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Esercitazione “Brave Warrior 2022”, il contingente italiano in Ungheria raggiunge la piena capacità operativa

Il generale Figliuolo in visita a Varpalota al NATO eVA Battlegroup, impegnato nell’esercitazione multinazionale “Brave Warrior 2022”

Un momento della visita al contingente

Varpalota (Ungheria), 30 settembre 2022 – Si conclude oggi, dopo due intense settimane di attività addestrative, l’esercitazione denominata “Brave Warrior 2022”, in cui sono stati impegnati i contingenti militari di 5 Paesi della NATO che complessivamente hanno schierato oltre 1.200 tra uomini e donne e 300 veicoli da combattimento. Tra questi anche il contingente italiano, composto da 260 appartenenti alle Truppe Alpine dell’Esercito, in particolare alla Brigata Alpina “Taurinense”, inquadrato nella missione enhanced Vigilance Activity della NATO.

Presenti numerosi vertici militari dei Paesi NATO, tra i quali il Comandante Operativo di Vertice Interforze, generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo e il comandante del Joint Force Command NATO di Brunssum, generale di corpo d’armata Guglielmo Luigi Miglietta.

Il generale Figliuolo, nel suo indirizzo di saluto ai militari italiani, ha evidenziato l’importanza della presenza militare in territorio ungherese. “Siamo qui, insieme ai nostri alleati, perché siamo parte integrante di una difesa rafforzata sul fianco est della NATO, decisa in seguito al recente vertice di Madrid e che oggi vede oltre 40.000 uomini e donne sotto il diretto controllo dell’Alleanza Atlantica, con un dispositivo che conta oltre 300.000 unità. Facciamo parte di una presenza militare che vede truppe NATO schierate non solo in Ungheria, ma anche in Slovacchia, Bulgaria e Romania. A questa presenza, si aggiungono i gruppi tattici già esistenti in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia, dove opera la Task Force Air italiana “White Eagle”. Pensiamo poi alle attività di sorveglianza marittima, che vedono impiegata tutta la flotta italiana con attività di ombreggiamento e di sorveglianza sui sottomarini russi.” 

Il generale Figliuolo visita il campo base italiano

Il comandante, ricordando che il prossimo 15 ottobre verrà celebrato il 150° anniversario della costituzione del Corpo degli Alpini, ha poi aggiunto: “Consentitemi di dire che è un orgoglio personale vedere impegnati in questo sforzo collettivo voi alpini della Brigata Taurinense, unità che ho avuto il privilegio di guidare tra il 2010 e il 2011. Non è un caso che in una missione particolare come questa sia stata scelta proprio un’unità delle Truppe Alpine dell’Esercito, a riprova della versatilità e della resilienza di un Corpo che ha scritto pagine gloriose della storia nazionale e militare, con un impiego che va dal deserto ai territori montani e artici, ai quali siamo più votati, fino alla pianura ungherese. Inoltre, voi siete portatori di quelli che sono gli stessi valori della NATO, valori che esaltano la coesione e la solidarietà e che fanno di voi un baluardo a difesa della democrazia e della libertà.”

Nel corso delle ultime due settimane, gli alpini della Taurinense hanno condotto numerose attività addestrative, fianco a fianco con le unità alleate presenti in area di operazioni. Negli ultimi tre giorni sono state condotte attività tattiche difensive e offensive a fuoco che hanno interessato l’intero Battlegroup e durante le quali è stata esercitata la capacità di rallentare, bloccare e rispondere con un contrattacco a un’azione nemica.

Impiegate nella “Brave Warrior” tutte le componenti italiane facenti parte del Battlegroup, dai plotoni fucilieri che muovono a bordo dei VTLM “Lince” e dei BV206 (veicolo tattico a elevata mobilità tipico delle Truppe Alpine), sino alle unità pesanti di cavalleria su Blindo “Centauro”. Le squadre controcarri dotate di sistema missili “Spike” a lungo raggio, insieme plotoni mortai pesanti “Thomson” da 120mm e ai nuclei tiratori scelti, hanno invece supportato la manovra amica in tutte le fasi dell’esercitazione. Per garantire inoltre la funzione di supporto al combattimento, l’artiglieria da montagna ha schierato obici FH70, mentre le unità del Genio Alpino i VTMM (veicolo tattico medio multiruolo) in assetto Route Clearance. Non è mancato infine l’intervento del team JTAC (Joint Terminal Attack Controller) deputato alla gestione del fuoco aereo.

Altra fondamentale capacità espressa dal contingente Italiano è stata quella del sostegno logistico, che ha garantito, durante tutte le fasi dell’esercitazione, di giorno come di notte, il rifornimento di carburante, viveri e munizioni alle truppe schierate, i recuperi di veicoli alleati resisi inefficienti e gli sgomberi di eventuale personale infortunato. Tutto questo in piena aderenza al principio di interoperabilità tra le unità di diversi Paesi facenti parte del Battlegroup.

Il raggiungimento della piena capacità operativa non è che il punto di partenza per il battlegroup NATO dislocato in Ungheria. Le attività addestrative e operative continueranno nel corso dei prossimi mesi, permettendo di  accrescere sempre di più la capacità di combattimento di tutte le componenti.

La conclusione della “Brave Warrior” sancisce il raggiungimento della full operational capability da parte dell’eVA Battlegroup, che da oggi passa sotto il comando diretto della NATO, con la missione di garantire la deterrenza e la difesa sul fianco sud-est dell’Alleanza Atlantica.

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Per ulteriori informazioni sul Comando Operativo di Vertice Interforze, visitate il sito Il Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) – Difesa.it

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Fonte e immagini: Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI)


Esercito, partito il primo contingente della missione in Bulgaria

L’82° reggimento fanteria “Torino”, impiegato nella enhanced Vigilance Activity – eVA

La Bandiera di guerra in partenza

Roma, 13 agosto 2022 – Con la partenza della Bandiera di Guerra del 82° reggimento fanteria “Torino”, gli uomini e le donne dell’Esercito italiano assumono la guida del Battle Group impiegato nella enhanced Vigilance Activity – eVA in Bulgaria, in linea con le decisioni del Patto Atlantico.

Sale quindi a quasi 3.500 militari in 14 Paesi l’impegno dell’Esercito oltre i confini nazionali in missioni a egida ONU, NATO, UE e/o attraverso accordi bilaterali, unitamente ai 9.000 militari in prontezza operativa per le esigenze nazionali e internazionali.

Circa 4.900 i soldati dispiegati sul territorio nazionale sia con l’operazione “Strade Sicure” sia con l’operazione “Terra dei Fuochi” in favore dei cittadini e delle Istituzioni locali.

I reparti del Genio sono in prontezza per eseguire bonifiche su ordigni esplosivi e residuati bellici (la maggior parte dei quali risalenti al secondo conflitto mondiale), alcuni del peso di centinaia di libbre, spesso in condizioni di notevole complessità.

Anche per il periodo estivo 2022 si è rinnovato l’impegno dell’Esercito a sostegno della campagna AIB (antincendio boschivo) che durerà fino al 30 settembre e che vede operare congiuntamente personale e mezzi della Difesa, del Dipartimento di Protezione Civile e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco nelle attività di spegnimento di roghi su tutto il territorio nazionale. L’Esercito vi partecipa con un totale di 5 elicotteri di diversi reggimenti dell’Aviazione dell’Esercito: un HH-412A ed un HH-205A a Viterbo, 2 HH-412A a Cagliari e Lamezia Terme, un UH-90A a Rimini, tutti pronti al decollo con relativo equipaggio di volo.

Nuclei specializzati al soccorso montano, così come team orientati al soccorso per le pubbliche calamità restano disponibili sul tutto il territorio nazionale a supporto delle Istituzioni locali.

Anche la funzionalità delle infrastrutture TLC (telecomunicazioni) e della rete informatica di Forza Armata, necessaria a mantenere il flusso delle comunicazioni viene garantita senza soluzione di continuità dal lavoro degli specialisti delle Trasmissioni dell’Esercito, come il supporto logistico a tutte le unità.

Un impegno a 360 gradi quello profuso dall’#EsercitodegliItaliani, caratterizzato da dinamismo e da una spiccata versatilità professionale, che permette alla componente terrestre delle Forze Armate di essere rispondente alle esigenze del Paese in ogni circostanza. Elevata preparazione e alta professionalità, risultanti del continuo addestramento e dello sviluppo di nuove tecnologie proiettano la storia secolare dell’Esercito nel futuro, ancora una volta, nel ruolo di protagonista.

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Fonte e immagini
: Stato Maggiore Esercito


Difesa, si è concluso il dispiegamento del contingente italiano in Ungheria

Roma, 02 agosto 2022 – Si è concluso il dispiegamento di oltre 250 tra uomini e donne delle truppe alpine dell’Esercito Italiano, che contribuiranno alla costituzione di uno dei nuovi quattro battlegroup della NATO, schierati sul fianco sud-est dell’Alleanza Atlantica nell’ambito dell’operazione denominata Enhanced Vigilance Activity (eVA).

Il contingente italiano, che opererà sotto comando ungherese, è su Brigata Alpina Taurinense con personale del 3° reggimento Alpini, del 1° reggimento Artiglieria Terrestre, del reggimento Nizza Cavalleria (1°) e del 32° reggimento Genio Guastatori.

Tutti i reparti coinvolti nell’operazione eVA provengono da un intenso ciclo addestrativo che li ha visti partecipare, solo nell’ultimo semestre, alle esercitazioni “Volpe Bianca 22” nell’alta Val di Susa nel mese di marzo, “Cold Response 22”  in Norvegia nel mese di aprile, “Maurin 22” nell’alta Valle Maira nel mese di maggio e “Candelo 22” nella baraggia biellese nel mese di giugno, senza contare il continuo addestramento di specialità a vivere, muovere e combattere in montagna.

Con l’adesione all’iniziativa eVA dopo il previsto iter autorizzativo parlamentare, l’Italia si conferma tra le principali contributrici al rafforzamento della postura di deterrenza e difesa della NATO sul fianco Est.

Tutte le attività operative e addestrative condotte dalle Forze Armate italiane sul fianco sud-orientale della NATO sono disposte dal capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone,  e svolte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comado Operativo di Vertice Interforze (COVI).

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: Stato Maggiore Della difesa


Esercito, iniziate le attività di dispiegamento del contingente italiano in Bulgaria

L’82° reggimento fanteria “Torino” della brigata “Pinerolo” dell’Esercito sarà impiegato nella prossima Enhanced Vigilance Activity sul fianco Est dell’Alleanza

Bari, 30 luglio 2022 – Il dispiegamento del contingente italiano è iniziato con l’imbarco, dal porto di Bari, dei primi autoveicoli tattici e logistici, nonché dei materiali logistici. Il contingente a breve sarà impiegato in Bulgaria nell’ambito del Battle Group eVA (Enhanced Vigilance Activity) a guida 82° reggimento fanteria “Torino” dell’Esercito Italiano.

Il carico, supportato del nucleo gestione transiti del reggimento RSOM (Reception Staging and Onward Movement) di Bari, è composto da 55 container, 49 veicoli tattico-logistici e materiali a disposizione del contingente italiano, per l’assolvimento della missione autorizzata dalle autorità politiche italiane sotto egida NATO.

Il dispiegamento di unità dell’Esercito Italiano, per la prima volta in territorio bulgaro, è stato possibile grazie ad una complessa attività di redazione di accordi tecnico-logistico-amministrativi tra gli alleati e la Bulgaria, nazione ospitante.

L’Italia, dopo un prima fase prettamente logistica, fondamentale per l’avvio della missione con l’impiego di circa 750 uomini e donne dell’Esercito, assumerà il ruolo di Framework Nation ovvero la leadership della missione che vedrà il coinvolgimento di altri contingenti dell’Alleanza.

Con l’adesione all’iniziativa eVA, l’Italia si conferma tra le principali contributrici al rafforzamento della postura di deterrenza e difesa della NATO sul fianco Est.

Le attività operative relative alla missione in Bulgaria saranno condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI).

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Fonte e immagini
: Stato Maggiore della Difesa


Afghanistan: workshop sul processo di handover della base e dell’aeroporto di Herat al governo dell’Afghanistan

Herat, 15 maggio 2021 – Il workshop virtuale ad Herat, sul processo di handover della base e dell’aeroporto di Herat al governo dell’Afghanistan, si è concluso con una videoconferenza, in cui sono stati affrontate problematiche sul delicato processo di handover della Base di Camp Arena e dell’Aeroporto di Herat tra il Comando di Herat ed i principali interlocutori locali e governativi afghani. Attività svolta nell’ambito del piano di chiusura della missione NATO Resolute Support.

Il workshop, presieduto dalla Senior Airfield Authority dell’Aeroporto di Herat (comandante della Airfield Operation Cell) ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti della Herat Afghan Air Force (AAF) Brigade, della Herat Afghan Civil Aviation Authority (ACAA), della Herat Afghan Border Police (ABP), e dell’Office of National Security Council (ONSC).

Durante gli incontri virtuali sono intervenuti ulteriori rappresentanti del Ministero della Difesa afghano e dell’autorità per l’aviazione civile afgana nonché il generale afghano Aimal Padshash quale delegato governativo per l’handover di Herat.

Il workshop ha avuto l’obiettivo di sostenere gli interlocutori afgani nel subentrare nella gestione della base e dell’aeroporto di Herat e nel superare possibili criticità riguardanti i servizi aeroportuali e la sicurezza dell’infrastruttura. Sono stati approfonditi numerosi aspetti di interesse del Governo Afghano (GIRoA) al fine di elaborare tutte le predisposizioni organizzative, procedurali e finanziarie necessarie oltre che ad una serie  di accordi da seguire durante il periodo di utilizzo condiviso dell’Aeroporto di Herat che inizierà dal giorno in cui le società contrattualizzate dalla NATO Support and Procurement Agency (NSPA) termineranno l’erogazione dei servizi aeroportuali al giorno del definitivo rientro del contingente italiano.

Durante questo periodo, il personale dell’Aeronautica Militare assegnato alla Joint Air Task Force di Herat, fianco a fianco con il personale afghano finora addestrato, gestirà l’Aeroporto di Herat durante l’operazione di rientro del contingente nazionale.

Nella giornata conclusiva del workshop, il personale del servizio antincendi della Air Force Afgana di Herat ha dato dimostrazione delle proprie capacità, impiegando i mezzi antincendio “Oshkosh” al fine di testarne il livello di efficienza tecnica e di valutare il livello di training e preparazione per la condotta dei servizi aeroportuali.

Durante questa attività di familiarizzazione si è svolto anche un importante incontro tra i leader locali e il comandante del contingente, generale Beniamino Vergori, per condividere le fasi salienti del processo di handover e valutare criticità e soluzioni, in vista del prossimo passaggio di responsabilità.

L’Aeroporto di Herat rappresenta il quarto Hub aeroportuale del paese e supporta lo sviluppo economico della regione ovest dell’Afghanistan nonché le forze di sicurezza e difesa afhgane.

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Fonte
: Contingente italiano in Afghanistan
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Afghanistan, esercitazione Personnel Recovery, su base bgt paracadutisi Folgore

​Herat, 1 aprile 2021 – Presso il Comando di TAAC-W (Train Advise Assist Command West) ad Herat, in Afghanistan, è stata condotta un’esercitazione complessa volta a testare le capacità di ricerca e di recupero di personale disperso (Personnel Recovery) in ambiente operativo in condizioni non permissive.

L’esercitazione ha previsto l’impiego di due elicotteri da esplorazione e scorta AH-129D, due elicotteri multiruolo UH-90 del Task Group Fenice, una squadra elitrasportata specializzata nel Personnel Recovery e un nucleo JTAC (Joint Terminal Attack Controller).

L’esercitazione si è svolta attraverso una prima fase di pianificazione e una seconda fase “live” finalizzata al recupero del personale, un’attività che è stata concepita dal comando di TAAC-W, su base Brigata Paracadutisi Folgore, e condotta tramite il proprio CJOC (Combined Joint Operations Center) che ha coordinato i diversi assetti impiegati. Ogni particolare è stato curato:

  • ricezione del corretto flusso di informazioni,
  • condivisione a livello Teatro Operativo con Resolute Support HQ per garantire la corretta Common Operational Picture (COP) al comando sovraordinato,
  • procedure radio,
  • aspetti legali,
  • aspetti legati alla pubblica informazione,

integrando nella complessa architettura di Comando e Controllo (C2) la gestione delle varie fasi dell’attività tattica.

Gli assetti specialistici di Personnel Recovery costituiscono, soprattutto nei Teatri Operativi ad alta intensità, un assetto essenziale per la protezione delle forze impiegate sul terreno, poiché sono in grado di garantire, anche in condizioni estreme o in ambienti ostili, il recupero di personale che dovesse rimanere isolato.

Il Train Advise Assist Command West (TAAC-W) è, nell’ambito della Resolute Support della NATO, un’unita’ multinazionale a guida italiana, al comando del generale di brigata Beniamino Vergori e opera con l’obiettivo di contribuire alla formazione, assistenza e consulenza a favore delle forze di sicurezza afghane nella regione occidentale del Paese.

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La NATO invia ingente quantità di materiale sanitario all’Italia, a riceverlo il generale Vecciarelli capo SMD

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Pratica di Mare (RM), 1 aprile 2020 – Il generale Enzo Vecciarelli, capo di Stato Maggiore della Difesa, si è recato presso l’Aeroporto Militare di Pratica di Mare dove ha assistito, in presenza del ministro degli Esteri Luigi di Maio e dell’ambasciatore della Turchia in Italia, all’arrivo di una ingente quantità di materiale sanitario, come mascherine, tute e liquidi antibatterici, trasportato da un aereo messo a disposizione dal Ministero della Difesa Turca, che rientra nell’ambito delle iniziative intraprese da altri Paesi membri della NATO e della Comunità Internazionale.

In questo momento di difficoltà, legato ad una emergenza sanitaria globale che sta modificando la vita delle persone in tutto il mondo, è quanto mai necessaria e, in questo momento molto apprezzata, una risposta collettiva caratterizzata da sentimenti di profonda solidarietà che si stanno manifestando con il trasporto di personale esperto, medici, infermieri e di materiali sanitari necessari per conseguire tutti insieme una vittoria fondamentale per il futuro di tutti noi”.

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Finora hanno dato sostegno all’Italia per affrontare insieme una crisi sanitaria senza precedenti anche:

  • Stati Uniti
  • Germania
  • Francia
  • Cina
  • Russia
  • Cuba
  • Polonia
  • Albania

Dall’inizio dell’emergenza, la Sanità Militare ha fornito supporto con 216 militari specializzati, impiegando 104 Ufficiali Medici e 112 Sottufficiali Infermieri, su specifica richiesta e messi a disposizione della Sanità civile, oltre a strutture sanitarie militari e ai trasporti aerei in bio-contenimento di pazienti in Italia e dall’estero, con anche voli da regione a regione per il trasporto di personale e materiale sanitario.

Ad oggi 33 missioni di volo militari, effettuati con aerei ed elicotteri dell’Aeronautica Militare e dell’Esercito e gestiti e coordinati dal Comando Operativo di vertice Interforze (COI), hanno permesso non solo il rientro dei nostri connazionali dall’estero, ma anche il trasporto di personale civile e militare, a volte anche in biocontimento, e il trasferimento di materiale sanitario, come attrezzature per assistenza respiratoria e Dispositivi di Protezione Individuale, ricevuti dalla Cina, Giappone, Russia, Germania, Inghilterra e Turchia. Anche nei prossimi giorni proseguirà l’attività di trasporto aereo e terrestre in supporto della Protezione Civile su tutto il territorio nazionale.

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Inoltre, sono stati forniti supporti logistici, trasporto materiale e personale per la realizzazione dell’ospedale da campo a Cremona fornito dal Samaritan’s Purse International Disaster Relief (USA), e i necessari supporti logistici per i medici e materiali inviati dalla Russia e dall’Albania.

Il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha risposto alle richieste del Governo rendendo disponibili fino a oggi quasi 18.000 uomini e donne delle Forze Armate, impegnati nell’attuazione delle misure di contrasto al COVID19, in concorso al Dipartimento della Protezione Civile e agli altri dicasteri impegnati.

Sempre in questi giorni, a Jesi nelle Marche, è in via di allestimento un ospedale da campo della Marina Militare in cui, il personale militare in sinergia con il personale sanitario individuato dalla PROCIV, garantirà 40 posti di degenza ordinaria.

All’impegno del personale nelle zone più esposte si è aggiunto anche l’importante sforzo logistico che fino ad oggi ha visto l’impiego complessivo di circa 1.650 mezzi, alloggi per un totale di 2.291 stanze e circa 5.840 posti letto, distribuiti nelle strutture militari su tutto il territorio nazionale e a favore dei cittadini che debbano sottoporsi al periodo di sorveglianza.

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Esercitazione americana Defender Europe 20, in campo anche militari italiani della Folgore

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Roma, 7 marzo 2020 – In arrivo in questi giorni oltre 20.000 soldati americani che prenderanno parte a una delle esercitazioni più grandi in Europa, la Defender Europe 20.

32A05C00188170FB-0003L’esercitazione Defender-Europe 20 è un esercitazione multinazionale guidato dagli Stati Uniti, inclusa la partecipazione della NATO. È il più grande dispiegamento di forze con base negli Stati Uniti in Europa in oltre 25 anni con 20.000 soldati schierati direttamente dagli Stati Uniti in Europa. Pertanto, dimostra l’impegno degli Stati Uniti nei confronti della NATO e la sua determinazione a sostenere i suoi alleati e partner europei.

La maggior parte dei 20mila soldati in arrivo dagli Stati Uniti sbarcherà in 7 aeroporti. Ne fanno parte 6mila unità della Guardia nazionale provenienti da 15 Stati. Tra gli arrivi, i primi reparti dal porto di Savannah a quello tedesco di Bremerhaven, con la 2° Brigata Combat Team e la 3° divisione di Fanteria, e il 28 febbraio in Polonia le prime due colonne motorizzate con diverse altre previste successivamente.

In Lettonia è prevista un’esercitazione congiunta dei parà della Brigata Folgore con quelli della 173esima Brigata di stanza in Veneto. In tutto sono interessati 4 porti e 10 aeroporti europei.

A seguire un video, in inglese, che illustra l’esercitazione

Per approfondimenti cliccare QUI https://shape.nato.int/defender-europe

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Difesa, il capo di SMD generale Vecciarelli incontra il presidente del Comitato Militare della NATO

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Roma, 20 febbraio 2020 – Il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, durante una visita di 3 giorni del Comitato Militare della NATO (MCC) in Italia, ha incontrato oggi l’Air Chief Marshal Sir Stuart Peach, chairman dell’importante struttura della NATO, presso il Centro Alti Studi della Difesa (CASD). 

Il contesto di riferimento impone una riflessione sulle prospettive future in ambito di difesa e di sicurezza tenuto conto che ci muoviamo in un ambito complesso, fluido e in continua trasformazione. Oltre alle vecchie minacce che cambiano volto, ma non la pericolosità, infatti, molte altre si delineano all’orizzonte”, così ha sostenuto il Capo di SMD all’inizio dell’incontro con Sir Peach, dove hanno assunto rilevanza i colloqui sulle Operazioni in ambito NATO che vedono la partecipazione delle Forze Armate italiane e l’approfondimento dei temi riguardanti la sicurezza internazionale e il contributo necessario a garantire la difesa collettiva e la gestione di attuali e di future situazioni di crisi.

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Il generale Vecciarelli ha aggiunto come “Le attuali e potenziali aree di crisi sono nei Balcani, nel Medio Oriente e nella zona del Sahel, dove  la competizione strategica tra Stati sta riacquisendo centralità a causa della crisi del tessuto multilaterale e della rinnovata spregiudicatezza di alcuni attori statuali. Da tali premesse deriva che i Paesi europei, e fra loro l’Italia, non possono rimanere fermi rispetto all’instabilità diffusa nell’ampio vicinato a Sud e comunque in tutte quelle aree dove si concentrano interessi prioritari, che producono effetti e riverberi negativi sul livello di percezione di sicurezza della collettività.” -Il capo di SMD ha concluso sottolineando che “In ambito NATO la creazione del NATO HUB presso  l’Allied Joint Force Command Naples (JFC Naples) di Lago Patria è una chiara dimostrazione, da un lato, della solidarietà e della coesione tra i Paesi membri e, dall’altro, della determinazione dell’Alleanza Atlantica nella sua missione primaria di difesa dell’integrità territoriale euro-atlantica contro ogni possibile aggressione e minaccia esterna. La partecipazione attiva alle dinamiche decisionali della NATO impone il rispetto degli impegni condivisi in termini di contribuzione capacitiva, operativa e finanziaria, per non ledere la coesione  e la credibilità dell’Alleanza.

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L’Air Chief Marshal Sir Stuart Peach  insieme ai restanti membri del Comitato Militare della NATO domani proseguirà la visita di 3 giorni in Italia recandosi presso JFC Naples a Lago Patria.

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Esercitazione NATO Creval 2019, elevato stato di prontezza per la brigata Pinerolo

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Saragozza (Spagna), 15 novembre 2019 – E’ terminata nei giorni scorsi l’esercitazione NATO CREVAL per l’82° reggimento fanteria “Torino”. 

L’Italia, sulla base degli accordi internazionali esistenti in ambito NATO, si impegna a garantire pacchetti di forze ad elevato stato di prontezza per i quali deve essere mantenuto un notevole standard addestrativo, operativo e logistico. In tale contesto si inserisce la NATO CREVAL (Combat Readiness Evaluation Program), ovvero il processo di valutazione dello stato di prontezza.

L’unità nazionale designata è stata l’82° reggimento fanteria “Torino”, che ha visto esaminate le proprie capacità operative nelle aree Preparation, Operations, Support, CIS ed Administration, attraverso un’attività esercitativa specifica, che ha consentito di certificare il livello di prontezza.

L’attività si è sviluppata in due fasi distinte ed è stata svolta da un Evaluation Team, costituito da personale appartenente alla stessa nazione dell’unità in esame, in questo caso personale proveniente dal comando della brigata meccanizzata Pinerolo, integrato da osservatori alleati (NATO Monitor).

La prima fase (in Barracks Evaluation) che si è svolta nel mese di ottobre presso la sede dell’82° reggimento, è stata propedeutica alla seconda (Field Evaluation) condotta presso l’area addestrativa “San Gregorio” di Saragozza in Spagna, dove contestualmente si sta svolgendo anche l’esercitazione denominata “Toro 2019”. Durante questa fase, terminata con una Livex di 48H, sotto la supervisione di una direzione d’esercitazione (EXCON) e alla presenza dell’Evaluation Team, tutto il personale è stato sottoposto da parte delle Opposing Forces (OPFOR) a numerose attivazioni (come ad esempio attacco IED, fuoco diretto ed indiretto, attacco aereo, attacco CBRN, trattamento feriti, trattamento prigionieri di guerra, recupero automezzi). Le OPFOR sono assetti incaricati di rappresentare il nemico nelle esercitazione che nell’occasione sono stati costituiti con personale del 21° reggimento artiglieria “Trieste” e 11° reggimento Genio Guastatori. Al termine del Formal Report and Back-brief l’82° Reggimento è stato certificato “Combat Ready”.

I Monitor Nato, provenienti dall’Allied Land Command, comando che ha la sua sede a Izmir in Turchia, hanno espresso grande apprezzamento per il lavoro svolto dai militari della Pinerolo che hanno saputo concretizzare sul campo la professionalità espressa tutti i giorni dai militari Italiani che operano nei più complessi scenari internazionali.

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