Archivi del giorno: marzo 14, 2018

Carabinieri recuperano 37 opere d’arte rubate da chiese della provincia de L’Aquila

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Roma, 14 marzo 2018 – Conferenza stampa ieri presso il  comando dei Carabinieri del reparto operativo del comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC), che ha illustrato come sono arrivati a sequestrare 37 opere d’arte di epoca compresa tra il XVI e XX sec., tra cui spiccano, per importanza, 5 pale d’altare sottratte da due chiese della provincia de L’Aquila, chiuse al culto perché dichiarate inagibili, a seguito del sisma del 2009 ed un dipinto attribuito al Maestro Guido Reni.

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Il generale di brigata Fabrizio Parrulli

Relatori della conferenza il dottor Luigi Cannavale, procuratore aggiunto della procura della Repubblica di Salerno; la dottoressa Catia Cardillo, pubblico ministero presso la procura della Repubblica di Salerno; la dottoressa Tiziana Coccoluto, vice capo di Gabinetto vicario del MiBACT; il generale di brigata Fabrizio Parrulli, comandante del comando CC TPC; il tenente colonnello Nicola Candido, comandante del reparto operativo CC TPC.

Il gruppo criminale, effettuava furti di pregevoli opere d’arte che poi andavano ad arricchire l’arredo di alcune ville di lusso della costiera amalfitana, accrescendo il loro fascino per i turisti stranieri, che ne beneficiavano nei loro soggiorni di vacanza.

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L’operazione, avviata a settembre 2017, s’inquadra nelle attività preventive e repressive attuate dal comando TPC e, in particolare, in quelle info-operative svolte sul mercato clandestino di beni d’arte, che hanno permesso di acquisire elementi su imprenditori che avevano, nella loro disponibilità, numerosi beni di natura antiquariale di probabile provenienza furtiva. Gli ulteriori approfondimenti investigativi, coordinati della procura della Repubblica di Salerno, hanno consentito di identificare sia personaggi dediti alla ricettazione di opere d’arte antica, sia collezionisti, pronti ad acquistare beni culturali senza verificarne, pur di ampliare la loro raccolta, la lecita provenienza. Le successive perquisizioni e la comparazione delle immagini dei beni rinvenuti con quelli censiti nella banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal comando TPC, hanno confermato la corrispondenza di 37 opere, permettendo di risalire a 16 furti effettuati negli ultimi 20 anni, in varie province italiane e di denunciare a piede libero 3 persone.

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Questo importante recupero consentirà, a breve, di rendere nuovamente fruibile al pubblico opere d’arte di inestimabile valore storico, artistico e devozionale, tra cui si evidenziano, per importanza, le cinque pale d’altare risalenti al XVII-XVIII sec., sottratte in data antecedente al dicembre 2012, dalle chiese di San Nicola a Capestrano (AQ) e San Giacomo Apostolo a Scoppito (AQ), due tavole del XVI sec., parte del polittico della Chiesa di “San Rocco” di Formia (LT) dell’artista Gerolamo Stabile e il dipinto, raffigurante “Cristo che prega nell’orto” attribuito al pittore bolognese Guido Reni, sottratto nell’agosto del 2012 a una famiglia nobiliare napoletana.

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Conferenza stampa per comunicare il ritrovamento delle opere

 

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Fonte: Arma dei Carabinieri - Immagini: Ph. Monica Palermo
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Difesa: operazione interforze di neutralizzazione ordigno della seconda guerra mondiale innescato accidentalmente

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Fano 14 Marzo 2018 – La scorsa notte gli artificieri dell’Esercito provenienti dal reggimento Genio Ferrovieri di Castel Maggiore (Bo) ed i palombari del gruppo operativo subacquei del Comando Subacquei ed Incursori (COMSUBIN) della Marina Militare hanno neutralizzato e rimosso, con un intervento molto delicato e di particolare difficoltà, un ordigno bellico della seconda guerra mondiale ritrovato durante i lavori in corso sul lungomare Sassonia a Fano.

L’ordigno era stato trovato in serata in un cantiere aperto per i lavori di prolungamento degli scolmatori a mare ed è stato innescato accidentalmente durante le escavazioni. Gli artificieri dell’Esercito in coordinamento con i palombari del Gruppo Operativo Subacquei del COMSUBIN della Marina Militare, hanno individuato e riconosciuto l’ordigno, ovvero una bomba d’aereo inglese MK6 da 500 libbre. Il particolare dispositivo d’innesco prevede un ritardo d’armamento compreso tra le 6 e le 144 ore e, per tale ragione, l’intervento di bonifica rappresentava un grave pericolo per il vicino ospedale di Fano impossibile da evacuare completamente.

La prefettura di Pesaro e Urbino ha disposto e coordinato l’intervento di bonifica d’urgenza che ha previsto un raggio di sgombero orizzontale di 1.816 metri, di 1.392 metri per quanto riguarda quello verticale e di 2.500 metri per lo specchio acqueo antistante al luogo di rinvenimento. Tali criteri di sicurezza hanno imposto di bloccare la Ferrovia Adriatica e di evacuare circa 23.000 persone attraverso il coordinamento delle forze dell’ordine supportate da personale del 28° reggimento dell’Esercito Italiano. Tuttavia non potendo sgomberare il locale ospedale l’intervento di bonifica è stato dichiarato di massima urgenza allo scopo di tutelare la salute dei degenti e del personale della struttura sanitaria.

Dopo una lunga, meticolosa ed estenuante attività notturna gli artificieri dell’Esercito hanno effettuato l’imbragatura dell’ordigno, la pericolosa rimozione e la successiva consegna al personale della Marina Militare che ha provveduto al trasporto lontano dalla costa in mare aperto, a distanza di sicurezza da qualsiasi installazione o rotta navale. Lì, i palombari della Marina attenderanno le 144 ore previste dal ritardo pirico di costruzione dell’ordigno prima di procedere alla sua distruzione. Tale intervento sarà ovviamente svolto attuando tutte consolidate tecniche e misure tese a preservare l’ecosistema marino.

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I palombari della Marina Militare, gli artificieri dell’Esercito e dell’Aeronautica Militare rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività di bonifica ordigni nel rispettivo settore di competenza e sono in grado di condurre operazioni in qualsiasi scenario operativo, in territorio nazionale come all’estero. Un esempio di come le Forze Armate siano sempre al servizio del Paese.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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