Archivi del mese: febbraio 2018

Somalia: forze armate italiane donano medicinali alla clinica infantile di Mogadiscio

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Mogadiscio (Somalia), 27 febbraio 2018 – A seguito del tragico attentato avvenuto lo scorso 23 Febbraio 2018 a Mogadiscio, i militari italiani della cellula CIMIC (Cooperazione Civile Militare) dell’Italian National Support Element (NSE) della missione EUTM Somalia (European Union Training Mission Somalia – http://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_intern_corso/EUTMSomalia/Pagine/default.aspx), a guida italiana dal 2014, hanno donato uno stock di medicinali a favore di una clinica per madri e per bambini nel distretto di Shangani presso il centro della città di Mogadiscio. 

La donazione, tesa a supportare le attività mediche svolte gratuitamente dall’ambulatorio, si inserisce in un più ampio panorama di progetti a sostegno delle autorità locali sviluppati, sin dal 2014, dai militari italiani nel quadro dei rapporti bilaterali tra Italia e Somalia.

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Alla cerimonia di donazione erano presenti il comandante dell’NSE, il direttore della clinica, vari rappresentanti del Ministero della Sanità e la vice sindaco di Mogadiscio delegata agli affari sociali. In particolare quest’ultima ha ringraziato il contingente italiano per il costante aiuto offerto ai suoi concittadini evidenziando quanto il contributo del popolo italiano, sempre tempestivo e costantemente indirizzato alle fasce deboli della popolazione, sia una concreta testimonianza del supporto che i militari italiani da sempre forniscono alle autorità somale. Il gesto di solidarietà ha consolidato la storica vicinanza italiana alla ricostruzione di un Paese colpito da anni di conflitti e soprattutto ha alleviato le sofferenze della popolazione locale provata dai danni causati dall’attentato.

Gli aiuti alla popolazione sono stati realizzati dai militari operatori del Multinational CIMIC Group, unità multinazionale e a valenza interforze specializzata nella cooperazione civile-militare(http://www.cimicgroup.org/http://www.esercito.difesa.it/organizzazione/capo-di-sme/comfoter-supporto/Comando-Genio/Multinational-CIMIC-Group).

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L’obiettivo della missione militare dell’Unione Europea è quello di sviluppare il settore della sicurezza in Somalia concentrandosi sulla componente legata alla consulenza e alla costruzione di capacità a lungo termine all’interno del Ministero della Difesa e dello Stato Maggiore somali. L’attuale contributo delle Forze Armate italiane alla missione prevede un impiego massimo di 123 militari e 20 mezzi terrestri, impiegati in vari ambiti, da quello principale dell’addestramento delle Forze Armate somale alla sicurezza dei movimenti e del contingente, dal supporto logistico e amministrativo (nel quale si inserisce l’NSE), a quello di staff del comandante.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Libano: visitate oltre 800 persone dai medici del contingente italiano di UNIFIL

Il personale sanitario del Combat Service Support Battalion contribuisce con cure e medicinali in aiuto alla popolazione civile.

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Shama, 27 febbraio 2018 – I medici del contingente militare italiano, del Settore Ovest di UNIFIL in Libano hanno assistito oltre 800 pazienti nel corso degli ultimi tre mesi di operazione.

I medici militari in supporto alla popolazione civile
Il personale sanitario del CSS (Combat Service Support) Battalion, su base reggimento logistico “Folgore”, è intervenuto in diversi villaggi e scuole libanesi ed ha assicurato cure e medicinali per la popolazione civile fornendo anche suggerimenti sulla profilassi delle malattie più comuni nell’area.

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Si tratta di attività che, oltre a contribuire a migliorare le condizioni di vita dei civili libanesi, hanno avuto un impatto positivo in termini di fiducia e apprezzamento per il ruolo che i militari italiani stanno svolgendo nell’ambito della missione UNIFIL.

Supporto e mantenimento requisiti igienico sanitari
Oltre a svolgere attività di medical care, il Level 1 del CSS Battalion ha il delicato compito di assicurare il supporto sanitario agli oltre 600 militari italiani presenti presso la base di Shama e di garantire il mantenimento dei requisiti igienico sanitari attraverso l’analisi delle acque e la disinfezione e disinfestazione delle aree comuni.

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Fonte e immagini: Contingente italiano in Libano
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Il generale Salvatore Farina è il nuovo capo di Stato Maggiore dell’Esercito

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Roma, 27 febbraio – Cerimonia di avvicendamento nella carica di capo di Stato Maggiore dell’Esercito tra il generale di corpo d’armata Danilo Errico e il parigrado Salvatore Farinaquesta mattina nella caserma “Rossetti”, all’interno del comprensorio militare “Cecchignola”. La cerimonia è stata preceduta dall’omaggio alla tomba del Milite Ignoto con la deposizione di una corona d’alloro all’Altare della Patria, segno di deferente ricordo dei caduti di tutte le guerre.

Il passaggio della Bandiera di Guerra dell’Esercito tra il generale Danilo Errico e il generale Salvatore Farina ha sancito ufficialmente l’avvicendamento del capo di Stato Maggiore dell’Esercito alla presenza del presidente del Consiglio dei Ministri, onorevole Paolo Gentiloni, del ministro della Difesa, senatrice Roberta Pinotti, del sottosegretario di Stato alla Difesa, onorevole Domenico Rossi, e del capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, unitamente a numerose autorità militari civili e religiose.

DSC_2305_MP_cambioSMEDopo aver ringraziato tutti i convenuti, il generale Danilo Errico, al termine di una carriera lunga 44 anni, ha rivolto il proprio pensiero a tutto il personale dell’Esercito, attualmente impiegato in attività di addestramento, approntamento e operazioni in Italia e all’estero.  Inoltre ha aggiunto: “in questi ultimi 3 anni, avete sempre lavorato con silente dedizione e alacre generosità, avulsi da strumentali protagonismi o da sterili vittimismi, spesso lontano dalle ovattate luci mediatiche della ribalta, proiettando sul campo – “oltre l’ostacolo” – le migliori energie – fisiche, morali e intellettuali – così come è uso e tradizione di questa organizzazione che ha sempre costituito un saldo punto di riferimento sia per i cittadini sia per le autorità costituite nei momenti di difficoltà delle popolazioni e della Nazione”.

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Durante il suo intervento, il ministro Roberta Pinotti ha dichiarato che l’Esercito si è dimostrato, ancora una volta, insostituibile sia in Patria sia all’estero. Sul territorio nazionale, che si trattasse di affiancare le Forze dell’Ordine per garantire la sicurezza, o di soccorrere la popolazione colpita da calamità grandi o piccole, l’Esercito c’è sempre stato, così come all’estero ha saputo assumere nuovi impegni, senza per questo lasciare incompiuto uno sforzo che, negli anni passati, ci aveva visto sostenere così tanti sacrifici.

DSC_2375_MP_cambioSMEIl generale Claudio Graziano, durante il suo discorso, ha affermato che in un periodo di grande trasformazione per le Forze Armate, c’è di nuovo l’esigenza dei nostri militari per aumentare la percezione di sicurezza nel territorio nazionale. In ambito interforze la nostra prima risorsa è proprio l’Esercito, Forza Armata che impiega lo sforzo maggiore, con circa 4000 donne e uomini nel mondo, e soprattutto a loro va il nostro plauso.

DSC_2354_MP_cambioSMEIl generale Salvatore Farina, proveniente dal NATO JFC (Joint Force Command) di Brunssum, del quale è stato il primo comandante italiano, dopo aver ringraziato il generale Errico “per la sua sapiente opera alla guida dell’Esercito” e tutti i comandanti che lo hanno preceduto alla guida della Forza Armata, ha rivolto un pensiero a tutti gli uomini  e le donne dell’Esercito dichiarando “è innegabile che il merito è soprattutto vostro che ogni giorno operate con professionalità e abnegazione al servizio del PaeseDedicherò ogni minuto del mio mandato per essere al vostro servizio. Sarò sempre tra voi, idealmente e sul campo, in operazioni e in addestramento, negli Istituti di Formazione o in guarnigione.”

L’Esercito conta oggi circa di 4.000 militari schierati in 15 diversi paesi come, Iraq, Libano, Afghanistan, Kosovo, Libia, Somalia e Mali con compiti che vanno dalla cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di stabilizzazione e ricostruzione, sino all’addestramento delle forze di sicurezza locali, vale a dire quella gamma di attività nota come Security Force Assistance (SFA).

Piu di  7.000 sono invece i soldati impegnati in Italia nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”, in concorso alle Forze dell’Ordine per il presidio del territorio e la vigilanza, inoltre l’operazione assume particolare rilievo in Campania, agendo in risposta all’emergenza “Terra dei fuochi” e nell’Italia centrale nelle zone colpite dal sisma del 2016 dove sono presenti le unità specialistiche dell’Esercito impiegate in numerose attività a sostegno della popolazione e dei comuni dei crateri sismici.

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Fonte: Stato Maggiore Esercito - Immagini: Ph. Monica Palermo
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Presentata CaSTA 2018, la 70^ edizione dei campionati sciistici delle Truppe Alpine

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Torino, 22 febbraio 2018 – Il generale Claudio Berto, comandante delle Truppe Alpine, ha presentato la 70^ edizione dell’importante manifestazione internazionale che si svolgerà in Piemonte dal 5 al 10 marzo, al circolo dell’Esercito di Torino.
Soldati di 13 nazioni saranno in gara per contendersi i trofei in palio, con l’obiettivo di confrontarsi e verificare il livello di addestramento raggiunto dai reparti nel saper operare in ambiente montano invernale ed in condizioni talvolta estreme.

CMCSc Paolo MASSARDI

La cerimonia di apertura, a Sestriere lunedì 5 marzo (con diretta streaming a partire dalle ore 15), darà il via ad un’edizione dei campionati caratterizzata dal tema della “sicurezza in montagna”. Un meeting dedicato all’argomento e la condotta di un’esercitazione in cui le squadre soccorso alpino militare delle truppe alpine – impiegate anche recentemente, in concorso alla Protezione Civile, per prestare soccorso alla popolazione colpita da eventi nivologici di devastante entità – opereranno congiuntamente a personale e velivoli dell’aviazione dell’Esercito, del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e ad una Squadra soccorso con unità cinofila della Guardia di Finanza.

Verranno evidenziate ancora una volta le spiccate capacità duali dell’Esercito, in grado di intervenire tempestivamente con i propri assetti – addestrati e formati per l’impiego nei teatri operativi internazionali – anche in Patria in caso di necessità.

CMCSc Paolo MASSARDI

Testimonial in sala il caporalmaggiore capo Marco Majori, il caporalmaggiore scelto Marco Farina ed il 1° caporalmaggiore Maurizio Giordano, alpinisti dell’Esercito in forza al Centro Addestramento Alpino che stanno preparando una spedizione alpinistica in cui saranno prossimamente impegnati nella catena montuosa del Baltoro Muztagh, al confine tra Cina e Pakistan.

L’appuntamento è in Alta Val Susa e Val Chisone, sulle montagne olimpiche di Torino 2006, per una settimana di sport ed eventi trasmessi in diretta streaming sui siti www.ana.it e www.meteomont.org.

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Fonte e immagini: Comando truppe alpine
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Carabinieri: sgominata la “banda delle colf”, dedita al traffico di droga tra l’Italia e le Filippine

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Roma, 23 febbraio 2018 – Sgominata dai carabinieri la “banda delle colf”. Nove gli arresti per traffico internazionale di droga tra l’Italia e le Filippine, tra gli arrestati ci sono anche collaboratori domestici della “Roma bene”. 

Dalle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Trionfale stanno dando esecuzione ad un’ordinanza che dispone misure cautelari nei confronti di 9 cittadini filippini (4 in carcere e 5 agli arresti domiciliari), molti dei quali collaboratori domestici di professionisti e imprenditori romani, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma a seguito degli sviluppi di un’attività investigativa coordinata e diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) della procura della Repubblica di Roma.

I destinatari delle misure restrittive sono ritenuti responsabili dei reati di associazione per delinquere, finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e spaccio.

L’indagine, avviata nel mese di marzo 2016, ha già determinato l’arresto di altre 6 persone, in flagranza di reato, ed il recupero di più di due chili, precisamente 2,258 kg, di shaboo, che ha costituito un sequestro record in Italia e uno dei più importanti in Europa per questo particolare tipo di sostanza stupefacente che, immessi sul mercato, avrebbero fruttato più di milione di euro.

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L’attività investigativa dei Carabinieri della compagnia Trionfale ha consentito di ricostruire l’organigramma dell’associazione criminale. Dal piccolo spacciatore nella Capitale fino ad arrivare al cartello nelle Filippine, che inviava la sostanza stupefacente in Italia mediante aerei, con voli di linea, fino a Milano e da qui veniva trasportata a Roma da alcuni appartenenti all’organizzazione, che poi rifornivano i pusher per la vendita al dettaglio a domicilio o lungo le strade.

La sostanza stupefacente Shaboo, che essendo inodore non viene rilevata dal fiuto dei cani antidroga, giungeva in Italia in bustine di plastica, avvolte nella carta carbone per eludere i controlli aeroportuali ai raggi X, custoditi all’interno di confezioni di carne in scatola, perfettamente sigillate.

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I Carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia di Roma Trionfale hanno accertato che al vertice dell’organizzazione criminale, per la parte romana, vi era una donna filippina di 52 anni. Il cartello filippino si occupava di procacciare la sostanza stupefacente, inviarla in Italia monitorandone lo spaccio, ricevere il denaro provento della vendita al dettaglio, indicare agli associati in Italia nuovi canali con i quali inviare i soldi al fine di occultarne i flussi, assicurare adeguata tutela legale e giudiziaria agli associati.

Sono stati inoltre individuati e tracciati i flussi di denaro da e per le Filippine, tramite i circuiti di “money transfer”, dove venivano effettuati versamenti grazie all’utilizzo di documenti forniti da prestanomi compiacenti.

Cosa è lo shaboo

Lo shaboo si è diffuso in Italia nella comunità filippina ma oggi sempre più consumatori sono anche italiani che si sono avvicinati a questa droga per i suoi forti effetti, cui segue una costante e forte dipendenza.

Il prezzo di un grammo di shaboo varia tra i 350 ai 450 euro e per una dose singola ne bastano solo 100 milligrammi (0,100 grammi).

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Altri termini con cui viene identificata questa droga sono “Ice”, “Shabu” (in uso nelle Filippine) e ” Crystal meth”. E’ la forma più pura della metanfetamina, ovvero cristalli, solitamente limpidi, di d-metanfetamina cloridrato (che ricordano il ghiaccio e il sale grosso). E’ una droga proveniente dalle Filippine, ma è diffusa anche in Giappone e Corea. Viene generalmente fumata per mezzo di piccole pipette di vetro, ma può anche essere iniettata, masticata, assunta tramite la pelle o se ne possono respirare i vapori riscaldandola all’interno di un recipiente di vetro. Allontanando la fonte di calore, la sostanza si solidifica e può essere riutilizzata per nuove assunzioni. L’effetto è eccitante come quello prodotto dalla cocaina, ma molto più lungo e intenso (dalle 8 alle 24 ore). Per questa caratteristica molti consumatori preferiscono questa sostanza alla cocaina. Provoca euforia, eccitamento, abbassamento dei freni inibitori, innalzamento massimo del livello di attenzione associati a inappetenza, aumento del battito cardiaco e affanno. Così come per le anfetamine, lo shaboo può causare insufficienza renale e complicazioni cardiache. A livello psicologico si sono registrati, nei consumatori abituali, casi di marcata aggressività, allucinazioni, comportamenti violenti, paranoia e umore depresso dovuti all’instaurarsi di uno stato di dipendenza.

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Fonte e immagini: Arma dei Carabinieri
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Libano: conclusa esercitazione “Semper Collegatum 2018”

Testati sistemi di comunicazione di tutte le unità presenti nell’area, nell’ambito della missione Onu Unifil in Libano

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Shama, 23 febbraio 2018 – Si è svolta lo scorso 21 febbraio, presso il comando del sector west di UNIFIL, l’esercitazione “Semper  Collegatum 2018” che ha visto coinvolti tutti i 41 Paesi impegnati nella missione UNIFIL nel sud del Libano.

Lo scopo dell’esercitazione
Nel corso dei due giorni di attività addestrativa sono state testate l’interoperabilità e la flessibilità dei sistemi di comunicazione che garantiscono l’efficienza della struttura di comando e controllo del settore occidentale di UNIFIL.
Sulla base di uno scenario di crisi pianificato adhoc, con contestuale schieramento dei posti comando delle unità terrestri, navali e aeree, sono state verificate l’affidabilità e le capacità di comunicazione delle unità presenti in area d’operazione libanese.

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I partecipanti
Protagonisti dell’esercitazione i paracadutisti della brigata “Folgore” e il personale specializzato del 232° reggimento trasmissioni, che hanno schierato il posto comando del sector west di UNIFIL e diretto e coordinato lo svolgimento dell’intera attività.

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Fonte e immagini: Contingente italiano in Libano
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Esercito: il comandante logistico in visita al Polmanteo

onori al Comandante Logistico

Roma, 22 febbraio 2018 – Il comandante logistico dell’Esercito, generale di corpo d’armata Luigi Francesco De Leverano, accompagnato dal comandante dei Trasporti e Materiali, maggiorg enerale Arnaldo Della Sala, ha visitato ieri il Polo di Mantenimento dei Mezzi di Telecomunicazione, Elettronici e Optoelettronici (POLMANTEO) di Roma.

Il generale è stato ricevuto dal direttore del Polo, brigadier generale Angelo Gervasio. Dopo la resa degli onori e il saluto di benvenuto, il direttore del Polo ha illustrato, con un briefing, le molteplici attività istituzionali svolte dall’ente. Subito dopo ha salutato i rappresentanti sindacali e i rappresentanti del COBAR, ai quali ha ricordato l’importanza del ruolo rivestito e ha incontrato il personale militare e civile presente.

un momento della visita

La visita è proseguita nei vari reparti di lavorazione dove il comandante logistico ha preso conoscenza delle attività che vengono svolte per il mantenimento e la revisione generale degli apparati elettronici e optoelettronici, nonché per i rifornimenti e l’introduzione in servizio nella Forza Armata delle apparecchiature TLC e non solo.

un momento dell'attività

Il generale De Leverano ha trovato interessante la visita ai laboratori tecnici, dove ha potuto apprezzare la professionalità del personale e l’elevato livello tecnologico delle attrezzature in uso.

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Fonte e immagini: Comando logistico dell'Esercito
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Cambio di comandante al NATO Joint Force Command, alla guida un generale italiano

Il generale Riccardo Marchiò subentra al generale Salvatore Farina. Per la seconda volta un generale italiano è chiamato alla guida del NATO Joint Force Command (JFC) di Brunssum. 

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Brunssum – Paesi Bassi, 21 febbraio 2018 – Si è svolta questa mattina la cerimonia di cambio al comando del NATO Joint Force Command (JFC) di Brunssum tra il generale Salvatore Farina, cedente, e il generale Riccardo Marchiò subentrante.

Oltre al generale Claudio Graziano, capo di Stato Maggiore della Difesa, erano presenti numerose autorità militari e civili dell’Alleanza Atlantica, tra cui il generale Curtis Scaparotti, comandante supremo delle forze NATO in Europa (SACEUR), e l’ammiraglio Rob Bauer, capo di Stato Maggiore della Difesa olandese.

A margine della cerimonia, il generale Claudio Graziano ha rimarcato che il generale Salvatore Farina, alla guida del JFC da marzo del 2016, e destinato ad assumere, tra pochi giorni, l’incarico di capo di Stato Maggiore dell’Esercito, è stato il primo comandante italiano di questo importante comando della NATO. Il fatto che a succedergli sia un altro generale italiano è “testimonianza e riconoscimento della professionalità espressa e dell’impegno profuso in questi anni dalle nostre Forze Armate, in ogni teatro operativo in cui la NATO è stata chiamata ad operare, nonché dell’indiscusso prestigio di cui il nostro Paese gode all’interno dell’Alleanza”.

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Il capo di Stato Maggiore ha poi affermato che “di fronte alle attuali minacce alla sicurezza internazionale, nessun Paese ha la capacità e i mezzi per poter agire efficacemente da solo e, quindi, il ruolo delle organizzazioni internazionali, come la NATO e l’Unione Europea, assume una rilevanza senza precedenti e ci è richiesto di parteciparvi con un ruolo da protagonisti”.

Il generale Claudio Graziano ha poi concluso ringraziando calorosamente, anche a nome delle Forze Armate, il generale Farina per gli importanti traguardi conseguiti nel suo periodo di comando. Infatti, ha ricordato che “il JFC di Brunssum è stato un interprete importante nel processo di irrobustimento delle misure di deterrenza e difesa collettiva dell’Alleanza, attraverso lo schieramento di quattro battlegroups multinazionali; l’enhanced Forward Presence (eFP) nei tre Stati baltici e in Polonia; il rafforzamento delle attività di protezione dello spazio aereo; l’Air Policing, nonché nelle attività di sostegno e supporto alle forze di sicurezza dell’Afghanistan, teatro operativo di cui Brunssum è direttamente responsabile”. Un particolare augurio è andato al generale Marchiò, di cui ha ricordato l’ampia esperienza internazionale (è stato infatti vice comandante del Corpo di Reazione Rapida britannico e comandante di quello italiano), per un proficuo periodo al comando del JFC di Brunssum.

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Il NATO JFC di Brunssum è un comando di livello operativo della componente militare dell’Alleanza Atlantica che ha, tra i suoi principali compiti, il comando e controllo della missione “Resolute Support” in Afghanistan, il comando operativo della NATO Responce Force (a rotazione con il “comando gemello” di Napoli), nonché la gestione delle attività di presenza e deterrenza sul fianco est della NATO.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Primato dell’Aeronautica Militare, difesa aerea in sei paesi NATO in contemporanea

Primato senza precedenti per l’Aeronautica Militare, ieri, per la difesa aerea degli spazi euro-atlantici. Vigilanza in contemporanea sui cieli italiani, della Slovenia, dell’Albania e delle tre repubbliche baltiche.

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Roma,  21 febbraio 2018 – La nostra Aeronautica Militare ha conseguito ieri un record di tutto rispetto all’interno della NATO, avendo avuto la responsabilità di garantire e integrare la difesa aerea di ben 6 Paesi NATO contemporaneamente.

I jet dell’AM, oltre allo spazio aereo nazionale, garantiscono in permanenza la sicurezza dei cieli della Slovenia. A questo, si aggiunge la responsabilità, a rotazione con l’aeronautica greca, della difesa aerea dell’Albania.

 Eurofighter con Crew Chief

Inoltre, nel quadro delle NATO Assurance Mesasures decise al summit di Varsavia del 2016, la nostra Aeronautica partecipa all’Air Policing Force offering a favore di quei Paesi NATO che necessitano di un’integrazione delle proprie capacità di difesa aerea. In tal senso, da gennaio di quest’anno, quattro velivoli dell’AM sono schierati in Estonia, con l’operazione denominata “Enhanced Air Policing North – Baltic Eagle”, e, nella giornata di ieri, hanno avuto competenza anche per le attività di difesa delle altre due Repubbliche baltiche, Lettonia e Lituania.

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Questo ha portato, quindi, al totale di 6 Paesi NATO, la cui difesa aerea è stata assicurata da un singolo Paese dell’Alleanza, l’Italia. Si tratta di un vero primato, che si aggiunge ad un altro traguardo tutto italiano, cioè quello di essere l’unico Paese della NATO ad aver assicurato il dispositivo di difesa dello spazio aereo ad interim dei quattro Air Policing: Slovenia, Albania, Islanda e Repubbliche Baltiche.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Il generale Graziano riceve il ministro della Difesa afghano generale Bahramee

Il generale Claudio Graziano, capo di Stato Maggiore della Difesa, ha ricevuto il ministro della Difesa della Repubblica Islamica di Afghanistan, generale Tariq Shah Bahramee. Al centro dei colloqui sono stati evidenziati i progressi compiuti dalla forze di sicurezza afgane.

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Roma, 20 febbraio 2018 – Questa mattina, il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, ha accolto il ministro della Difesa della repubblica islamica dell’Afghanistan, generale Tariq Shah Bahramee, in visita nel nostro Paese.

Preceduta dalla resa degli onori da parte di un picchetto interforze, presso il cortile di Palazzo Esercito, la visita è proseguita con l’incontro tra le due autorità, successivamente allargato anche alle rispettive delegazioni.

Il generale Graziano ha voluto rimarcare che “l’impegno delle Forze Armate italiane in Afghanistan è stato e resta rilevante, anche in considerazione del fatto che siamo i secondi contributori di truppe dopo gli Stati Uniti. In Afghanistan – ha proseguito il capo di Stato Maggiore della Difesa – si è scritta una pagina importante della nostra storia militare e ancora oggi i nostri militari sono lì per sostenere, con l’addestramento e con l’assistenza, le forze di sicurezza afgane affinché siano in grado di riprendere il pieno controllo del proprio territorio e possano garantire adeguatamente la sicurezza dei propri cittadini”. Il generale Graziano si è poi complimentato con il ministro Bahramee per i risultati conseguiti dalle forze di sicurezza afgane in termini di accrescimento della capacità operative oggi esprimibili e di professionalità.

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Il ministro Bahramee ha ringraziato la Difesa italiana per quanto finora fatto per il suo paese, riferendosi alle attività svolte e ai risultati ottenuti dai militari italiani nella provincia di Herat, come un modello da seguire e da applicare in tutto l’Afghanistan. Ha poi elogiato la capacità, tutta italiana, di dare complementarità e sinergia tra attività militari e quelle di cooperazione civile ed ha avuto parole di profondo apprezzamento per l’alta funzione formativa e addestrativa che i militari italiani svolgono, soprattutto a favore del 207° corpo d’armata dell’Esercito afghano. In particolare, ha lodato l’impegno nell’addestramento del personale femminile, tanto dell’Esercito quanto delle forze di polizia afgane, e nel contrasto degli ordigni esplosivi. Il ministro ha quindi concluso rammentando gli storici e solidi legami tra i due Paesi, definendo l’Italia un partner strategico per la crescita e lo sviluppo sociale dell’Afghanistan.

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Oggi, sono circa 900 militari italiani impiegati tra Herat e Kabul, nell’ambito della missione NATO “Resolute Support”, per sostenere l’Afghanistan e continuare a supportarlo in questo delicato momento di lotta al terrorismo.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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