Archivi del giorno: ottobre 19, 2018

Il NATO Defense College ospita il 65° seminario dell’Associazione degli Anciens

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Roma, 19 Ottobre 2018 – L’associazione degli Anciens del NDC, composta dai precedenti frequentatori del Senior Course, si è riunita oggi presso il NATO Defense College di Roma, in occasione della 65esima edizione del loro seminario annuale: un appuntamento, questo, che viene celebrato dal 1954.

Oltre 120 i partecipanti tra ufficiali e membri dell’associazione che hanno preso parte al seminario all’interno del Main Auditorium del College. Il tema di quest’anno “Projecting Stability: NATO’s new challenge?” ha affrontato le sfide odierne e future dell’Alleanza Atlantica.

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Il comandante del NDC, generale di corpo d’armata (Canada) Chris Whitecross, ha dato il suo benvenuto ai presenti sottolineando l’importanza e l’attualità del tema prescelto, in relazione alle situazioni di instabilità che caratterizzano il sistema internazionale e alle relative minacce per la sicurezza dell’Alleanza.

Illustri gli ospiti presenti anche per questa edizione, provenienti sia dal mondo militare che accademico. Ospite d’onore di quest’anno sua altezza reale il principe di Giordania, Rashid Bin El Hassan, keynote speaker della conferenza e il generale Petr Pavel ex capo del comitato militare della NATO a Bruxelles.

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Nutrito il parterre dei conferenzieri che sono intervenuti nel corso della mattinata: dottor Noureddine Jebnoun, ricercatore alla Georgetown University, USA; il dottor Kevin Koehler, Faculty Adviser e ricercatore del NDC; il dottor Guillaume Lasconjarias, defence education adviser presso il ministero dell’Istruzione francese. Moderatore degli interventi e’ stato il direttore della Research Division del NDC, il dottor Thierry Tardy. L’intervento conclusivo è stato a cura del dottor Matthew Fisher, editorialista di Postmedia’s International Affairs.

Journalists

Al momento, l’Associazione Anciens conta oltre 7000 membri in tutto il mondo. Molti di loro occupano posizioni di grande responsabilità a livello nazionale ed internazionale, a testimonianza degli altissimi livelli di preparazione militare e diplomatica che il NATO Defense College è stato in grado di fornire sin dalla sua fondazione che risale al 1951 nella città di Parigi.

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Fonte e immaginiNATO Defense College
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Libano: cambio al comando del contingente italiano di UNIFIL

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Shama (Libano), 19 Ottobre 2018 – Ieri si è svolto a Shama, presso il comando del settore ovest della missione UNIFIL, il passaggio di responsabilità del contingente italiano tra la brigata alpina “Julia”/Multinational Land Force (MLF), comandata dal generale di brigata Paolo Fabbri, e la brigata bersaglieri “Garibaldi”, al comando del generale di brigata Diodato Abagnara.

La brigata “JULIA” è stata impiegata per la prima volta nella terra dei Cedri in qualità di Multinational Land Force sotto configurazione Defence Cooperation Initiative (DECI), ovvero su base multinazionale con la partecipazione di soldati provenienti da Austria, Croazia, Slovenia e Ungheria.

La cerimonia, presieduta dal comandante di UNIFIL, generale di divisione  Stefano Del Col, che oltre all’incarico di natura militare riveste anche quello di capo missione, ha visto anche la presenza dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze (COI) e delle massime autorità civili, religiose e militari del Libano.

Nel corso del suo intervento, il generale Del Col ha ringraziato “gli alpini della Julia per il lavoro svolto durante gli ultimi sei mesi, in particolare nel tessere una fitta rete di connessioni con  le autorità civili e militari e la popolazione libanese. La loro presenza qui, oggi, è la piena testimonianza di questo affetto e di questo forte legame che si è venuto a creare”.

 2b5fb2fe-7b6a-47e3-8e9b-039c017a8925il gen. del col saluta le truppe schierate di leonte xxivMedium

Molteplici le attività che la brigata alpina “Julia”/MLF ha svolto durante il suo periodo di missione, finalizzate prioritariamente al supporto della popolazione civile tramite la realizzazione di lavori effettuati insieme alle forze militari e civili libanesi, in osservanza a quanto stabilito dalle risoluzioni 1701 e 2373. Tali attività sono state condotte in aggiunta ai compiti principali previsti per i caschi blu di UNIFIL, che sono: il monitoraggio e il controllo della cessazione delle ostilità, il supporto alle Forze Armate libanesi nella condotta delle attività di controllo nel sud del Paese, nonché l’assistenza alla popolazione locale con i progetti di cooperazione civile e militare.

504c6e90-20b2-48bd-b3bc-1200a47252f0il gen. fabbri ringrazia le autorità presenti alla cerimonia del toaMedium

Nel suo discorso di commiato, il generale Fabbri ha voluto ricordare come “l’Italia ha da sempre un impegno di lunga durata con il Libano ed in modo particolare con le sue comunità”  ed ha colto l’occasione per sottolineare come “le relazioni che il contingente italiano ha saputo instaurare con le locali autorità civili, militari e religiose siano forti, solide e profonde”.

La brigata Garibaldi assume per la terza volta la responsabilità del Sector West, comando multinazionale composto complessivamente da circa 3.700 militari (di cui circa 1.000 italiani), a distanza di 8 anni dal suo ultimo impiego in terra libanese.

db93b871-f145-43f7-9cfe-8f00632f9f9auna fase della cerimonia del toaMedium

Il generale Abagnara ha rimarcato che “la brigata Garibaldi, nel solco della continuità con l’operato delle altre Unità appartenenti al contingente italiano e internazionale presente, opererà al meglio per garantire l’equilibrio in un’area in cui la presenza dei Caschi Blu è sinonimo di imparzialità, trasparenza e unione d’intenti. Tutti insieme per un obiettivo comune: la stabilità e la sicurezza nel sud del Libano e, di riflesso, nell’intera regione medio-orientale”.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Maltempo in Sicilia, le Forze Armate intervengono in soccorso della popolazione

4977179e-986b-4732-a8c0-266c479327a7intervento dei militari della brigata aosta .1Medium

Catania, 19 ottobre 2018 – A seguito del maltempo che ha colpito la Sicilia sud-orientale nelle ultime ventiquattr’ore, già dalla prima mattinata, le autorità locali hanno chiesto il concorso delle Forze Armate per attività di immediato soccorso alla popolazione.

In particolare, l’Esercito è intervenuto, su richiesta della prefettura di Catania, impiegando 33 militari e 4 veicoli tattici del 62° reggimento fanteria “Sicilia” della brigata “Aosta”. Inoltre, sono stati resi disponibile assetti specialistici del 4° reggimento genio di Palermo, posti in allerta e pronti ad intervenire al verificarsi di un ulteriore peggioramento della situazione atmosferica. Il tempestivo intervento ha consentito di trarre in salvo sette persone rimaste intrappolate nelle loro auto, nella città di Catania.

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L’Aeronautica Militare, invece, sta fornendo supporto tecnico agli elicotteri dei Vigili del Fuoco e della Guardia Costiera di Catania presso l’aeroporto militare di Sigonella. Questi aeromobili sono infatti impegnati in attività di soccorso, con particolare riferimento allo sgombero di quelle persone che sono state costrette a riparare sui tetti delle proprie abitazioni a causa delle inondazioni e dell’alto livello raggiunto dalle acque. Il personale militare dell’Aeronautica sta inoltre svolgendo tutte le operazioni di accoglienza a terra e prima assistenza medica a favore delle persone evacuate.  

Al momento sono dieci le persone salvate che, appena giunte a Sigonella, sono state sottoposte a visita medica presso l’infermeria della base militare per accertarne le effettive condizioni di salute. In aggiunta, il personale militare sta assicurando anche il controllo dello spazio aereo, l’assistenza di terra a favore degli aeromobili impegnati e il servizio meteorologico.

f4740eac-ae9c-4cd3-b080-b84d3b524930supporto maltempo sicilia1Medium

Ancora una volta, dinnanzi a emergenze e calamità naturali, le Forze Armate sono in grado di mettere a disposizione della collettività nazionale i propri assetti caratterizzati da capacità duale: tecnologie e mezzi, nati per specifiche necessità militari, ma che possono essere proficuamente impiegati anche per fronteggiare efficacemente esigenze di natura civile.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Bonificati ordigni della Grande Guerra nel bellunese

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Belluno, 19 ottobre 2018 – Un team di artificieri del Centro Tecnico Logistico Interforze NBC di Civitavecchia ha effettuato, nei giorni scorsi, in concorso al 2° reggimento genio guastatori di Trento, una serie di ricognizioni tecniche, definite Explosive Ordnance Reconnaissance (EOR), volte a valutare il presunto caricamento chimico di un proietto calibro 75 millimetri rinvenuto in località Feltre (BL), un proietto calibro 100 millimetri rinvenuto presso Asiago (VI), due proietti calibro 149 millimetri, un proietto calibro 75 millimetri e due contenitori da 70 millimetri ritrovati a Cortina d’Ampezzo (BL).

L’attività di riconoscimento, condotta sia mediante ispezione visiva sia attraverso strumentazione portatile, ha definito il proietto rinvenuto ad Asiago come inamovibile e intrasportabile a causa della presenza sul pezzo di componenti della catena incendiva mentre il proietto calibro 75 millimetri di Cortina d’Ampezzo come caricato con esplosivo convenzionale.

Proietto cal. 75 mm

I rimanenti ordigni e i due contenitori sono stati invece trasportati al CETLI per essere sottoposti a indagini non distruttive mediante radiografia digitale e spettroscopia neutronica. A seguito delle indagini, è emerso che il proietto calibro 75 millimetri rinvenuto a Feltre e i due contenitori calibro 70 millimetri erano privi di caricamento, mentre i due proietti calibro 149 millimetri rinvenuti a Cortina d’Ampezzo erano carichi con iprite. Tali ordigni sono stati neutralizzati in sicurezza presso il CETLI NBC.

Il rinvenimento di tali proietti è stato tempestivamente comunicato allo Stato Maggiore della Difesa per la successiva segnalazione all’autorità nazionale per l’attuazione della Convenzione sulla Proibizione delle Armi Chimiche costituita presso il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

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Fonte e immagini: Comando Logistico dell’Esercito
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