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Afghanistan, al via l’operazione Aquila Omnia Bis, la Difesa attiva ponte aereo per altri 500 ex collaboratori

Foto © Difesa rientro scorso da Kabul

Herat, 27 novembre 2021 – Partita l’operazione “Aquila Omnia-Bis”. Obiettivo è il trasferimento in Italia di circa 500 persone, tra ex collaboratori della Difesa e i rispettivi nuclei familiari, che al momento si trovano nei paesi vicini all’Afghanistan o che sono in possesso della documentazione (passaporti e visti) che consentirebbe loro di lasciare il paese asiatico.

Ad avviare l’operazione Omnia Bis è stato il capo di Stato Maggiore della Difesa ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, a seguito della richiesta del Ministro della Difesa, onorevole Lorenzo Guerini, pianificata e diretta dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), comandato dal generale di squadra aerea Silvano Frigerio.

Una volta effettuate le verifiche da parte del COVI, il personale afghano potrà essere trasferito in Italia con vettori commerciali. Tutte le attività saranno coordinate con Ministero dell’Interno, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dipartimento di Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e con gli addetti militari per la Difesa presso le ambasciate dei Paesi di riferimento.

Nei giorni scorsi sono giunti in Italia i primi sette cittadini afghani di questo secondo ponte aereo umanitario, tra i quali una donna al nono mese di gravidanza che, trasferita all’ospedale “Grassi” di Ostia subito dopo l’atterraggio a Roma Fiumicino, ha dato alla luce una bambina. Terminato il periodo di isolamento/quarantena presso apposite strutture alloggiative, i sette ospiti verranno inseriti nel programma “Sistema di Accoglienza e Integrazione” (SAI) del Ministero dell’Interno.

Altri arrivi sono previsti nei prossimi giorni e saranno monitorati dalla Difesa.

L’evacuazione della scorsa estate dei cittadini afghani da Kabul – ha sottolineato il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini è stata un’operazione molto complessa, ma l’impegno incessante e silenzioso delle Forze Armate italiane è proseguito anche in questi mesi. L’operazione Aquila Omnia bis di oggi testimonia il risultato di un lungo lavoro di squadra grazie alla forte collaborazione tra i Ministeri della Difesa, Esteri, Interni e i servizi di informazione”.

Allo stato attuale si stima che nei Paesi contigui all’Afghanistan (tra i quali Pakistan, Iran e Turchia) si trovino circa 40 afghani (quasi 200, considerando anche i familiari al seguito), che risulta abbiano collaborato, a vario titolo, con la Difesa italiana.

Sono inoltre in corso contatti con ex-collaboratori inseriti nelle liste cosiddette H2 e H3 della Difesa, per i quali è già stato completato il vetting (verifiche) ma che non è stato possibile evacuare da Kabul durante la precedente Operazione “Aquila Omnia”. Si tratta di uomini, donne e bambini per i quali è in corso la definizione delle modalità con cui realizzare il loro trasferimento in Italia.

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Fonte
: Ministero della Difesa
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Afghanistan, operazione Aquila Omnia, ministro della Difesa richiede rimpatrio urgente del personale dell’ambasciata italiana a Kabul e dei collaboratori afghani

L’Operazione Aquila Omnia, che prevede il trasferimento dei collaboratori afghani e delle loro famiglie in Italia, è pianificata e diretta dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI)

Roma, 15 agosto 2021 – Il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini a seguito del deterioramento delle condizioni di sicurezza in Afghanistan, ha richiesto nei giorni scorsi, al capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli che, con la massima urgenza, venissero evacuati il personale diplomatico dell’ambasciata Italiana a Kabul e i nostri connazionali, contestualmente ha disposto l’accelerazione del trasferimento in Italia dei collaboratori afghani. Il generale Vecciarelli ha quindi disposto l’immediata esecuzione del Piano di evacuazione, per il rientro in patria del personale dell’ambasciata italiana, e dell’Operazione Aquila Omnia, che prevede il trasferimento dei collaboratori afghani e delle loro famiglie in Italia, entrambe pianificate e dirette dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) ed eseguite dal Joint Force Headquarter (JFHQ), elemento operativo del COVI, comandato dal generale di corpo d’armata Luciano Portolano.

Comando operativo di vertice interforze.jpg

Nel dettaglio, oggi 15 agosto, militari del COVI, opportunamente supportati da elementi dell’Esercito, raggiungeranno la capitale afghana a bordo di un KC767 dell’Aeronautica Militare e avranno il compito di dirigere e coordinare a Kabul il rientro in Patria del personale diplomatico, dei connazionali e dei collaboratori afghani.

Il Piano di evacuazione del personale diplomatico e connazionale prevede già un volo di rientro in Italia con KC767 dell’Aeronautica Militare che arriverà in Italia il giorno 16 agosto.

Contestualmente e successivamente all’evacuazione del personale diplomatico e connazionale, proseguirà il lavoro di coordinamento del Team militare del COVI, con l’operazione Aquila Omnia, per l’evacuazione umanitaria dal territorio afghano di tutti i collaboratori afghani del Ministero della Difesa e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nel più breve tempo possibile, attraverso un ponte aereo assicurato con voli commerciali il 16 agosto e dal 17 proseguiranno con aerei KC767 dell’Aeronautica Militare.

Il dispositivo militare del Comando Operativo di Vertice Interforze rimarrà operativo presso l’aeroporto internazionale di Kabul fino all’imbarco dell’ultimo collaboratore, fino a quando le condizioni di sicurezza lo consentiranno, e lasceranno il territorio afgano con un velivolo C130 dell’Aeronautica Militare.

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Fonte
: Stato Maggiore Difesa
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Afghanistan: nuovi mezzi antincendio Panther all’aeroporto di Herat

Il contingente italiano rischierato in Afghanistan, attraverso la Joint Air Task Force – Airfield Operation Cell (JATF-AOC) gestisce l’aeroporto di Herat e assicura la funzione di Senior Airfield Authority.

© Alpha Fire Tech

Herat, 26 luglio 2021 – Nei giorni scorsi sono stati consegnati all’aeroporto di Herat tre mezzi antincendio modello “Panther” 6×6 Ca-5 necessari per supportare il settore aeronautico afgano. acquistati con fondi italiani attraverso un progetto supervisionato dal fondo NATO-Afghan National Army Trust Fund e gestito da UNOPS, sono stati consegnati all’aeroporto di Herat.

I tre Panther sono dotati di serbatoi che possono contenere fino a 12.500 litri di acqua, 1.500 litri di schiuma estinguente e 250Kg di polvere, e permetteranno di garantire la categoria antincendio ICAO 9 (International Civil Aviation Organization) prevista per i velivoli molto grandi, i cosiddetti wide body, che potranno operare regolarmente dallo scalo di Herat senza alcuna limitazione.

© Alpha Fire Tech

A breve sarà avviata la fase di addestramento del personale sulle caratteristiche e le capacità di questi mezzi estremamente avanzati, un addestramento che vedrà coinvolti, in diverse fasi, il personale dell’Aeronautica Militare, quello civile e quello militare afghano.

L’addestramento sarà affidato all’AlphaFireTech un’importante azienda internazionale specializzata nel settore antincendio che fornisce numerosi servizi tra cui l’addestramento, la gestione e la manutenzione dei mezzi.

Durante la consegna dei mezzi, oltre al colonnello Claudio Castellano comandante della Joint Task Air Force (JATF) e Senior Airfield Authority (SAA) dell’aeroporto di Herat, Task Force inquadrata nel Comando Herat a guida Italiana su base Brigata Paracadutisti Folgore posto sotto il comando del generale Beniamino Vergori, erano presenti anche un rappresentante dell’Afghanistan Civil Aviation Authority (ACAA), specializzato in sicurezza nelle operazioni antincendio ed istruttore nell’utilizzo dei mezzi nonché il direttore e il vice direttore dello scalo civile dell’Aeroporto di Herat e il comandante del Gruppo di Supporto dell’Afghan Air force (AAF) colonnello Abdul Matin Hamdark.

La JATF-AOC, cellula costituita da personale dell’Aeronautica Militare esperto (Subject Matter Expert S.M.E.) nella regolamentazione, conformità e vigilanza dei servizi aeroportuali e della navigazione aerea, supervisiona la corretta erogazione dei servizi aeroportuali essenziali e residuali e la corretta integrazione del personale afgano nell’ambito del piano di transizione dell’aeroporto di Herat alle autorità afgane. #UnaForzaperilPaese 

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Fonte
: contingente italiano Afghanistan
Picture © Alpha Fire Tech
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Afghanistan: workshop sul processo di handover della base e dell’aeroporto di Herat al governo dell’Afghanistan

Herat, 15 maggio 2021 – Il workshop virtuale ad Herat, sul processo di handover della base e dell’aeroporto di Herat al governo dell’Afghanistan, si è concluso con una videoconferenza, in cui sono stati affrontate problematiche sul delicato processo di handover della Base di Camp Arena e dell’Aeroporto di Herat tra il Comando di Herat ed i principali interlocutori locali e governativi afghani. Attività svolta nell’ambito del piano di chiusura della missione NATO Resolute Support.

Il workshop, presieduto dalla Senior Airfield Authority dell’Aeroporto di Herat (comandante della Airfield Operation Cell) ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti della Herat Afghan Air Force (AAF) Brigade, della Herat Afghan Civil Aviation Authority (ACAA), della Herat Afghan Border Police (ABP), e dell’Office of National Security Council (ONSC).

Durante gli incontri virtuali sono intervenuti ulteriori rappresentanti del Ministero della Difesa afghano e dell’autorità per l’aviazione civile afgana nonché il generale afghano Aimal Padshash quale delegato governativo per l’handover di Herat.

Il workshop ha avuto l’obiettivo di sostenere gli interlocutori afgani nel subentrare nella gestione della base e dell’aeroporto di Herat e nel superare possibili criticità riguardanti i servizi aeroportuali e la sicurezza dell’infrastruttura. Sono stati approfonditi numerosi aspetti di interesse del Governo Afghano (GIRoA) al fine di elaborare tutte le predisposizioni organizzative, procedurali e finanziarie necessarie oltre che ad una serie  di accordi da seguire durante il periodo di utilizzo condiviso dell’Aeroporto di Herat che inizierà dal giorno in cui le società contrattualizzate dalla NATO Support and Procurement Agency (NSPA) termineranno l’erogazione dei servizi aeroportuali al giorno del definitivo rientro del contingente italiano.

Durante questo periodo, il personale dell’Aeronautica Militare assegnato alla Joint Air Task Force di Herat, fianco a fianco con il personale afghano finora addestrato, gestirà l’Aeroporto di Herat durante l’operazione di rientro del contingente nazionale.

Nella giornata conclusiva del workshop, il personale del servizio antincendi della Air Force Afgana di Herat ha dato dimostrazione delle proprie capacità, impiegando i mezzi antincendio “Oshkosh” al fine di testarne il livello di efficienza tecnica e di valutare il livello di training e preparazione per la condotta dei servizi aeroportuali.

Durante questa attività di familiarizzazione si è svolto anche un importante incontro tra i leader locali e il comandante del contingente, generale Beniamino Vergori, per condividere le fasi salienti del processo di handover e valutare criticità e soluzioni, in vista del prossimo passaggio di responsabilità.

L’Aeroporto di Herat rappresenta il quarto Hub aeroportuale del paese e supporta lo sviluppo economico della regione ovest dell’Afghanistan nonché le forze di sicurezza e difesa afhgane.

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Fonte
: Contingente italiano in Afghanistan
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Afghanistan, chiude il comando di TAAC-W, che da oggi si chiama Comando Herat

Herat, 14 maggio 2021 – Il Comando di TAAC-W da oggi chiude e da oggi si chiama Comando Herat, rimanendo sempre sotto la responsablità italiana al comando del generale di brigata Beniamino Vergori. Cambiamento in aderenza con lo sviluppo del piano in atto per il rientro delle Forze della NATO della missione Resolute Support iniziato lo scorso 1 Maggio, con la fine delle attività di Train, Advise e Assist a favore delle forze di difesa e sicurezza afgane.

La missione “no-combat” Resolute Support (RSM), iniziata a seguito della chiusura della International Security Assistance Force (ISAF), il 1° gennaio 2015, ha avuto come focus la formazione, la consulenza e l’assistenza alle Afghan Security Institutions (ASI – Ministry of Defense and Ministry of Interior) e alle Afghan National Defense Security Forces (ANDSF) a livello ministeriale, istituzionale, e al livello operativo.

In questi anni, le forze della NATO sono state dedicate a supportare le interazioni tra gli organi centrali/ministeriali e i discendenti comandi intermedi fino al livello di corpo d’armata, per le forze di polizia e le forze convenzionali delle componenti della difesa, e fino al livello tattico per le forze speciali autoctone.

In questo contesto, con specialisti provenienti nell’ultimo mandato della Missione NATO dalla Brigata Paracadutisti Folgore dell’Esercito Italiano e con rappresentanti di ciascuna delle Forze Armate, gli assetti italiani schierati a Herat negli anni si sono sempre rivelati particolarmente apprezzati dai partner afgani per capacità e per il modo rispettoso e inclusivo di cooperare, fornendo una intensa e completa attività di assistance tesa non solo a supportare direttamente le operazioni delle ANDSF, ma anche a proporre soluzioni volte a colmare i gap capacitivi individuati.

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Fonte
: contingente italiano in Afghanistan
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Afghanistan, esercitazione Personnel Recovery, su base bgt paracadutisi Folgore

​Herat, 1 aprile 2021 – Presso il Comando di TAAC-W (Train Advise Assist Command West) ad Herat, in Afghanistan, è stata condotta un’esercitazione complessa volta a testare le capacità di ricerca e di recupero di personale disperso (Personnel Recovery) in ambiente operativo in condizioni non permissive.

L’esercitazione ha previsto l’impiego di due elicotteri da esplorazione e scorta AH-129D, due elicotteri multiruolo UH-90 del Task Group Fenice, una squadra elitrasportata specializzata nel Personnel Recovery e un nucleo JTAC (Joint Terminal Attack Controller).

L’esercitazione si è svolta attraverso una prima fase di pianificazione e una seconda fase “live” finalizzata al recupero del personale, un’attività che è stata concepita dal comando di TAAC-W, su base Brigata Paracadutisi Folgore, e condotta tramite il proprio CJOC (Combined Joint Operations Center) che ha coordinato i diversi assetti impiegati. Ogni particolare è stato curato:

  • ricezione del corretto flusso di informazioni,
  • condivisione a livello Teatro Operativo con Resolute Support HQ per garantire la corretta Common Operational Picture (COP) al comando sovraordinato,
  • procedure radio,
  • aspetti legali,
  • aspetti legati alla pubblica informazione,

integrando nella complessa architettura di Comando e Controllo (C2) la gestione delle varie fasi dell’attività tattica.

Gli assetti specialistici di Personnel Recovery costituiscono, soprattutto nei Teatri Operativi ad alta intensità, un assetto essenziale per la protezione delle forze impiegate sul terreno, poiché sono in grado di garantire, anche in condizioni estreme o in ambienti ostili, il recupero di personale che dovesse rimanere isolato.

Il Train Advise Assist Command West (TAAC-W) è, nell’ambito della Resolute Support della NATO, un’unita’ multinazionale a guida italiana, al comando del generale di brigata Beniamino Vergori e opera con l’obiettivo di contribuire alla formazione, assistenza e consulenza a favore delle forze di sicurezza afghane nella regione occidentale del Paese.

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Afghanistan, prende il comando il generale Beniamino Vergori della brigata paracadutisti Folgore

Passaggio della Bandiera Nato del comandante subentrante

Herat, 26 gennaio 2021 – Con una cerimonia nella base militare di Camp Arena si è tenuto l’avvicendamento tra la Multinational Land Force su base brigata alpina “Julia”, al comando del generale di brigata Alberto Vezzoli, e la brigata paracadutisti “Folgore”, al comando del generale di brigata Beniamino Vergori, nell’ambito del Train Advice Assist Command West (TAAC-W), Comando NATO a guida italiana della missione in Afghanistan “Resolute Support” (RS).

Il ministro della Difesa, onorevole Lorenzo Guerini, nell’ambito delle programmate turnazioni fra le diverse Unità delle Forze Armate Italiane,  ha presenziato la cerimonia.

Alla cerimonia, presieduta dal vicecomandante di RS, generale di corpo d’armata dell’Esercito Italiano Nicola Zanelli, hanno partecipato anche il Senior Civilian Representative della NATO in Afghanistan, ambasciatore Stefano Pontecorvo e l’ambasciatore italiano in Afghanistan Vittorio Sandalli.

L’onorevole Lorenzio Guerini nel suo saluto ha espresso la propria soddisfazione per l’eccellente lavoro svolto dal contingente italiano e ha elogiato il generale Alberto Vezzoli e tutti i militari della Multinational Land Force (MLF) per gli ottimi risultati ottenuti in questi sei mesi nelle attività di addestramento, consulenza e assistenza in favore delle istituzioni e delle forze di sicurezza afghane e per le numerose iniziative di cooperazione civile-militare condotte a sostegno della popolazione locale.

Il ministro Lorenzo Guerini nel corso del suo intervento ha affermato quanto sia “ necessario proteggere e non disperdere i risultati raggiunti in questi 20 anni con elevati sacrifici, anche in termini di vite umane. L’Afghanistan in questi ultimi anni si è avviato verso la ricostruzione ma il terrorismo resta una minaccia diffusa e gli attacchi che colpiscono le Istituzioni del Paese, le forze di sicurezza locali e la popolazione ne sono la tragica testimonianza. Dobbiamo essere a fianco degli afgani: questo è il nostro comune desiderio che ho ribadito anche in ambito NATO, dove a breve definiremo il futuro della Missione“.

Una delle lezioni più importanti che abbiamo imparato – ha continuato il Ministro – è che una pace durevole non può essere imposta ma deve nascere e svilupparsi attraverso un processo politico, economico e diplomatico condiviso. In questa delicata fase la nostra posizione non è cambiata: rimarremo nel Paese, insieme agli Alleati, fin quando sarà necessario e fin quando le Istituzioni e il popolo afgano ce lo chiederanno, nel pieno rispetto degli impegni assunti“.

Nel prendere la parola l’ambasciatore Stefano Pontecorvo, NATO Senior Civilian Representative per l’Afghanistan, ha sottolineato il grande contributo che le Forze Armate Italiane hanno dato all’Alleanza e la riconosciuta eccellenza del loro operato, che ha consentito una evidente crescita professionale delle forze di sicurezza afghane.

Nel corso del suo intervento il generale Nicola Zanelli ha ringraziato il generale di brigata Vezzoli e gli uomini e le donne della Mutlinational Land Force per il lavoro svolto in supporto delle forze di sicurezza afghane e della popolazione locale. Ha quindi augurato al personale della Folgore, al comando del generale di brigata Beniamino Vergori, di superare con successo ogni sfida sul percorso di pacificazione dell’Afghanistan, continuando a supportare le istituzioni e le forze di difesa e sicurezza locali secondo il mandato della missione Resolute Support.

Contestualmente, è avvenuto l’avvicendamento alla guida della Task Force “Arena”, unità che garantisce il supporto operativo e logistico al TAAC-W, tra l’8° reggimento alpini di Venzone (Udine) al comando del colonnello Franco Del Favero e il 186° reggimento paracadutisti Folgore di Siena al comando del colonnello Federico Bernacca.

Ragguardevole il numero di attività che gli advisors della MLF hanno sviluppato, da agosto 2020, in favore delle forze di sicurezza afghane e, in particolare, del 207° Corpo d’armata dell’Esercito afghano e dei Comandi Provinciali di Polizia. A tali impegni, che non hanno subito rallentamenti a causa della pandemia grazie a un ampio ricorso ai sistemi di telecomunicazione, si sono aggiunte numerose attività di cooperazione civile-militare.

Sono stati realizzati ben 12 progetti che hanno consentito di mantenere gli ottimi rapporti con la popolazione locale e hanno contribuito a migliorare le condizioni di vita della società afghana, dalla fornitura di materiale ed attrezzature specialistiche per l’unità di Vigili del Fuoco di Herat alla fornitura di materiale sanitario che ha consentito alle squadre della Polizia Afghana di condurre una campagna di Disinfezione anti Covid-19 delle scuole primarie e secondarie del distretto di Guzara. In tal modo, gli uomini e donne della “Julia”, schierati per la quinta volta in questo complesso contesto operativo, hanno continuato a dimostrare la propria vicinanza alla comunità afghana, impegnata nel difficile percorso di costruzione di un futuro solido e prospero.

Il generale di Brigata Alberto Vezzoli pronuncia il discorso di fine mandato

Il generale di brigata Alberto Vezzoli, comandante del TAAC-W e della MLF, ha voluto sottolineare come, grazie al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, sono state donate 40 tonnellate di generi alimentari distribuiti sulle tre provincie di Herat, Ghor, Badghis e Farah. Inoltre, sono stati consegnati agli ospedali di Herat e di Guzara e ad altri nosocomi impegnati nel contrasto alla pandemia da Covid-19, quali l’ospedale militare del 207° corpo d’armata Afghano e l’Ospedale Pediatrico di Herat,

  • 8 ventilatori polmonari,
  • 700 tute monouso di tipo ospedaliero,
  • 1600 guanti monouso,
  • 700 occhiali protettivi,
  • 900 flaconi di igienizzante per le mani,
  • 13500 mascherine chirurgiche,
  • 500 flaconi di liquido antisettico,
  • 1350 copriscarpe monouso,
  • 700 visiere protettive,
  • 125 saturimetri,
  • per un valore complessivo di 150.000 euro.

Interventi che hanno ridato
speranza e fiducia
alla popolazione locale

Generale Alberto Vezzoli

Le Forze Armate italiane partecipano alla missione “Resolute Support”, iniziata nel 2015 in seguito alla chiusura di ISAF (International Assistance Security Force), con un contingente di circa 800 militari, il cui impegno ha consentito alla regione ovest dell’Afghanistan di raggiungere standard di sicurezza e sviluppo fra i più elevati nel paese.

La missione, che si differenzia da ISAF in primo luogo per essere di tipo “no combat”,  vede la partecipazione di 39 naizoni ed è incentrata sull’addestramento, la consulenza e l’assistenza in favore delle Afghan National Defence and Security Forces (ANDSF) e delle istituzioni afghane e ha lo scopo di migliorarne la funzionalità e la capacità di autosostenersi per provvedere autonomamente alla salvaguardia del paese e dei propri cittadini.

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Afghanistan, cambi ai vertici del TAAC-W, il generale Enrico Barduani cede il comando al parigrado Alberto Vezzoli

5 Passaggio della Bandiera NATO dal Gen Barduani

Passaggio della bandiera NATO dal generale Enrico Barduani

Herat, 13 agosto 2020 – Cerimonia di avvicendamento tra il personale della 132^ brigata corazzata “Ariete” al comando del generale di brigata Enrico Barduani, e il subentrante della brigata alpina “Julia” al comando del generale di brigata Alberto Vezzoli si è svolta nei giorni scorsi a Camp Arena, sede del Train Advise Assist Command West (TAAC-W), comando NATO a guida italiana della missione in Afghanistan “Resolute Support” (RS)

Alla cerimonia, che si è svolta in forma ridotta, nel rispetto delle misure anti-covid, ha preso parte il comandante di RS, generale (USA) Austin Scott Miller.

Nel suo intervento, iI comandante di RS ha espresso la propria soddisfazione per l’eccellente lavoro svolto dal contingente italiano e ha elogiato il generale Enrico Barduani e tutti i militari della brigata “Ariete” per gli ottimi risultati ottenuti in questi otto mesi nelle attività di addestramento, consulenza e assistenza in favore delle istituzioni e delle forze di sicurezza afgane e per le numerose iniziative di cooperazione civile-militare condotte a sostegno della popolazione locale.

Nel ripercorrere i momenti salienti del mandato dell’Ariete in Afghanistan, durante il quale, il 29 febbraio scorso, è stato raggiunto lo storico accordo di Doha, tra Stati Uniti d’America e talebani, per il graduale disimpegno dal paese delle truppe della coalizione internazionale, il generale Austin Scott Miller ha affermato “questa è una missione complessa e quello che posso dire dell’Italia è che è una Nazione amica che fornisce un costante impegno nel supportare la missione”.

6 Consegna della Bandiera NATO al Gen Vezzoli

Consegna della bandiera NATO al generale Alberto Vezzoli

Contestualmente, è avvenuto l’avvicendamento alla guida della Task Force Arena, unità che garantisce supporto operativo e logistico al TAAC-WEST, tra l’11° reggimento bersaglieri di Orcenico Superiore (Pordenone), al comando del colonnello Lorenzo Puglisi, e l’8° reggimento alpini di Venzone (Udine) al comando del colonnello Franco Del Favero.

Ragguardevole il numero di attività che gli advisors della brigata “Ariete” hanno sviluppato, da dicembre 2019, in favore delle forze di sicurezza afgane, in particolare del 207° corpo d’armata dell’Esercito afghano e dei comandi provinciali di Polizia. Impegno che non ha subito rallentamenti, con l’avvento del Covid, ma è stato anzi ulteriormente rafforzato facendo ampio ricorso ai sistemi tecnologici di comunicazione.

Ecco i numeri di Camp Arena:

  • 1500 attività circa di consulenza, convocando la controparte;
  • 91 le attività condotte a domicilio presso i reparti afghani;
  • 5.000 e oltre, i virtual engagements;
  • 33 i corsi ispirati prevalentemente al principio del train the trainer (formazione degli istruttori);
  • 300 tra militari e poliziotti formati, su materie quali counter IED, intelligence, map reading e self defence;
  • 66 incontri (shure) a vario livello su temi inerenti la sicurezza, la logistica e l’efficienza dei reparti afgani che hanno consentito di migliorare e rendere più credibile ed efficace l’operato delle istituzioni e degli apparati di difesa locali.

Intenso è stato anche l’impegno sul fronte della cooperazione civile-militare, con la realizzazione di ben dieci progetti che hanno consentito di mantenere gli ottimi rapporti con la popolazione locale e hanno contribuito a migliorare le condizioni di vita della società afghana, tra cui:

  • ristrutturazione del Comando di Polizia di Guzarah
  • lavori di sistemazione dell’orfanatrofio femminile di Herat,
  • costruzione di un pozzo artesiano nel villaggio di Mahala Dash
  • numerose donazioni di generi alimentari, attrezzature e materiale sanitario.

Il contingente dell’Ariete ha continuato a dimostrare la propria vicinanza alla comunità afgana, impegnata nel difficile percorso di costruzione di un futuro solido e prospero.

3 Schieramento

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La missione NATO “Resolute Support” è composta da militari di 39 nazioni, con l’obiettivo di contribuire all’addestramento, all’assistenza e alla consulenza in favore delle istituzioni e delle forze di sicurezza afgane, al fine di renderle autosufficienti e in grado di provvedere autonomamente alla salvaguardia del paese e dei propri cittadini.

Il contributo italiano, espresso con personale e mezzi di Esercito, Aeronautica, Marina e Carabinieri, ha consentito finora alla regione ovest dell’Afghanistan di raggiungere standard di sicurezza e sviluppo fra i più elevati nel paese.

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Afghanistan, l’ambasciatore italiano Stefano Pontecorvo visita il TAAC-WEST di Herat

2. L'arrivo dell'Amb. Pontecorvo ricevuto dal Generale Barduani_

Herat (Afghanistan), 13 agosto 2020 – L’ambasciatore Stefano Pontecorvo, NATO Senior Civilian Representative (SCR) per l’Afghanistan, a poche settimane dal suo insediamento a Kabul quale alto rappresentante civile dell’Alleanza atlantica, ha visitato nei giorni scorsi il Train Advise and Assist Command-West (TAAC-WEST) di Herat, il comando internazionale a guida italiana della missione “Resolute Support”, la cui responsabilità è attualmente in fase di transizione tra il personale della 132^ brigata corazzata “Ariete” e la brigata alpina “Julia”.

Il diplomatico italiano, accompagnato nella circostanza dal generale inglese Giles Hill, vice comandante della missione “Resolute Support”, è giunto a Camp Arena per conoscere da vicino la realtà del contingente italiano e per svolgere alcuni incontri istituzionali organizzati con le autorità governative della regione di Herat e i rappresentanti delle organizzazioni internazionali operanti sul territorio.

Accolto dal generale di brigata Enrico Barduani, comandante del TAAC-WEST, e dal generale di brigata Alberto Vezzoli, che nei prossimi giorni lo avvicenderà nell’incarico, l’Ambasciatore ha inizialmente ricevuto un aggiornamento sulla situazione complessiva e di sicurezza nella regione di Herat e ha quindi voluto conoscere le più importanti attività di addestramento, consulenza e assistenza che il comando svolge in favore delle forze di sicurezza afgane, per le quali ha manifestato grande attenzione e interesse.

L’ambasciatore Stefano Pontecorvo durante la visita ha espresso al comandante del TAAC-WEST apprezzamento per l’impegno del contingente nel sostenere e rafforzare le istituzioni dell’Afghanistan, evidenziando come il qualificato ed efficace contributo alle operazioni fornito dai militari italiani, stia consentendo al paese di ben figurare nel contesto internazionale in cui la missione è condotta.

“Resolute Support” è composta da militari di 39 nazioni, con l’obiettivo di contribuire all’addestramento, all’assistenza e alla consulenza a favore delle Istituzioni e delle Forze di Sicurezza afgane al fine di renderle autosufficienti e in grado di garantire autonomamente la sicurezza del paese e dei propri cittadini.

Il contributo italiano, espresso con personale e mezzi di Esercito, Aeronautica, Marina e Carabinieri, ha consentito finora alla regione ovest dell’Afghanistan di raggiungere standard di sicurezza e sviluppo fra i più elevati nel paese.

6. Firma dell'albo d'onore del TAAC-W


Missione in Afghanistan: Medal Parade al TAAC-WEST

2. Un momento della cerimonia di consegna

Herat, 28 luglio 2020 – La Medal Parade, ovvero la tradizionale cerimonia di consegna della medaglia commemorativa dell’Alleanza al personale che si appresta a concludere il proprio mandato operativo in Afghanistan, si è svolta nei giorni scorsi presso Camp Arena, sede del contingente italiano del Train Advise Assist Command West (TAAC-W), attualmente a guida 132^ Brigata corazzata “Ariete”,

La “non article five NATO Medal for Resolute Support”, introdotta con l’avvio – il 1° gennaio 2015 – dell’operazione in Afghanistan denominata appunto “Sostegno Risoluto”, è conferita ai militari dei paesi alleati che, a vario titolo, hanno contribuito alla missione di assistenza in favore delle istituzioni e delle forze di sicurezza afgane.

Il comandante del TAAC-WEST, generale di brigata Enrico Barduani, nel consegnare il prestigioso riconoscimento agli uomini e alle donne di “Resolute Support”, ha sottolineato come la decorazione ricevuta sia testimonianza del costante ed efficace impegno profuso in questi mesi.

“Questa medaglia – ha affermato il generale Barduani – è frutto della professionalità che avete dimostrato come soldati delle Forze Armate Italiane, capaci di portare a termine con determinazione e caparbietà la vostra missione, nonostante le molte difficoltà, non ultima l’emergenza COVID 19, che ha comportato un aggravamento delle condizioni di vita e lavoro, ulteriori sacrifici e un allungamento del periodo di permanenza qui in Afghanistan”.

Alla Medal Parade, che si è svolta a più riprese per rispetto delle misure di distanziamento sociale anti COVID, hanno preso parte anche rappresentanti dei contingenti degli altri sette paesi che compongono il TAAC-WEST (Albania, Ungheria, Lituania, Romania, Slovenia, Ucraina, Stati Uniti d’America), Comando multinazionale responsabile della parte occidentale dell’Afghanistan.

La missione NATO “Resolute Support” è composta da militari di 39 nazioni, con l’obiettivo di contribuire all’addestramento, all’assistenza e alla consulenza in favore delle istituzioni e delle forze di sicurezza afgane, al fine di renderle autosufficienti e in grado di provvedere autonomamente alla salvaguardia del paese e dei propri cittadini.

Il contributo italiano, espresso con personale e mezzi di Esercito, Aeronautica, Marina e Carabinieri, ha consentito finora alla regione ovest dell’Afghanistan di raggiungere standard di sicurezza e sviluppo fra i più elevati nel paese.

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