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Accademia militare di Modena, gli allievi del corso “Onore” hanno giurato fedeltà alla Repubblica

Modena, 1 maggio 2021 – Gli Allievi Ufficiali del 202° corso “Onore” ieri mattina hanno prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana, nella prestigiosa cornice del cortile d’onore del Palazzo Ducale di Modena, sede dell’Accademia Militare. La cerimonia era presenziata del Ministro della Difesa, onorevole Lorenzo Guerini, e del padrino del corso, tenente colonnello Gianfranco Paglia, Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Alla cerimonia, condotta in forma ridotta e nel pieno rispetto delle norme vigenti per il contrasto ed il contenimento da COVID-19, hanno presenziato il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Pietro Serino, e il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di corpo d’armata Teo Luzi.

Presenti inoltre autorità civili e militari, tra le quali il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, il prefetto, dott.ssa Alessandra Camporota, il vescovo della diocesi modenese, mons. Erio Castellucci, il rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, prof. Carlo Adolfo Porro.

L’evento è stato trasmesso in diretta streaming sulle piattaforme social dell’Esercito Italiano, per consentire a parenti e amici, impossibilitati a partecipare, di condividere con i propri cari un atto così importante nella vita di un cadetto.

L’atto solenne, avvenuto dinanzi la Bandiera dell’Istituto e suggellato con la lettura della tradizionale formula del giuramento, pronunciata dal comandante dell’Accademia Militare, generale di divisione Rodolfo Sganga, ha sancito l’ingresso a pieno titolo degli Allievi Ufficiali nei ranghi dell’Esercito Italiano e dell’Arma dei Carabinieri, per servire l’Italia e le sue istituzioni.

Il ministro della Difesa si è rivolto ai giovani Allievi Ufficiali sottolineando che “Qui, in questo Palazzo, la severità degli studi, insieme alla disciplina e al rigore, combinati con le molteplici attività sportive e tecnico-militari, saranno non solamente una sfida con voi stessi ma soprattutto la migliore garanzia per il vostro futuro e quello del Paese che sarete chiamati a servire. Da oggi rappresentate il futuro dell’Esercito Italiano, uno dei pilastri fondamentali su cui si poggia l’architettura della Difesa nazionale e dell’Arma dei Carabinieri, anello insostituibile nella duplice connotazione militare e di polizia. Siatene fieri allievi e allieve del 202°Corso Onore”.

“L’essere Ufficiali – ha detto il generale Serino durante il suo intervento – vi porterà a confrontarvi con due mondi entrambi sfidanti: quello delle relazioni umane e quello di una tecnica in continuo divenire. Questo complesso universo, vi chiederà applicazione e studio costanti, vi chiederà regola e rigore, ma saprà anche ripagarvi con la più grande delle soddisfazioni: vedere i vostri soldati, le vostre donne e i vostri uomini, seguirvi. Sarà nei loro sguardi che troverete la forza e l’energia per impegnarvi nella nostra difficile professione. Non accontentatevi mai, non abbiate timore di inciampare e cadere, non smettete mai di sfidarvi, di mettervi alla prova, non sentitevi mai prigionieri degli schemi e vedrete che saprete essere nell’ordine: ottimi cittadini, ottimi soldati e ottimi comandanti”.

Il 202° corso “Onore” è frequentato da 219 allievi ufficiali, dei quali 201 italiani e 18 stranieri, provenienti da undici diversi paesi; la componente femminile è di 35 allieve.

L’Accademia Militare di Modena, istituita il 1° gennaio del 1678 con il nome di Reale Accademia, è oggi l’Istituto di formazione militare a carattere universitario responsabile della formazione iniziale dei futuri Ufficiali d’arma e medici del ruolo normale dell’Esercito Italiano e dell’Arma dei Carabinieri, in un percorso di studi che porterà al conseguimento della laurea in scienze Strategiche, Ingegneria, Medicina e Chirurgia, Veterinaria, Chimica e Tecnologie Farmaceutiche e Giurisprudenza.

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Fote: Stato Maggiore Esercito
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Accademia militare di Modena, giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana per gli allievi ufficiali del 201° corso “Esempio”

Modena, 31 ottobre 2020Giuramento solenne per i 211 allievi 201° corso “Esempio” ieri mattina all’interno del cortile d’onore dell’Accademia Militare e alla presenza del comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore Camporeale.

Il corso annovera 211 allievi ufficiali, dei quali 197 italiani e 14 stranieri, provenienti da tredici diversi paesi diversi. La presenza femminile è di 39 allievi.

A premessa dell’evento, il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore Farina, e il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di corpo d’armata Giovanni Nistri, sono intervenuti in video collegamento da Roma per sottolineare l’importanza del giuramento solenne.

Il generale Farina, nel portare il saluto del ministro della Difesa, onorevole Lorenzo Guerini, e del capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, ha esortato i futuri quadri dirigenziali della Forza Armata: “Siate consapevoli dell’importantissima fase di formazione che state vivendo oggi come Allievi per prepararvi al domani di Comandanti di uomini e donne. Essere Comandanti vuol dire servire il vostro personale con l’impegno continuo, la competenza e l’altruismo, promuovendo la partecipazione e la coesione del Reparto in cui opererete. Per essere all’altezza di questi compiti dovrete, oggi e sempre, dedicare tutte le vostre energie fisiche, intellettuali e valoriali. Per far questo, dovrete credere fermamente nei valori fondanti dell’Esercito Italiano, tra cui l’impegno, il sacrificio, il coraggio, la generosità e l’ESEMPIO che è anche il nome del vostro corso. La promessa solenne di fedeltà alla Repubblica e l’osservanza della Costituzione”, ha concluso il capo di SME, “sarà la strada maestra per il vostro cammino, l’impegno a credere in questi valori che hanno da sempre contraddistinto gli appartenenti all’Esercito”

Nel corso della cerimonia, il generale di brigata Rodolfo Sganga, comandante dell’Accademia, ha letto la formula del giuramento, alla quale gli allievi hanno risposto all’unisono “lo giuro!”. Quest’impegno solenne, assunto al cospetto della Bandiera d’Istituto, ha sancito l’ingresso dei cadetti a pieno titolo nell’Esercito Italiano, per servire l’Italia, le Istituzioni e i cittadini da Soldati.

Il generale di corpo d’armata Salvatore Camporeale rivolgendosi agli allievi ufficiali del 201° Corso ha detto: “L’Accademia militare vi sta formando al severo culto del dovere, unica via per forgiare intere generazioni di cittadini e comandanti di prim’ordine. Un’antica e gloriosa tradizione di impegno e dedizione che voi siete oggi chiamati a perpetuare, servendo in due Istituzioni, l’Esercito e l’Arma dei Carabinieri, che nei secoli sono sempre state in grado di confermarsi quale saldo e insostituibile punto di riferimento per la nazione.

“Comandare significa servire nel senso più alto del termine. Noi siamo un’unica schiera, come recita il motto dell’Accademia: Una Acies”

Alla cerimonia, condotta in forma ridotta, e nel pieno rispetto delle norme vigenti per il contrasto ed il contenimento da COVID-19, hanno inoltre presenziato alcune autorità civili locali. L’evento è stata trasmesso in diretta streaming, sulle piattaforme social dell’Esercito Italiano, per consentire a parenti e amici, impossibilitati a partecipare, di condividere con i propri cari un atto così importante nella vita di un soldato.

L’Istituto Militare di Modena è l’Accademia più antica d’Europa ed è collocato all’interno del palazzo Ducale, dove numerose generazioni di Ufficiali e di illustri esponenti della società Italiana, sono stati formati secondo i profondi valori alla base delle Istituzioni dello Stato: esempio, abnegazione, dignità, fedeltà, fermezza, onore.

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Fonte
: Stato Maggiore Esercito
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La Folgore ha 100 nuovi paracadutisti

6La cerimonia del passaggio di consegna del paracadute dagli istruttori ai neo paracadutisti_180703

Pisa, 4 luglio 2018 – Grande emozione per i 100 nuovi paracadutisti dell’Esercito Italiano hanno terminato l’iter formativo per accedere nei ranghi della Brigata Folgore.

Si è svolta nei giorni scorsi, presso la caserma “Gamerra” di Pisa, sede del Centro Addestramento Paracadutismo, la tradizionale cerimonia di consegna del brevetto di paracadutismo a 100 allievi del 55° corso di formazione ed addestramento basico per aviotruppe.

La cerimonia, presieduta dal comandante del Centro Addestramento Paracadutismo, colonnello Alessandro Borghesi, alla presenza del comandante della brigata paracadutisti “Folgore”, generale Rodolfo Sganga, e di oltre 500 invitati, ha visto la partecipazione, in qualità di “padrino” del corso, del tenente colonello M.O.V.M Gianfranco Paglia, a sottolineare i valori che accomunano tutti i paracadutisti di ieri, di oggi e di domani.

L’iter formativo dei giovani paracadutisti, della durata di circa 4 mesi e che prevede, a premessa del corso di paracadutismo, 10 settimane di corso di formazione ed addestramento basico, ha avuto il suo culmine nella campagna aviolanci che ha visto gli allievi conseguire l’ambito brevetto e diventare, a tutti gli effetti, paracadutisti della brigata “Folgore” dell’Esercito italiano. 

7. Foto del 55 corso di Paracdutismo con il Ten Col Paglia

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Fonte e immagini: COMFOP Nord
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Libano: la brigata paracadutisti Folgore cede il comando del settore ovest della missione Unifil alla brigata alpina Julia

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Shama 16 Aprile 2018 – Il generale di brigata Rodolfo Sganga, comandante della brigata paracadutisti Folgore, dopo sei mesi di attività ha ceduto al generale di brigata Paolo Fabbri, comandante della brigata alpina Julia, il comando del Settore Ovest della missione UNIFIL costituito da circa 4.000 peacekeepers provenienti da 12 differenti Nazioni.

Nei sei mesi di mandato, i paracadutisti italiani, seguendo la linea operativa dei predecessori, nell’ottica dell’obiettivo e dello sforzo comune delle Forze Armate Italiane impiegate nelle missioni fuori area, hanno operato nel rispetto delle risoluzioni 1701 e 2373 delle Nazioni Unite, tese a garantire la cessazione delle ostilità nel sud del Libano, la libertà di movimento, il supporto alle Forze Armate Libanesi e ovviamente la sicurezza della popolazione locale.

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In questo periodo sono state incrementate notevolmente le attività operative, passate nell’ultimo anno da una media di 200 ad oltre 240 al giorno e sono stati più di 450 gli uomini delle Forze di Sicurezza Libanesi che hanno svolto attività addestrative con i militari Italiani.

Inoltre, sono state 1650 le attività di Cooperazione Civile Militare (CIMIC) condotte a supporto della popolazione locale e circa 260 sono state le attività svolte dai medici italiani, sia a domicilio presso le 108 municipalità del settore che presso le basi del nostro contingente visitando oltre2.200 persone.

Nel discorso di commiato, il generale Rodolfo Sganga, ha ringraziato le tantissime autorità locali civili e religiose presenti e incontrate quotidianamente nel corso di questi mesi. Autorità pubbliche straordinarie, così vicine alle esigenze del proprio popolo, e senza il supporto delle quali il lavoro come UNIFIL, non sarebbe potuto essere così eccezionalmente aderente alle esigenze della popolazione.

Il comandante del Settore Ovest ha concluso il proprio intervento, ringraziando gli uomini e le donne in uniforme delle Forze di sicurezza Libanese “veri protagonisti della sicurezza del popolo Libanese” e tutti i caschi blu internazionali che hanno operato fianco a fianco con i soldati italiani, dimostrandosi ogni giorno, anche nelle differenze culturali e operative “un elemento di forza straordinaria ”.

La brigata Folgore ha operato con successo durante il suo mandato semestrale in un contesto estremamente fragile che è stato caratterizzato da diversi episodi destabilizzanti di notevole rilievo a livello regionale con riflessi politici, sociali ed economici nel delicato scacchiere medio-orientale.

La brigata alpina “Julia”/ Multinational Land Force (MLF), alla prima partecipazione alla missione UNIFIL in Libano, si schiererà  per la prima volta in assoluto in conformazione DECI (Defence Cooperation Initiative) che prevede l’impiego insieme ai militari italiani nelle cellule del comando e nelle unità di manovra di “Leonte XXIV” non solo di personale di Slovenia e Ungheria, ma anche di Austria e Croazia a testimonianza della volontà di costruire ancora di più solide capacità per stringere le relazioni nell’area sud adriatica dell’Europa e renderle un esempio da seguire.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Libano: l’ordinario militare Santo Marcianò visita il contingente italiano per la Santa Pasqua

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Shama (Libano), 31 Marzo 2018 – Monsignor Santo Marcianò, ordinario militare, ha incontrato a Shama i militari italiani schierati nel sud del Paese nell’ambito della missione Unifil. Shama è la sede del comandante del settore ovest di Unifil su base brigata paracadutisti Folgore, 

Accolto dal generale Rodolfo Sganga, Comandante del settore di UNIFIL a guida Italiana, monsignor Santo Marcianò ha presieduto in questi giorni, tutte le tradizionali celebrazioni che precedono la Santa Pasqua.

Monsignor Santo Marcianò ha colto l’occasione per ringraziare i militari italiani per il lavoro che svolgono costantemente al servizio del popolo Italiano e di tutti i popoli dei molti Paesi nei quali sono presenti le nostre Forze Armate, grandi professionisti portatori di pace e stabilità.

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Fonte e immagini: Contingente italiano in Libano
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Libano: cresima per quindici peacekeepers italiani

Il Cardinale Bassetti celebra il sacramento della confermazione per i peacekeepers in missione in Libano

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Shama, 20 marzo 2018 – Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della conferenza episcopale italiana, ha amministrato sabato 17 marzo 2018 a Shama in Libano, presso il comando del settore ovest di UNIFIL, a guida italiana su base brigata paracadutisti Folgore, la santa cresima per 15 peacekeepers italiani impiegati nella missione Leonte XXIII.

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Nel corso del suo intervento di saluto il cardinale ha ringraziato i militari italiani schierati nel sud del Libano per il costante impegno che garantiscono, sacrificando sempre i propri interessi personali,  per garantire il bene e la sicurezza comune.

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L’Italia ha la responsabilità del settore ovest di UNIFIL, che dal 18 ottobre del 2017 è guidato dal generale di brigata Rodolfo Sganga, e può contare su una forza complessiva di circa 4.000 peacekeepers di 12 differenti nazioni quali Armenia, Brunei, Estonia, Finlandia, Ghana, Georgia, Irlanda, Malesia, Repubblica di Corea, Serbia, Slovenia, e Tanzania. L’Italia nello specifico contribuisce con una forza di circa 1100 militari, 278 mezzi terrestri e 6 mezzi aerei inquadrati nella missione denominata “Leonte”.

La componente italiana dislocata principalmente a Shama è composta da un comando di settore, un centro amministrativo di intendenza, un gruppo supporto di aderenza, un battaglione di supporto alle attività operative e una unità di riserva. Nella base di Al Mansouri è invece dislocata una task force di manovra (Italbatt) su base 183° reggimento paracadutisti “Nembo” e con unità del gruppo squadroni del reggimento paracadutisti 3° “Savoia Cavalleria”.

Attualmente le unità  inquadrate nella missione in Libano (Unifil) continuano a monitorare il rispetto del cessate il fuoco ed il rispetto della Blue Line in ottemperanza delle risoluzioni 1701 e 2373 delle Nazioni Unite. Le attività operative attualmente svolte da UNIFIL consistono in osservazione da posti fissi,condotta di pattuglie (diurne e notturne), realizzazione di check-points, collegamento con le Forze Armate libanesi, pattugliamento marittimo.

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Fonte e immagini: Contingente italiano in Libano
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Libano: peacekeepers italiani organizzano convegno  sulla giornata internazionale della donna

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Shama (Libano), 8 Marzo 2018 – Si è svolta una conferenza per celebrare la giornata internazionale della donna, su iniziativa dei peacekeepers del Settore Ovest di Unifil a guida Italiana su base brigata paracadutisti Folgore, 

Presenti le massime autorità civili e religiose, fra le quali la Signora Berri, moglie del Presidente del Parlamento Libanese, 

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Rappresentanti di tutti i contingenti schierati nel Settore Ovest di UNIFIL hanno illustrato le tantissime attività svolte dal personale femminile mettendo in evidenza la fondamentale importanza che la presenza delle donne in uniforme riveste nelle missioni internazionali ed, in particolare, in quelle di peacekeeping, quale assetto indispensabile per relazionarsi con e per la componente femminile della popolazione locale.

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Nel corso del suo intervento il comandante del Settore Ovest di UNIFIL, generale Rodolfo Sganga, ha sottolineato quanto quella di oggi sia una occasione per guardare fiduciosi al futuro e che oggi “non celebriamo la sola giornata della Festa della Donna ma celebriamo il fondamentale contributo che le donne portano, in tantissime attività, ogni giorno dell’anno”.

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Fonte e immagini: Contingente italiano in Libano
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Libano: peacekeepers italiani incontrano il presidente delle municipalità e i sindaci libanesi

I militari italiani incontrano oltre 50 sindaci delle municipalità di Tiro presso il comando del settore ovest di Unifil

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Shama, 19 gennaio 2018 – Si è svolto presso il comando del settore ovest di Unifil a guida italiana, su base brigata paracadutisti Folgore, un importante incontro fra i peacekeepers italiani di Unifil ed i sindaci delle municipalità di Tiro, la città più grande che si trova nel settore Italiano, nel sud del Libano.

I militari italiani di Unifil determinanti per la sicurezza e la stabilità della Regione

Il comandante del contingente italiano, generale Rodolfo Sganga, ha ricevuto presso il comando italiano di Shama il Kaimakan, il presidente delle municipalità ed oltre 50 sindaci della zona. Nel corso dell’incontro si è discusso sulla realtà delle rispettive municipalità e sulla situazione generale libanese, delineando un quadro di una regione al momento stabile e sicura e all’interno della quale il ruolo di Unifil e dei militari italiani è sempre più apprezzato.

Il ruolo fondamentale del dialogo

Nel corso del suo intervento di saluto il generale Sganga ha espresso il profondo orgoglio per la scelta dei funzionari libanesi di riunirsi presso la Base Italiana ed ha evidenziato quanto sia fondamentale il dialogo e l’esistenza di autorità locali come loro e come quelle incontrate recentemente,  così accorte alle esigenze del proprio popolo e senza le quali il lavoro di Unifil  sarebbe più arduo.

Militari italiani in supporto per le Forze Armate libanesi

Il generale ha inoltre sottolineato come la presenza di Unifil sia sempre a supporto delle Forze Armate libanesi e ha invitato le autorità locali a supportare l’azione italiana di Unifil, affinché essa possa risultare ancora più efficace ed efficiente. Tale cooperazione aiuterebbe nell’individuazione di progetti sempre più utili alla popolazione, focalizzati al miglioramento delle condizioni di vita. Attività, questa, che aiuterebbe la percezione tra i cittadini libanesi che Unifil esiste per lavorare insieme alle Forze Armate libanesi a favore della sicurezza.

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Fonte e immagini: Contingente italiano in Libano
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Libano: i peacekeepers di “ITALBATT” impegnati nella “Combinex 2018”

Le unità italiane si addestrano per testare le proprie capacità di risposta in diversi scenari e situazioni di crisi

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Shama (Libano), 16 gennaio 2018 – Nei giorni scorsi i peacekeepers italiani del battaglione a guida Italiana “ITALBATT”, su base brigata paracadutisti Folgore, nell’ambito della missione “Leonte XXIII”, hanno condotto una importante attività mirata a testare la capacità di risposta delle unità in diversi scenari e situazioni di crisi, nonché la capacità di saper applicare correttamente le specifiche regole di ingaggio previste nel delicato teatro operativo libanese.

Nel corso dell’esercitazione complessa sono state effettuate una serie di attività. Nello specifico è stato simulato un attacco con predisposizione di posto comando e sala operativa nel bunker, una minaccia di un incendio all’interno della base, un arrivo e soccorso di un ferito civile dall’esterno, un attacco con IED con danni ed evacuazione medica di un ferito, la movimentazione di artificieri IEDD per la bonifica dell’area e  la successiva rimozione del mezzo pesante coinvolto nell’esplosione.

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Sotto la guida del comandante di ITALBATT, colonnello Cristian Margheriti, i paracadutisti del “Savoia Cavalleria” e del 183° reggimento paracadutisti “Nembo”, hanno verificato la fondamentale implementazione di tutti quei piani di contingenza necessari a reagire ad ogni tipo di incidente e prevenire possibili escalation, riscuotendo l’apprezzamento dei valutatori e dei vertici di UNIFIL.

L’esercitazione combinata, denominata appunto “COMBINEX”, vedrà interessate, nei prossimi mesi, anche tutte le unità straniere schierate con la Joint Task Force Lebanon – Sector West (JTFL-SW), a guida italiana  sotto il comando del generale di brigata Rodolfo Sganga, comandante in Patria della brigata paracadutisti “Folgore”.

Il settore ovest (JTFL-SW) posto sotto la responsabilità italiana è composto da circa 3800 uomini, provenienti da 13 nazioni.

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Fonte e immagini: Contingente italiano in Libano
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Libano: il contingente italiano incontra l’associazione dei professionisti libanesi laureati in Italia

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Shama (Libano), 15 gennaio 2018 – Si è svolto, presso la base di Shama sede del comando del settore ovest della missione di UNIFIL a guida italiana su base paracadutisti Folgore, l’incontro con l’associazione delle persone laureate in Italia. Il generale Rodolfo Sganga, comandante del contingente italiano, ha accolto oltre 40 professionisti che lavorano nel sud del Libano in moltissimi campi dall’architettura, all’archeologia, all’ambito medico e dell’ingegneria. Ogni anno sono più di duecento gli studenti libanesi che scelgono di frequentare le università italiane.

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Nel corso dell’incontro è emerso quanto sia profondo, solido e con radici antichissime il legame che unisce queste persone in particolare ed il Libano in generale all’Italia.

Il legame fra il popolo italiano e quello libanese è quanto mai solido perché forte di radici storiche importanti che permettono, come ricordato dal generale Sganga, “di sentire più leggero il peso di lasciare le nostre famiglie in Italia per svolgere il nostro servizio in Libano perché alleggerito dalla sensazione di sentirsi accolti da una seconda famiglia qui nella terra dei cedri”.

A termine della serata il presidente dell’associazione ha voluto rendere omaggio ai militari italiani, donando al generale Rodolfo Sganga un mosaico, interamente fatto a mano dagli studenti di archeologia del professor Hassan Badawi, raffigurante lo stemma della brigata paracadutisti Folgore.

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Fonte e immagini: Contingente italiano in Libano
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