Archivi del giorno: agosto 23, 2017

A un anno dal terremoto le Forze Armate sempre vicine alle popolazioni del centro Italia

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Ascoli Piceno, 23 agosto 2017 – Ad un anno di distanza dal terremoto del 24 agosto 2016 che interessò il centro Italia, le Forze Armate rinnovano la loro vicinanza alle popolazioni così duramente colpite e lo fanno anche attraverso un nuovo concreto impegno operativo nell’area, con l’invio, nei giorni scorsi, di un’unità del genio dell’Esercito per demolizioni e rimozione macerie.

Nell’immediatezza del sisma, le Forze Armate intervennero tempestivamente, mettendo a disposizione, nell’ambito del sistema di Protezione Civile, le capacità e la professionalità delle proprie unità specialistiche. Un intervento che, per il protrarsi degli eventi sismici, vide impegnate unità di tutte le Forze Armate – Esercito, Marina e Aeronautica – e dei Carabinieri, inquadrate nel “Raggruppamento Sabina”, diretto dal brigadier generale Sergio Santamaria e operante ininterrottamente per circa nove mesi, fino a maggio di quest’anno, fianco a fianco con il personale della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato, della Croce Rossa e di tutti gli Enti e le Istituzioni preposti agli interventi emergenziali.

Nel momento di massimo impegno, a gennaio 2017, coincidente con il ripetersi di importanti fenomeni sismici associati a un’eccezionale ondata di maltempo, il dispiegamento delle Forze Armate raggiunse un’entità pari a circa 3.500 militari e oltre 1.200 mezzi. Nell’occasione, vennero impiegati anche reparti delle Forze Speciali per raggiungere e portare soccorso alla popolazione di frazioni e abitazioni isolate in aree particolarmente impervie.

Le Forze Armate sono state presenti in modo continuativo, operando a 360 gradi con attività diversificate: ripristino della viabilità e delle infrastrutture essenziali, interventi di soccorso, confezionamento e distribuzione del vitto per la popolazione, trasporti a favore della popolazione e dei soccorritori, rimozione delle macerie, urbanizzazione di aree e realizzazione di alcune Soluzioni Abitative di Emergenza (SAE), recupero di opere d’arte, verifica della stabilità di edifici pubblici, nonché vigilanza e presidio di paesi e borghi disabitati al fine di prevenire atti di sciacallaggio. Non da ultimo, il trasporto dei mezzi agricoli necessari ai coltivatori di Castelluccio di Norcia, al fine di rendere possibile la semina e la raccolta delle famose lenticchie.

Dal 10 agosto scorso, poi, su richiesta della presidenza del Consiglio dei Ministri, le Forze Armate hanno costituito un apposito task group del genio dell’Esercito per intervenire, in concorso al dipartimento della Protezione Civile e in coordinamento con le altre amministrazioni dello Stato, nelle attività di demolizione, di rimozione e di trasporto delle macerie. Questo task group disporrà di 300 militari e 190 mezzi, ripartiti in tre unità che opereranno, rispettivamente, nella provincia di Ascoli Piceno (un’aliquota sta già lavorando nel territorio comunale di Arquata del Tronto), di Macerata e nelle zone tra Lazio e Abruzzo.

In tal senso, come parte di un più ampio “Sistema Paese”, le Forze Armate vogliono testimoniare, attraverso le loro attività, la concreta solidarietà e la vicinanza alla popolazione del centro Italia, la cui vita è stata drammaticamente sconvolta da un evento naturale tanto devastante quanto esteso.

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Fonte e immagini: Stato Maggiore Difesa
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Ischia: servizi anti sciacallaggio dei Carabinieri

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Ischia (NA), 23 agosto 2017 – Sono iniziati già da ieri sera i servizi dei Carabinieri per la prevenzione e la repressione dei fenomeni di sciacallaggio nelle case evacuate: carabinieri del “Reggimento Campania” sono impegnati tra le macerie in pattuglie h24, a piedi.

Nel frattempo sono giunti sull’isola i rinforzi: altri 50 Carabinieri dalla terraferma.

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Si battono tutte le strade e vicoli secondari per controllare se vi si aggirino persone sospette e vengono ispezionati gli ingressi delle abitazioni per controllare se siano stati forzati.

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Fonte: Arma dei Carabinieri
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Libano: contingente militare italiano patrocina gemellaggio tra Sant’Antioco e Tiro

Contingente militare italiano patrocina gemellaggio tra comune di Sant’Antioco e municipalità Tiro

Donazione del crest del Comune di Sant'Antioco alla Signora Berri

Tiro (Libano), 23 Agosto 2017 – Promozione della cultura mediterranea e delle radici comuni tra il comune di Sant’Antioco e Tiro: con questi intenti, ieri è stato firmato un protocollo di gemellaggio tra una delegazione del comune sardo e le autorità locali della municipalità di Tiro.

L’accordo è stato patrocinato dal contingente militare italiano impiegato nella missione UNIFIL, ed è finalizzato all’accrescimento dei rapporti tra i due Paesi mediterranei e alla promozione di progetti dedicati al territorio che possano garantire un duraturo sviluppo sociale, economico e culturale.

Il generale di brigata Francesco Olla, antiochese e attuale comandante della Joint Task Force – Lebanon Sector West, nel suo discorso di apertura della cerimonia ha dichiarato: “Abbiamo idealmente ricostruito le rotte dei nostri antenati, ripercorrendo le fasi di un legame mai interrotto che ci ha portato fin qui, oggi. Abbiamo molte cose in comune: la creazione di un ponte culturale tra Italia e Libano, tra Tiro e Sant’Antioco, ci ricorda chi siamo: siamo cittadini del mondo, siamo mediterranei, siamo fenici”.

La delegazione nazionale è stata composta dall’avv. Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco, dalla dottoressa Rosalba Cossu, assessore della cultura, dal dottor Piero Bartoloni, già professore ordinario di archeologia fenicio-punica presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’università di Sassari e direttore del museo archeologico “Ferruccio Barreca” di Sant’Antioco, e dalla dottoressa Sara Mancuso, curatrice del museo.

In rappresentanza della municipalità di Tiro, l’ing. Dbouk sindaco di Tiro, il prof. Hassan Baddahui, docente all’Universita di Beirut e la dottoressa Helen Sader, docente di archeologia presso l’American University of Beirut, che hanno offerto una visita ai siti archeologici – fenici e romani – locali: un percorso che evidenzia le similitudini culturali e architettoniche tra le due città: furono infatti i fenici, provenienti da Tiro, tra la fine del IX e dell’VIII secolo a.C., a fondare la città di Sulky, l’attuale Sant’Antioco.

La Dottoressa Cossu, assessore alla cultura del Comune di Sant'Antioco

La dott.ssa Cossu, assessore alla cultura del comune di Sant’Antioco

Presente alla firma anche Randa Assi Berri, moglie dello speaker della camera libanese Nabih Berri e promotrice di innumerevoli iniziative culturali e sociali per i libanesi: “Questo protocollo mira a rafforzare i legami di amicizia tra i due Paesi attraverso la cooperazione per attuare progetti, programmi e attività volti a preservare e proteggere l’eredità culturale, incoraggiare la ricerca scientifica e l’innovazione”, ha dichiarato la Berri al termine della firma del protocollo.

Il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci, dopo aver ringraziato gli intervenuti, ha sottolineato come “il comune sardo e la municipalità libanese abbiano finalità comuni, in funzione delle quali, anche grazie a questo protocollo, avviare collaborazioni istituzionali che sviluppino la “conoscenza” e incentivino la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico oltre che del capitale umano, mettendo in giusta luce la qualità dei beni culturali locali”.

Il Dottor Bartoloni durante la sua presentazione sul confronto dei reperti archeologici italiani e libanesi

La missione UNIFIL, svolta in armonia con i dettami della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n.1701, annovera, tra i suoi compiti principali, la cessazione delle ostilità attraverso un costante monitoraggio della Blue Line; il supporto alla popolazione locale, attraverso la funzione operativa di Cooperazione Civile-Militare (CIMIC); il supporto alle Forze Armate libanesi (LAF) dislocate nel Libano del Sud, attraverso il coordinamento, la pianificazione e l’esecuzione di attività addestrative e operative congiunte.

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Fonte e immagini: Contingente italiano in Libano
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