Riportiamo l’interessante reportage della giornalista di Cybernaua Maria Clara Mussa, con le foto di Papagni e Militello Mirto.
L’articolo prosiegue poi sulla pagina di Cybernaua.
Kabul (Afghanistan), 19 novembre 2018 – Trascorrendo un periodo di tempo a contatto con i nostri militari che lavorano in terra afghana, nei brevi racconti di vita vissuta cogliamo alcune espressioni che riescono a rendere evidente la situazione in cui vive il popolo afghano, ma anche quella non certo facile dei nostri soldati che trascorrono tempi lunghi, da sei a nove mesi, impegnati ad aiutare la forze di sicurezza afghane, a offrire contributi alla popolazione, donazioni di medicinali, di strumenti sanitari, di cose utili alle scuole…
E così abbiamo sorriso al racconto di quando, dopo un lungo periodo di attività a Shindand, anni or sono, i nostri soldati hanno esultato entrando in possesso di qualche confezione di M&Mums… felicità!
Oppure, la gioia di una bimba afghana a cui era stata donata una bottiglia di acqua…felicità.
O, quando dopo sei mesi di lavoro intenso, la gioia del rientro a casa passa anche attraverso un panino con prosciutto e mozzarella, alla prima fermata in autostrada…felicità.
I quindici giorni trascorsi con i nostri soldati, in una missione mediatica finalmente concessa dopo quattro anni di interruzione, ci hanno dato l’opportunità di seguirne la attività per offrire ai nostro lettori la testimonianza di cosa e come si lavora a favore del Paese che da sempre, e negli ultimi diciassette anni con la nostra testimonianza, subisce “attentati” contro la propria attività di nazione libera.
Nella regione Ovest dell’Afghanistan opera il contingente italiano, attualmente su base Brigata Pinerolo al comando del generale Francesco Bruno.
Dal primo gennaio 2015, terminata la missione ISAF, è stata inaugurata la RS (Resolute Support), le cui funzioni principali sono contenute nello Status of Forces Agreement (SOFA) siglato a Kabul il 230 settembre 2014 dal presidente della Repubblica afghana e, quindi, ratificato dal Parlamento.
La nuova forza multinazionale con sede a Kabul, al cui comando è il generale Austin Scott Miller l’eroe di Black Hawk Down, svolge i compiti di :
- Supporto alla pianificazione, programmazione ed impiego delle risorse finanziarie nel lungo termine;
- Assicurare trasparenza, affidabilità e vigilanza anticorruzione;
- Supportare l’aderenza ai principi di stato di diritto e di buon governo;
- Supportare e sostenere processi di arruolamento, addestramento, gestione e crescita deve personale, anche tramite fornitura di materiali e di equipaggiamenti;
- Intelligence;
- Comunicazione Strategica.
Un elenco di attività che impiegano i nostri militari dislocati a Kabul e ad Herat.
Una visita di 4 giorni a Kabul, ci ha dato la possibilità di constatare quantità e qualità del lavoro che i nostri svolgono, in un contesto di 41 Paesi che operano in coalizione.
Con un volo in C130 dell’USA Air Force, da Herat, dopo una sosta a Mazar El Sharif per raccogliere un buon numero di militari afghani con loro generali, reduci da una celebrazione commemorativa, siamo atterrati al KAIA, l’aeroporto internazionale di Kabul.
Dopo aver trascorso la notte ospiti di un residence per ospiti di passaggio al KAIA, la mattina successiva un elicottero Chinook di piccole dimensioni ci ha condotti al compound del comando, nella Green Zone di Kabul.
Un luogo ben organizzato, ove i Paesi della coalizione, ognuno con un proprio compito, lavorano in sintonia per la transizione dell’Afghanistan e dove non è permesso transitare senza accompagnatore autorizzato né concesso scattare fotografie nel rispetto assoluto della sicurezza.
Accolti dall’ITA NSE (National Support Element) e subito immersi nel vortice degli avvenimenti e degli incontri con i vari responsabili dei diversi settori di competenza nel programma di aiuto al Paese, abbiamo assistito anche alla cerimonia in cui l’incarico di Deputy Commander of RSM (Resolute Support Mission) è stato affidato al generale di corpo d’armata Salvatore Camporeale, che ha sostituito il generale Richard Cripwell.
//www.cybernaua.it/photoreportage/reportage.php?idnews=6841
Il Chief of Strategic Engagement, generale Sergio Cardea, ci ha illustrato in modo chiaro come si stia sviluppando il processo di stabilizzazione: dal 2016 l’addestramento delle forze afghan…. segue QUI
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