosto 2015 – Nella settimana che segna il cambio al comando della missione KFOR, i musicisti con le stellette hanno tenuto una serie di concerti nelle principali città kosovare.

La Fanfara della Brigata Taurinense è giunta in Kosovo per eseguire dal vivo le note che accompagneranno la cerimonia di avvicendamento al comando della missione KFOR. L’occasione ha permesso ai musicisti alpini di esibirsi in diversi concerti nelle principali città kosovare, tra cui Pec/Peja, sede del comando a guida italiana responsabile dell’intero settore occidentale.

Il programma ha dedicato due giornate alla municipalità in cui il legame con il contingente italiano è particolarmente  sentito. Il giorno 02 agosto l’esibizione è avvenuta all’interno della Base “Villaggio Italia” dove i militari italiani, insieme a sloveni, austriaci e moldavi hanno potuto ascoltare il repertorio musicale che spazia dalla musica leggera ai brani sinfonici, senza dimenticare i grandi classici nazionali. Il giorno successivo è stata la piazza principale della città a fare da scenario alle melodie della Fanfara. Alla presenza del comandante del Multinational Battle Group West, colonnello Ciro Forte e del sindaco, sig. Gazmend Muhaxheri, i musicisti hanno riscosso il pieno apprezzamento dei cittadini e delle autorità locali intervenute.

La manifestazione musicale ha riservato altre due tappe al complesso bandistico. La prima presso Pristina, la principale città del Kosovo e l’altra a Gracanica,  una municipalità a maggioranza serba.

Prima di rientrare alla caserma “Monte Grappa” di Torino, la Fanfara si esibirà durante la cerimonia di avvicendamento alla guida delle Forze Nato in Kosovo, affidata nuovamente ad un comandante italiano. Il giorno 07 agosto, presso la base militare che ospita il comando della Missione in Kosovo, il generale di divisione Francesco Paolo Figliuolo cederà dopo 11 mesi il comando al generale di divisione Guglielmo Luigi Miglietta.

La Fanfara della Brigata Alpina Taurinense, diretta dal Maestro Marco Calandri, non è nuova a esibizioni di questo tipo all’estero. Oltre ad aver partecipato a numerose manifestazioni musicali in vari paesi europei, si è esibita anche per il natale a Sarajevo nel 1997 ed ancora in Bosnia nel 2000. I concerti di questi giorni rinnovano la tradizione iniziata già lo scorso anno da bande musicali dell’Esercito Italiano, le cui note servono a rafforzare il connubio che i nostri soldati hanno saputo creare con la popolazione locale, operando sempre con imparzialità per garantire una pace stabile e duratura in Kosovo.

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Fonte e immagini: Ministero della Difesa

 


Militari della brigata Taurinense contribuiscono ad un sequestro di droga a Torino

Torino, 16 dicembre 2014 – Una pattuglia dell’Esercito impiegata nell’operazione Strade Sicure ha contribuito ad un sequestro di droga. Nei giorni scorsi, i militari del raggruppamento Piemonte-Liguria, in collaborazione con le forze dell’ordine, hanno effettuato un sequestro di droga nella zona di Porta Palazzo, nella città di Torino.

I militari della brigata alpina Taurinense, intervenuti nell’ambito dei quotidiani controlli sul territorio, hanno individuato due giovani che a seguito di un controllo, dopo essere risultati sprovvisti di documenti, sono stati trovati in possesso di due involucri contenenti due differenti tipologie di sostanze stupefacenti.

I militari dell’esercito, dall’agosto 2008, partecipano all’Operazione “Strade Sicure” in concorso e congiuntamente alle Forze dell’Ordine a garanzia della sicurezza e prevenzione della microcriminalità in numerose città italiane.

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Fonte: Stato Maggiore dell'Esercito

Genova: trovato un arsenale della 2 guerra mondiale in un giardino privato

Davagna (GE), 21 luglio 2014 – Venerdì scorso sono stati rinvenuti 85 ordigni, 2 mitragliatrici e numerosi caricatori della seconda guerra mondiale, in buone condizioni e dal potenziale distruttivo intatto, in un giardino privato a Davagna (GE) dagli specialisti del 32° Reggimento genio della Brigata Alpina Taurinense.
Erano stati segnalati solo due razzi e qualche caricatore, riemersi dal terreno durante dei lavori di scavo, ma gli specialisti dell’Esercito, intervenuti su richiesta della Prefettura di Genova, hanno scoperto un piccolo arsenale; un nascondiglio probabilmente partigiano che celava 29 bombe a mano DZE39, 56 razzi controcarro M6, 2 mitragliatrici e più di 5000 cartucce, tutto di fabbricazione statunitense.
Sono occorsi due giorni di lavoro per rimuovere in sicurezza il materiale, valutare la pericolosità di ogni singolo artifizio e trasportarlo presso la cava di Camaldoli (Forte Ratti), dove è stata individuata un’area idonea a distruggerlo per brillamento.
Per gli specialisti della Brigata Alpina Taurinense – che vantano una preziosa esperienza maturata anche nelle missioni all’estero – si tratta del 72° intervento dall’inizio dell’anno nell’ambito della bonifica del territorio da residuati bellici in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

Il 32° Reggimento genio guastatori costituisce la risorsa dedicata alla mobilità, contro mobilità, schieramento e supporto al combattimento della Taurinense; interviene quando richiesto in attività a supporto della popolazione in caso di calamità naturale ed è una delle 12 unità dall’Arma del Genio che hanno l’incarico esclusivo di bonificare il territorio nazionale dai numerosi residuati bellici ancora esistenti e pericolosi La Forza Armata grazie alla capacità “dual-role” dei propri reparti genio, oltre all’impiego operativo nelle missioni internazionali, è in grado d’intervenire nei casi di pubbliche calamità ed utilità, in ogni momento, su tutto il territorio italiano a supporto della comunità nazionale.

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Fonte e immagini: Comando per la formazione, specializzazione e dottrina dell’Esercito


Il generale Bernardini in visita al 1° reggimento artiglieria da montagna

Fossano (CN), 28 maggio 2014 – Il comandante delle forze operative terrestri, il generale di corpo d’armata Roberto Bernardini, ha visitato oggi il 1° reggimento artiglieria da montagna nella caserma Perotti.

Il generale dopo essere stato accolto dal comandante della brigata alpina taurinense, il generale di brigata Massimo Panizzi, e dal comandante del reggimento colonnello Davide Scalabrin, ha reso omaggio alla bandiera di guerra del reparto decorata di medaglia d’oro al valor militare,  medaglia d’argento al valor civile e della medaglia di bronzo al merito della Croce Rossa.

La visita è proseguita con un briefing illustrativo sulle attività del reparto ed un sopralluogo alle infrastrutture.

Il generale Bernardini, a conclusione della sua visita, si è complimentato con i militari del reggimento per l’elevato livello di professionalità che caratterizza il reparto, impegnato in Patria anche nell’operazione Strade Sicure, spronando a operare con sempre maggiore impegno, serietà e determinazione al fine di perseguire gli obiettivi delle Forze Operative Terrestri.

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Fonte: Forze Operative Terrestri
Foto: © Forze Operative Terrestri


Porto di Genova: gli artificieri del 32° reggimento genio rimuovono bomba da una tonnellata

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Gli artificieri del 32° Reggimento Genio della Brigata Alpina Taurinense hanno rimosso ieri una bomba d’aereo tedesca da 1000 kg che il 18 febbraio era stata ritrovata nel porto di Genova, a calata Tripoli. 

Le operazioni sono iniziate alle 7 del mattino e si sono protratte per oltre quattro ore.
Per garantire la sicurezza di persone e infrastrutture, limitando al minimo i disagi dovuti alle precauzioni di sgombero, gli artificieri dell’Esercito hanno provveduto dapprima a svuotare integralmente la bomba con un getto d’acqua a forte pressione, recuperando l’esplosivo che è stato in seguito bruciato presso l’ex cava di Forte Ratti a Quezzi, nei pressi di Genova.
Il residuato bellico risalente alla II Guerra Mondiale era stato accidentalmente portato alla luce da un escavatore impegnato in lavori di stabilizzazione del terreno.
L’urto accidentale del macchinario, anche grazie all’assenza dei previsti congegni d’innesco, aveva causato solo la parziale deflagrazione dell’ordigno.
Per gli specialisti del 32° reggimento genio, organizzati in team di pronto intervento denominati EOD (sigla inglese che sta per Explosive Ordnance Disposal, cioè bonifica ordigni esplosivi) si tratta dell’intervento numero 17 dall’inizio dell’anno nella propria area di competenza, che racchiude Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta.
Il 32° Reggimento Genio Guastatori, con sede a Torino, costituisce la risorsa dedicata alla mobilità, contro-mobilità, schieramento e supporto al combattimento della Brigata Alpina Taurinense; interviene quando richiesto in attività a supporto della popolazione in caso di calamità naturale ed è una delle 12 unità dall’Arma del Genio che hanno l’incarico esclusivo di bonificare il territorio nazionale dai numerosi residuati bellici ancora esistenti e pericolosi.
Si tratta di un’attività particolarmente delicata pianificata di concerto con le competenti prefetture dal Comando Forze di Difesa Interregionale Nord con sede a Padova e diretto dal Generale di Corpo d’Armata Bruno Stano.

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Fonte: Comando delle Forze Operative Terrestri
Foto: © Comando delle Forze Operative Terrestri


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