Annullato il tradizionale evento del 1 maggio a Rivolto per l’apertura della stagione acrobatica
Roma, 30 aprile 2023 – L’Aeronautica Militare, nell’apprendere del tragico incidente che ha coinvolto un velivolo civile in cui hanno purtroppo perso la vita nel tardo pomeriggio di ieri i due occupanti, tra cui il capitano Alessio Ghersi, pilota in servizio presso il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori”, si unisce al dolore dei familiari.
Il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, generale di squadra aerea Luca Goretti, a nome di tutta la Forza Armata, si stringe alla moglie e ai loro due bimbi in questo momento di profondo dolore.
Il tradizionale evento di conclusione del periodo di addestramento della formazione in vista dell’avvio della stagione acrobatica, in programma il prossimo 1° maggio sulla base aerea di Rivolto, non avrà luogo.
Il Capitano Ghersi, 34 anni , originario di Domodossola, ricopriva attualmente la posizione di 2° Gregario destro, Pony 5, all’interno della formazione delle Frecce Tricolori. Era entrato in Aeronautica Militare nel 2007 con il Corso Ibis V dell’Accademia Aeronautica. Dopo le scuole di volo era stato assegnato al 4° Stormo di Grosseto, dove aveva conseguito la qualifica di pilota combat ready sul velivolo Eurofighter, svolgendo attività di difesa aerea sia in ambito nazionale sia in missioni Nato. Selezionato successivamente per le Frecce Tricolori, avrebbe a breve preso parte alla sua quinta stagione acrobatica con la Pattuglia Acrobatica Nazionale.
I due avrebbero abusato sessualmente, negli anni, della bambina di soli 7 anni, affetta da disabilità intellettiva media: è questa l’accusa contestata dalla Procura di Crotone al padre e all’amico di famiglia, entrambi arrestati dai Carabinieri e tradotti nel carcere di Crotone.
Crotone, 29 aprile 2023 – I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Crotone, in collaborazione con i militari della Stazione Carabinieri di Scandale, nei giorni scorsi hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Tribunale di Crotone, nei confronti di 2 persone, D.V e V.V, ultracinquantenni di Scandale (KR), in ordine ai quali venivano raccolti gravi indizi di colpevolezza del reato di “maltrattamenti in famiglia e abusi sessuali su minore”.
Gli abusi sarebbero stati commessi a Scandale, piccola comunità della provincia crotonese, in un contesto familiare di gravissimo degrado socio-culturale. La madre della piccola, anch’ella vittima di maltrattamenti fisici e verbali, avrebbe tentato più volte di fermare il marito nel corso del tempo, assistendo in più occasioni agli abusi sessuali che la piccola subiva – sin da quando aveva pochi anni di vita (circa 3 anni) – anche dall’amico di famiglia, con la complicità del padre.
Le indagini dei Carabinieri sono state avviate dopo la segnalazione degli assistenti sociali del comune crotonese: a far scattare l’allarme sono stati i comportamenti inusuali della bambina sia nel contesto sociale, che in quello scolastico: da qui, le immediate investigazioni condotte dai militari della Sezione Operativa e della Stazione Carabinieri di Scandale, sotto l’attenta direzione della Procura della Repubblica di Crotone, hanno disvelato una realtà a dir poco “raccapricciante” nella quale viveva, da anni, la povera bambina.
I racconti puntuali forniti dalle vittime, le intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché le testimonianze raccolte dagli inquirenti in un contesto caratterizzato da palesi reticenze ed omissioni volte a screditare la realtà dei fatti, evidentemente nota ai più stretti familiari, sono confluite nell’inchiesta che, nonostante le difficoltà, ha permesso ai Carabinieri di arrestare i 2 indagati e salvare la madre e la bambina, entrambe collocate in idonee strutture protette.
La Polizia di Stato di Catania ha posto in stato di fermo 25 cittadini extracomunitari, ivoriani e guineiani, gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
Catania, 29 aprile 2023 – La Polizia di Stato di Catania, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catania, ha posto in stato di fermo di indiziato di delitto undici cittadini della Costa d’Avorio, un maliano, quattro della Nuova Guinea e uno del Burkina Faso in quanto gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravata dall’aver agito in più di dieci persone e dei reati-fine di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina pluriaggravati dall’avere agito in più di tre persone in concorso tra loro, di avere commesso il fatto al fine di trarne profitto anche indiretto e dalla transnazionalità.
Le indagini sono iniziate dalla vicenda relativa ad una minore straniera non accompagnata giunta in data 25.1.2021 presso il porto di Augusta, collocata presso una struttura sita nel catanese ma fermamente intenzionata a raggiungere la Francia seguendo le indicazioni avute in Libia da una donna che l’aveva avvicinata mentre ivi si trovava in attesa di imbarco e che le si era presentata come sorella di un soggetto che, in Italia, si occupava di far completare il lungo viaggio dal paese di origine sino alla Francia passando per l’Italia e del quale forniva il contatto telefonico.
La minore, giunta in Italia e collocata in struttura per minori stranieri non accompagnati, se ne allontanava affidandosi alle cure del soggetto indicatole in Libia e grazie all’operato di questo ultimo e di altri indagati, riusciva a fuggire per tre volte dalle comunità in cui veniva ospitata sino a raggiungere il territorio francese.
L’impegno investigativo dedicato alla vicenda di questa minore, caratterizzato da attività di tipo tradizionale e tecnico, permetteva da subito di focalizzare l’attenzione su alcuni soggetti di cittadinanza guineana e ivoriana coinvolti nel trasferimento in Francia della predetta e, partendo da questi soggetti, consentiva di individuare un articolato sodalizio criminale di matrice straniera, a carattere transnazionale, formato da più cellule operative in Africa (Libia, Guinea, Costa d’Avorio, Tunisia e Marocco), in Italia (a Genova, Torino, Asti, Cuneo e Ventimiglia) ed in Francia, dedito al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in favore di una clientela (donne, uomini, bambini e addirittura neonati) che, dietro pagamento di somme di danaro, variabili a seconda della natura degli accordi e della tranche di viaggio da eseguire (oscillando da almeno 200,00 euro per il mero passaggio dei confini sino a 1.200,00 euro circa per fasi di viaggio più ampie), si affidava ad esso perché specializzato nella “gestione” dei viaggi per raggiungere altri paesi dell’Unione Europea, in particolare in sconfinamenti verso la Francia.
Le indagini, coordinate da questo Ufficio ed eseguite dai poliziotti della Squadra Mobile di Catania Sezione Criminalità Straniera e Prostituzione consentivano di acquisire, allo stato degli atti, elementi che dimostrerebbero come i fermati, per lo più francofoni, della Guinea e Costa d’Avorio, sarebbero in grado di garantire al migrante la realizzazione del progetto migratorio nella sua interezza, dal paese di origine a quello di destinazione, attraverso paesi di mero transito (tra i quali l’Italia) con la pattuizione del pagamento di un prezzo per ogni tappa del viaggio, corrisposto alle diverse persone incaricate di curare la singola tratta, utilizzando allo scopo precipuo del raggiungimento del confine francese treni e macchine (più raramente sentieri di montagna) ed offrendo a tal fine tutti i servizi necessari allo “sconfinamento”: dall’organizzazione dello spostamento del migrante dal centro cui veniva affidato in accoglienza dallo Stato italiano -o, comunque, dal luogo dove si trovava- fino al sito dal quale operare il travalicamento dei confini, la fornitura eventuale di documenti falsi (anche di tipo sanitario quali falsi green pass, falsi esiti del test Covid-19 e patenti di guida), la presa in carico del migrante una volta raggiunto sul luogo in prossimità del confine, l’offerta di ospitalità nelle more, comprensiva di vitto ed alloggio, la reiterazione dei tentativi di sconfinamento, la presa in carico ad opera di altri membri una volta raggiunta la Francia.
Il sodalizio risultava avere struttura fluida perché capace di adattarsi ma in ogni caso ben definita quanto ai ruoli: non vi era evidentemente un capo all’apice, ma quattro capi/organizzatori ciascuno per ognuno dei gruppi, quattro entità collettive operanti con una organizzata gestione di risorse umane e materiali, stabilmente a disposizione le une delle altre e sinergicamente attive con metodi illeciti, con la finalità della commissione di plurimi delitti rientranti in un unico superiore progetto associativo che dall’Italia passava soltanto, in quanto iniziava all’estero e terminava all’estero.
Veniva individuata una struttura complessa e articolata del sodalizio, composto fondamentalmente da tre cellule:
una con sede nel piemontese precisamente a Torino;
una con sede in Liguria ma con un associato dimorante ad Asti;
una terza con sede a Ventimiglia ed a sua volta suddivisa in due sottogruppi.
Accanto a questi gruppi sono stati individuati ulteriori due sodali soggetti definibili “cerniera” in quanto non inquadrabili definitivamente come soggetti alle dipendenze esclusive di alcuno dei vari leader o come in collaborazione con uno solo dei gruppi in particolare, ma stabilmente disponibili ad intervenire nella catena di azioni necessarie a garantire le azioni di sconfinamento dei migranti rivoltisi al sodalizio.
Nel corso delle investigazioni è emersa una fibrillazione – scaturita ragionevolmente per contese concernenti il controllo del territorio di riferimento – tra antagonisti di diversa cittadinanza (da una parte cittadini nigeriani, dall’altra i francofoni), dediti al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina via terra, fibrillazione che potrebbe avere originato una violenta aggressione ai danni di uno dei destinatari del decreto di fermo, allo stato irreperibile.
Ulteriori evidenze investigative emergevano dagli accertamenti patrimoniali svolti sincronicamente alle attività tecniche e tradizionali, accertamenti che permettevano di apprezzare un considerevole giro d’affari: sebbene la maggior parte dei movimenti dei flussi di denaro avvenisse in contanti (soprattutto per la clientela agganciata alla spicciolata in prossimità dei confini) ed un’altra parte attraverso sistemi basati sulla mera fiducia, definita dai monitorati con il termine “landaya”, l’analisi delle postepay in uso ad alcuni degli indagati consentiva di attestare che uno dei sodali aveva effettuato l’acquisto on line di titoli di viaggio in un limitato arco temporale per un ammontare di circa 26.000,00 euro.
L’analisi dei flussi di denaro relativi alle carte postepay utilizzate restituiva per ciascuna un saldo pressoché pari a zero: dette carte venivano infatti utilizzate quali meri contenitori precari, con transazioni complessivamente ammontanti a 800.000,00 euro solo considerando le carte postepay intestate a diversi indagati e dovendosi, comunque, tenere in considerazione che spesso nel settore dello smuggling e del trafficking, i flussi di denaro di rilievo avvengono utilizzando soggetti apparentemente non legati agli autori del reato, onde evitare che operazioni di movimentazione di danaro anomale, reiterate e di un certo rilievo, possano esser foriere di attenzione investigativa.
A ciò va aggiunto che l’attività tecnica permetteva di registrare numerose conversazioni espressamente concernenti la bellezza e le fattezze fisiche delle migranti di sesso femminile gestite dal sodalizio ed in alcuni casi anche di rilevare che le stesse, oltre al pagamento in denaro, corrispondevano prestazioni sessuali, anche quando viaggiavano con figli minori, così potendosi apprezzare ancora una volta l’estrema vulnerabilità delle migranti di sesso femminile il cui inserimento nel flusso migratorio e la dipendenza da trafficanti privi di scrupoli determina una seria esposizione a rischi di sfruttamento e una sovrapposizione tra percorsi di smuggling e percorsi di trafficking (quasi tutte le migranti emerse nella indagine risultavano in possesso di plurimi indicatori di tratta).
Sempre avuto riguardo alle vulnerabilità, in alcune occasioni emergevano movimentazioni illecite di bambini in tenera età, accompagnati dalle madri e talvolta da esse momentaneamente affidati ad un componente del sodalizio, nonché la strumentalizzazione della condizione di incertezza del migrante il quale, desideroso di portare a termine il proprio progetto migratorio, veniva in qualche modo anche confuso e catturato da una falsa attenzione ai suoi bisogni, funzionale solo ad assicurarsi definitivamente l’affare ed evitare che il migrante si rivolgesse ad altri operatori del medesimo illecito settore di mercato.
In questo senso varie le strategie psicologiche sperimentate e finalizzate alla massimizzazione dei guadagni derivante dal numero sempre maggiore di migranti che si rivolgevano al sodalizio.
I fermati, giunti in Italia a partire dal 2016, avrebbero dimostrato una non comune expertise criminale tanto che avrebbero affinato le tecniche di interazione con la clientela sintetizzabili, tra l’altro, nelle parole utilizzate da uno di essi in un dialogo monitorato: “questa è una cosa che ti ho detto mille volte!!! quando parli con un cliente devi per prima cosa farlo partire, guidandolo da dove si trova, sino a farlo giungere a Milano oppure a Ventimiglia… poi dopo gli puoi chiedere in quale città vuole andare ed infine gli dici il prezzo!!! così hai la certezza di poter trovare un accordo!!! già non arrivano tante persone e quelle poche che arrivano con il tuo modo di lavorare li fai allontanare!!!”. In sostanza, la strategia consisteva nell’imbrigliare il migrante offrendogli quanto da esso atteso e anche di più ed in fretta, portandolo sino ad un punto di avanzamento delle operazioni tale da rendergli impossibile il rifiuto del servizio.
Tra l’altro alcuni degli indagati, avrebbero approfittato in tal senso, del loro inserimento a vario titolo all’interno di strutture di accoglienza per migranti: per un verso accreditandosi presso i migranti per il fatto stesso di svolgere attività all’interno di dette strutture; per altro verso sfruttando tutte le informazioni per tale ragione disponibili circa i nuovi arrivi, le nazionalità e l’età dei potenziali clienti.
All’operazione di polizia denominata “Landayà”, che in lingua dioula significa “fiducia” (termine utilizzato durante le trattative con i migranti clienti) è stata data esecuzione con la collaborazione degli omologhi uffici investigativi di Asti, Cuneo, Genova, La Spezia, Pavia, Rimini, Savona e Torino.
I 25 destinatari del decreto di fermo sono tutti di cittadinanza ivoriana e guineana (così come la maggior parte dei migranti da essi gestiti), sono in gran parte regolari sul territorio nazionale e otto di essi non sono stati rintracciati in quanto non presenti in Italia: gli indagati nei cui confronti è stata data esecuzione al decreto di fermo, espletate le formalità di rito, sono stati associati presso le Case Circondariali dei territori interessati dall’esecuzione (otto diversi centri in Liguria e Piemonte).
Il quadro indiziario raccolto, pur in una fase che non ha ancora consentito l’intervento delle difese, ha poi permesso di richiedere e, in larga parte, di ottenere, dai competenti Giudici per le indagini preliminari, la convalida del provvedimento di fermo e l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.
Attività di formazione nell’ambito della psicologia del combattimento
Libano del sud, 29 aprile 2023 – Prosegue la collaborazione tra il comando del Sector West di UNIFIL e le Lebanese Armed Forces a Sud del Litani.
Tra le altre, è stata avviata con il supporto dell’Ufficiale Psicologo del contingente maggiore Concita Carbone, una attività di formazione nell’ambito del trattamento psicologico dello stress management, con l’obiettivo principale di potenziare la consapevolezza di sé nel personale addestrato ed evitare l’effetto sorpresa, sul piano emotivo, che molto spesso compromette il processo decisionale e l’efficacia dell’azione.
Questo addestramento è parte degli sforzi di UNIFIL per rafforzare le capacità delle LAF nel supportarne l’obiettivo di prendere il pieno controllo dell’area di operazioni di UNIFIL.
E’ stata anche esaminata la tecnica della respirazione diaframmatica, tra quelle per preservare la lucidità e la consapevolezza necessaria nei momenti di maggiore difficoltà e complessità, potenziando concentrazione e attenzione.
“UNIFIL lavora a fianco a fianco con l’Esercito libanese, riferimento per tutta la popolazione di grande impegno e attaccamento al dovere” – ha evidenziato il generale Roberto Vergori, comandante del Settore Ovest di UNIFIL – “Operiamo in stretto coordinamento con l’Esercito libanese con consapevolezza e responsabilità per assicurare l’integrale rispetto della Risoluzione 1701 e supportare le Istituzioni locali a mantenere la sicurezza e la stabilità nel Sud del Libano, offrendo tutte le nostre energie fisiche e mentali. Come tutti i Soldati ci spendiamo per il prossimo con dedizione e professionalità e per difendere i valori morali a cui abbiamo dedicato la nostra vita, anteponendo sempre gli interessi della collettività”.
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Le attività svolte in Teatro Operativo sono condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), che è l’alto Comando della Difesa deputato alla pianificazione, coordinazione e direzione delle operazioni militari, delle esercitazioni interforze nazionali e multinazionali e delle attività a loro connesse.
L’esercitazione interforze e inter agenzia, sarà preceduta dall’esercitazione NATO Noble Jump ‘23
Roma, 28 aprile 2023 – Dall’8 al 26 maggio 2023 in Sardegna, presso l’aeroporto di Decimomannu, nei poligoni di Capo Teulada e Salto di Quirra e zone marittime antistanti, si svolgerà la “Joint Stars” l’esercitazione interforze nazionale e inter-agenzia più importante della Difesa, pianificata e condotta dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI). L’esercitazione vedrà il coinvolgimento anche di diverse articolazioni e Corpi Armati dello Stato, quali Guardia di Finanza, Capitanerie di Porto, Protezione Civile, Croce Rossa Italiana, Vigili del Fuoco, istituzioni e rappresentanti del mondo accademico.
Si tratterà di un’esercitazione multi-dominio che vedrà le Forze Armate italiane addestrarsi nella difesa degli spazi aerei, terrestri e marittimi, nella sicurezza cibernetica e spaziale, nella difesa da contaminazione chimica, biologica, radiologica o nucleare e nel contrasto alle minacce derivanti dalle tecnologie emergenti, sempre più spesso utilizzate nella fabbricazione di droni sottomarini o aerei.
Sul terreno opereranno oltre 4.000 uomini e donne e circa 900 tra mezzi terrestri, aerei e navali. L’obiettivo è addestrare unità e assetti delle Forze Armate nazionali per operazioni di difesa del territorio nazionale e dell’Alleanza, ma non solo. L’evento addestrativo verterà su una prima risposta civile ad una crisi umanitaria e di sicurezza pubblica e una successiva risposta militare interforze e multinazionale in aderenza all’art. 5 del Trattato del Nord-Atlantico, che stabilisce il principio di difesa collettiva in caso di aggressione a uno dei Paesi alleati.
In particolare, verranno simulati scenari connessi al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, all’antiterrorismo, al contrasto dei traffici illeciti, al soccorso di profughi e, più in generale, alle azioni di risposta in situazioni emergenziali.
Particolare cura verrà posta al tema della tutela ambientale. Infatti, l’organizzazione prevede il coinvolgimento di esperti e consulenti ambientali delle autorità preposte degli enti locali della Sardegna, che vigileranno, insieme agli Enti della Difesa, sul rispetto della normativa nazionale e delle disposizioni contenute nei Piani di Tutela Ambientale di ciascuna area addestrativa interessata. Bonifica approfondita e operazioni di pulizia e ripristino ambientale sono le attività che interesseranno specifiche squadre della Difesa durante tutte le fasi e anche oltre il termine delle esercitazioni. Queste ultime, saranno affiancate da assetti navali specializzati nello scandagliamento dei mari e nella localizzazione di oggetti sui fondali, che verranno così definitivamente rimossi.
L’esercitazione Joint Stars sarà preceduta dall’esercitazione NATO Noble Jump 2023: esercitazione multinazionale alla quale prenderanno parte militari e mezzi provenienti da 7 nazioni dell’Alleanza Atlantica. Le attività addestrative sono rivolte a favore delle forze in altissima prontezza operativa della NATO (NATO VJTF – Very High Readiness Joint Task Force) e sono finalizzate a verificare la capacità di allertamento e di schieramento in tempi brevi di tali forze, in seguito all’insorgere di una situazione di pericolo per la sicurezza dell’Alleanza. L’Italia come nazione ospitante fornirà il supporto logistico alle forze partecipanti.
In contemporanea alla Joint Stars 2023, saranno organizzate diverse attività collaterali di tipo sportivo, sociale, culturale, didattico e di protezione dell’ambiente a favore della popolazione, delle scuole e delle università locali, in collaborazione con le autorità e gli enti preposti della Regione Sardegna e dei comuni interessati.
Inaugurato impianto fotovoltaico presso l’Universita Bint Jbeil in Libano
Libano, 29 aprile 2023 – Il contingente italiano di UNIFIL, articolato su base Brigata Paracadutisti Folgore, ha donato un sistema di Green Energy alla Facoltà di Scienze dell’Università libanese di Bint Jbeil.
Il comandante generale di brigata Roberto Vergori del Settore Ovest di UNIFIL, che ha presieduto la cerimonia di inaugurazione, nel suo discorso ha evidenziato che “UNIFIL lavora fianco a fianco con l’Esercito libanese per la stabilità e la sicurezza del Sud del Paese sempre coltivando un consapevole rispetto per le culture, le tradizioni e i costumi locali, con l’obiettivo di costruire ponti umani e relazioni solide, basate sul dialogo, sulla cooperazione e sulla fiducia reciproca. I peacekeeper di UNIFIL tendono sempre la loro mano, perché le relazioni e il sostegno delle comunità locali sono in cima alle nostre priorità. È fondamentale investire sul capitale umano, per la crescita collettiva e individuale, e questa iniziativa conferma l’impegno e l’interesse di UNIFIL e del contingente italiano per soddisfare le esigenze delle comunità e delle istituzioni locali ed educative del Sud del Litani“.
Le attività svolte in Teatro Operativo sono condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), che è l’alto comando della Difesa, deputato alla pianificazione, coordinazione e direzione delle operazioni militari, delle esercitazioni interforze nazionali e multinazionali e delle attività a loro connesse.
Pubblicati i Bandi di concorso per le Scuole Militari “Nunziatella” e “Teulié”, la Scuola Sottufficiali e i Volontari in Ferma Iniziale (VFI) – 2° Blocco.
Roma, 29 aprile 2023 – Entra a far parte della grande famiglia dell’Esercito Italiano, prendendo parte ai concorsi in atto per le diverse categorie nell’ambito della Forza Armata. Scegli quella che fa per te!
Per l’ammissione alle Scuole Militari dell’Esercito “Nunziatella” di Napoli e “Teulié” di Milano sono disponibili 140 posti, sarà introdotto nell’ambito del Liceo scientifico della Scuola Militare Teulié, l’indirizzo “Scienze Applicate” che prevede l’incremento delle discipline informatiche e scienze naturali.
Si è aperto l’8 aprile il concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’ammissione al 26° corso biennale (2023-2025) di n. 137 Allievi Marescialli. Sarà possibile candidarsi fino al prossimo 8 maggio.
È possibile, inoltre, presentare la propria candidatura per il concorso Volontari in Ferma Iniziale (VFI) – 2° Blocco fino al prossimo 11 maggio. Sono 2150 i posti a concorso, in questo blocco.
Se anche tu vuoi vivere una straordinaria esperienza formativa e professionale che ti consentirà di vincere ogni sfida, non perdere tempo e presenta la tua domanda! Bandi di concorso e modalità di invio delle candidature sono reperibili al seguente link Concorsi e Arruolamenti.
Quattro giornate per osservare da vicino assetti interattivi, mezzi in mostra statica, sistemi di simulazione, per cimentarsi in attività addestrative e di sottofondo la musica di Radio Esercito, inoltre ogni giorno un concerto con bande militari.
Le attività del “Villaggio Esercito” in Piazza del Popolo a Roma, inizieranno domani 29 aprile alle ore 9 e culmineranno il 4 maggio con la cerimonia militare.
Roma, 28 aprile 2023 – L’Esercito Italiano è pronto per celebrare con la cittadinanza il suo 162° anniversario. Per l’occasione è stato allestito Villaggio Esercito a piazza de Popolo dove si svolgeranno una serie di eventi celebrativi volti a consolidare la vicinanza della Forza Armata alla popolazione e mostrare il volto rassicurante dello Stato.
Numerose le attività in cui il cittadino potrà osservare da vicino cosa fanno i nostri soldati e alcune delle attrezzature utilizzate dalla Forza Armata per garantire la sicurezza e la difesa dello Stato, della popolazione in Italia o all’estero in missioni di pace.
Si potranno inoltre testare le proprie abilità sportive nella parete di arrampicata di roccia, nel percorso military fitness Folgore, si potrà provare a volare su un mezzo tattico grazie al simulatore di volo “Rolfo” dell’Aviazione dell’Esercito, o testare la propria mira con il simulatore di tiro biathlon.
A disposizione dei visitatori inoltre lo stand dimostrativo con striscia addestrativa per ricerca ordigni ed esplosivi, il simulatore di moto, il robot Counter-Improvised Explosive Devices, il simulatore Live and Virtual Station Training VBS—3, e diversi mezzi in mostra statica.
Nel Villaggio saranno presenti stand promozionali, info team e arricchito dalla musica di Radio Esercito.
Nei pomeriggi dal 29 aprile al 2 maggio, sarà inoltre possibile assistere alle esibizioni di quattro differenti bande dell’Esercito lungo un percorso che si snoda fra Piazza del Popolo e Piazza di Spagna: la banda dell’Esercito Italiano, la banda del 1° reggimento Granatieri di Sardegna, la banda Comando Artiglieria Controaerei e la banda Scuola Trasporti e Materiali.
L’Aquila, 26 aprile 2023 – È stata celebrata in Abruzzo la ricorrenza del 25 aprile. La cerimonia principale si è svolta presso il monumento ai caduti della Villa Comunale di L’Aquila e ha visto lo schieramento di una compagnia in armi composta da militari del 9° reggimento alpini, delle altre Forze Armate e dei Corpi armati dello Stato.
Alla celebrazione hanno partecipato il prefetto della città di L’Aquila, dott.ssa Cinzia Teresa Torraco, il senatore Guido Quintino Liris, sottosegretario di Stato al Ministero delle imprese e del made in Italy, dott.ssa Fausta Bergamotto, il sindaco di L’Aquila, dott. Pierluigi Biondi, i Sindaci di alcuni comuni limitrofi, il comandante Regionale Abruzzo della Guardia di Finanza, generale di divisione Gianluigi D’Alfonso e il comandante del Comando Militare Esercito “Abruzzo Molise”, colonnello Marco Iovinelli.
Dopo la cerimonia presso il Monumento ai Caduti, si è svolta una commemorazione all’interno della caserma “Pasquali-Campomizzi” presso il luogo dell’eccidio dei Nove Martiri Aquilani giustiziati il 23 settembre del 1943.
Sono state svolte delle commemorazioni anche nei capoluoghi di provincia di Chieti, Pescara e Teramo nonché nei principali centri abruzzesi dove, come di consueto, è stata consistente la presenza militare in rappresentanza dei Comandi ed Enti di stanza in Abruzzo.
Roma, 24 aprile 2023 – La Bravery In Arms (BIA – www.braveryinarms.ca) diretta dal regista e veterano delle Forze Armate canadesi Roger Chabot, ha pubblicato, in questi giorni, sul canale Youtube (https://www.youtube.com/user/ChabotPare) i filmati della serie intitolata “D-Day Dodgers”, che raccontano i principali episodi della campagna d’Italia dei soldati canadesi, durante la Seconda Guerra Mondiale, sono stati girati nell’autunno del 2021 e in particolare, quelli che riguardano le contrade e la città di Ortona con l’episodio della casa Berardi hanno visto la collaborazione di figuranti locali e di Angela Arnone, presidente dell’Associazione Culturale Crossroads Ortona (https://www.facebook.com/crossroads.ortona/).
La signora Arnone e Roger Chabot hanno studiato e scritto insieme la sceneggiatura. Entrambi ci accompagnano in un viaggio narrante suggestivo per le vie della città e attraverso le immagini dell’epoca e di alcune ricostruzioni fatte con i figuranti, inevitabilmente il pubblico si cala in quelle atmosfere fatte non solo di morte ma soprattutto di tanta umanità vissuta dalla popolazione civile e dai entrambi i contendenti.
Gli episodi partono dallo sbarco in Sicilia del 10 luglio 1943 e seguono i passi dell’esercito canadese fino alla Linea Gotica, con soste che includono Campobasso, Ortona, Castel di Sangro e Cassino.
Il docu-film, realizzato a puntate, vuole rendere omaggio, attraverso un percorso temporale e spaziale, all’80° anniversario della campagna di liberazione italiana compiuta dai canadesi e della tremenda vicenda vissuta ad Ortona, la Stalingrado d’Italia e punto orientale estremo della Linea difensiva tedesca Gustav.
La città adriatica con l’Associazione Crossroads Ortona e Ortona for Runners per questo motivo quest’anno tornerà, domenica 15 ottobre 2023, con la corsa podistica “Ortona Challenge. Di corsa nella storia”.
La corsa, alla sua 3^ edizione, è aperta a tutti, agonisti e non perchè intende, sottolineare il suo spirito di amicizia tra i popoli e commemorare quanti hanno sacrificato la loro vità per la libertà degli italiani. Per questo motivo quest’anno, l’organizzazione vuole ancora di più aumentare la partecipazione coinvolgendo i cittadini di Minturno e di Cassino gemellate con Ortona insieme al personale delle ambasciate canadese, inglese, tedesca, sudafricana, neozelandese, australiana, indiana e pakistana, quali rappresentanti degli stati dei caduti che riposano nei cimiteri canadese di San Donato e britannico di Torino di Sangro (CH).
Piccolo contributo per diffondere, in Italia e nel mondo, la conoscenza e l'amore per le Bande e le Fanfare delle Forze Armate, dei Corpi di Polizia e delle Associazioni d'Arma della Repubblica Italiana, della Repubblica di San Marino e dello Stato della Città del Vaticano.