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Aeronautica, 72° stormo, consegnate le aquile turrite ai frequentatori della Royal Saudi Air Force per il brevetto su ala rotante

La RSAF sceglie per la prima volta l’Aeronautica Militare per il brevetto di pilota militare, linea elicotteri

Frosinone, 18 marzo 2023 – Si è tenuta nei giorni scorsi la cerimonia di consegna delle aquile a due piloti della Royal Saudi Air Force, presso il 72° Stormo di Frosinone. La cerimonia è stata presenziata dal comandante delle Scuole A.M./3^R.A., generale di squadra aerea Silvano Frigerio, dal comandante dell’Air Warfare Center della Royal Saudi Air Force (RSAF), Maj. Gen. Khalid Al Harbi e dalle autorità civili e militari del frusinate.

Alla significativa cerimonia hanno assistito anche tredici cadetti della RSAF, in forza presso l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli.In accordo al Technical Agreement siglato tra l’Aeronautica Militare e la Royal Saudi Air Force, nel2022 gli allievi piloti sauditi hanno iniziato l’iter per il conseguimento del brevetto di pilota militare “linea elicotteri” (Military Pilot Licence Helicopter Track, M.P.L.H.T.).

Dopo aver addestrato frequentatori provenienti da Afghanistan, Albania, Argentina, Gibuti, Kuwait, Libano, Malta, Zambia, anche l’Arabia Saudita si aggiunge ai paesi che hanno scelto l’Aeronautica Militare e il 72° Stormo di Frosinone per formare i propri piloti di elicottero.

I giovani piloti della Royal Saudi Air Force hanno svolto un lungo periodo di formazione in Italia presso:

  • il Centro di Formazione Aviation English di Loreto;
  • il 70° Stormo di Latina per il Brevetto di Pilota di Aeroplano (BPA),
  • il 61° Stormo di Galatina per la fase II – Primary Pilot Training, finalizzata all’individuazione delle linee su cui saranno impiegati (fighters, pilotaggio remoto RPA, elicotteri, trasporto);
  • il 72° Stormo di Frosinone per le fasi 3A e 3B, rispettivamente su TH500B AW139.

Il 72° Stormo di Frosinone, unica scuola nel settore dell’ala rotante in Italia, è il Reparto che forma i piloti di elicottero dell’Aeronautica Militare, delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato, nonché frequentatori stranieri. La sinergia interforze ed interagenzia sviluppata nel campo dell’addestramento presso la Scuola elicotteri di Frosinone, si inserisce nell’ottica di continuo miglioramento della formazione e contestuale ottimizzazione delle risorse.

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Fonte e immagini: Aeronautica Militare, 72° stormo


Difesa: “Triveneto 2018” impegno italiano alla presidenza dell’Osce del 2018, presentati nuovi sistemi d’arma

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Istrana (TV)/Palmanova (UD), 21 aprile 2018 –  Si è conclusa ieri, 20 aprile, l’attività “Triveneto 2018” organizzata dall’Ufficio Controllo e Verifica Armamenti e Controproliferazione dello Stato Maggiore della Difesa, sotto l’egida dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), all’insegna della trasparenza e della cooperazione militare allo scopo di incrementare la fiducia e la sicurezza reciproche, nonché di adoperarsi per il conseguimento del disarmo, in linea con il Documento di Vienna del 2011, di cui il nostro Paese è firmatario.

L’evento, cominciato lo scorso lunedì 16 aprile, ha visto la partecipazione di 61 delegati, provenienti da 33 Stati membri dell’OSCE e Nazioni partner per la Cooperazione asiatica e del Mediterraneo, nonché da una rappresentanza del NATO Head Quarters di Bruxelles e del Conflict Prevention Center (CPC) OSCE di Vienna.

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L’attività, gestita dal Comando delle Forze Operative Nord dell’Esercito, si è sviluppata attraverso la visita a un reparto operativo dell’Esercito e ad una base aerea dell’Aeronautica, per presentare, per la prima volta sul continente europeo, nuovi sistemi d’arma “multinazionali”, soddisfacendo appieno l’applicazione delle misure di confidence building dell’OSCE.

Durante la settimana di visite i delegati hanno infatti avuto l’opportunità di essere ospitati presso il reggimento “Genova Cavalleria” (4°), inquadrato nella Brigata dell’Esercito “Pozzuolo del Friuli” e di stanza a Palmanova (UD), e presso il 51° Stormo, appartenente al Comando delle Forze da Combattimento (CFC) dell’Aeronautica Militare e di base a Istrana (TV). In particolare, proprio in quest’ultimo Ente, i delegati hanno potuto prendere visione, per la prima volta in assoluto in Europa, dell’elicottero HH-101-A “Ceasar” e del velivolo F-35A “Joint Strike Fighter”, entrambi di recente introduzione in servizio.

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A testimonianza dell’attenzione conferita a questa particolare attività, le delegazioni, ricevute dal comandante della brigata “Pozzuolo del Friuli”, generale di brigata Giovanni Parmiggiani, e dal comandante del CFC, generale D.A. Silvano Frigerio, hanno potuto assistere anche ad attività dimostrative delle capacità operative esprimibili dai due reparti visitati, hanno acquisito importanti elementi di informazione afferenti all’organizzazione, all’impiego, al funzionamento delle Forze Armate italiane, nonché al processo di trasformazione in atto sulla base delle linee guida tracciate dal Libro Bianco.

Le parole di apprezzamento del delegato canadese, spokesperson della delegazione, che ha elogiato l’apertura, la trasparenza e l’efficacia dell’organizzazione da parte delle Forze Armate italiane, sono la migliore attestazione della perfetta rispondenza di quanto posto in essere ai requisiti e allo spirito del Documento di Vienna.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa 
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NATO: aeronautica militare, 4 EFA concludono la missione di rinforzo alla difesa aerea in Bulgaria

In quattro mesi, la Task Force Air ha svolto in totale circa 550 ore di volo, con oltre 85 Scramble simulati per l’addestramento alla prontezza operativa

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Graf Ignatievo (Bulgaria), 3 novembre 2017 – Con la cerimonia di ammaina bandiera ed il decollo verso l’Italia dei quattro Eurofighter, si è conclusa il 1 novembre, presso la base aerea di Graf Ignatievo in Bulgaria, sede della (Task Force Air) TFA italiana, la missione “Bulgarian Horse”, svolta nell’ambito dell’operazione “enhanced Air Policing” della NATO sui cieli della Bulgaria.

Dal 1° luglio 2017, quattro Eurofighter Typhoon dell’Aeronautica Militare con relativi piloti, tecnici e specialisti (in tutto circa 110 militari del 4° stormo di Grosseto, del 36° stormo di Gioia del Colle e del 37° stormo di Trapani, con il contributo di altri reparti di Forza Armata ed interforze) hanno integrato la difesa dello spazio aereo della Repubblica bulgara e, quindi, della NATO. Inoltre, sono stati distaccati controllori della Difesa Aerea italiani presso il Centro di Riporto e Controllo (CRC) bulgaro di Sofia, al fine di fornire, assistenza e supervisione ai colleghi bulgari.

In quattro mesi, la Task Force Air ha svolto in totale circa 550 ore di volo, con oltre 85 scramble simulati per l’addestramento alla prontezza operativa, e molte missioni addestrative per il mantenimento della piena operatività della TFA e degli operatori del CRC di Sofia. Molte di queste missioni sono state svolte congiuntamente ai piloti bulgari al fine di standardizzare le procedure dei due paesi NATO e migliorare la flessibilità degli assetti dell’Alleanza aumentando le capacità degli equipaggi.

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Il 31 ottobre si è svolta la cerimonia di chiusura alla quale erano presenti il generale di squadra aerea Fernando Giancotti, comandante della squadra aerea, il generale di divisione aerea Silvano Frigerio, comandante delle forze da combattimento dell’Aeronautica Militare. La Bulgaria era rappresentata dal comandante della base di Graf Ignatievo, generale di brigata Ivan Lalov.

Nel suo intervento, il generale Giancotti, oltre a ringraziare il Comandante della TFA, colonnello Moris Ghiadoni ed gli uomini e le donne della Task Force Air, per il lavoro svolto, ha sottolineato come “quando noi eravamo giovani piloti ci separava la Cortina. Il nostro essere qui insieme ora ci accende la consapevolezza che siamo diventati parte della storia. Il nostro essere qui insieme è un grande segno del percorso verso la pace. Ma la pace non è qualcosa di dato, non deve essere data per certa va perseguita giorno dopo giorno”.

Il colonnello Ghiadoni, comandante della Task Force 4° stormo, ha ringraziato tutto il personale evidenziando come i risultati dell’operazione “Bulgarian Horse” siano “la dimostrazione della grande professionalità ed il frutto di un continuo e costante addestramento, sia in Patria che all’estero” inoltre ha enfatizzato il forte legame e la grande amicizia costruita tra il personale italiano e quello bulgaro. “Questo tipo di sinergia” ha aggiunto il comandante Ghiadoni “è il fattore che ha permesso di raggiungere i risultati da entrambe le nazioni“.

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La TFA 4° stormo in Bulgaria ha interagito molto anche con la comunità locale, con frequenti e ripetute relazioni con le autorità nazionali e locali, ricevendo visite di autorità, delegazioni e scolaresche, che hanno contribuito a creare e rafforzare quel rapporto di reciproca fiducia e stima, caratteristica del “comprehensive approach” italiano nelle Operazioni militari Fuori dai Confini Nazionali (OFCN).

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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