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Ungheria, passaggio di consegne per il contingente italiano, subentra la brigata alpina Julia

Il generale Francesco Paolo Figliuolo ha presieduto il formale avvicendamento tra il personale della Brigata Alpina Taurinense e quello della Julia in Ungheria


Veszprem (Ungheria), 15 febbraio 2023 – Il contingente italiano su base Brigata Alpina Taurinense, inquadrato da sette mesi nel Battlegroup della NATO schierato sul fianco sud-orientale dell’Alleanza Atlantica per l’Operazione Enhanced Vigilance Activity (eVA), è stato formalmente avvicendato dal Contingente subentrante, composto da circa 260 militari della Brigata Alpina Julia.

La cosiddetta Transfer of Autority (ToA) ceremony è stata presieduta dal Comandante Operativo di Vertice Interforze generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo. Molte le autorità civili e militari presenti, tra le quali l’ambasciatore d’Italia in Ungheria Manuel Jacoangeli, il vicecomandante delle Forze Armate ungheresi generale Zsolt Sandor, il comandante della Taurinense generale di brigata Nicola Piasente e tutti i comandanti dei contingenti dei Paesi Alleati che contribuiscono al NATO eVA Battlegroup.

“Questa missione”, ha detto il generale Figliuolo, “è stata avviata sette mesi fa con il chiaro intento di dare una risposta immediata ed efficace a una minaccia che, dal 24 febbraio dell’anno scorso, incombe su quei valori di libertà e di democrazia che oggi sono messi in discussione come mai è stato fatto di recente sul nostro continente. Quando rientrerete in Italia, dai vostri cari, dalle vostre famiglie, dai vostri colleghi che vi attendono in Patria, siate orgogliosi e consapevoli di avere svolto al meglio il vostro dovere”.

Il passaggio simbolico della drappella del contingente dal tenente colonnello Fortunato Sion al parigrado Massimiliano Careddu ha sancito di fatto l’avvicendamento tra i due contingenti alpini.

Molti i risultati operativi raggiunti dal personale della Taurinense nel corso dei sette mesi di operazione. Dal luglio 2022 sono state condotte 145 attività addestrative interforze e multinazionali, fianco a fianco con gli alleati ungheresi, statunitensi e croati presenti in area di operazioni.

Importante anche lo sforzo logistico sostenuto dal primo contingente italiano in Ungheria nel corso del mandato. Gli Alpini della Taurinense hanno realizzato in una sola settimana le strutture campali che hanno accolto i 260 uomini e donne del contingente nazionale, apportando nei mesi continui miglioramenti all’accampamento. Più di 700 sono stati gli interventi correttivi e manutentivi sui principali sistemi d’arma e apparati radio e sugli oltre 100 veicoli da combattimento in dotazione.

Il personale della Taurinense, in particolare del 3° reggimento alpini, del 1° artiglieria da montagna, del Nizza Cavalleria (1°) e del 32° guastatori, rientrerà nei prossimi giorni nelle rispettive sedi stanziali.

Alle unità della Julia, con uomini e donne dell’8° Reggimento Alpini, del 3° Artiglieria da Montagna, del Piemonte Cavalleria (2°) e del 2° genio guastatori, spetta ora il compito di proseguire con le attività operative e addestrative sul fianco est dell’Alleanza.

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APPROFONDIMENTO
La presenza avanzata della NATO in Slovacchia, Bulgaria, Romania e Ungheria è costituita dallo schieramento di gruppi tattici multinazionali, ciascuno guidato da una Framework Nation complementari alle forze dei Paesi ospitanti.

In risposta all’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, infatti, gli Alleati hanno attivato i piani di difesa della NATO e dispiegato migliaia di truppe supplementari da entrambe le sponde dell’Atlantico. Oltre 40.000 truppe, insieme a significativi mezzi aerei e navali, sono ora sotto il diretto comando della NATO nella parte orientale dell’Alleanza, supportate da altre centinaia di migliaia di truppe provenienti dai dispiegamenti nazionali degli Alleati.

La NATO ha rapidamente istituito quattro nuovi gruppi tattici multinazionali in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia, oltre ai gruppi tattici già esistenti in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia. Gli otto gruppi tattici si estendono lungo tutto il fianco orientale della NATO, dal Mar Baltico a nord al Mar Nero a sud. Inoltre, al Vertice di Madrid del giugno 2022, gli alleati hanno concordato un cambiamento fondamentale nella deterrenza e nella difesa della NATO. Ciò include il rafforzamento delle difese avanzate, il potenziamento dei gruppi tattici nella parte orientale dell’Alleanza fino al livello di brigata, la trasformazione della Forza di risposta della NATO e l’aumento del numero di forze ad alta prontezza a ben oltre 300.000 unità.

Tutte le attività operative e addestrative condotte dalle Forze Armate Italiane sul fianco orientale della NATO sono disposte dal capo di Stato Maggiore della Difesa e svolte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI).

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Libano: la brigata paracadutisti Folgore cede il comando del settore ovest della missione Unifil alla brigata alpina Julia

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Shama 16 Aprile 2018 – Il generale di brigata Rodolfo Sganga, comandante della brigata paracadutisti Folgore, dopo sei mesi di attività ha ceduto al generale di brigata Paolo Fabbri, comandante della brigata alpina Julia, il comando del Settore Ovest della missione UNIFIL costituito da circa 4.000 peacekeepers provenienti da 12 differenti Nazioni.

Nei sei mesi di mandato, i paracadutisti italiani, seguendo la linea operativa dei predecessori, nell’ottica dell’obiettivo e dello sforzo comune delle Forze Armate Italiane impiegate nelle missioni fuori area, hanno operato nel rispetto delle risoluzioni 1701 e 2373 delle Nazioni Unite, tese a garantire la cessazione delle ostilità nel sud del Libano, la libertà di movimento, il supporto alle Forze Armate Libanesi e ovviamente la sicurezza della popolazione locale.

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In questo periodo sono state incrementate notevolmente le attività operative, passate nell’ultimo anno da una media di 200 ad oltre 240 al giorno e sono stati più di 450 gli uomini delle Forze di Sicurezza Libanesi che hanno svolto attività addestrative con i militari Italiani.

Inoltre, sono state 1650 le attività di Cooperazione Civile Militare (CIMIC) condotte a supporto della popolazione locale e circa 260 sono state le attività svolte dai medici italiani, sia a domicilio presso le 108 municipalità del settore che presso le basi del nostro contingente visitando oltre2.200 persone.

Nel discorso di commiato, il generale Rodolfo Sganga, ha ringraziato le tantissime autorità locali civili e religiose presenti e incontrate quotidianamente nel corso di questi mesi. Autorità pubbliche straordinarie, così vicine alle esigenze del proprio popolo, e senza il supporto delle quali il lavoro come UNIFIL, non sarebbe potuto essere così eccezionalmente aderente alle esigenze della popolazione.

Il comandante del Settore Ovest ha concluso il proprio intervento, ringraziando gli uomini e le donne in uniforme delle Forze di sicurezza Libanese “veri protagonisti della sicurezza del popolo Libanese” e tutti i caschi blu internazionali che hanno operato fianco a fianco con i soldati italiani, dimostrandosi ogni giorno, anche nelle differenze culturali e operative “un elemento di forza straordinaria ”.

La brigata Folgore ha operato con successo durante il suo mandato semestrale in un contesto estremamente fragile che è stato caratterizzato da diversi episodi destabilizzanti di notevole rilievo a livello regionale con riflessi politici, sociali ed economici nel delicato scacchiere medio-orientale.

La brigata alpina “Julia”/ Multinational Land Force (MLF), alla prima partecipazione alla missione UNIFIL in Libano, si schiererà  per la prima volta in assoluto in conformazione DECI (Defence Cooperation Initiative) che prevede l’impiego insieme ai militari italiani nelle cellule del comando e nelle unità di manovra di “Leonte XXIV” non solo di personale di Slovenia e Ungheria, ma anche di Austria e Croazia a testimonianza della volontà di costruire ancora di più solide capacità per stringere le relazioni nell’area sud adriatica dell’Europa e renderle un esempio da seguire.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Gli artiglieri della brigata “Julia” rientrati dal Kosovo dopo sei mesi di missione

Remanzacco (UD), 22 dicembre 2017 – Nella caserma “Severino Lesa”, sede del 3° reggimento artiglieria da montagna della Brigata alpina “Julia” e del reggimento logistico della “Pozzuolo del Friuli”, si è svolta la cerimonia di rientro dal teatro operativo kosovaro, alla presenza del comandante della brigata alpina “Julia” generale di brigata Paolo Fabbri e del sindaco di Remanzacco, Daniela Briz.

L’evento significativo che ha visto schierata la pluridecorata bandiera di guerra del reggimento ha ufficializzato il rientro in patria degli artiglieri da montagna che per 6 mesi in Kosovo hanno guidato il Multinational Battle Group – West (MNBG-W), il comando multinazionale con base a Belo Polje presso “Villaggio Italia”.

01 Sfila la bandiera di Guerra del Terzo Reggimento Artiglieria da Montagna

Durante i sei mesi di missione i militari del 3° Reggimento Artiglieria da Montagna, sotto la guida del Colonnello Enzo Ceruzzi, hanno condotto numerose attività operative definite dalla risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

In particolare, il MNBG-W, comando interforze e multinazionale composto da militari provenienti da 4 nazioni (Austria, Italia, Moldavia e Slovenia) ha garantito permanentemente la protezione del monastero di Decane, patrimonio mondiale dell’UNESCO, il monitoraggio della libertà di movimento nell’area occidentale del Kosovo, lo sviluppo di attività addestrative ed esercitazioni tese al miglioramento dell’interoperabilità tra militari provenienti da nazioni diverse, l’attuazione di pattuglie congiunte con le Forze di Sicurezza kosovare e le Forze Armate serbe in prossimità e lungo la linea di demarcazione tra il Kosovo e la Serbia e lo svolgimento di progetti della Cooperazione Civile-Militare (CIMIC) per lo sviluppo economico e sociale dell’area balcanica.

04 Discorso del Generale Paolo FABBRI

Il comandante della Brigata Alpina Julia, Generale di Brigata Paolo Fabbri, ha espresso grande soddisfazione per l’impegno e gli eccellenti risultati conseguiti dal 3° reggimento artiglieria da montagna sul territorio kosovaro in un periodo caratterizzato da importanti eventi come le elezioni politiche ed amministrative, per la determinazione con la quale si è mantenuta la situazione tranquilla in un contesto geopolitico fragile e per lo sviluppo di attività svolte nel campo della Cooperazione Civile-Militare per migliorare le condizioni di vita della popolazione locale.

05 Avvicendamento del Sottufficiale di Corpo

Durante la cerimonia ha avuto luogo l’avvicendamento del sottufficiale di corpo del reggimento tra il 1° maresciallo luogotenente Antonio Sferragatta e il 1° maresciallo luogotenente Carmelo Castelli subentrante.

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Fonte e immagini: COMTA
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Giornata conclusiva dei 69^ campionati sciistici delle truppe alpine

Cerimonia conclusiva della manifestazione questo pomeriggio (dalle 14.30 con diretta streaming sui siti www.meteomont.org e www.ana.it), ma ancora tante gare fino a domenica

Plotoni in gara

Bolzano, 17 marzo 2017 – Con ancora negli occhi le immagini dello spettacolo offerto ieri sera sulla piasta “Baranci” di San Candido, dove alpini e maestri di sci hanno regalato al numeroso pubblico presente uno spettacolo emozionante, sono partiti questa mattina i plotoni, impegnati nell’ultima decisiva gara – una staffetta alpinistica sprint – che deciderà chi sarà ad imporsi nella competizione più importante della manifestazione. La lotta per la vittoria sembrerebbe ristretta ai reparti della Brigata Julia, con il 7° reggimento di Belluno e l’8° di Cividale in testa e divisi da pochissimi punti, ma tutto è ancora possibile.

Sempre ieri sera, a San Candido, è stata inaugurata la tre giorni delle finali delle discipline tecniche della Coppa Europa maschile e femminile, la cui organizzazione è stata assegnata dalla FISI alle truppe alpine dell’Esercito, a dimostrazione delle capacità dimostrate dalle Penne Nere nel saper organizzare e gestire importanti eventi internazionali, di cui i campionati sciistici rappresentano un chiaro esempio.

Fiaccolata

L’appuntamento con le finali sarà in diretta RAI Sport durante tutto il fine settimana (oggi e domani a partire dalle 12 e domenica dalle 13.45)

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Fonte e immagini: Comando Truppe Alpine
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Addestramento scialpinistico ad alta quota per gli Alpini della Julia

Salita alla vetta

Salita alla vetta

Passo del Tonale (BS), 22 aprile 2016 – Allo scopo di verificare le capacità acquisite nel saper operare ad alta quota, gli alpini della Brigata Julia hanno affrontato un’impegnativa attività scialpinistica di elevato livello tecnico sui ghiacciai del Presena e dell’Adamello (il più grande delle Alpi Italiane).

Durante le due intense settimane di addestramento, svolte lungo itinerari di difficoltà crescente e culminate con un raid scialpinistico che ha portato gli alpini in vetta al Monte Adamello (quota 3554), oltre all’indispensabile preparazione fisica e alle necessarie doti sciistiche il personale ha messo alla prova le proprie capacità nel saper muovere in sicurezza su neve e ghiaccio, adattandosi alle mutevoli condizioni meteonivologiche che caratterizzano l’alta montagna, nel vivere in condizioni di emergenza costruendo ricoveri per il pernottamento in quota a temperature particolarmente rigide e nella ricerca e recupero di eventuali travolti da valanga.

Particolarmente importante per la riuscita dell’attività è stato il supporto informativo fornito dal Servizio Meteomont delle Truppe Alpine (i cui dati e bollettini valanghe sono consultabili sul sito www.meteomont.gov.it).

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Fonte e immagini: Comando Truppe Alpine
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Herat, Afghanistan: brigata Julia e Confartigianato Udine per la formazione di nuovi artigiani

Brigata Julia e Confartigianato Udine per la formazione di nuovi artigiani ad Herat

Brigata Julia e Confartigianato Udine per la formazione di nuovi artigiani ad Herat

Herat, 11 luglio 2015 – La brigata alpina JULIA e la Confartigianato di Udine hanno presentato ieri un progetto di cooperazione che prevede lo svolgimento di alcuni corsi di formazione di base per artigiani a favore dei lavoratori afghani.

Un iniziativa che è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa, indetta dalla stessa Confartigianato a Udine, che ha visto il generale di brigata Michele Risi, comandante del TAACW – Train Advise Assist Command West, collegato in video conferenza con il dott. Tilatti, presidente dell’associazione friulana.

I corsi si svolgeranno presso la base italiana di Camp Area per riqualificare e facilitare il reinserimento nel tessuto socio-economico locale dei lavoratori afghani. Le attività didattiche e pratiche vedranno impegnati nel mese di agosto, in qualità di docenti, alcuni artigiani facenti parte della Confartigianato di Udine che insieme agli alpini della Brigata Julia condurranno dei corsi di falegnameria ed idraulica per il personale maschile e di estetica e parrucchiera per il personale femminile.

Il gen Risi con il governatore della provincia di Herat Mr Rahimi

Il gen Risi con il governatore della provincia di Herat Mr Rahimi

Questo progetto sostenuto dal governatore di Herat, dott. Rahimi, è inserito in un progetto di più ampio respiro volto a riqualificare e rivitalizzare l’economia della provincia partendo dalle imprese artigianali. In tale ottica nei mesi scorsi nella città di Herat si sono tenute alcune manifestazioni quali la Fiera dei Prodotti Locali e la Fiera del Lavoro dove centinaia di imprenditori hanno avuto la possibilità di mettersi in contatto con il lavoratori locali per discutere sulla apertura di nuove attività.

Il gen Risi con la direttrice del Department of Women Affairs di Herat Mrs Jamshidi

Il gen Risi con la direttrice del Department of Women Affairs di Herat Mrs Jamshidi

Dal gennaio 2015, la NATO ha cambiato la missione in Afghanistan trasformandola da una missione in cui le forze della coalizione concorrevano attivamente alla sicurezza ad una missione RS – Resolute Support, in cui le forze armate afghane sono le uniche responsabili della sicurezza del loro Paese mentre quelle della coalizione, tra cui il contingente italiano, mantengono il compito di assistenza all’Esercito ed alla Polizia Afghana.

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Fonte: Stato Maggiore della Difesa

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