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Embargo armi in Libia, Unione Europea avvia l’operazione IRINI (video)

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Roma, 3 aprile 2020 – ll Consiglio dell’Unione Europea ha avviato il 30 marzo l’operazione EUNAVFOR MED IRINI, una nuova operazione militare di PSDC (Politica di Sicurezza e Difesa Comune) nel Mediterraneo, intensificando così gli sforzi per imporre l’embargo sulle armi dell’ONU in Libia, contribuendo in tal modo al processo di pace nel paese,

L’operazione IRINI, (in greco “pace”), avrà come compito principale l’attuazione dell’embargo delle Nazioni Unite sulle armi attraverso l’uso di assetti aerei, satellitari e marittimi. In particolare, la missione sarà in grado di ispezionare le navi in alto mare, al largo delle coste libiche, sospettate di trasportare armi o materiale correlato da e verso la Libia conformemente alla Risoluzione n° 2292 (2016) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Come compiti secondari, EUNAVFOR MED IRINI inoltre dovrà:

  • monitorare e raccogliere informazioni sulle esportazioni illecite dalla Libia di petrolio greggio e prodotti petroliferi raffinati;
  • contribuire al potenziamento delle capacità e alla formazione della Guardia Costiera e della Marina Militare libica nelle attività di contrasto in mare;
  • contribuire alla disarticolazione del modello di business delle reti di contrabbando e traffico di esseri umani attraverso la raccolta di informazioni e il pattugliamento con mezzi  aerei.

IRINI sarà guidata dall’ammiraglio Fabio Agostini come comandante dell’operazione dell’UE e il suo quartier generale sarà situato a Roma, in Italia.

Il mandato dell’operazione IRINI durerà inizialmente fino al 31 marzo 2021 e sarà sotto stretto controllo degli stati membri dell’UE, che eserciteranno il controllo politico e la direzione strategica attraverso il Comitato Politico e di Sicurezza (COPS), sotto la responsabilità del Consiglio e dell’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza.

Parallelamente al lancio dell’operazione IRINI, l’attuale EUNAVFOR MED operazione SOPHIA cesserà definitivamente le sue attività.

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Background

Nei mesi scorsi i partecipanti alla conferenza di Berlino sulla Libia del 19 gennaio 2020 si sono impegnati in particolare a rispettare e dare piena attuazione all’embargo sulle armi istituito dalle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSCR) 1970 (2011), 2292 (2016) e 2473 (2019).

logoiriniIn tale contesto, il 17 febbraio 2020 il Consiglio dell’Unione Europea ha raggiunto un accordo politico per l’avvio di una nuova operazione nel Mediterraneo, finalizzata all’attuazione dell’embargo delle Nazioni Unite sulle armi dirette e proveninti dalla Libia, utilizzando risorse aeree, satellitari e marittime.

L’operazione EUNAVFOR MED SOPHIA è stata lanciata il 22 giugno 2015 nell’ambito dell’approccio globale dell’UE in materia di migrazione e cesserà definitivamente il 31 marzo.

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Difesa: precipitato su territorio libico velivolo a pilotaggio remoto dell’Aeronautica militare

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(immagine di repertorio)

Libia, 20 novembre 2019 – Un velivolo a pilotaggio remoto dell’Aeronautica Militare, che svolgeva una missione a supporto dell’operazione Mare Sicuro, seguendo un piano di volo preventivamente comunicato alle autorità libiche, ha perso il contatto precipitando su territorio libico. Sono in corso approfondimenti per accertare le cause dell’evento.

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Le Forze Armate italiane continuano a fornire supporto alla popolazione libica e ai mezzi impiegati in compiti di SAR

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Roma, 26 aprile 2019 – In merito al alcuni articoli di stampa e a quanto di recente è stato riportato su alcuni social media, lo Stato Maggiore della Difesa in un comunicato stampa ritiene necessario precisare che: “il personale delle Forze Armate italiane impiegato nella Missione Bilaterale di Assistenza e Supporto in Libia (MIASIT) e sulla nave di supporto logistico presente a Tripoli ed inquadrata nell’operazione Mare Sicuro, non è assolutamente coinvolto negli scontri attualmente in atto nel Paese nordafricano. Il contingente opera peraltro in armonia con le linee di intervento decise dalle Nazioni Unite con compiti chiari e di carattere prettamente umanitario e di supporto tecnico manutentivo.

E’ destituita quindi di ogni fondamento qualunque notizia che vede le Forze Armate italiane svolgere compiti di protezione di infrastrutture militari libiche o di supporto logistico a bande e milizie che combattono dall’una o dall’altra parte.

Presso il Field Hospital di Misurata proseguono infatti le attività di supporto sanitario e umanitario alla popolazione libica. Ad oggi sono stati effettuati oltre 17600 visite specialistiche, 1800 medicazioni chirurgiche e oltre 900 interventi chirurgici a favore di civili.

Continuano anche le attività di supporto manutentivo a favore dei mezzi libici impegnati in compiti di Search and Rescue (SAR) e di contrasto dei flussi migratori illegali all’interno delle acque di propria giurisdizione. Allo stato attuale delle 17 unità complessivamente disponibili, 13 sono state rese perfettamente efficienti, con un significativo incremento delle capacità di intervento degli assetti libici nella condotta e nel coordinamento in mare”.

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Fonte: Stato Maggiore Difesa
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Difesa: continuano ad operare regolarmente i militari dei contingenti italiani in Libia

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Roma, 8 aprile 2019 – In merito alla diffusione di notizie circa un presunto ritiro dei militari italiani dalla Libia, lo Stato Maggiore della Difesa precisa che il contingente italiano dislocato in Libia a Tripoli e Misurata, dove è presente una struttura ospedaliera Role 2 italiana, nell’ambito della Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (MIASIT) continua ad operare regolarmente così come continuano le attività di nave Capri, presente a Tripoli nell’ambito dell’operazione Mare Sicuro.

Missione MIASIT

La missione bilaterale (MIASIT), che ha avuto inizio a gennaio 2018, continua con l’obiettivo di rendere l’azione di assistenza e supporto in Libia maggiormente incisiva ed efficace, sostenendo le autorità libiche nell’azione di pacificazione e stabilizzazione del Paese e nel rafforzamento delle attività di controllo e contrasto dell’immigrazione illegale, dei traffici illegali e delle minacce alla sicurezza, in armonia con le linee di intervento definite dalle Nazioni Unite.

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(foto di repertorio © SMD)

In particolare, nell’ambito della MIASIT, a Tripoli è dislocato il comando della missione e un Mobile Training Team per la formazione, l’addestramento e l’assistenza tecnico-infrastrutturale a favore delle Forze di Sicurezza Libiche, mentre a Misurata è schierata la task force Ippocrate con una struttura ospedaliera dedicata all’attività di assistenza sanitaria. 

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(© Marina Militare)

Nave Capri nell’ambito dell’Operazione “Mare Sicuro” è chiamata a fornire, su richiesta della controparte, attività di supporto e di sostegno alla Guardia Costiera e alla Marina Militare libiche tesa a fornire protezione e a svolgere attività per il ripristino dell’efficienza degli assetti e relative infrastrutture funzionali al controllo/contrasto dell’immigrazione illegale e condotta di attività ricerca e soccorso in mare (SAR).  

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Libia: il Field Hospital italiano organizza due giornate per la cura e la prevenzione sanitaria pediatrica

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Misurata (Libia), 19 settembre 2018 – I medici e gli infermieri del Policlinico Militare di Roma con le Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, impiegati presso la struttura ospedaliera militare italiana dislocata a Misurata, hanno organizzato un ciclo di visite mediche multispecialistiche per la cura e la prevenzione sanitaria a favore dei bambini libici. La “Giornata di Aladino” è un’iniziativa dell’Italian Field Hospital di Misurata, che si è sviluppata nelle giornate del 2 e del 17 settembre, durante la quale il personale sanitario ha dedicato la sua attenzione ai bambini di tutte le età, per effettuare valutazioni specialistiche cardiologiche, dermatologiche, ortopediche ed otorinolaringoiatriche, coinvolgendo i piccoli pazienti anche in attività ludico-didattiche, per imparare divertendosi.  

Oltre cinquanta bambini hanno beneficiato di indagini strumentali, grazie ai quali i medici del Field Hospital italiano sono riusciti a diagnosticare patologie croniche mai trattate in precedenza, riscontrando il tangibile apprezzamento anche da parte dei genitori.   

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Continua l’attività a favore della popolazione civile, che può trovare all’interno dell’Ospedale da Campo italiano un supporto sanitario concreto e di alto livello, da sempre organizzato sulle base delle esigenze e delle reali necessità, per essere sempre più vicini al popolo libico.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Libia: nave Caprera sostituisce la Capri nella missione bilaterale di assistenza e supporto

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Libia, 30 marzo 2018 – È previsto per oggi il “passaggio di consegne” tra nave Capri e nave Caprera nell’ambito della missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia. A questo assetto navale compete, prioritariamente, l’attività di supporto logistico e tecnico-manutentivo dei battelli della Marina e della Guardia Costiera libiche. Nave Caprera giungerà domani al porto di Tripoli, da dove comincerà la sua missione della durata di circa quattro mesi.

Nave Capri aveva iniziato la sua attività a dicembre dello scorso anno, subentrando a nave Tremiti, e nei suoi circa quattro mesi di missione ha svolto consulenza e formazione del personale militare libico della Marina e della Guardia Costiera nelle attività di manutenzione, riparazione e ripristino dell’efficienza delle unità navali libiche.

L’operazione, inizialmente inquadrata nell’operazione “Mare Sicuro”, era stata avviata ad agosto dello scorso anno, in seguito alla richiesta di supporto avanzata dal governo di accordo mazionale libico al governo italiano. Per assolvere con efficacia i compiti assegnati, a bordo delle unità navali italiane della “classe Gorgona” – selezionate per alternarsi in questo specifico incarico di natura tecnico-logistica – è prevista la presenza di un container attrezzato a officina meccanica, oltre che di due ulteriori team di personale tecnico-specialistico.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Forze Armate: appena conclusa la prima missione di Emergenza Sorrisi in Libia

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Misurata, 29 gennaio 2018 – Si è appena conclusa la prima importante missione a favore della popolazione libiche da parte di “Emergenza Sorrisi Onlus”, sotto l’egida dello Stato Maggiore della Difesa.

“Emergenza Sorrisi” è un’organizzazione non governativa che, nei paesi in via di sviluppo o caratterizzati da crisi interne, si occupa di bambini affetti da labbro leporino, palatoschisi, malformazioni del volto, esiti di ustioni, traumi di guerra, cataratte e altre patologie invalidanti. “Emergenza Sorrisi” riunisce ben 370 medici e infermieri volontari, grazie ai quali vengono realizzate missioni chirurgiche in 18 paesi nel mondodove fino ad ora 4.084 bambini  sono stati operati ritrovando il sorriso. Un altro importante pilastro delle attività dell’organizzazione è la formazione e l’aggiornamento dei medici e degli infermieri locali: “Emergenza Sorrisi” ha provveduto, ad oggi, ad abilitare 573 professionisti dei Paesi che ospitano le sue missioni. 

In Libia, l’equipe di “Emergenza Sorrisi” è stato ospitato presso l’ospedale militare da campo italiano, coinvolgendo anche i chirurghi e i medici dell’ospedale civile di Misurata. In particolare, l’equipe di specialisti di “Emergenza Sorrisi” era guidata dal Presidente, dr. Fabio Massimo Abenavoli (chirurgo plastico e maxillofacciale), e composta dal prof. Sandro Pelo, chirurgo plastico e docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, dal dr. Stefano Morelli, anestesista intensivista presso l’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, e dal dr. Salvatore Errico, strumentista presso l’azienda ospedaliera dei Colli di Napoli.

Il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, nel commentare l’attività, ha voluto sottolineare come “lo Stato Maggiore della Difesa abbia messo volentieri a disposizione di “Emergenza Sorrisi” mezzi, tecnologie e professionalità delle Forze Armate, caratterizzate da capacità duale, per contribuire a ridare il sorriso a quei bimbi libici più sfortunati. Questa attività – ha proseguito il generale Graziano – testimonia ulteriormente il carattere umanitario e di supporto della missione italiana bilaterale in Libia”.

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“Siamo molto orgogliosi di questa prima missione in territorio libico” ha invece dichiarato il dr. Fabio Massimo Abenavoli, presidente di “Emergenza Sorrisi”, che ha proseguito affermando che “siamo consapevoli di aver operato in un territorio complesso. Proprio per questo la nostra azione era più che mai urgente e non più rimandabile. Siamo orgogliosi e profondamente grati che tutto questo sia avvenuto con il concreto sostegno delle Forze Armate: per questo desidero ringraziare lo Stato Maggiore della Difesa e il Generale Graziano per aver condiviso, fin dall’inizio, il nostro progetto. Speriamo di aver contribuito non solo ad alleviare le sofferenze dei piccoli che abbiamo operato ma anche contribuito a formare i medici locali su questa specifica tipologia di interventi”.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Difesa: trasporto umanitario di rifugiati dalla Libia all’Italia

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Roma, 22 dicembre 2017 – Le Forze Armate stanno provvedendo, con due velivoli C-130J della 46^ brigata aerea dell’Aeronautica Militare e sotto il controllo del Comando Operativo di Vertice Interforze (COI), al trasporto di circa 160 rifugiati da Tripoli all’Italia. Un primo velivolo è giunto all’aeroporto militare di Pratica di Mare con un centinaio di rifugiati, mentre gli altri nelle prossime ore, con un secondo aereo.

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L’attività è nata da un’iniziativa congiunta tra il Ministero degli Interni e la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) che, in stretta coordinazione con l’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR), hanno individuato in Libia dei migranti in condizioni di vulnerabilità e in grado di ottenere la protezione internazionale. Attraverso anche il coinvolgimento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la richiesta di provvedere al trasporto di tale personale è pervenuta al Ministero della Difesa, che, ricevuta dal capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, la piena fattibilità operativa dell’attività, ha dato il suo assenso.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Il generale Graziano riceve la visita del capo di Stato Maggiore della Difesa libico

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Roma, 24 settembre 2017 – Ieri mattina, il generale Claudio Graziano ha ricevuto la visita del Capo di Stato Maggiore della Difesa del Governo di Accordo Nazionale della Libia, generale Abdulrahman al Tawil, nominato nell’incarico dal premier al Serraj alla fine di agosto scorso.

Preceduta dalla resa degli onori da parte di un picchetto interforze, la visita è poi proseguita con l’incontro tra i due capi di Stato Maggiore e le rispettive delegazioni. Tale attività, che rientra nel quadro dei consueti colloqui bilaterali di livello tecnico-militare tra i vertici militari di Paesi alleati e amici, si è sviluppata attraverso la discussione di vari argomenti per esplorare le possibili future forme di collaborazione, in ambito militare, tra i due Paesi.

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Principale argomento dei colloqui è stato, infatti, quello relativo alla cooperazione tra Forze Armate italiane e libiche e alla comune volontà di rafforzarla con l’obiettivo di incrementare e corroborare le capacità operative delle forze libiche, ponendole in condizione di operare in piena autonomia e di contribuire fattivamente alla piena stabilizzazione dell’entità statuale, contrastando l’azione delle organizzazioni criminali, delle reti terroristiche e dei trafficanti di esseri umani. In tal senso, le Forze Armate italiane sono pronte a supportare quelle libiche, laddove vi siano richieste ufficiali da parte delle stesse autorità libiche e, comunque, dopo la prevista autorizzazione del governo e del parlamento.

Nell’ambito dell’incontro è stato proposto anche un punto di situazione sulle collaborazioni già in atto, con particolare riferimento all’attività dell’operazione “Ippocrate” – l’ospedale militare da campo italiano – presente in Libia da settembre dello scorso anno, per il quale il generale al Tawil ha ringraziato i militari italiani. Altrettanta gratitudine è stata rappresentata per la disponibilità italiana a curare, presso le strutture ospedaliere militari del nostro Paese, quei pazienti con patologie e ferite più gravi, non trattabili con altrettanta efficacia presso i nosocomi libici.

Si è affrontato poi il tema delle attività di supporto tecnico-logistico e operativo alle unità della Marina e della Guardia Costiera libiche per il contrasto ai traffici illeciti, primo tra tutti quello di esseri umani, cercando di definire, per questa prima fase, le esigenze complessive di intervenenti manutentivi e di riparazione sulla flotta libica, che, in parte, vengono già eseguiti dall’equipaggio di Nave Tremiti della Marina Militare italiana, presente nel porto di Tripoli dall’agosto scorso.

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La visita, svoltasi in un clima di piena intesa e cordialità, si è quindi conclusa con l’invito ad effettuare con periodicità questi incontri, al fine di avere la opportunità di focalizzare con immediatezza i possibili futuri settori di collaborazione e cooperazione.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Libia: nessuna attività di ricognizione in atto

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Roma, 29 luglio 2017 – In merito alla notizia riportata da più fonti di stampa, lo Stato Maggiore della Difesa puntualizza che nessuna unità navale della Marina Militare è ancora salpata per attività di ricognizione all’interno delle acque territoriali libiche.

Tale attività, necessaria premessa per lo sviluppo di un successivo intervento, verrà svolta solo a seguito di direttiva dell’Autorità politica e dopo aver concordato gli aspetti tecnici con la controparte libica.

Sarà cura dello Stato Maggiore della Difesa dare comunicazione quando l’attività di ricognizione verrà effettuata.

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Fonte: Stato Maggiore Difesa
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