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Il generale Mario Cinque insediato nella carica Capo di Stato Maggiore dell’Arma dei Carabinieri

Roma, 27 gennaio 2021 – Il generale di divisione Mario Cinque si è insediato il 25 gennaio nella carica di Capo di Stato Maggiore dell’Arma dei Carabinieri, lasciata il 15 gennaio u.s. dal generale di corpo d’armata Teo Luzi contestualmente all’assunzione della carica di comandante generale dell’Arma dei Carabinieri. 

Il generale Mario Cinque assume il nuovo incarico, di nomina del ministro della Difesa onorevole Lorenzo Guerini, dopo aver ricoperto, dal settembre 2018 l’incarico di Sottocapo di Stato Maggiore. 

Curriculum del generale Mario Cinque

Il generale di divisione Mario Cinque è nato a Napoli il 06 febbraio 1963, sposato con due figli. Ha intrapreso la vita militare nel 1978, frequentando la Scuola Militare “Nunziatella” di Napoli e successivamente i corsi dell’Accademia Militare di Modena, della Scuola di Applicazione Carabinieri in Roma e della Scuola di Guerra a Civitavecchia.

Il gnerale Cinque è laureato in Giurisprudenza e in Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna ed ha conseguito un Master in “Scienze Strategiche”. Ottimo conoscitore della lingua inglese.

Ha ricoperto numerosi incarichi nelle varie organizzazioni dell’Arma.
In quella addestrativa, ha svolto servizio presso la Scuola Sottufficiali di Firenze e all’Accademia Militare di Modena.
Nell’Arma territoriale, ha operato per diversi anni nel Lazio, quale comandante della Compagnia di Bracciano e del Reparto Territoriale di Frascati, in Campania, quale comandante provinciale di Napoli e della Legione e in Sicilia, in provincia di Catania, quale comandante di Compagnia.

In Sicilia è stato anche Comandante della Sezione Anticrimine del Raggruppamento Operativo Speciale.

I suoi periodi di comando sono stati alternati con incarichi di Stato Maggiore presso il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, tra cui Capo Sala Operativa e Capo Ufficio Operazioni, Capo Ufficio Personale Ufficiali e Capo del I Reparto.

Inoltre, da colonnello, ha retto l’incarico di Comandante del Reggimento Corazzieri e aiutante di campo del Presidente della Repubblica.

Dal 6 settembre 2018, è sottocapo di Stato Maggiore del comando generale dell’Arma dei Carabinieri.

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Intervento del capo di SMD presso le commissioni riunite della Difesa di Camera e Senato (link all’intervento)

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Roma, 14 febbraio 2019 – Il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, è intervenuto questa mattina in audizione dinanzi alle commissioni riunite della Difesa di Camera e Senato presso l’aula della Commissione Difesa di Montecitorio.

Il capo di SMD definendo le modalità con le quali sviluppare le linee programmatiche ha affermato che le stesse sono state definite “… in aderenza alle direttive della autorità politica, valorizzando il lavoro dei miei predecessori, ben consapevole che il completo conseguimento degli obiettivi che verranno definiti necessiterà un orizzonte temporale esteso e soprattutto coerenza programmatica”.

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Con riferimento al contesto e agli attori internazionali di riferimento, statuali e non, il capo di Stato Maggiore della Difesa, ha evidenziato che “Ci muoviamo oggi in un contesto di sicurezza che richiede sempre più un approccio strategico collettivo, di sistema paese, con stretta inter-relazione tra apparato di sicurezza e difesa, intelligence, diplomazia ed economia. Vecchi e nuovi attori statuali e non statuali attraversano in modo spregiudicato gli ambiti di “confronto, crisi e conflitto”.

Il generale Vecciarelli ha poi affrontato il tema dell’impiego dual use dello strumento militare chiarendo che “nella sua evoluzione non prescinderà, per quanto possibile, dal concetto di dualità nella sua declinazione moderna. Esso saprà agire in piena sinergia con gli altri dicasteri e Agenzie nazionali, salvaguardando la propria specificità militare perché indispensabile”. Intervenendo sull’impiego e la funzionalità dello strumento militare ha aggiunto che “Per mantenere la pace, la stabilità, la difesa e la sicurezza a livello internazionale è riconosciuta, la necessità manifesta di una forza militare credibile. Il mio impegno è orientato a fare sì che il Paese possa disporre di Forze Armate agili, snelle e motivate per svolgere tali ruoli, consapevole che l’efficienza militare, essenziale nei momenti di crisi, non è frutto di improvvisazione”.

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Infine il capo di SMD ha concluso specificando la necessità di coerenza dell’impiego delle risorse finanziarie: ”l’esigenza di risorse economiche e volumi finanziari che siano adeguati alle contingenze odierne e – cosa più importante – coerenti programmaticamente con i trend e gli sviluppi futuri attesi, in una logica di stabilità di medio – lungo periodo, per fare in modo che la Difesa continui a costituire un’utile tessera di un pregiato mosaico più grande al servizio del Paese, della collettività e dei cittadini”.

Di seguito il link all’intervento del capo di SMD
https://www.camera.it/leg18/1132?shadow_primapagina=8562

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Roma, prove generali per la parata del 2 giugno, in notturna

Roma, 31 maggio 2014 – A mezzanotte via dei fori imperiali era in pieni preparativi per la parata del 2 giugno. Questa volta voglio curiosare anche “dietro le quinte”. Mi incammino fino a terme di caracalla. I militari si sono preparati per dieci giorni, stanotte le prove generali. Fanfare che suonano, i reparti che si preparano, ci sta tensione ma allo stesso tempo non mancano momenti di relax, fuochi d’artificio lungo terme di Caracalla.

Sono le due, i reparti iniziano la sfilata, tutto deve essere come il 2 giugno, al cospetto del presidente della Repubblica. I comandanti danno gli ultimi suggerimenti, controllano gli allineamenti. È suggestiva la sfilata di notte all’ombra del colosseo. Una voce fuori campo che presenta i vari reparti, preceduti dalla bandiera di guerra, semafori che indicano quando è il momento di muoversi, fino alla tappa principale, la tribuna presidenziale, dove saluteranno le autorità istituzionali.

Ad attenderli questa notte ci sono i generali delle diverse compagnie e il capo di stato maggiore della difesa, l’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. Le prove stanno per concludersi, stanno arrivando i corazzieri a cavallo. È un momento solenne, suonano l’inno di Mameli, l’ammiraglio Binelli Mantelli, sugli attenti, saluta i militari a cavallo. Le prove sono terminate. Appuntamento al 2 giugno!

Monica Palermo

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Foto: © Ph. Monica Palermo

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Operazione Mare Nostrum: visita del Capo di Stato Maggiore della Difesa

Lampedusa, 21 marzo 2014 – “Sono orgoglioso per quanto state facendo in questa delicata e importante operazione a salvaguardia della vita umana perché operate con grande senso di umanità e spirito di servizio”, queste parole, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli ha rivolto, oggi, all’equipaggio sul ponte di volo di nave San Giorgio in navigazione a sud di Lampedusa.

Il Capo di Stato Maggiore ha voluto raggiungere le unità del dispositivo navale, che dallo scorso ottobre opera nel canale di Sicilia per contrastare il traffico di esseri umani, per portare il suo personale apprezzamento e quello di tutto il Governo per i risultati degli scorsi giorni che hanno visto le unità della Marina Militare trarre in salvo oltre 4000 immigrati.

La decisione coraggiosa del Governo di lanciare questa operazione – ha aggiunto il Capo di SMD – ha posto all’attenzione della Comunità Internazionale e dell’Europa questa grande emergenza umanitaria, ma ciò è stato possibile solo grazie alla vostra disciplina e alla vostra capacità di saper operare sempre nell’interesse del Paese”.

Un impegno e tanti sacrifici – ha concluso l’Ammiraglio Binelli Mantelli – che il Ministro della Difesa ha ben presente e su cui è fortemente interessata, come già delineato in Parlamento nelle sue linee programmatiche, per promuovere ogni azione tesa a mitigare la difficile situazione finanziaria ed economica che grava sul personale della Difesa”.

Nave San Giorgio è una delle cinque navi del dispositivo aeronavale che continuamente pattugliano oltre 43000 kmq nel canale di Sicilia per fronteggiare il fenomeno dell’immigrazione dalle sponde sud del Mediterraneo che viene alimentato da organizzazioni criminali. Un fenomeno che vede anche l’interesse di organizzazioni terroristiche che  pongono una seria minaccia alla sicurezza nazionale europea.

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Fonte: Stato Maggiore della Difesa


Libano del sud: il generale Claudio Graziano, capo di Stato Maggiore dell’Esercito, visita la missione UNIFIL e il contingente italiano

Shama (Libano), 11 marzo 2014 – Il Generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, già Comandante della Forza ONU in Libano dal 2007 al 2010, è giunto ieri in visita alla Missione UNIFIL. Ad accoglierlo all’eliporto del quartier generale di Naqoura, il Generale di Divisione Paolo Serra, Head of Mission e Force Commander.

L’alta autorità militare è stata aggiornata sulla situazione operativa nel Libano del Sud ed ha incontrato una rappresentanza di soldati italiani del Comando di UNIFIL, rivolgendo loro un indirizzo di saluto.

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha proseguito la visita presso la base Millevoi di Shama dove è stato accolto dal Generale di Brigata Maurizio Riccò, Comandante della Joint Task Force Lebanon, su base Brigata Granatieri di Sardegna.

Nel corso degli incontri, il generale Graziano ha espresso parole di profondo apprezzamento per la meritoria opera svolta dai militari italiani impegnati, con grandissima professionalità, nel quadro del delicato mandato contenuto nella risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. In tale contesto, oltre al supporto alla popolazione locale, il contingente italiano sta operando a stretto contatto con l’esercito libanese, conducendo attività congiunte “sul terreno” di carattere operativo tra le quali pattuglie e posti di controllo fissi e mobili, per favorire il mantenimento dell’attuale situazione di calma nel difficile contesto regionale.

UNIFIL, si compone di circa 12 mila militari provenienti da 38 nazioni e circa 1000 rappresentanti civili, di cui 700 locali e 300 internazionali. Il dato fornito comprende anche la componente navale dotata di 8 navi di 6 paesi diversi e di 1000 marinai costituenti la Maritime Task Force operante lungo le coste libanesi, e ITALAIR composta da  elicotteri dell’Esercito Italiano.

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Fonte:
 contingente italiano nel Libano del sud
Foto: © Brigata Granatieri di Sardegna


Mare Nostrum: la Marina Militare sequestra una nave madre, soddisfazione del Capo di Stato Maggiore della Difesa

Mare Nostrum: grande soddisfazione  del Capo di Stato Maggiore della Difesa per il sequestro di una nave madre

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Roma, 30 gennaio 2014 – Il Capo di Stato Maggiore della Difesa esprime grande soddisfazione per i risultati conseguiti  da nave FENICE e nave ALISEO della Marina Militare che questa notte hanno portato al salvataggio di 175 migranti ed al sequestro di una nave “madre” con il fermo del suo equipaggio in attesa di ulteriori accertamenti.

“Questo è il migliore risultato dell’Operazione Mare Nostrum: il contrasto ai mercanti di morte” – ha dichiarato il Capo di Stato Maggiore della Difesa – “un’attività che ha anche dirette connessioni con le organizzazioni terroristiche e con la sicurezza nostra, europea ed internazionale ”.

L’azione è stata condotta con successo dalle unità della Marina anche grazie allo stretto coordinamento con il Centro di Intelligence Interforze del Reparto Informazioni e Sicurezza che ha fornito un efficace e tempestivo supporto all’azione in mare. L’operazione Mare Nostrum ha portato, fino ad oggi, al salvataggio di più di 8000 migranti ed al fermo di 24 scafisti fino all’operazione odierna.

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Fonte
: Stato Maggiore della Difesa
Foto: © Marina Militare


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