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Il generale Figliuolo in Medio Oriente

Il saluto del Comandante del COVI ai contingenti italiani schierati in Iraq e Kuwait

Baghdad, 25 marzo 2023 – Il Comandante Operativo di Vertice Interforze (COVI), generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo, ha concluso ieri una visita ufficiale di tre giorni in Medio Oriente, dove ha incontrato autorità diplomatiche italiane, i vertici della Difesa di Iraq e Kuwait, il personale militare impiegato nell’ambito della missione NATO (NMI), dell’operazione “Centuria” a Baghdad, di “Prima Parthica” a Erbil e della Task Force Air schierata in Kuwait. 

Non posso che essere fiero di tutti voi, perché lontani dall’Italia, dalle vostre famiglie e dagli affetti più cari, dimostrate quotidianamente, con il vostro impegno, quanto le Forze Armate siano indispensabili per il dialogo, la cooperazione e per la tutela degli interessi nazionali in aree particolarmente cruciali come il Medio Oriente”, ha detto il generale Figliuolo rivolgendosi ai militari italiani. 

Mercoledì mattina, la delegazione del COVI è giunta presso la sede della NATO Mission Iraq (NMI), ove è stata accolta dal generale di corpo d’armata Giovanni Maria Iannucci, che dallo scorso maggio è a capo della missione NATO incaricata di assistere le istituzioni e le forze di sicurezza irachene. 

Dopo un rapido aggiornamento sulla situazione e sulle attività condotte dalla missione nel Paese mediorientale, il Generale Figliuolo ha salutato i militari italiani di stanza presso la Base “Union III” e al Baghdad Diplomatic Support Center (BDSC): tra questi, gli operatori delle Forze Speciali inquadrati nella Task Force 44, la componente logistica della Joint Multimodal Operations Unit (JMOU) e gli istruttori dei Mobile Training Teams (MTT) dell’Arma dei Carabinieri.

Il comandante del COVI ha incontrato dapprima il suo omologo iracheno, generale Al-Muhammadi, successivamente, insieme all’Ambasciatore d’Italia a Baghdad, Maurizio Greganti, il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Yarallah, e il comandante dell’Iraqi Counter Terrorism Service, generale Al-Saedi.

La visita è proseguita nel pomeriggio presso il Ministry of Peshmerga Affairs (MoPA), a Erbil, con un colloquio tra la delegazione italiana e il Capo di Stato Maggiore del MoPA, il tenente generale Issa Ozeir

L’incontro con il Capo di Stato Maggiore del Ministero degli Affari dei Peshmerga

A Camp Singara, il saluto del generale Figliuolo all’Italian National Contingent Command Land (IT NCC-L), unità inquadrata nell’operazione Inherent Resolve – Prima Parthica e guidata dal colonnello dell’Esercito Italiano Daniele Pisani. Il Comandante del COVI ha posto particolare attenzione alle attività addestrative e di assistenza militare che sono state recentemente riavviate a Erbil e che il Contingente italiano conduce in favore delle Forze di Sicurezza irachene e della Regione Autonoma del Kurdistan, con l’obiettivo finale dell’autosufficienza addestrativa, per mantenere la pressione sul DA’ESH, ed evitare ogni possibilità di una sua riorganizzazione. 

Giovedi mattina, a bordo di elicotteri UH-90A in forza all’Airmobile Task Group “Griffon”, il comandante e lo staff del COVI hanno raggiunto Suleymania per una visita al Kurdish Training Centre (KTC) e, successivamente, hanno fatto tappa al “Training Center di Benslawa”, presso il quale hanno assistito a un’attività addestrativa di “Close Quarter Battle” e “sniper” condotta dagli istruttori dei MTTs italiani in favore delle Forze di Sicurezza curde dei Peshmerga e delle Zeravani Forces. 

L’arrivo del generale Figliuolo al Ministero degli Affari dei Peshmerga

La delegazione ha proseguito la visita facendo tappa in Kuwait, dove è giunta in serata.

Il comandante dell’Italian National Contingent Command Air/Task Force Air-Kuwait, colonnello Alessandro Fiorini, ha fornito al generale Figliuolo un aggiornamento della situazione operativa rispetto all’ultima visita del comandante del COVI alla base di Al Salem, nel maggio 2022. 

Da sinistra, addetto per la Difesa, ambasciatore Baldocci, gen. Figliuolo, comandante e vice della Base USA in Kuwait, comandante TFA Kuwait

A seguire, con l’arrivo al compound italiano dell’ambasciatore d’Italia in Kuwait, Carlo Baldocci, le autorità hanno salutato il personale in forza ai Task Group e alle diverse articolazioni del contingente italiano. 

La visita del generale Figliuolo alle unità militari schierate in Medio Oriente rientra nell’azione di coordinamento e di direzione che il Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) esercita sulle attività operative svolte all’estero. Il COVI è infatti l’alto Comando della Difesa deputato alla pianificazione, coordinazione e direzione delle operazioni militari, delle esercitazioni interforze nazionali e multinazionali e delle attività a loro connesse.

Foto di gruppo, comandante del COVI, istruttori italiani, plotone di Peshmerga

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Fonte e immagini: Comando Operativo Vertice Interforze


COVI e Barilla siglano un accordo di collaborazione per fornire generi alimentari a popolazioni disagiate nelle aree in cui operano le Forze Armate italiane

Siglato l’accordo di collaborazione tra COVI e Barilla, l’intesa consentirà di fornire generi alimentari alle popolazioni più svantaggiate nelle aree del mondo in cui operano le Forze Armate italiane.

Il vice presidente Barilla e il generale Figliuolo firmano l’Accordo

Roma, 18 marzo 2023 – Il Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) e il Gruppo Barilla nei giorni scorsi hanno siglato un accordo di collaborazione, presso la sala “Baracca” del COVI, alla presenza di una rappresentanza dell’Alto Comando e di una delegazione della Barilla.

Il documento è stato firmato dal generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo e dal vicepresidente del gruppo, Luca Barilla.

La collaborazione permetterà all’Alto Comando della Difesa e al noto gruppo italiano, tra i leader mondiali nel mercato alimentare, di fornire e trasportare generi di prima necessità da destinare alle popolazioni più svantaggiate presenti nelle diverse aree del mondo in cui sono impegnati i militari italiani.

Intervento del generale Figliuolo

Il generale Francesco Paolo Figliuolo ha accolto con soddisfazione l’intesa, di durata triennale, e nel corso del suo breve intervento ha evidenziato l’impegno del COVI nel promuovere forme di collaborazione con il mondo industriale e dell’imprenditoria italiana volte a sostenere coloro che vivono in contesti difficili e di povertà. “Trasportare e distribuire concretamente delle derrate alimentari che la Barilla, generosamente, mette a disposizione, ci consentirà, ancor di più, di portare a termine gli obiettivi delle nostre missioni all’estero, che si inquadrano in un impegno che vede coinvolto il Sistema Paese. Questo fa parte del nostro modo di fare, del nostro essere italiani, della nostra capacità di interagire da pari a pari con gli altri, senza alcun pregiudizio di sesso, di razza o di religione”, ha detto il generale Figliuolo.

Intervento del vice presidente Luca Barilla

Luca Barilla, durante l’incontro, ha poi espresso grande soddisfazione per questa collaborazione con il COVI, sottolineando che “Da sempre pensiamo che la vera missione di un’impresa si completa soltanto quando la sua azione benefica si riversa anche sulle comunità. Con questo bellissimo accordo si uniscono due forze italiane per dare una mano, anche fuori dai nostri confini, alle persone più in difficoltà senza alcuna distinzione”.

L’ammiraglio Agostini illustra i contenuti dell’Accordo

I contenuti dell’Accordo sono stati illustrati dal Capo Reparto Pianificazione ed Esercitazioni del COVI, ammiraglio di divisione Fabio Agostini, il quale ha anche voluto ricordare che la Barilla supporterà il COVI nel corso delle attività promozionali legate all’esercitazione interforze e interagenzia JOINT STARS23, che si svolgerà nel prossimo mese di maggio in Sardegna.

Il tradizionale e simbolico scambio di doni

L’accordo triennale formalizzato oggi rappresenta una pietra miliare nella nuova e nutrita fase di sviluppo di collaborazioni trasversali tra le Forze Armate e le diverse realtà non militari del Paese, attraverso le quali si intendono condividere strumenti, materiali e il comune obiettivo di esportare, in contesti difficili e di emergenza, il nostro modo di essere italiani, che è quello di aiutare, pur nei limiti delle disponibilità, chi è più in difficoltà.

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Fonte e immagini: Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI)


Ungheria, passaggio di consegne per il contingente italiano, subentra la brigata alpina Julia

Il generale Francesco Paolo Figliuolo ha presieduto il formale avvicendamento tra il personale della Brigata Alpina Taurinense e quello della Julia in Ungheria


Veszprem (Ungheria), 15 febbraio 2023 – Il contingente italiano su base Brigata Alpina Taurinense, inquadrato da sette mesi nel Battlegroup della NATO schierato sul fianco sud-orientale dell’Alleanza Atlantica per l’Operazione Enhanced Vigilance Activity (eVA), è stato formalmente avvicendato dal Contingente subentrante, composto da circa 260 militari della Brigata Alpina Julia.

La cosiddetta Transfer of Autority (ToA) ceremony è stata presieduta dal Comandante Operativo di Vertice Interforze generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo. Molte le autorità civili e militari presenti, tra le quali l’ambasciatore d’Italia in Ungheria Manuel Jacoangeli, il vicecomandante delle Forze Armate ungheresi generale Zsolt Sandor, il comandante della Taurinense generale di brigata Nicola Piasente e tutti i comandanti dei contingenti dei Paesi Alleati che contribuiscono al NATO eVA Battlegroup.

“Questa missione”, ha detto il generale Figliuolo, “è stata avviata sette mesi fa con il chiaro intento di dare una risposta immediata ed efficace a una minaccia che, dal 24 febbraio dell’anno scorso, incombe su quei valori di libertà e di democrazia che oggi sono messi in discussione come mai è stato fatto di recente sul nostro continente. Quando rientrerete in Italia, dai vostri cari, dalle vostre famiglie, dai vostri colleghi che vi attendono in Patria, siate orgogliosi e consapevoli di avere svolto al meglio il vostro dovere”.

Il passaggio simbolico della drappella del contingente dal tenente colonnello Fortunato Sion al parigrado Massimiliano Careddu ha sancito di fatto l’avvicendamento tra i due contingenti alpini.

Molti i risultati operativi raggiunti dal personale della Taurinense nel corso dei sette mesi di operazione. Dal luglio 2022 sono state condotte 145 attività addestrative interforze e multinazionali, fianco a fianco con gli alleati ungheresi, statunitensi e croati presenti in area di operazioni.

Importante anche lo sforzo logistico sostenuto dal primo contingente italiano in Ungheria nel corso del mandato. Gli Alpini della Taurinense hanno realizzato in una sola settimana le strutture campali che hanno accolto i 260 uomini e donne del contingente nazionale, apportando nei mesi continui miglioramenti all’accampamento. Più di 700 sono stati gli interventi correttivi e manutentivi sui principali sistemi d’arma e apparati radio e sugli oltre 100 veicoli da combattimento in dotazione.

Il personale della Taurinense, in particolare del 3° reggimento alpini, del 1° artiglieria da montagna, del Nizza Cavalleria (1°) e del 32° guastatori, rientrerà nei prossimi giorni nelle rispettive sedi stanziali.

Alle unità della Julia, con uomini e donne dell’8° Reggimento Alpini, del 3° Artiglieria da Montagna, del Piemonte Cavalleria (2°) e del 2° genio guastatori, spetta ora il compito di proseguire con le attività operative e addestrative sul fianco est dell’Alleanza.

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APPROFONDIMENTO
La presenza avanzata della NATO in Slovacchia, Bulgaria, Romania e Ungheria è costituita dallo schieramento di gruppi tattici multinazionali, ciascuno guidato da una Framework Nation complementari alle forze dei Paesi ospitanti.

In risposta all’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, infatti, gli Alleati hanno attivato i piani di difesa della NATO e dispiegato migliaia di truppe supplementari da entrambe le sponde dell’Atlantico. Oltre 40.000 truppe, insieme a significativi mezzi aerei e navali, sono ora sotto il diretto comando della NATO nella parte orientale dell’Alleanza, supportate da altre centinaia di migliaia di truppe provenienti dai dispiegamenti nazionali degli Alleati.

La NATO ha rapidamente istituito quattro nuovi gruppi tattici multinazionali in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia, oltre ai gruppi tattici già esistenti in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia. Gli otto gruppi tattici si estendono lungo tutto il fianco orientale della NATO, dal Mar Baltico a nord al Mar Nero a sud. Inoltre, al Vertice di Madrid del giugno 2022, gli alleati hanno concordato un cambiamento fondamentale nella deterrenza e nella difesa della NATO. Ciò include il rafforzamento delle difese avanzate, il potenziamento dei gruppi tattici nella parte orientale dell’Alleanza fino al livello di brigata, la trasformazione della Forza di risposta della NATO e l’aumento del numero di forze ad alta prontezza a ben oltre 300.000 unità.

Tutte le attività operative e addestrative condotte dalle Forze Armate Italiane sul fianco orientale della NATO sono disposte dal capo di Stato Maggiore della Difesa e svolte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI).

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Esercitazione Joint Stars 22, si avvia alla conclusione la prima fase addestrativa

Al Centro di Simulazione e Validazione dell’Esercito l’incontro dei Vertici delle Forze Armate con i militari e gli studenti universitari coinvolti nella più importante esercitazione interforze della Difesa

Un momento del briefing sulla Joint Stars

Civitavecchia, 19 gennaio 2023 – Autorità militari e Comandanti Operativi delle Forze Armate si sono riuniti al Centro di Simulazione e Validazione dell’Esercito (CESIVA) per fare il punto di situazione sulla prima fase addestrativa della Joint Stars 22 (JOST). In questa sede, hanno incontrato il personale militare e gli studenti universitari della LUISS e della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che dal 13 dicembre scorso sono impegnati in quella che è la fase di pianificazione della più importante esercitazione della Difesa.

Nel corso dell’incontro, presieduto dal Comandante Operativo di Vertice Interforze, generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo, sono stati illustrati i lineamenti e le finalità di questa prima fase della JOST, incentrata sul processo di pianificazione militare che, per la prima volta, ha coinvolto anche i nuovi domini delle operazioni militari, ovvero quello spaziale e cibernetico. 

 

Il generale Figliuolo si è complimentato con tutto il personale esercitato, che nel corso del briefing ha illustrato il lavoro svolto in modo chiaro e sintetico, senza tuttavia tralasciare alcun settore o branca della pianificazione di un’operazione militare realmente condotta, compresi gli aspetti legali, culturali, politici, della prospettiva di genere e dei rapporti con gli organi di stampa. “Avere qui oggi una platea che è composta non soltanto da personale delle Forze Armate, ma che coinvolge altre realtà vicine alla Difesa, come la Guardia di Finanza, la Croce Rossa, le Capitanerie di Porto, i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e il mondo delle Università, ci fornisce l’occasione di condividere, implementare e mettere in pratica tutti quegli insegnamenti che ci saranno utili in futuro per affrontare l’insorgere di una crisi”, ha concluso il Comandante del COVI.

La Joint Stars è il più importante evento addestrativo annuale della Difesa. È un’esercitazione a carattere interforze e inter-agenzia disposta dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, pianificata e diretta dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI).

Questa prima fase della Joint Stars, che terminerà il prossimo 27 gennaio, consiste in un’attività di tipo Command Post Exercise (CPX) preposta alla verifica delle capacità di pianificazione di uno staff nazionale interforze in operazione di difesa degli spazi aerei, terrestri e marittimi, di sicurezza cibernetica e spaziale, di difesa da contaminazione chimica, biologica, radiologica o nucleare e di contrasto alle minacce derivanti dalle tecnologie emergenti tra cui quelle che coinvolgono l’utilizzo di droni anche sottomarini.

Quest’anno, la Difesa ha voluto rafforzare i già solidi legami esistenti tra le Forze Armate e il mondo accademico, coinvolgendo nelle attività esercitative undici studenti e studentesse provenienti dalla Libera Università Internazionale degli Studi Sociali “Guido Carli” (LUISS) di Roma e dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che sono stati inquadrati nello staff di pianificazione, coordinato dal Joint Force Headquarters. In questo ambito, hanno operato insieme al personale militare affiancandosi ai cosiddetti advisors o consulenti del Comandante nei settori politico, giuridico e di pubblica informazione.

Per gli studenti dei due Atenei, lo scenario esercitativo e le dinamiche lavorative tipiche di uno staff militare hanno rappresentato una valida opportunità per accrescere le proprie esperienze e conoscenze delle missioni e dei compiti che lo strumento della Difesa nazionale garantisce nella sua quotidiana opera a difesa dei cittadini, del territorio dello Stato, degli obiettivi strategici nazionali e di quelli dell’Alleanza Atlantica.

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Fonte e immagini: COVI


MISIN: il generale Figliuolo termina la visita di tre giorni in Niger

Cooperazione militare e addestramento delle Forze Armate nigerine impegnate nella lotta al terrorismo islamico sono stati i temi dell’incontro del Comandante del COVI con autorità diplomatiche, vertici militari e contingente italiano della MISIN

La visita al compound italiano

Niamey (Niger), 10 novembre 2022 – Il generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo, Comandante Operativo di Vertice Interforze (COVI), conclude oggi una visita ufficiale di tre giorni nella Repubblica del Niger, dove ha incontrato autorità diplomatiche italiane, i vertici della Difesa nigerina e il personale militare impiegato nell’ambito della MISIN (la missione italiana bilaterale di supporto nel Paese africano).

La delegazione del COVI, giunta alla Base Arienne 101 di Niamey, è stata accolta dall’Ambasciatrice d’Italia a Niamey, Emilia Gatto e dall’addetto militare in Niger, colonnello Franco Merlino.

Ieri, dopo il trasferimento presso l’Headquarters della Missione, il Generale Figliuolo è stato accolto dal Comandante della MISIN, generale di brigata Liberato Amadio (Esercito Italiano), ha presieduto la cerimonia dell’alzabandiera e ha incontrato gli uomini e le donne del contingente.

La cerimonia dell’alza bandiera nel compound italiano

Nel corso del suo intervento, il comandante del COVI, come affermato più volte dal capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ha sottolineato che questa regione e, più in generale, il Mediterraneo Allargato, è strategica per il nostro Paese e per i nostri interessi nazionali. Quest’area è un campo di azione nel quale i riverberi della crisi derivante dal conflitto russo-ucraino rischiano di minare la stabilità e la sicurezza nel Sahel.

Il generale Figliuolo saluta il contingente italiano in Niger

Il compito dei militari italiani è supportare le autorità e le Forze Armate del Niger incrementando le loro capacità, perché rafforzare la sicurezza in questo Paese vuol dire realizzare le precondizioni per contrastare il terrorismo jihadista e tutte le attività economiche illegali attraverso le quali le organizzazioni criminali si autofinanziano: dal traffico di armi a quello di esseri umani.

La visita, dopo un aggiornamento sulle attività condotte dai militari italiani in zona di operazione, è proseguita presso la École de la Garde Nationale du Niger (GNN), nella località di Bassora, dove ha assistito a un’esercitazione condotta dallo Special Operation Task Group (SOTG) e che ha visto operare sul terreno unità delle Forze Armate nigerine addestrate dai militari italiani. “Qualification course”, “Ordine pubblico” e “Anti terrorismo” sono solo gli ultimi corsi pianificati e portati a termine dal personale delle Forze Armate e dai Mobile Training Team dell’Arma dei Carabinieri.

Nel pomeriggio, il generale Francesco Paolo Figliuolo ha incontrato, insieme all’ambasciatrice italiana, il ministro della Difesa del Niger, Alkassoum Indatou e il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale di divisione Salifou Modi. Il Ministro nigerino, anche a nome del governo, ha rivolto un ringraziamento per l’impegno che l’Italia ha assunto a sostegno del Paese africano. Tra i temi discussi: l’attuale situazione di sicurezza nel Sahel e nel Niger in particolare e quindi i meccanismi di cooperazione congiunta tra Roma e Niamey, le attività di addestramento e formazione condotte dai militari del contingente italiano, considerate fondamentali dalle autorità nigerine per migliorare le capacità e la preparazione delle loro Forze Armate impegnate nella lotta al terrorismo islamico.

Generale Figliuolo accolto dal Capo di Stato Maggiore della Difesa del Niger

Il generale Salifou Modi ha invece sottolineato il suo apprezzamento per l’approvazione del progetto definitivo del Centro di Medicina Aerospaziale (di prossima realizzazione a Niamey) e per la recente consegna al Niger, da parte dell’Italia, di una coppia di elicotteri bimotori Leonardo AB-412.

La firma dell’Albo d’Onore e il tradizionale e simbolico scambio di doni tra i Comandanti hanno sancito la conclusione della visita.

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Fonte e immagini: Comando Operativo di Vertice Interforze


Qatar, il comandante del COVI in visita ai militari dell’operazione “ORICE”

Incontro del generale Figliuolo con i militari del contingente italiano in supporto alle Forze Armate qatariote per la sicurezza del torneo mondiale di calcio

Il comandante del COVI parla ai militari del contingente italiano

Al Qaqaa (Qatar), 27 ottobre 2022 – “I Mondiali di calcio sono un evento internazionale, una vetrina sotto gli occhi del mondo, in cui ognuno di voi diventa ambasciatore dell’Italia, del saper fare bene, spesso anche in situazioni critiche. Guidati dalla professionalità, dall’esempio e da una provata affidabilità che gli uomini e le donne della brigata “Sassari” sanno esprimere nei diversi contesti operativi, sono certo che insieme alle altre nazioni partner saprete interpretare al meglio la missione a supporto delle Forze Armate del Qatar”.

Queste sono state le parole del Comandante Operativo di Vertice Interforze (COVI), generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo, ai militari italiani schierati nella base di Al Qaqaa, quartier generale dell’operazione “Orice”, la missione bilaterale di supporto alle Forze Armate del Qatar per garantire la sicurezza dei Mondiali di calcio, i primi a essere ospitati da un Paese del Medio Oriente, che si disputeranno nell’emirato del Golfo tra il 20 novembre e il 18 dicembre prossimi.

Il generale Figliuolo dopo essere atterrato è stato accolto dal comandante del contingente interforze, a guida Brigata “Sassari”, generale di brigata Giuseppe Bossa.

Il comandante del COVI ha poi preso parte a una riunione informativa sui compiti e sulle finalità della missione, in cui circa 560 militari delle Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri, con 46 mezzi terrestri, una nave e due aeromobili, saranno chiamati a fornire supporto alle Forze Armate qatariote per l’implementazione del sistema di difesa e sicurezza dell’evento sportivo.

L’operatività delle Forze Armate italiane, che contibuirà alla sicurezza durante i mondiali di calcio, sarà cosi suddivisa:

  • ESERCITO:
    impiego di assetti specialistici EOD (Explosive Ordonance Disposal), per la difesa CBRN (da minaccia chimica, biologica, radiologica e nucleare) e unità cinofile per garantire una pronta ed efficace capacità di risposta al verificarsi di ipotetiche situazioni di emergenza caratterizzate dalla presenza di ordigni esplosivi a ridosso di infrastrutture critiche (stadi, porti, aeroporti, complessi industriali, centri commerciali) e luoghi affollati.
  • MARINA MILITARE:
    sicurezza delle acque internazionali al largo di Doha con il Pattugliatore Polivalente d’Altura “Paolo Thaon di Revel” e, in prossimità della costa, mediante il veicolo subacqueo a guida autonoma “REMUS 100”, alla scansione dei fondali per identificare la presenza di oggetti pericolosi presenti sul fondo del mare.
Marina Militare – Veicolo subacqueo a guida autonoma REMUS 100
  • AERONAUTICA MILITARE:
    controllo dello spazio aereo per contrastare l’eventuale impiego non autorizzato di mini e micro droni, mediante un Counter-Unmanned Aerial Anti-drone System (C-UAS) costituito da dispositivi jammer portatili e dal sistema anti-drone stanziale ACUS (AMI Counter UAS).
  • ARMA DEI CARABINIERI:
    attività di consulenza alle forze di sicurezza (Gendarmeria, Guardia dell’Emiro, Polizia Militare) e delle forze speciali del Qatar, con un dispositivo composto da 14 unità, e avrà compiti di polizia militare per garantire l’ordine e la sicurezza del nostro contingente.
Carabiniere del Weapons Intelligence Team

Nel corso del briefing il generale Bossa ha ricordato che il dispositivo nazionale interforze, che opera sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal COVI, avrà anche il compito di fornire consulenza e assistere le Forze Armate qatariote per il funzionamento della «Combined Joint Task Force Qatar», il comando interforze e multinazionale responsabile del coordinamento delle attività operative che, per tutta la durata della FIFA World Cup 2022, su richiesta delle autorità locali, uniche responsabili della designazione e dell’ingaggio dei target per l’eventuale impiego degli assetti, vigilerà sul regolare svolgimento della storica manifestazione.

L’incontro è proseguito con un attività dimostrativa finalizzata a illustrare le capacità esprimibili dal contingente italiano in termini di materiali, equipaggiamenti, mezzi e sistemi in dotazione alle unità specialistiche delle tre Task Forces del contingente (TF LAND, TF REMUS e TF C-UAS).

Dopo il saluto ai militari italiani, il Generale Figliuolo ha incontrato, insieme all’Ambasciatore d’Italia a Doha, Paolo Toschi, il Major General Saeed Hussain Muhammad Al-Khayarin, Comandante delle Qatari Emiri Land Forces, e il Major General Mohammed Abdullatif Al-Mannai, Military and Security Advisor to the Deputy Prime Minister e Minister of State for Defence Affairs Chairman of MOD’s Executive Committee for World Cup 2022.

Lo stesso generale Al-Mannai, lo scorso 25 agosto, aveva siglato presso il Comando Operativo di Vertice Interforze, il Technical Arrangement (TA) tra il Ministero della Difesa italiano e quello del Qatar, relativo al supporto che le Forze Armate italiane forniranno alle autorità di Doha per garantire la sicurezza della FIFA WORLD CUP 2022.

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Fonte e immagini: Comando Operativo di Vertice Interforze


Esercitazione “Brave Warrior 2022”, il contingente italiano in Ungheria raggiunge la piena capacità operativa

Il generale Figliuolo in visita a Varpalota al NATO eVA Battlegroup, impegnato nell’esercitazione multinazionale “Brave Warrior 2022”

Un momento della visita al contingente

Varpalota (Ungheria), 30 settembre 2022 – Si conclude oggi, dopo due intense settimane di attività addestrative, l’esercitazione denominata “Brave Warrior 2022”, in cui sono stati impegnati i contingenti militari di 5 Paesi della NATO che complessivamente hanno schierato oltre 1.200 tra uomini e donne e 300 veicoli da combattimento. Tra questi anche il contingente italiano, composto da 260 appartenenti alle Truppe Alpine dell’Esercito, in particolare alla Brigata Alpina “Taurinense”, inquadrato nella missione enhanced Vigilance Activity della NATO.

Presenti numerosi vertici militari dei Paesi NATO, tra i quali il Comandante Operativo di Vertice Interforze, generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo e il comandante del Joint Force Command NATO di Brunssum, generale di corpo d’armata Guglielmo Luigi Miglietta.

Il generale Figliuolo, nel suo indirizzo di saluto ai militari italiani, ha evidenziato l’importanza della presenza militare in territorio ungherese. “Siamo qui, insieme ai nostri alleati, perché siamo parte integrante di una difesa rafforzata sul fianco est della NATO, decisa in seguito al recente vertice di Madrid e che oggi vede oltre 40.000 uomini e donne sotto il diretto controllo dell’Alleanza Atlantica, con un dispositivo che conta oltre 300.000 unità. Facciamo parte di una presenza militare che vede truppe NATO schierate non solo in Ungheria, ma anche in Slovacchia, Bulgaria e Romania. A questa presenza, si aggiungono i gruppi tattici già esistenti in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia, dove opera la Task Force Air italiana “White Eagle”. Pensiamo poi alle attività di sorveglianza marittima, che vedono impiegata tutta la flotta italiana con attività di ombreggiamento e di sorveglianza sui sottomarini russi.” 

Il generale Figliuolo visita il campo base italiano

Il comandante, ricordando che il prossimo 15 ottobre verrà celebrato il 150° anniversario della costituzione del Corpo degli Alpini, ha poi aggiunto: “Consentitemi di dire che è un orgoglio personale vedere impegnati in questo sforzo collettivo voi alpini della Brigata Taurinense, unità che ho avuto il privilegio di guidare tra il 2010 e il 2011. Non è un caso che in una missione particolare come questa sia stata scelta proprio un’unità delle Truppe Alpine dell’Esercito, a riprova della versatilità e della resilienza di un Corpo che ha scritto pagine gloriose della storia nazionale e militare, con un impiego che va dal deserto ai territori montani e artici, ai quali siamo più votati, fino alla pianura ungherese. Inoltre, voi siete portatori di quelli che sono gli stessi valori della NATO, valori che esaltano la coesione e la solidarietà e che fanno di voi un baluardo a difesa della democrazia e della libertà.”

Nel corso delle ultime due settimane, gli alpini della Taurinense hanno condotto numerose attività addestrative, fianco a fianco con le unità alleate presenti in area di operazioni. Negli ultimi tre giorni sono state condotte attività tattiche difensive e offensive a fuoco che hanno interessato l’intero Battlegroup e durante le quali è stata esercitata la capacità di rallentare, bloccare e rispondere con un contrattacco a un’azione nemica.

Impiegate nella “Brave Warrior” tutte le componenti italiane facenti parte del Battlegroup, dai plotoni fucilieri che muovono a bordo dei VTLM “Lince” e dei BV206 (veicolo tattico a elevata mobilità tipico delle Truppe Alpine), sino alle unità pesanti di cavalleria su Blindo “Centauro”. Le squadre controcarri dotate di sistema missili “Spike” a lungo raggio, insieme plotoni mortai pesanti “Thomson” da 120mm e ai nuclei tiratori scelti, hanno invece supportato la manovra amica in tutte le fasi dell’esercitazione. Per garantire inoltre la funzione di supporto al combattimento, l’artiglieria da montagna ha schierato obici FH70, mentre le unità del Genio Alpino i VTMM (veicolo tattico medio multiruolo) in assetto Route Clearance. Non è mancato infine l’intervento del team JTAC (Joint Terminal Attack Controller) deputato alla gestione del fuoco aereo.

Altra fondamentale capacità espressa dal contingente Italiano è stata quella del sostegno logistico, che ha garantito, durante tutte le fasi dell’esercitazione, di giorno come di notte, il rifornimento di carburante, viveri e munizioni alle truppe schierate, i recuperi di veicoli alleati resisi inefficienti e gli sgomberi di eventuale personale infortunato. Tutto questo in piena aderenza al principio di interoperabilità tra le unità di diversi Paesi facenti parte del Battlegroup.

Il raggiungimento della piena capacità operativa non è che il punto di partenza per il battlegroup NATO dislocato in Ungheria. Le attività addestrative e operative continueranno nel corso dei prossimi mesi, permettendo di  accrescere sempre di più la capacità di combattimento di tutte le componenti.

La conclusione della “Brave Warrior” sancisce il raggiungimento della full operational capability da parte dell’eVA Battlegroup, che da oggi passa sotto il comando diretto della NATO, con la missione di garantire la deterrenza e la difesa sul fianco sud-est dell’Alleanza Atlantica.

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Per ulteriori informazioni sul Comando Operativo di Vertice Interforze, visitate il sito Il Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) – Difesa.it

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Fonte e immagini: Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI)


Libano, il contingente italiano porta a termine progetto CIMIC, ristrutturata la sede comunale di Al Boustan

Ultimato il progetto CIMIC di rifacimento della sede comunale alla municipalità di Al Boustan nel Libano del Sud

Il generale Bertoncello e il sindaco di Al Boustan inaugurano la sede comunale

Libano del sud, 23 settembre 2022 – I Caschi Blu del contingente italiano che opera in Libano sotto l’egida della Nazioni Unite, attualmente su base Brigata Aosta, hanno ultimato il progetto di rifacimento della sede comunale della municipalità di Al Boustan, cittadina a sud del Paese.

La donazione, pianificata e condotta in tutte le fasi di esecuzione, dalla progettazione alla realizzazione finale, è stata coordinata dagli specialisti del Multinational Cimic Group di Motta di Livenza (TV) e si inquadra nell’ambito di intervento dei progetti di cooperazione civile e militare per l’amministrazione civile.

Grazie al contributo della prestazione professionale di architetti libanesi e all’apporto di manodopera locale si è cercato di dare ulteriore incentivo all’economia di un’area in difficoltà per la persistente crisi economica che attanaglia da due anni la Terra dei Cedri.

A margine della cerimonia di completamento dei lavori di ristrutturazione degli uffici e dell’intera facciata del palazzo cittadino, il sindaco di Al Boustan, Adnan Al Ahmad ha espresso la sua gratitudine personale e quella dell’intera comunità al generale di brigata Giuseppe Bertoncello, comandante del settore occidentale della missione UNIFIL (United Nation Interim Force in Lebanon) e del contingente nazionale, il quale ha rimarcato la continua opera di vicinanza dell’Italia e dei peacekeeper dell’Onu a supporto delle istituzioni del Paese.

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La missione italiana in Libano a guida Brigata Meccanizzata Aosta, al suo terzo mandato nella Terra dei Cedri con i colori delle Nazioni Unite, ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3.800 Caschi Blu di 16 dei 48 paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte oltre 1.000 Caschi Blu italiani.

Le attività svolte in Teatro Operativo sono condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), guidato dal Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo.

Il COVI è l’organo di staff del Capo di Stato Maggiore della Difesa, deputato alla pianificazione, coordinazione e direzione delle operazioni militari, delle esercitazioni interforze nazionali e multinazionali e delle attività a loro connesse.

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Fonte e immagini: Joint Task Force  – Lebanon Sector West


Libano, terminata la visita del generale Figliuolo

Incontro del comandante del COVI con autorità diplomatiche e militari e saluto ai contingenti italiani delle missioni MIBIL e UNIFIL

Il comandante del COVI saluta il personale italiano a Naqoura

Beirut, 25 agosto 2022 – Il generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo, Comandante Operativo di Vertice Interforze (COVI), ha concluso ieri una visita ufficiale di due giorni in Libano, dove ha incontrato i vertici delle missioni italiane e il comandante della United Nations Interim Force in Lebanon (UNIFIL).

Il comandante ha inoltre salutato, nella capitale libanese e presso le basi italiane di Shama e Naqoura, i militari impiegati nell’ambito della Missione Bilaterale Italiana in Libano (MIBIL) e nell’operazione Leonte, inquadrata nella UNIFIL.

Resa degli onori alla base di Al Mansouri

All’arrivo della delegazione del COVI presso l’aeroporto internazionale della capitale, l’alto ufficiale è stato ricevuto dalla vice capo missione/incaricato d’affari dell’ambasciata d’Italia a Beirut, dott.ssa Roberta Di Lecce, dall’addetto militare in Libano, colonnello Marzo Zona e dal comandante della MIBIL, colonnello dell’Esercito Andrea Mazzotta.

Il generale Figliuolo si è poi trasferito in elicottero, ieri mattina, presso la località di Shama, dove è stato accolto dal comandante del Sector West di UNIFIL e National Component Commander della missione ONU, generale di brigata Giuseppe Bertoncello.

Il comandante del COVI, dopo la resa degli onori presso la vicina base italiana di Al-Mansouri, accompagnato dalla dott.ssa Di Lecce, è stato aggiornato sull’attuale situazione nel sud del Libano e sulle attività condotte dai militari italiani nella zona di operazioni loro assegnata. Ha quindi incontrato gli uomini e le donne dell’Italian Battalion (ITALBATT), unità di manovra guidata dal colonnello Antonio Laudando e composta da uomini e donne della Brigata Aosta, in particolare 5° Reggimento Fanteria, Reggimento Lancieri d’Aosta (6°), Reggimento Logistico, 4° Reggimento Genio e Polizia Militare dell’Arma dei Carabinieri.

La visita è proseguita presso la base di Naqoura, dove ha sede l’Headquarters della missione ONU, per una office call con l’Head of Mission/Force Commander di UNIFIL, il Maggior Generale spagnolo Aroldo Làzaro Sàenz.

Il saluto alla Joint Task Force Lebanon

Successivamente, nel piazzale della base di Shama dedicato al tenente Andrea Millevoi, è avvenuto l’incontro con il personale di tutti gli assetti e le articolazioni della Joint Task Force – Lebanon Sector West, compresa ITALAIR, unità composta da personale dell’Esercito Italiano, della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare che fornisce supporto aereo alla missione UNIFIL mediante l’impiego di elicotteri AB-212.

Nel corso del suo intervento, il comandante del COVI ha sottolineato che “le Forze Armate italiane sono in Libano perché questo è un Paese strategico per il Mediterraneo, che a sua volta rappresenta una priorità nazionale, anche alla luce delle problematiche relative all’approvvigionamento energetico, conseguenza dell’attuale conflitto russo-ucraino. La vostra presenza qui è importante perché vigilate sul rispetto di un cessate il fuoco tra Libano e Israele che vuole essere la premessa a una pacificazione definitiva tra le due parti”.

Un momento del briefing

Il Generale Figliuolo ha elencato le numerose attività svolte dal contingente italiano nel Paese dei cedri, dalle pattuglie motorizzate ai posti di osservazione lungo la Blue Line, alla formazione e addestramento a favore della controparte libanese, sino alle attività di supporto alla popolazione.

Prossimamente, la Difesa e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale avvieranno una distribuzione di medicinali a favore della popolazione, fornendo anche supporto medico, tramite team mobili sanitari, alle Forze Armate e di Sicurezza libanesi. “Noi italiani sappiamo fare tutte queste attività e sappiamo farle bene”, ha concluso il Comandante del COVI, “perché sono attività congeniali ai nostri valori, alla nostra cultura, al modo di porci e di interagire con le altre popolazioni. Questo bagaglio umano, unito all’esperienza e alla professionalità dei militari italiani, è l’elemento di successo della nostra missione”.

La firma dell’Albo d’Onore e il tradizionale e simbolico scambio di doni tra i Comandanti hanno sancito la conclusione della visita.

Le missioni militari condotte dalle Forze Armate italiane sia all’estero sia sul territorio nazionale, incluse UNIFIL e MIBIL, si svolgono sotto il coordinamento, la direzione e secondo le direttive impartite dal COVI.

Il COVI è infatti il Comando di Vertice dell’Area Operativa Interforze e assolve, inoltre, alle funzioni di organismo di staff del Capo di Stato Maggiore della Difesa per la pianificazione, la coordinazione e la direzione delle operazioni e delle esercitazioni militari in ambito nazionale e internazionale condotte nei cinque domini: terra, mare, cielo, spazio e cyber.

APPROFONDIMENTO – UNIFIL

L’Italia è presente in Libano da oltre 40 anni e questa presenza rappresenta un caposaldo e una garanzia per le istituzioni locali e per il governo di Beirut a sostegno della sicurezza nel sud del paese.

Le truppe della missione UNIFIL operano dietro mandato ONU, tramite Risoluzione del Consiglio di Sicurezza n. 1701 dell’11 agosto 2006. I principali compiti dei caschi blu sono: monitorare la cessazione delle ostilità tra Libano e Israele; supportare le Forze Armate Libanesi (LAF) nel loro rischieramento nel Libano del Sud, in concomitanza con il ritiro israeliano, in coordinamento con i governi di Beirut e Tel Aviv; contribuire a garantire l’accesso degli aiuti umanitari in favore della popolazione civile e lo spontaneo ritorno in sicurezza da parte degli Internally Displaced Persons (IDP); assistere le LAF nello stabilire, tra la cosiddetta “Blue Line” e il fiume Litani, una zona libera da personale armato che non sia quello delle LAF e di UNIFIL; infine, assistere il Governo libanese nel garantire la sicurezza dei confini e nell’interdire l’accesso al Libano di armi e materiale bellico.

Inoltre, nell’assenza di relazioni formali tra Israele e Libano, e quindi di un accordo di cessate il fuoco permanente – che è lo scopo ultimo della risoluzione n. 1701 – UNIFIL promuove i cosiddetti incontri tripartiti, che costituiscono l’unico efficace strumento cui finora abbiano aderito le parti, per tentare di risolvere delicati aspetti relativi alla sicurezza. Gli incontri si svolgono sulla base di un’opera di mediazione che si attua mediante i rappresentanti di UNIFIL e in particolare, mediante il Force Commander, che fa da mediatore. Questi incontri “a tre” hanno in genere cadenza mensile, ma possono essere convocati laddove emergano particolari circostanze che ne richiedano lo svolgimento.

APPROFONDIMENTO – MIBIL

La Missione Bilaterale italiana in Libano (MIBIL) nasce da un accordo quadro tra la Repubblica Italiana e il governo della repubblica libanese sulla cooperazione nel campo della Difesa, firmato a Beirut il 21 giugno 2004.

La missione, che si inquadra nel più ampio contesto delle iniziative dell’International Support Group for Lebanon (ISG), ha l’obiettivo di incrementare le capacità complessive delle Forze Armate e di Sicurezza libanesi, fornendo consulenza e sviluppando programmi di formazione e addestramento preventivamente concordati con le autorità libanesi. Ciò avviene in stretto coordinamento tra la Difesa, il COVI e le istituzioni libanesi, mediante l’impiego di eccellenze nazionali italiane nell’ambito del training, appositamente e temporaneamente schierate quali Mobile Training Team. Si tratta di assetti di entità variabile, capaci di condurre attività addestrative e formative in supporto alle Forze Armate e di Sicurezza libanesi in tutto il paese.

L’obiettivo finale della missione è quello di incrementare le capacità complessive delle Forze Armate e di Sicurezza libanesi, al fine di renderle capaci di far fronte, efficacemente e in autonomia, alla situazione di sicurezza in Libano provocata dallo spillover della crisi siriana e dell’area mediorientale più in generale.

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Fonte e immagini
: Comando Operativo di Vertice Interforze


Il generale Figliuolo in Bosnia-Erzegovina incontra i militari italiani della missione europea “ALTHEA”

Incontro del comandante del COVI con autorità diplomatiche e militari e saluto al contingente italiano dell’operazione “ALTHEA”

Il generale Figliuolo con il colonnello Sacchi

Sarajevo, 29 luglio 2022 – Il generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo, Comandante Operativo di Vertice Interforze (COVI), ha concluso ieri una visita ufficiale di due giorni in Bosnia Erzegovina, dove ha incontrato i militari italiani della missione europea “ALTHEA” e diverse autorità diplomatiche e militari.

Il comandante Fancesco Paolo Figliuolo al suo arrivo all’aeroporto della capitale bosniaca è stato ricevuto dal National Contingent Commander, tenente colonnello Roberto Sacchi e in serata ha incontrato l’ambasciatore d’Italia a Sarajevo, S.E. Marco Di Ruzza.

Il generale Figliuolo, dopo la resa degli onori presso il comando della European Union Force (EUFOR) di “ALTHEA”, ieri mattina ha incontrato il comandante del NATO Headquarters di Sarajevo, brigadier general Pamela Mc Gaha (Stati Uniti d’America) e, successivamente, il comandante di EUFOR, major general Anton Wessely (Austria).

La visita è proseguita presso lo Stato Maggiore della Difesa, per una office call con il Chief of the Joint Staff and Armed Forces of Bosnia and Herzegovina, lieutenant general Senad Mašović.

Saluto del generale Figliuolo al contingente italiano

Nel pomeriggio, la visita è proseguita a Camp Butmir, dove il generale il generale Figliuolo ha voluto incontrare e salutare gli uomini e le donne del contingente militare italiano impiegati a Sarajevo presso il NATO Headquarters e nell’operazione “ALTHEA”.

Nel suo indirizzo di saluto, il comandante del COVI ha ringraziato il personale italiano per la professionalità e la dedizione messe in campo nel complesso scenario in cui opera. In particolare, ha voluto sottolineare la centralità e l’importanza della presenza italiana nei Balcani occidentali, evidenziando quanto sia cruciale, per l’Italia, che questa regione continui a essere sicura e a prosperare.

Il comandante del COVI e il capo di Stato Maggiore della Difesa di Bosnia Erzegovina

La visita del generale il generale Figliuolo a Sarajevo avviene infatti in un momento in cui i noti eventi sul Fianco Est dell’Alleanza Atlantica generano inevitabilmente delle dinamiche che hanno dei riflessi anche nei Balcani. In questa regione, l’Italia rappresenta uno storico caposaldo, con la presenza delle proprie Forze Armate, oltre che nell’operazione EUFOR “ALTHEA”, anche nel vicino Kosovo, dove opera il contingente KFOR della NATO.

L’impegno delle Forze Armate italiane, ribadito di recente dallo stesso Ministro della Difesa, on. Guerini, è rivolto prevalentemente ad attività di monitoraggio e prevenzione delle tensioni interetniche e si articola anche in forme peculiari di collaborazione e coordinamento con i Paesi della regione, per preservare la stabilità della penisola Balcanica, di prioritario interesse nazionale. Ne sono un esempio la pluralità di iniziative varate o sostenute dal nostro Paese, tra le quali i forum di difesa della DECI, di ADRION, della Multinational Peace Force South-Eastern Europe (MPFSEE) sino alle componenti specificamente militari, come la Multinational Land Force (MLF) e le attività di sorveglianza aerea che l’Aeronautica Militare svolge in permanenza a favore della Slovenia, dell’Albania e del Montenegro.

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EUFOR è una forza imparziale di circa 1.100 soldati provenienti da 19 nazioni UE e non UE che si impegnano a sostenere il governo della Bosnia Erzegovina per contribuire alla stabilità del paese.

“ALTHEA” è un’operazione militare a guida Unione Europea avviata il 2 dicembre 2004 su mandato delle Nazioni Unite (UNSCR 1551 del 9 luglio 2004), in sostituzione dell’operazione della NATO “Joint Forge”. Essa è responsabile dell’attuazione degli allegati militari dell’accordo di pace di Dayton, firmato il 14 dicembre 1995, ed è condotta nell’ambito degli accordi Berlin Plus con il Supreme Headquarters Allied Powers Europe (SHAPE), che funge da quartier generale operativo (OHQ) dell’UE.

Il contingente militare italiano è attualmente composto da circa 60 soldati.

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Fonte e immagini
: Comando Operativo di Vertice Interforze


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