Bolzano, 30 agosto 2014 – È morto questa mattina, per cause naturali presso la propria abitazione in Bolzano, il generale di corpo d’armata medaglia d’oro al valor militare, Ferruccio Brandi. Era nato a Trieste il 9 novembre del 1920. È stato comandante del 187° reggimento paracadutisti, divisione Folgore.
Il capo di stato maggiore della difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, appresa la notizia del decesso del generale di corpo d’armata Ferruccio Brandi, medaglia d’oro al valore militare per i combattimenti a El Alamein nel 1942, esprime il profondo cordoglio ai congiunti dell’Ufficiale a nome suo personale e delle Forze Armate.
“Con la scomparsa del Generale Brandi, ha sottolineato il Capo di Stato Maggiore della Difesa, perdiamo uno dei testimoni di una delle più importanti pagine di storia e di valore dei paracadutisti e delle forze armate.“
Il generale Brandi aveva ottenuto la Medaglia d’Oro combattendo ad El Alamein, con la seguente motivazione: “Comandante di plotone paracadutisti, attaccato da preponderanti forze corazzate, rincuorava ed incitava col suo eroico esempio i dipendenti a difendere a qualsiasi costo la posizione affidatagli.
Sorpassato dai carri, raccolti i pochi superstiti, li guidava in furioso contrassalto, riuscendo a fare indietreggiare le fanterie avversarie seguite dai mezzi corazzati. Nuovamente attaccato da carri, con titanico valore, infliggeva ad essi gravi perdite ed, esaurite le munizioni anticarro, nello estremo tentativo di immobilizzarli, si lanciava contro uno di questi e con una bottiglia incendiaria lo metteva in fiamme.
Nell’ardita impresa veniva colpito da raffica di mitragliatrice che gli distaccava la mandibola; dominando il dolore si ergeva fra i suoi uomini, e con la mandibola penzolante, orrendamente trasfigurato, con i gesti seguitava a dirigerli, e ad incitarli alla lotta, trasfondendo in essi il suo sublime eroismo. Col suo stoicismo e col suo elevato spirito combattivo salvava la posizione aspramente contesa e, protraendo la resistenza per più ore, oltre le umane possibilità, s’imponeva all’ammirazione dello stesso avversario. I suoi paracadutisti, ammirati e orgogliosi, chiesero per lui la più alta ricompensa.“
Condoglianze alla famiglia del generale Brandi dalla redazione di MNFI (Military News from Italy). R.I.P.
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