Archivi del giorno: novembre 9, 2018

MIADIT Somalia 10, concluso il corso per operatori ambientali svolto dai Carabinieri nelle scuole

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Gibuti (Somalia), 9 novembre 2018 – Concluso nei giorni scorsi a Gibuti il 10° corso per operatori addetti alla tutela ambientale svolto dai Carabinieri provenienti dai Nuclei operativi Ecologici (NOE) del Comando per la Tutela dell’Ambiente, impiegati nella missione addestrativa italiana MIADIT SOMALIA 10. Il corso si è tenuto presso il comando della gendarmeria.

Gli istruttori della “Specialist Section” hanno curato il modulo addestrativo per la formazione di 12 gendarmi selezionati,10 uomini e 2 donne, provenienti da diversi reparti della gendarmeria di Gibuti. Per la prima volta i moduli teorici e pratici sono stati incentrati sullo studio del “Codice Ambientale” locale necessario alla comprensione di norme e di mezzi a disposizione della gendermeria gibutina.

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Gli allievi, particolarmente interessati alle attività pratiche, hanno acquisito nozioni propedeutiche alla costituzione del primo Reparto per la tutela ambientale, l’Unité Opérationnelle de Protection Environnamental (UPE), il primo nel continente africano, che verrà impiegato nelle attività di repressione dei crimini ambientali e nella prevenzione e tutela dell’ambiente. Dal 2015 ad oggi i carabinieri hanno formato circa una sessantina di operatori.

A seguito del corso tenuto dagli istruttori del NOE, in accordo tra il comando generale dell’Arma e il ministero gibutino, è stato inoltre avviato un progetto sperimentale che prevede un ciclo di 13 conferenze sulla tutela ambientale per le scuole primarie che interessano gli alunni compresi nella fascia d’età tra i 10 e i 15 anni. All’inaugurazione della Conferenza hanno presenziato il Ministro of National Education and Vocational Training, Moustapha Mohamed Mahaoud, il colonnello Vincenzo Giglio, comandante della Miadit 10 e numerose autorità civili e militari, oltre ai gendarmi che hanno superato brillantemente il 10° corso di tutela ambientale.

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Gli alunni parteciperanno attivamente alle conferenze sul rispetto dell’ambiente che si terranno in varie scuole distribuite in diversi quartieri e saranno tese a sensibilizzare le nuove generazioni sulla raccolta differenziata, sull’importanza dello smaltimento dei rifiuti, sul riciclaggio. I giovani saranno i primi demoltiplicatori dei concetti appresi in aula. In tale circostanza il Ministro, che ha fortemente voluto il progetto, ha lanciato un’iniziativa che vedrà coinvolti, l’ultimo sabato di ogni mese, gli alunni, gli insegnanti, gli operatori scolastici e le famiglie impegnati nella raccolta dei rifiuti e nella pulizia dei luoghi frequentati dagli alunni. 

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Per saperne di più

A Gibuti l’Arma dei Carabinieri svolge  il progetto addestrativo MIADIT Somalia (Missione Addestrativa Italiana) che si inserisce nelle iniziative di capacity building in favore delle Forze di Polizia Somale e gibutiane per promuovere un approccio sistemico nel Corno d’Africa con particolare riferimento alla Somalia e a Gibuti; concorrere alla creazione delle condizioni per la stabilizzazione della Somalia mediante l’accrescimento delle capacità operative di quelle Forze di Polizia; incrementare la presenza e l’influenza nazionale nell’area sul piano bilaterale e multilaterale.

I cicli addestrativi, rivolti alla Polizia somala e gibutiana e alla Gendarmeria Nazionale di Gibuti, comprendono lezioni sul codice di condotta e sulle procedure basiche di polizia; sulle comunicazioni, sul controllo del territorio, sulla gestione dell’ordine pubblico e della scena del crimine, sull’addestramento tattico, sulle operazioni di scorta e protezione, sul riconoscimento degli esplosivi, sulle operazioni di polizia in aree urbane e di protezione del patrimonio ambientale; impiego assetti di Polizia Militare e staff nella base militare italiana di supporto.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Le Forze Armate italiane in Antardide per la XXXIV Campagna Antartica estiva 2018-2019

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Baia Terra Nova (Antartide), 9 novembre 2018 – La XXXIV Campagna Antartica estiva 2018-2019 del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) ha preso ufficialmente il via con la riapertura della stazione scientifica italiana “Mario Zucchelli” a Baia Terra Nova, in Antartide.

La Campagna è finanziata dal MIUR con il coordinamento scientifico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e logistico dell’Agenzia Nazionale per le nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA) e la partecipazione delle Forze Armate. In questa spedizione saranno impegnati 22 militari italiani di Esercito, Marina, Aeronautica ed Arma dei Carabinieri, nell’ambito delle competenze specifiche della Forza Armata d’appartenenza.

Le Forze Armate partecipano esclusivamente alle attività delle campagne estive, che si protraggono da ottobre a febbraio, cioè nel periodo che coincide con l’estate antartica, in cui sussistono condizioni climatiche molto complesse ma meno proibitive rispetto al resto dell’anno.

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Presso la stazione costiera italiana Mario Zucchelli, si registrano infatti, temperature medie tra 0°C e -35°C ed è necessario adattarsi a 24 ore di luce al giorno per tutto il periodo. L’avversità del tempo e del clima in Antartide non è solo riferita alla temperatura dell’aria, ma anche a quella del mare, anch’essa negativa di circa 1,8°C, con notevole impatto sulle attività di ricerca subacquea.

Altro parametro da non trascurare è il vento: in Antartide per gran parte dell’anno si formano fortissime “correnti catabatiche”, venti che discendono dal plateau verso la costa per effetto di gravità, tra i più intensi mai misurati sull’intero pianeta, capaci di superare anche i 300 km/h. In questo quadro, già di per sé complesso, bisogna poi tener conto delle non frequenti ma talvolta abbondanti nevicate che complicano la logistica.

In questo particolare contesto operano le eccellenze provenienti dalle varie Forze Armate come le guide alpine dell’Esercito e un carabiniere, per il coordinamento delle attività esterne e il supporto specialistico durante le attività di ricerca, i palombari della Marina per la conduzione e il coordinamento di tutte le attività subacquee, i meteorologi dell’Aeronautica per le previsioni, che giocano un ruolo spesso determinante per l’efficace pianificazione delle molteplici attività che coinvolgono sia la base Italiana sia quella italo-francese Concordia, situata sul plateau antartico a 3320 metri di quota.

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Continua inoltre, anche quest’anno l’opera di realizzazione di un aeroporto presso il sito di Boulder Clay, per cui è stata richiesta la collaborazione di personale tecnico appartenente all’Aeronautica. L’inizio dei lavori per la realizzazione della pista semi-preparata in ghiaia è iniziato nella campagna 2015-2016 e nel corso di tre campagne sono stati completati 850 mt. Il termine dei lavori della pista, per una lunghezza complessiva di 2.200mt, concepita sulle caratteristiche di atterraggio di un velivolo da trasporto C-130J, è previsto per la campagna 2022-2023.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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NATO: conclusa la prima parte dell’esercitazione Trident Juncture 2018

JTAC

Norvegia, 9 novembre 2018 – Si è conclusa la fase Live Exercise (LIVEX – con unità schierate sul terreno) dell’esercitazione “Trident Juncture”, la più importante attività addestrativa organizzata dall’Alleanza Atlantica dalla fine della guerra fredda, che ha visto impiegati circa 50.000 militari di 31 diverse nazioni, 150 aerei, 70 navi e oltre 10.000 veicoli terrestri. A chiudere la fase esercitativa la battaglia simulata di Oppdal (Norvegia), a cui hanno preso parte anche gli assetti terrestri e le componenti aeree dello strumento militare nazionale.

Al termine dell’esercitazione, l’ammiraglio James Gordon Foggo, comandante dell’Allied Joint Force Command di Napoli e direttore dell’esercitazione, ha voluto ringraziare calorosamente i militari di tutte le nazioni partecipanti e, in particolare, la Norvegia, che ha ospitato sul suo territorio la complessa attività addestrativa.

L’ammiraglio ha voluto rimarcare che la “Trident Juncture” ha rappresentato, da un lato, lo spirito di solidarietà e di coesione tra i Paesi membri a favore di quelli che maggiormente percepiscono la rinnovata assertività militare ad est, e, dall’altro, la determinazione dell’Alleanza Atlantica nella sua missione primaria di difesa collettiva dell’integrità territoriale euro-atlantica contro ogni possibile aggressione e minaccia esterna mantenendo un alto livello di preparazione e di reazione.

4. Mezzi italiani in avanzata

L’esercitazione ha previsto la contrapposizione sul campo di due  unità avversarie, a livello Corpo d’Armata, le quali si sono alternate nel condurre operazioni in attacco e in difesa. In particolare, la fase conclusiva, certamente tra quelle più complesse di tutta l’attività, consisteva nella completa liberazione di territori precedentemente occupati dalle forze avversarie.

L’obiettivo finale della “Trident Juncture” era quello di verificare la capacità della NATO di pianificare e condurre un’importante operazione di difesa collettiva, oltre che di valutare l’effettivo grado di integrazione e di cooperazione tra le Forze Armate dei Paesi membri e la loro capacità di interagire con Paesi amici, quali la Finlandia e la Svezia. Nel contempo, l’esercitazione è stata sfruttata anche per analizzare il sistema di prontezza operativa e di risposta militare immediata alle minacce dell’Alleanza, attraverso l’impiego della NATO Response Force (NRF), diretta dal NRDC (NATO Rapid Deployble Corps) di Solbiate Olona per tutto l’anno 2018.

3 Bersagliere in azione

La partecipazione nazionale, oltre al citato NRDC, ha visto schierato anche un complesso di forze terrestri, su base 132^ Brigata corazzata “Ariete”, costituente la  VJTF Land Brigade (very high readiness joint task force), cioè l’assetto di massima prontezza operativa dell’Alleanza, la cui responsabilità è stata assegnata, nel 2018, alle Forze Armate italiane. Per tale esigenza, la brigata “Ariete” (comando brigata e assetti dell’11° reggimento bersaglieri, del 10° reggimento genio guastatori, del reggimento logistico “Ariete”, del reparto Comando e Supporti Tattici “Ariete”) è stata rinforzata con assetti tratti dal 187° reggimento paracadutisti, dal 7° reggimento trasmissioni, dal 1° reggimento artiglieria da montagna, dalla Scuola di Commissariato di Maddaloni e da una compagnia di Polizia Militare del 13° reggimento Carabinieri “Friuli Venezia Giulia”.

Durante la LIVEX, inoltre, la VJTF ha potuto anche contare sul supporto dell’Aeronautica Militare, che ha schierato nella base di Bodo gli Eurofighter (provenienti dal 4° stormo di Grosseto, dal 36° stormo di Gioia del Colle e dal 37° stormo di Trapani) per le attività di difesa aerea e di scorta e protezione dei velivoli strategici dell’Alleanza, i Tornado (dal 6° Stormo di Ghedi) per la soppressione delle difese aeree avversarie, il KC-767 (del 14° stormo di Pratica di Mare) per il rifornimento in volo degli aerei NATO, e il G-550 CAEW (del 14° Stormo) per la sorveglianza, l’avvistamento, il comando e controllo.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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