Archivi tag: europol

L’Aja, forze di polizia di 21 paesi al secondo incontro del Law Enforcement Forum (LEF) sul Next Generation EU

L’Aja (Olanda), 31 marzo 2022 – Si è svolto oggi, 31 marzo 2022, a L’Aja in Olanda il secondo incontro del Law Enforcement Forum (LEF) sul Next Generation EU, tenutosi per la prima volta a Roma il 21 e 22 settembre scorso, che nasce da un’iniziativa della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, condivisa da Europol, con l’obiettivo di prevenire il rischio d’infiltrazione della criminalità organizzata nei fondi dei Recovery and Resilience Plans.

La minaccia e il punto di partenza dell’incontro è la metamorfosi della criminalità organizzata che investe fiumi di denaro sporco non soltanto in attività illecite (come il narcotraffico) ma che diventa essa stessa impresa, strozzando l’economia legale e i mercati finanziari.

Alla riunione hanno partecipatole le forze di polizia di 21 Paesi europei e diverse agenzie e istituzioni europee (DG HOME, DG ECFIN, EPPO, EUROJUST, OLAF, CEPOL, ENAA), con apertura e conclusione dei lavori a cura del vice direttore generale della Pubblica Sicurezza, prefetto Vittorio Rizzi e del direttore esecutivo di Europol, Catherine De Bolle.

L’incontro è stato caratterizzato da un approccio operativo basato su una preventiva analisi dei rischi per ciascun Paese beneficiario in relazione alle aree d’intervento previste dai Piani e ai presidi offerti dalle singole normative nazionali a protezione dell’economia legale.

L’idea è quella di intercettare la minaccia senza aspettare che l’infiltrazione della criminalità organizzata emerga da risultanze investigative: se queste evidenziassero già la commissione di reati la prevenzione non avrebbe funzionato e la mafia sarebbe già entrata nel circuito dell’economia legale, inquinando i mercati.

L’obiettivo è quello di giungere ad un action plan europeo, articolato e trasversale in grado di arginare il rischio di infiltrazione e preservare il benessere finanziario EU, perché le vulnerabilità di un Paese non si estendano con un effetto domino agli altri Stati e ciascuno possa, invece, beneficiare delle best practice esistenti, come patrimonio condiviso del law enforcement europeo.

La posizione italiana, espressa da rappresentanti della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, si è focalizzata sulla necessità di un’efficiente scambio di dati di intelligence, ovvero d’informazioni a carattere preventivo e non necessariamente collegate ad indagini penali; sulla condivisione di best practices e indicatori per prevenire l’infiltrazione della criminalità organizzata con particolare focus connesso ai settori che riceveranno maggiori fondi dal Next Generation EU, come la green economy, e sulla promozione di banche dati strutturate sul modello italiano della Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici e della Banca Dati Unica per la Documentazione Antimafia, che consentono una visione integrata della spesa nazionale, il monitoraggio e il controllo dell’intero ciclo di vita degli appalti pubblici.

A margine del LEF si è svolto un incontro bilaterale tra il prefetto Rizzi e il direttore di Europol Catherine De Bolle: piattaforme criptate, crimini dell’odio, cyber attacchi, ricadute sulla sicurezza interna del conflitto russo-ucraino sono stati gli argomenti affrontati al fine di garantire una maggiore integrazione operativa in ambito europeo.

© All rights reserved
Fonte e immagini: Ministero dell’Interno / Polizia di Stato
_____________________________________________________________


Polizia Postale toglie dal web tutto ciò che riguarda pianificazione e realizzazione di attacchi terroristici

schermata-2020-01-04-alle-15.03.31 

Roma, 4 luglio 2020 – Una fitta operazione di prevenzione e contrasto al terrorismo online è stata portata a termine da personale del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.

gJZEarTT_400x400L’operazione denominata  “RAD – Referral Action Day on instructional material online” è stata promossa da Europol e finalizzata alla rimozione di ogni tipo di contenuto illustrativo, ovvero manualistica digitale, utilizzati per la pianificazione e la realizzazione di attacchi terroristici.

L’Action Day ha coinvolto unità specializzate del Centro europeo antiterrorismo (ECTC) e rappresentanti di 18 Paesi, tra cui 13 Stati membri dell’U.E. e 5 Paesi extra U.E.

L’attività ha preso di mira i contenuti online creati o utilizzati come materiale “didattico” diffusi in rete per ispirare e commettere attacchi nel contesto del terrorismo di matrice jihadista, dell’estremismo suprematista, antagonista ed anarchico.

In particolare, i manuali fatti in casa e le guide individuate nel corso dell’operazione costituiscano il principale strumento per la realizzazione di armi self made anche con effetti devastanti, soprattutto per gli attacchi condotti da attori solitari.

Durante l’azione, gli esperti della Sezione Cyberterrorismo del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno rilevato, valutato e segnalato i contenuti online, inclusi manuali e tutorials su come preparare ed attuare attacchi terroristici, come selezionare gli obiettivi, come utilizzare le armi e costruire ordigni.

hacker-2077138_1920

Alcuni dei documenti individuati contenevano anche le istruzioni su come rimanere anonimi online e su come evitare di essere individuati durante la pianificazione di un attacco terroristico.

All’esito delle attività sono state segnalate per la rimozione un numero complessivo di 1724 indirizzi web riconducibili a 113 piattaforme digitali utilizzate per la propaganda jihadista e n. 182 url su 67 piattaforme web nell’ambito dei contenuti riferibili all’area dell’ultradestra ed antagonista/anarchica.

Il direttore della Polizia Postale, Nunzia Ciardi, ha così commentato l’operazione RAD: “Queste attività, promosse nell’ambito della cooperazione internazionale, assumono una valenza fondamentale per il contrasto al terrorismo online di qualsiasi matrice, non solo sotto il profilo investigativo, quanto soprattutto per la valorizzazione dell’azione preventiva, che attraverso l’individuazione e la rimozione di contenuti online connotati da una particolare pericolosità sociale, riesce a disinnescare i propositi di attori solitari spesso difficili da individuarsi in via precoce”.

© All rights reserved
______________________


Carabinieri e guardia di finanza impegnati in sequestro record di cocaina nel porto di Gioia Tauro, 1200kg di sostanza purissima nascosta tra banane

Schermata 2019-11-14 alle 10.47.51

Reggio Calabria, 14 novembre 2019 – I carabinieri del R.O.S. e del comando provinciale di Reggio Calabria, unitamente ai finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza, con il supporto dei funzionari dell’Agenzia delle dogane di Gioia Tauro e l’operatività dei funzionari Europol, lunedi mattina hanno sequestrato 1.176 chili di cocaina, occultata in 144 imballi celati in un container refrigerato adibito al trasporto di banane.

Il contenuto del container, proveniente dal Sud America e sbarcato a Gioia Tauro, era suddiviso in cartoni destinati in Germania.

Schermata 2019-11-14 alle 10.50.29

L’imponente risultato è frutto dello sforzo congiunto e sinergico di più componenti operative attive nel contrasto ai grandi traffici di sostanze stupefacenti:

  • da una parte le risultanze della cooperazione internazionale di polizia assicurata dalle componenti dell’Arma, grazie al supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ed Europol;
  • dall’altro una convergente e approfondita analisi di rischio effettuata dai finanzieri e dai funzionari doganali sull’intero carico trasportato dalla portacontainer in arrivo allo scalo portuale di Gioia Tauro nella notte di sabato scorso, a seguito della quale è stato enucleato un ristretto numero di box per i quali veniva riconosciuto un possibile rischio di contaminazione.

In tutte le fasi, le operazioni sono state eseguite in perfetta sinergia con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane di Gioia Tauro. Gli operanti hanno infatti scoperto l’ingente quantitativo di droga a seguito di scansione radiogena eseguita mediante le sofisticate attrezzature in dotazione all’Agenzia delle Dogane.

L’attività, di cui è stata data tempestiva comunicazione alla locale Direzione Distrettuale Antimafia diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, è stata propiziata dalla collaborazione, anche internazionale, tra le forze in campo nel contrasto al narcotraffico, come testimoniato dalla presenza sul campo dell’Agenzia Europea di Polizia, che ha confermato la centralità della piana e del porto di Gioia Tauro, quale nodo di transito prioritario per i grandi traffici di cocaina, in linea con gli esiti di pregresse indagini condotte dall’Arma dei Carabinieri in direzione di sodalizi di matrice ‘ndranghetistica sistematicamente attivi nel traffico internazionale di cocaina (in particolare le indagini DECOLLO, SOLARE, CRIMINE TRE, ACERO e ARES).

Ad analoghe ed univoche conferme, circa l’operatività delle principali cosche di ‘ndrangheta operanti nella piana, depongono gli esiti di importanti attività antidroga concluse dal GOA della Guardia di Finanza nei tempi recenti (quali ad esempio, le operazioni PUERTO LIBERADO, RIO DE JANEIRO, PUERTO CONNECTION, VULCANO e BALBOA).

Da sottolineare, infine, il ruolo fondamentale del sistema di controllo preventivo e di analisi del rischio posto in essere dalle forze presenti all’interno del Porto di Gioia Tauro, bacino che rimane strategico nelle rotte dello stupefacente, che ha consentito alla Guardia di Finanza ed all’Agenzia delle Dogane – solo negli ultimi 12 mesi – di sequestrare oltre 2,5 tonnellate di cocaina.

Si tratta di uno dei sequestri più ingenti mai effettuati nel territorio nazionale: la cocaina, purissima, una volta tagliata ed immessa sul mercato, avrebbe fruttato oltre 250 milioni di euro ai trafficanti.

© All right reserved
Fonte e immagini (prese dal video): Comando generale dell’Arma
____________________________________________________________________


Sulla rete eumostwanted.eu, il sito per dare la caccia ai latitanti

Schermata 08-2457970 alle 16.01.26

Roma, 4 agosto 2017 – La rete europea ENFAST (European Network Fugitive Active Search Team) – network delle forze di Polizia europee costituito per agevolare lo scambio di informazioni volte al rintraccio di latitanti, nel gennaio 2016, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza attraverso il sito internet www.eumostwanted.eu, pagina web che si prefigura l’obiettivo di raccogliere informazioni – anche anonime – che possano agevolare la localizzazione di quei latitanti la cui cattura è ritenuta di primaria importanza dal paese europeo che ne ha diffuso le foto e le informazioni di dettaglio.

L’iniziativa odierna, denominata “Summer campaign 2017”, consiste nell’invio di una cartolina postale al latitante individuato dallo Stato che, attraverso il seguente linkwww.eumostwanted.eu/summercampaign, conduce alla citata pagina web.

Schermata 08-2457970 alle 16.09.12

Il progetto si prefigge lo scopo di ripetere i successi ottenuti nel dicembre 2016, quando 3 latitanti di altri Stati esteri sono stati arrestati grazie ad informazioni anonime che singoli utenti del web hanno inviato alla forza di Polizia che aveva segnalato il fuggitivo.

Dalla nascita del sito sono stati localizzati e arrestati 14 latitanti, tutti assicurati alla giustizia grazie a soffiate anonime.

Attualmente, i latitanti italiani presenti nel sito sono:

  1. Matteo Messina Denaro;
  2. Giovanni Motisi;
  3. Marco Di Lauro – quest’ultimo oggetto dell’iniziativa in parola.

Schermata 08-2457970 alle 16.01.07

L’unità nazionale FAST Italia è ubicata all’interno della Divisione S.I.Re.N.E. del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia ed ha provveduto ad arrestare nel corso dell’anno 2017 già 4 latitanti a seguito dello sviluppo delle informazioni giunte dagli omologhi gruppi investigativi esteri, mentre ha assicurato alla giustizia italiana n. 8 latitanti ricercati dall’Italia e localizzati all’estero.

© All rights reserved
Fonte: Polizia di Stato
_______________________

Europol: parte il sito web contenente informazioni sui latitanti più ricercati d’Europa

Roma, 29 gennaio 2016 – Le autorità di polizia europee hanno unito le forze per creare un nuovo sito web dedicato (www.eumostwanted.eu) in cui i cittadini possono aiutare la polizia a rintracciare i latitanti più ricercati d’Europa.

Lanciato dalla Rete Europea di team per la ricerca attiva dei latitanti (ENFAST), una rete di operatori di polizia dei 28 Stati Membri dell’UE specializzati nell’intraprendere azioni immediate per localizzare ed arrestare latitanti, con il sostegno di Europol, il sito condividerà informazioni su soggetti criminali di alto profilo ricercati a livello internazionale, condannati o sospettati di aver commesso reati gravi o attentati terroristici in Europa.

Al fine di aumentare la sicurezza all’interno dell’UE, questa è la prima iniziativa a livello pan-europeo per presentare congiuntamente una lista di criminali più ricercati in una piattaforma comune. Da oggi i cittadini, internamente ed esternamente all’UE, possono fornire informazioni utili attraverso il sito web, se lo desiderano anche anonimamente.

Disponibile in 17 lingue UE, il contenuto del sito web sarà gestito e pubblicato dai Team nazionali ENFAST degli Stati Membri dell’UE, i cui amministratori provvederanno ad inserire i nominativi dei latitanti più ricercati nei loro rispettivi Paesi e riceveranno direttamente elementi informativi sul conto degli stessi. Per rendere il sito di uso agevole per l’utente presentando una lista compatta, ogni Paese pubblicherà un numero ristretto di nominativi che saranno selezionati ed aggiornati regolarmente in base alle priorità. Per l’Italia saranno inseriti i dati relativi a Matteo Messina Denaro e Ernesto Fazzalari.

Europol ha supportato ENFAST con questo progetto, sviluppando una piattaforma sicura per il sito web sui “Latitanti più ricercati d’Europa” e presterà assistenza agli amministratori di ENFAST per quanto attiene agli aspetti tecnici, quali i login e i diritti d’accesso.

La lotta al crimine passa attraverso la cooperazione e la condivisione in tempo reale di ogni informazione utile per la cattura dei latitanti ed in questo senso il sito web di Europol rappresenta un importante strumento di indagine”, così si è espresso il dirigente superiore della Polizia di Stato Gennaro Capoluongo, direttore del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP).

© All rights reserved
Fonte: Polizia di Stato - Immagine estrapolata dal sito

Operazione “Blue Amber”: arrestate più di 500 persone.

Blue Amber, una delle più grandi operazioni di contrasto alla criminalità mai operate in Europa.

Roma, 29 giugno 2015 – Dopo l’operazione “Archimedes” dello scorso anno, tra il 4 maggio e il 24 giugno 2015 in 260 località del mondo, sono state portate a termine una serie di azioni internazionali sostenute da Europol (European Police Office – Agenzia finalizzata alla lotta al crimine della UE operativa dal 1 luglio 1999). Funzionari di Polizia dei 28 paesi membri UE e partners internazionali hanno unito le loro forze per contrastare i gruppi di criminalità organizzata e le loro infrastrutture.

Ormai da tempo, e h/24, il centro di coordinamento di operazioni di Europol, gli specialisti di Europol, gli ufficiali di collegamento delle Forze  di Polizia, che per l’Italia sono coordinati dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale, Agenzie partner come SELEC (South Eastern European Law Enforcement Center ) TISPOL (European Traffic Police Network) e PCC-SEE (Police Cooperation Convention For SouthEast Europe Secretariat), processano tutti i dati che provengono dagli stati membri, analizzandoli e prevedendo dei piani di supporto alle attività operative. Tale attività di “intelligence” ha favorito le operazioni che hanno avuto luogo in diverse città; numerosi interventi sono stati effettuati inoltre in aeroporti, frontiere, porti e territori particolarmente soggetti ad attività criminale.

Sono state intraprese attività tese a contrastare:

  • traffico di droga;
  • traffico di armi;
  • traffico di esseri umani;
  • agevolazione dell’immigrazione illegale;
  • produzione e commercio di beni contraffatti;
  • traffici di autoveicoli rubati;
  • analisi sequestro e confisca di beni provento della criminalità organizzata;
  • cybercrime.

I risultati delle operazioni sono di oltre 500 criminali arrestati, 2,8 tonnellate di cocaina sequestrate, 390 veicoli confiscati, circa 1.300 tonnellate di rame sequestrate.

Numerosi ufficiali di Europol erano presenti nelle varie località teatro dell’operazione “Blue Amber” e hanno fornito  strumenti di analisi e accesso diretto ai database  della struttura centrale di Europol; ad esempio per quanto riguarda il traffico di sostanze stupefacenti sono note le rotte di cocaina dei corrieri dal sud America all’Europa, e di eroina dall’Afghanistan-Pakistan verso l’occidente con cadenza giornaliera, e sono state scoperte varie metodologie di trasporto; dalla droga diluita negli abiti, nascosta nelle suole delle scarpe, o celata o diluita nei medicinali.

Per quanto riguarda il traffico di esseri umani, grazie ad una sempre più stretta collaborazione con i paesi dei Balcani occidentali, sono stati arrestati molti “facilitatori”,  ed è stato scoperto un canale privilegiato che prevedeva anche una “casa sicura” in Ungheria. “E’ stato dimostrato ancora una volta che la cooperazione internazionale può avere un grandissimo impatto nella lotta contro la criminalità organizzata. Gli oltre 500 arresti dimostrano ai criminali che non si possono sentire sicuri da nessuna parte. Europol continuerà a supportare le Forze di Polizia degli stati membri con le capacità tecniche e di intelligence proprie dell’agenzia stessa.” Così Rob  Wainwright, Direttore di Europol. 

© All rights reserved
Fonte e immagini: Polizia di Stato

 


Action day sui furti di rame

polizia

Roma, 18 giugno 2014 – Si è conclusa ieri la seconda giornata dell’action day sui furti di rame. Il furto di questo metallo crea particolare disagio perché spesso provoca l’interruzione di pubblici servizi essenziali con ripercussioni di natura economico-sociale di particolare rilievo e possibili implicazioni di ordine e sicurezza pubblica.

Il problema è molto avvertito anche in ambito europeo, ragion per cui Europol (agenzia dell’Unione Europea per la lotta al crimine)ha recentemente organizzato una 2^ Conferenza dell’Unione Europea sul fenomeno del furto di metalli all’interno dell’Unione Europea alla quale ha preso parte anche l’Italia.

L’attività congiunta di tutte le Forze di Polizia e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha permesso di conseguire risultati di consistente spessore operativo  e di collocare l’Italia tra i paesi dell’Unione Europea che con maggiore impegno ed efficacia hanno contrastato il fenomeno.

Sono stati effettuati 19.417 controlli nei confronti di 41.662 persone confronti persone e 26.326 mezzi di trasporto; 52 soggetti arrestati mentre 312 sono stati denunciati a piede libero.

Le aziende risultati positive ai controlli di Polizia sono state 254 e complessivamente sono stati sequestrati 63.537 kg. di rame.

19.418 gli operatori delle  Forze di Polizia che hanno preso parte all’action day  suddivisi in 9.257 pattuglie e 150 i funzionari dell’Agenzia delle Dogane  impegnati nelle varie fasi dell’analisi, della selezione e del controllo per individuare tentativi di import-export di rame di provenienza furtiva.

© All rights reserved
Fonte: Polizia di Stato 

 

 

 


Polizia postale e FBI: 10 gli arrestati per pedofilia che utilizzavano reti darkweb

Schermata 02-2456704 alle 00.34.31

DSC_0662

Roma, 14 febbraio 2014 – Sin dalla fine degli anni ’90 il Servizio di Polizia Postale e delle Telecomunicazioni è impegnato nella lotta alla pedofilia sulla rete Internet. Sempre piu importante, in questo settore, sta diventando la modalità investigativa sottocopertura (undercover).
Con l’utilizzo di innovative metodologie investigative, che prevedono l’utilizzo delle più calibrate attività sottocopertura, sfruttando avanzate tecnologie, la Polizia Postale e delle Telecomunicazioni, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, ha identificato 15 soggetti tutti responsabili di divulgazione e produzione di materiale pedopornografico, in una operazione denominata Sleeping dogs. Il nome dell’operazione prende il nome dal videogioco che ha consentito all’agente sottocopertura di entrare in contatto, attraverso una chat, con il primo soggetto., e con la scusa di farsi passare i “trucchi” per procedere nei vari livelli, l’agente è riuscito ad aprirsi una strada elettiva di comunicazione col soggetto in questione.
L’indagine, che ha avuto inizio nel 2011, è tuttora in corso.
Dal monitoraggio della rete, svolto dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni e dalle attività investigative sottocopertura, già a partire dal 2010 è emerso, come le darknet diventavano sempre di più il luogo virtuale dove la presunzione di anonimato sembrava più efficace a chi voleva delinquere, una lenta ma progressiva migrazione degli abusatori di minori e dei pedopornografi su queste piattaforme.

DSC_0671

Delucidazioni sugli esiti dell’operazione Sleeping Dogs sono state fornite durante una conferenza presso l’Ufficio Relazioni Esterne e Cerimoniale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza in piazza del Viminale a Roma. Sono intervenuti per dare informazioni dettagliate in merito alle indagini: il direttore della Polizia Postale Antonio Apruzzese, il dottor Carlo Solimene, direttore della Divisione investigativa della polizia postale, la dottoressa Elvira D’Amato, Vice Questore Aggiunto, Funzionario del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni addetto al Coordinamento operativo delle indagini di Pedofilia in Rete, l’agente speciale Jason Fickett, responsabile dell’ufficio FBI in Italia e il Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica Maria Monteleone.

Esiti dell’operazione Sleeping dogs
Non esiste un vero e proprio identikit di chi commette reati di pedofilia, né per età e né per estrazione sociale. I soggetti individuati sono 15 italiani adulti maschi di cui 10 posti in stato di arresto, con età compresa tra i 24 e 63 anni (età media 45 anni) , in gran parte celibi, quattro i coniugati di cui due separati con figli.
Tra i 10 arrestati ci sono impiegati di banca, liberi professionisti, operai specializzati, prevalentemente provenienti da Nord e Centro Italia (Lazio).
Due soggetti sono stati in passato accusati di abuso e maltrattamento in famiglia e detenzione di materiale pedopornografico.
Sono stati compiuti e fotografati abusi sessuali recenti su tre minori italiani di età compresa tra i 5 e i 10 anni. Le immagini sono state condivise su Tor ma i bambini, localizzati e posti in salvo, sono attualmente al sicuro presso le loro famiglie. Uno solo degli abusanti arrestati era parente della piccola vittima.
Per gli accusati sono state ottenute già tre condanne definitive a 5 anni e 7 mesi, 5 anni e nove mesi e 7 anni. Due dei condannati si stanno già sottoponendo a psicoterapia.

Schermata 02-2456704 alle 00.35.24

Undercover e Dark web
Gli undercover sono operatori specializzati che operano all’interno del CNCPO, Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia On-line, del Servizio di Polizia Postale e delle Telecomunicazioni. Il Centro ha il compito, oltre che di monitorare il web, anche di raccogliere le segnalazioni provenienti da più parti: dagli organi di polizia stranieri così come dai soggetti pubblici e privati, nonché dai gestori di servizi in Rete.
Gli undercover sono costantemente impegnati ad aggiornare le tecniche della sottocopertura, e sono particolarmente attivi sul nuovo fronte di investigazione, incentrato sull’utilizzo dei complessi sistemi della navigazione, primo fra tutti le cosiddette reti Tor, che riguardano l’utilizzo di reti alternative e di canali del web profondo come “deep web”.
In modalità sottocopertura la Polizia Postale riesce ad addentrarsi  in questi canali non rilevabili dai normali motori di ricerca, canali non in chiaro, da qui la denominazione di “Darknet” o “Deepweb”, il lato segreto e oscuro di Internet. Solitamente nella rete si cerca visibilità, nel caso del Darknet invece si cerca di rendere i siti invisibili e non trovabili dai motori di ricerca. Sono proprio le “darknet” i nuovi circuiti della rete, più prossimi ai reali produttori del materiale pedopornografico, ovvero a soggetti che abusano di piccole vittime ed adoperano la propria “merce di scambio” come effetto moltiplicatore di nuovi abusi su commissione.

Collaborazione internazionale
Dal 1998 la legge n.269 consente agli investigatori della Polizia Postale, in via esclusiva, di immettersi nel web sotto mentite spoglie, ed assumere identità di copertura per scardinare i circuiti della criminalità pedofila. La sfida tecnologica e delittuosa delle pedo-community è stata raccolta, anche a livello internazionale, dalle Forze dell’Ordine, che si sono coalizzate a livello globale sotto l’egida di Europol, nell’ambito del costante e più ampio dialogo Europa-USA. Dialogo costante è con i colleghi dell’FBI, con la condivisione di piattaforme operative comuni altamente operative. L’FBI ha avviato da molti anni iniziative aperte alle forze dell’Ordine provenienti da qualsiasi paese, per le finalità della lotta alla pedofilia in rete. Diverse sono le indagini ancora in atto negli Stati Uniti non ancora concluse.

Elvira D’Amato, Coordinatrice CNCPO – Jason Fickett, responsabile FBI Italia

L’operazione sleeping dogs, coordinata dal Procuratore Aggiunto dottoressa Maria Monteleone e dal Sostituto Procuratore dottor Eugenio Albamonte della procura della Repubblica di Roma, ha, da subito, colto il carattere transnazionale delle indagini, valorizzando interventi investigativi, sia sul fronte interno che sul versante della collaborazione internazionale giudiziaria e di Polizia.

di Monica Palermo

© All rights reserved
Foto: © Monica Palermo


WordPress.com News

The latest news on WordPress.com and the WordPress community.

OpinioniWeb-XYZ

Opinioni consapevoli per districarci nel marasma delle mezze verità quotidiane!

Notizie

Rispetto e onore al Tricolore!

Alamari Musicali

Piccolo contributo per diffondere, in Italia e nel mondo, la conoscenza e l'amore per le Bande e le Fanfare delle Forze Armate, dei Corpi di Polizia e delle Associazioni d'Arma della Repubblica Italiana, della Repubblica di San Marino e dello Stato della Città del Vaticano.

WordAds

High quality ads for WordPress

Geopolitica italiana

Rassegna di analisi, ricerche e studi sulle relazioni internazionali nello scenario mediterraneo

Rassegna Stampa Militare

Politica Estera, Difesa e Cooperazione Internazionale. Edito dal 2009

effenasca

welcome to my webspace, where you can find the activities I am interested in

militarynewsfromitaly.wordpress.com/

Rispetto e onore al Tricolore!

tuttacronaca

un occhio a quello che accade