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Esplosione al porto di Beirut, ferito lievemente un militare italiano del Sector West di UNIFIL

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Libano (Beirut), 4 agosto 2020 – Una forte esplosione avvenuta questo pomeriggio all’interno del porto di Beirut ha coinvolto un team della missione UNIFIL. Un militare italiano del contingente ha riportato lievi ferite.

È stato lo stesso militare a informare direttamente i familiari sul suo stato di salute.

Sul posto, in stretto coordinamento con le forze di sicurezza libanesi, sono intervenuti i soccorsi del Sector West di UNIFIL che stanno provvedendo all’evacuazione del personale.

Sono in corso gli accertamenti da parte di UNIFIL e delle forze di sicurezza libanesi per accertare la dinamica dell’accaduto.

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Libano: monsignor Santo Marcianò inaugura la prima chiesa di rito latino, intitolata a San Giovanni XXIII

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Shama (Libano), 20 marzo 2019 – Monsignor Santo Marcianò, in visita al contingente italiano in missione in Libano, ha inaugurato la prima chiesa di rito latino del Libano del Sud.

Monsignor Marcianò, accolto dal comandante della Leonte XXV, generale di brigata Diodato Abagnara, ha incontrato, durante la visita pastorale, i caschi blu italiani della Joint Task Force Lebanon (JTF-L)– Sector West (SW), del comando della missione UNIFIL e della Task Force ITALAIR, nonché il personale della MIBIL (Missione Militare Bilaterale Italiana in Libano), recandosi personalmente nelle diverse sedi. L’alta autorità religiosa, nel suo percorso di visite, si è intrattenuto, altresì, con il generale Del Col per una office call e per la firma dell’albo d’onore della missione UNIFIL.

Nei vari incontri, ha sottolineato l’importanza del luogo di culto quale riferimento per la preghiera e la meditazione all’interno di una specifica realtà, quale quella degli uomini e delle donne di UNIFIL, a servizio quotidiano della Pace, ringraziando i peacekeepers per il lavoro svolto, nell’ottica dell’attenzione alla formazione ed al sostegno integrale sia della persona, come uomo e figlio di Dio, sia dell’operatore di pace.

Presenti alla cerimonia l’Ambasciatore d’Italia in Libano, Massimo Marotti, l’Head of Mission e Force Commander di UNIFIL, generale di divisione Stefano Del Col, il rappresentante del ministero degli Esteri della Repubblica del Libano, ambasciatore Khalil Kharam, il console onorario d’Italia a Tiro, Mr. Ahmad Seklaoui, il prefetto di Tiro, Mr. Mohammad Jaffal, il sindaco di Tiro, ing. Hassan Dbouk che ha anche conferito, precedentemente, a monsignor Marcianò, la cittadinanza onoraria dell’importantissimo capoluogo fenicio, e i sindaci delle Municipalità viciniori. Il citato conferimento riveste una notevole importanza anche perché concesso da un Sindaco musulmamo sciita ad un Vescovo Cattolico Romano.

“In occasione dell’inaugurazione, nella base UNP 2-3 di Shama, della Chiesa dedicata a Maria Decor Carmeli e San Giovanni XXIII e annessi locali pastorali, il Santo Padre Francesco rivolge ai partecipanti il suo beneaugurante pensiero esprimendo apprezzamento per la significativa realizzazione. Egli auspica che il nuovo luogo di culto sia un costante richiamo a incontrare il Signore nell’intimità della preghiera per testimoniarlo nella vita quotidiana, diventando testimoni di pace e di fraternità. Con tali sentimenti, il Sommo Pontefice assicura un orante ricordo e volentieri invia una speciale benedizione apostolica a Vostra Eccellenza, al Generale di Brigata Abagnara, al Cappellano, ai militari ed ai presenti tutti al Sacro Rito.”

Queste le parole del Santo Padre, Papa Francesco, che sono state indirizzate, con messaggio, per il tramite di sua eminenza, il cardinale Pietro Parolin – segretario di Stato di sua Santità, all’arcivescovo ordinario militare per l’Italia, Sua Eccellenza Reverendissima (S.E.R.) monsignor Santo Marcianò giunto a Shama, sede dei caschi blu italiani, in occasione della dedicazione della nuova chiesa e per una visita pastorale al contingente nazionale in missione in Libano.

Anche il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della congregazione per le chiese orientali, ha sottolineato, in un messaggio, la portata storica dell’avvenimento: “La Santa Sede ha un legame speciale con il Paese dei Cedri e la voce dei Sommi Pontefici si è levata negli ultimi decenni affinché esso possa continuare ad essere un messaggio di pace e convivenza all’interno del tanto martoriato Medio Oriente: tale esperienza è possibile certamente anche grazie alla presenza attenta e disponibile dei contingenti dell’UNIFIL, e in particolare dei militari italiani, che sempre si contraddistinguono per la professionalità del servizio e la promozione delle popolazioni locali ovunque siano inviati”.

La Santa Messa, officiata per l’occasione dall’Ordinario Militare, è stata concelebrata dal Nunzio Apostolico in Libano, S.E.R. Mons. Joseph Spiteri, dall’Arcivescovo Metropolita Greco-Melchita Cattolico S.E.R. Mons. Michael Abrass, dal reverendo padre abate Nematallah Hachem, superiore generale dell’ordine libanese maronita, dal rappresentante dell’arcivescovo ortodosso di Sidone e Tiro, reverendo Nicolas Bassil, dai cappellani militari di Sector West, da sacerdoti libanesi e, da un gruppo di sacerdoti italiani giunti con l’Opera Romana Pellegrinaggi (ORP). Molto suggestivo il rito della dedicazione con l’unzione dell’altare e delle pareti della Chiesa, preceduto dalla deposizione delle reliquie dei Santi Charbel, Rafqa, Nimatullah e Beato Stefano dell’ordine libanese maronita, nel nuovo altare.

Nell’omelia, l’ordinario militare, nel sottolineare l’importanza storica “per il dono inatteso e fecondo” della consacrazione di una nuova Chiesa, ha affermato, tra l’altro, che: “Papa Giovanni ritorna in Libano da Santo e da Patrono dell’Esercito Italiano. Il Papa della pace viene in questa sua casa e vuole farci comprendere quanta responsabilità di pace sia affidata alle Forze Armate”. “E assieme a Papa Giovanni, questa Chiesa viene dedicata a Maria, Decor Carmeli. A immagine della Chiesa, Maria è casa di Dio”, ha aggiunto Sua Eccellenza Reverendissima.

Foto-ufficiale-CaSME-GenCAFarina.pngCon l’occasione, il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore Farina, ha inviato, per la solenne dedicazione, il seguente messaggio augurale: “Nella giornata in cui si celebra la consacrazione della chiesa latina intitolata a “Maria Decor Carmeli e San Giovanni XXIII Papa” intendo esprimere, a nome dell’Esercito Italiano e mio personale, i più sinceri e vivi sentimenti di partecipazione e gioia. Estendo con immenso piacere il saluto all’Eccellentissimo Nunzio Apostolico Mons. Joseph Spiteri e all’intera Nunziatura, a Monsignor Santo Marcianò, al Comandante della missione UNIFILe al Comandante del Sector-West, a tutti i rappresentanti e delegati religiosi, civili e militari nazionali e internazionali nonché agli uomini e alle donne delle Forze Armate che, quotidianamente, operano con costante generosità e impegno.

Oggi, siamo testimoni di un evento lieto e significativo, laddove il messaggio che si innalza è destinato a superare i confini di questi luoghi, dimostrando come solo la fratellanza tra le Nazioni e i loro popoli consenta di affrontare e vincere le impegnative sfide dei tempi moderni e così aprire la strada a un futuro di cooperazione e pace con il contingente UNIFIL, nel cui ambito è forte e sentita la partecipazione internazionale e il contributo del personale italiano. Così come forte è, in questo percorso, il messaggio di San Giovanni Papa XXIII, nostro Patrono, per la serena pace degli animi e la concordia fraterna tra i popoli.”

L’intitolazione della chiesa a “Maria Decor Carmeli e San Giovanni XXIII Papa”, è in ragione della vicinanza geografica al Monte Carmelo, in Terra Santa, luogo delle apparizioni e rivelazioni della Vergine ed in onore del Patrono dell’Esercito Italiano, San Giovanni XXIII Papa, già in servizio durante la Grande Guerra come Soldato, Sergente di sanità e Cappellano Militare nonché, da Cardinale, Legato Pontificio di Papa Pio XII nel Paese dei Cedri.

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La nuova cappella rappresenta, oggi, l’unica Chiesa di Rito Latino, con la presenza stabile di un sacerdote cappellano militare – attualmente don Claudio Mancusi, del Libano del Sud.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Cambio di strategia dei caschi blu italiani di Unifil per addestrare le forze armate libanesi

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Shama (Libano), 17 febbraio 2019 – I militari italiani hanno inaugurato un nuovo metodo di formazione “a domicilio” che ha favorito, dall’inizio del mese, l’incremento del 25% del personale addestrato delle Forze Armate Libanesi.

Il contingente italiano, della La Joint Task Force Lebanon (JTF-L) – Sector West (SW), dal mese di febbraio, ha inaugurato un cambio di strategia nell’addestramento congiunto con le Forze Armate Libanesi (LAF). Per la prima volta dal 2006, si sono svolti nel training hub di Chawakeer (periferia a Sud di Tiro), i corsi Study of Mission e Patrol Formation, introducendo così un nuovo metodo di formazione che, oltre che continuare presso le sedi stanziali delle unità alle dipendenze del Settore, si sviluppa ora anche “a domicilio”.

La formazione delle LAF “a domicilio” va ad integrare un sistema già consolidato che consente di aumentare in maniera esponenziale il numero degli addestrati, sfruttando strutture militari libanesi che accolgono un elevato numero di soldati; incrementano il pattugliamento congiunto, dato il risparmio di impiego dei mezzi per lo spostamento nelle basi UN e accresce il livello di complessità dell’addestramento. 

Di fatti, i due corsi svolti hanno favorito, in brevissimo tempo, l’incremento del 25% del numero degli addestrati. Infatti, se quelli in sede permettevano, mediamente, la formazione di 20 unità per singola attività addestrativa, l’introduzione del nuovo metodo ha consentito l’addestramento di 160 unità su un totale complessivo di 800, in poco meno di 4 mesi.

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La sede di Chawakeer, per fine febbraio, sarà anche il teatro di una grande esercitazione congiunta con le LAF, denominata “Blue Hammer 2”, a cui sono state già invitate le più alte cariche militari delle Forze Armate Libanesi e dell’area, tra cui anche i vertici delle Internal Security Forces (ISF) e delle Lebanese State Security (LST). Durante l’esercitazione, che costituirà il proseguimento della fase sviluppata nell’approntamento pre-immissione dalla brigata bersaglieri “Garibaldi”, unità pilota del SW, verranno testate, tra le altre potenzialità, le individual skills acquisite, l’abilità di muoversi in pattuglia e la capacità di condurre attività tattiche complesse quali, ad esempio, quelle in ambiente urbano. 

Nell’ultimo periodo, sono stati anche sviluppati a favore delle LAF il PIO skills course diretto dalla cellula pubblica informazione del contingente italiano e il corso scorta VIP, a favore delle ISF, condotto dai Carabinieri del Nucleo di Polizia Militare (MP) di SW.

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UNIFIL: Il generale Abagnara e il Generale Lawans

L’obiettivo del contingente italiano è quello di garantire alle LAF la full operational capability e un progressivo aumento delle capacità delle medesime forze armate nell’azione di controllo dell’area a sud del fiume Litani, come indicato dalla Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Libano Unifil: il capo di SMD esprime la sua soddisfazione per la nomina del generale Portolano a comandante della missione

Roma, 17 giungo 2014 – Il  capo di stato maggiore della difesa ammiraglio Luigi Binelli Mantelli ha espresso grande soddisfazione per la nomina del generale di divisione Luciano  Portolano a comandante della missione UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) in Libano, da parte del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon.

Binelli Mantelli

Questa nomina – ha sottolineato l’Ammiraglio Binelli Mantelli – conferma il grande lavoro e i risultati dalla leadership italiana della missione attualmente affidata al generale di divisione Paolo Serra nel segno della continuità dell’impegno dell’Italia per la stabilizzazione dell’area medio-orientaleAl generale Portolano – ha infine aggiunto il capo di SMD – le mie sincere congratulazioni per un incarico di grande prestigio e responsabilità, al Generale Serra un sentito grazie per lo straordinario lavoro svolto in questi due anni e mezzo di guida della missione UNIFIL”.

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Fonte: Stato Maggiore della Difesa


UNIFIL: gli ambasciatori di Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia visitano la base militare

Naqoura, 12 maggio 2014 – Sono giunti oggi in visita ufficiale alla missione UNIFIL gli ambasciatori di Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia. Ad accoglierli nella base militare è stato il comandante, il generale di divisione Paolo Serra.

Durante l’incontro, il generale Serra ha illustrato le attività in atto connesse al mandato della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, fornendo un aggiornamento sul quadro della situazione.  Gli ambasciatori hanno poi espresso parole di apprezzamento per la meritoria opera svolta dal personale civile e militare della missione UNIFIL, nel quadro del delicato momento storico, evidenziando l’elevato profilo della missione.

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Fonte: Contingente Italiano in Libano
Foto: © Contingente Italiano in Libano


Libano del sud: il generale Claudio Graziano, capo di Stato Maggiore dell’Esercito, visita la missione UNIFIL e il contingente italiano

Shama (Libano), 11 marzo 2014 – Il Generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, già Comandante della Forza ONU in Libano dal 2007 al 2010, è giunto ieri in visita alla Missione UNIFIL. Ad accoglierlo all’eliporto del quartier generale di Naqoura, il Generale di Divisione Paolo Serra, Head of Mission e Force Commander.

L’alta autorità militare è stata aggiornata sulla situazione operativa nel Libano del Sud ed ha incontrato una rappresentanza di soldati italiani del Comando di UNIFIL, rivolgendo loro un indirizzo di saluto.

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha proseguito la visita presso la base Millevoi di Shama dove è stato accolto dal Generale di Brigata Maurizio Riccò, Comandante della Joint Task Force Lebanon, su base Brigata Granatieri di Sardegna.

Nel corso degli incontri, il generale Graziano ha espresso parole di profondo apprezzamento per la meritoria opera svolta dai militari italiani impegnati, con grandissima professionalità, nel quadro del delicato mandato contenuto nella risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. In tale contesto, oltre al supporto alla popolazione locale, il contingente italiano sta operando a stretto contatto con l’esercito libanese, conducendo attività congiunte “sul terreno” di carattere operativo tra le quali pattuglie e posti di controllo fissi e mobili, per favorire il mantenimento dell’attuale situazione di calma nel difficile contesto regionale.

UNIFIL, si compone di circa 12 mila militari provenienti da 38 nazioni e circa 1000 rappresentanti civili, di cui 700 locali e 300 internazionali. Il dato fornito comprende anche la componente navale dotata di 8 navi di 6 paesi diversi e di 1000 marinai costituenti la Maritime Task Force operante lungo le coste libanesi, e ITALAIR composta da  elicotteri dell’Esercito Italiano.

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Fonte:
 contingente italiano nel Libano del sud
Foto: © Brigata Granatieri di Sardegna


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