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Operazione “Green Finger”: la polizia smantella a Palermo ingente traffico di stupefacenti proveniente dall’Argentina e dal Marocco

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Palermo, 2 ottobre 2019 – La Polizia di Stato di Palermo grazie ad una vasta operazione chiamata “Green Finger”, ha inflitto un ennesimo duro colpo ai mercanti della droga.

Personale della Squadra Mobile palermitana, in collaborazione di omologhe articolazioni della Polizia di Stato di altre città italiane e di alcuni equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Occidentale, già dalle prime ore dell’alba di ieri, ha eseguito decine di misure cautelari nei confronti di altrettanti malviventi responsabili a vario titolo del reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, un giro vorticoso di affari, in cui la piazza palermitana era snodo fondamentale, nel passaggio dall’ingrosso al dettaglio dello stupefacente.

Il focus degli investigatori dell’Antidroga, nel corso di una indagine partita nel 2015, si è soffermato proprio sui “grossisti” dello stupefacente: sono state smantellate due organizzazioni criminali, indipendenti ed estranee l’una all’altra, “specializzate” rispettivamente nel procurare grossi carichi di cocaina ed hashish.

La cocaina dall’Argentina giungeva in grossi quantitativi a Palermo, che, come appurato dagli inquirenti, arrivava dopo tappe intermedie europee grazie anche al supporto di membri di associazioni a delinquere della malavita internazionale.

I rilevanti carichi di hashish giunti nel capoluogo invece sarebbero stati, addirittura, distribuiti in altre province e la piazza palermitana avrebbe assunto un ruolo di “raccolta regionale ed interprovinciale” della droga, nonchè centro di smistamento.
Lo stupefacente spesso proveniente da grossi fornitori localizzati in Marocco, sarebbe rimasto in “stoccaggio” all´interno di magazzini del nord-Italia fin quando non fosse stato acquistato dai sodali palermitani e solo allora sarebbe stato fatto viaggiare alle volte del capoluogo.

E’ significativa sulla portata del giro di droga smantellato, il quantitativo di hashish monitorato in entrata nel capoluogo, stimato in oltre 1000 chilogrammi, 700 dei quali sono stati sequestrati in più tranches dalla Polizia di Stato con il relativo arresto dei corrieri.

Notevoli anche, in corso d’indagine, i sequestri di coltivazioni di cannabis effettuati dalla Squadra Mobile nel palermitano.

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Fonte e immagine: Polizia di Stato
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Il comandante logistico dell’Esercito in visita alla sezione rifornimenti e mantenimento di Palermo

onori al Cte Logistico

Palermo, 12 maggio 2018 – Il comandante logistico dell’Esercito, generale di corpo d’armata Luigi Francesco De Leverano, si è recato inei giorni scorsi n visita alla Sezione Rifornimenti e Mantenimento (SERIMANT) di Palermo.

Il comandante logistico é stato accolto dal maggior generale Arnaldo Della Sala, comandante dei Trasporti e Materiali, dal direttore del Polo Mantenimento Pesante Sud, brigadier generale Pietro Barbera e dal direttore dell’ente, colonnello Francesco Velardi. Il generale De Leverano, dopo la resa degli onori e il saluto a tutto il personale militare e civile della SERIMANT, ha assistito a un briefing in cui sono state illustrate le molteplici attività istituzionali svolte dall’Ente.

La visita è proseguita presso i magazzini, i laboratori incameramento e rottamazione armi provenienti da corpi di reato e lascito spontaneo, dove il comandante logistico ha assistito alle precipue attività mediante  l’impiego delle attrezzature specifiche. Successivamente il generale De Leverano ha visitato i reparti del Nucleo Lavorazioni Interne (officine, tappezzeria, falegnameria, etc.), dove ha potuto apprezzare l’alta professionalità di tutto il personale militare e civile impiegato.

A conclusione della visita il comandante logistico si è soffermato presso la sala diagnosi per la piattaforma VBM “Freccia”, dove attualmente viene tenuto il corso manutentori optoelettronici, a cura del personale di “Leonardo Sistemi Difesa”,  per tutto il personale specializzato del Comando Logistico dell’Esercito.

visita alle officine

In tale occasione il generale De Leverano ha ribadito ai frequentatori l’importanza di tale corso, in vista dei futuri impegni che vedranno coinvolti gli organi esecutivi del sostegno nelle attività manutentive sulla piattaforma VBM “Freccia”.

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Fonte e immagini: Comando Logistico dell’Esercito
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A Palermo il 64° raduno nazionale dei bersaglieri

Schieramento reparti

Schieramento reparti

Palermo, 29 Maggio 2016 – Si sono concluse oggi le celebrazioni del 64° raduno dei Bersaglieri alla presenza del ministro della Difesa Roberta Pinotti, del  capo di Stato Maggiore dell’Esercito generale di Corpo d’Armata Danilo Errico e del prefetto di Palermo dottoressa Antonella De Miro.

A salutare le migliaia di bersaglieri in congedo e in servizio e la folla che ha voluto assistere al raduno, il presidente dell’Associazione Nazionale Bersaglieri Marcello Cataldi, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e di Pescara, Marco Alessandrini, dove si svolgerà il raduno il prossimo anno.

Per celebrare i 180 anni della fondazione del Corpo dei Bersaglieri e il 161° anniversario della morte in Crimea del fondatore Alessandro La Marmora si sono radunati in 70.000 tra giovani, anziani, reduci della 2^ Guerra Mondiale, bambini e fanfare. Alla cerimonia ha partecipato una rappresentanza di bersaglieri in servizio, una compagnia del 6° Reggimento bersaglieri di Trapani che ha sfilato con la fanfara e la bandiera di guerra.

Bandiera di guerra del 6 rgt bersaglieri

Bandiera di guerra del 6 rgt bersaglieri

Al tributo ai militari caduti di ieri e di oggi, si aggiunge il ricordo del maggiore Giuseppe La Rosa di Barcellona Pozzo di Gotto, medaglia d’oro al Valor Militare e ultimo bersagliere caduto in Afghanistan l’8 giugno del 2013 per proteggere i commilitoni dall’esplosione di un ordigno facendo scudo con il suo corpo.

Migliaia di cappelli piumati hanno invaso le strade della città, in tutte le piazze si sono tenuti concerti delle fanfare delle tante sezioni provenienti da tutte le regioni italiane, le stesse fanfare che stamane hanno accompagnato le Fiamme Cremisi nello sfilamento a passo di corsa da Porta Nuova al Foro Italico Umberto I, ben 58 anni dopo l’ultimo raduno tenutosi a Palermo.  

Il ministro della Difesa nel corso del suo intervento ha sottolineato come i bersaglieri furono i primi soldati ad andare fuori area in Crimea nel 1855 e furono i primi ad entrare a Roma attraverso Porta Pia per la completa unificazione del nostro Paese. Ha inoltre ricordato che i bersaglieri  hanno partecipato a tutte le operazioni fuori area dal dopoguerra ad oggi.

Intervento del ministro Pinotti

Intervento del ministro Pinotti

Il generale Errico, decano della specialità dei bersaglieri, nel suo discorso ha sottolineato come i “Fanti Piumati” dal 1858, anno dell’inondazione di Savona, fino all’odierna Operazione “Strade Sicure”, contribuiscano con il loro intervento a tutte le emergenze del Paese, risultando essere tra i soldati dell’Esercito più amati dagli italiani

Intervento del Capo di SME

Intervento del Capo di SME

I bersaglieri sono un corpo dell’Esercito nato come fanteria celere d’élite fondato il 18 giugno 1836 dal generale Alessandro La Marmora. Negli anni hanno partecipato a tutte le operazioni dell’Esercito Italiano sia all’estero, nelle missioni internazionali (attualmente in Afghanistan, Kosovo e Gibuti) sia sul territorio nazionale in concorso alle forze dell’ordine e a supporto della popolazione in caso di pubbliche calamità.

Il ministro Pinotti e il capo di SME indossano la Vaira

Il ministro Pinotti e il capo di SME indossano la Vaira

Alcuni momenti della sfilata

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Fonte e immagini: Stato Maggiore dell'Esercito
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Polizia arresta 5 stranieri per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio plurimo

Palermo, 08 Agosto 2015 – La Polizia di Stato ha arrestato ieri con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di omicidio plurimo aggravato cinque cittadini stranieri, due algerini, due libici e un tunisino, sbarcati, giovedi pomeriggio, nel porto di Palermo, dalla nave militare irlandese ‘Le Niamh’, unitamente ad altri 362 migranti.

A bordo della nave anche ventisei salme, tra cui quelle di tre bambini.

I cinque sono responsabili, in concorso con altri soggetti rimasti ignoti, di appartenere ad un’organizzazione criminale operante in Libia, dedita a favorire l’illegale ingresso di stranieri nel territorio italiano, si sarebbero posti alla guida di un’imbarcazione in viaggio tra la Libia e l’Italia, con a bordo circa 650 cittadini extracomunitari, conducendo il natante nelle acque del Mar Mediterraneo.

Secondo alcune testimonianze raccolte, i criminali avrebbero rivestito ciascuno un ruolo ben preciso: uno di questi comandava, con l’ausilio di altri due il natante; gli altri si occupavano di controllare i migranti, impedendo loro di muoversi, utilizzando per questo anche forme di violenza.

Gli arrestati avrebbero cagionato la morte accertata di 26 migranti e quella presunta di circa 200, che, a dire dei testimoni, sarebbero rimasti rinchiusi all’interno  dell’imbarcazione capovoltasi.

I viaggi, secondo quanto riferito, sarebbero costati ai migranti da un minimo di 1200,00 dollari ad un massimo di 1800,00 dollari a persona: il prezzo del viaggio, poi, aumenterebbe in considerazione delle condizioni di sicurezza garantite per la traversata: ad esempio, quelle più vicine alla postazione di comando avrebbero un costo superiore; addirittura, per potere avere la disponibilità di un giubbotto di salvataggio si pagherebbe una cifra a parte (dai 35 ai 70 dinari libici).

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Fonte e immagini: Polizia di Stato

 

 


Catania: gli artificieri dell’Esercito fanno brillare una bomba d’aereo da 250 libbre

Catania, 5 giugno 2015 – Gli artificieri del 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo hanno bonificato una bomba d’aereo da 250 libre in Contrada Jungetto nel comune di Catania.

​​​​E’ stata necessaria l’evacuazione totale dei residenti all’interno della zona di emergenza, la chiusura dello spazio aereo dell’aeroporto di Fontanarossa (CT), l’interruzione del traffico ferroviario della Catania-Palermo e stradale della SS417 Catania-Gela per il tempo necessario al completamento delle operazioni di bonifica che si sono concluse ieri alle 11.20.

Il residuato, una bomba d’aereo da 250 libbre (113 Kg circa) di fabbricazione inglese risalente alla II Guerra Mondiale, è stato fatto brillare nel comune di Catania in contrada Jungetto dagli artificieri dell’Esercito del 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo.

I guastatori della Brigata Meccanizzata “Aosta” hanno realizzato una struttura di contenimento in Hesco Bastian, al fine di ridurre e confinare lo spazio esposto agli effetti della detonazione intenzionale. Negli ultimi dieci anni i nuclei specialistici dei reparti del genio dell’Esercito hanno eseguito 30.000 interventi di bonifica.

La Forza Armata grazie alla capacità dual-use dei propri reparti genio, oltre all’impiego operativo nelle missioni internazionali, è in grado d’intervenire nei casi di pubbliche calamità ed utilità, in ogni momento, su tutto il territorio italiano a supporto della comunità  nazionale. Gli interventi vengono riechiesti dalle Prefetture, responsabili per territorio, al 2° Comando delle Forze di Difesa (2° FOD) di San Giorgio a Cremano (NA) che dispone l’intervento degli specializzati del genio.

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Fonte e immagini: COMFOTER

Palermo: blitz della polizia nel quartiere Zen 2. Sequestrate armi e droga. Rinvenuta una piantagione di marijuana

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Palermo, 31 Agosto 2014 – La Polizia di Stato di Palermo ha eseguito numerose perquisizioni all’interno del quartiere Zen 2. I serrati controlli, operati dagli agenti del commissariato di P.S. “San Lorenzo”, hanno consentito di rinvenire una piantagione di marijuana, diverse quantità di sostanza stupefacente, verosimilmente del tipo marijuana, nonché un piccolo arsenale costituito da armi da guerra e munizionamento.

Il blitz è scattato all’alba, gli agenti hanno fatto irruzione all’interno di diversi appartamenti del quartiere. In particolare i poliziotti hanno rinvenuto in un garage un’intercapedine, protetta da una grata di ferro, dietro alla quale hanno trovato una serra costruita ad arte, con impianti idrici, elettrici nonché di condizionamento, tutti accorgimenti necessari per la sopravvivenza di 84 piante di marijuana.

All’interno del locale, inoltre, è stato rinvenuto un vero è proprio laboratorio con bilancini di precisione e tutto l’occorrente per suddividere la sostanza raccolta ed essiccata e confezionarla per la vendita. Gli agenti hanno recuperato altresì 17 dosi di marijuana già confezionate in apposite bustine.

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La presenza di impianti idrici ed elettrici ha indotto gli agenti ad accertare la presenza di eventuali allacci abusivi alla rete di fornitura elettrica, circostanza che è stata confermata poco dopo con ausilio di personale tecnico dell’Enel. Inoltre, gli agenti hanno riscontrato nel garage la presenza di una piccola santabarbara.

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In un angolo buio occultato da residui di materiale edile, all’interno di una busta di plastica sono state trovate:

  • 1 pistola a tamburo cal. 38 marca Smith& Swesson,
  • 1 pistola a tamburo cal. 357 marca Dan Wesson Arms,
  • 1 fucile a canne mozze cal. 12 lunghezza canna 32,5 cm, manico 28,
  • 1 strumento metallico con forma cilindrica con percussore a colpo singolo nota come “penna pistola”,
  • 12 proiettili cal. 7,65,
  • 1 proiettile cal. 9×21,
  • 90 proiettili cal. 38 special camiciati,
  • 37 cartucce per fucile cal. 12.

I poliziotti hanno sequestrato le piante, le armi, la droga rinvenuta e arrestato i soggetti nella cui disponibilità è stata riscontrata il garage, in quanto trovati in possesso delle chiavi del cancello in metallo, ingresso del garage.

Schermata 08-2456901 alle 12.51.07Due le persone arrestate, entrambe palermitane, sono ritenute responsabili in concorso dei reati di produzione e coltivazione di sostanza stupefacente del tipo cannabis/marjiuana, detenzione abusiva di armi clandestine e del relativo munizionamento, furto aggravato.

L’operazione ha consentito di togliere dal mercato della droga le 84 piante il cui valore è stato calcolato approssimativamente pari a circa 126.000,00 euro e 370 grammi di marijuana che avrebbero fruttato circa 3.700,00 euro.

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Fonte: Polizia di Stato
(Questura di Palermo)

 


Mare Nostrum: in arrivo 546 migranti su navi marina militare (video)

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Roma, 28 agosto 2014 – In arrivo a Taranto e Palermo due navi della Marina Militare con a bordo in totale 546 migranti soccorsi ieri nello Stretto di Sicilia.

Il pattugliatore Sirio ha soccorso 221 migranti (49 donne e 73 minori) che sbarcherà domani mattina a Palermo.

La corvetta Fenice ha invece imbarcato i 325 migranti soccorsi dalla motonave HS Medea (70 donne e 122 minori). Saranno sbarcati domani mattina a Taranto.

La motonave Proteas (Grecia) ha recuperato 222 migranti (28 donne e 10 minori). Saranno sbarcati domani ad Augusta.

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Fonte e immagini: Marina Militare

Missione a favore di un connazionale in attesa di trapianto. Trasporto sanitario d’urgenza per il 31° Stormo.

Palermo, 17 agosto 2014 – Un paziente di 72 anni, con una grave forma di insufficienza cardiaca, stava in attesa di un cuore nuovo. Finalmente la bella notizia, il trapianto di cuore poteva essere effettuato, era disponibile un organo compatibile. Tutto questo accade nella mattinata di giovedì 14 Agosto. La Prefettura di Palermo allerta allora la Sala Situazioni di Vertice del Comando Squadra Aerea richiedendo un trasporto urgente da Palermo a Venezia in favore del paziente di 72 anni.

La Sala Situazioni autorizza la missione e ordina l’esecuzione immediata alla Sala Operativa del 31° Stormo. Alle ore 10,00 un Falcon 50 del reparto è decollato alla volta del capoluogo siciliano dove ha imbarcato il paziente.

L’uomo, affetto da insufficienza cardiaca gravissima refrattaria alle terapie mediche, è stato quindi trasportato presso l’aeroporto di Venezia Tessera, dove un’ambulanza dell’Azienda Ospedaliera di Padova lo aspettava per il successivo ricovero presso il Reparto di Cardiochirurgia. Nelle ore successive il paziente è stato sottoposto all’intervento di trapianto di cuore.

I velivoli del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare svolgono un duplice compito istituzionale: Trasporto di Stato e Trasporti Sanitari di Urgenza ivi compresi Trasporti Umanitari e interventi in caso pubbliche calamità. Per l’attività sanitaria in favore di connazionali bisognosi in Italia e all’estero i velivoli e gli equipaggi del 31 Stormo hanno una prontezza operativa di sole due ore, 365 giorni l’anno, 24 ore su 24.

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Fonte e immagini: Aeronautica Militare
(Autore : 31° Stormo (Ciampino) – Capitano Ida Casetti)


La Questura di Palermo smentisce l’assenteismo dei poliziotti per malattia

Palermo: sono sbarcati al porto di Palermo cinquecento migranti, salvati nei giorni scorsi nel canale di Sicilia. 

Palermo, 7 agosto 2014 – Alle ore 07:30 di stamani, è attraccata al porto di Palermo la nave militare Urania con a bordo 529 migranti, di cui 47 donne e 55 minori, tutti tratti in salvo nei giorni scorsi nel canale di Sicilia, nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum.

Le complesse attività di accoglienza, identificazione, fotosegnalamento e vigilanza dei migranti arrivati in porto si sono svolte regolarmente. La Questura di Palermo afferma che è “decisamente smentito quanto riportato da alcune agenzie di stampa secondo cui il 90% dei poliziotti palermitani comandati oggi di servizio al Porto, si sarebbe “dichiarato malato”.

L’assenza per motivi di salute ha, infatti, interessato solo una esigua, fisiologica percentuale (poche unità) del complessivo dispositivo impiegato nei relativi servizi.

La temporanea indisponibilità non ha pertanto minimamente inficiato l’operatività o compromesso le condizioni di sicurezza delle attività di accoglienza che, svolte nel massimo rispetto dei vigenti protocolli sanitari e con il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuali, hanno avuto termine addirittura in anticipo rispetto all’orario previsto.

Nessuna particolare preoccupazione si registra negli operatori di Polizia, regolarmente sottoposti ai previsti controlli.

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Fonte: Polizia di Stato
(Questura di Palermo)

 


Traffico di migranti (video): indagati dalla DDA di Palermo cittadini africani per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

 

Palermo, 1 luglio 2014 – La Polizia di Stato di Palermo ha eseguito, nelle province di Agrigento, Catania, Milano, Roma e Torino, 9 decreti di fermo e notificato 5 informazioni di garanzia, in stato di libertà, emesse dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, nei confronti di 14 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere, nonché di favoreggiamento dell’immigrazione e della permanenza clandestina, aggravati dal carattere transnazionale del sodalizio malavitoso.

Le indagini, condotte dalle Squadre Mobili di Palermo ed Agrigento coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, furono avviate dopo il tragico naufragio avvenuto il 3 ottobre 2013, nei pressi di Lampedusa e nel quale persero la vita almeno 366 migranti, hanno consentito di ricostruire, anche attraverso mirate attività tecniche, la struttura organizzativa e le dinamiche criminali di un pericoloso sodalizio malavitoso transnazionale, composto da soggetti eritrei, etiopi e sudanesi, che ha favorito, traendone ingenti profitti economici, l’immigrazione illegale di diverse centinaia di connazionali.

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(nel video il testo delle intercettazioni telefoniche)

Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi figurano un cittadino etiope e uno cittadino sudanese, ritenuti, da tempo, tra i più pericolosi e importanti trafficanti di migranti. In particolare, è emerso che quest’ultimo aveva il ruolo di raccogliere a Khartoum (Sudan), una consistente parte di migranti che venivano trasferiti, spesso con modalità vessatorie, a Tripoli (Libia), dove l’altro, dopo averli tenuti “segregati” in diverse abitazioni, di cui ha la disponibilità, li faceva imbarcare su natanti fatiscenti diretti verso le coste siciliane.

Le investigazioni hanno consentito, altresì, di individuare una cellula della medesima associazione criminale, composta da cittadini eritrei operanti in Italia, in particolare nelle province di Agrigento e Roma, che favoriva la permanenza illegale di migranti clandestini sul territorio nazionale e ne agevolava il successivo espatrio, sempre illegalmente, verso altri Paesi dell’Unione Europea, in particolare Norvegia e Germania, o del continente americano, tra tutti il Canada.

Nel corso delle indagini sono emersi, inoltre, precisi riferimenti alle continue violenze fisiche e alle reiterate torture che hanno subito numerosi migranti, nonché ai ripetuti stupri, anche di gruppo, cui sono state sottoposte diverse donne.

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Fonte: Polizia di Stato

 


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