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Presentato il CalendaEsercito 2023: a Testa Alta

Il CalendEsercito 2023 racconta come la Forza Armata sia stata determinante nella guerra di liberazione. Dodici mesi con l’Esercito ripercorrendo i 98 giorni che da Porta San Paolo a Mignano Monte Lungo portarono alla riscossa.

Roma, 28 settembre 2022 – Il “CalendEsercito 2023”, intitolato “A testa alta…da Porta San Paolo a Mignano Monte Lungo i 98 giorni che portarono alla riscossa” è stato presentato questa mattina all’interno della Biblioteca Militare Centrale di Palazzo Esercito

Quest’anno, si è scelto di aprire una riflessione sul ruolo dell’Esercito Italiano a seguito dell’8 settembre 1943. Il calendario 2023 è stato realizzato per ricordare l’ottantesimo anniversario di quegli eventi, un’opera editoriale che vuole appunto raccontare cosa accadde nelle settimane che seguirono l’armistizio, quando i Soldati italiani continuarono a combattere per contrastare l’aggressione tedesca. 

L’evento, trasmesso in diretta streaming sui canali web della Forza Armata, ha visto la presenza della sen. Roberta Pinotti, presidente della 4a commissione Difesa del Senato e dell’on. Gianluca Rizzo, Presidente della IV commissione Difesa della Camera, autorità militari e civli del mondo della Difesa. 

L’opera editoriale è stata presentata dal capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Pietro Serino, dal dottor Giuseppe Conti, professore di storia militare e storia contemporanea dell’Università “La Sapienza” di Roma e dal dottor Roberto Olla, divulgatore storico e responsabile della rubrica “La Storia” del Tg5, con la moderazione della giornalista Flavia Giacobbe, direttrice responsabile di formiche.net.

Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, nel corso del suo intervento, ha voluto illustrare i contenuti del calendario, a cominciare dal titolo. “A 80 anni di distanza da quegli eventi, il CalendEsercito 2023 vuole raccontare agli italiani cosa accadde nelle settimane che seguirono l’8 settembre e di come, in soli 98 giorni, l’Esercito Italiano seppe reagire, tornare a combattere e a vincere per liberare il proprio Paese, dimostrando una saldezza morale che ci fa dire, con orgoglio: A testa alta!”.

Il generale Serino ha raccontato come la scelta del tema sia da ricondurre alla “consapevolezza che il destino della Patria non poteva essere affidato ad altri; che il giuramento di fedeltà alle Istituzioni imponeva di non riporre le armi e che gli italiani avevano ancora bisogno del loro Esercito, l’Esercito degli italiani, per non perdere la speranza di un futuro per le generazioni a venire. Da qui la scelta di un Calendario che racconti perché l’Esercito è stato in grado di svolgere un ruolo da protagonista all’indomani dell’8 settembre 1943”.

Dove acquistare il calendario

Sarà possibile acquistare una copia da collezione del CalendEsercito 2023 presso i 250 punti vendita di Giunti Editore. L’opera editoriale, giunta alla ventiseiesima edizione, realizzata grazie alla collaborazione con i partner istituzionali Leonardo S.p.A. e IDV (Iveco Defence Vehicles), contribuirà a sostenere l’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani ed i Militari di Carriera dell’Esercito (O.N.A.O.M.C.E.) alla quale sarà devoluta una quota del ricavato delle vendite. L’Opera Nazionale assiste, attualmente, circa 500 orfani di ufficiali, sottufficiali, graduati nonché dei militari di truppa, a ciascuno dei quali eroga sussidi annuali per la formazione scolastica e per particolari necessità di carattere economico-familiare.

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Tavola rotonda Centro Studi Esercito, “Forze Terrestri: il domani è già qui. L’URGENZA dell’ammodernamento”.

Roma, 16 luglio 2022 – Lo scorso 5 luglio il Centro Studi Esercito (CSE – centro di pensiero indipendente) ha lanciato un allarme con il convegno “Forze Terrestri: il domani è già qui. L’URGENZA dell’ammodernamento”.

Sono intervenuti – in presenza o in collegamento – rappresentanti del mondo Politico come il sottosegretario alla Difesa on. Giorgio Mulè, la presidente della commissione difesa del Senato sen. Roberta Pinotti, il vicepresidente del Parlamento Europeo on. Fabio Massimo Castaldo, ed i membri della commissione difesa della Camera on. Roberto Paolo Ferrari, on. Alberto Pagani ed on. Maria TripodiIndustriale come il presidente dell’AIAD (Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza) on. Guido Crosetto, dott. Luciano Carta, (presidente di Leonardo S.p.a.), il dott. Franco Donfrancesco (development director MBDA Italia S.p.a.), l’ing Claudio Catalano (amministratore delegato di IVECO IDV – Iveco Defence Vehicles SpA.) ed Accademico come il prof. Maurizio Talamo (professore ordinario di “sicurezza informatica” presso l’Università di Roma “Tor Vergata”) assieme alle autorità di vertice della Difesa a partire dal capo di stato maggiore della Difesa amm. Giuseppe Cavo Dragone, il capo di stato maggiore dell’Esercito generale Pietro Serino ed il generale di brigata Paolo Sandri (capo ufficio innovazione dello stato maggiore Esercito).

L’on. Gianluca Rizzo (presidente della commissione difesa della Camera), assente, ha inviato un messaggio testuale di saluto.

Il confronto è stato moderato da Alfredo Macchi giornalista e inviato Mediaset.

ARGOMENTI TRATTATI

  • FFAA non all’altezza delle sfide; età media eccessiva del personale (40 anni) e dei mezzi (43 anni); 
  • superamento di “steccati ideologici”; 
  • necessità di “rinnovarsi”, non solo mantenere”;
  • poligoni per addestrarsi e sparare”; 
  • spesa pro capite italiana per la Difesa tra i Paesi Nato e UE: ultimo e penultimo posto; 
  • carenza assoluta di scorte, ricambi e munizionamento (!!!); 
  • Big Data, IA, Guerra dell’Informazione;
  • “salute delle FFAA → Salute del Paese”, come dimostrato durante la Pandemia; 
  • confusione nel considerare il mercato della Difesa come un supermercato;
  • “software” alla base della tecnologia militare;
  • enorme mole di informazioni disponibile da vagliare ed elaborare;
  • “guida predittiva” missilistica; sfida ipersonica;
  • IA indispensabile per capacità intercettazione; 
  • sistemi antidrone; 
  • Difesa Europea; 
  • errore in passato considerare la Difesa un tema scomodo;
  • 100 mld € della Germania, capacità nucleari della Francia; 
  • limite allo sviluppo economico e sociale senza Sicurezza; 
  • Summit NATO a Madrid, Bussola Strategica UE, nuovo concetto strategico della NATO;
  • adesione di Svezia e Norvegia alla NATO; 
  • programmazione progressiva e costante investimenti nella Difesa;
  • piattaforme ruotate e cingolate, aggiornamenti e nuove prospettive; 
  • capacità nazionale ed europea dell’industria;
  • mezzi unmanned; 
  • guerra in Ucraina e importanza della deterrenza della Difesa grazie alla mobilitazione di riserve; 
  • adeguamento dei Sistemi, urgenza di un partner industriale di riferimento maggiore nel settore delle forze terrestri; 
  • la proiezione delle forze… 

sono solo alcuni dei punti toccati durante la tavola rotonda.

Il video integrale dell’evento è disponibile al link: https://www.youtube.com/watch?v=-azUUdZGYvA

Gli interventi sono consultabili secondo il seguente ordine:

  • generale Farina (03’10” – 20’25” – 1h51’30”)
  • sottosegretario Mulè (08’10”)
  • on. Pagani (26’45”)
  • on. Tripodi (32’10”)
  • prof. Talamo (38’10”)
  • dott. Donfrancesco (45’20”)
  • gen. Sandri (51’30”)
  • on. Castaldo (1h05’00”)
  • sen. Pinotti (1h16’00”)
  • dott. Carta (1h26’17”)
  • amm. Cavo Dragone (1h39’30”)
  • on. Paolo Ferrari (1h57’31”)
  • ing. Catalano (2h04’15”)
  • on. Crosetto (2h15’36”)
  • gen. Serino (2h25’20”)

Non sono mancate domande dal pubblico presente in sala.

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Immagini
: © Monica Palermo
Qualora si volessero usare immagini chiedere alla redazione e indicare il link all’articolo/blog


Insediamento del ministro della Difesa Elisabetta Trenta

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7f5822b4-b8a8-498c-974c-3439e7355d4505ThumbRoma 1 giugno 2018 – Questo pomeriggio, presso la sede del Ministero della Difesa, si è tenuto il passaggio di consegne tra Roberta Pinotti ed Elisabetta Trenta. Al Ministro Trenta la senatrice Pinotti ha consegnato la bandiera distintiva del Ministro della Difesa.

Dopo aver prestato giuramento nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, si è insediata a Palazzo Baracchini, sede del dicastero.

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Dopo l’incontro con il ministro della Difesa uscente, il ministro Trenta ha avuto colloqui con il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, con il segretario Generale della Difesa, i capi di Stato Maggiore dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e con il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri.

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La redazione di MNFI augura un buon mandato al ministro della Difesa Elisabetta Trenta.

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Fonte e immagini: sito Ministero della Difesa
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I Corazzieri celebrano il 150° anniversario della costituzione ed il quinto raduno nazionale

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Roma, 19 maggio 2018 – A Roma questa mattina sono stati celebrati il 150° anniversario della costituzione dei Corazzieri ed il 5° raduno nazionale Corazzieri, presso la caserma dei Corazzieri intitolata al maggiore Alessandro Negri di Sanfront, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del ministro della Difesa Roberta Pinotti, del capo di Stato Maggiore della Difesa Claudio Graziano e del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri.

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Nell’ambito della cerimonia il presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri generale di corpo d’armata Libero Lo Sardo ha consegnato il nuovo labaro alla dipendente sezione “Quirinale Gruppo Corazzieri”.

A seguire, nell’ufficio del comandante del reggimento Corazzieri, è stato presentato il francobollo ordinario dedicato al reggimento nel 150° anniversario di istituzione, del valore di “ 0,95”, appartenente alla serie tematica “Il senso Civico”, realizzato da Poste Italiane ed emesso oggi 19 maggio 2018 dal Ministero dello Sviluppo Economico. Il 1° esemplare è stato consegnato al presidente della Repubblica.

Presenti anche il sottosegretario di Stato allo Sviluppo Economico, onorevole Antonello Giacomelli, il presidente della commissione per lo studio delle carte – valori postali, professor Angelo di Stasi, l’amministratore delegato di Poste Italiane, dottor Matteo Del Fante, il presidente dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, dottor Domenico Tudini, ed il direttore generale di Poste Italiane, dottor Giuseppe Lasco.

Il francobollo, stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, raffigura il cortile d’Onore del Palazzo del Quirinale, con in primo piano un Corazziere a cavallo e sullo sfondo, in formazione, uno schieramento di commilitoni; in alto a sinistra è riprodotto lo stemma araldico del reggimento. Completano il prodotto filatelico la leggenda “Reggimento Corazzieri 150° Anniversario dell’Istituzione”, la scritta “Italia” e il valore “ 0,95”. Bozzettista del francobollo: Maria Carmela Perrini.

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Poste Italiane ha voluto commemorare il momento mediante la realizzazione di un raccoglitore presidenziale con all’interno un folder in formato A4 a due ante, a tiratura limitata, contenente un francobollo del Reggimento Corazzieri, una cartolina annullata e affrancata ed una busta personalizzata con timbro primo giorno.

A commento dell’emissione è stato realizzato un “Bollettino illustrativo”, con articolo a firma del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri.

IL REGGIMENTO CORAZZIERI

Era il 7 febbraio 1868 quando, per ordine del Ministero della Guerra, vennero concentrati a Firenze 80 Carabinieri a cavallo destinati come scorta d’onore al corteo reale che doveva formarsi allorquando la principessa Margherita di Savoia, andando in sposa al Principe Umberto, sarebbe entrata solennemente in città. I Carabinieri indossarono gli elmi e le corazze già impiegate alle nozze del duca di Savoia. Questa volta, però, lo squadrone non venne subito disciolto ma destinato alla guardia dei reali appartamenti e scorta d’onore alla persona del re. I singoli componenti dello speciale reparto dovevano possedere, oltre a peculiari doti fisiche di statura, particolare robustezza ed abilità nel montare a cavallo, distintissimi requisiti d’onore morale e disciplinare. Il reparto assunse nel tempo varie denominazioni.

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Dopo la Seconda Guerra Mondiale, all’esito del referendum istituzionale che sancì la nascita della Repubblica, Umberto II sciolse i Carabinieri Guardie del re dal giuramento alla sua persona ma non da quello di fedeltà alla Patria. Deposta momentaneamente la tradizionale corazza e sotto il nome di Squadrone Carabinieri a cavallo, il Reparto proseguì nell’attività di guardia al capo provvisorio dello Stato. L’11 maggio 1948, in occasione dell’insediamento del presidente Enaudi, venne deciso che i Carabinieri Guardie riassumessero la loro primitiva veste e denominazione.

Nei decenni successivi vi furono ulteriori modifiche nell’articolazione e lo squadrone diventò prima Gruppo Squadroni e poi Comando Carabinieri Guardie del presidente della Repubblica. Nel 1990 assunse rango reggimentale con il nome di reggimento Carabinieri Guardie della Repubblica ed il 24 dicembre 1992, con decreto del presidente della Repubblica, venne fissata l’attuale denominazione del reparto in reggimento Corazzieri.

 

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Fonte e immagini: Comando generale Arma dei Carabinieri
Immagini dal sito del Ministero della Difesa
Immagine del francobollo dal  Ministero dello sviluppo economico
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Libano: il ministro della Difesa in visita al contingente italiano nel settore ovest

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Shama (Libano), 15 maggio 2018 – Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha incontrato a Shama i caschi blu Italiani schierati nel settore ovest del Libano nell’ambito della missione UNIFIL.

Ad accogliere il ministro a Shama, il generale di brigata Paolo Fabbri che dal 17 aprile scorso comanda il settore ovest della missione di UNIFIL, articolato su base brigata alpina “Julia” Multinational Land Force.

Prima del saluto al contingente del settore ovest il ministro ha incontrato a Naqoura il force commander di UNIFIL maggior generale Micheal Beary con cui si è confrontata sull’attuale situazione di sicurezza in Libano e sull’importante ruolo che giocano le Forze Armate italiane nel supportare quelle libanesi a diventare sempre più credibili e ad assumere il pieno controllo del territorio.

I caschi blu hanno il compito di garantire un dispiegamento efficace atto a monitorare l’area di operazioni che occupa nel settore ovest del libano, vigila sulla sicurezza e la libertà di movimento del personale delle Nazioni Unite, degli operatori umanitari e ha inoltre il compito di proteggere la popolazione civile.

L’Italia è schierata nell’ovest del Libano con circa 1.100 uomini della missione UNIFIL implementata recentemente con l’adozione della risoluzione 2373 che sostanzialmente conferma i compiti dei caschi blu nell’area stabiliti nel 2006 con la risoluzione 1701 che fu emanata a seguito del il ritiro delle truppe israeliane e del conseguente schieramento della forza di interposizione delle Nazioni Unite.

Durante la visita il ministro ha voluto ringraziare il contingente: “Una missione importante per il Libano, per la sicurezza della Regione, per l’Italia e per la comunità internazionale. La “JULIA” saprà farsi onore come sempre!”.

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Fonte e immagini: Contingente italiano in Libano
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Aeronautica Militare: gli allievi del corso “Vulcano” giurano fedeltà alla Patria

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Roma, 19 aprile 2018 – Settantotto allievi del corso Vulcano hanno giurato fedeltà alla Patria, ieri mattina alla presenza del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, del capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, generale di squadra aerea Enzo Vecciarelli, e di numerose autorità civili, militari e religiose, ma soprattutto dei genitori dei giovani giuranti.

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Con il tradizionale “lo giuro!” i giovani allievi si sono impegnati ad onorare gli ideali di lealtà, coraggio e senso del dovere tipici della condizione di appartenente alle Forze Armate. Durante la cerimonia si è svolto anche il battesimo del corso, in cui il gagliardetto – attraverso un ideale passaggio di consegne tra i padrini delle generazioni dei precedenti corsi Vulcano – è stato affidato al capo corso del Vulcano V. Entrambi i momenti sono stati accompagnati dal passaggio della Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN), che ha disteso in cielo il suo tradizionale tricolore.

Il ministro della Difesa, rivolgendosi ai giovani che si sono impegnati solennemente di fronte alla F.A. e alla loro comunità, ha ricordato loro che “si parla spessissimo di diritti, ma non dobbiamo mai dimenticare che i diritti devono essere accompagnati anche dai doveri e dal rispetto delle regole. Oggi, con il giuramento, impegnandovi in modo profondo, per la vita, state ricordando a tutto il Paese che esistono anche i doveri”. Ha poi invitato i ragazzi a seguire sempre le proprie passioni, in quanto sono proprio queste “che vi portano a scegliere quella che non è solo una professione ma anche e soprattutto una missione. Dentro la vostra missione sta il meglio della vostra essenza.

Qui vi formerete con standard altamente qualificati. Non è un caso che sempre più spesso c’è una richiesta pressante per potersi formare con la nostra Aeronautica Militare: una tradizione che mette insieme innovazione e valori. L’internalizzazione è oggi una parte fondamentale della formazione dei militari italiani perché tutte le sfide della sicurezza si giocano non da soli ma insieme a tutta la comunità alleata di cui facciamo parte.”

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Il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, nel suo discorso ai giurandi, ha detto loro: “Il vostro futuro aeronautico, cari allievi, sarà complesso ed impegnativo ma altrettanto esaltante per l’opportunità che vi viene offerta di diventare parte integrante di una realtà operativa all’avanguardia. Oggi vi dò ufficialmente il benvenuto nell’Aeronautica 4.0, la nuova era della nostra Forza Armata. Un’Aeronautica consapevole delle minacce e delle sfide, determinata a contribuire attivamente alla costruzione del futuro della nostra nazione con una missione ambiziosa ma necessaria: quella di ampliare e ridisegnare le capacità della FA per essere sempre più integrati e utili al paese, realizzando un’attività di pensiero collettivo ispirato alla continua innovazione ed aperta condivisione delle idee oltre al creare un ambiente lavorativo dove ognuno di noi possa realizzare se stesso sotto il profilo etico, morale, professionale ed intellettuale. Il futuro vi appartiene cari allievi del Vulcano V. Siate fieri della vostra scelta e pronti ad onorare i vostri ideali con il coraggio dell’azione affinché possiate essere sempre orgogliosi del vostro modo di essere.”

Il comandante dell’Accademia Aeronautica, generale di brigata aerea Enrico Degni, rivolgendosi ai veri protagonisti di questa cerimonia: “… Da oggi in poi, la vostra vita sarà un continuo susseguirsi di prove e di attività nelle quali vi ritroverete ad agire e scegliere tenendo fede al solenne impegno ad essere buoni cittadini, servitori della Patria, persone oneste, leali e coraggiose, perseguendo valori spesso poco compresi, ma di cui credo che il nostro Paese abbia un impellente bisogno. Vi aspettano anni esaltanti e grandi sacrifici, alla ricerca di un equilibrio tra la sfera privata e un impegno che sarebbe riduttivo definire solo lavoro. Vi aspetta una vita particolare, in un futuro complesso e imprevedibile, nel quale sarete chiamati a coprire ruoli di responsabilità e a prendere decisioni”.

Come da tradizione, contestualmente alla cerimonia, è stata celebrata “la giornata in onore delle Medaglie d’Oro al Valor Militare” con la lettura del messaggio augurale inviato al corso Vulcano V dal gruppo dei decorati di medaglie d’oro.

I settantotto frequentatori – 56 uomini e 22 donne – sono stati selezionati tra oltre 6000 candidati ed appartengono a diversi ruoli: 39 piloti, 10 del ruolo delle armi, 14 ingegneri, 8 commissari e 7 medici. Nel loro percorso accademico, in accordo alle attività di cooperazione internazionale svolte dall’Aeronautica Militare nel campo della formazione, i giovani cadetti sono affiancati da 11 allievi stranieri, provenienti da 7 diverse nazioni. Diventano così sette i corsi attualmente presenti presso l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, in cui sono suddivisi i circa 500 frequentatori che stanno affrontando le differenti fasi della loro formazione.

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Fonte e immagini: Aeronautica Militare
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Difesa: il capo di SMD al 95° anniversario dell’Aeronautica Militare

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Firenze, 28 marzo 2018 – Il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, ha preso parte alla cerimonia del 95° anniversario dalla costituzione dell’Aeronautica Militare che si è tenuta oggi a Firenze nella spettacolare cornice di piazzale Michelangelo. Firenze è, infatti, la città dove ha sede al parco delle Cascine, la scuola militare Aeronautica “Giulio Douhet” i cui allievi del 1° corso oggi prestano giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana ed alle sue istituzioni alla presenza del ministro della Difesa, Roberta Pinotti.

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Presenti alla cerimonia, oltre al capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, generale s.a. Enzo Vecciarelli, le autorità civili, militari e religiose locali.

Durante la cerimonia sono state consegnate alcune prestigiose onorificenze che testimoniano il costante impegno delle donne e degli uomini dell’Aeronautica Militare a favore delle comunità, sia in campo nazionale che internazionale. Tali riconoscimenti sono il segno tangibile di un concetto operativo cardine per l’Aeronautica Militare, quello del dual-use, cioè la capacità militare prestata a favore della popolazione civile nelle operazioni di concorso.

Il generale Graziano ha ricordato nel suo discorso che “il giuramento di oggi avviene in un momento storico particolare in cui ricorre il centenario della Prima Guerra Mondiale durante la quale furono impiegati i velivoli, ancora con le insegne del Regio Esercito e della Regia Marina, che costituirono il nucleo di quella che sarebbe diventata la Regia Aeronautica”.

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“L’Aeronautica Militare – ha continuato il capo di SMD – nasce in un momento di grande trasformazione che ha poi caratterizzato la Forza Armata nella sua storia legata all’evoluzione tecnologica e dei sistemi d’arma per soddisfare le esigenze di sicurezza che mai come in questo momento pongono delle importanti sfide e rischi aggiuntivi che necessitano di un maggiore impegno nazionale rivolto soprattutto al sud del mondo rispetto alla minaccia terroristica, alla migrazione clandestina, al traffico illegale di sostanze, impegno rivolto a sostenere stati collassati e nello stesso tempo contribuire alla difesa collettiva e alla deterrenza dell’Alleanza Atlantica e dell’Unione Europea che rappresenta il nostro futuro. Tutto ciò indica un percorso di trasformazione strutturale e concettuale, oltre che tecnologico, delle Forze Armate che trova la sua sintesi nel Libro Bianco, documento in cui sono delineate le esigenze di sicurezza del Paese e le conseguenti necessità di trasformazione”.

Le celebrazioni, dirette sul piazzale Michelangelo dal generale di divisione aerea Stefano Fort comandante dell’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche di Firenze, sono terminate con alcuni passaggi in volo della Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN) su piazzale Michelangelo e sui lungarni della città di Firenze.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Casta 2018: il ministro Pinotti e il capo di SME alla cerimonia di chiusura

il Ministro passa in rassegna lo schieramento

Sestriere, 10 marzo 2018 – CaSTA 2018 è stata una kermesse di addestramento e sport dove hanno gareggiato 1500 militari, in 40 km di movimento scialpinistico, su oltre 2000 metri di dislivello in 3 giorni, con 11 nazioni partecipanti, decine di gare disputate, migliaia di ore passate a sfidarsi e ad esercitarsi sulle nevi del Piemonte. Questi in estrema sintesi i campionati sciistici delle Truppe Alpine che si sono oggi conclusi oggi al Sestriere, alla presenza del ministro della Difesa senatrice Roberta Pinotti e del capo di Stato Maggiore dell’Esercito generale di corpo d’armata Salvatore Farina

Il soccorso in ambiente montano è stato il cardine della 70^ edizione della manifestazione, dove il ministro ha partecipato anche all’esercitazione mattutina in cui hanno operato in sinergia diversi corpi dello Stato, squadre soccorso militare dell’Esercito, squadre soccorso del Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico, Guardia di Finanza e unità cinofile e personale dei Carabinieri.

“Professionalità diverse e integrabili per assicurare capacità d’intervento tempestivo in caso di emergenza. Un vero esempio di “sistema Paese”, dove la Difesa contribuisce in maniera importante con le proprie eccellenze (donne e uomini) formate da costante addestramento” così ha commentato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, assistendo all’esercitazione “Chaberton 2018”

Il Ministro premia il Comandante del 7° reggimento Alpini

Il generale Farina, nel salutare i militari presenti, italiani e stranieri, ha ricordato che “quelle che si concludono oggi non sono state solamente giornate di sport ma, soprattutto, un’occasione addestrativa che ha concorso a promuovere lo scambio, la cooperazione e l’interoperabilità tra unità d’elite di eserciti alleati e amici, creando, al contempo, soliti legami tra gli uomini e le donne che ne fanno parte”.

“Sono state giornate intense ed entusiamanti con i ritmi serrati ed impegnativi della montagna – ha salutato così i 1500 militari dei CaSTA il comandante delle Truppe Alpine generale di corpo d’armata Claudio Berto – giornate che hanno sicuramente contribuito ad accrescere il vostro addestramento e la vostra capacità alpina”.

Un appuntamento addestrativo che nasce nel 1931 per valutare la preparazione dei reparti alpini e oggi, giunto alla 70^ edizione, è ormai considerato una sorta di olimpiade per reparti militari. Negli anni si è anche superata la specificità alpina ed i campionati sono stati aperti alla partecipazione di militari di altri corpi dell’Esercito e, dal 1979 di delegazioni straniere accomunate dal comune addestramento montano.

le Autorità con una squadra soccorso alpino militare delle truppe Alpine

Molte le competizioni che hanno visto cimentarsi atleti di diverse categorie con una gara su tutte, che testa la capacità di un plotone militare ad operare in montagna. Slalom con equipaggiamento militare, prove topografiche e massacranti trasferimenti a tempo con anche un pernottamento in alta quota hanno fatto selezione in questa gara vinta, per dovere di cronaca, dal plotone del 7° reggimento Alpini.

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Fonte e immagini: Comando Truppe Alpine
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Inaugurato anno accademico del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD)

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Roma, 14 novembre 2017 – Il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, ha partecipato questa mattina alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2018 del Centro Alti studi per la Difesa che si è svolta alla presenza del Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, dell’on. dr. Giovanni Legnini, vice presidente del consiglio superiore della magistratura, dei vertici militari e di numerose autorità civili.

Nel corso del suo intervento il generale Graziano, partendo da una sintetica analisi del quadro di sicurezza internazionale, ha illustrato le quotidiane sfide che le Forze Armate  italiane si trovano ad affrontare: “Da una prospettiva euro-centrica – ha spiegato il generale – siamo chiamati ad affrontare sfide provenienti da due archi di crisi ed instabilità, uno a sud, che dal Medio Oriente investe la sponda nord-africana e la fascia sub-sahariana, ed uno a est, che dal Baltico abbraccia il Mar Nero ed il Mediterraneo orientale”. Aggiungendo poi che proprio su questi territori si estendono le due aree di interesse strategico nazionale: quella euro-mediterranea e quella euro-atlantica.

Viviamo – ha continuato il capo di Stato Maggiore della Difesa – una situazione estremamente complessa, che richiede un’analisi e una metodologia di approccio multi-disciplinare e la consapevolezza che lo Strumento Militare sia solo uno dei mezzi a disposizione della Comunità Internazionale, talvolta forse il più decisivo ma non certo l’unico. Per poter cooperare ed essere credibili a livello internazionale  è necessario essere competitivi e bisogna esserlo ad ogni livello: economico, militare e industriale”.

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Il generale Graziano si è quindi soffermato sulle Organizzazioni Internazionali sottolineando come oggi “assumano una rilevanza senza precedenti  ed ha evidenziato la necessità di sviluppare sinergie anche nelle operazioni militari già in atto per ottimizzare  gli strumenti a disposizione di  proiezione della stabilità nelle aree di crisi”.

Parte dell’intervento è stato poi dedicato ad un tema estremamente attuale: la Difesa europea con riferimento alle Cooperazioni Strutturate Permanenti (PESCO) e, in tale ambito, alle iniziative regionali quale, ad esempio,  la  Defence Cooperative Initiative (DECI) a guida italiana volta a promuovere,  su base regionale e tra Nazioni europee,  un progetto di cooperazione  finalizzato ad incrementare la stabilità della Regione e la crescita della cooperazione tra i Paesi aderenti.

Il capo di SMD ha poi ricordato il grande passo avanti fatto ieri a Bruxelles per concretizzare il tema della Difesa europea attraverso la firma di avvio della Cooperazione Strutturata Permanente (PESCO),  fortemente voluta dal  nostro Ministro della Difesa Roberta Pinotti e firmato dal Ministro della Difesa e degli Esteri , cui hanno aderito, al momento, 23 Paesi. “Rappresenta – ha detto – un’opportunità per proporsi in ambito europeo come “Sistema Paese”, contribuendo anche a valorizzare le potenzialità industriali delle singole Nazioni. Questo è un momento storico di cambiamento e di trasformazione dell’Europa della difesa e della sicurezza in un contesto internazionale”.

La PESCO rappresenta un impegno vincolante tra i Paesi che vi aderiscono, teso non solo a rafforzare la politica estera e di sicurezza comune ma, soprattutto, a consentire una graduale transizione dalla cooperazione all’integrazione capacitiva a supporto del livello di ambizione dell’UE. Tale strumento avrà, infatti, una indubbia utilità quale strumento di avanzamento nel processo di integrazione europea, contribuendo in larga misura ad evitare quelle situazioni di stallo che hanno caratterizzato il recente passato. L’obiettivo è quello di creare uno stimolo politico e una architettura istituzionale che renda praticabile una maggiore cooperazione tra gli stati europei in tema di Difesa.

Sarà necessario un impegno dei 27 membri per rafforzare ulteriormente l’autorevolezza del vomitato militare, al fine di contribuire fattivamente al progetto di realizzazione della Difesa europea e per garantire che l’Unione Europea sia pienamente in grado di rispondere a 360º alle nuove sfide alla sicurezza”, ha concluso il Capo di Stato Maggiore della Difesa.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Inaugurata la nuova stazione dei carabinieri di Torriglia (GE)

 

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Genova, 09 ottobre 2017 – Inaugurata questa mattina la nuova sede della stazione Carabinieri di Torriglia, con una cerimonia a cui hanno partecipato autorità militari, religiose e civili regionali e nazionali. Presenti il ministro della Difesa sen. Roberta Pinotti, che ha tagliato il nastro, ed il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri gen. di corpo d’armata Tullio Del Sette, accompagnato dal comandante interregionale di Milano gen. di corpo d’armata Riccardo Amato e dal comandante della Legione Liguria gen. di brigata Paolo Carra. Nei brevi interventi sia il ministro della Difesa che il comandante generale hanno rimarcato l’importanza della presenza capillare dell’Arma in particolar modo nei piccoli centri, in cui le Stazioni carabinieri devono rappresentare soprattutto punti di riferimento e di conforto per la popolazione e garanzia di sicurezza necessaria per una convivenza serena.

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Sentita la partecipazione della cittadinanza arricchita dalla presenza di numerosi bambini delle scuole materne ed elementari di Torriglia. Donata dal comune ai carabinieri la bandiera nazionale.

L’immobile, di proprietà privata, è stato acquistato dall’amministrazione comunale di Torriglia che lo ha ristrutturato in base alle esigenze dell’Arma e concesso in comodato d’uso.

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La stazione Carabinieri di Torriglia vede la sua genesi sin dal 1816, due anni dopo l’istituzione con le Regie Patenti del 1814 del corpo dei Carabinieri Reali. Infatti, il 4 novembre del 1816 con determinazioni di S.M. è stata definita l’organizzazione e eegolamento militare per il corpo dei Carabinieri Reali. Nel documento, che definisce nel dettaglio la composizione del corpo dei Carabinieri Reali, è possibile trovare tra le Stazioni dipendenti dalla Divisione di Genova, quella di Torriglia, con giurisdizione sui comuni di Bargagli, Montebruno e Propata, retta da un “Brigadiere a piedi”.

Sin dai primi anni i Carabinieri furono largamente impiegati in ogni genere di servizi. In occasione dell’epidemia di colera del 1835/1836 ai Carabinieri furono delegate anche funzioni di sorveglianza sulle persone in transito, isolamento delle zone e delle singole abitazioni, il trasporto degli infermi ed i servizi presso gli ospedali ed i lazzaretti. L’impiego fu talmente ampio che si rese necessaria la distribuzione di apposite istruzioni sulla profilassi da adottare per evitare il contagio e sulle modalità di soccorso degli ammalati. Molteplici furono i casi di sopravvissuti perché individuati ed assistiti dai Carabinieri.

Alla fine del 1836 la Gazzetta di Genova faceva le più alte lodi all’opera svolta dai Carabinieri durante la lunga epidemia, scomparsa verso la fine del 1837 e per tale opera il corpo ebbe l’elogio del Sovrano.

Negli anni successivi la stazione, situata nell’omonimo comune facente parte del Parco naturale regionale dell’Antola, assunse l’attuale configurazione con una forza organica di 6 unità (2 Isp., 1 Brig. e 3 App./Car.).

Il territorio su cui insiste il Presidio è situato in zona montuosa ai piedi del monte Prelà (1.406 m) in uno spartiacque comprendente le valli dei fiumi Trebbia e Scrivia ed il bacino del lago del Brugneto e si estende su una superficie di circa 107 kmq con una popolazione di 2729 abitanti, suddivisi tra i comuni di Torriglia (2.297 abitanti), Montebruno (228 abitanti) e Propata (140 abitanti). Nel 2011 si è aggiunto anche il comune di Rondanina (64 abitanti) precedentemente di competenza della stazione di Rovegno, anch’essa dipendente dalla compagnia di Chiavari.

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Fonte e immagini: Arma dei Carabinieri
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