
Roma 24 gennaio 2019 – L’anno accademico 2018 – 2019 per i futuri ufficiali dell’Arma è stato inaugurato il 22 gennaio con una cerimonia presso l’aula magna della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma. La cerimonia, aperta dal comandante della Scuola Allievi Ufficiali, generale di divisione Riccardo Galletta, si è svolta alla presenza del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, dei ministri dell’Interno Matteo Salvini, della Difesa Elisabetta Trenta e dell’Ambiente Sergio Costa.

Fra le tante personalità presenti, autorità parlamentari, di governo e diplomatiche, il segretario generale della Corte Costituzionale, esponenti delle magistrature, i vertici delle Forze Armate, delle Forze di Polizia delle Agenzie di Informazione e Sicurezza, il presidente del Gruppo Medaglie d’Oro al V.M., i presidenti dell’Associazione Nazionale Carabinieri e dell’Associazione Nazionale Forestali in congedo ed esponenti degli organismi di rappresentanza dell’Arma.
Intervento del comandante della scuola
Il generale di divisione Riccardo Galletta, dopo aver ringraziato le autorità presenti, ha evidenziato “l’ambita dimostrazione riservata a questo Istituto che ha il delicato compito di formare la futura classe dirigente dell’Arma”. Il generale salutando i presenti e illustrando le attività didattiche svolte dall’Istituto ci ha tenuto a sottolineare che al termine dell’anno accademico i reparti saranno raggiunti dai primi ufficiali del ruolo forestale dell’Arma ed “a loro sarà affidato il compito di proseguire la missione a tutela dell’ambiente, ora forti dello spirito dei Carabinieri e della gloriosa tradizione del Corpo Forestale dello Stato”.

Sarà una “formazione permeata dei principi etici e giuridici che ispirano la nostra carta costituzionale” ha evidenziato il generale rivolgendosi al ministro della Difesa. Problematiche attuali verranno affrontate nella formazione dei nuovi ufficiali, come la globalizzazione, l’emigrazione e l’incontro di popolazioni diverse. Un modulo sarà dedicato alla sicurezza cibernetica, implementato da tecniche di investigazione nell’ambiente digitale con l’ausilio della più moderna tecnologia. Insieme all’università Roma Tre due compendi, uno che racchiude tutta la normativa antimafia e uno rivolto allo studio della minaccia terroristica. Per una sinergia tra teoria e pratica sono stati interpellati investigatori del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale), del RIS (Raggruppamento Investigativo Scientifico) e dell’Istituto Superiore di Tecniche Investigative per una condivisione della loro esperienza sul campo.
La formazione etica “è l’impegno più ambito e sentito” ha precisato il comandante dell’Istituto, insieme alla “riflessione sui valori che devono caratterizzare l’ufficiale quale comandante dei Carabinieri. Rettitudine, senso del dovere, consapevolezza delle proprie responsabilità, desiderio di porsi al servizio della comunità per proteggere i diritti e le libertà di ogni persona”.
Intervento del comandante generale dell’Arma

Il comandante generale Giovanni Nistri, che si è rivolto agli ufficiali allievi frequentatori dei corsi, ribadendo loro la centralità sulla persona in termini di responsabilità, coscienza e coerenza: “Chiunque indossi questa uniforme porta il peso della responsabilità. La vostra, in quanto comandanti, è la più alta. Sarete chiamati a intercettare disagi e bisogni, a garantire la libera fruizione dei diritti di ognuno, ad assicurare il rispetto della dignità di tutte le persone, specie di quelle in condizioni di fragilità e sottoposte alla nostra custodia, affinché l’affermazione della legalità sia sempre scevra da gratuita violenza e proterva angheria, come la Costituzione ci impone”.
La coscienza dell’autorità rivestita richiede di migliorare costantemente sé stessi, per far sì che i dipendenti alimentino e accrescano le proprie conoscenze, sostenendo la loro motivazioni attraverso l’ascolto attento e il giudizio equilibrato. Così si può meritare la considerazione degli uomini e delle donne rimessi alla propria responsabilità.
“Si è autorevoli solo se si è credibili” sottolinea il comandante dell’Arma “testimoniando ogni giorno con la propria condotta i principi che sono e restano la grammatica etica della nostra condizione di militari prima e di tutori dell’ordine” – ricordando – “… Noi Carabinieri dobbiamo essere i primi a giudicare, con rigore e senza tentennamenti chi di noi si allontani dalla via del dovere. Perché oltre 100.000 donne e uomini, capaci di dare un volto alla fiducia dei cittadini, sovrastino i pochi che possono venir meno all’impegno assunto”.

Il generale Nistri ha poi tracciato un sintetico quadro delle attività e dei risultati ottenuti lo scorso anno. L’Arma, unico presidio di polizia per il 48% della popolazione che vive nei centri con meno di 50.000 abitanti, ha perseguito il 73% dei reati denunciati nel Paese e ha operato nel 63% dei casi scoperti in Italia. Oltre 4 milioni di pattuglie, 11.000 ogni giorno, hanno garantito la prevenzione e il pronto intervento 24 ore su 24. Nel settore investigativo sono stati tratti in arresto 783 persone per associazione di tipo mafioso e 7 latitanti pericolosi. Sono stati sequestrati e confiscati beni per oltre 1 miliardo di euro.
Il comandante ha sottolineato il rischio connaturato a questo costante impegno e il pensiero è andato ai 7 carabinieri deceduti in servizio e ai 1583 rimasti feriti nel 2018.
Un coraggio quotidiano, fatto spesso di semplici gesti di solidarietà, come ha rimarcato il Presidente della Repubblica nel discorso di fine anno, ricordando uno dei tanti episodi di vicinanza alla popolazione dell’Arma.
Un impegno che valica i confini nazionali con le missioni internazionali di pace, che vedono oltre 1.000 carabinieri nei vari teatri operativi. Il modello Carabinieri è un solido punto di riferimento per la comunità internazionale, un ruolo svolto anche nei comparti di specialità. Il comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, a 50 anni dalla costituzione, fornisce all’Unesco i caschi blu della cultura, provvedendo all’addestramento di molte polizie straniere, e il Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari, a due anni dalla sua istituzione, ha sviluppato le capacità di proiezione all’estero dei reparti forestali.
In generale ha rimarcato che tra le tante minacce attuali quella cibernetica è di grande rilevanza e sottolinea che “nell’investimento tecnologico affrontiamo la sfida alla cyber security, nuova frontiera della minaccia. Il computer attivo presso il comando generale garantisce con continuità prevenzione e reazione ad eventi cibernetici”.
Il generale Nistri ha quindi auspicato soluzioni per consentire l’abbassamento dell’età massima di primo arruolamento e un provvedimento legislativo che delinei le modalità di esercizio del diritto all’associazionismo sindacale.
In conclusione, il comandante generale si è rivolto nuovamente agli ufficiali allievi, ai quali ha ricordato che fare parte dell’Arma è una scelta esistenziale.
Intervento del ministro della Difesa

Il ministro della Difesa dottoressa Elisabetta Trenta, ha ringraziato i Carabinieri “perché tutti i giorni rischiano la loro vita per difendere la libertà” lavorando con passione, amore, coraggio e onestà e rivolgendosi ai giovani allievi ufficiali ha sottolineato “Ciò che sarete, ciò che potrete dare, dovete costruirlo qui, con il massimo impegno e la massima dedizione, seguendo le indicazioni e gli insegnamenti dei vostri docenti e dei vostri comandanti, a cominciare dal comandante generale, generale Giovanni Nistri, che incarna perfettamente per capacità, dedizione, esperienza ed umanità ciò che un comandante dei Carabinieri dovrebbe essere sempre”. Il ministro al termine del suo intervento ha dichiarato aperto l’anno accademico 2018-2019 della scuola ufficiali Carabinieri. “W l’Arma dei Carabinieri, W le Forze Armate, W l’Italia”.
di Monica Palermo
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Immagini: Ministero della Difesa - Fonte: Arma dei Carabinieri
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