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La Granatieri rientra dal Libano dopo 6 mesi di missione

Celebrato il rientro del contingente italiano dal Libano, dopo 6 mesi di attività in supporto alla popolazione ed alle forze armate libanesi 

 171114 gra 6. cerimonia dell'alzabandiera al Reggimento Lancieri di Montebello (8°)

Roma, 15 novembre 2017 – Si è svolta nei giorni scorsi, presso l’ippodromo militare di Tor di Quinto in Roma, la cerimonia di rientro del contingente italiano dall’Operazione “Leonte XXII” in Libano, alla presenza del Comandante del COMFOPSUD, generale di corpo d’armata Luigi Francesco De Leverano, di autorità civili e militari oltre ai familiari ed amici dei militari rientrati dalla missione. 

171114 gra 5. Lo Stendardo del Reggimento ''Lancieri di Montebello'' (8°)

Gli uomini e le donne appartenenti alla brigata “Granatieri di Sardegna” sono rientrati da pochi giorni dal Libano dove hanno avuto per circa 6 mesi la guida del Joint Task Force Lebanon, il comando multinazionale a guida italiana che opera nella regione sud del paese, dove l’Esercito e le altre forze Armate italiane, riscuotono sempre maggiore ed unanime consenso. 

Il generale Luigi Francesco De Leverano, comandante delle Forze Operative Sud, nel corso del suo intervento ha ringraziato il generale di brigata Francesco Olla e tutti i militari schierati per gli eccellenti risultati conseguiti e per l’altissima professionalità dimostrata in un contesto multinazionale e in un teatro impegnativo e delicato come quello libanese.

In circa sei mesi i militari italiani hanno svolto ininterrottamente attività di supporto alla popolazione locale, attraverso iniziative a loro favore, oltre alle attività operative di controllo delle zone di confine e della linea di demarcazione, meglio nota come Blue Line. 

La cerimonia si è svolta presso l’Ippodromo Militare di Tor di Quinto, una delle sedi del Reggimento Lancieri di Montebello (8°), che durante l’operazione è stato al comando dell’unità di manovra del contingente italiano (ITALBATT). 


Libano: la brigata Granatieri cede il comando dell’operazione ”Leonte” alla brigata Folgore

868986c0-b011-459c-8a89-96e76948ecb9tweet - il passaggio della bandiera dell'onu tra Medium

Shama (Libano), 27 ottobre 2017 – Si è svolto nei giorni scorsi, presso la base “Millevoi” di Shama in Libano, il trasferimento di autorità per il comando del contingente italiano impiegato nella missione UNIFIL.

La Joint Task Force – Lebanon, su base brigata “Granatieri di Sardegna” e sotto il comando del generale di brigata Francesco Olla, ha ceduto il comando dell’operazione “Leonte” alla brigata “Folgore” e al suo comandante, il parigrado Rodolfo Sganga.

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Presenti alla cerimonia l’UNIFIL Force Commander/Head of Mission, maggior generale Michael Beary, e il vice comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze (COI), generale di divisione aerea Nicola Lanza de Cristoforis, oltre a numerosissime autorità civili e militari libanesi.

Lo schieramento della cerimonia, a carattere multinazionale, è stato composto dalle Unità provenienti dai battaglioni dipendenti malesi, finnico-irlandesi, ghanesi e sud-koreani, nonché dall’Unità di manovra (ITALBATT) e Supporto al Combattimento (Combat Support Battalion – CS Bn) e Logistiche (Combat and Service Support Battalion – CSS Bn) del contingente italiano.

86b4264e-3870-4bc5-92c3-5a1ebf2d443btweet -deposizione di una corona di alloro ai cadutiMedium

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Dallo scorso aprile a oggi, i peacekeepers italiani impiegati nell’Operazione “Leonte XXII” hanno condotto tutte le attività previste dalla Risoluzione n.1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, conducendo oltre 150 pattuglie al giorno lungo la Blue Line e all’interno dell’area di operazione, sviluppando numerose attività addestrative a favore della Forze Armate Libanesi (Lebanese Armed Forces –  LAF) e promuovendo importanti iniziative a supporto della popolazione locale attraverso la funzione CIMIC (Civil and Military Cooperation) che hanno visto migliaia di assistiti nelle medical care, centinaia di frequentatori ai corsi educativi organizzati e decine di progetti umanitari sviluppati.

 


Libano: il contingente italiano dona una moto spazzatrice

Contingente militare italiano in Libano – Donata moto spazzatrice alle municipalità locali

Il Gen.B. Olla e le autorita' locali inaugurano il veicolo

Shama (Libano), 13 ottobre 2017 – I militari italiani, impiegati nella missione UNIFIL in Libano, hanno inaugurato oggi una moto spazzatrice destinata alle municipalità del Sud del Libano.

Il generale di brigata Francesco Olla, comandante della Joint Task Force – Lebanon, accolto nella città di Bint Jbeil dalle autorità locali e civili, ha presenziato alla cerimonia preparata per l’importante donazione del contingente a supporto della popolazione.

Risultato del lavoro e dei progetti dallo staff del CIMIC (Civil and Military Cooperation) che da sempre opera a favore delle Autorità locali e le Associazioni non governative, la moto spazzatrice è stata devoluta per il miglioramento delle condizioni e della qualità della vita della popolazione libanese che vive a Sud del fiume Litani, nel rispetto di quanto sancito dalla Risoluzione n.1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 2006.

Il Comandante della JTF-L passa le chiavi al Sindaco di Bint Jbeil

Per la storica amicizia, prendo atto degli sforzi fatti dall’amico e fratello generale Olla e il suo staff per fornire uno strumento che contribuirà efficacemente alla pulizia delle strade della città e nella creazione di un più ambiente sicuro e più sano per le persone” è quanto dichiarato dall’ing. Afif Bazzi, sindaco di Bint Jbeil, durante il discorso di ringraziamento al Contingente Italiano.

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Attualmente su base Brigata “Granatieri di Sardegna”, la Joint Task Force – Lebanon è schierata nella Terra dei Cedri dal 27 Aprile scorso con l’Operazione italiana “Leonte XXII”, e ha alle sue dipendenze un contingente multinazionale composto da unità provenienti da dodici Paesi contributori diversi.

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Fonte e immagini: Contingente italiano in Libano
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Caschi Blu italiani in Libano. Inaugurata strada per popolazione locale

Il Gen.B. Olla allo spoglio della targa ricordo della realizzazione del progetto

Shama (Libano), 09 ottobre 2017 – Una strada asfaltata per migliorare la viabilità nella municipalità di Tibnin è quanto realizzato dal Contingente Italiano in Libano impiegato nella missione UNIFIL con un progetto del CIMIC (Civil and Military Cooperation) e inaugurato ieri.

Insieme alle Autorità locali, il generale di brigata Francesco Olla, comandante della Joint Task Force – Lebanon, ha inaugurato il tratto stradale che migliorerà il collegamento con le municipalità limitrofe e, nel contempo, garantirà ottimali condizioni di sicurezza stradale.

La municipalità di Tibnin è tra i principali centri abitati dell’Area di Operazione di UNIFIL-Sector West, il Contingente multinazionale a guida italiana e composto da unità provenienti da dodici diversi Paesi contributori diversi.

Strada prime e dopo i lavori del contingente italiano

La progettazione e la realizzazione della strada inaugurata, lunga quasi un chilometro e conclusa in nove giorni, è stata promossa dal personale qualificato CIMIC del contingente italiano, dal 27 Aprile scorso impiegato in Libano con l’Operazione “Leonte XXII” e  su base Brigata “Granatieri di Sardegna”.

Detto personale è proveniente dal “Multinational CIMIC Group” di Motta di Livenza (TV), dal 2002 Centro operativo e leader nella cooperazione con le principali Organizzazioni Internazionali e Non Governative, italiane e straniere, in tutti le operazioni delle Forze Armate.

L’attività CIMIC è una funzione operativa fondamentale nel contesto UNIFIL dove, da sempre, la Joint Task Force – Lebanon opera da sempre in supporto alle Autorità locali e le Associazioni non governative, come dettato dalla Risoluzione n.1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 2006.

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Fonte e immagini: Contingente italiano in Libano
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Libano: i militari italiani celebrano la giornata internazionale della pace con la popolazione locale

Libano - i militari italiani celebrano la giornata internazionale della pace con la popolazione locale (2)

Shama (Libano) 21 settembre 2017 –  In occasione dell’International Day of Peace, il contingente italiano in Libano ha organizzato in questi giorni l’esposizione di prodotti tradizionali e artigianali, attraverso la collaborazione con associazioni di donne locali, presso la base “Millevoi” in Shama.

L’iniziativa, nata nell’ambito delle attività Civil and Military Cooperation (CIMIC), ha visto l’ampia partecipazione dei militari italiani e stranieri che compongono l’UNIFIL Sector West e ha offerto l’occasione di promozione dei prodotti artigianali tipici del distretto di Tiro e Bint Joubail, città principali del Sud del Libano.

Libano - i militari italiani celebrano la giornata internazionale della pace con la popolazione locale (6)

Il comandante Joint Task Force – Lebanon, generale di brigata Francesco Olla, ha presenziato all’attività che ha visto rafforzare i rapporti tra popolazione locale e i militari dei dodici contingenti alle dipendenze. Durante il suo giro presso gli stand, montati ad hoc presso il piazzale principale della base “Millevoi”, ha dichiarato: “In occasione dell’International Day of Peace, che vede nel 2017 come temi principali il rispetto, la sicurezza e la dignità (Together for Peace: Respect, Safety and Dignity for All), ci siamo proposti di promuovere e supportare, in particolare, le associazioni femminili presenti della nostra area di operazione”.

Attraverso lo sviluppo di progetti che possano incrementare le capacità artigianali delle donne locali, il contingente italiano, oggi su base brigata “Granatieri di Sardegna” con l’operazione “Leonte XXII”, svolge quotidianamente attività di supporto alla popolazione locale attraverso iniziative a loro favore, oltre alle attività operative di controllo delle zone di confine e della linea di demarcazione, meglio nota come Blue Line, e addestrative a favore delle unità dell’Esercito Libanese di stanza nel Sud, come previsto dalla Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n.1701.

L’International Day of Peace nasce in ambito internazionale nel 1981, con l’obiettivo di offrire un momento di riflessione e consapevolezza. In tale occasione le Nazioni Unite chiamano un globale “cessare il fuoco” per 24 ore, con la speranza che un giorno diventi permanente.

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Fonte e immagini: Contingente italiano nel Libano del sud
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Italiani in Libano: esercitazione multinazionale dei caschi blu delle Nazioni Unite

Esercitazione dell'assetto CRC francese in coordinamento con la sala ope...

Shama (Libano), 12 settembre 2017 –  Si è conclusa in questi giorni, nel Libano del sud, l’esercitazione RITE III/17 (Reserve Integration Training Exercise) per il contingente italiano della Joint Task Force – Lebanon che conduce l’operazione “Leonte XXII” dal 27 aprile scorso.

In contesto multinazionale, il Sector West di UNFIL, con a capo il generale di brigata Francesco Olla, ha testato le proprie capacità di “Comando e Controllo” delle unità dispiegate sul terreno al fine di aumentarne la reattività, l’interoperabilità e la flessibilità.

Pianificazione e condotta del Posto Comando Avanzato prima degli assetti...

L’esercitazione ha visto oltre 200 uomini e donne, 45 veicoli blindati e 4 posti comando tattici condurre le operazioni che garantiscono la stabilità dell’area da oltre undici anni. Attraverso l’ausilio degli assetti specializzati quali squadre antisommossa e nuclei EOD (Explosive Ordinance Disposal), per far fronte al riconoscimento e disinnesco degli ordigni inesplosi (UXO –  Unexploded ordnance) o improvvisati (IED – Improvised explosive device), le unità del contingente multinazionale sono state ingaggiate e valutate attraverso la simulazione delle più probabili minacce che potrebbero verificarsi nel Sud del Libano. 

L'assetto EOD con relativo equipaggiamento robotico

L’esercitazione si è svolta in una zona non popolata del villaggio di Naqoura, che insiste nell’area di responsabilità del cntingente italiano su base brigata “Granatieri di Sardegna”. L’unità di manovra italiana (ITALBATT), congiuntamente a quella malese, irlandese, finlandese, sud-coreana e ghanese, garantisce, in base a quanto sancito dalla Risoluzione n.1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il monitoraggio costante della Blue Line, la linea di demarcazione che divide il Libano da Israele; il supporto alla popolazione locale, attraverso numerosi progetti in sostegno alle autorità municipali e governative a sud del fiume Litani; la pianificazione e condotta, a favore delle Lebanese Armed Forces (LAF), di attività addestrative e operative finalizzate all’implementazione del mandato previsto dalla risoluzione stessa.

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Fonte e immagini: Contingente italiano nel Libano del sud
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Libano: il contingente italiano in linea con gli standard ONU

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Shama (Libano), 29 agosto 2017 –  si è svolta in questi giorni, presso la base “Millevoi” di Shama, la Operational Readiness Inspection (ORI) per i caschi blu italiani impiegati nella missione UNIFIL.

La ORI è una complessa attività di verifica, svolta da un team di ispettori delle Nazioni Unite nei confronti dei contingenti impiegati nelle missioni in aree sensibili, ed è finalizzata a garantire il rispetto degli standard previsti dalle direttive delle Nazioni Unite per la missione nel Sud del Libano.

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A tal proposito la Joint Task Force Lebanon, su base brigata Granatieri di Sardegna e con a capo il generale di brigata Francesco Olla, ha confermato di possedere un livello delle capacità operative, logistiche e infrastrutturali ben al di sopra dei requisiti previsti dalla normativa in vigore. Ciò è un elemento di vitale importanza per l’assolvimento dei compiti assegnati dalla Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

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Fonte e immagini: contingente italiano in Llibano
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Libano: contingente militare italiano patrocina gemellaggio tra Sant’Antioco e Tiro

Contingente militare italiano patrocina gemellaggio tra comune di Sant’Antioco e municipalità Tiro

Donazione del crest del Comune di Sant'Antioco alla Signora Berri

Tiro (Libano), 23 Agosto 2017 – Promozione della cultura mediterranea e delle radici comuni tra il comune di Sant’Antioco e Tiro: con questi intenti, ieri è stato firmato un protocollo di gemellaggio tra una delegazione del comune sardo e le autorità locali della municipalità di Tiro.

L’accordo è stato patrocinato dal contingente militare italiano impiegato nella missione UNIFIL, ed è finalizzato all’accrescimento dei rapporti tra i due Paesi mediterranei e alla promozione di progetti dedicati al territorio che possano garantire un duraturo sviluppo sociale, economico e culturale.

Il generale di brigata Francesco Olla, antiochese e attuale comandante della Joint Task Force – Lebanon Sector West, nel suo discorso di apertura della cerimonia ha dichiarato: “Abbiamo idealmente ricostruito le rotte dei nostri antenati, ripercorrendo le fasi di un legame mai interrotto che ci ha portato fin qui, oggi. Abbiamo molte cose in comune: la creazione di un ponte culturale tra Italia e Libano, tra Tiro e Sant’Antioco, ci ricorda chi siamo: siamo cittadini del mondo, siamo mediterranei, siamo fenici”.

La delegazione nazionale è stata composta dall’avv. Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco, dalla dottoressa Rosalba Cossu, assessore della cultura, dal dottor Piero Bartoloni, già professore ordinario di archeologia fenicio-punica presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’università di Sassari e direttore del museo archeologico “Ferruccio Barreca” di Sant’Antioco, e dalla dottoressa Sara Mancuso, curatrice del museo.

In rappresentanza della municipalità di Tiro, l’ing. Dbouk sindaco di Tiro, il prof. Hassan Baddahui, docente all’Universita di Beirut e la dottoressa Helen Sader, docente di archeologia presso l’American University of Beirut, che hanno offerto una visita ai siti archeologici – fenici e romani – locali: un percorso che evidenzia le similitudini culturali e architettoniche tra le due città: furono infatti i fenici, provenienti da Tiro, tra la fine del IX e dell’VIII secolo a.C., a fondare la città di Sulky, l’attuale Sant’Antioco.

La Dottoressa Cossu, assessore alla cultura del Comune di Sant'Antioco

La dott.ssa Cossu, assessore alla cultura del comune di Sant’Antioco

Presente alla firma anche Randa Assi Berri, moglie dello speaker della camera libanese Nabih Berri e promotrice di innumerevoli iniziative culturali e sociali per i libanesi: “Questo protocollo mira a rafforzare i legami di amicizia tra i due Paesi attraverso la cooperazione per attuare progetti, programmi e attività volti a preservare e proteggere l’eredità culturale, incoraggiare la ricerca scientifica e l’innovazione”, ha dichiarato la Berri al termine della firma del protocollo.

Il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci, dopo aver ringraziato gli intervenuti, ha sottolineato come “il comune sardo e la municipalità libanese abbiano finalità comuni, in funzione delle quali, anche grazie a questo protocollo, avviare collaborazioni istituzionali che sviluppino la “conoscenza” e incentivino la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico oltre che del capitale umano, mettendo in giusta luce la qualità dei beni culturali locali”.

Il Dottor Bartoloni durante la sua presentazione sul confronto dei reperti archeologici italiani e libanesi

La missione UNIFIL, svolta in armonia con i dettami della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n.1701, annovera, tra i suoi compiti principali, la cessazione delle ostilità attraverso un costante monitoraggio della Blue Line; il supporto alla popolazione locale, attraverso la funzione operativa di Cooperazione Civile-Militare (CIMIC); il supporto alle Forze Armate libanesi (LAF) dislocate nel Libano del Sud, attraverso il coordinamento, la pianificazione e l’esecuzione di attività addestrative e operative congiunte.

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Fonte e immagini: Contingente italiano in Libano
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Libano: cristiani e musulmani insieme per la celebrazione della Madonna

Processione di autorità religiose e peacekeepers di UNIFIL Sector West

Shama (Libano) 16 Agosto 2017 –  “La Vergine Maria unisce i cristiani e musulmani. Celebrare l’Assunzione insieme, per la prima volta militari di Unifil e autorità interreligiose qui in Libano, è l’esempio di un percorso di pace e convivenza”. È la frase di apertura di don Salvatore Lazzara, cappellano militare dei caschi blu italiani in Libano, alla ricorrenza religiosa che ha visto ieri la partecipazione delle più importanti autorità religiose cristiane e musulmane del Sud del Libano.

Numerosi peacekeeper e civili locali hanno partecipato alla funzione religiosa presso la cappella e il piazzale della base “Millevoi” in Shama, a dimostrazione della devozione comune a una delle più importanti figure religiose degli scritti sacri cristiani e musulmani.

Durante la consacrazione comune cristiana

Celebrata in sei lingue diverse, la messa è stata condotta dal cappellano militare insieme al metropolita greco ortodosso, l’arcivescovo Maronita e un rappresentante della chiesa ortodossa, seguita successivamente dagli interventi, presso il piazzale principale della base, dai mufti musulmani sciita e sunnita.

Il generale di brigata Francesco Olla, dallo scorso aprile comandante del contingente italiano in Libano con l’operazione “Leonte XXII”, ha dichiarato: “Vivere lontano da casa, dai propri affetti e dalla celebrazione delle proprie tradizioni è difficile, ma fa parte della vita del soldato, quella scelta che abbiamo fatto da giovani per passione e senso del dovere. Rendiamo meno difficile il distacco vivendo questo momento insieme ai cristiani e, in modo ancor più significativo, ai musulmani dei dodici contingenti che costituiscono Unifil-Sector West. Ma da peacekeeper quali siamo, cerchiamo sempre di favorire il dialogo attraverso ciò che ci unisce e che abbiamo in comune.

Il Generale Olla durante il suo discorso sulla devozione interreligiosa per la figura della Madonna

La celebrazione dell’Assunta ci offre un’enorme opportunità aldilà della fede professata da ciascuno di noi. Per questa ragione abbiamo deciso da tempo di condividere, altre che tra noi, anche con la popolazione locale, i sentimenti e le radici culturale che ci legano alla Vergine Maria, Reginae Pacis”.

Il Libano è tra la nazioni con il maggior numero di confessioni religiose nel Medio Oriente e tra le maggiori al mondo, con una popolazione di oltre 6 milioni di abitanti di cui il 54% di fede musulmana (27% sciiti e 27% sunniti), 40% cristiani (21% maroniti, 8% greco ortodossi e 11% tra cattolici, protestanti e altre minoranze) e 6% drusi.

Il contingente italiano, a seguito della risoluzione n.1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, è impiegato nella “Terra dei Cedri” dal 2006 e si rapporta quotidianamente con le autorità civili e religiose locali, supportando la popolazione attraverso la funzione operativa di cooperazione civile-militare (CIMIC). Inoltre, i peacekeeper italiani svolgono costantemente attività di pattugliamento e osservazione volte al monitoraggio della Blue Line, al fine di garantire la cessazione delle ostilità tra Libano e Israele, nonché attività di coordinamento, pianificazione e condotta di esercitazioni e operazioni congiunte alle Forze Armate libanesi dislocate a sud del fiume Litani.

Il Comandante della Joint Task Force Lebanon e le autorità religiose del Sud del Libano

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Fonte e immagini: Contingente italiano nel Libano del sud
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Libano: celebrato l’International Youth Day tra militari italiani e giovani libanesi

Spettacolo teatrale dei giovani dei villaggi locali

Shama (Libano) 14 Agosto 2017 –  Si è celebrata questa settimana, presso il comando di Unifil in Naqoura, l’International Youth Day (giornata internazionale della gioventù), promosso dal comando del contingente italiano in Libano e in cooperazione con le comunità di giovani locali che insistono nel Sud del Libano.

Alla presenza del Deputy Head of Mission e direttore del Political and Civil Affairs (DHoM/DPCA) di Unifil, dottor Imran Riza, e del comandante della Joint Task Force-Lebanon, generale di brigata Francesco Olla, decine di adolescenti di differenti paesi limitrofi hanno svolto attività artistiche e culturali volte allo sviluppo delle capacità teatrali, vocali ed espressive in genere, maturate grazie ai numerosi progetti condotti dai caschi blu a supporto della popolazione.

Il discorso del Comandantede della JTF-L

Il generale Olla, durante il suo intervento, ha palesato il suo compiacimento nel confronto con i giovani e riconoscendo l’importanza della formazione scolastica quale momento fondamentale e d’investimento per il futuro. A termine della performance della classe di taekwondo e di una scena teatrale che ricorda il problema della minaccia degli UXO (Unexploded ordnance, ovvero gli ordigni inesplosi) nel sud del Libano, il comandante del contingente italiano ha dichiarato: “Propongo quattro parole che potrebbero racchiudere l’evento di oggi: tradizioni, formazione scolastica, accettazione e sogni. Mi congratulo con tutti gli allievi per l’accuratezza, l’entusiasmo e il gusto nell’apprendimento. Che tutto ciò non sia solo finalizzato a scopi didattici, bensì allo sviluppo di nuove attività espressive, creative e proprie della cultura locale; che possano accrescere il senso di accettazione per le diversità, piuttosto che tolleranza che propone un accezione negativa. Ringrazio tutti gli studenti di Al Bazuriyah per aver condiviso con Unifil i loro sogni attraverso i loro dipinti. Continuate a sognare.

L’International Youth Day, nato nel 1985 e promosso con la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza n.2250 del 2015, vede, nell’anno corrente, come tema principale la capacità dei giovani quali attori critici e protagonisti nella prevenzione dei conflitti e sostegno alla pace.

I militari italiani, attualmente impiegati nell’operazione “Leonte XXII” e su base brigata “Granatieri di Sardegna”, svolgono quotidianamente attività finalizzate al supporto delle popolazione locale in base a quanto sancito dalla Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n.1701 del 2006, insieme al monitoraggio costante della Blue Line e l’addestramento delle Forze armate libanesi dislocate al sud del fiume Litani.

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Fonte e immagini: Contingente italiano nel Libano del sud
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