Archivi del giorno: dicembre 20, 2019

Furti di identità, risparmi prosciugati, complicità di funzionari postali e bancari, Carabinieri arrestano i colpevoli

 

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Roma, 20 dicembre 2019 – Ordinanza di misure cautelari eseguite dai Carabinieri per 19 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, operante tra il Lazio e la Campania, finalizzata all’indebito utilizzo di carte di credito/pagamento e alla frode informatica, tramite accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, nonché sostituzione di persona, truffa, ricettazione e riciclaggio, con la complicità di funzionari postali e bancari, capaci di fornire i nominativi delle vittime e i loro dati sensibili per prosciugarne i risparmi. Degli indagati 10 sono gli arrestati che andranno in carcere, 8 arrestati che staranno ai domiciliari e 1 persona destinataria della misura dell’obbligo di dimora.

L’esecuzione dell’ordinanza è stata resa possibile al termine di una complessa e articolata attività d’indagine dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma E.U.R. nella provincia di Roma e Napoli. Ordinanza emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica. 

 

Tra gli arrestati, oltre a chi aveva ruoli organizzativi ed apicali, ci sono un vice direttore di un ufficio postale, un impiegato di banca che avevano il ruolo di assicurare all’associazione informazioni privilegiate e un avvocato del Foro di Roma con collegamenti internazionali.

Contestualmente, nelle province di Roma, Napoli e Caserta, sono scattate le perquisizioni nei confronti di ulteriori 9 indagati.

Il provvedimento cautelare giunge al termine di una attività d’indagine diretta dai magistrati del pool della Procura di Roma, impegnati nel contrasto ai reati societari e fallimentari.

Il sistema congegnato dal gruppo criminale è fondato su quel fenomeno delittuoso definito “furto d’identità” che si articola in diverse fasi: l’ottenimento illecito delle informazioni personali delle vittime; la predisposizione di falsi documenti di identità; l’utilizzo di tali dati per commettere altri reati, che nel caso di specie sono consistiti in truffe ai danni di privati o di istituti bancari e postali; reiterate indebite utilizzazioni, a fini di profitto, di carte di credito illecitamente rilasciate grazie ai dati acquisiti da parte di falsi titolari previa sostituzione di persona.

Le fruttuose, costanti e puntuali indagini svolte dai Carabinieri della Compagnia Eur sono consistite in una lunga e articolata attività di natura tecnica, confermata dagli esiti di sopralluoghi, arresti, perquisizioni e sequestri, e dagli accertamenti eseguiti delle funzioni di controllo interno di un importante circuito di carte di credito, di diversi istituti di credito ed uffici postali, nonché dalla proficua collaborazione del personale del Secret Service dell’Ambasciata U.S.A. a Roma. I fatti accertati hanno portato alla contestazione e di oltre 240 condotte criminose per reati commessi a danno di più di 60 vittime tra privati cittadini e istituti finanziari per un volume d’affari stimabile in circa 3 milioni di euro.

L’indagine è partita a seguito dell’arresto, eseguito dai Carabinieri d’iniziativa, nel mese di maggio del 2016, di due persone di origini campane trovate in possesso di più di 30 carte plastificate in bianco con banda magnetica, nonché 25 carte d’identità falsificate e numerosissimi fogli dattiloscritti con i dati completi di carte di credito già emesse. I due, nel corso della “settimana lavorativa” dimoravano presso strutture alberghiere della Capitale e viaggiavano a bordo di una potente auto.

Gli accertamenti sul materiale rinvenuto hanno consentito di svelare un il complesso meccanismo truffaldino attraverso il quale il sodalizio giungeva all’emissione fraudolenta di carte di credito ad insaputa dei titolari, ponendo le vittime in condizione di vulnerabilità protratta nel tempo, con conseguenze che incidono gravemente sulla sfera della riservatezza individuale.

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Complici del sistema, come detto, anche un vice direttore di un ufficio postale ed un dipendente di un istituto di credito i quali, utilizzando indebitamente le proprie credenziali d’accesso, estrapolavano agevolmente i dati dei correntisti che venivano messi a disposizione del gruppo criminale. Accanto alla procedura anzi evidenziata, l’associazione perfezionava il proprio operato criminale riuscendo finanche a ottenere il rimborso di buoni postali mediante attestazione di false identità, nonché ad architettare truffe con sceneggiature da film. L’organizzazione sfruttava per le truffe anche le piattaforme di “Crowdfunding” riuscendo ad ottenere donazioni per fantomatici progetti che venivano dirottate sui conti degli indagati.

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Fonte e immagini: Legione Carabinieri Lazio
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Le Frecce Tricolori tornano in Alta Badia per la coppa del mondo di sci alpino, ultimo appuntamento del 2019 per la PAN

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Alta Badia, 20 dicembre 2019 – Domenica 22 dicembre in occasione di una delle tappe italiane della Coppa del Mondo di Sci Alpino, i velivoli MB339PAN della Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN) stenderanno sul traguardo dello slalom gigante, sulla Gran Risa a La Villa, il verde, il bianco e il rosso della bandiera italiana nell’intervallo tra la prima e la seconda manche, alle ore 12.30. 

In uno scenario mozzafiato, tra le maestose vette dolomitiche, le Frecce Tricolori effettueranno l’ultimo sorvolo della 59^ stagione acrobatica. Preparazione, velocità e tecnologia sono solo alcuni degli elementi che accomunano gli atleti dello sci alpino ed il personale dell’Aeronautica Militare.

Un ultimo appuntamento per suggellare una stagione acrobatica ricca di successi che ha visto impegnate le Frecce Tricolori in numerosi appuntamenti sia in Italia che all’estero portando il Tricolore, il made in Italy e l’eccellenza italiana nel mondo.

Il sorvolo in Alta Badia avverrà a pochi giorni dalla presentazione ufficiale della nuova formazione 2020 delle Frecce Tricolori, svelata ieri sera in un evento organizzato all’aeroporto militare di Rivolto (UD). Le Frecce Tricolori chiudono così la stagione 2019 e intraprendono un entusiasmante percorso di avvicinamento che le condurrà a celebrare la 60^ stagione acrobatica con la manifestazione in programma a Rivolto il 19 e 20 settembre 2020.

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Il 313° gruppo addestramento acrobatico “Frecce Tricolori” dell’Aeronautica Militare nasce sull’aeroporto di Rivolto il 1° marzo 1961.  Da circa 60 anni, la loro missione è quella di rappresentare i valori e la professionalità di tutti gli uomini e le donne all’interno dell’Aeronautica Militare, sia in Italia che all’estero.

Le Frecce Tricolori, inoltre, riflettono le capacità e l’esperienza di piloti e specialisti dell’Aeronautica Militare ma anche di tutto il personale delle Forze Armate italiane in generale.

La Pattuglia Acrobatica Nazionale è composta da circa 100 persone: ufficiali, sottufficiali e personale di truppa che svolgono ogni giorno il loro lavoro con passione e competenza per rendere possibile lo spettacolare programma di volo acrobatico.

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Carabinieri, operazione “ScottRinascita”, misura cautelare per 334 indagati in dodici regioni italiane e all’estero

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Catanzaro, 20 dicembre 2019 – Esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 334 indagati ieri mattina effettuata dai carabinieri del R.O.S. ed il Comando Provinciale Carabinieri di Vibo Valentia, con il supporto dei comandi provinciali territorialmente competenti, di personale del G.I.S, del 1° reggimento paracadutisti Tuscania, del NAS, del TPC, dei quattro Squadroni Eliportati Cacciatori e dell’8° elinucleo CC. L’ordinanza è stat emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia.

Associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, detenzione di armi, traffico di stupefacenti, truffe, turbativa d’asta, traffico di influenze e corruzione sono i reati dei 334 indagati sottoposti alla misura cautelare, 260 sono stati ristretti in carcere, 70 agli arresti domiciliari e 4 sottoposti al divieto di dimora.

I provvedimenti cautelari sono stati eseguiti in Calabria e in varie province della Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Puglia, Campania, Basilicata, nonché in Svizzera, Germania e Bulgaria.

Nella stessa giornata si è data esecuzione anche a un decreto di sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro.

I provvedimenti scaturiscono da un’articolata attività investigativa condotta dal Raggruppamento e dal Comando Provinciale di Vibo Valentia in direzione del contesto ‘ndranghetistico vibonese, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.

Le indagini hanno consentito di ricostruire con completezza gli assetti di tutte le strutture di ‘ndrangheta dell’area vibonese e fornito un’ulteriore conferma dell’unitarietà della ‘ndrangheta, al cui interno le strutture territoriali (locali/ ‘ndrine) godono di un’ampia autonomia operativa, seppur nella comunanza delle regole e nel riconoscimento dell’autorità del Crimine di Polsi.

Infatti, le risultanze della SCOTT-RINASCITA hanno documentato:

  • l’esistenza di strutture quali società, locali e ‘ndrine, in grado di controllare il territorio di riferimento e di gestirvi capillarmente ogni attività lecita o illecita;
  • lo sviluppo di dialettiche inerenti alle regole associative, nello specifico, sulla legittimità della concessione di doti ad affiliati detenuti e sui connessi adempimenti formali;
  • l’utilizzo di tradizionali ritualità per l’affiliazione e per il conferimento delle doti della società maggiore, attestato dal sequestro di alcuni pizzini riportanti le copiate;
  • l’operatività di una struttura provinciale – il crimine della provincia di Vibo Valentia – con compiti di coordinamento delle articolazioni territoriali e di collegamento con la provincia di Reggio Calabria e il crimine di Polsi, quale vertice assoluto della ‘ndrangheta unitaria.

A capo della citata struttura si sono alternati, negli anni, esponenti della cosca “Mancuso”, quali Mancuso Giuseppe (cl. 1949), Mancuso Pantaleone (cl. 1961) e, da ultimo, Mancuso Luigi (cl. 1954), che con ruolo di vertice ha governato gli assetti mafiosi della provincia, riuscendo anche a ricomporre le fibrillazioni registrate negli anni tra le varie consorterie.

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Per quanto concerne la pluralità di condotte delittuose individuate nel corso delle indagini, è stato accertato in particolare:

  • l’ormai consolidata capacità di infiltrazione nell’imprenditoria, operata con meccanismi sempre più sofisticati, grazie al contributo di professionisti collusi e dimostrata dalle numerose fittizie intestazioni documentate dalle indagini e da svariate operazioni di riciclaggio svolte nella provincia vibonese (acquisto di strutture turistico-alberghiere, bar, ristoranti, imprese operanti nel settore alimentare e della distribuzione, e con investimenti nel settore immobiliare svolti da soggetti prestanome, nonché con la partecipazione ad aste pubbliche per l’acquisto di terreni, immobili, autovetture di pregio, tramite terzi soggetti), a Roma (creazione di una rete di negozi operanti nel settore calzaturiero e l’apertura di una fabbrica, attraverso un circuito societario facente capo a società di diritto britannico controllate da articolazioni dell’associazione), a San Giovanni Rotondo (acquisto di una struttura turistico-alberghiera in società con imprenditori lombardi in difficoltà economiche), all’estero (Regno Unito) tramite la creazione di reti societarie, necessarie a simulare operazioni commerciali per ripulire il denaro di provenienza delittuosa, successivamente investito in imprese operanti nel territorio italiano;
    • l’accaparramento di terreni rurali nella provincia vibonese ottenuto con modalità estorsive;
    • la sistemica pressione estorsiva svolta nei confronti dei commercianti e degli imprenditori, costretti, in cambio della protezione, a garantire la consueta messa a posto ammontante, di massima, al 3% del valore dei lavori svolti, l’assunzione di personale segnalato dalle cosche e l’imposizione di forniture;
    • l’usura svolta in modo massivo nei confronti di commercianti ed imprenditori in difficoltà;
    • il traffico di sostante stupefacenti;
    • la commissione di danneggiamenti perpetrati tramite incendi ed esplosioni di colpi d’arma da fuoco;
    • il controllo mafioso dei servizi funerari;
    • la consumazione, nel periodo 1996-2017, di 4 omicidi e di 3 tentati omicidi.

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Infine, a dimostrazione dell’elevato livello di pericolosità dell’associazione, oltre al sequestro – in più occasioni – di numerose armi comuni e da guerra (complessivamente sono state sequestrate 11 tra pistole e revolver, 12 tra fucili, carabine e mitragliatori, nonché abbondante munizionamento di vario calibro), è emersa la costante ricerca di contatti con esponenti politici, massoni, influenti professionisti, rappresentanti delle istituzioni e dell’imprenditoria, finalizzati al perseguimento degli illeciti fini sociali, in taluni casi conseguiti.

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Terni, musica della Big Band dell’Esercito Italiano e presentazione CalendEsercito 2020 in un evento del Polo di mantenimento delle armi leggere

Foto n. 10 Concerto di Natale La Big Band

Terni, 20 dicembre 2019 – Il Polo di Mantenimento delle Armi Leggere ha organizzato un duplice evento presso la caserma “Passarelli” di Terni, concerto natalizio della Big Band della Banda dell’Esercito e presentazione del “CalendEsercito2020” dal titolo “Soldati, omaggio al personale militare”.

Il brigadier generale Vincenzo Sanfilippo, direttore del Polo di Mantenimento delle Armi Leggere, dopo aver salutato i presenti ha presentato la Big Band che, con le sue meravigliose orchestrazioni “Swing” degli anni ’30-’40,  ha deliziato gli ospiti presenti in platea, autorità locali, civili e militari, personale dell’Ente e a una rappresentanza degli studenti della sezione musicale dei Licei Statali F. Angeloni di Terni.

Foto n. 13 Concerto di NatalePresentazione di ClendEsercito - Col Maurizio NAPOLETANO

Durante l’intervallo poi, il colonnello Maurizio Napoletano, comandante del Comando Militare Esercito “Umbria”, ha introdotto e illustrato il CalendEsercito 2020 presentando un interessante parallelismo tra l’evolversi dell’uomo soldato e dei mezzi da lui inventati ed evoluti nel tempo, mettendo in evidenza il contributo prezioso dell’industria nazionale della Difesa per la sicurezza degli uomini e le donne con le stellette.

Il Polo di Mantenimento delle Armi Leggere di Terni oggi, erede dell’allora “Fabbrica d’Armi” quale centro di eccellenza nazionale e punto di riferimento per le Forze Armate per quanto riguarda il materiale d’armamento individuale e di reparto, è l’organo esecutivo dipendente dal Comando Logistico dell’Esercito – per il tramite del Comando Trasporti e Materiali – che provvede a fornire con il proprio personale militare e civile, altamente qualificato, il supporto logistico sia in Patria sia in operazioni “fuori area”.

Foto n. 17 Concerto di Natale La Big Band - Omaggio floreale alla Special Guest Valeria Rinaldi

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