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Forze Armate ed emergenza sanitaria, capo di SMD incontra militari e istituzioni in prima linea nella lotta contro il Covid

Il capo di SMD a Bergamo

Bergamo, 11 aprile 2020 – Il capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Enzo Vecciarelli, accompagnato dal comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze della Difesa (COI), il generale di corpo d’armata Luciano Portolano, si è recato a Bergamo per incontrare gli uomini e le donne delle Forze Armate e i rappresentanti delle varie istituzioni, che da oltre 45 giorni in maniera sinergica stanno applicando senza soste le misure di contrasto all’emergenza sanitaria nazionale.

Nei giorni della Santa Pasqua, che normalmente si trascorrono in famiglia vicino ai propri cari, voi siete qui a Bergamo impegnati nella costante attività di supporto alle istituzioni locali e soprattutto ai cittadini che da oltre un mese sono stati colpiti da una grave pandemia che ormai ha assunto una portata internazionale. In circostanze di particolare drammaticità per Bergamo e Provincia, siete stati testimoni di tante sofferenze, culminate anche nella perdita di vite umane, ed è in questo momento di gravoso impegno che vi sono particolarmente vicino per estendere a voi la gratitudine e l’augurio di una serena Pasqua da parte di tutta la Famiglia delle Forze Armate”. Così ha sostenuto il generale Vecciarelli che ha poi concluso: “Il termine Famiglia è molto appropriato in questo momento per le Forze Armate, che non hanno esitato ad intervenire con immediatezza e con senso di responsabilità su un impegno importante e fortemente voluto dal Ministro della Difesa Guerini, dove tutti gli uomini e le donne dell’Esercito, della Marina Militare, dell’Aeronautica Militare e dell’Arma dei Carabinieri hanno saputo fare squadra mostrando valori propri di chi per scelta di vita decide di indossare l’uniforme e di mettersi a disposizione della collettività nella piena consapevolezza di correre alti rischi per la propria salute”.

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Nel prosieguo della visita, il generale Vecciarelli ha incontrato il Prefetto della città di Bergamo, il dottor Enrico Ricci, e i rappresentanti delle istituzioni per effettuare un punto di situazione sulle attività svolte e sulla programmazione di quanto è necessario fare per risolvere insieme quanto prima l’emergenza che vede le Forze Armate assumere un ruolo centrale in molteplici aspetti. In particolare, il concorso di medici e degli infermieri militari, il supporto alla Prefettura con i militari di “Strade Sicure”, il supporto logistico con i trasporti aerei e via terra di personale e materiale sanitario anche in capacità di biocontenimento, l’allestimento dell’ospedale da campo in Lombardia a Crema e di varie strutture dedicate alla sorveglianza sanitaria e, infine, il concorso del 7° Reggimento NBC dell’Esercito insieme ai militari della Federazione russa, ai quali il Capo di Stato Maggiore della Difesa ha voluto esprimere il proprio ringraziamento per il supporto fornito nell’attività di bonifica e sanificazione delle case di risposo e delle strutture sanitarie dell’area di Bergamo.

Dall’inizio dell’emergenza le Forze Armate hanno impiegato fino ad oggi circa 29.900 uomini e donne, gestiti e coordinati dal COI, nello specifico la Sanità Militare ha fornito supporto con 301 militari specializzati, impiegando 130 Ufficiali Medici e 171 Sottufficiali Infermieri, su specifica richiesta e messi a disposizione della Sanità civile su tutto il territorio nazionale.

Sono state effettuate un totale di 69 missioni di volo dedicate al trasporto di materiale sanitario e di connazionali anche in regime di bio-contenimento, resi disponibili alloggi per un totale di circa 6.000 posti letto ed allestiti tre ospedali da campo in 72 ore (Piacenza, Crema e Jesi) oltre all’avvio dei lavori per la realizzazione dell’HUB COVID – HOSPITAL per il centro Italia presso il Policlinico Militare del “Celio” di Roma.


Il capo di SMD comunica che continua l’impegno delle Forze Armate per la sorveglianza e difesa delle coste nazionali

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Roma, 9 luglio 2019 –  Su indicazione del ministro della Difesa Elisabetta Trenta, il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli ieri ha partecipato alla riunione del comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza.

Generale Vecciarelli

Durante il comitato il capo di Stato Maggiore  – nell’ambito delle proprie responsabilità di pianificazione, predisposizione e impiego delle Forze Armate nel loro complesso – ha confermato il pieno impegno della Difesa per la sorveglianza e la protezione delle coste, con gli assetti all’uopo destinati (radar, mezzi aerei e mezzi navali ).

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Gli auguri del capo di SMD generale Vecciarelli ai militari in servizio in Italia e all’estero

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Roma, 25 dicembre 2018 – Il capo di SMD generale Enzo Vecciarelli ha incontrato la sera della vigilia di Natale il personale dell’Operazione Strade Sicure in servizio nella Capitale, nei siti della Stazione Tiburtina e via della Conciliazione.

Il generale, durante l’incontro con i militari ha sottolineato che “Nessun paese può sentirsi immune dal rischio di queste forme di terrorismo, ma l’Italia ha dato una risposta di grande sinergia e professionalità e la vostra presenza nelle strade delle città italiane ne è l’evidente dimostrazione”.

A tutti voi – ha aggiunto il capo di Stato Maggiore della Difesa –  e agli oltre 6.000 militari impegnati in 33 missioni internazionali in 25 Paesi e alle vostre famiglie, che più degli altri giorni avvertiranno la vostra mancanza, rivolgo i più sentiti auguri di Buon Natale”.

Circa 7.200 uomini e donne delle Forze Armate anche in questa serata di festa, come ogni giorno dell’anno, garantiscono la difesa e la sicurezza degli italiani presidiando, in concorso alle forze di polizia, gli obiettivi sensibili e le città italiane. 

L’operazione “Strade Sicure” è iniziata il 4 agosto 2008 e prevede l’impiego dei militari dell’Esercito con le funzioni di agente di pubblica sicurezza, posto a disposizione dei Prefetti delle Province. I circa 7200 militari hanno come compiti quello di garantire la vigilanza a “obiettivi sensibili” (comprese le zone della “Terra dei Fuochi” e quelle evacuate a seguito degli eventi sismici di agosto e ottobre 2016, nel Centro Italia, e di agosto 2017, ad Ischia) e ai “Centri per l’immigrazione”.

Il dispositivo è articolato su 12 Comandi di raggruppamento (livello interprovinciale/interregionale) suddivisi in un totale di 53 “Piazze” (livello provinciale).

Dall’inizio dell’Operazione sono stati effettuati circa 16.000 arresti e 3.300.000 controlli/identificazioni di persone e sono stati sequestrate 1.200 armi, 13.000 veicoli e circa  2.300 Kg di sostanze stupefacenti.

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Qatar: il generale Graziano fa visita al generale Al Ghanim

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Qatar, 19 aprile 2018 – È terminata oggi la visita del generale Claudio Graziano in Qatar. Due giorni durante i quali il capo di Stato Maggiore della Difesa ha incontrato il suo omologo, il generale Ghanim Bin Shaeen Al-Ghanim, e accompagnato dall’ambasciatore d’Italia a Doha, Pasquale Salzano, ha visitato il National Security Shield ed ha incontrato vertici politici e militari.

La visita di oggi segue l’incontro avvenuto a Roma nel marzo 2016. Al termine il generale Graziano ha sottolineato “tra Italia e Qatar esistono rapporti di amicizia e fiducia, stiamo incrementando la cooperazione nel settore della difesa e della sicurezza, specialmente in questo momento attuale dove viviamo un momento di profonda instabilità e dobbiamo affrontare crisi complesse, multidisciplinari e globali che necessariamente devono coinvolgere tutti gli attori della comunità internazionale”

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Nei colloqui i due generali hanno analizzato la situazione geostrategica di comune interesse, specialmente nella zona medio-orientale, e possibili ambiti futuri di collaborazione tecnica-militare tra le Forze Armate italiane e quelle qatariote. 

Il Qatar è alleato con l’Italia nella lotta contro Daesh e ospita il “Combined Air Operations Center” (CAOC) delle forze americane, “fondamentale per il successo nelle operazioni condotte nella lotta contro il terrorismo internazionale” ha aggiunto il generale Graziano.

 

Tra Italia e Qatar è in atto sin dal 2002 una cooperazione bilaterale militare strutturata con riunioni periodiche, l’ultima è stata nel febbraio scorso, e la firma di Piani di Cooperazione a cadenza annuale, in particolari settori ad alto valore tecnico-operativo, come l’addestramento congiunto dei paracadutisti dell’esercito, dei piloti dell’aviazione qatariota e la formazione e l’addestramento dei Carabinieri, per costituire in Qatar una forza di polizia a status militare per attività di ordine pubblico, protezione VIP e antiterrorismo. Frequenti sono gli incontri tra i due Paesi, l’ultima visita risale allo scorso marzo quando una delegazione qatariota si è recata nella sede del Comando dell’Aviazione dell’Esercito a Viterbo. I militari qatarioti, inoltre, sono regolarmente ammessi agli istituti di formazione nazionali (ISSMI, IASD, Accademia Navale). “La cooperazione bilaterale che esiste da anni tra i due Paesi è ormai solida e ben strutturata. particolarmente importante per la Difesa italiana è il rapporto tra le forze armate di Italia e Qatar”.

Il centro National Security Shield è gestito dal Qatar Border Guards and Coast Guards e dal 2014 è a disposizione del Ministero dell’Interno e delle Forze Armate, con capacità di monitorizzare e controllare tutte le acque territoriali ed i confini terrestri del Qatar. Ora il suo direttore è il Generale pilota Muhammad Abdul Latif Al Manai.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Messaggio del capo di SMD per il 92° anniversario della costituzione dell’Aeronautica Militare

Roma, 28 marzo 2015 – Messaggio del capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano in occasione del 92° anniversario della costituzione dell’Aeronautica Militare: “In occasione dell’Anniversario della Costituzione dell’Aeronautica Militare, giunga agli Ufficiali, ai Sottufficiali, agli Avieri e al Personale Civile dell’Arma Azzurra il caloroso ed affettuoso saluto delle Forze Armate e mio personale.

Questi primi intensi 92 anni racchiudono un passato glorioso, segnato dal raggiungimento di numerosi e prestigiosi traguardi conseguiti in virtù di una innata simbiosi tra professionalità, tecnologia e innovazione.

Una storia indissolubilmente legata a momenti cruciali delle vicende nazionali, costruita quotidianamente, con determinazione e coraggio, da tanti uomini e donne che con silente impegno hanno servito “in azzurro”. Tra essi, rivolgo un referente e commosso pensiero ai molti che – in pace e in guerra, in addestramento o in operazioni – hanno sacrificato la vita nell’assolvimento del dovere per il bene supremo della Patria, assicurando a noi e alle generazioni future la possibilità di vivere in un Paese libero, prospero e democratico.

Oggi l’Aeronautica, rappresenta una forza aerea perfettamente integrata nelle dimensioni interforze, inter agenzia e multinazionale. Una compagine coesa ed all’avanguardia, pilastro della protezione dei cieli nel più ampio contesto del Sistema di Difesa Aerea degli spazi Euro-Atlantici, capace anche di assolvere numerosi compiti e funzioni abilitanti e di supporto allo strumento militare, alla collettività nazionale e alla comunità internazionale per la salvaguardia e la promozione della stabilità e della pacifica convivenza in chiave globale.

Non a caso il personale dell’Arma Azzurra celebra la giornata odierna anche molto lontano dalla Madrepatria, in ambiti diversificati che vanno dall’esplorazione dello spazio cosmico alle missioni operative nei Balcani, nel Baltico, in Libano, in Afghanistan, negli Emirati Arabi Uniti e più recentemente in Qatar, Kuwait ed in Iraq dove, in prima linea, contribuisce al contrasto della pericolosa avanzata del Califfato Islamico.

Attraverso il richiamo ai valori ed alle tradizioni costruite nel tempo, ricorrenze come quella odierna offrono anche una straordinaria opportunità per guardare al futuro con rinnovato entusiasmo, attingendo nuova forza e vigore da esperienze e successi che hanno unanimemente suscitato stima, apprezzamento e ammirazione, in Italia e all’estero.

Ufficiali, Sottufficiali, Avieri e Personale Civile dell’Aeronautica Militare, possa questa giornata di festa ritemprare lo spirito, fortificare il senso di appartenenza e costituire stimolo per meglio affrontare e superare le difficoltà della vostra vita professionale e personale.

Nell’esprimervi profondo ringraziamento per quanto avete fatto e per quanto dimostrate ogni giorno di saper fare per l’Istituzione militare e per l’Italia, formulo a tutti voi il caloroso augurio delle Forze Armate e mio personale“.

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Fonte: Stato Maggiore della Difesa
Immagine: Ph. Monica Palermo

Afghanistan: cambio tra la brigata bersaglieri Garibaldi e la brigata alpina Julia

Cerimonia di avvicendamento tra la brigata bersaglieri Garibaldi e la brigata alpina Julia

Herat, 18 marzo 2015 – Presso la base di Camp Arena, a Herat, ha avuto luogo la cerimonia di avvicendamento tra la brigata bersaglieri Garibaldi e la brigata alpina Julia alla guida del Train Advise Assist Command West, il comando NATO multinazionale e interforze a guida italiana che opera nella regione ovest dell’Afghanistan nell’ambito della Missione Resolute Support.

Il generale di brigata Maurizio Angelo Scardino ha ceduto il comando al parigrado Michele Risi alla presenza del capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, del comandante delle forze NATO in Afghanistan, il generale statunitense John F. Campbell, dell’ambasciatore italiano a Kabul Luciano Pezzotti e delle massime autorità civili e militari afghane della provincia di Herat.

Gli ultimi anni sono stati centrali per questo Paese – ha sottolineato nel suo intervento il generale Graziano – con importanti miglioramenti in tutti i settori, politico economico e sociale”. Il capo di SMD ha inoltre aggiunto che “il fatto che la nuova missione Resolute Support sia definita non combat non significa che non vi siano più rischi specialmente in considerazione del fatto che la minaccia del terrorismo e l’estremismo è cresciuta a livello globale”.

Nel corso del proprio mandato la brigata Garibaldi è stata impegnata nel delicato compito di transitare dalla missione ISAF (International Security Assistance Force), terminata il 31 dicembre 2014, alla missione Resolute Support. Dal 1° gennaio 2015 il nuovo impegno della NATO in Afghanistan, infatti, non è più connesso a compiti diretti di partecipazione alle operazioni ma si estrinseca attraverso attività di addestramento, consulenza e assistenza condotte da team di specialisti a favore dei vertici operativi delle Afghan National Defence and Security Forces (ANDSF). In tale ambito il contingente militare si è notevolmente ridotto in funzione dei nuovi compiti assegnati dalla NATO e della leadership nel controllo del territorio da parte delle forze di sicurezza afgane. “La transizione non si compie con un singolo evento ma è un processo evolutivo che si realizza per passi successivi” ha affermato il generale Scardino rivolgendosi ai colleghi afgani, “le ANDSF hanno assunto la responsabilità della sicurezza e noi siamo qui, tutti insieme, per attuare una strategia condivisa che porti ad un Afghanistan stabile e sovrano; questo è un segnale di successo”.

Gli Advisors del TAAC W hanno condotto attività di addestramento (Training) a favore delle ANDSF perseguendo un duplice obiettivo: rendere le Forze di Sicurezza afghane autonome nella gestione dello sviluppo professionale del proprio personale, con la formazione di nuovi istruttori (processo denominato Train the Trainers); formare ed addestrare “specialisti” in materia di intelligence, di contrasto agli ordigni improvvisati, di impiego di mortai ed artiglierie, di controllo dello spazio aereo ed altro ancora, con corsi mirati, seminari e simposi. I corsi completati sono stati 85 per un totale di circa 1500 istruttori e specialisti certificati.

Le attività di consulenza (Advising), focalizzate sulla funzionalità, sui sistemi, sui processi interni nonché sullo sviluppo organizzativo delle forze e mirate al raggiungimento di un adeguato livello di sostenibilità delle stesse, sono state oltre 7000 per un totale di circa 22.000 ore.

Contestualmente alla riconfigurazione del Contingente per l’assolvimento dei compiti della Missione Resolute Support, gli uomini e le donne alle dipendenze del generale Scardino hanno proseguito il piano di rientro in patria di mezzi e materiali, denominato Itaca 2, che ha rappresentato uno sforzo logistico senza precedenti dal termine della seconda guerra mondiale.

La “Garibaldi” ha inoltre profuso un notevole sforzo anche in attività di cooperazione civile e militare con la realizzazione di 17 opere infrastrutturali e di 47 progetti nei campi sociale, sanitario, dell’educazione e delle istituzioni locali, che hanno apportato un ulteriore sostegno al processo di ricostruzione del paese proseguendo nel solco già tracciato in questo settore da anni dall’Italia.

Prima di ogni altro atto protocollare il generale Graziano, accompagnato dal generale Campbell e dal generale Scardino, ha deposto una corona in omaggio ai 54 caduti italiani ed a quanti, afghani ed appartenenti alle forze della coalizione, hanno compiuto l’estremo sacrificio per la causa della libertà e della prosperità dell’Afghanistan. 

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Fonte: Stato Maggiore della Difesa
(contingente italiano in Afghanistan)

Il generale Claudio Graziano, nuovo capo di stato maggiore della difesa

Claudio GrazianoIl Generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano ha frequentato l’Accademia Militare di Modena e la Scuola di Applicazione di Torino dove ha conseguito la laurea in Scienze Strategiche Militari. È stato nominato Ufficiale di fanteria, specialità alpini, nel 1974. Il suo primo incarico, nel 1976, è stato quello di Comandante di plotone fucilieri al battaglione alpini “Susa” in Pinerolo. Nel 1977 è stato Vice Comandante della compagnia contro carri della Brigata alpina “Taurinense”, con la quale ha partecipato ad esercitazioni in Norvegia e Danimarca nell’ambito delle Forze Mobili Alleate (AMF-L). Nel 1980 ha comandato, in successione, la compagnia mortai ed la compagnia alpini (fucilieri) presso il battaglione alpini “Trento” della Brigata alpina “Tridentina”. Dal 1983 al 1986, ha comandato la compagnia Allievi Ufficiali e la compagnia Comando presso la Scuola Militare Alpina di AOSTA. Dopo il corso di Stato Maggiore, nel 1987, è stato assegnato allo Stato Maggiore dell’Esercito. È stato promosso Maggiore nel 1988 ed ha quindi frequentato, dal 1989 al 1990, il Corso Superiore di Stato Maggiore. Nel 1990, promosso Tenente Colonnello, è stato trasferito all’Ufficio del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito.

Nel 1992, è stato riassegnato al battaglione alpini “Susa” in qualità di Comandante. Durante il suo comando, il battaglione è stato schierato in Mozambico, nell’ambito della missione di pace delle Nazioni Unite (UNOMOZ), con il compito principale di garantire la sicurezza del corridoio di Beira (via di comunicazione tra lo Zimbabwe ed il mare), favorendo e supportando il soccorso umanitario e sanitario alle popolazioni locali. Alla fine del 1993, è stato designato Capo Sezione presso l’Ufficio del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito. Promosso Colonnello, nel 1996, ha comandato il 2° reggimento alpini della Brigata “Taurinense” a Cuneo. Successivamente, ha ricoperto l’incarico di Capo Ufficio Pianificazione dello Stato Maggiore dell’Esercito. Nel mese di settembre 2001, ha assunto l’incarico di Addetto Militare presso l’Ambasciata d’Italia di Washington D.C., negli Stati Uniti. E’ stato promosso Generale di Brigata il 1° gennaio 2002. Rientrato in Italia, da agosto 2004 ha assunto il comando della Brigata alpina “Taurinense”. Dal luglio 2005, ha assunto il comando della “Brigata Multinazionale Kabul” in Afghanistan e, con essa, la responsabilità dell’area di operazioni della provincia di Kabul, mansioni assolte fino a febbraio 2006. Oltre ai compiti di sicurezza e protezione, ha diretto numerose iniziative umanitarie nell’ambito delle attività di ricostruzione e di primo soccorso alle popolazioni.

Terminato il periodo d’impiego operativo, al rientro in Patria, ha proseguito nell’incarico di Comandante della Brigata alpina “Taurinense” fino a marzo 2006. Promosso Generale di Divisione il 1° gennaio 2006, ha assunto, da marzo dello stesso anno, l’incarico di Capo Reparto Operazioni del Comando Operativo di Vertice Interforze della Difesa. Nel 2007 il Segretario Generale delle Nazioni Unite gli ha conferito l’incarico di Force Commander della missione UNIFIL in Libano. Nei tre anni successivi, ha dunque assolto, nel Paese dei cedri, un duplice ruolo: quello prettamente militare di Comandante delle Forze dell’ONU e quello più squisitamente politico-diplomatico di Capo Missione. In quest’ultima veste, è stato altresì responsabile di tutta la componente civile delle Nazioni Unite in Libano, compreso il coordinamento degli aiuti umanitari e delle attività di ricostruzione e soccorso intraprese direttamente dall’ONU, ovvero condotte su base bilaterale dai vari Paesi contributori. A gennaio 2010 è stato promosso al grado di Generale di Corpo d’Armata e, da febbraio dello stesso anno, nominato Capo di Gabinetto del Ministro della Difesa. A ottobre 2011, è stato nominato Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, assumendo poi l’incarico a dicembre 2011. In qualità di Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Generale Graziano è il massimo responsabile dell’approntamento, dell’addestramento e del mantenimento in efficienza dell’Esercito Italiano. Rappresenta la Forza Armata presso il Governo e i suoi Ministeri, presso il Parlamento Italiano e le Organizzazioni Internazionali, è membro del Comitato dei Capi di Stato Maggiore delle Forze Armate e può partecipare al Consiglio Supremo di Difesa.

Il Generale Graziano è stato insignito delle seguenti decorazioni:

  • Grande Ufficiale dell’Ordine Militare d’Italia;
  • Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana;
  • Croce d’argento al merito dell’Esercito; – Medaglia Mauriziana al Merito dei 10 Lustri di carriera Militare;
  • Medaglia al merito di lungo comando dell’Esercito (15 anni);
  • Croce d’oro per anzianità di servizio; – Ufficiale della “Legion d’Honneur” francese;
  • Medaglia commemorativa per la missione in Afghanistan;
  • Medaglia commemorativa per missioni di pace (Mozambico);
  • Medaglia commemorativa NATO Afghanistan (ISAF);
  • Medaglia commemorativa UN (Mozambico);
  • Medaglia 1^ Classe “D. Alfonso Henriques” dell’Esercito Portoghese;
  • US Legion of Merit (degree of Commander);
  • Medaglia al merito dell’Esercito Tedesco per la missione di pace in Afghanistan;
  • Croce al Merito della Difesa per operazioni di pace dello Stato Maggiore Difesa Norvegese;
  • Medaglia d’oro al merito della Difesa (Stato Maggiore Francese); – Medaglia Commemorativa UN (Libano);
  • Medaglia d’Oro delle Forze Armate Polacche; – Commendatore dell’Ordine dei Cedri (Repubblica del Libano);
  • Cittadinanza onoraria della Provincia di Tyro (Sud del Libano);
  • Medaglia d’Oro al merito della Croce Rossa Italiana.

Inoltre, gli sono stati tributati 5 Encomi Solenni e 9 Encomi Semplici. Gli è stata, altresì, conferita la cittadinanza onoraria della Provincia di Tiro (Libano) e di Villanova d’Asti. Istruttore militare di sci, ha frequentato numerosi corsi universitari e professionali, in particolare l’US Army War College, dal 1996 al 1997. Ha conseguito le lauree in Scienze Diplomatiche ed Internazionali presso l’Università degli Studi di Trieste, il Master in Scienze Strategiche e la specializzazione universitaria in Scienze Umane presso l’Accademia Agostiniana di Roma. È autore di numerosi libri, studi ed articoli.

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Fonte: Stato Maggiore della Difesa
Immagini: © Ph Monica Palermo

Il generale Claudio Graziano è il nuovo capo di SMD

Roma, 28 febbraio 2015 – Si è svolta questa mattina la cerimonia di cambio del Capo di Stato Maggiore della Difesa, alla presenza del presidente della repubblica, Sergio Mattarella e del ministro della difesa, Roberta Pinotti, presso il Comando in Capo della Squadra Navale della Marina Militare (CINCNAV). Da oggi ​il generale Claudio Graziano subentra all’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, che oggi lascia l’incarico (assunto il  31 gennaio 2013) e il servizio attivo.

La cerimonia è iniziata con una parata di formazione interforze: aeronautica militare,marina militare, lancieri di Montebello e granatieri di Sardegna per l’esercito e carabinieri, precedti dalla banda della marina militare. Sono poi passati in rassegna i medaglieri e i labari delle varie associazioni d’arma e in ultimo le bandiere di guerra.

È poi arrivato il presidente della repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dal ministro della difesa Roberta Pinotti, e il comandante uscente, l’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli e il comandante subentrante, il generale Claudio Graziano. A turno sono intervenuti con un discorso.

Nel corso del suo intervento, il ministro Pinotti ha ringraziato l’ammiraglio Binelli Mantelli per il determinante lavoro svolto nel suo mandato ed ha rivolto al generale Graziano gli auguri per il nuovo incarico.

L’odierno avvicendamento avviene in un momento insieme delicato e importante” ha detto il Ministro. “Delicato perché la situazione internazionale si è progressivamente deteriorata nell’ultimo quinquennio e, in modo particolare, nell’ultimo anno” ha aggiunto il Ministro,  spiegando come l’arco della crisi coinvolga i confini meridionali e orientali dell’Unione Europea con situazioni di particolare preoccupazione anche alle porte del nostro Paese.

Importante – ha aggiunto – perché per garantire una cornice di sicurezza adeguata alla portata di questi rischi e di queste minacce, il Governo si è impegnato lo scorso anno nell’elaborazione di un ‘Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa’ che attendo di poter presentare al prossimo Consiglio Supremo di Difesa e, successivamente, al Parlamento e all’opinione pubblica”.

Soffermandosi sul concetto di sistema difesa “credibile e chiaro punto di riferimento per la collettività, requisito indispensabile per ogni Paese che voglia essere e restare libero e democratico”, il ministro ha sottolineato come in questi decenni le Forze Armate si siano costruite un patrimonio di credibilità, esperienza e capacità, sia di fronte all’opinione pubblica nazionale che a quella internazionale.

Alla cerimonia, che si è svolta davanti a un reparto di formazione interforze, erano presenti, tra gli altri, il presidente del senato Pietro Grasso, i sottosegretari di stato alla difesa Domenico Rossi e Gioacchino Alfano, alcuni ex ministri della difesa, numerose autorità politiche, civili, religiose e militari.

Cos’è il CINCNAV

Il CINCNAV (Comando in Capo della Squadra Navale) è una struttura la cui missione è approntare e impiegare, in via continuativa, le forze aeronavali e anfibie dipendenti, per contribuire alla sorveglianza integrata degli spazi marittimi di interesse nazionale e garantire la proiezione di capacità sul mare e dal mare. Sono accentrate presso il CINCNAV i compiti dell’attività operativa, di addestramento, del controllo dell’efficenza e dell’approntamento bellico delle Forze.

Al suo interno sono situate, tra le tante strutture, la Centrale Operativa di Sorveglianza Marittima (COSM) e la Centrale Operativa Aeronavale (COAN), che consente a CINCNAV di esercitare il controllo operativo delle forze assegnate, attraverso un articolato sistema di comando e controllo, il cui cuore è rappresentato dal Maritime Command and Control Information System (MCCIS), sistema interoperabile con tutti gli omologhi sistemi della NATO e dell’UE.

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Alcuni momenti della cerimonia

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Il capo di SMD in visita ai militari italiani nei teatri operativi

Roma, 12 febbraio 2015 – L’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, che alla fine del corrente mese lascerà, al termine del suo mandato, l’incarico di Capo di Stato Maggiore della Difesa, ha iniziato un giro di visite ai principali Contingenti nazionali schierati all’estero.

In occasione della sua prima tappa in Libano, il Capo di SMD ha incontrato il suo omologo libanese, il generale Kawaghi, al quale ha confermato la volontà del nostro Paese a consolidare i già eccellenti rapporti di amicizia ed a continuare a fornire il proprio supporto al Paese dei cedri sia attraverso la significativa partecipazione alla missione UNIFIL, di cui l’Italia detiene da lungo tempo la leadership, sia attraverso la cooperazione bilaterale, orientata a favorire la crescita capacitiva delle Forze Armate Libanesi. Il generale Jean Kawaghi ha sottolineato la determinante e lungimirante azione condotta dal personale militare italiano, a partire dal Force Commander di UNIFIL, il gen. D. Luciano Portolano, che anche in occasione della recente situazione di grave tensione lungo il confine israeliano-libanese ha contribuito alla rapida e pacifica soluzione della stessa, evitando una pericolosa escalation della tensione.

Rivolgendosi al personale militare italiano impegnato nella citata missione, il Capo di SMD ha evidenziato “come le unità operative impegnate al di fuori del territorio nazionale rappresentino il meglio della Nazione e che la dedizione, la professionalità ed il senso di responsabilità degli uomini e delle donne con le stellette hanno contribuito concretamente al successo della missione, garantendo le attuali condizioni di stabilità e di sicurezza in Libano e, di riflesso, nell’intera Regione“.

Lasciato il Libano, l’ammiraglio Binelli Mantelli si è poi recato in Iraq, dove ha visitato il contingente schierato ad Erbil.

Proprio ad Erbil, in queste settimane, i nostri militari stanno svolgendo specifiche attività addestrative (training su sistemi d’arma contro carri e neutralizzazione di ordigni improvvisati) e stanno mettendo a punto la partecipazione nazionale all’Operazione Inherent Resolve nel quadro dello sforzo militare che la coalizione internazionale sta compiendo per sostenere il governo iracheno ed i Peshmerga curdi contro ISIL.

L’Italia infatti, oltre ad essere stata tra i primissimi Paesi ad avviare a livello bilaterale attività di sostegno al governo curdo, attraverso l’invio di materiale umanitario e di armamento e lo svolgimento in Italia ed in Iraq di alcuni corsi addestrativi, ha già iniziato lo schieramento di un centro di addestramento finalizzato a coordinare, armonizzare e condurre attività di training a favore delle unità dei Peshmerga.

Rivolgendosi ai nostri militari già impegnati sul terreno, il Capo di SMD ha voluto sottolineare l’importanza di tale missione e la valenza del loro diuturno impegno, spronando loro a mettere la loro professionalità ed esperienza al servizio dei militari curdi e della coalizione.

Parole di grande apprezzamento sono state rivolte all’ammiraglio Binelli Mantelli dal ministro dei Peshmerga, Mustafa Sayid Qadir, che ha riconosciuto il ruolo attivo e di primo piano dell’Italia ed il lodevole slancio con cui le forze armate italiane sono intervenute al loro fianco, garantendo un supporto che si è da subito rivelato determinante per assicurare nell’intera area di Erbil migliori condizioni di stabilità e di sicurezza, creando nel contempo le premesse per lo sviluppo di ulteriori iniziative nel contrasto ad ISIL. Al riguardo, il Capo di SMD ha confermato il supporto delle forze armate in termini di forniture di materiali di armamento e munizionamento e di attività addestrative.

Poche ore fa si è poi conclusa la visita ad Herat, nella regione ovest dell’Afghanistan, dove dal 1° gennaio scorso ha avuto inizio la Resolute Support Mission, la nuova Operazione della NATO che, dopo la conclusione di ISAF, si è impegnata a sostenere l’addestramento delle forze afghane attraverso una missione non combat. Al personale di tutte le forze armate e dei carabinieri presenti in Herat, il Capo di SMD ha ricordato gli straordinari risultati conseguiti dai contingenti italiani in tutti questi anni e rimarcato l’importanza e la complessità dell’attuale fase di transizione e di contestuale redeployment che segnerà il definitivo passaggio di responsabilità alle autorità locali della sicurezza dell’intero Paese. “La Garibaldi – ha evidenziato l’ammiraglio Binelli Mantelli rivolgendosi a tutto il personale del contingente – ha dimostrato ancora una volta, in una terra sacra per l’Italia perché bagnata dal sangue dei nostri 54 caduti, grande professionalità e lodevole concretezza, creando le migliori premesse sotto l’aspetto organizzativo ed operativo per il prosieguo della missione“.

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Fonte: Stato Maggiore della Difesa

Messaggio del capo di stato maggiore della difesa al neo presidente della repubblica

Roma, 03 febbraio 2015 – In occasione dell’insediamento del neo presidente della repubblica, on. Sergio Mattarella, l’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, capo di stato maggiore della difesa, ha inviato il seguente messaggio: “signor presidente voglia gradire le più vive congratulazioni per la sua elezione a capo dello stato e comandante supremo delle forze armate. Certi di trovare nella sua persona un costante sicuro riferimento e una guida illuminata nell’assolvimento del complesso quotidiano impegno al servizio della pace e della difesa dei valori supremi, le donne e gli uomini delle forze armate si uniscono nell’augurarle ogni successo per il bene della nazione.”

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Fonte: Stato Maggiore della Difesa

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