(di Monica Palermo) Roma, 26 gennaio 2020 – Domenica 26 gennaio, l’aria è pungente, c’è movimento, emozione, su via Cassia nel Giardino dei Caduti sul Fronte Russo, all’altezza della tomba di Nerone. Associazioni d’arma con labari, colonnelle e stendardi percorrono su mezzi militari e a piedi la via, chiusa momentaneamente al traffico per l’occorrenza, per poi ammassarsi davanti al monumento ai Caduti per rendere gli onori nel 77 anniversario della battaglia in suolo russo di Nikolajewka.
Un picchetto d’onore della scuola di fanteria dell’Esercito ha presenziato la cerimonia per rendere omaggio ai fatti d’arme del 26 gennaio del 1943.
Fu una battaglia allo stremo, dove alla 2ª divisione alpina “Tridentina”, l’unica delle divisioni italiane ancora in grado di combattere, fu assegnato il compito di iniziare l’assalto al villaggio. Particolarmente significative durante questo attacco furono le azioni dei battaglioni “Vestone”, “Verona”, “Valchiese” e “Tirano”. Malgrado lo sbandamento che sarebbe stato comprensibile per delle truppe in ritirata, gli italiani riuscirono a sostenere lo scontro con i sovietici, maggiormente dotati di armi pesanti ed artiglieria.
Da allora ogni anno gli alpini (e non solo) celebrano quel giorno dove migliaia di uomini, con valore, persero la vita.
La cerimonia è iniziata con l’alzabandiera mentre la banda della Regione Lazio suonava l’inno d’Italia, a seguire dieci rintocchi della Martinella sulle note del Silenzio.
Una corona d’alloro, portata dalla Polizia di Roma Capitale, è stata deposta sul monumento ai caduti e rappresentati dello Stato hanno reso gli onori, il presidente del Municipio Stefano Simonelli, in rappresentanza del sindaco, e il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli.
A conclusione della cerimonia una messa celebrata da monsignor Giacomino Feminò, concelebrata anche dal parroco della vicina chiesa di Sant’Andrea Apostolo.
Presenti numerose Associazioni d’Arma: alpini (ANA di Roma), paracadutisti della Folgore, autieri (TRAMAT), bersaglieri, granatieri, crocerossine, croce rossa, artiglieri, fanti, carabinieri, reduci di guerra, medaglie d’oro al valor militare, marina militare. Autorità civili, rappresentanti delle Istituzioni, delle Forze Armate in servizio e in congedo, delle Associazioni di Volontariato, e delle Associazioni storiche e culturali ritrovate per condividere ricordi di una battaglia così cruenta. Presenti forze dell’ordine, polizia, carabinieri e polizia municipale, a tutelare che ogni cosa filasse liscio.
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