Venezia, 16 ottobre 2016 – Il capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone questa mattina ha dichiarato ufficialmente aperto il 12th Regional Seapower Symposium a cui sono presenti circa 60 Marine di tutto il mondo, di cui ben 34 rappresentate dal proprio capo di Stato Maggiore. Il Simposio, in svolgimento a Venezia, durerà fino al 18 ottobre.
Shaping our Navies for the Blue Century è il tema del convegno che si propone di delineare il possibile futuro delle Marine moderne e di mettere in evidenza la necessità di sviluppare un approccio più inclusivo ed equilibrato all’interno della più ampia comunità marittima: mari più sicuri significa maggiori progressi e prosperità per il mondo intero.
Ad aprire i lavori l’intervento del capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli e del capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone.
Il generale Vecciarelli nel suo discorso ha sottolineato che: “Allo scopo di mantenere l’intero bacino del Mediterraneo libero e stabile, dovremo condividere informazioni, sviluppare interoperabilità e diffondere le best practices di ciascuno. Il tutto, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo strategico di questi bacini e salvaguardare le linee di comunicazione marittime interne e circostanti i mari, facilitando quindi il collegamento tra nazioni e culture”, aggiungendo poi che “Allargando il nostro orizzonte, appare evidente che il dominio marittimo, nella sua globalità, sia elemento decisivo per il conseguimento di un benessere inclusivo, esteso al mondo intero.
Mari e oceani aperti, sicuri e liberi, restano la condizione necessaria per uno sviluppo sostenibile e legittimo delle nostre nazioni, delle nostre comunità e delle nostre economie”.
Il capo di SMD ha proseguito riferendosi al tema di questa edizione “Credo che l’ammodernamento e l’innovazione tecnologica siano fattori decisivi per tutti, nell’identificare i migliori percorsi tesi a definire e modellare le future piattaforme. A mio avviso, i sistemi multi-ruolo, a pilotaggio remoto, lo sfruttamento ragionato di nuove tecnologie, inclusa l’intelligenza artificiale per la gestione dei “big data” offrono tutti opportunità sconfinate nel dominio marittimo”.
Il capo di Stato Maggiore della Difesa ha concluso il suo intervento precisando che “Le nostre marine militari dovranno mantenere la loro tradizionale flessibilità, preservando il loro ampio ventaglio di strumenti – dalla diplomazia navale alla proiezione del potere marittimo – in modo da garantire ai decisori politici tutte le opzioni più utili alla risoluzione delle crisi emergenti”.
Il capo di Stato Maggiore della Marina Militare ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone rilascia un’intervista
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