Archivi del giorno: marzo 2, 2019

I comuni terremotati del Lazio ringraziano l’Esercito

I militari del Genio hanno demolito oltre 300 edifici pericolanti e verificato 1.200 strutture

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Rieti, 2 marzo 2019 – Una cerimonia di ringraziamento nei confronti dell’Esercito per il supporto fornito ai comuni del reatino, colpiti dagli eventi sismici del 2016, si è svolta ieri mattina presso la sede regionale della Protezione Civile della Regione Lazio.

Alla cerimonia hanno partecipato il vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, l’assessore regionale delegato al sisma e alla ricostruzione, dott. Claudio Di Berardino, il responsabile del Coi Unico, dottor Fabrizio Cola, e i sindaci dei comuni di Amatrice, Accumoli e Cittareale. Erano presenti in rappresentanza dell’Esercito il comandante del Genio, generale di brigata Francesco Bindi, e il comandante della Task Force Genio per la rimozione delle macerie, colonnello Stefano Messina.

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Presente alla cerimonia il consigliere regionale ed ex sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che nel suo intervento ha affermato “Ringrazio l’Esercito italiano e le loro famiglie per il lavoro svolto anche a temperature impossibili, per la concretezza e soprattutto per il supporto psicologico che hanno regalato con passione e dedizione alle nostre popolazioni duramente colpite dal sisma. Grazie a voi oggi posso dire di essere orgoglioso di essere italiano …vi porterò sempre nel mio cuore”.

La cerimonia vuole sancire il forte legame di stima e affetto che si è instaurato tra i genieri dell’Esercito e istituzioni locali fin dai primi giorni dell’emergenza. Una testimonianza tangibile di questo apprezzamento sono le parole espresse da tutte le autorità presenti.

Nella Regione Lazio la fase emergenziale di gestione delle macerie è iniziata a partire dal mese di novembre del 2017 e si è protratta fino al mese corrente. I militari hanno demolito 314 fabbricati inagibili e verificato circa 1.200 edifici colpiti dal sisma, operando, con l’intero complesso di macchine movimento terra, per 7.200 ore di attività.

L’Esercito, durante la prima fase emergenziale immediatamente successiva al 24 agosto 2016, aveva già operato in favore dei comuni di Amatrice, Accumoli e Cittareale, ripristinando la viabilità e realizzando strutture d’emergenza. Nello specifico ad Amatrice sono stati costruiti due by – pass speditivi, per il collegamento del comune alla S.S. 4 Salaria, e realizzate le urbanizzazioni per la posa delle soluzioni abitative d’emergenza. Inoltre sia ad Amatrice che ad Accumoli si è provveduto alla rimozione delle macerie dalla “zona rossa”.

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Nel corso di questi mesi sono stati innumerevoli e quotidiani i gesti di stima nei confronti dei genieri dell’Esercito, che quotidianamente hanno operato in supporto ai cittadini per le demolizioni di fabbricati pericolanti. Durante le operazioni, dove possibile e in rispetto delle normative di sicurezza, i militari hanno contribuito al recupero degli effetti personali di valore economico, ma soprattutto affettivo, rimasti sotto le macerie dei cittadini, come nel caso della borsa piena di gioielli rinvenuta presso la frazione di Saletta di Amatrice.

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Fonte e Immagini: Stato Maggiore Esercito
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Difesa: Marina Militare ed Esercito Italiano per rimuovere ordigni esplosivi dal lago di Garda

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Isola del Trimelone (lago di Garda), 2 marzo 2019 – Per circa 10 giorni,  dal 18 febbraio all’1 marzo, i palombari del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin) della Marina Militare e gli artificieri dell’8° reggimento Genio Guastatori di Legnago della brigata paracadutisti Folgore dell’Esercito hanno condotto una delicata operazione intorno all’isola del Trimelone, per la rimozione subacquea e successiva distruzione in cava di 130 ordigni esplosivi rivenuti nelle acque del lago di Garda.

Su richiesta del comune di Brenzone, la prefettura di Verona ha disposto e coordinato un intervento di bonifica d’urgenza durante il quale i palombari della Marina, distaccati presso il Nucleo SDAI di Ancona (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi), si sono immersi per ricercare ed effettuare il riconoscimento delle anomalie ferro magnetiche, segnalate da una ditta specializzata in tale settore. Le immersioni pianificate e condotte intorno all’isola, durante questa missione, hanno permesso di bonificare la fascia di fondale compresa tra i 40 e 50 metri di profondità, grazie al supporto degli assetti iperbarici in dotazione al Gruppo Operativo Subaquei (GOS), come la camera di decompressione carrellabile in dotazione a tutti i Nuclei SDAI.

Tra i 130 ordigni esplosivi rimossi dagli artificieri della Marina si contano, tra l’altro, 14 bombe da fucile, 8 bombe a mano, 48 proiettili di medio calibro, 8 di grosso calibro e 2 fusti di balestite. Tutto il materiale è stato consegnato agli artificieri del 8° reggimento Genio Guastatori Paracadutisti di Legnago della brigata Folgore dell’Esercito Italiano che provvederà alla loro distruzione in cava.

Gli specialisti dell’Esercito costituiscono i nuclei EOD (acronimo inglese per Explosive Ordnance Disposal, cioè bonifica ordigni esplosivi) e hanno la competenza per questo tipo di interventi in ambito nazionale, oltre a vantare una lunga esperienza nelle missioni operative svolte all’estero in Kosovo, Libano e Afghanistan. Tale esperienza all’estero, unitamente al costante addestramento, conferisce agli specialisti dell’Esercito la connotazione dual-use (doppio utilizzo), ovvero la capacità di intervenire, a supporto della comunità nazionale, su tutto il territorio italiano.

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Con questa operazione abbiamo completato i recuperi subacquei sui punti che ci erano stati segnalati da una ditta specializzata nelle ricerche di ordigni esplosivi alla quale il Comune di Brezone aveva assegnato tale mandato. Sono molto orgoglioso e soddisfatto delle attività che abbiamo condotto nel lago di Garda negli ultimi anni”, ha dichiarato il comandante del Nucleo SDAI, capitano di corvetta Marco Cassetta, “Gli interventi che abbiamo svolto su richiesta della Prefettura di Verona hanno permesso di rimuovere 7.669 ordigni che, nel 1954, erano stati proiettati in queste acque a seguito di un esplosione avvenuta all’interno di un deposito presente sull’isola del Trimelone.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Missione in Iraq: i militari italiani lasciano la diga di Mosul

1. Missione in Iraq, da sx il Cap. stautinitense Joseph A. Kinsey (subentrante) i il Ten. Col. Vincenzo Leone (cedente).

Mosul (Iraq), 1 marzo 2019 – Nell’ambito della Missione in Iraq, si è svolta la cerimonia di passaggio di consegne tra le Forze Armate italiane e quelle statunitensi alla guida della Task Force Praesidium.

Il tenente colonnello Vincenzo Leone, comandante di battaglione del 187° reggimento Paracadutisti “Folgore”, ha ceduto le consegne al capitano Joseph A. Kinsey, comandante della batteria Charlie del 1° battaglione del 161° reggimento dell’Esercito degli Stati Uniti, scambiandosi una calorosa stretta di mano.

All’evento hanno partecipato l’ambasciatore d’Italia in Iraq Bruno Antonio Pasquino e il generale di brigata Nicola Terzano, comandante del contingente nazionale e direttore dell’addestramento della coalizione in Iraq.

Durante gli interventi delle autorità italiane è emerso il ringraziamento per lo straordinario lavoro di integrazione con le forze di sicurezza irachene conseguendo risultati eccellenti sotto il profilo della sicurezza, della stabilizzazione dell’area e del supporto necessario al regolare sviluppo dei lavori di consolidamento della diga di Mosul.

A seguito dell’aggiudicazione dei lavori di messa in sicurezza della diga di Mosul da parte di una ditta italiana, il governo decise di schierare una task force a protezione della diga e del personale della ditta. Tale contributo avvenne in accordo con le autorità irachene.

La diga è una infrastruttura di rilievo strategico per l’Iraq, serve ad approvvigionare di acqua centinaia di migliaia di persone che abitano nelle regioni circostanti. Un cedimento della diga avrebbe messo in grave pericolo le vite di queste persone, e avrebbe compromesso lo sviluppo e l’economia di tutta l’area, oltre a causare un grave danno ambientale. La diga è estremamente importante per l’economia e l’assetto politico dell’area. Da ciò si può facilmente intuire come sia elemento fondamentale per lo sviluppo del territorio nonché strategico nel processo di normalizzazione dell’Iraq.

La Task Force Praesidium in missione in Iraq, è nata nel 2016 dopo l’aggiudicazione dei lavori di messa in sicurezza della diga di Mosul da parte di una società italiana, la Trevi S.p.A.
Negli anni diversi sono stati i contingenti, reparti e comandanti che si sono alternati nell’alimentazione della Task Force: 

  • 6° reggimento bersaglieri – colonnello Piccirillo
    dal 21 settembre 2016 al 24 febbraio 2017
  • 1° reggimento bersaglieri – colonnello Iorio
    dal 25 febbraio 2017 al 13 agosto 2017
  • 3° reggimento alpini – colonnello Piasente
    dal 14 agosto 2017 al 14 febbraio 2018
  • 151° reggimento fanteria – colonnello Settesoldi
    dal 15 febbraio 2018 al 22 luglio 2018
  • 82° Reggimento fanteria – tenente colonnello Carbonetti
    dal 23 luglio 2018 al 25 dicembre 2018
  • 187° reggimento paracadutisti – tenente colonnelloLeone
    dal 26 dicembre 2018 al 28 febbraio 2019

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Fonte e immagini: Contingente italiano in Iraq
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