Archivi del mese: aprile 2022

Il prefetto Liguori e il questore Condello visitano il 72° stormo di Frosinone 

Frosinone, 28 aprile 2022 – Il 72° stormo dell’Aeronautica Militare, ha ricevuto la visita del questore di Frosinone, dott. Domenico Condello, in data 26 aprile e ieri ha ospitato il prefetto, dott. Ernesto Liguori. Le due autorità, insediatesi da poco tempo nel frusinate, hanno voluto conoscere più da vicino la realtà della Scuola di Volo Elicotteri, dipendente dal Comando Scuole/3^ Regione Aerea di Bari, che costituisce un’eccellenza unica in Italia nel settore dell’ala rotante.

Dopo un briefing di presentazione del Reparto sono state visitate le varie articolazioni della Base militare che garantiscono l’attività volativa, come il 208° Gruppo  Volo, il Gruppo Istruzione Professionale, i due simulatori di volo, il Gruppo Efficienza Aeromobili e la Sala Storica di Reparto. Ha destato molto interesse la capacità didattica espressa della Scuola grazie alle sue strutture multimediali che consentono agli allievi di poter seguire i corsi anche da remoto, così come il supporto al volo fornito dai simulatori  del TH-500B e dell’UH-139.

Il questore Condello, al termine della visita, ha rivolto al comandante del 72° stormo, colonnello pilota Marco Boveri, un sentito ringraziamento per l’esperienza vissuta in aeroporto e per aver conosciuto una realtà  unica che l’Aeronautica Militare è in grado di esprimere nel settore elicotteristico a favore delle Forze Armate e dei Corpi Armati dello Stato, non che dei frequentatori stranieri.

Il prefetto Liguori, parimenti, ha ringraziato il comandante Boveri e tutto il personale dello Stormo per l’elevata professionalità dimostrata, sicuramente punto di riferimento per tutta la comunità di Frosinone. Ha espresso un ringraziamento anche per la continua collaborazione fornita in occasione di diverse attività sul territorio.


Il 72° Stormo, unica scuola nel settore dell’ala rotante in Italia, è il reparto dipendente dal Comando Scuole Aeronautica Militare/3^ Regione Aerea di Bari, che forma i piloti di elicottero dell’Arma Azzurra, delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato, nonché frequentatori stranieri. La sinergia collaborativa sviluppata nel campo dell’addestramento presso la Scuola elicotteri di Frosinone, si inserisce nell’ottica di continuo miglioramento della formazione e contestuale ottimizzazione delle risorse.


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: Aeronautica Militare


Libano, il Sector West di UNIFIL incontra le autorità locali

L’evento ha dato la possibilità al Force Commander di UNIFIL di incontrare le Autorità Locali dell’Area di Responsabilità a guida Italiana in Libano

Shama, 28 aprile 2022 – Il comando del Settore Ovest di UNIFIL ha organizzato nei giorni scorsi un incontro alla base “Millevoi” di Shama, nel corso del quale il capo della missione e comandante delle Forze UNIFIL, maggior generale Aroldo Lazaro, ha incontrato le autorità locali civili, militari e religiose appartenenti all’area di responsabilità a guida italiana.

A fare gli onori di casa il comandante del Settore Ovest, generale di brigata Massimiliano Stecca, che ha accolto gli ospiti tra i quali i Qaemaqam di Tiro, Mohammed Alì Jaffal e di Bint Jubayl, Charbel Al-Alam, nonché il presidente delle municipalità di Tiro, Hassan Mohammed Dibouq, e il rappresentante di quella di Tibnin Ali Fawaz.

Tra le autorità religiose sono intervenuti in rappresentanza del Mufti Schita, il Sheikh Rabih Kobeissi, per l’arcivescovo melkita S.E.R. Elie Bshara Hadad, padre Marius e l’arcivescovo maronita S.E.R. Charbel Abdallah.

L’incontro, svoltosi nel più ampio rispetto delle norme per il contenimento del COVID-19, ha dato l’opportunità al comandante della Missione UNIFIL di fare la conoscenza diretta dei maggiori rappresentanti delle Istituzioni Locali.

L’incontro rafforza i rapporti tra UNIFIL e le Istituzioni pubbliche e religiose del Libano del Sud che, sinergicamente, continuano a lavorare affinché la Risoluzione 1701 dell’ONU venga applicata e rispettata.


La missione Italiana in Libano è attualmente a guida Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, al suo sesto mandato nella “Terra dei Cedri” con i colori delle Nazioni Unite, e ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3800 Caschi Blu di 16 dei 46 paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte circa 1.000 militari italiani.

I Caschi Blu italiani operano nel Libano con imparzialità e trasparenza, a ridosso della Blue Line (linea blu), linea di demarcazione con Israele, per garantire la stabilità nell’area da oltre 15 anni, monitorando la cessazione delle ostilità, assistendo e supportando le Forze Armate Libanesi (LAF) e fornendo supporto alla popolazione locale.”


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Contingente Italiano
Joint Task Force  – Lebanon Sector West


Libano: commemorata la festa del reggimento Genova Cavalleria, ricordato il 226° anniversario della Battaglia del Bricchetto

I Dragoni di Genova Cavalleria inquadrati in ITALBATT ricordano in Libano il 226° anniversario del Bricchetto

Shama, 22 aprile 2022 – I Caschi Blu del Reggimento Genova Cavalleria (4°), attualmente impegnati nella missione UNIFIL in Libano, hanno ricordato il 226° anniversario della battaglia del Bricchetto, festa di Corpo del Reggimento.

Nel corso di due sobrie cerimonie svoltesi presso le basi italiane di Al Mansouri e di Shama, i Dragoni di Genova Cavalleria hanno deposto una corona di alloro al monumento ai Caduti.

Ad entrambe le commemorazioni, nel pieno rispetto delle normative per il contenimento del Covid-19, ha presenziato il comandante di ITALBATT (a guida Reggimento Lagunari Serenissima) colonnello Claudio Guaschino, e il comandante del Gruppo Squadroni di Genova Cavalleria, tenente colonnello Terenzio Mazzei, inquadrato nelle fila di ITALBATT.

Un ulteriore squadrone del reggimento Genova Cavalleria fornisce la Sector Mobile Reserve del comandante del Settore Ovest.

Il 21 aprile 1796 i Dragoni di Genova Cavalleria si immolavono nei pressi del Colle del Bricchetto a Mondovì (CN) respingendo la cavalleria napoleonica. Per tale fatto d’arme furono concesse allo Stendardo del Reggimento due Medaglie d’Oro al Valor Militare dall’allora Duca di Savoia e re di Sardegna Vittorio Amedeo III, che nella motivazione scrisse: …una sola non sia sufficiente a premiare tanto valore…

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La missione italiana in Libano è attualmente a guida Brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli, al suo sesto mandato nella Terra dei cedri con i colori delle Nazioni Unite, al comando del Generale di Brigata Massimiliano Stecca ed ha la responsabilità del settore Ovest di Unifil in cui operano 3.800 Caschi Blu di 16 dei 46 paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte 1.000 militari italiani.

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Libano: conferenza storica per i Caschi Blu Italiani

L’iniziativa culturale ha rappresentato un’altra occasione di vicinanza tra i Caschi Blu del Contingente italiano e la realtà del Libano nel quale operano

Tiro, 22 aprile 2022 – Il Contingente italiano in Libano ha organizzato una conferenza incentrata sulla storia del Libano e sulle connessioni con quella Italiana, dagli albori della storia alla Tiro romana, che si è tenuta alla Base Millevoi, sede del comando del Settore Ovest di UNIFIL a guida italiana.

La conferenza, organizzata dalla Cellula Pubblica informazione nel più ampio rispetto delle norme anti contagio da Covid-19, ha avuto quale relatore il Prof. Hassan Ramez Badawi, archeologo docente di storia dell’arte antica dell’Università degli Studi Libanese di Beirut e membro dell’Associazione Laureati Libanesi in Italia. 

All’evento culturale hanno assistito il comandante del Settore Ovest di UNIFIL, generale di brigata Massimiliano Stecca, i comandanti delle unità dipendenti, lo staff del comando e un’ampia rappresentanza di Caschi Blu Italiani.

Il convegno ha rappresentato, oltre che un gradito gesto di vicinanza verso UNIFIL e i suoi Caschi Blu, un’importante approfondimento storico in favore del personale italiano. Tale iniziativa ha integrato le lezioni di cultural awareness che fanno parte delle attività propedeutiche all’impiego estero e che consentono a tutto il personale militare di conoscere e operare al meglio nel contesto operativo di riferimento.

Il professor Badawi nel suo intervento finale ha voluto ringraziare l’Italia per l’opportunità concessagli nei primi anni 80’, nel bel mezzo della guerra civile Libanese, quando, grazie ad una borsa di studio del Ministero degli Esteri Italiano e dell’ambasciata italiana in Libano, diede avvio ai suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Roma.

Il professore, oltre che essere docente ordinario dell’Università Libanese, è un visiting professor alle università di: Catania-Siracusa e la Tuscia (Italia), Tokyo, Nara e Hirosaki (Giappone), Damasco ed Aleppo (Siria) e Cairo (Egitto). Archeologo-pittore, specializzato con oltre 30 anni di esperienza professionale, nel corso della carriera accademica ha concentrato i suoi sforzi nel campo del restauro, delle scoperte archeologiche e in particolare dei mosaici. Avendo lavorato in molti Paesi del Mediterraneo, ha una profonda conoscenza dell’archeologia del Mediterranea e in particolare quella Libanese.

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La missione Italiana in Libano è attualmente a guida Brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli, al suo sesto mandato nella Terra dei Cedri con i colori delle Nazioni Unite, ed ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3800 Caschi Blu di 16 dei 46 paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte circa 1.000 militari italiani.

I Caschi Blu italiani operano nel Libano con imparzialità e trasparenza, a ridosso della Blue Line (linea blu), linea di demarcazione con Israele, per garantire la stabilità nell’area da oltre 15 anni, monitorando la cessazione delle ostilità, assistendo e supportando le Forze Armate Libanesi (LAF) e fornendo supporto alla popolazione locale anche attraverso numerosi progetti CIMIC.

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: Contingente Italiano
Joint Task Force  – Lebanon Sector West


Polizia di Stato, Udine, posa di 9 pietre d’inciampo a memoria degli appartenenti alla Questura di Udine deportati nel 1944

Gli appartenenti alla Questura di Udine furono deportati nel 1944 e deceduti nei campi di sterminio nazisti

Udine, 22 aprile 2022 – La Questura di Udine nel 1944 fu interessata da rastrellamenti da parte delle SS naziste che riguardarono una quarantina di funzionari, guardie di pubblica sicurezza e impiegati civili; dieci furono deportati nei campi di sterminio nazisti e nove non fecero più ritorno in Patria.

I nove deportati che morirono nei campi di sterminio furono:

  • Vice commissario aggiunto Filippo Accorinti, di anni 29, deportato a Mauthausen, dove morì il 20 aprile 1945.
  • Guardia di PS Alberto Babolin, di anni 28,  deportato a Mauthausen, dove morì il 19 gennaio 1945.
  • Vice brigadiere Bruno Bodini, di anni 36, deportato a Buchenwald, dove morì il 20 febbraio 1945.
  • Applicato di Ps Giuseppe Cascio, di anni 37 anni, deportato a Mauthausen, dove morì il 12 febbraio 1945.
  • Guardia di PS Mario Comini di anni 28, deportato a Dachau, dove morì 15 ottobre 1944.
  • Commissario Antonino D’Angelo, di anni 33, deportato a Mauthausen, dove morì il 16 aprile 1945
  • Guardia di Ps Anselmo Guido Luigi Pisani, di anni 33, deportato a Mauthausen, dove morì il 2 gennaio 1945.
  • Vice Commissario Mario Savino, di anni 31, deportato a Ebensee, dove morì il 15 marzo 1945.
  • Commissario Giuseppe Sgroi, di anni 35, deportato a Ebensee, dove morì il 16 aprile 1945.

Unico sopravvissuto di quelle deportazioni fu il maresciallo Spartero Toschi, arrestato a 42 anni. Dopo la prigionia tornò a Udine, dove morì nel 1964.

I tragici eventi sono rimasti quasi sconosciuti per molti anni; nel 2000 la locale sezione dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato, spronata anche dai D.S. della Polizia di Stato Giuseppe Vollono  e Elio Romano, ricostruì i fatti, promosse e commissionò una stele commemorativa collocata nel nell’area del Sacrario della Questura. 

Nel 2020, in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria, la Questura, il Comune e la Sezione dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato hanno siglato il proposito di posare nove pietre d’inciampo per restituire i nomi dei poliziotti deportati e uccisi nei campi nazisti alla memoria collettiva di questa città dove, provenienti da molte regioni italiane, prestavano servizio.

A gennaio è stata realizzata la mostra biografica organizzata dall’Associazione Nazionale Polizia di Stato nelle sale di palazzo Morpurgo, con l’esposizione di uniformi, materiali del tempo e materiale riferito ai deportati. La mostra è ora stata allestita nell’atrio del Conservatorio e sarà riproposta negli istituti scolastici e nelle sedi universitarie cittadine.

Le nove pietre d’inciampo sono state posate oggi davanti alla sede dell’epoca della Questura, in via Treppo, durante una commossa cerimonia alla presenza, oltre che dei discendenti dei nove caduti e del figlio dell’unico sopravvissuto, del capo della Polizia Lamberto Giannini, dell’arcivescovo Bruno Mazzoccato, del prefetto Massimo Marchesiello, del sindaco Pietro Fontanini e di numerose autorità. 

Nell’occasione gli studenti del Liceo Classico “Stellini” di Udine hanno partecipato proponendo alcune riflessioni sugli eventi ricordati e sugli insegnamenti della Storia alla luce dello scenario geopolitico attuale, mentre l’attrice Gioia D’Angelo, nipote del commissario Antonino D’Angelo, ha espresso un monologo.

Il Maestro Lucio Degani, primo violino dei Solisti Veneti, professore al Conservatorio Tomadini di Udine,  ha suonato un brano a conclusione della cerimonia. 

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: Polizia di Stato


Imola, Formula1, le Frecce Tricolori daranno il via al Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna

La Pattuglia Acrobatica Nazionale stenderà il Tricolore più lungo del mondo sulla griglia di partenza

Imola, 22 aprile 2022 – Le Frecce Tricolori domenica 24 aprile sorvoleranno l’Autodromo Internazionale “Enzo e Dino Ferrari”, dando il via al “Formula 1 Rolex Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna”. La Pattuglia Acrobatica Nazionale, con i suoi 9 velivoli MB 339 PAN, effettuerà una serie di passaggi a seguire le note dell’Inno di Mameli, stendendo in cielo il Tricolore più lungo del mondo. 

La manifestazione automobilistica, che avrà inizio oggi venerdì 22 con le qualifiche, si terrà alla presenza del pubblico dopo due edizioni a porte chiuse. Non era mancato però, in questo periodo difficile, il sostegno delle Frecce Tricolori: già nel 2021, infatti, la P.A.N. aveva sorvolato l’autodromo della Motor Valley emiliano – romagnola in occasione del Gran Premio.

“Dopo lo spettacolare sorvolo dello scorso anno, si tratta di un graditissimo ritorno delle Frecce Tricolori a Imola, che suggella da un lato l’apertura al pubblico del Gran Premio di F.1, dopo il blocco imposto lo scorso anno dalla pandemia, e dall’altro il ritorno del nostro Autodromo nel calendario ufficiale del Campionato del Mondo di F.1 fino al 2025″ – sottolinea il sindaco di Imola, Marco Panieri -.

“Stendere ancora una volta il Tricolore sul Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna per noi è motivo di grande orgoglio.” Queste le parole del comandante delle Frecce Tricolori, tenente colonnello Stefano Vit. “Lo scorso anno ho avuto l’onore di sorvolare l’autodromo di Imola da Capo Formazione, quest’anno invece sarò a terra in veste di Comandante, una nuova emozione che sono felice di condividere con tutti gli appassionati della Formula 1 che finalmente potranno tornare a vedere un Gran Premio.”

Il connubio tra il mondo dei motori e l’Aeronautica Militare si è consolidato negli anni. Sin dal 1923, infatti, l’Arma Azzurra, che si appresta a celebrare il suo Centenario, condivide con le scuderie di Formula 1 la propensione per la velocità, l’innovazione, la ricerca e la tecnologia, oltre naturalmente allo spirito di squadra. Tali valori, portati avanti dal costante operato degli uomini e delle donne in azzurro, in sinergia con il Sistema Italia, consentono all’Aeronautica Militare di poter svolgere al meglio la missione cui è chiamata: operare al servizio del Paese per la difesa e la salvaguardia della collettività.

Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori”

Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, questa la denominazione ufficiale delle Frecce Tricolori, è un Reparto di Volo dell’Aeronautica Militare che dal 1° Marzo 1961, data della sua costituzione a Rivolto (UD), ha il compito di rappresentare le capacità dell’intera Forza Armata. La missione assegnata alle Frecce Tricolori è infatti quella di rappresentare agli occhi dell’Italia e del mondo, attraverso le proprie spettacolari acrobazie, i valori fondanti dell’Aeronautica Militare: professionalità, spirito di squadra, costante impegno e ricerca del miglioramento. 

Le Frecce Tricolori, eredi di una lunga e gloriosa tradizione acrobatica del passato, sono oggi un Reparto costituito da circa 100 militari, che hanno il grato compito di rappresentare, attraverso il proprio lavoro, gli oltre 40.000 uomini e donne dell’Aeronautica Militare. 

La Pattuglia Acrobatica Nazionale si appresta a celebrare, il prossimo 1° maggio, il tradizionale evento dell’ultimo Addestramento Acrobatico presso la Base Aerea di Rivolto. Tale data, che coincide con l’anniversario della prima manifestazione aerea delle Frecce Tricolori (il 1° maggio 1961 sull’aeroporto di Trento-Gardolo) segna ogni anno la fine di un intenso periodo di addestramento e l’avvio della stagione acrobatica. 

L’evento, tradizionalmente riservato ad autorità, membri dei Club Frecce Tricolori e dell’Associazione Arma Aeronautica, si terrà quest’anno nel pieno rispetto delle vigenti normative a contenimento del contagio da Covid-19. 

Nei prossimi mesi le Frecce Tricolori, compatibilmente con il normalizzarsi della situazione pandemica, saranno impegnate in numerose manifestazioni in Italia e all’estero.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Aeronautica


Esercito, Open Day a L’Aquila per gli aspiranti volontari in ferma prefissata (VFP1)

Svolto l’Open Day a favore dei VFP1

Saluto del comandante Marco Iovinelli

L’Aquila, 22 aprile 2022 – Grande interesse all’Open Day de L’Aquila, per gli aspiranti abruzzesi interessati a essere reclutati nell’Esercito in qualità di Volontari in Ferma Prefissata di un anno (VFP1) del 1° blocco 2022, che si è svolto ieri presso il complesso caserme “Pasquali – Campomizzi”.

L’iniziativa, fortemente voluta dal colonnello Marco Iovinelli, è stata organizzata dal Comando Militare Esercito “Abruzzo Molise” con la collaborazione del 9° reggimento Alpini, per consentire ai candidati di vivere in prima persona, prima della presentazione alle prove selettive, la realtà della Forza Armata, anche attraverso le testimonianze dirette del personale in servizio.

La giornata ha avuto inizio con il saluto da parte del comandante del Comando Militare dell’Esercito per l’Abruzzo e per il Molise, colonnello Marco Iovinelli, subito dopo i giovani aspiranti hanno assistito alla proiezione di alcuni video sulle specialità della Forza Armata ed a un breve briefing sull’unità e sulle opportunità di carriera offerte dall’Esercito.

Sono state inoltre illustrate loro le prove concorsuali che saranno chiamati a sostenere e il Progetto Sbocchi Occupazionali, al quale i candidati potranno accedere, all’atto del congedo senza demerito, per l’inserimento nel mondo del lavoro.

I ragazzi hanno poi potuto visitare una mostra statica di armi, mezzi e materiali in dotazione all’Esercito nonché assistere ad alcune attività teoriche e pratiche.


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Fonte e immagini: Comando Militare Esercito “Abruzzo Molise”


Difesa: il pattugliatore VEGA della Marina Militare nei pressi del luogo di affondamento della nave cargo Xelo

Gabes (Tunisia), 19 aprile 2022 – Il pattugliatore d’altura Vega, arrivato nella mattina di oggi nelle acque antistanti il porto di Gabes, è stato autorizzato dalle autorità tunisine all’avvicinamento al punto dove è affondata la nave cargo Xelo, battente bandiera della Guinea Equatoriale e con un carico di 750 tonnellate di carburante.

L’unità della Marina Militare si è ormeggiata alla fonda nei pressi del punto, al fine di poter fornire assistenza alle operazioni condotte da parte delle autorità tunisine per la messa in sicurezza della zona interessata. A seguito di una riunione tra i rappresentanti della Marina Militare e la delegazione tunisina responsabile delle operazioni, nave Vega sta approntando il team del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) imbarcato per la specifica missione, al fine di procedere ad ispezionare il relitto tramite l’impiego dei mezzi a pilotaggio remoto in dotazione in modo da fornire alle autorità tunisine elementi utili a valutare la situazione in atto e definire le necessarie azioni da attuare.

I pattugliatori della Classe Cassiopea, di cui il Vega è l’Unità più recente, sono stati realizzati nell’ambito della Legge N. 979 del 31 dicembre 1982, meglio nota come “Legge sulla difesa del mare” e sono equipaggiati con specifiche attrezzature specifiche per la lotta all’inquinamento marino.


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: Stato Maggiore Difesa


Libano, Caschi Blu Italiani e le Forze Armate Libanesi perfezionano la loro sinergia

I Caschi Blu del Contingente Italiano in Libano impegnati quotidianamente in collaborazione con le LAF

Tiro, 18 aprile 2022 – Pattugliamento congiunto, scorta convogli e posti di blocco; sono stati questi i temi addestrativi che hanno visto operare spalla a spalla i Caschi Blu Italiani del battaglione di manovra Italiano (ITALBATT) nel Settore Ovest di UNIFIL con le Forze Armate Libanesi (LAF) nei pressi di Tiro.

L’attività, in bianco, della durata di una settimana, ha visto i soldati italiani addestrarsi con i colleghi libanesi al fine di perfezionare cooperazione, interoperabilità e coordinamento, indispensabili per poter operare sinergicamente durante le attività giornaliere che vengono condotte all’interno dell’area di operazioni.

Il momento addestrativo si è concluso con la consegna degli attestati ai colleghi libanesi da parte del comandante di ITALBATT (su base reggimento Lagunari Serenissima), colonnello Claudio Guaschino.

L’attività congiunta (operativa e addestrativa) con le Forze Armate Libanesi è prevista dalla risoluzione dell’ONU 1701 e fa parte dei compiti assegnati ai Caschi Blu di UNIFIL con l’obiettivo di incrementare l’interoperabilità e le capacità del personale delle LAF e di UNIFIL. Tali attività sono condotte anche con pattugliamenti congiunti lungo la Blue Line (linea di demarcazione tra Libano e Israele) e nell’intera Area di Operazioni compresa tra il fiume Litani a Nord e la Blue Line a Sud.

La missione Italiana in Libano è attualmente a guida brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli, al suo sesto mandato nella Terra dei Cedri con i colori delle Nazioni Unite, e ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3800 Caschi Blu di 16 dei 46 paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte circa 1.000 militari italiani. 

I Caschi Blu italiani operano nel Libano con imparzialità e trasparenza, a ridosso della Blue Line (linea blu), linea di demarcazione con Israele, per garantire la stabilità nell’area da oltre 15 anni, monitorando la cessazione delle ostilità, assistendo e supportando le Forze Armate Libanesi (LAF) e fornendo supporto alla popolazione locale.

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: Contingente Italiano
Joint Task Force  – Lebanon Sector West


363° anniversario della costituzione dei “Granatieri di Sardegna”

Fedeltà e dedizione alle istituzioni per i Granatieri che oggi festeggiano l’anniversario della propria costituzione 

Roma, 18 aprile 2022 – I “Bianchi Alamari” sono nati nel 1659. In più di tre secoli di vita, hanno percorso tutte le fasi della storia d’Italia, partecipando alle battaglie pre-risorgimentali e arrivando fino ai più recenti impegni internazionali in cui, il tricolore, si è reso protagonista.

I “Granatieri di Sardegna” derivano dall’antico reggimento delle Guardie Reali del Regno di Sardegna creato nel 1659 dal Duca Carlo Emanuele II di Savoia che, proseguendo e affermando le riforme militari iniziate da Emanuele Filiberto, volle la costituzione di un esercito permanente di pace. Il primo reggimento di tale esercito fu quello di “Guardia” o delle “Guardie”, costituito il 18 aprile 1659, al quale risalgono storicamente le origini dei “Granatieri di Sardegna”.

L’appellativo “Granatieri” nasce nel 1685. In quell’epoca, infatti, si decise di addestrare un gruppo di soldati, i più forti e di statura elevata, nel lancio individuale a breve distanza di piccole “granate” a mano di grande effetto distruttivo, a imitazione di quanto già in atto nell’esercito francese. Venne istituita quindi la specialità dei soldati “Granatieri”, che in battaglia precedevano le colonne d’attacco e, ad ogni compagnia del reggimento “Guardie”, furono assegnati sei di questi soldati incaricati di lanciare allo scoperto la nuova tipologia di ordigni esplosivi. Il requisito dell’altezza all’interno della specialità “Granatieri” è giunto fino ai nostri tempi, rispettando una tradizione tri-secolare.

Numerose sono le battaglie che hanno visto i “Granatieri di Sardegna” combattere con coraggio e orgoglio, ma è con lo scoppio della prima guerra mondiale che i Granatieri hanno tuttavia pagato il loro più grande tributo di sangue: sul Monte Cengio, in particolare, l’intera Brigata fu quasi completamente annientata in una difesa tanto eroica quanto dispendiosa in termini di morti, feriti e dispersi: la Brigata contò circa 4.500 caduti a fronte di un organico di 6.000 uomini.

I Granatieri di oggi, come del passato, sono formati e addestrati per svolgere incarichi sia operativi – sul territorio nazionale e lontano dalla madrepatria – sia di rappresentanza. Infatti, alle molteplici attività operative-addestrative, si aggiungono i delicati servizi presidiari della Capitale e di Alta Rappresentanza presso le più importanti Istituzioni repubblicane. Unitamente ai verdi “Lancieri di Montebello (8°), unità di cavalleria della Brigata “Granatieri di Sardegna”, i Granatieri garantiscono una presenza di elite nella Capitale coniugando efficacemente e orgogliosamente operatività e formalità.

I Granatieri di Sardegna, guidati dal tradizionale motto «A me le guardie!», in oltre tre secoli di storia hanno combattuto con coraggio, orgoglio e sacrificio.

Nel 1° semestre del 2022, gli uomini e le donne del 1° reggimento “Granatieri di Sardegna” e del 2° Battaglione Granatieri “Cengio” di Spoleto sono impegnati con il comando del Raggruppamento “Lazio-Abruzzo” dell’Operazione “Strade Sicure”, a guida dello stesso Comando Brigata, a fianco delle Forze dell’Ordine e contribuiscono, grazie a una quotidiana presenza sul territorio, a elevare la percezione di sicurezza da parte della popolazione.

A tutti i Granatieri d’Italia in servizio e in congedo formuliamo, oggi, i più fervidi auguri di sempre maggiori fortune!

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: Stato Maggiore Esercito


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