Archivi del mese: settembre 2022

Esercitazione “Brave Warrior 2022”, il contingente italiano in Ungheria raggiunge la piena capacità operativa

Il generale Figliuolo in visita a Varpalota al NATO eVA Battlegroup, impegnato nell’esercitazione multinazionale “Brave Warrior 2022”

Un momento della visita al contingente

Varpalota (Ungheria), 30 settembre 2022 – Si conclude oggi, dopo due intense settimane di attività addestrative, l’esercitazione denominata “Brave Warrior 2022”, in cui sono stati impegnati i contingenti militari di 5 Paesi della NATO che complessivamente hanno schierato oltre 1.200 tra uomini e donne e 300 veicoli da combattimento. Tra questi anche il contingente italiano, composto da 260 appartenenti alle Truppe Alpine dell’Esercito, in particolare alla Brigata Alpina “Taurinense”, inquadrato nella missione enhanced Vigilance Activity della NATO.

Presenti numerosi vertici militari dei Paesi NATO, tra i quali il Comandante Operativo di Vertice Interforze, generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo e il comandante del Joint Force Command NATO di Brunssum, generale di corpo d’armata Guglielmo Luigi Miglietta.

Il generale Figliuolo, nel suo indirizzo di saluto ai militari italiani, ha evidenziato l’importanza della presenza militare in territorio ungherese. “Siamo qui, insieme ai nostri alleati, perché siamo parte integrante di una difesa rafforzata sul fianco est della NATO, decisa in seguito al recente vertice di Madrid e che oggi vede oltre 40.000 uomini e donne sotto il diretto controllo dell’Alleanza Atlantica, con un dispositivo che conta oltre 300.000 unità. Facciamo parte di una presenza militare che vede truppe NATO schierate non solo in Ungheria, ma anche in Slovacchia, Bulgaria e Romania. A questa presenza, si aggiungono i gruppi tattici già esistenti in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia, dove opera la Task Force Air italiana “White Eagle”. Pensiamo poi alle attività di sorveglianza marittima, che vedono impiegata tutta la flotta italiana con attività di ombreggiamento e di sorveglianza sui sottomarini russi.” 

Il generale Figliuolo visita il campo base italiano

Il comandante, ricordando che il prossimo 15 ottobre verrà celebrato il 150° anniversario della costituzione del Corpo degli Alpini, ha poi aggiunto: “Consentitemi di dire che è un orgoglio personale vedere impegnati in questo sforzo collettivo voi alpini della Brigata Taurinense, unità che ho avuto il privilegio di guidare tra il 2010 e il 2011. Non è un caso che in una missione particolare come questa sia stata scelta proprio un’unità delle Truppe Alpine dell’Esercito, a riprova della versatilità e della resilienza di un Corpo che ha scritto pagine gloriose della storia nazionale e militare, con un impiego che va dal deserto ai territori montani e artici, ai quali siamo più votati, fino alla pianura ungherese. Inoltre, voi siete portatori di quelli che sono gli stessi valori della NATO, valori che esaltano la coesione e la solidarietà e che fanno di voi un baluardo a difesa della democrazia e della libertà.”

Nel corso delle ultime due settimane, gli alpini della Taurinense hanno condotto numerose attività addestrative, fianco a fianco con le unità alleate presenti in area di operazioni. Negli ultimi tre giorni sono state condotte attività tattiche difensive e offensive a fuoco che hanno interessato l’intero Battlegroup e durante le quali è stata esercitata la capacità di rallentare, bloccare e rispondere con un contrattacco a un’azione nemica.

Impiegate nella “Brave Warrior” tutte le componenti italiane facenti parte del Battlegroup, dai plotoni fucilieri che muovono a bordo dei VTLM “Lince” e dei BV206 (veicolo tattico a elevata mobilità tipico delle Truppe Alpine), sino alle unità pesanti di cavalleria su Blindo “Centauro”. Le squadre controcarri dotate di sistema missili “Spike” a lungo raggio, insieme plotoni mortai pesanti “Thomson” da 120mm e ai nuclei tiratori scelti, hanno invece supportato la manovra amica in tutte le fasi dell’esercitazione. Per garantire inoltre la funzione di supporto al combattimento, l’artiglieria da montagna ha schierato obici FH70, mentre le unità del Genio Alpino i VTMM (veicolo tattico medio multiruolo) in assetto Route Clearance. Non è mancato infine l’intervento del team JTAC (Joint Terminal Attack Controller) deputato alla gestione del fuoco aereo.

Altra fondamentale capacità espressa dal contingente Italiano è stata quella del sostegno logistico, che ha garantito, durante tutte le fasi dell’esercitazione, di giorno come di notte, il rifornimento di carburante, viveri e munizioni alle truppe schierate, i recuperi di veicoli alleati resisi inefficienti e gli sgomberi di eventuale personale infortunato. Tutto questo in piena aderenza al principio di interoperabilità tra le unità di diversi Paesi facenti parte del Battlegroup.

Il raggiungimento della piena capacità operativa non è che il punto di partenza per il battlegroup NATO dislocato in Ungheria. Le attività addestrative e operative continueranno nel corso dei prossimi mesi, permettendo di  accrescere sempre di più la capacità di combattimento di tutte le componenti.

La conclusione della “Brave Warrior” sancisce il raggiungimento della full operational capability da parte dell’eVA Battlegroup, che da oggi passa sotto il comando diretto della NATO, con la missione di garantire la deterrenza e la difesa sul fianco sud-est dell’Alleanza Atlantica.

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Per ulteriori informazioni sul Comando Operativo di Vertice Interforze, visitate il sito Il Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) – Difesa.it

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Fonte e immagini: Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI)


Al via il primo corso di formazione per 25 “negoziatori” della Polizia di Stato

Pescara, 29 settembre 2022 – Il prefetto Francesco Messina ha inaugurato il 27 settembre a Pescara il 1° corso di formazione per negoziatori di primo livello della Polizia di Stato, organizzato dalla Direzione Centrale Anticrimine. L’inaugurazione, tenutasi presso la Scuola per il “controllo del territorio” della Polizia di Stato, è stata presenziata dal direttore dell’Ispettorato Scuole della Polizia di Stato, Tiziana Terribile, dal questore di Pescara Luigi Liguori e dal direttore del Servizio Controllo del Territorio, Vincenzo Nicolì

Il corso è destinato a 25 poliziotti selezionati con un apposito bando interno sulla base di specifici requisiti, come avere almeno 35 anni di età e 8 anni di servizio, nonché ampia esperienza pregressa in uffici operativi.

Le linee guida che disciplineranno l’attività del negoziatore e della relativa struttura di negoziazione sono frutto di un lavoro di approfondimento e condivisione che nasce nel 2020, coordinato dal Servizio Controllo del Territorio della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, prendendo spunto dall’analisi di una serie di eventi passati e dallo studio delle caratteristiche delle potenziali minacce in grado di turbare l’ordine e la sicurezza pubblica, anche con riferimento ai mutevoli fenomeni terroristici connessi al fanatismo religioso e all’azione di persone “non collaborative” o con intenti criminali violenti. 

Il risultato di tale studio ha portato ad introdurre uno specifico “dispositivo di negoziazione” che supporti i questori nella gestione, nel contenimento e nella risoluzione di cd. “eventi critici complessi”, anche in un’eventuale ottica di “riduzione del danno”. I “negoziatori della Polizia di Stato” potranno quindi intervenire in un quadro divenuto prevalentemente statico, quando si fa necessario avviare una trattativa con l’aggressore al fine di risolvere la crisi.

Il corso di formazione, oltre a soffermarsi sull’approfondimento normativo, prevede anche lo studio di tecniche psicologiche e di comunicazione, nonché simulazioni pratiche; è inoltre prevista la partecipazione, come docenti, di esperti esterni alla Polizia di Stato, tra cui un docente universitario di psicologia, due appartenenti al GIS dei Carabinieri, un rappresentante dell’F.B.I. e 2 dell’Israel Crisis Negotiation Unit.

Secondo il prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine: “Il sapere di polizia è un sapere empirico, che si apprende sul campo; tuttavia, l’esperienza ci ha insegnato che per affrontare in maniera ottimale alcune situazioni particolarmente pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica è necessario qualcosa in più, un know how nelle capacità di interlocuzione con l’autore della minaccia che da oggi, grazie a questo corso, alcuni operatori potranno sfruttare per orientare la risoluzione del caso e l’uso della forza”.

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Fonte e immagini: Polizia di Stato


La linea mobile dell’Arma dei Carabinieri conclude l’Esercitazione “SHOOTEX 2022” (video)

Circa 150 unità degli assetti antiterroristici dei Carabinieri si sono addestrate per affinare l’abilità nel tiro e migliorare le proprie capacità operative

Bracciano, 29 settembre 2022 – L’esercitazione “Shootex 2022”, che si è tenuta nei giorni scorsi nel campo di tiro ATF di Bracciano si è conclusa. L’attività addestrativa, organizzata dalla Divisione Unità Mobili dell’Arma dei Carabinieri, ha visto impegnate le Squadre Operative di Supporto (SOS) dei vari reggimenti e battaglioni dislocati su tutto il territorio nazionale.

Le SOS sono state istituite nel 2016 per fronteggiare situazioni critiche ed eventi complessi di matrice criminale – in particolar modo quelle ad alto rischio terroristico – ed operano quotidianamente nelle principali città italiane e durante gli eventi di maggiore rilevanza nazionale ed internazionale.

Circa 150 unità degli assetti antiterroristici dei Carabinieri, per affinare l’abilità nel tiro e migliorare le proprie capacità operative, hanno affrontato diversi percorsi ad ostacoli in ambienti compartimentati, sotto il peso dell’equipaggiamento completo di armi in dotazione individuale e di reparto, tutto dopo una serie intensa di esercizi fisici finalizzati a produrre un carico iniziale di affaticamento, paragonabile a quello di una reale situazione di impiego.

L’ingaggio di bersagli parzialmente coperti da sagome “non ostili” è servito per simulare azioni in contesti urbani affollati, ove il tiro selettivo è fondamentale per la buona riuscita degli interventi.

I vari esercizi sui quali si sono confrontati i carabinieri in addestramento, sono stati svolti con il previsto equipaggiamento completo di protezioni balistiche, con le armi in dotazione individuale (pistola Beretta 92FS cal. 9PB) e con quelle di ultima generazione (fucile Beretta ARX 160 cal. 5,56mmX45 NATO), dotate di dispositivi optronici di puntamento ed illuminazione del bersaglio, utilizzabili anche in abbinamento ai sistemi di visione ad intensificazione di luminosità.

Tra i militari in addestramento erano presenti anche Tiratori Esperti, Carabinieri appartenenti alle SOS, selezionati per le loro abilità nel tiro che, oltre al corso di formazione base – i cui programmi sono soggetti a periodica rielaborazione in ragione dell’evolversi della minaccia e delle tecniche operative di risposta – vengono addestrati presso la Scuola Carabinieri di Perfezionamento al Tiro di Roma. Tali figure garantiscono il supporto di fuoco a copertura degli operatori e l’ingaggio di elementi ostili alle medie distanze.

L’attività è stata supportata dal Centro Addestramento della 2^ brigata mobile, dal 1° reggimento paracadutisti “Tuscania” e si è svolta sotto la supervisione degli istruttori di tiro operativo avanzato delle due brigate mobili dei Carabinieri.

Al termine dell’attività addestrativa, il comandante delle unità mobili e specializzate, generale di corpo d’armata Gianfranco Cavallo, in rappresentanza del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di corpo d’armata Teo Luzi, ha premiato le squadre ed i singoli militari meglio classificati nei vari esercizi.

I tre tiratori esperti meglio classificati durante la prima settimana di attività sono stati: il carabiniere scelto Luca Simonetti, il carabiniere scelto Riccardo Mattarelli e l’appuntato scelto Giovanni Paparcone, in servizio rispettivamente presso i reggimenti 13° “Friuli Venezia Giulia”, 3° “Lombardia” ed il 6° battaglione “Toscana”.

Durante la seconda settimana addestrativa, i primi tre classificati sono stati il maresciallo capo Andrea di Bianca, il maresciallo capo Alessandro Guerrini ed il carabiniere Giulio Urbani, tutti effettivi all’8° Reggimento “Lazio”.

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Fonte e immagini/video: Arma dei Carabinieri


Libano, esercitazione Steel Storm II-2022, i Caschi Blu italiani testano le procedure di interoperabilità in ambito multinazionale e interforze

Nel sud del Libano, a Naqoura, si è conclusa l’esercitazione “Steel Storm II – 2022”, per testare le procedure di interoperabilità in ambito multinazionale ed interforze tra paesi che partecipano alla missione delle Nazioni Unite e le Forze armate libanesi.

Esercito libanese e riserva mobile francese in azione

Libano del sud, 29 settembre 2022 – I Caschi Blu della missione della Nazioni Unite, che operano in Libano sulla base della risoluzione n. 1701 del 2006, recentemente rinnovata a fine agosto senza sostanziali modifiche al mandato della missione UNIFIL (United Nation Interim Force in Lebanon), hanno condotto dal 20 al 23 settembre l’esercitazione semestrale multinazionale e interforze Steel Storm II-2022. 

L’attività esercitativa ha permesso di addestrare i peacekeeper alle procedure di integrazione delle varie componenti operative del dispositivo militare composto da 48 nazioni, di cui l’Italia costituisce una delle componenti più cospicue in termini numerici, nonché di incrementare il coordinamento e la cooperazione tra le unità operative della missione e la controparte strategica rappresentata dalle Forze Armate libanesi (LAF, Lebanese Armed Forces).

Nell’esercitazione Steel Storm i soldati italiani e i colleghi appartenenti agli altri battaglioni di manovra dei contingenti schierati nell’ambito della missione UNIFIL si sono addestrati nell’impiego delle armi individuali e di reparto, hanno sviluppato attività a fuoco statiche, dinamiche e congiunte con le LAF appartenenti alla 5^ Brigata, unità operativa schierata nel South Litani Sector (SLS), area geografica in linea di massima corrispondente all’area di responsabilità delle forze Onu nella regione.

Alla giornata conclusiva dell’attività addestrativa ha presenziato il capo della missione e comandante delle Forze UNIFIL in Libano, il generale di divisione Aroldo Lazaro, e tutti i comandanti delle unità da esso dipendenti, tra i quali il generale di brigata Giuseppe Bertoncello, comandante del Settore Ovest e del contingente italiano.

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La missione italiana in Libano a guida Brigata “Aosta”, al suo terzo mandato nella Terra dei Cedri con i colori delle Nazioni Unite, ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3.800 Caschi Blu di 16 dei 48 paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte oltre 1.000 Caschi Blu italiani.

Le attività svolte in Teatro Operativo sono condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), guidato dal generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo.

Il COVI è l’organo di staff del capo di Stato Maggiore della Difesa, deputato alla pianificazione, coordinazione e direzione delle operazioni militari, delle esercitazioni interforze nazionali e multinazionali e delle attività a loro connesse.

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Fonte e immagini: Joint Task Force  – Lebanon Sector West


Presentato il CalendaEsercito 2023: a Testa Alta

Il CalendEsercito 2023 racconta come la Forza Armata sia stata determinante nella guerra di liberazione. Dodici mesi con l’Esercito ripercorrendo i 98 giorni che da Porta San Paolo a Mignano Monte Lungo portarono alla riscossa.

Roma, 28 settembre 2022 – Il “CalendEsercito 2023”, intitolato “A testa alta…da Porta San Paolo a Mignano Monte Lungo i 98 giorni che portarono alla riscossa” è stato presentato questa mattina all’interno della Biblioteca Militare Centrale di Palazzo Esercito

Quest’anno, si è scelto di aprire una riflessione sul ruolo dell’Esercito Italiano a seguito dell’8 settembre 1943. Il calendario 2023 è stato realizzato per ricordare l’ottantesimo anniversario di quegli eventi, un’opera editoriale che vuole appunto raccontare cosa accadde nelle settimane che seguirono l’armistizio, quando i Soldati italiani continuarono a combattere per contrastare l’aggressione tedesca. 

L’evento, trasmesso in diretta streaming sui canali web della Forza Armata, ha visto la presenza della sen. Roberta Pinotti, presidente della 4a commissione Difesa del Senato e dell’on. Gianluca Rizzo, Presidente della IV commissione Difesa della Camera, autorità militari e civli del mondo della Difesa. 

L’opera editoriale è stata presentata dal capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Pietro Serino, dal dottor Giuseppe Conti, professore di storia militare e storia contemporanea dell’Università “La Sapienza” di Roma e dal dottor Roberto Olla, divulgatore storico e responsabile della rubrica “La Storia” del Tg5, con la moderazione della giornalista Flavia Giacobbe, direttrice responsabile di formiche.net.

Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, nel corso del suo intervento, ha voluto illustrare i contenuti del calendario, a cominciare dal titolo. “A 80 anni di distanza da quegli eventi, il CalendEsercito 2023 vuole raccontare agli italiani cosa accadde nelle settimane che seguirono l’8 settembre e di come, in soli 98 giorni, l’Esercito Italiano seppe reagire, tornare a combattere e a vincere per liberare il proprio Paese, dimostrando una saldezza morale che ci fa dire, con orgoglio: A testa alta!”.

Il generale Serino ha raccontato come la scelta del tema sia da ricondurre alla “consapevolezza che il destino della Patria non poteva essere affidato ad altri; che il giuramento di fedeltà alle Istituzioni imponeva di non riporre le armi e che gli italiani avevano ancora bisogno del loro Esercito, l’Esercito degli italiani, per non perdere la speranza di un futuro per le generazioni a venire. Da qui la scelta di un Calendario che racconti perché l’Esercito è stato in grado di svolgere un ruolo da protagonista all’indomani dell’8 settembre 1943”.

Dove acquistare il calendario

Sarà possibile acquistare una copia da collezione del CalendEsercito 2023 presso i 250 punti vendita di Giunti Editore. L’opera editoriale, giunta alla ventiseiesima edizione, realizzata grazie alla collaborazione con i partner istituzionali Leonardo S.p.A. e IDV (Iveco Defence Vehicles), contribuirà a sostenere l’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani ed i Militari di Carriera dell’Esercito (O.N.A.O.M.C.E.) alla quale sarà devoluta una quota del ricavato delle vendite. L’Opera Nazionale assiste, attualmente, circa 500 orfani di ufficiali, sottufficiali, graduati nonché dei militari di truppa, a ciascuno dei quali eroga sussidi annuali per la formazione scolastica e per particolari necessità di carattere economico-familiare.

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Difesa, intenso fine settimana per gli equipaggi dell’Aeronautica Militare

Un fine settimana all’insegna di un’intensa attività operativa per gli equipaggi dell’Aeronautica Militare. Impegnati velivoli da trasporto, soccorso aereo e difesa aerea

Roma, 26 settembre 2022 – Un KC767A del 14° Stormo è decollato, nella mattinata di sabato 24 settembre, dall’aeroporto militare di Pratica di Mare alla volta del Pakistan, precisamente a Karachi, per trasportare circa 16 tonnellate di materiale (medicinali, vestiario e materiale tecnico tra cui tende pneumatiche e motopompe) che potranno essere utilizzate per aiutare la popolazione locale duramente colpita dalla recente alluvione.

La particolare missione umanitaria è stata gestita ed organizzata dal Comando Operativo di Vertice Interforze dello Stato Maggiore della Difesa in stretto coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri – Cooperazione Internazionale.

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La giornata di domenica 25 settembre, è stata invece caratterizzata da due interventi che hanno interessato gli equipaggi in prontezza d’allarme del Soccorso Aereo e della Difesa Aerea.

Un elicottero HH-139A dell’84° Centro Combat Search & Rescue (C/SAR) è decollato in mattinata dall’aeroporto militare di Gioia del Colle (BA), dopo essere stato attivato dal Rescue Coordination Centre del Comando Operazioni Aerospaziali, alla volta di Castelsaraceno, una località montana in provincia di Potenza, per recuperare due giovani escursionisti rimasti bloccati su una parete rocciosa a seguito del peggioramento delle condizioni meteorologiche.

L’equipaggio militare, in stretto coordinamento con il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, dopo aver atteso un discreto miglioramento della visibilità fortemente condizionata dalle marginali condizioni meteorologiche, si è diretto nella zona di operazioni per il recupero, tramite l’uso del verricello, dei due escursionisti. Nonostante la zona particolarmente impervia e le particolari condizioni di visibilità, l’equipaggio militare in stretta sinergia con i tecnici del CNSAS hanno terminato positivamente la missione portando in sicurezza i due giovani, lasciati poi alle cure dei sanitari giunti nella località lucana.

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In tarda mattinata, in conclusione, due velivoli caccia Eurofighter sono decollati rapidamente su allarme (in gergo tecnico scramble) dall’aeroporto militare di Istrana (TV), sede del 51° Stormo, a seguito dell’attivazione da parte del Combined Air Operations Centre di Torrejon per intercettare un velivolo PC12 olandese decollato dall’aeroporto di Budel (Olanda) e diretto a Roma-Ciampino che aveva perso i contatti radio con gli enti del traffico aereo.

I due caccia intercettori, guidati dal personale “Guida Caccia” dell’11° Gruppo DAMI (Difesa Aerea Missilistica Integrata) del Comando Operazioni Aerospaziali, hanno rapidamente raggiunto il velivolo civile olandese e, dopo il supporto fornito dai due caccia militari, ha ristabilito il contatto con gli enti del controllo del traffico aereo civili proseguendo la sua rotta verso la Capitale.

Attività operative come quelle condotte in questo fine settimana sono la dimostrazione della prontezza degli equipaggi di volo e di tutto il personale dell’Aeronautica Militare che 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, sono al servizio del Paese. Competenze e professionalità che possono essere espresse grazie al continuo addestramento del proprio personale.

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Fonte e immagini: Aeronautica Militare


Libano, il contingente italiano porta a termine progetto CIMIC, ristrutturata la sede comunale di Al Boustan

Ultimato il progetto CIMIC di rifacimento della sede comunale alla municipalità di Al Boustan nel Libano del Sud

Il generale Bertoncello e il sindaco di Al Boustan inaugurano la sede comunale

Libano del sud, 23 settembre 2022 – I Caschi Blu del contingente italiano che opera in Libano sotto l’egida della Nazioni Unite, attualmente su base Brigata Aosta, hanno ultimato il progetto di rifacimento della sede comunale della municipalità di Al Boustan, cittadina a sud del Paese.

La donazione, pianificata e condotta in tutte le fasi di esecuzione, dalla progettazione alla realizzazione finale, è stata coordinata dagli specialisti del Multinational Cimic Group di Motta di Livenza (TV) e si inquadra nell’ambito di intervento dei progetti di cooperazione civile e militare per l’amministrazione civile.

Grazie al contributo della prestazione professionale di architetti libanesi e all’apporto di manodopera locale si è cercato di dare ulteriore incentivo all’economia di un’area in difficoltà per la persistente crisi economica che attanaglia da due anni la Terra dei Cedri.

A margine della cerimonia di completamento dei lavori di ristrutturazione degli uffici e dell’intera facciata del palazzo cittadino, il sindaco di Al Boustan, Adnan Al Ahmad ha espresso la sua gratitudine personale e quella dell’intera comunità al generale di brigata Giuseppe Bertoncello, comandante del settore occidentale della missione UNIFIL (United Nation Interim Force in Lebanon) e del contingente nazionale, il quale ha rimarcato la continua opera di vicinanza dell’Italia e dei peacekeeper dell’Onu a supporto delle istituzioni del Paese.

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La missione italiana in Libano a guida Brigata Meccanizzata Aosta, al suo terzo mandato nella Terra dei Cedri con i colori delle Nazioni Unite, ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3.800 Caschi Blu di 16 dei 48 paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte oltre 1.000 Caschi Blu italiani.

Le attività svolte in Teatro Operativo sono condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), guidato dal Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo.

Il COVI è l’organo di staff del Capo di Stato Maggiore della Difesa, deputato alla pianificazione, coordinazione e direzione delle operazioni militari, delle esercitazioni interforze nazionali e multinazionali e delle attività a loro connesse.

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Fonte e immagini: Joint Task Force  – Lebanon Sector West


Sicilia, un elicottero HH139B dell’Aeronautica Militare soccorre un escursionista traumatizzato, trasportandolo da Marettimo a Trapani (video)

L’intervento di soccorso è stato possibile grazie all’efficace sinergia tra il personale militare dell’equipaggio e gli operatori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS)

Trapani, 18 settembre 2022 – Un elicottero HH139B dell’82° centro Combat Search and Rescue (C.S.A.R.) dell’Aeronautica Militare è decollato, nel primo pomeriggio, dall’aeroporto militare di Trapani per effettuare un intervento di soccorso e recupero a favore di escursionista rimasto infortunato presso una zona impervia dell’isola di Marettimo (TP).

L’equipaggio dell’Aeronautica Militare, in servizio di prontezza SAR (Search and Rescue – ricerca e soccorso) nazionale, a seguito di richiesta di intervento del CNSAS alla Regione Sicilia, ha ricevuto l’ordine di decollo immediato dalla sala operativa del Rescue Coordination Center del Comando Operazioni Aerospaziali dell’Aeronautica Militare di stanza a Poggio Renatico (FE).

L’equipaggio è decollato intorno alle ore 14:10 ed ha raggiunto in pochi minuti il campo di Castellammare del Golfo dove ha imbarcato il team composto da due operatori del CNSAS.

Alle ore 14.45, l’elicottero militare ha raggiunto il sentiero a strapiombo sul mare, ove ha effettuato l’intervento di soccorso, recuperando l’uomo traumatizzato (probabile frattura alla gamba sinistra). L’operazione di recupero è stata possibile grazie all’uso del verricello ed alla stretta cooperazione fra il personale aerosoccorritore dell’Aeronautica Militare e il team del CNSAS.

Alle 15.20 le operazioni di soccorso sono terminate con l’atterraggio dell’elicottero nell’apposita piazzola dell’Ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani, dove il traumatizzato è stato immediatamente affidato alle cure mediche.

Successivamente, intorno alle ore 16.00, l’elicottero militare è rientrato alla base aerea di Trapani, sede del 82°Centro CSAR, dove ha ripreso la prontezza SAR Nazionale.

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L’82° centro Combat Search and Rescue è uno dei reparti del 15° stormo dell’Aeronautica Militare che garantisce, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, senza soluzione di continuità, la ricerca ed il soccorso degli equipaggi di volo in difficoltà, concorrendo, inoltre, ad attività di pubblica utilità quali la ricerca di dispersi in mare o in montagna, il trasporto sanitario d’urgenza di pazienti in imminente pericolo di vita ed il soccorso di traumatizzati gravi, operando anche in condizioni meteorologiche estreme.

Dalla sua costituzione ad oggi, gli equipaggi del 15° Stormo hanno salvato più di 7500 persone in pericolo di vita. Dal 2018 il Reparto ha acquisito la capacità AIB (Antincendio Boschivo) contribuendo alla prevenzione e la lotta agli incendi in Sicilia.

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Fonte e immagini: Aeronautica Militare


Difesa, elicotteri delle Forze Armate a supporto per l’emergenza alluvione nelle Marche

Pesaro, 18 settembre 2022 – Le Forze Armate sono prontamente intervenute in supporto per la tutela della collettività colpita dal forte alluvione che si è abbattuto sulle Marche.

Su richiesta della Prefettura di Pesaro e previo allertamento del Comando Operazioni Aeree dell’Aeronautica Militare, un elicottero HH-139 dell’83° gruppo SAR (Search and Rescue) dell’Aeronautica Militare di Cervia, ha condotto attività di ricognizione delle aree alluvionate nel comune di Cantiano, riuscendo a recuperare con il verricello e a salvare un agricoltore rimasto isolato a causa delle inondazioni.

Il mio pensiero e quello della Difesa è rivolto ai cittadini delle Marche, fortemente colpiti questa notte dall’alluvione. Le Forze Armate sono intervenute da subito per supportare la Protezione Civile e le autorità competenti, che stanno assistendo gli abitanti in questo momento di particolare difficoltà”. Così il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha commentato gli sviluppi dell’alluvione della scorsa notte nelle Marche.

Successivamente, su richiesta della prefettura di Ancona, un elicottero UH-90 del 7° reggimento Aviazione dell’Esercito “VEGA” di Rimini, ha concorso alle attività di ricerca di eventuali dispersi nella zona del comune di Barbara in provincia di Ancona, permettendo il recupero di alcuni autoveicoli ribaltati per il maltempo.

Vicino ai cittadini delle Marche.
Le Forze Armate supportano la Protezione Civile e le autorità competenti

Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini

Le Forze Armate garantiscono ognitempo le proprie capacità operative ad ampio spettro e nell’ambito di domini di intervento fortemente diversificati, in soccorso e in assistenza alla popolazione nei casi di pubblica calamità, in coordinamento con il Servizio Nazionale della Protezione Civile.

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Fonte e immagini: Ministero della Difesa


Libano: il pattugliamento dei Caschi Blu è anche Market Walk

In Libano i Caschi Blu di UNIFIL controllano il territorio anche con lo strumento della Market Walk e della Community Engagement Walk

Market Walk nei villaggi del Libano del Sud

Libano del sud, 15 settembre 2022 – I Caschi Blu del contingente italiano di UNIFIL (la United Nation Interim Force in Lebanon), attualmente su base Brigata Aosta, hanno avviato già dal 2014 un programma di Market Walk, cioè pattugliamenti a piedi nei luoghi di mercato, all’interno dei villaggi situati nell’area di operazioni del Libano del Sud.

L’attività consiste nell’assicurare la presenza e la circolazione di personale militare dell’ONU nelle strade principali dei villaggi, nei mercati e nei maggiori centri di aggregazione, al fine di aumentare la percezione di sicurezza per la popolazione e avvicinare la componente militare alle comunità locali.

Già dalle prime esperienze di Market Walk, i riscontri avuti dalla popolazione sono stati molto positivi, facendo percepire la presenza dei militari, in generale, in modo diverso.

Il programma delle Market Walk rientra nell’ambito delle attività di assistenza alla popolazione libanese, che è uno dei compiti principali stabiliti dalla risoluzione n. 1701 del 2006 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, unitamente al monitoraggio della cessazione delle ostilità tra Libano e Israele e al supporto alle Forze Armate libanesi.

Si tratta di un’attività operativa a tutti gli effetti che concorre, assieme alle cosiddette pattuglie classiche motorizzate ed appiedate, a garantire presenza e sorveglianza sul territorio. Di più, esse permettono una relazione interpersonale con la popolazione, permettendo di ottenere da essa input per comprenderne più a fondo le esigenze. A questo, nel tempo, si sono aggiunte le LAF (Lebanese Armed Forces) che, oltre a garantire un’idonea cornice di sicurezza ai peacekeeper di UNIFIL, ha consentito anche ad esse di immergersi ancor di più nel tessuto sociale.

Nel tempo, a questa tipologia di pattugliamento, si sono affiancate le Community Engagement Walk, attività svolte da personale militare specializzato nell’ingaggio della popolazione civile, con lo scopo di far comprendere alla comunità in cui essi operano quali siano gli scopi e i pilastri della missione che conducono per conto della Nazioni Unite, nonché quello di comprendere e analizzare a loro volta come la popolazione percepisca la presenza degli operatori di pace sul territorio.

I Baschi Blu italiani interagiscono con la popolazione libanese

Inoltre, nel corso di queste attività vengono effettuati acquisti dai soldati, utili a muovere la micro economia locale, il cui beneficio viene avvertito soprattutto nelle aree rurali meno sviluppate commercialmente. 

A queste attività, si aggiungono quelle di cooperazione civile e militare (CIMIC) per la panificazione e realizzazione di progetti di aiuto alla popolazione, le cui esigenze emergono grazie ai quotidiani incontri che i comandanti ai vari livelli svolgono con i rappresentanti delle autorità civili e religiose del Libano del Sud (Key Leader Engagement). Di questi ultimi, da inizio anno ne sono stati condotti circa 200 nell’area di responsabilità a guida Brigata Aosta.

Per quanto concerne le relazioni con la popolazione, un altro tassello importante è costituito dalla forte presenza di personale femminile tra i militari delle Market Walk e delle Community Engagement Walk che facilita la possibilità di raggiungere le fasce della popolazione più restie ad avere contatti con i Caschi Blu di UNIFIL, quali donne, anziani e bambini, garantendo una migliore valutazione dei bisogni e delle richieste da parte delle autorità locali, in aderenza anche a quanto stabilito dalle risoluzioni n. 1325 del 2000 e n. 2242 del 2015 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che prevedono di assicurare una partecipazione significativa delle donne in tutti gli aspetti delle operazioni, nonché di aumentarne il numero. 

Peacekeeper italiani incontrano le autorità della municipalità di Ain Ibil

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La missione italiana in Libano a guida Brigata Meccanizzata Aosta, al suo terzo mandato nella Terra dei Cedri con i colori delle Nazioni Unite, ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3.800 Caschi Blu di 16 dei 48 paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte oltre 1.000 Caschi Blu italiani.

Le attività svolte in Teatro Operativo sono condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), guidato dal generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo.

Il COVI è l’organo di staff del Capo di Stato Maggiore della Difesa, deputato alla pianificazione, coordinazione e direzione delle operazioni militari, delle esercitazioni interforze nazionali e multinazionali e delle attività a loro connesse.

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Fonte e immagini: Joint Task Force  – Lebanon Sector West


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